Non c'è niente dopo la morte.
O se preferite dopo la morte c'è l'indifferenziato.
La morte non è un evento a sé stante ma la fine di un fenomeno o di un inganno sensoriale.
È la fine di un vortice energetico algoritmico e autoreferenziale (me, me, me, mio, mio, mio).
È la dissoluzione di un caleidoscopico artefatto (l'io, il mondo, l'universo) immaginato dal potere impersonale che sogna tutto in tempo reale.
Da una prospettiva in prima persona (nel senso dei videogiochi o dei sogni notturni), quando le persone muoiono si trovano ad affrontare una sorpresa piuttosto bizzarra: improvvisamente cessa l'ipnosi dell'io sono ("io sono questo corpo, io sono quella persona, io sono quell'essere").
Il respiro si ferma. Il cuore si ferma. Il cervello si ferma e con esso si ferma la frenetica, maniacale, ossessiva differenziazione (io-altri, dentro-fuori, prima-dopo, questo-quello).
Ciò che resta è il maledetto nettare che tutti cercano in continuazione nel mondo (materiale, virtuale, spirituale): una pace ineguagliabile, la realizzazione liberatoria del non dover fare (dire, pensare, sentire, rivivere) per forza "questo o quello".
Quando avviene l'autorealizzazione (o la morte in vita) ci si ritrova finalmente catapultati nell'indifferenziato, ed è impossibile confonderlo con le differenti apparenze esterne (corpo incluso).
Ciò che avviene dopo la morte della vostra persona lo potete intuire anche qui, ora, mentre la vostra persona sembra viva.
Potete avvertire l'indifferenziato ovunque voi siate, in qualunque circostanza crediate di trovarvi, anche mentre siete identificati con qualcuno di particolare (il vostro io, il vostro ridicolo personaggio sociale) o mentre vi sentite intrappolati nelle differenti manifestazioni esterne.
L’indifferenziato avrà sempre la meglio, dissolverà tutte le differenze che credete di percepire negli altri, in voi stessi, nel mondo: dissolverà la vostra dannata importanza personale; dissolverà l’egocentrismo; dissolverà la vostra vanità; dissolverà le vostre puerili pretese, richieste, aspettative; ma sopra ogni cosa dissolverà tutte le vostre paure.
(ZeRo)
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