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Soldi. Domina il gioco - Tony Robbins (libro gratuito) - 2° parte
Grazie a ricerche approfondite e a interviste inedite alle 50 menti
più brillanti della finanza mondiale, da miliardari venuti dal nulla a
vincitori di premi Nobel, Tony Robbins svela sette semplici passi che chiunque
può seguire per assumere il pieno controllo del proprio futuro finanziario.
Questo libro ti aiuterà ad approfittare di opportunità che
altrimenti ti saresti lasciato sfuggire e ti impedirà di commettere gli stessi
errori che milioni di persone fanno ogni giorno.
Una strada semplice e collaudata verso la libertà finanziaria.
Di Tony Robbins Bompiani ha pubblicato Come ottenere il meglio da
sé e dagli altri e Come migliorare il proprio stato mentale, fisico,
finanziario.
SOLDI.
DOMINA IL GIOCO
ANTHONY ROBBINS
Sette semplici
passi per la liberta` finanziaria
Traduzione di
Tommaso Bernardi
Questa
pubblicazione fa riferimento a dati di performance raccolti su diversi periodi
di tempo. Risultati passati non garantiscono performance future. In più, i dati
di performance, oltre alle leggi e alle regolamentazioni che normano il settore,
sono variabili nel tempo, e ciò potrebbe cambiare lo stato delle informazioni
in questo libro. Questo libro fornisce unicamente dati storici per discutere e
illustrare i principi che ne stanno alla base. Inoltre, non vuole servire come
base di qualsivoglia decisione finanziaria, come raccomandazione di uno
specifico consulente finanziario o come un’offerta di vendita o di acquisto di
qualsiasi titolo. Solo un prospetto informativo, secondo la normativa che
regola la materia, potrebbe essere usato per vendere o acquistare titoli, e
tale prospetto deve essere letto e valutato attentamente prima di investire o
spendere denaro.
Non
si fornisce alcuna garanzia circa l’accuratezza o completezza delle
informazioni qui contenute, e sia l’autore sia l’editore declinano ogni
responsabilità per qualsivoglia addebito, perdita o rischio, personale o di
altro genere, che possono avvenire come conseguenza, diretta o indiretta,
dell’uso e applicazione di qualsiasi contenuto di questo libro.
Al
momento della pubblicazione del libro negli usa, l’autore era in trattativa con
la Stronghold Wealth Management per avviare una partnership commerciale. In
ogni caso, l’autore non è uno dei proprietari della Stronghold, né ne riceve
qualche tipo di commissione o compenso.
Nel
testo che segue, molti nomi di persone, e caratteristiche che potrebbero
portare all’identificazione della persona medesima, sono stati modificati.
Editing:
Giancarlo Puddu
Robbins,
Anthony, Money. Master the game. 7 simple steps to financial freedom
© 2015 Bompiani/RCS Libri S.p.A.
Via
Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano
Prima
edizione digitale 2015 da edizione Bompiani novembre 2015
Fotografia
dell’autore: © Richie Arthur.
Progetto grafico: Polystudio.
Il futuro ha molti nomi. Per i deboli, è l’irraggiungibile. Per i
timorosi, è l’ignoto. Per i coraggiosi, è l’ideale.
Victor Hugo
Per evitare critiche, non dire nulla, non fare nulla, non essere
nulla.
Aristotele
PREFAZIONE
Da ex avvocato che per anni ha fatto esperienza lavorando nei
dintorni di Wall Street, posso dire di aver incontrato qualche bugiardo,
qualche delinquente e qualche truffatore. Siccome sia il settore legale sia
quello finanziario coltivano la loro quota di imbroglioni professionisti, ho
imparato rapidamente a distinguere i bravi attori da quelli cattivi.
Sono anche uno scettico per natura. Quando Tony Robbins mi ha
cercato per questo progetto grazie all’azienda da me fondata nel 2007,
HighTower, sono rimasto incuriosito, ma cauto. C’è davvero qualcosa di nuovo
da dire sulla finanza e gli investimenti individuali? E Tony Robbins è l’uomo
giusto per farlo?
Conoscevo naturalmente la grande reputazione di Tony Robbins come
primo life and business strategist d’America. E sapevo che aveva
lavorato con un sacco di gente, presidenti degli Stati Uniti, imprenditori
miliardari, trasformando le loro vite personali e professionali.
Quello che però non sapevo finché non l’ho incontrato è che Tony
Robbins è proprio così. L’uomo rispecchia perfettamente il brand.
La sua autenticità era evidente e la sua passione contagiosa. Invece di
replicare i vizi della finanza, Tony ha pensato a questo progetto per
democratizzare i servizi finanziari e per offrire tattiche e soluzioni che fino
a quel momento erano state apprezzate e usate solo dagli investitori più
ricchi.
Tony e io siamo andati subito d’accordo perché condividiamo l’obiettivo
di permettere alle persone di prendere decisioni finanziarie migliori, più
consapevoli. Questo è il nocciolo della mia impresa e ciò che mi anima
personalmente. La crisi finanziaria del 2008 ha portato alla luce le
contraddizioni e le ingiustizie interne al sistema finanziario, ma pochi hanno
trovato soluzioni concrete e praticabili, utili ai singoli e alle famiglie.
Perché? Perché c’è una contraddizione insita nel sistema. Le più
grandi istituzioni finanziarie sono nate per guadagnare, non per far guadagnare
i loro clienti. Gli investitori possono anche pensare che pagano per avere
consigli onesti e di alta qualità. Ma troppo spesso pagano per avere il
privilegio di vedersi offrire un piccolo campione di prodotti di investimento
“adatti” e servizi che sono in conflitto con i risultati finali della loro
azienda.
HighTower è la soluzione a questi problemi ed è innanzitutto per
questo che Tony è venuto a intervistarmi per questo libro. Noi offriamo solo
consigli per investimenti e abbiamo una piattaforma di tecnologia avanzata,
prodotti e soluzioni che rispondono alle esigenze dei consulenti e degli
investitori. Non ci impegniamo nelle molte attività tossiche che creano
conflitti di interesse con le maggiori banche. Abbiamo riunito alcuni dei
migliori consulenti finanziari del paese. In parole semplici, abbiamo costruito
un modello migliore per una consulenza finanziaria trasparente.
L’obiettivo di Tony è organizzare e diffondere fra le masse le
soluzioni finanziarie più oneste e concrete – alcune di esse sono addirittura
“segrete”. Tony sa che alle persone non basta sapere, hanno bisogno di una road
map chiara per un futuro finanziariamente sicuro.
La guida fornita da queste pagine è il risultato di una conoscenza
senza precedenti delle menti più brillanti del mondo finanziario. Solo Tony,
che io sappia, poteva realizzare un’impresa del genere. Solo Tony, con la sua
vasta rete di relazioni, il suo entusiasmo contagioso e la sua inesausta
passione, poteva convincere queste persone – fra le migliori nel settore – a
condividere la loro competenza ed esperienza.
Come me, queste persone hanno fiducia nel fatto che Tony sappia
cogliere il loro pensiero e semplificarlo per un vasto pubblico. E siccome la
passione di Tony è stimolare le persone, riesce a portare queste conversazioni
dalla teoria alla realtà, offrendo strumenti che quasi chiunque può usare per
migliorare la propria situazione finanziaria.
Tony mi ha sfidato ad analizzare le soluzioni che avevamo creato per
i clienti ricchi e a trovare un modo per renderle disponibili e praticabili al
grande pubblico. Sono orgoglioso di dire che siamo impegnati in vari progetti e
siamo emozionati per l’impatto positivo che insieme avremo su tante persone.
Fedele alla sua vocazione, Tony usa questo libro per stimolare gli
investitori individuali, aiutando nel contempo coloro che sono scivolati nelle
crepe o sono stati lasciati indietro dalla società. Mentre due terzi degli
americani temono che non si potranno permettere di andare in pensione, due
milioni di persone hanno perduto il diritto ai buoni pasto l’anno scorso. Molte
di queste persone non sanno da dove salterà fuori il loro prossimo pranzo.
Tony è intervenuto per sanare la piaga. Ha parlato apertamente della
sua esperienza di senzatetto affamato, e si dedica a migliorare la vita di
questa popolazione spesso dimenticata. Tony si impegna personalmente a nutrire
50 milioni di persone quest’anno, e sta lavorando per raddoppiare lo sforzo – e
arrivare a 100 milioni – raccogliendo contributi per l’anno prossimo e i successivi.
Tony si è associato anche a Simon & Schuster per regalare copie
del suo bestseller Appunti da un amico. Una guida semplice per assumerti la
responsabilità della tua vita a chi è in difficoltà e sta iniziando un
nuovo cammino di responsabilizzazione. Il suo obiettivo è nutrire sia la mente
sia il corpo.
Sono onorato e umilmente grato di essere coinvolto in questo
progetto e desideroso di vedere i cambiamenti che possiamo innescare insieme.
Sono emozionato per te, lettore. Stai per incontrare quella forza della natura
che è Tony Robbins e intraprendere un viaggio che ti cambierà davvero la vita.
Elliot Weissbluth
Fondatore e CEO di HighTower
INTRODUZIONE
Ho incontrato per la prima volta Tony Robbins 25 anni fa dentro
un’audiocassetta. Dopo aver visto una pubblicità alla TV, una sera tardi, mi
sono lanciato e ho comprato il suo programma di automiglioramento in 30 giorni Personal
Power. Ho ascoltato i suoi nastri tutti i giorni durante il viaggio di
un’ora per andare e tornare dalla Oracle Corporation, avanti e indietro dalla
mia casa di San Francisco all’ufficio di Redwood Shores. Sono rimasto talmente
colpito dalle parole di Tony che un fine settimana sono rimasto a casa e non ho
fatto altro che riascoltare di nuovo tutti i 30 giorni. Ho subito capito che
Tony era una persona davvero straordinaria e le sue idee non assomigliavano a
niente di quello che avevo sperimentato fino a quel momento. Tony mi ha trasformato.
