Per essere ciò che sei davvero non hai bisogno di fare niente.
Il fare dovrebbe venire dopo, dovrebbe essere secondario rispetto al puro essere.
Invece, in questo mondo iperattivo, il fare viene preposto dappertutto, anche nell'ambito spirituale.
Fai un esperimento.
Chiediti cosa devi fare per "essere".
Cosa stai facendo per essere quel che sei?
Il tuo puro essere ha bisogno di sforzarsi per essere quel che è?
Il tuo essere dipende dal fare? Dipende da ciò che fai con il corpo?
Hai bisogno di andare da qualche parte per essere quel che sei?
Il tuo puro essere ha bisogno di praticare e meditare per essere - oppure ciò che sei "è" e basta, senza bisogno di praticare o meditare?
Se non mediti, smetti di esistere? Il tuo essere smette di essere?
Hai bisogno di muovere le mani per essere quel che sei? Se non muovi le mani smetti di esistere?
Potrebbero sembrare quesiti stupidi ma ti assicuro che queste semplici riflessioni sono estremamente profonde e purtroppo sfuggono dal riconoscimento della mente di tanti ricercatori e di tanti pseudo maestri.
Con un semplice e diretto esperimento è possibile dimostrare ciò che tanti libri e molte tradizioni tentano di esprimere con una marea di parole e una miriade di rituali.
La mente ordinaria ragiona al contrario e crede che per essere se stessi si debba sempre fare, praticare, pensare, meditare, etc.
Non è il caso di dilungarci sui condizionamenti della mente ordinaria, di quello ne parlo a sufficienza nelle mie trilogie. A te basta evitare di cadere nel suo tranello, evitare di posticipare il puro e semplice essere. Nota come questo atto di posticipare l'essenza sia un tipico meccanismo di auto sabotaggio della mente ordinaria.
Per fugare ogni dubbio rifai il test del non fare.
Prova a rimanere davvero immobile e mentre non fai nulla prova a notare come il tuo essere non smette MAI di essere.
È difficile essere e basta?
Oppure è la cosa più naturale che ci sia?
È talmente naturale che non richiede
NIENTE...
È troppo immediato per la mente o per gli organi
sensoriali.
E in questo immediato, pacifico puro essere
risiede l'illuminazione spirituale.
L'illuminazione spirituale è il riconoscimento del
vacuo, immediato puro essere. E come hai visto non
richiede assolutamente NIENTE. Ti offre semplicemente ciò che sei e dunque NON
OFFRE NIENTE (di nuovo). Ti riporta soltanto alla Verità di fondo. A
qualcosa che la mente ordinaria tenta disperatamente - e inutilmente - di
rimandare o evitare.
Tutto il fare (rifare, disfare) del mondo - incluso il
mondo spirituale - è un modo per velare il naturale, immediato, vacuo,
invisibile, puro essere.
Non farti influenzare dalla mente condizionata,
ossessionata e dipendente dal fare.
Non farti soggiogare dall’idea che il corpo
sia la base dell’essere.
Il corpo è secondario rispetto al puro
essere.
Non farti sviare da quella spiritualità deviata che ti
fa credere che il tuo essere dipenda dal mondo delle apparenze.
Durante la giornata riporta
l'attenzione a questo puro essere che per essere non ha bisogno di fare NIENTE.
Ciò che sei davvero non ha bisogno di fare NIENTE.
Il puro essere di fondo che accompagna ogni tua
esperienza è sempre indipendente da ciò che viene fatto (o disfatto) e per
questo è sempre libero di fare (o disfare) qualsiasi esperienza. Ma per
riconoscere questa autoliberazione occorre disilludersi dalla schiavizzante
egemonia del "fare".
In poche parole, ciò che ha BISOGNO di fare qualcosa
non è il tuo puro essere. Il tuo puro essere NON HA BISOGNO di fare NIENTE.
CIÒ CHE LA TUA MENTE CREDE DI ESSERE HA BISOGNO DI FARE DI TUTTO.
CIÒ CHE INVECE SEI DAVVERO - indipendentemente dalla mente - NON HA BISOGNO DI NIENTE.
Grazie a questa pura consapevolezza puoi realizzare la libertà di e dal fare, non fare o disfare.
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