Scontato qui: YOGA VASISTHA ASHTAVAKRA GITA (PASSI SCELTI DA ZERO) - Payhip
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Pdf: ASHTAVAKRA GITA + YOGA VASISTHA (Passi scelti da ZeRo)
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- ’0 saggio,
ti prego, dimmi che cos’è realmente la mente.’
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“Proprio
come il vuoto, inerte nulla, è chiamato spazio, ciò che è chiamato mente è un
vuoto nulla. La mente, che sia reale o irreale, è ciò che viene appreso negli
oggetti di percezione. Rama, il pensiero è mente, non c’è distinzione tra i
due. È quello che porta in esistenza il corpo materiale o fisico.
Ignoranza,
samsara, mente, schiavitù, impurità, oscurità e inerzia, sono tutti sinonimi.
Questo intero universo non è mai stato differente dalla coscienza che dimora in
ogni atomo proprio come un gioiello non è differente dall’oro.
Come un
gioiello potenzialmente esiste nell’oro, l’oggetto esiste nel soggetto. Ma
quando questa nozione dell’oggetto viene fermamente rigettata e rimossa dal
soggetto, allora esisterà solo la coscienza, senza nemmeno un’apparente o potenziale
oggettività. Quando questo viene realizzato, i mali come l’attrazione e la
repulsione, l’odio e l’amore cessano nel proprio cuore, come le false nozioni
del mondo: tu io, ecc. Persino la tendenza a oggettivare cessa e questa è
libertà.”
-
‘0 signore, se l’oggetto di percezione è reale, allora non cesserà di essere.
Se è
irreale,
ancora non lo vediamo come irreale. In che modo, quindi, superare tutto ciò?’
-
“Tuttavia, o Rama, vediamo che ci sono dei Santi che ci sono riusciti. Gli
oggetti esterni come lo spazio, ecc., e i fattori mentali come io, ecc.,
esistono solo come nomi. In realtà, né l'universo oggettivo, né il sé che
percepisce, né la percezione in quanto tale, né il vuoto, né l'inerzia
esistono, esiste solo l'Uno, la Coscienza Infinita. In Essa sorge la mente che
escogita la diversità, diverse azioni ed esperienze, la nozione della schiavitù
e il desiderio della liberazione.'
-
"Anche un ragazzino può dire che il
signore è Intelligenza perché dovrebbe essere
necessaria
un’istruzione speciale riguardo a questo?"
-
: ”Ah, colui
che sa che la Pura Intelligenza è l’universo oggettivo, non sa ancora
nulla.
Senziente è l’universo e senziente è il jiva (l’individuo)". Il senziente
crea il conoscibile e
resta
coinvolto nel dolore. Quando c’è la cessazione del conoscibile e il flusso
dell’attenzione è
diretta verso
ciò che non è il conoscibile (la Pura Intelligenza), allora uno va aldilà del
dolore. La
semplice
consapevolezza del coinvolgimento del Jiva in questo samsara non è di utilità.
Ma se
viene
conosciuto il Supremo Signore, (la Suprema Intelligenza), questo dolore giunge
a fine."
-
‘Come possiamo realizzare il Signore e realizzare l’irrealtà dell’universo che
siamo giunti a
considerare reale?’
-
“ il Supremo può essere realizzato soltanto se uno
è realmente stabilito
nell’irrealtà
dell’universo,
allo stesso modo in cui può essere stabilito nel riconoscimento che il blu del
cielo
è irreale. Il
dualismo presuppone unità e il non dualismo suggerisce il dualismo: soltanto quando
la creazione è riconosciuta essere supremamente non esistente
il Signore viene realizzato.
La nozione errata che questo mondo sia reale si è profondamente radicata a causa del
persistente
erroneo pensiero, comunque può essere rimossa in quello stesso giorno in cui
ricorri
alla compagnia
dei Santi ed allo studio delle Scritture.
Quando
l’errata nozione viene dispersa e la verità realizzata, questa realizzazione
satura così profondamente che si pensa ad essa, si parla di essa, ci si
rallegra di essa e la si insegna agli altri. Tali persone sono a volte chiamate
jivamukta e anche videha-mukta.’
-
‘Signore, quali sono le caratteristiche dei jiva-mukta (liberati nella vita) e
dei videhamukta
(liberati che
non hanno il corpo)?’
-
“ ‘Colui che pur vivendo una vita apparentemente
normale sperimenta
l’intero mondo come un vuoto è un jiva-mukta. Egli è sveglio, ma gioisce la calma del sonno profondo,
non è influenzato dal piacere e dal dolore. Egli è sveglio nel sonno profondo,
ma non è mai sveglio
nei confronti di questo mondo. La sua saggezza non è offuscata dalle
tendenze latenti.