A 25 anni, essendo il più giovane vicepresidente di Oracle, ero un
uomo di grandissimo successo. Guadagnavo più di 1 milione di dollari l’anno e
guidavo una Ferrari nuova di zecca. Sì, mi consideravo un uomo di successo: una
splendida casa, una macchina incredibile, vita mondana... Ma sapevo che mi
mancava qualcosa, solo che non sapevo cosa. Tony mi ha aiutato ad acquisire
consapevolezza della mia situazione e mi ha aiutato a definire dove volevo
andare davvero e il significato profondo che volevo dare alla mia vita. Poco
tempo dopo ho preso parte al programma speciale intensivo di Tony chiamato Unleash
the Power Within. Nel corso di quel fine settimana ho davvero rimesso a
fuoco la mia visione e mi sono impegnato ad agire con spirito nuovo. Mi sono
tuffato più a fondo nelle opere di Tony Robbins e mi sono lanciato con tutte le
forze nella costruzione di Salesforce.com.
Ho applicato le intuizioni e le strategie di Tony e ho costruito uno
straordinario strumento chiamato V2MOM, che sta per Visione, Valori, Metodo,
Ostacoli e Misurazione. L’ho usato per mettere a fuoco il mio lavoro e anche la
mia vita, quello che volevo davvero. Il programma V2MOM faceva proprie cinque
domande di Tony:
1. Che cosa voglio davvero? (Visione)
2. Quali sono le cose importanti? (Valori)
3. Come ci arrivo? (Metodo)
4. Che cosa mi impedisce di averlo? (Ostacoli)
5. Come farò a sapere di esserci riuscito? (Misurazione)
Tony mi ha spiegato che la qualità della mia vita coincideva con la
qualità delle mie domande. Ho incominciato ben presto a modellare tutto, la mia
vita, il mio lavoro, il mio futuro, ponendomi semplicemente queste domande e
registrando le risposte. I risultati sono stati straordinari.
L’8 marzo 1999, il primo giorno di vita di Salesforce.com,
abbiamo scritto un V2MOM e oggi i nostri 15.000 dipendenti sono invitati a fare
lo stesso. Esso garantisce adeguatezza, consapevolezza e comunicazione, e si
basa tutto su quello che Tony mi ha insegnato negli ultimi vent’anni. Tony dice
che la ripetizione è la madre dell’abilità – da lì deriva l’eccellenza – e così
noi continuiamo a scrivere e a migliorare i nostri V2MOM. È una delle ragioni
per cui la rivista “Forbes” ha appena nominato Saleforce.com
“azienda più innovativa del mondo” per il quarto anno di fila, e la rivista
“Fortune” scrive che siamo l’azienda di software “più ammirata al mondo”,
nonché il settimo “miglior posto dove lavorare” nel 2014. Oggi abbiamo 5
miliardi di dollari di fatturato e continuiamo a crescere.
Posso dire davvero che non ci sarebbe nessuna Salesforce.com senza Tony Robbins e i suoi insegnamenti.
Questo libro che stai per leggere, con i suoi 7 semplici passi per
la libertà finanziaria, può fare per te quello che il programma audio di Tony
Robbins Personal Power ha fatto per me. Porterà nella tua via la
saggezza di Tony Robbins (insieme a quella di 50 tra le menti finanziarie più
brillanti del mondo!) e ti darà gli strumenti di cui hai bisogno per migliorare
ulteriormente la tua vita. Sono sicuro che, durante la lettura, porterai quello
che Tony dice nella tua vita e inventerai i tuoi metodi per raggiungere il
successo e costruire la tua libertà.
Quando Tony mi ha detto il titolo di questo libro, la mia prima
reazione è stata: “Tony, il tuo campo non sono i soldi! Tu aiuti le persone a
creare una qualità della vita straordinaria!”
Ho scoperto ben presto che questo libro non parla di soldi, ma di
come creare la vita che vuoi, e questo in parte
vuol dire decidere che ruolo vuoi che abbiano i soldi. Tutti usiamo i soldi
nella nostra vita. L’importante è dominare i soldi e non esserne dominati.
Allora si è liberi di vivere la vita a modo nostro.
Uno dei miei mentori, l’ex segretario di stato generale Colin
Powell, a proposito dei soldi ha detto: “Cercate qualcosa che vi piace fare e
che fate bene. Fatelo. Vi darà soddisfazione nella vita. Potrebbero essere soldi,
ma anche no. Potrebbero essere un sacco di titoli, ma anche no. Ma vi darà
soddisfazione.” Il generale Powell e Tony Robbins dicono la stessa cosa. La
vera gioia nella vita deriva dal trovare il proprio scopo e nell’adeguarvi
quello che si fa tutti i giorni.
Il generale Powell mi ha spinto anche a riflettere sul ruolo dei
soldi mentre perseguivo il mio sogno di creare un’azienda di software che
cambiasse il mondo. Mi ha detto che il business dei business non era solo fare
soldi, ma fare anche del bene – fare del bene facendo bene. Tony Robbins
sottolineava, già 25 anni fa, l’importanza della partecipazione, e ciò mi ha
fatto molta impressione e ha influito sul mio pensiero. Quando ho lanciato Salesforce.com
miravo a tre cose: 1) creare un nuovo modello informatico per le imprese, oggi
noto come “cloud computing”; 2) creare un nuovo modello di business per i
software aziendali basato sulle sottoscrizioni; 3) creare un nuovo modello
filantropico che tenesse insieme il successo di un’azienda e la sua capacità di
ricambiare.
Il risultato è un’azienda che negli ultimi 15 anni ha completamente
trasformato l’industria del software e oggi ha raggiunto una capitalizzazione
di mercato di oltre 35 miliardi di dollari. La miglior decisione che ho preso,
tuttavia, è stata di dedicare l’1% del nostro capitale sociale, l’1% dei nostri
profitti e l’1% del tempo dei nostri dipendenti a un progetto filantropico
chiamato Salesforce Foundation. Il risultato è più di 60 milioni di dollari di
donazioni ad associazioni non profit in tutto il mondo, più di 20.000
associazioni non profit che usano i nostri prodotti gratis e più di 500.000 ore
di lavoro volontario dei nostri dipendenti nelle loro comunità. Tutto questo è
avvenuto quando Tony mi ha aiutato a chiarire ciò che volevo davvero costruire,
donare e diventare. E niente mi ha reso più felice o mi ha dato maggiore
soddisfazione e gioia nella vita.
È anche per questo che ho collaborato con Tony nel suo programma non profit Swipeout, per fornire pasti a più di 100 milioni di
persone all’anno; procurare acqua potabile a più di 3 milioni di famiglie; e
liberare bambini e adulti dalla schiavitù.
Ho mandato i miei genitori, i miei più cari amici e i miei dirigenti
più importanti ai seminari di Tony per studiare il suo lavoro, e tutti hanno
detto la stessa cosa: “Tony Robbins è unico e siamo fortunati ad averlo
conosciuto.” Adesso, con Soldi. Domina il gioco, Tony aprirà a te la
stessa porta che ha aperto a me. Sono sicuro che con un coach come lui anche la
tua vita si trasformerà e tu troverai la strada per ottenere tutto ciò che vuoi
davvero!
Marc Benioff
Fondatore e CEO di Salesforce.com
PARTE 1
BENVENUTO
NELLA GIUNGLA: IL VIAGGIO INCOMINCIA CON QUESTO PRIMO PASSO
CAPITOLO
1.1
SONO I
TUOI SOLDI! È LA TUA VITA! PRENDI IL CONTROLLO
Il denaro è un buon servitore, ma un cattivo padrone.
Sir Francis Bacon
Soldi.
Poche parole hanno il potere di suscitare emozioni così estreme
negli esseri umani.
Molti di noi rifiutano addirittura di parlare di soldi! Come la
religione, il sesso o la politica, l’argomento è tabù a tavola e spesso off
limits sul posto di lavoro. Possiamo parlare di ricchezza in una compagnia ben
educata, ma il termine soldi è troppo esplicito. È rozzo. Pacchiano. È
intensamente personale e carico di tensione. Può far sentire in colpa le
persone che ne hanno – o vergognare quelle che non ne hanno.
Ma che cosa significano davvero?
Per alcuni di noi, i soldi sono vitali e importanti, ma non
essenziali. Sono semplicemente uno strumento, una fonte di potere usata al
servizio degli altri e di una vita ben vissuta. Altri sono consumati da una
fame di soldi che distrugge loro e tutti quelli intorno a loro. Alcuni sono
disposti perfino a rinunciare a cose molto più importanti, per averne: la
salute, il tempo, la famiglia, l’autostima e in qualche caso l’integrità
personale.
Essenzialmente, i soldi hanno a che fare con il potere.
Tutti abbiamo sperimentato che i soldi hanno il potere di creare e
il potere di distruggere. Possono finanziare un sogno o scatenare una guerra.
Si possono dare soldi in dono o trattenerli come arma. Li si può usare per
esprimere il proprio spirito, la propria creatività, le proprie idee – o la
propria frustrazione, la propria rabbia, il proprio odio. Si possono usare per
influire sui governi e sugli individui. Alcuni si sposano per averli – per poi
scoprire il loro vero prezzo.
Ma tutti sappiamo che a un certo livello si tratta di un’illusione.
I soldi non sono neanche oro o carta, oggi, sono liste di uno e di zero nei
computer delle banche. Che cosa sono? Sono uno schermo proteiforme che assume
il significato o l’emozione che noi vi proiettiamo sopra.
In fondo, i soldi sono quello che cerchiamo... o no? Quello che
cerchiamo davvero sono i sentimenti, le emozioni che pensiamo i soldi
possano creare:
– la sensazione di autonomia,
– di libertà,
– di sicurezza,
– di poter aiutare coloro che amiamo e che hanno bisogno,
– di poter scegliere, e
– di sentirci vivi.
