Shambhala. La via sacra del guerriero Chögyam Trungpa - Prima Parte , Come essere un guerriero e mantenere la bontà del cuore
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Dal grande specchio cosmico
Senza inizio né fine,
La società degli uomini si manifestò.
In quel tempo sorsero la liberazione e la confusione.
Quando giunsero paura e dubbio
Verso la fiducia che è libera da un tempo primordiale,
Sorse una innumerevole folla di codardi.
Quando la fiducia che è libera da un tempo primordiale
Fu seguita e goduta
Sorse una innumerevole folla di guerrieri.
Queste innumerevoli moltitudini di codardi
Si nascosero in giungle e caverne.
Essi uccisero le loro sorelle e i loro fratelli e mangiarono le loro carni,
Seguirono l'esempio delle bestie,
Suscitarono terrore gli uni negli altri;
Così si uccisero.
Accesero un enorme fuoco di odio,
Continuamente intorbidavano il fiume della lussuria,
Sguazzavano nel fango della pigrizia:
Così sorse l'età della fame e della pestilenza.
Tra coloro che si erano dedicati alla fiducia primordiale,
Le grandi schiere dei guerrieri,
Alcuni giunsero nella regione delle montagne
E innalzarono meravigliosi castelli di cristallo:
Alcuni giunsero nelle terre degli splendidi laghi e isole
E innalzarono gradevoli palazzi.
Alcuni giunsero nelle piacevoli pianure
E seminarono campi di orzo, riso e grano.
Non conobbero mai dispute,
Sempre amabili e generosi.
Senza incoraggiamento, attraverso la loro imperscrutabilità autoesistente,
Furono sempre devoti al Rigden Imperiale.
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Creare una società illuminata
Gli insegnamenti Shambha!a si fondano sulla premessa che esiste una saggezza umana di base che può essere d'aiuto nel risolvere i problemi del mondo. Questa saggezza non appartiene a nessuna religione o cultura particolare, né proviene esclusivamente dall'Occidente o dall'Oriente. Piuttosto è una tradizione umana di essere guerrieri che è esistita in molte culture e in diversi periodi storici.
In Tibet, come in molti altri paesi as1at1c1, esistono racconti su di un regno leggendario che fu la fonte del sapere e della cultura per le attuali società dell'Asia. Secondo queste leggende, era un luogo di pace e prosperità governato da sovrani saggi e compassionevoli. I cittadini erano gentili e istruiti, perciò nel complesso questo regno era una società esemplare. Questo luogo si chiamava Shambhala. Si dice che il Buddhismo abbia giocato un ruolo importante nello sviluppo della società di Shambhala. Le leggende ci narrano che Shakyamuni Buddha diede insegnamenti tantrici molto avanzati al primo re di Shambhala, Dawa Sangpo. Questi insegnamenti, preservati nel Kalacakra Tantra, sono ritenuti patrimonio della più profonda saggezza del Buddhismo tibetano. Secondo quanto narra la storia, dopo che il re ebbe ricevuto queste istruzioni, tutto il popolo di Shambhala cominciò a praticare la meditazione e a seguire il sentiero Buddhista della amorevole gentilezza e dell'interessamento per tutti gli esseri. Così non solo i sovrani ma tutti i sudditi del regno divennero persone altamente sviluppate. Una credenza popolare tibetana afferma che si può trovare il regno di Shambhala nascosto in una valle remota situata in qualche parte dell'Himalaya. Vi sono alcuni testi Buddhisti che danno dettagliate, anche se oscure, istruzioni su come raggiungere Shambhala, ma esistono opinioni contrastanti sull'interpretazione letterale o metaforica da dare a questi scritti. Ci sono anche molti testi che forniscono elaborate descrizioni del regno.
Certo è facile liquidare il regno di Shambhala come un puro parto della fantasia, ma è anche possibile vedere in questa leggenda l'espressione di un desiderio umano, profondamente radicato e molto reale, di un'esistenza buona e soddisfacente. In effetti, tra molti maestri del Buddhismo tibetano esiste da diverso tempo una tradizione che considera il regno di Shambhala non un luogo esterno ma piuttosto il terreno o la radice del risveglio e della sanità che in potenza si trova all'interno di ogni essere umano. Non è importante determinare se il regno di Shambhala sia realtà o fantasia. Invece dovremmo apprezzare ed emulare quello che esso rappresenta: l'ideale di una società illuminata.
Il punto importante da comprendere è che non siete mai fuori servizio.
Possiamo sperimentare la bontà nel mondo.
Sperimentiamo lampi di bontà in ogni momento, ma spesso non sappiamo riconoscerli. Quando vediamo un colore brillante siamo in presenza della nostra innata bontà. Quando ascoltiamo un suono meraviglioso stiamo ascoltando la nostra bontà fondamentale.
Ogni essere umano possiede una fondamentale natura di bontà.
Questa bontà contiene un'enorme gentilezza e capacità di apprezzamento. In quanto esseri umani possiamo fare l'amore. Possiamo accarezzare con tocco delicato; possiamo baciare dolcemente qualcuno. Possiamo apprezzare la bellezza. Possiamo apprezzare le cose migliori di questo mondo. Possiamo apprezzarne la vividezza: il 'giallo' del giallo, il 'rosso' del rosso, il 'verde' del verde, il 'viola' del viola. La nostra esperienza è reale. Quando il giallo è giallo possiamo forse dire che è rosso, se non ci piace il suo essere giallo? Sarebbe negare la realtà. Quando siamo alla luce del sole possiamo rifiutarla e dire che è terribile? Possiamo veramente affermare una cosa del genere?
