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IL CANTO DEL NON-NATO di Pradeep Apte

 




Cos’ero prima di nascere, prima che questa forma apparisse, prima che questo “io-sono” temporaneo sorgesse e sparisse?
Il Non-nato.

Quando è apparso l’”io-sono” illusorio, ho cominciato a “sapere” che io-sono(esisto), non prima. Comprendendo l’errore, ho realizzato che il Non-nato è sempre presente, senza “saperlo”.

Essendo il Non-nato, l’apparenza del nato è trascesa, ma disponibile: posso sembrare usarla o no.

Tutto ciò che avviene e si sperimenta, è un’illusione misurata nella forma del tempo.

Il mio vero stato di Non-nato è completo, indifferenziato, al di là dell’esperienza, della nascita e della morte: è sempre presente, non è arrivato o andato altrove: è la gioia di non sperimentare questo corpo, poiché sono al di là, libero dall’illusione.

Nulla mi è utile e una volta stabilizzato in questo non-stato, non sono più innamorato di questo senso di essere: il corpo può venire o andare, ma come Non-nato sono sempre là, senza spazio, senza tempo e senza attributi.

Non medito più poiché non posso più dimenticare che non sono mai nato. Rinuncio alle memorie che mi fissano a un “io” nato e apparente. Quando recito: – Sono il Non-nato -, non c’è né nome né forma.

Non saper nulla è la perfezione! Quello che so è apparente e non ho nulla di cui ricordarmi o da dimenticare.

La mia nascita è falsa, il mondo e la mente sono irreali, sono stati proiettati su di me senza saperlo.

Il Non-nato non sa se è vivo: al momento in cui mi appare il sapere che “io-sono”, la dualità si manifesta.

Non si tratta di entrare nello stato del Non-nato, sono sempre nel Supremo, MI TROVO SEMPRE PRIMA dell’apparizione del corpo-coscienza.

Per realizzare pienamente il Non-nato, l’apparente nato deve rimanere nella sorgente. Non so che sono il Non-nato, allora che conoscenza posso avere?
Non è un insegnamento, ma un’affermazione del mio essere veritiero: tutto questo non posso raccontarlo a tutti, che sono sempre il Non-nato, uno stato di non-conoscenza. Ogni conoscenza dev’essere liquidata.

Se la coscienza sparisce, il Non-nato prevale sempre.

Il Non-nato è prima della memoria, allora come può avere memoria? Non ha dimenticato, ma la memoria si è dimenticata di sé stessa. La storia non ha mai potuto aver luogo. Prima della coscienza, nello stato del Non-nato, con quale strumento si può essere coscienti?

L’apparente nato, con il suo sapere, è imperfetto. Il Non-nato senza il sapere è totale, completo, perfetto e la nostra vera identità: non lo si può descrivere, ma solo esserlo.

La nascita, la vita e la morte fanno solo parte del tempo, della durata. Come Non-nato non conosco nessuno di questi stati, poiché sono prima dell’apparire dell’”io-sono”, quindi prima del corpo-mente. Non mi concerne ciò che succede nella coscienza.

Mettete tutta l’attenzione nello stato PRIMA che qualunque esperienza sia cominciata e sparirete come Non-nato.

Chiudo gli occhi, mi dimentico di me ed eccomi come sono... sempre Non-nato.

Come Non-nato non appartengo a nessun culto o credo: sono stati creati piuttosto da me stesso. Tutto quello che succede non è il Non-nato, ciò che è e non si manifesta è il Non-nato. Tutte le credenze sono false: sono il Non-nato e non ciò che è percepito o visto. Tutti gli avvenimenti e le attività sono falsi.

Ciò che sembra darmi la possibilità della comprensione, diventa così sottile e fine, che scompare e resto il Non-nato. Sono realmente il Non-nato quando non lo so. L’ultima conoscenza è la non-conoscenza.

La sola schiavitù dell’apparente-nato è la memoria costante di essere un corpo.

“Sono nato e morirò” è pura immaginazione dell’apparente-nato.

Sono stato posseduto dal fantasma dei cinque elementi, ma stabilizzandomi nel Non-nato, non sono nessuno di essi e ne sono libero. Il sonno profondo, il sogno, il risveglio e la loro base il ”quarto stato (turiya)”, sono stati temporanei apparsi su di me, ma in quanto Non-nato non sono nessuno di essi. Il Non-nato non appartiene al conosciuto.

Tutto appare automaticamente e come apparentemente nato, ho abbandonato l’idea “io ho fatto” ed eccomi! …Non-nato.
Sono prima dei cosiddetti antenati. Non ho genitori. Ho realizzato l’irrealtà dell’io-sono, pieno di concetti.