I soldi sono senza dubbio uno dei modi in cui possiamo trasformare i
nostri sogni in realtà.
Ma anche se i soldi sono solo una percezione – un concetto astratto
– non la pensiamo così se non ne abbiamo abbastanza! E una cosa è certa: o
siamo noi a usarli, o sono loro a usare noi. O si dominano i soldi o, in
qualche modo, i soldi ci dominano!
Il nostro rapporto con i soldi riflette il nostro rapporto con il
potere. Sono una preoccupazione o una benedizione? Un gioco o un fardello?
Quando stavo decidendo il titolo di questo libro, alcune persone si
sono sentite offese dall’idea che i soldi fossero un gioco. Come potevo
usare un termine così frivolo per un argomento così serio! Ma guardiamo in
faccia la realtà. Come vedrai nelle prossime pagine, il modo migliore per
cambiare la tua vita è trovare qualcuno che ha già ottenuto quello che vuoi e
imitare il suo comportamento. Vuoi avere in pugno le tue finanze? Trova un
grande finanziere e imita il suo rapporto con i soldi – avrai trovato la strada
per il potere.
Posso dirti subito che ho intervistato molte delle persone più
ricche del mondo e la maggior parte di loro pensa effettivamente ai soldi come
a un gioco. Perché altrimenti uno lavorerebbe dieci o dodici ore al giorno dopo
aver guadagnato miliardi di dollari? E non dimentichiamo che non tutti i giochi
sono frivoli. I giochi rispecchiano la vita. Certe persone stanno sedute a
bordo campo, altre giocano per vincere. Come giochi tu? Voglio ricordarti che
tu e la tua famiglia non potete permettervi di perdere.
La promessa che ti faccio è questa: se ti fidi di me e segui i 7
semplici passi di questo libro – i passi che sono il distillato dei finanzieri
più abili del mondo – tu e la tua famiglia vincerete a questo gioco. E
vincerete molto!
Ma per vincere devi conoscere le regole e imparare le strategie
migliori per il successo da coloro che hanno già dominato il gioco.
La buona notizia è che puoi risparmiare anni di tempo – e in pochi
minuti – semplicemente imparando gli errori da evitare e le scorciatoie per
giungere a un successo duraturo. L’industria finanziaria spesso lavora per dare
l’impressione che questo tema sia incredibilmente complesso, ma in realtà, una
volta imparato il gergo, è relativamente semplice. Questo libro ti dà
l’opportunità di non essere più una pedina e di diventare un giocatore nel
gioco dei soldi. Io credo che resterai sorpreso dalla facilità con cui, capendo
le cose dall’interno, potrai trasformare la tua vita finanziaria e godere della
libertà che ti meriti.
Incominciamo, dunque. Immagina come sarebbe la vita se fossi già
padrone di questo gioco.
Se i soldi non avessero importanza?
Come ti sentiresti se non dovessi preoccuparti di andare in ufficio
tutte le mattine o di pagare le bollette o di farti una pensione? Come sarebbe
vivere la vita a modo tuo? Cosa vorrebbe dire sapere di poter avviare la tua
impresa o permetterti l’acquisto di una casa per i tuoi genitori o mandare i
tuoi figli all’università o essere libero di fare un viaggio intorno al mondo?
Come vivresti la tua vita se potessi svegliarti ogni mattina sapendo
che arriveranno i soldi necessari per soddisfare non solo le tue esigenze di
base, ma anche i tuoi obiettivi e i tuoi sogni?
La verità è che molti di noi continuerebbero a lavorare, perché
siamo abituati così. Ma lo faremmo in una condizione di gioia e di abbondanza.
Il nostro lavoro continuerebbe, ma la smetteremmo di correre come criceti sulla
ruota. Lavoreremmo perché vogliamo, non perché dobbiamo.
Ecco che cos’è la libertà finanziaria.
Si tratta solo di un sogno? È davvero possibile per una persona
comune – e soprattutto per te – trasformare questo sogno in realtà?
Che tu voglia vivere come l’1% o semplicemente avere la tranquillità
mentale di sapere che i tuoi risparmi non finiranno prima di te, la verità è
che puoi sempre trovare un modo per fare i soldi di cui hai bisogno. Come? Il
segreto della ricchezza è semplice: trova il modo di fare per gli altri più di
quello che fa chiunque altro. Diventa più prezioso. Fa’ di più. Da’ di più. Sii
di più. Servi di più. E avrai la possibilità di guadagnare di più – che tu sia
il miglior paninaro ambulante di Austin, in Texas, o il miglior venditore della
tua azienda o anche il fondatore di Instagram.
Ma questo libro non parla solo di aggiungere valore – parla di come
andare da dove ti trovi oggi a dove realmente vuoi trovarti, che si tratti di
essere finanziariamente sicuro, indipendente o libero. Parla di come migliorare
la qualità della tua vita oggi sviluppando l’unica abilità fondamentale che la
grande maggioranza degli americani non ha mai sviluppato: padroneggiare i
soldi. In effetti il 77% degli americani – tre persone su quattro – dice di
avere preoccupazioni finanziarie, ma solo il 40% dichiara di avere un piano di
spese o di investimenti. Un baby boomer1 su tre ha meno di 1000 dollari da parte! I sondaggi rivelano che meno di uno su quattro si fida del sistema
finanziario – e a ragione! E il possesso di azioni ha toccato record negativi,
in particolare fra i giovani. La verità è che non si guadagna la strada per la
libertà. Come vedremo più avanti, anche chi ha guadagnato molti milioni di
dollari, come il regista del Padrino Francis Ford Coppola, il pugile
Mike Tyson e l’attrice Kim Basinger, li ha persi perché non ha applicato le
regole fondamentali che stai per imparare. Bisogna essere capaci non solo di
conservare una parte di quello che si guadagna per la famiglia, ma soprattutto
di moltiplicare i guadagni – facendo soldi mentre si dorme. Bisogna passare
dall’essere consumatori in economia all’essere padroni – e lo si fa diventando
investitori.
In verità, molti di noi sono già investitori. Magari sei entrato nel
gioco appena nato, quando la nonna ti ha comprato qualche azione della sua
società preferita, o forse sei diventato un investitore quando un amico ti ha
detto di lasciar perdere il Kindle e di comperare invece delle azioni di
Amazon.
Ma è sufficiente? Se stai leggendo queste parole, immagino che tu
conosca la risposta: per niente! Non devo spiegarti che non viviamo più nel
mondo dei tuoi genitori o dei tuoi nonni. Il piano in passato era molto
semplice: vai all’università, trovi un lavoro, ti fai in quattro e magari poi
trovi un altro lavoro in una ditta più grande. Dopo di che, si trattava di
trovare una chiave per guadagnare di più, fare carriera, investire nelle azioni
della compagnia e andare in pensione. Ti ricordi delle pensioni? La promessa di
una rendita per tutta la vita? Non ci sono più.
Sappiamo tutti e due che quel mondo è finito. Adesso si vive più a
lungo con meno soldi. Nuove tecnologie continuano a nascere online, alimentando
un sistema che spesso sembra pensato per separarci dai nostri soldi anziché
aiutarci a farli fruttare. Mentre scrivo queste parole [2014, N.d.R.], i
tassi di interesse sui nostri risparmi sono vicini allo zero, mentre i mercati
vanno su e giù come turaccioli in mezzo al mare. Intanto siamo di fronte a un
sistema finanziario che offre scelte illimitate e una complessità da capogiro.
Oggi ci sono più di 10.000 fondi comuni di investimento, 1400 differenti ETF e
centinaia di mercati azionari globali tra cui scegliere. Sembra che ogni giorno
ci vengano proposti “strumenti” di investimento sempre più complessi, con una
zuppa di sigle: CDO, REIT, MBS, MLP, CDS, CETF...!
E gli HFT? La sigla significa High-Frequency Trading – tra il
50 e il 70% delle decine di milioni di scambi che si svolgono ogni giorno sul
mercato oggi è generato da macchine velocissime. In che modo ciò ti
riguarda? Basta mezzo secondo, cioè 500 millisecondi, per cliccare con il mouse
e completare la tua operazione di e-trade. In quel breve lasso di tempo, i
grandi investitori dotati di supercomputer avranno comperato e venduto migliaia
di azioni dello stesso tipo centinaia di volte, realizzando con ciascuna
transazione un microprofitto. Michael Lewis, autore del bestseller Flash
Boys: A Wall Street Revolt, che denuncia gli HFT, ha dichiarato a “60
Minutes”: “Il mercato azionario statunitense, il mercato simbolo del
capitalismo globale, è truccato... da una combinazione di borse, grandi banche
di Wall Street e high-frequency traders... Riescono a identificare la
tua intenzione di acquistare delle azioni di Microsoft e a comperarle prima di
te per rivendertele a un prezzo più alto!” Ma quanto sono veloci? Un’azienda di
HFT ha speso 250 milioni di dollari per raddrizzare i cavi a fibra ottica tra
Chicago e New York, ridisegnando il paesaggio e trasformando letteralmente la
terra pur di guadagnare 1,4 millisecondi nel tempo di trasmissione! Ma neanche
questo è abbastanza veloce. Alcuni scambi avvengono già in microsecondi – cioè
i milionesimi di secondo. Ben presto la tecnologia dell’HFT permetterà a
questi scambi di avvenire in nanosecondi – cioè in miliardesimi di
secondo. Nel frattempo stanno posando cavi sul fondo dell’oceano e si parla
anche di droni alimentati a energia solare che faranno da ripetitori di
microonde per collegare gli scambi a New York e a Londra.
Se tutto questo ti sbigottisce, ti capisco. Che possibilità hai di
competere con robot volanti che fanno trading alla velocità della luce? Da che
parte rivolgersi per trovare una strada in questo labirinto di scelte
ipertecnologiche ad alto rischio?
Un esperto è un uomo qualsiasi che dà consigli lontano da casa sua.
