Ovunque, davanti, dietro, intorno, senti pronunciare incantesimi.
Ma adesso hanno perso il loro potere.
I sonnambuli farfugliano qualcosa:
“Tu sei… blah-blah… io sono… blah-blah… la storia è… blah-blah… il mondo è… blah-blah”.
Ti accusano di non essere più chi dovresti essere; di non ragionare, parlare, recitare bene come loro.
Ma tu non riesci più a capirli.
I tuoi occhi diventano più lucidi e vedi che lì non c’è nulla da vedere, nulla che merita la tua attenzione.
E tu, con pacato disinteresse e sereno disincanto, accenni soltanto un semplice sorriso.
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(ZeRo)
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