Il mio mantra è: -Sono il Non-nato, senza far finta di esserlo.
Mai abbandonare questa pratica.
Il Non-nato non è mai toccato dal mondo: l’apparente-nato deve essere convinto della propria irrealtà, allora che esso sia buono o cattivo non ha importanza.

Poiché non sono nato, la nascita è falsa, quindi nessuna esperienza è vera: ho passato dunque la vita a raccontare menzogne!

Il Non-nato è indistruttibile, invisibile e sembra solo vedere ciò che è visibile e corruttibile.

Il Non-nato è prima del senso di presenza, prima del pensiero e prima dello spazio-tempo, non è un’esperienza, né un avvenimento.

Non è necessario raggiungere ciò che si è già: non lo si può mai dimenticare.

La meditazione non può generare il Non-nato, poiché esso è già presente.

Poiché non sei mai nato, non sei il corpo, allora perché preoccuparti di tutti quegli stati che sembrano durare migliaia di anni?
L’apparente-nato deve retrocedere prima dei pensieri (tornare a casa) e l’”io-sono” sparirà anch’esso e solo il Non-nato prevarrà: significa che ”sono sempre qui”. Il mondo non è mai veramente esistito, non è ma stato creato, è un sogno! Lo realizzo davvero, ecco tutto.

Colui che sembra comprendere che ciò che è nato è irreale, è l’eterno Non-nato. È il luogo ove tutte le speranze, attese e desideri dell’apparente-nato sono dissolti e annientati: perfino la spiritualità ti sembrerà irreale.

Come Non-nato sei sempre stato prima delle parole: ogni percezione, ogni espressione, ogni azione appartiene all’apparente-nato e non è reale. Per colui che ha realizzato il Non-nato, l’”io-sono” appare ma gli dà poca importanza. Sembra servirsene quando è necessario, ma non è guidato da questo “io-sono”.

Sono senza sapere poiché non è più necessario.

Il canto del non-nato è un distruttore della comprensione spirituale, non si tratta solo di leggerlo, ma di applicarlo quotidianamente. Più si è convinti di quello, più tutto appare come illusorio. Non si cadrà più nel trabocchetto delle affermazioni spirituali o logiche esposte da altri: sono pesi che aumentano la nostra miseria, il Non-nato rifiuta tutto il bagaglio degli insegnamenti religiosi.

Il sentimento di aver capito: ”Sono il Non-nato” è altrettanto illusorio, perché l’apparente-nato che credo di essere ancora, ha trovato qualcosa che può essere divulgato ad altri, ma non ci sono ”altri”. Il Non-nato inghiotte l’universo intero. Senza coscienza non c’è mondo, anche se sembra così importante: come Non-nato ne sono distante. Se sei Non-nato, non è importante se il corpo resta o sparisce.

Il Non-nato, la mia vera natura non è un cammino e non ha direzione, è una dissoluzione istantanea di ogni illusione.

Non ho identità, sono il Non-nato.
Nessuna delle mie sedicenti identità sono rimaste: infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia non sono mai state autentiche, sono false e spariranno tutte.

I nomi e le forme sono tutte irreali.
Non tento di chiarire, sbrogliare con l’intelletto il Non-nato, ma lo accetto tale e quale. Sono senza nascita e senza morte. Questo diventa la mia costante meditazione.

Il Non-nato è prima della memoria e dell’immaginazione.

Il mondo oggettivo non è la mia vera dimora, ecco perché sento questa tristezza.

Sono Non-nato, allora non serve rinunciare al mondo, ma solo comprenderne l’irrealtà.
Tutto quello che sapevo ridiventa ignoranza.

Guardo il film nel teatro dell’”io-sono” considerandolo distruttibile e non permanente, così lo trascendo nel Non-nato, liberandomi dall'attaccamento all’irrealtà.

Anche dire che sono Non-nato è già inappropriato, appena lo pronuncio ho già corrotto Quello, poiché non si può dargli nessun nome e nessuna forma.

Immagino di provare sensazioni di bene o di male, che faccio questo o quello, ma non faccio nulla, tutto è illusione. Tutte le pratiche o le austerità si rivelano allora delle ricreazioni della mente.

Sono Non-nato e l’esistenza è immaginaria, come l’immaginario-nato che sembra leggere la Gita del Non-nato.

Nulla mi è mai accaduto.
Se dopo quanto è stato detto si cerca ancora un consiglio spirituale o un’istruzione, significa che non si è capito nulla.




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