Il testo che segue è una forma di “trasmissione diretta”.
L’effetto della trasmissione dipende dal tuo grado di ricettività.
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Morte = pausa tra un movimento e l’altro, tra una vibrazione e l’altra, tra un suono e l’altro, tra un pensiero e l’altro, tra un respiro e l’altro.
CIÒ CHE SEI DAVVERO SI TROVA PRECISAMENTE IN QUELL’ISTANTE SANTO, IN QUELLA PACIFICA PAUSA, IN QUELL’ASSENZA, IN QUELLA SOSTA, IN QUELL’ETERNO RIPOSO.
NELLA PAUSA TRA
UNA PREOCCUPAZIONE E L’ALTRA, TRA UNA PAURA E L’ALTRA, tra un
ricordo e l’altro, tra una sensazione e l’altra, tra un’esperienza e l’altra.
Tu, nella tua
essenza, ti trovi esattamente tra UNO STATO DI COSCIENZA E L’ALTRO, TRA UNO
STATO D’ANIMO E L’ALTRO.
NELL’INTERVALLO TRA
UNO STATO D’ANIMO NEGATIVO E UNO STATO D’ANIMO POSITIVO, CI SEI TU!
Alla morte, come nella cosiddetta illuminazione spirituale, realizzi semplicemente tale pausa, cioè realizzi ciò che sei veramente in assenza di movimento, pensieri, ricordi, emozioni.
E quindi chi resuscita?
Cosa rinasce?
Ciò che rinasce non sei tu!
Ciò che rinasce è un’altra forma-pensiero, un’altra apparenza esterna, un altro fenomeno, un altro aggregato percettivo, un’altra allucinazione, un altro sogno.
In ultima istanza la morte – così come la nascita o la rinascita – non ti riguardano.
Riguarda solo ciò con cui ti eri identificato.
Temi la morte perché temi la fine dell’identificazione con ciò che credi di essere.
Temi la morte perché temi la fine di ciò che “NON SEI”.
Ricorda: Non sei tu a morire.
Tu sei la morte della tua erronea identificazione.
Tu sei la morte di ciò che sogni di essere in questo esatto momento.
Grazie a questo puro e profondo riconoscimento puoi trascendere la morte.
Proprio adesso, con questa profonda comprensione.
Non serve altro.
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