Oscar Wilde
Il problema è che, quando si tratta di soldi (e di investimenti),
tutti hanno un’opinione. Tutti hanno un suggerimento o una risposta da dare. Ma
attenzione: raramente sono davvero di aiuto. Hai notato che le convinzioni
riguardo ai soldi sono simili a quelle religiose e politiche? Le conversazioni
si fanno spesso intense e appassionate. Soprattutto online, dove persone senza
alcuna conoscenza o esperienza reale sostengono le proprie teorie e criticano
quelle degli altri con grande veemenza, pur non avendo alcun curriculum da
esibire. È come se uno psicologo sotto Prozac ti spiegasse in che modo puoi
avere una vita felice. O un obeso ti dicesse come diventare magro e atletico.
Io tendo a separare gli esperti in quelli che parlano e quelli che agiscono.
Non so tu, ma io sono stufo di tutti questi esperti che ci dicono cosa fare e
non hanno ottenuto alcun risultato nella propria vita.
Se pensavi di venire ad ascoltare un altro guru degli investimenti
che ti fa promesse folli, hai sbagliato posto. Lascio queste cose agli
intrattenitori finanziari che ti gridano di comprare le azioni del momento o ti
implorano di risparmiare i tuoi soldi mettendoli in qualche mitico fondo di
investimento. Sai, quello che ti promette un interesse composto del 12% annuo. Danno
consigli che troppo spesso non si fondano su alcuna realtà, e spesso non
investono neppure nei prodotti che promuovono. Alcuni forse credono
sinceramente di aiutarti, ma le persone possono anche sinceramente sbagliare.
Voglio dirti anche che non sono uno di quei “pensatori positivi” che
ti vogliono esaltare con una falsa visione del mondo. Io credo
nell’intelligenza. Devi vedere le cose per quello che sono, ma non peggiori di
quello che sono – questa è una visione della vita che ti dà solo la scusa per
non fare niente. Forse mi conosci come “quello che sorride con quei dentoni”
alla TV, ma non sono qui per farti giocare con le parole, sono qui per aiutarti
a scavare a fondo, a risolvere problemi reali e a portare la tua vita a un
livello più alto.
Da 38 anni sono ossessionato dalla ricerca di strategie e strumenti
che possano cambiare immediatamente la qualità della vita delle persone. Ho
dimostrato la loro efficacia producendo risultati misurabili laddove altri
hanno fallito. A oggi ho raggiunto 50 milioni di persone in 100 diversi paesi
con i miei libri e con programmi video e audio, e altri 4 milioni con eventi
dal vivo.
Quello che so fin dall’inizio è che il successo lascia delle
tracce. Le persone che hanno successo ai massimi livelli non sono fortunate;
fanno in modo diverso qualcosa che fanno anche gli altri. Io sono
interessato a queste persone: quelle che hanno una fame insaziabile di imparare
e di crescere e di raggiungere risultati. Non fraintendermi. Non sono un
illuso. So che ci sono poche persone al mondo che sono in forma e sane e lo
restano. La maggior parte non ha relazioni sentimentali appassionate che durano
decenni, né sperimenta continuamente gratitudine e gioia. Ci sono pochissime
persone che massimizzano le loro opportunità di business. E ancora più rare
sono quelle che partono con poco o niente e diventano finanziariamente libere.
Ma qualcuno ce la fa! Qualcuno ha relazioni meravigliose, grande
gioia, grande ricchezza e infinita gratitudine. Io ho studiato i pochi
che fanno vs i molti che parlano. Se vuoi cercare degli ostacoli, le
cose che non funzionano sono sempre a portata di mano. Ma anche quelle che
funzionano! Io sono un cacciatore di eccellenza. Vado in cerca di quegli
individui che infrangono la norma e dimostrano a tutti noi ciò che è davvero
possibile! Imparo che cosa fanno questi pochi individui straordinari di diverso
rispetto a tutti gli altri, e poi cerco di imitarli. Scopro quello che
funziona, lo chiarisco, lo semplifico e lo sistematizzo in modo da aiutare la
gente a progredire.
Dai giorni bui del 2008, quando il sistema finanziario globale è
quasi crollato, sono ossessionato dalla ricerca di un modo per aiutare le
persone comuni a prendere in mano i propri soldi e a combattere un sistema che
spesso è truccato a loro svantaggio. La trappola è in azione da anni e quasi a
niente sono servite le cosiddette riforme attuate dai governi. In qualche
campo, le cose sono addirittura peggiorate. Per trovare risposte, ho
intervistato 50 dei più brillanti e influenti attori nel mondo dei soldi. In
questo libro non troverai discorsi teorici, e neanche le mie opinioni. Sentirai
direttamente la voce dei maestri del gioco: miliardari venuti dal nulla, premi
Nobel e giganti della finanza. Ecco alcuni dei maestri da cui imparerai nelle
pagine seguenti:
– John C. Bogle, grande saggio di 85 anni con 64 anni di borsa
alle spalle, fondatore di Vanguard Group, compagnia di fondi comuni di
investimento numero uno al mondo;
– Ray Dalio, fondatore del più grande hedge fund del mondo, con
un patrimonio di 160 miliardi di dollari;
– David Swensen, uno dei più grandi investitori istituzionali
di tutti i tempi, che ha portato la dotazione della Yale University da 1
miliardo di dollari a 23,9 miliardi in meno di vent’anni;
– Kyle Bass, un uomo che ha trasformato un investimento di 30
milioni di dollari in 2 miliardi nel giro di due anni durante la crisi dei
subprime;
– Carl Icahn, che ha superato Warren Buffett, il mercato e
praticamente chiunque altro negli ultimi cicli di due, cinque e dieci anni;
– Mary Callahan Erdoes, che molti considerano la più potente
donna della finanza; controlla più di 2500 miliardi di dollari come CEO della
J. P. Morgan Asset Management; e
– Charles Schwab, che ha guidato una rivoluzione per aprire
Wall Street agli investitori individuali e la cui celebre azienda gestisce
attualmente 2380 miliardi di dollari.
Ti metterò in una stanza con queste e molte altre superstar che
ottengono risultati concreti, decennio dopo decennio, con i mercati su e giù,
in espansione e in crisi. Insieme scopriremo i segreti fondamentali dei loro
investimenti di successo e vedremo come applicarli anche alle somme più
piccole.
Ecco la chiave: io ho scritto questo libro basato sulla saggezza
senza tempo dei maggiori investitori al mondo. Dopo tutto, nessuno di noi sa
dove sarà diretta l’economia quando tu leggerai questo libro. Ci sarà
inflazione o deflazione? Il mercato sarà un toro o un orso? L’idea è sapere
come sopravvivere e crescere in qualsiasi condizione di mercato. Questi veri
esperti lo spiegheranno. Inoltre ti schiuderanno il loro portafoglio per
mostrare il mix di investimenti su cui si basano per affrontare ogni tempesta.
E risponderanno a questa domanda: se non potessi passare nulla della tua
ricchezza ai tuoi figli, ma solo un insieme di principi, quali sarebbero?
Questa potrebbe essere la migliore delle eredità, e non devi essere uno dei
loro figli per ottenerla!
Il segreto per essere primi è partire.
Mark Twain
Preparati, perché insieme stiamo per intraprendere un viaggio
attraverso i 7 semplici passi per la sicurezza finanziaria, l’indipendenza e la
libertà! Che tu sia un giovane del XXI secolo che inizia solo adesso, un baby
boomer alla soglia della pensione o un sofisticato investitore che cerca di
mantenersi aggiornato, questo libro ti offrirà una guida pratica per stabilire
e raggiungere i tuoi obiettivi finanziari e per liberarti dai comportamenti
sbagliati che potrebbero tenerti lontano dalla vera abbondanza. Esploreremo la
psicologia della ricchezza, una cosa che studio e insegno da quasi
quarant’anni. Affronteremo gli errori che le persone commettono in materia di
soldi, concentrandoci su ciò che impedisce loro di realizzare i piani meglio
articolati. E per assicurarti i risultati che desideri, mi sono rivolto ai
migliori economisti comportamentali del mondo per trovare soluzioni che
funzionano davvero – piccole, semplici correzioni che automaticamente ti
spingono a fare ciò che ad altri richiede una difficile disciplina; strategie
che possono fare la differenza fra una confortevole pensione e una vecchiaia in
miseria.
Ammettiamolo: molte persone brave e intelligenti hanno messo da
parte l’argomento soldi perché sembra troppo complicato e impegnativo. Una delle
prime persone a cui ho fatto leggere questo manoscritto è una brillante amica
di nome Angela che ha raggiunto l’eccellenza in molti campi della vita – ma mai
in quello dei soldi. Mi ha detto che la gente la trova straordinaria perché ha
navigato per 20.000 miglia in alcuni dei mari più tempestosi a bordo di piccole
barche a vela. Ma lei sapeva di aver trascurato le sue finanze e ne era
imbarazzata. “Mi confondeva molto, non riuscivo a capirci niente. Partivo già
sconfitta, per cui rinunciavo, anche se non è nella mia natura.” Ma ha scoperto
che seguendo i 7 semplici passi di questo libro poteva finalmente assumere il
controllo delle proprie finanze, ed era facile e indolore! “Santo cielo, potevo
risparmiare per il mio futuro semplicemente tagliando alcune cose che non mi
davano gioia,” mi ha detto. Una volta che ha incominciato a pensare di
risparmiare, è riuscita a iniziare un piano di investimento automatico e al
capitolo 2.6 aveva già trasformato la propria vita.
Pochi giorni dopo è venuta a trovarmi e mi ha detto: “Mi sono
comperata la mia prima macchina nuova!”
Le ho chiesto: “Come hai fatto?”
E lei: “Mi sono accorta che le riparazioni e la benzina della
macchina vecchia mi costavano più del prestito per una nuova!” Dovevi vedere la
sua faccia quando è arrivata a bordo di una Jeep Wrangler color perla nuova di
zecca.