Sembra essere
soggetto ad attrazioni, repulsioni e paure, ma in effetti è libero come lo
spazio, è
libero
dall’ego e dalla volizione.
È la Coscienza
Infinita, l’essenza in tutti gli esseri. È chiamato videha-mukta quando nel
dovuto tempo il corpo cade. Ciò che è conosciuto come liberazione, o Rama, è in
effetti l’Assoluto, la sola esistenza.
Ciò che è
percepito sembra soltanto essere, poiché non è mai stato creato. Come possiamo
dire che
Brahman, l’Assoluto, è diventato tutti questi mondi?
0 Rama, negli
ornamenti vedo solo l’oro, nelle onde soltanto l’acqua, e null’altro; allo
stesso modo, vedo soltanto Brahman e non i mondi.
Quando l’Infinito
vibra, i mondi sembrano emergere, quando non vibra i mondi sembrano scomparire,
proprio come
quando una torcia viene fatta girare vorticosamente appare un cerchio di fuoco
e
quando tenuta
ferma il cerchio svanisce. Vibrante o non vibrante, è lo stesso ovunque in
tutti i
tempi. Non
realizzando ciò, uno è soggetto all’illusione. Tutto ciò che conosci è soltanto
l’Assoluto ed
è anche Quello per mezzo del quale tu conosci tutto questo.
Proprio come
l’immagine non scolpita è sempre presente in un blocco di pietra, il mondo, che
lo
si consideri
reale o irreale, è nell’Assoluto che perciò non è vuoto. Proprio come nel calmo
oceano uno non
può dire che non siano presenti delle onde, l’Assoluto non è vuoto del mondo.
Naturalmente,
queste illustrazioni hanno applicazione limitata.
In verità
questo mondo non sorge dall’Assoluto, né si fonde in esso. Soltanto l'Assoluto
esiste ora e per sempre.
Questo
Assoluto non può essere realizzato o sperimentato da un altro. Soltanto
l’Assoluto può
realizzare se
stesso.’
-
‘Signore, durante la dissoluzione cosmica questo mondo che è chiaramente visto
ora, dove va?’.
-
‘Da dove viene il figlio di una donna sterile e dove va? Il figlio di una donna sterile non
ha esistenza, mai.
Allo stesso
modo, questo mondo in quanto tale non ha esistenza, mai. Questa analogia ti rende
perplesso soltanto perché hai dato per scontato l’esistenza del
mondo. Considera questo: nel
braccialetto
d’oro non c’è un braccialetto in quanto tale, poiché non è indipendente
dall’oro. C’è una cosa chiamata “cielo”
indipendentemente dallo spazio?
Allo stesso
modo non c’è una “cosa” chiamata mondo indipendente da Brahman, l’Assoluto.
Proprio come
il freddo è inseparabile dal ghiaccio, ciò che è chiamato mondo è inseparabile
da Brahman. L’acqua nel miraggio non viene in esistenza, né scompare
dall’esistenza; allo stesso modo questo mondo non emerge dall’Assoluto, né va
da nessuna parte.
La creazione
del mondo non ha causa e perciò non ha avuto inizio. Non esiste nemmeno ora:
come può raggiungere la distruzione?
È come un
sogno: nello stato dell’ignoranza l’intelligenza all’interno di se stessa
appare come numerosi oggetti di sogno, tutti i quali non sono null’altro che
quella intelligenza. Allo stesso modo, in ciò che è conosciuto come l’inizio
della creazione è avvenuta una tale apparizione, ma non è indipendente da
Brahman, non esiste separata da Brahman, perciò non
esiste come tale, è Brahman.’
-
‘0 Signore, se è così, com’è che questo mondo ha acquisito un tale senso di
realtà?
- Sino a
che esiste colui che percepisce, esiste il percepito e viceversa e soltanto
quando
entrambi
questi giungono a fine c’è liberazione. Se c’è uno specchio pulito rifletterà
sempre
qualcosa. Così
nel veggente la creazione continuerà a sorgere, ma se la sua non-esistenza è
realizzata,
allora anche il veggente cessa di essere. Ma tale
realizzazione è difficile da
conseguire!’
Queste
apparizioni materiali sono perennemente mutevoli e la Realtà esiste immutata;
poiché
sono tutte
permeate di Coscienza, istantaneamente diventano sostanza fisica grossolana,
sebbene siano
soltanto la Coscienza Infinita che non ha attraversato alcun cambiamento.
Il
misterioso potere della Coscienza che in modo inesplicabile e miracoloso
produce questa infinita diversità di nomi e (orme è conosciuta come ego.