Quando vediamo splendere il sole o assistiamo a una meravigliosa nevicata, apprezziamo questi eventi. E quando apprezziamo la realtà essa può veramente lavorare su di noi. Possiamo alzarci la mattina dopo aver dormito solo poche or.e ma, se guardiamo fuori dalla finestra vediamo il sole brillare, questa vista può rinfrancarci.
Possiamo veramente curare la nostra depressione se riconosciamo che il mondo in cui viviamo è buono.
Che il mondo sia buono non è un'idea arbitraria; il mondo è buono perché possiamo sperimentare la sua bontà. Possiamo sperimentare il nostro mondo come salubre e onesto, diretto e reale, poiché la nostra natura fondamentale procede con la bontà delle situazioni.
Ma come può una scintilla di bontà entrare in rapporto con un'esperienza in atto?
Da una parte potete pensare: "Voglio ottenere questa bontà che è in me e nel mondo fenomenico". E così vi date da fare nel tentativo di trovare un modo per possederla. Oppure, a un livello più esplicito, potete dire: "Qual è il prezzo per attenerla? Quell'esperienza era così meravigliosa. Voglio possederla ". Il problema fondamentale di questo approccio è che non vi sentite mai soddisfatti, anche quando ottenete quello che volete, perché ancora lo volete in modo sbagliato. Se andate a passeggio nella Quinta Strada potete osservare questo genere di disperazione. Potete dire che la gente che fa acquisti nella Quinta Strada ha buon gusto e che dunque ha la possibilità di realizzare la dignità umana. Ma d'altra parte è come se fossero coperti di spine. Si vogliono aggrappare sempre di più. Poi c'è chi si arrende o umilia per ottenere la bontà. Qualcuno ti promette che ti renderà felice se dedicherai la tua vita alla sua causa. Se credi che lui possieda la bontà che cerchi sei disposto a raderti il cranio, o a indossare b tonaca, o a strisciare sul pavimento, o a mangiare con le mani per avere quella bontà. Sei disposto a perdere la dignità e a divenire uno schiavo. Entrambe queste situazioni sono tentativi di recuperare qualcosa di buono, qualcosa di reale. Se siete ricchi, siete disposti per questo a spendere migliaia di dollari. Se siete poveri offrite la vostra vita. Ma c'è qualcosa di sbagliato in entrambi questi approcci. Il problema è che quando cominciamo a comprendere la potenziale bontà dentro di noi spesso prendiamo questa scoperta troppo seriamente. Possiamo uccidere o morire per la bontà; la vogliamo in modo errato. Quello _ che manca è il senso dell'umorismo. Umorismo qui non significa fare il buffone o criticare gli altri e ridere di loro. Se vi osservate, se osservate la vostra mente, se osservate le vostre attività potete rientrare in possesso dell'umorismo che avete perduto nel corso della vostra esistenza. Per cominciare dovete osservare la vostra realtà domestica: come mangiate, come parlate, come comunicate. Ad esempio la forchetta È un semplice strumento per mangiare. Ma, al medesimo tempo, l'estensione della vostra dignità e sanità può dipendere da come usate la forchetta.
Essere liberi, in questo caso, significa semplicemente che abbiamo un corpo e una mente e possiamo innalzarci per poter lavorare con la realtà in maniera dignitosa e umoristica.
La vita è una situazione umoristica ma non ci sta prendendo in giro. Ci accorgiamo che, dopo tutto, possiamo entrare in rapporto con il nostro mondo e con il nostro universo propriamente, pienamente e in un modo che ci fa crescere. La scoperta della bontà fondamentale non è un'esperienza esclusivamente religiosa. Piuttosto è la comprensione che possiamo sperimentare direttamente la realtà e lavorare con essa. Sperimentare la bontà fondamentale della nostra vita ci fa sentire che siamo persone intelligenti e decorose e che il mondo non è una minaccia. Quando sentiamo che la nostra vita è genuina e buona non dobbiamo più ingannare noi stessi o gli altri. Possiamo vedere i nostri difetti senza sentirei in colpa o inadeguati e, allo stesso tempo, vedere il nostro potenziale di estensione della bontà agli altri. Possiamo dire francamente la verità e insieme essere assolutamente aperti e decisi. L'essenza della via del guerriero, o l'essenza del coraggio umano, è il rifiutare di appoggiarci a qualcuno o a qualcosa. Non possiamo dire che stiamo semplicemente cadendo in pezzi, né possiamo dirlo di nessun· altro, e nemmeno del mondo. Durante la nostra vita ci saranno grandi problemi nel mondo, ma siamo sicuri che non accadrà alcun disastro. Prevenirli è alla nostra portata. Possiamo salvare il mondo di1lla distruzione o cominciare a farlo. Questo è il motivo per cui esiste la visione Shambhala. È un'idea antica di secoli : servendo il mondo lo possiamo salvare. Ma salvare il mondo non è abbastanza. Dobbiamo anche lavorare per edificare una società illuminata. In questo libro discuteremo le basi della società illuminata e il sentiero per arrivarci, invece di esporre alcune fantasie u topiche di cosa possa essere una società illuminata. Se vogliamo aiutare il mondo dobbiamo compiere un viaggio personale, non possiamo semplicemente teorizzare o speculare sulla nostra destinazione. È possibile .per ognuno di noi scoprire il significato di una società illuminata e scoprire come possa essere costruita. Spero che questa presentazione della via del guerriero Shambhala possa contribuire alla nascita di questa scoperta.
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