Voglio che tu sappia perciò che questo libro non parla solo di come
avere una buona pensione, ma anche di come avere la qualità della vita che
desideri e che ti meriti oggi. Puoi vivere la vita a modo tuo e nello stesso
tempo garantirti la qualità della vita futura. La sensazione di autonomia e di
forza e sicurezza interiore che provi quando controlli questa parte della tua
vita si rifletterà su tutto il resto: la tua carriera, la tua salute, le tue
emozioni e le tue relazioni. Quando sei incerto sui soldi, inconsciamente ciò
influisce sulla tua fiducia in altri campi. Ma quando ti fai carico delle tue
finanze, ciò ti responsabilizza e ti spinge ad accettare nuove sfide!
Che cosa ci trattiene dall’intraprendere la strada verso la libertà
finanziaria? Per molti di noi, come la mia amica Angela, è la sensazione di
essere inadeguati. Ci hanno insegnato a pensare: “Questo è troppo complicato” o
“Questo non è il mio campo”. Francamente, il sistema è progettato per
confondere, in modo che tu ceda il controllo ai “professionisti” che si
prendono provvigioni enormi tenendoti all’oscuro. Imparerai nei prossimi
capitoli come impedire che ciò avvenga e soprattutto ti mostrerò che investire
nella tua libertà non è affatto complicato.
Una delle ragioni per cui le persone hanno successo è che sanno
qualcosa che gli altri ignorano. Tu paghi il tuo avvocato o il tuo medico per
la conoscenza e le abilità che non possiedi. Essi hanno anche un gergo
specifico che a volte li isola da noi altri.
Per esempio, nel mondo medico potresti sentire che 225.000 persone
sono morte per “patologie iatrogene” nell’ultimo anno. Secondo il “Journal of
the American Medical Association” (“JAMA”) sono la terza causa di morte negli
Stati Uniti. Iatrogeno. Parola da cento dollari, eh? Suona importante, ma cosa
diavolo significa? È una rara malattia tropicale? Una mutazione genetica? No,
iatrogeno in verità significa che la morte è stata causata da un medico, o da
un ospedale, o da una procedura medica scorretta o inutile.
Perché non lo dicono chiaro e tondo? Perché non è nell’interesse di
un’istituzione medica dirlo in modo che un profano possa capirlo. Anche il
mondo finanziario ha il suo gergo, con parole speciali per indicare quelli che
sono in realtà costi aggiuntivi mascherati da un linguaggio che ti rende
impossibile capire che ti stanno prendendo più soldi di quello che immagini.
Spero che mi permetterai di farti da traduttore, oltre che da guida
in questo viaggio. Insieme decritteremo il codice e penetreremo la complessità
che fa sentire molti di noi degli outsider nel mondo della finanza.
Oggi ci sono talmente tante informazioni che anche i più sofisticati
investitori possono sentirsi sopraffatti. Soprattutto quando ci accorgiamo che
quello che ci viene imposto non ha niente a che vedere con le nostre esigenze.
Immagina per esempio di avere dei leggeri dolori al petto e di cercare “cuore”
su Google. Che cosa trovi? Non qualcosa sull’infarto, che ti interessa in
questo momento, ma una serie di siti sul romanzo di De Amicis, pubblicato
centocinquant’anni fa. In che modo questo ti potrebbe aiutare?
Il mio piano è di esserti utile diventando il tuo personale motore
di ricerca finanziario – un motore di ricerca intelligente, che filtra
tutto il superfluo, nonché le informazioni dannose, e propone soluzioni
semplici e chiare.
Prima di accorgertene, sarai un insider, un esperto ben introdotto
nel gioco anche tu. Saprai perché inseguire i rendimenti non funziona mai,
perché nessuno sul lungo periodo batte il mercato2 e perché la grande maggioranza degli esperti finanziari non è
legalmente tenuta a servire i tuoi interessi. Pazzesco, eh? Imparerai perché i
rendimenti pubblicizzati dai fondi di investimento non sono quelli che ottieni
davvero. Troverai soluzioni che potranno aggiungere letteralmente milioni di
dollari ai rendimenti dei tuoi risparmi – studi statistici dimostrano che puoi
risparmiare fra i 150.000 e i 450.000 dollari solo leggendo e applicando i
principi della parte 2 di questo libro. Metterai i soldi nelle tue tasche, e
non nel calderone delle provvigioni altrui. Imparerai anche un modo comprovato
per far crescere i tuoi soldi con capitale garantito al 100% e legalmente
esentasse (come stabilito per gli USA dall’IRS3). Questa strada infine è percorribile da investitori individuali
come te.
Ed ecco quello che distingue questo libro da tutti gli altri. Io non
mi limito a parlarti di strategie di investimento degli ultraricchi, a cui tu
non hai accesso o che non puoi permetterti; ho scoperto come renderle
accessibili e fruibili da te! Perché pochi privilegiati dovrebbero essere gli
unici ad avere opportunità straordinarie? Non è ora che si parta tutti alla
pari?
Ricordati che sono i tuoi soldi, ed è ora che tu ne assuma il
controllo.
L’intuizione di un momento a volte vale quanto l’esperienza di una
vita.
Oliver Wendell Holmes sr.
Prima di andare avanti, voglio dirti ciò che mi ha spinto a scrivere
questo libro. Se hai seguito qualcosa del mio lavoro negli ultimi anni, o hai
letto uno dei miei libri precedenti, sai che ho fama di provocare cambiamenti
spettacolari e misurabili – aiuto la gente a perdere da 13 a 130 kg, rimetto in
piedi rapporti che sembravano finiti, aiuto uomini d’affari a far crescere le
loro imprese dal 30 al 130% in un anno. Aiuto anche le persone a superare
terribili tragedie – coppie che hanno perso un figlio, soldati che tornano
dall’Afghanistan affetti da stress post-traumatico. La mia passione è
aiutare le persone a fare passi avanti nel campo dei rapporti, delle emozioni,
della salute, della carriera e della finanza.
Da quasi quarant’anni ho il privilegio di consigliare persone che
hanno intrapreso vite molto diverse, compresi alcuni degli uomini e delle donne
più potenti del mondo. Ho lavorato con presidenti degli Stati Uniti e con
presidenti di piccole aziende. Ho consigliato campioni sportivi e aiutato a migliorare
le loro performance, dal grande giocatore di hockey Wayne Gretzky, all’inizio
della mia attività, alla superstar Serena Williams oggi. Ho avuto il privilegio
di lavorare con attori pluripremiati, con l’imperturbabilità di un Leonardo
DiCaprio e con la passionalità di un Hugh Jackman. Il mio lavoro ha toccato la
vita e le performance di grandi personaggi dello spettacolo, dagli Aerosmith ai
Green Day, da Usher a Pitbull a LL Cool J. E anche imprenditori miliardari,
come il magnate dei casinò Steve Wynn e il mago di Internet Marc Benioff. Anzi,
Marc ha lasciato il suo lavoro alla Oracle e ha incominciato a costruire Salesforce.com
dopo aver frequentato uno dei miei seminari nel 1999. Oggi la sua è un’impresa
da 5 miliardi di dollari ed è stata nominata “Impresa più innovativa al mondo”
dalla rivista “Forbes” negli ultimi quattro anni consecutivi. È evidente che i
miei clienti non vengono da me in cerca di motivazioni. Ne hanno in abbondanza.
Quello che ottengono da me sono strategie che li aiutano a raggiungere un nuovo
livello e li mantengono al top nel loro campo.
Nell’arena finanziaria, dal 1993 ho avuto l’onore di assistere Paul
Tudor Jones, uno dei dieci più grandi finanzieri della storia. Paul ha previsto
il Lunedì Nero del 1987 – che è ancora il più grave crollo della borsa
americana (in percentuale) di tutti i tempi in un solo giorno. Mentre i mercati
sprofondavano in tutto il mondo, Paul ha quasi raddoppiato i soldi dei suoi
investitori nel 1987. Ha fatto lo stesso nel 2008, portando ai suoi investitori
un ritorno positivo di quasi il 30% mentre il mercato crollava del 50%! Il
lavoro che faccio con Paul è di cogliere i principi che guidano tutte le sue
decisioni. Poi li organizzo in un sistema che lui usa quotidianamente e
soprattutto nei momenti critici. Io non alleno al pensiero positivo. Al
contrario: io preparo ad affrontare qualsiasi cosa. Sono sempre in contatto con
Paul e seguo le sue operazioni quotidiane attraverso le tempeste del mercato.
Dalla bolla tecnologica di fine anni novanta all’11 settembre. Dalla crescita
dell’immobiliare al collasso del mercato dei subprime al disastro finanziario
del 2008. Sono stato presente durante la successiva crisi del debito europea
come nel più grande crollo del prezzo dell’oro in un solo giorno da trent’anni
in qua, nel 2013.
Malgrado queste sfide finanziarie siano molto diverse fra loro, in
28 anni consecutivi Paul non ha mai avuto un solo anno in perdita. Io ho
lavorato con Paul negli ultimi 21 di questi anni. È davvero impareggiabile
nell’abilità con cui trova la strada per vincere. Ho avuto il privilegio di
essere al suo fianco mentre continuava a fare soldi, per quanto volatile fosse
il mercato. Grazie a lui, ho imparato più cose sul mondo reale degli investimenti
e su come si prendono le decisioni in tempi difficili di quelle che avrei
potuto imparare in cento corsi di un MBA.4
Sono incredibilmente fortunato – non solo ho lavorato con Paul
durante questo periodo, ma lo considero uno dei miei migliori amici. Quello che
amo e rispetto in Paul è che non solo crea risultati finanziari per sé, ma è
uno dei filantropi più straordinari del mondo. Nel corso degli anni l’ho visto
far crescere la Robin Hood Foundation, dalla semplice idea di correggere i
meccanismi del libero mercato per alleviare la povertà a New York a quella che
la rivista “Fortune” ha definito “una delle organizzazioni filantropiche più
innovative e influenti del nostro tempo”. Fino a oggi la Robin Hood ha
distribuito più di 1,45 miliardi di dollari in buoni e iniziative, trasformando
milioni di vite.