La stessa Coscienza quando desidera gustare o
sperimentare Se stessa diventa l’universo conoscibile. Solo gente immatura vede
in questo una reale trasformazione o persino un’apparizione illusoria poiché
non c’è null’altro che Coscienza.
Tutto questo è
il gioco meraviglioso del misterioso potere della coscienza e soltanto questo è
chiamato
universo. Quando l’ego è giunto in esistenza, quell’ego, che non è diverso
dalla
coscienza
intrattiene nozioni dei vari elementi che costituiscono questo universo ed essi
sorgono.
Il mondo
esiste a causa dell’esistenza della Coscienza ed il mondo è il corpo della
Coscienza.
Non c’è
divisione, non c’è differenza, non c’è distinzione. Perciò l’universo può
essere detto sia
reale che
irreale. Reale a causa della realtà della Coscienza che è il suo fondamento
ed irreale
perché
l’universo non esiste come universo indipendente dalla Coscienza.
Questa
Coscienza è indivisibile e non ha parti, né arti. In essa la montagna,
l’oceano, la terra, i
fiumi, ecc.,
non esistono come tali ma solo come Coscienza."
“0 Rama, proprio come considerata nello stato
di veglia non c’è materialità negli
oggetti visti
in sogno, sebbene sembrino concreti nel sogno stesso, questo mondo appare
materiale ma
in realtà è Pura Coscienza. In un miraggio l’acqua non è mai esistita, così non
c’è
un mondo reale
ma solo Pura Coscienza.
- ‘Dimmi, prima, cosa consideri reale e cosa
irreale?’
-
‘Considero
reale che io sono qui e che tu sei davanti a me. Considero irreale la regione in
cui si trova mio marito ora.’
-
‘Come può
essere che l’irreale sia l’effetto del reale? L’effetto è la causa, non esiste
una differenza essenziale.
Qual era la causa
materiale della nascita di tuo marito? Soltanto oggetti materiali vengono prodotti
da cause materiali. Io vedo tutto questo come l’illusorio ed irreale effetto
della immaginazione.
La morte non è
altro che il risveglio da un sogno. La nascita che sorge da un desiderio non è
più reale del desiderio stesso. Ha la sua qualità.”
“Lila, la tua casa, tu, io e tutto questo è
Pura Coscienza, null’altro.
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Non c’è
essenziale differenza tra le esperienze di questo mondo e quelle di un altro.
Tutte queste
sono forme-pensiero nella Coscienza Infinita. Sono come due onde dello stesso oceano.
Poiché questi mondi non furono mai creati, non cesseranno mai di essere; tale è
la legge. La loro reale natura è Coscienza.
Proprio come
in un sogno c’è la nascita, la morte e le relazioni, tutte in un tempo
brevissimo;
proprio come
un amante sente che una singola notte con la sua amata è un’epoca, il Jiva
pensa
agli oggetti
sperimentati e non sperimentati nel battito di una ciglia. E immediatamente
dopo egli
immagina
quelle cose, cioè il mondo, come reali.
Questo
mondo e questa creazione non sono null’altro che memoria o sogno.
Distanza, misure
del
tempo come un momento e un’epoca, tutte queste sono allucinazioni.
La liberazione è la realizzazione della
totale non-esistenza dell’universo in quanto tale.
Questo è
diverso dal
semplice negare l’esistenza dell’ego e dell’universo. Quest’ultima è soltanto conoscenza
a metà. La liberazione è realizzare che tutto questo è Pura Coscienza”.
- la tua
visione è limitata al mondo della materia. Tale ignoranza sorge spontaneamente,
ma viene dispersa dalla saggezza e dall’indagine.
In effetti,
persino tale ignoranza non esiste. Non c’è né mancanza di saggezza, né
ignoranza; né schiavitù, né liberazione. C’è soltanto l’Unica Pura Coscienza.
-
“Cara Lila, in sogno, il corpo di sogno sembra essere reale; ma quando c’è un risveglio
rispetto al sogno, la realtà di quel corpo svanisce. Allo stesso modo, il corpo
fisico che è sostenuto dalla memoria e dalle tendenze latenti (vasana) viene
visto essere irreale quando esse sono realizzate essere irreali. Alla fine del
sogno si diventa consapevoli del corpo fisico; alla fine di queste tendenze, si
diventa consapevoli del corpo etereo. Quando il sogno termina, arriva il sonno
profondo; quando i semi del pensiero periscono, c’è la liberazione.
Nella
liberazione i semi del pensiero non esistono: se il saggio liberato sembra
vivere e
pensare, è
soltanto apparente, come un pezzo di stoffa bruciata che giace a terra.
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