La brutta notizia è che la Realtà non ti vuole bene.
La bella notizia è che la Realtà non ti vuole neppure male.
Il fatto che la Realtà non ti ami non vuol dire che ti odi.
La Realtà non ti ama nel senso che non si preoccupa della tua persona, non è interessata alla tua reputazione, non preferisce il tuo ridicolo personaggio rispetto ad altri ridicoli personaggi.
Vedila così, la Realtà ti tratta esattamente come la legge di gravità tratta il tuo corpo.
La legge di gravità non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente fa quel che fa.
La Realtà non è amorevole, ragionevole, sensata, semplicemente è quel che è.
La legge di gravità non ti considera una persona speciale, qualcuno da graziare o da privilegiare: se ti lanci da un aeroplano allora il tuo corpo precipiterà, spappolandosi in mille pezzi.
La Realtà, prima o poi, farà la stessa cosa con la tua persona: azzererà ogni tua certezza, smonterà qualunque tuo costrutto mentale, smentirà qualunque tuo ragionamento, sfigurerà il tuo ridicolo personaggio sociale con la stessa indifferenza con cui una bomba atomica polverizza il tuo fragile corpo.
Non lo farà per cattiveria, ma semplicemente perché - da quel punto di vista - la tua importanza personale è pari a zero, sempre e dovunque. E se non ti va bene puoi sempre prendertela con il destino, con Dio, con Satana, con il Demiurgo.
E ovviamente il mio interesse per voi (o per il mio stesso ridicolo personaggio) equivale al disinteresse della Realtà per il vostro ridicolo personaggio: proprio come la Realtà, non faccio il tifo per nessuno e semplicemente mi diverto nel vedere i bizzarri modi in cui i Re e i pedoni, alla fine dei giochi, vengono maltrattati allo stesso modo e spazzati via dalla scacchiera cosmica.
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