Ho avuto anche le mie lezioni, durante il percorso; alcune dolorose,
sotto forma di tentativi ed errori – cosa che il libro vorrebbe aiutarti a
evitare per quanto possibile. Mi sono procurato le mie cicatrici a Wall Street.
Ho messo sul mercato un’azienda quando avevo 39 anni e ho visto crescere il mio
valore netto personale fino a superare i 400 milioni di dollari in poche
settimane – salvo crollare con il crash dell’informatica nel 2000!
Ma quella “correzione” del mercato azionario non è stata niente in
confronto a quello che abbiamo passato tutti negli ultimi anni. Il disastro del
2008-09 è stato la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione.
Ti ricordi cosa si provava quando si pensava che il nostro mondo finanziario
fosse alla fine? Il Dow Jones Industrial Average ha perso il 50%. Il
settore immobiliare è crollato e il prezzo della tua casa è sceso del 40% o
più. Milioni di persone hanno perso i risparmi di una vita e milioni hanno
perso il lavoro. In quei mesi terribili, io ricevetti più telefonate che mai da
una grande varietà di persone bisognose di aiuto. Mi chiamavano barbieri e
miliardari. Mi dicevano che stavano perdendo la casa, i loro risparmi erano
svaniti, i loro figli non potevano andare all’università. Mi sentivo morire,
perché so cosa si prova.
Ho lavorato duro e ho ottenuto il successo finanziario, ma non è
sempre stato così. Sono cresciuto con quattro padri diversi nella polverosa San
Gabriel Valley, in California. Ricordo benissimo che, da bambino, non
rispondevo al telefono o alla porta perché sapevo chi c’era dall’altra parte –
i creditori, e non avevamo i soldi per pagarli. Da ragazzo, mi vergognavo di
dover indossare a scuola dei vestiti che compravamo di seconda mano per 25
centesimi. E i ragazzi sanno essere piuttosto brutali quando non sei “alla
moda”. Oggi fare shopping nei negozietti di seconda mano suonerebbe fico –
pensa un po’! E quando finalmente ho avuto la mia prima macchina, una
Volkswagen tutta rovinata del 1960, mancava la retromarcia, per cui
parcheggiavo sempre in salita, e non avevo mai abbastanza soldi per la benzina.
Per fortuna non ho mai accettato la teoria che così è la vita. Ho trovato un
modo per superare le circostanze. A causa di queste esperienze, non
sopporto di vedere qualcuno che soffre. Mi fa impazzire. E il 2008 ha portato a
inutili sofferenze economiche più di quanto avessi mai visto.
Subito dopo il crollo della borsa, tutti ammisero che bisognava fare
qualcosa per correggere il sistema. Ho continuato ad aspettare che i
cambiamenti promessi si realizzassero, ma a distanza di anni il business
procede come sempre. E più analizzavo le cause della crisi finanziaria, più mi arrabbiavo.
Il mio personale punto di rottura giunse dopo aver visto un documentario
vincitore del premio Oscar intitolato Inside Job, con la voce narrante
di Matt Damon, sui “pistoleri” di Wall Street, speculatori che si assumevano
rischi folli con i nostri soldi e hanno quasi distrutto l’economia. E la loro
punizione? Noi che paghiamo le tasse li abbiamo lasciati andare e in qualche
modo quegli stessi personaggi sono stati incaricati della ripresa. Alla fine
del film, ribollivo per la frustrazione, ma ho trasformato la mia rabbia in una
domanda: “Che cosa posso fare?”
Questo libro è la risposta.
Non c’è amico leale quanto un libro.
Ernest Hemingway
Non è stata una decisione facile. Erano almeno vent’anni che non
scrivevo un libro importante. L’anno scorso, in media, sono stato in aereo un
giorno su quattro, viaggiando in più di 15 paesi. Dirigo una dozzina di aziende
e un’impresa non profit. Ho quattro figli, una moglie straordinaria e una
missione che amo e vivo. Dire che ho una vita piena sarebbe un eufemismo. Sia Unlimited
Power che Awaken the Giant Within sono stati bestseller
internazionali, e la cosa è stata enormemente gratificante, ma fino a questo
momento non avevo più sentito l’esigenza di scrivere. Perché? Mi piacciono le
cose dal vivo! Amo l’immersione totale nell’esperienza, l’immediatezza e
l’elasticità della comunicazione con 5000 o 10.000 persone per volta, l’andare
in profondità catturando la loro attenzione per 40 ore in un fine settimana. E
questo in un momento e in un’epoca in cui la maggior parte delle persone non
riesce a stare seduta per tre ore a guardare un film in cui qualcuno ha
investito 300 milioni di dollari. Ricordo perfettamente Oprah che mi disse che
poteva fermarsi al massimo due ore e 12 ore dopo era in piedi sulla sedia e
gridava alla telecamera: “Questa è una delle esperienze più grandiose della mia
vita!” Usher mi disse che amava i miei libri, ma senza dubbio non avrebbe
potuto fermarsi per tutto il fine settimana. Come Oprah, finì per passare uno
dei momenti più belli della sua vita. Trenta ore dopo mi disse: “È come essere
a uno dei più bei concerti della mia vita! Ho preso appunti come un pazzo e mi
hai fatto ridere a crepapelle!”
L’esperienza dal vivo è così carica di emozioni, musica, eccitazione
e intuizioni profonde che le persone sono spinte ad agire in massa. Non si
limitano a pensare, o a sentire, ma cambiano, si trasformano. E
il mio linguaggio corporeo e la mia voce sono essenziali al mio metodo di
insegnamento. Devo quindi confessare che, quando mi siedo per scrivere delle
parole su una pagina, ho l’impressione di avere un bavaglio alla bocca e una
mano legata dietro la schiena! Che diamine, ho scoperto di poter raggiungere
più di dieci milioni di persone in una sola puntata di TED Talk.
Che cos’è che mi ha fatto cambiare idea?
La crisi finanziaria ha provocato enorme dolore, ma ci ha spinto
anche a ripensare alle cose più importanti della nostra vita – cose che non
hanno niente a che fare con i soldi. Era il momento di tornare ai
fondamentali, ai valori che ci hanno sostenuto nei momenti difficili in
passato. A me ha fatto ricordare i giorni in cui dormivo in macchina,
essendo senza casa, e cercavo un modo per cambiare la mia vita. Come avevo
fatto? I libri! I libri mi avevano aiutato a trovare un equilibrio. Sono sempre
stato un lettore vorace: da ragazzo ho deciso che avrei letto un libro al
giorno. Pensavo che i leader fossero lettori. Ho seguito un corso di lettura
veloce. Non ho letto davvero un libro al giorno, ma nel giro di sette anni ho
letto più di 700 libri alla ricerca delle risposte per aiutare me stesso e gli
altri. Libri di psicologia, sull’organizzazione del tempo, di storia, di
filosofia, di fisiologia. Volevo sapere tutto ciò che poteva cambiare
immediatamente la qualità della mia vita e quella di chiunque altro.
Ma i libri che ho letto da bambino sono quelli che mi hanno lasciato
le impressioni più profonde. Sono stati il mio biglietto per uscire da un mondo
di dolore: un mondo senza un futuro necessario. Mi hanno trasportato in un
regno di possibilità illimitate. Ricordo il saggio di Ralph Waldo Emerson sulla
fiducia in se stessi e le parole: “C’è un momento nell’educazione di ogni uomo
in cui egli giunge alla convinzione che l’invidia sia ignoranza; l’imitazione,
un suicidio; che deve prendersi, nel bene e nel male, per quello che è.” Un
altro è stato il libro del filosofo James Allen, Sei come pensi di essere,
il cui titolo originale As a Man Thinketh riecheggia il proverbio
biblico “Il cuore rispecchia il modo in cui un uomo pensa”. Mi è capitato in un
momento in cui la mia mente era un campo di battaglia pieno di paure. Mi
ha insegnato che tutto ciò che creiamo nella nostra vita incomincia con il
pensiero.
Ho divorato le biografie dei grandi leader, dei grandi pensatori,
dei grandi uomini d’azione, come Abraham Lincoln, Andrew Carnegie, John F.
Kennedy e Viktor Frankl. Ho capito che i grandi uomini e le grandi donne della
storia avevano sperimentato dolori e sofferenze ben più di me. Non erano
semplicemente fortunati; c’era qualcosa in loro, una forza invisibile che
impediva loro di accontentarsi di qualcosa di meno di ciò che potevano dare, o
essere, o donare. Ho capito che la biografia non è un destino; che il mio
passato non era uguale al mio futuro.
Un altro libro prediletto era un classico americano del 1937, Pensa
e arricchisci te stesso di Napoleon Hill. Hill trascorse vent’anni,
all’inizio del XX secolo, a intervistare 500 delle persone di maggior successo
al mondo, da Andrew Carnegie a Henry Ford, da Theodore Roosevelt a Thomas
Edison, per scoprire che cosa li muoveva. Scoprì che tutti costoro
condividevano una concentrazione instancabile sui loro obiettivi e una
combinazione di ardente desiderio, fede e ostinazione nel raggiungerli. Il
messaggio di Hill, che le persone comuni potevano superare qualsiasi ostacolo
verso il successo, diede speranza a una generazione di lettori che lottavano
per superare la Grande Depressione. Pensa e arricchisci te stesso
diventò uno dei maggiori bestseller di ogni tempo.
Le ricerche di Napoleon Hill sono state un’ispirazione per me. Come
il suo classico, questo libro si basa sul cercare il meglio del meglio nel
mondo, da Warren Buffett a sir Richard Branson – compreso l’uomo che gli
esperti considerano l’Edison del nostro tempo, Ray Kurzweil, che ha inventato i
primi sintetizzatori musicali digitali, il primo software per tradurre un testo
in parole; è l’uomo che c’è dietro a Siri sul tuo iPhone. Ha inventato uno
strumento che permette ai ciechi di camminare per strada e leggere i cartelli e
ordinare da un menu al ristorante. Oggi Ray è a capo del settore sviluppo di
Google. Ma volevo scrivere un libro che andasse oltre la psicologia e la
scienza del successo per proporre un piano concreto, degli strumenti concreti
che tu potessi usare per costruire un futuro migliore per te e per la tua
famiglia. Doveva essere un manuale, una traccia, una guida nella nuova
economia.
Mentre incominciavo a riprendere atto del potere di un libro, ho
pensato: “Devo dare a queste risposte una forma che sia comprensibile a
chiunque.” E grazie alla tecnologia di oggi, questo libro ha alcuni grandi
vantaggi che ti aiuteranno durante il percorso. Ha dei segmenti elettronici,
dove puoi andare online e vedere gli uomini e le donne che ho intervistato e
sentire le loro parole. Abbiamo un’app pensata per stimolarti a percorrere i 7
semplici passi in modo che non solo impari le idee, ma le applichi e conquisti
la libertà finanziaria che ti meriti davvero.
Fra l’altro, quando ho intrapreso questa avventura le persone mi
dicevano che ero matto. Molti cosiddetti esperti – e perfino alcuni amici!
– mi hanno avvertito: era una follia tentare di portare il complesso mondo
della finanza a un vasto pubblico. Anche il mio editore mi ha pregato di
scrivere qualcos’altro.
Ma io sapevo di potercela fare se trovavo le voci migliori come
guide. La maggior parte delle persone che ho intervistato qui non rilasciano
interviste, o lo fanno molto di rado. Magari parlano a Davos, in Svizzera, al
Forum economico mondiale, o al Consiglio sulle relazioni estere, ma portare le
loro conoscenze al pubblico generico, in prima persona, non l’hanno mai fatto.
Condividere le loro analisi in modo che chiunque potesse usarle per agire è
diventata la missione di questo libro.
Ho avuto l’onore di avere splendidi rapporti con alcune delle
persone più influenti del mondo: amici in posizioni importanti che sono stati
disposti a fare qualche telefonata per me. In breve ho visto porte che si
aprivano e ho avuto accesso ai maestri del gioco.
Welcome to the jungle...
Welcome to the Jungle, Guns N’ Roses
Da dove incominciamo, dunque? Ho deciso di incominciare con una
persona che i più non hanno mai nemmeno sentito nominare, benché sia stato
definito lo Steve Jobs degli investimenti. Ma chiedi a uno qualsiasi dei
principali leader della finanza mondiale, che sia il presidente della Federal
Reserve o il presidente degli Stati Uniti, e tutti sanno chi è Ray Dalio.
Leggono i suoi rapporti settimanali. Perché? Perché i governi gli telefonano
per sapere che cosa fare e lui investe i loro soldi. Lo stesso fa con i fondi
pensione e le compagnie di assicurazione. È il fondatore di Bridgewater
Associates, l’hedge fund più grande del mondo, con 160 miliardi di dollari di
Assets Under Management (AUM), ossia di masse attive gestite, in un’epoca in
cui un grosso fondo ne maneggia 15 miliardi. Bisognava valere 5 miliardi di
dollari e fare un investimento iniziale di 100 milioni solo per entrare. Ma non
provarci nemmeno – ormai non accetta i tuoi soldi, né quelli di chiunque altro.
Ray Dalio viene da un passato improbabile, è nato nel Queens, New
York, figlio di un musicista jazz e di una casalinga. Ha incominciato come
caddy e ha sentito i primi consigli sulle azioni al golf club locale. Adesso
vale circa 14 miliardi ed è il 31° uomo più ricco degli Stati Uniti. Come ha
fatto? Ho dovuto scoprirlo! Questo è un uomo il cui fondo Pure Alpha, secondo
“Barron’s”, ha perso soldi solo tre volte in vent’anni, e nel 2010 ha dato un
rendimento del 40% ai suoi clienti chiave. Nel corso della sua vita il fondo
(lanciato nel 1991) ha prodotto un rendimento annuo composto del 21%, al lordo
delle commissioni. Se c’era una persona a cui volevo chiedere: “È possibile per
l’investitore medio guadagnare con un mercato così imprevedibile?” era Ray.
Perciò quando mi ha detto: “Non c’è dubbio, si può ancora vincere” ero tutto
orecchi. E tu?
Non è facile avere accesso a Ray Dalio. Ma è saltato fuori che Ray
sapeva già chi sono e ammirava i miei libri. Un pomeriggio mi sono seduto con
lui in una casa sorprendentemente modesta su un’isola boscosa al largo della
costa del Connecticut. È andato dritto al punto e mi ha detto che gli
investitori individuali come te possono vincere – ma solo se non cerchi di
battere i professionisti al loro gioco.
“Quello che devono sapere, Tony, è che si può vincere,” ha detto.
“Ma non puoi farlo cercando di battere il sistema. Non provarci nemmeno. È un
gioco difficile anche per me, che ho 1500 dipendenti e quarant’anni di
esperienza. È come giocare a poker con i migliori giocatori del mondo.”
Ray ha 65 anni, parla con un leggero accento di New York e usa le
mani come un direttore d’orchestra mentre parla. Mi ha ricordato che il poker,
come i mercati, è un gioco a somma zero. Per ogni vincitore dev’esserci un
perdente. “Appena entri nel gioco, non stai giocando con quelli che hai di
fronte. È un gioco globale e solo una piccola percentuale di persone ci
guadagna. Guadagna molto. E può portare via i soldi a quelli che non sanno
giocare bene,” ha detto. “Per cui consiglierei ai tuoi investitori, alle
persone comuni: è meglio se non entrate in questo gioco.”
Ho chiesto a Ray: “Se dici alle persone che non possono gareggiare,
non dovrebbero pensarci due volte prima di lasciare che siano altri a giocare
per loro? Cosa mi dici dei broker e dei gestori dei fondi comuni che dicono di
poterti garantire rendimenti migliori?”
“Tu credi di andare da un medico, ma questi non sono medici,” mi ha
spiegato. Ci abituano a dare piena fiducia ai medici e a ubbidire a quello che
ci dicono senza riflettere, sperando che abbiano tutte le risposte. Ma Ray
Dalio dice che i tipici gestori finanziari non ti aiutano a vincere perché
neanche loro hanno le capacità o le risorse per giocare in grande. “Se le
avessero, tu non avresti accesso a loro.”
“Le Olimpiadi sono facili in confronto a quello che facciamo noi,”
ha continuato Ray. “Qui c’è ancora più competizione. Puoi andare dal tuo broker
e chiederti: ‘È un tipo in gamba?’ Può anche essere in gamba. Può occuparsi
davvero di te. Ma quello che devi chiederti è: ‘Quante medaglie d’oro ha
vinto?’ Devi stare molto, molto attento, perché ci sono molte persone che ti
danno consigli, ma devono essere abbastanza brave da prenderli dai migliori.”
Qual è dunque la risposta?
“Invece di provare a competere, bisogna imparare che c’è un modo
passivo per vincere. C’è un modo per non mettere tutte le uova nello
stesso paniere. È il sistema per proteggersi da ogni calo, perché gli
investitori migliori sanno che sbaglieranno, per quanto bravi siano.”
Un momento! Ray Dalio, che ottiene un rendimento composto del 21%,
può sbagliare?
“Proprio così, Tony. Anch’io sbaglio,” ha detto. “Tutti sbagliamo.
Per cui dobbiamo inventare un sistema per proteggerci.”
Dopo quasi tre ore insieme, era il momento della grande domanda:
“Ray, qual è questo sistema?” E Ray mi ha risposto: “Tony, l’ultima volta che
ho accettato dei soldi, dovevi valere 5 miliardi di dollari per avere accesso
alla mia conoscenza e un investimento minimo di 100 milioni. È molto complesso
e cambia in continuazione.”
“Suvvia, Ray,” ho detto, “mi hai appena detto che non accetti più
nuovi investitori, in ogni caso. Sai quanto tengo alla gente. Se non potessi
lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, e potessi lasciare solo una serie di
principi o un portafoglio – un sistema che consentirà loro di fare soldi nei
momenti buoni e in quelli cattivi, come te – che cosa sarebbe, per
l’investitore medio?”
Dopo qualche titubanza, alla fine... mi ha mostrato il portafoglio
ideale, l’esatto mix di investimenti che ti aiuterà a massimizzare i rendimenti
con il minimo di volatilità negativa in qualsiasi mercato.
Che cos’è un portafoglio? Se il termine non ti è familiare, si
tratta semplicemente di un complesso di investimenti diversi che metti insieme
per tentare di massimizzare i tuoi rendimenti finanziari. Ray mi ha rivelato un
semplice sistema – dove investire, quanto e in che percentuali. E ripensando al
passato, abbiamo verificato che con la sua strategia avresti guadagnato
nell’85% del tempo negli ultimi 30 anni (dal 1984 al 2013)! Vuol dire solo
quattro anni in perdita su 30 (dal 1984 al 2013) – con una perdita massima del
3,93% in un anno (e una media negli anni negativi dell’1,9%). E uno dei quattro
anni negativi lo era solo per lo 0,03%, che molti considererebbero un pari. Nel
2008 saresti andato sotto del 3,93% mentre il resto del mercato perdeva il 51%
(dalle stelle alle stalle) – tutto semplicemente seguendo i consigli di Ray. Il
piano che ha condiviso qui ha realizzato un rendimento medio di quasi il 10%
all’anno al netto delle commissioni, ed è un piano di investimento che puoi
facilmente elaborare da solo! Ed è solo uno dei sistemi dei più grandi
investitori del mondo che imparerai quando arriverai alla parte 6, “Investi
come lo 0,001%: il manuale del miliardario”.
Adesso so che vorresti saltare direttamente al portafoglio, ma ti
ricordo che ci sono 7 semplici passi da seguire, se vuoi che il sistema
funzioni. Se non sai dove trovare i soldi da investire, se non hai stabilito
quali sono i tuoi obiettivi e se non conosci le regole del gioco, l’accesso al
miglior portafoglio del mondo sarebbe inutile. Resta con me, quindi, e seguimi
passo passo. C’è un metodo nella mia pazzia!
Quanto vale questa informazione da parte di Ray Dalio? Se altri
devono valere 5 miliardi per accedervi, e a te è costata solo il prezzo di
questo libro, non è un cattivo affare!
Per quanto emozionante sia stato imparare il suo sistema di
investimento, ciò che ho trovato soprattutto interessante è il modo in cui Ray
guarda il mondo. Lo vede come una giungla e vede la sua vita come una continua,
esilarante battaglia.
“Per come io vedo la vita, Tony, tutti abbiamo qualcosa che
vogliamo, qualcosa che rappresenta una migliore qualità della vita. Ma per
arrivarci bisogna attraversare una giungla piena di pericoli. Se ci riesci,
ottieni la vita che desideri. È come se io fossi al margine di questa giungla,”
mi ha detto. “E puoi avere un lavoro meraviglioso, una vita meravigliosa se
riesci ad attraversare quella giungla. Ma ci sono un sacco di pericoli che
possono ucciderti. Resti dove sei e vivi tranquillamente o entri nella giungla?
Come affronti il problema?”
Ray entra nella giungla con amici molto in gamba e fidati al suo
fianco, chiedendosi sempre: “Che cos’è che non so?” “Questa è la
chiave,” ha detto. “I miei successi nella vita sono dipesi dal fatto di non
essere arrogante riguardo a ciò che so, ma di accettare il fatto che ho delle
debolezze; che ignoro molte cose di questo e di quello e di quell’altro ancora.
Più impari, più ti accorgi di non sapere.”
È una grande verità! E io ne ero un esempio vivente. Ho incominciato
questo libro pensando di sapere quello che facevo. Dopo tutto, avevo decenni di
esperienza. Ma durante i quattro anni di ricerche per incontrare i migliori
investitori del mondo, mi sono sentito più e più volte umiliato dalla mia
ignoranza. E ho scoperto che, al contrario degli esperti che dicono di avere
tutte le risposte, i migliori sono sostanzialmente umili. Come Ray Dalio, ti
dicono quello che pensano e ammettono di poter sbagliare.
La ricchezza non è uno scopo della vita, ma uno strumento per
vivere.
Henry Ward Beecher
Mentre il mio viaggio continuava, ho capito che la mia missione
cambiava. A ogni tappa, scoprivo strumenti, opportunità e prodotti di
investimento a disposizione dei super-ricchi, di cui le persone comuni non
sentivano mai parlare. E paradossalmente alcuni dei migliori comportavano
pochissimi rischi, o rischi limitati da quella che si chiama asimmetria
rischio/rendimento – che vuol dire che gli investitori hanno grandi
potenzialità di guadagno rispetto a un’esposizione molto bassa.
Era emozionante per me scoprire queste opportunità e approfittare di
alcune di esse, perché in questa fase della mia vita sono abbastanza vecchio e
abbastanza fortunato, e anche abbastanza ricco, da poterne approfittare. Ma i
miei figli e mia figlia no, o nemmeno alcuni dei miei amici, e soprattutto,
probabilmente, neanche tu (a meno che tu non abbia decine di milioni da parte e
stia leggendo queste pagine solo per scoprire dov’è che Ray Dalio mette i suoi
soldi).
Così da semplice raccoglitore di informazioni nel mondo degli
investimenti sono diventato un appassionato sostenitore dei miei amici e
lettori. Non avrei solo raccontato quello che fanno i ricchi; volevo aprire
quelle possibilità a tutti. Ho cercato delle società di investimento che si
sono concentrate esclusivamente sui super-ricchi e ho lavorato per convincerle
a creare nuove opportunità per investitori di qualsiasi livello economico e di
qualsiasi età. Ho lavorato per far conoscere i loro servizi e in qualche caso
sono diventato addirittura loro socio per aiutarli a creare nuovi prodotti e
renderteli disponibili per la prima volta. Ma la cosa di cui sono più
orgoglioso è che sono riuscito a persuadere molti di loro ad aprire i loro
servizi a persone che non sono ricche – gratuitamente! Nelle pagine seguenti,
saprai di una rivoluzionaria alleanza strategica tra Stronghold Wealth
Management e HighTower, il quinto studio di consulenti finanziari degli Stati
Uniti, che fornisce consulenze trasparenti e senza conflitti di interesse ai
super-ricchi. Oggi essa ti fornisce gratis alcuni degli stessi straordinari
servizi di pianificazione, a prescindere da quanto puoi investire. Imparerai ad
accedere a una piattaforma gratuita online che ti permetterà di testare il tuo
broker e capire se stai pagando troppo per un servizio scadente. Spero che
questo sarà l’inizio di un mare di cambiamenti nel mondo della finanza
individuale: per la prima volta tutti i giocatori partiranno davvero dallo
stesso livello.
Perché mai lo fanno? Primo, perché è giusto farlo. Le persone devono
sapere per che cosa stanno pagando. Secondo, sanno che le persone con un sacco
di soldi non sono sempre partite con un sacco di soldi. È il segreto per la
ricchezza, ricordi? Fa’ per gli altri più di chiunque altro. E se HighTower fa
questo per te in questa fase della tua vita, stanno scommettendo sul fatto che
non ti dimenticherai di loro in futuro. Diventerai un loro fan scatenato e
cliente per sempre.
Tu ottieni l’aiuto di cui hai bisogno oggi senza pagare e HighTower
ottiene un futuro cliente. Si chiama sinergia finanziaria. Un’occasione per
creare l’elusiva situazione win-win (in cui tutti vincono), che si verifica così
di rado a Wall Street.
La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza dei pensieri
crea profondità. La gentilezza dei doni crea amore.
Lao-Tzu
“Dominare il gioco” ha una bella conseguenza: non solo ti permette
di vincere, ma di avere abbastanza per cambiare la vita degli altri. Per quanto
la nostra situazione sia difficile, c’è sempre chi soffre di più. Quando uno
crea ricchezza, è un suo privilegio, e io credo anche una sua responsabilità,
ricambiare a coloro che iniziano il viaggio o alle vittime di tragedie che sono
finite fuori strada. Come ti racconterò più avanti, la mia famiglia è stata
oggetto di un semplice atto di gentilezza quando eravamo letteralmente senza
cibo, e questo ha completamente cambiato la mia visione della gente e della vita.
Ha contribuito a fare di me quello che sono oggi.
Da decenni quindi lavoro per ricambiare, dando da mangiare a più di
2 milioni di persone all’anno tramite la mia Anthony Robbins Foundation, e
negli ultimi anni mia moglie e io abbiamo personalmente raddoppiato tutti i
contributi.
Oggi sono orgoglioso di dire che un bambino che ha incominciato
senza avere da mangiare aiuta 4 milioni di persone all’anno a sentirsi accudite
e nutrite. In totale, nel giro di 38 anni, ho avuto l’onore di nutrire 42
milioni di persone.
Voglio usare questo libro come strumento per aiutarti a diventare
ricco – materialmente ed emotivamente – quanto basta perché tu sia una forza
del bene con i tuoi contributi economici e con il tuo tempo. Ma ti assicuro che
se non dai un centesimo avendo un dollaro non darai un milione avendone dieci.
Il momento di donare è adesso! Io ho incominciato a farlo quando non avevo
niente. La ricompensa è che se doni, anche quando credi di avere molto poco,
insegni al tuo cervello che c’è più del necessario. Ti lasci la miseria alle
spalle e ti dirigi verso un mondo di abbondanza.
Dunque vorrei che incominciassi questo percorso. Leggendo questo
libro, sappi che non stai solo aiutando te stesso a crearti un futuro
finanziario, ma stai aiutando i 17 milioni di famiglie americane che affrontano
ogni giorno la fame.5
Come? Ho deciso di fare in un anno più di quello che ho fatto nel
resto della vita. A nome dei miei lettori, al momento della pubblicazione di
questo libro, offro 50 milioni di pasti agli uomini, alle donne e ai bambini di
questo paese che soffrono perché non hanno una casa. Saresti sorpreso nello
scoprire chi sono queste persone. Sì, alcuni sono rovinati dai ricordi della
guerra in cui hanno prestato servizio e alcuni sono mentalmente o fisicamente
malati. Ma milioni di loro sono persone come me e te, che avevano una vita
normale – e poi la perdita del lavoro o un problema di salute o un lutto
familiare li ha fatti cadere dove non potevano rispettare i loro impegni
finanziari. Molti americani sono a rischio d’insolvenza in caso di perdita
anche solo di pochi stipendi. Cerchiamo di aiutarli.
Mentre scrivevo questo libro, il Congresso ha ridotto di 8,7
miliardi di dollari il budget per i buoni pasto. Ho visto personalmente
l’impatto devastante che questo ha avuto sui volontari e sulle organizzazioni
non profit che lottano contro la fame. Per questo ho regalato 50 milioni di
pasti e sto usando la mia influenza per raccogliere i fondi necessari a fornire
100 milioni di pasti agli affamati. Sei il benvenuto, se vuoi contribuire e
aiutare, ma sappi che acquistando il libro che tieni in mano o che leggi sul
tuo iPad stai dando da mangiare personalmente a 50 persone. La mia speranza è
che alla fine del libro ti sentirai spinto a fare anche una piccola donazione.
Nell’ultimo capitolo ci sono le informazioni grazie alle quali puoi usare i
tuoi spiccioli per cambiare il mondo. Ci sono molti modi semplici e godibili
per donare e lasciare qualcosa di cui sentirti orgoglioso.
Accidenti, è stato un capitolo molto denso, questo! Contiene molte
cose, ma spero che non sia troppo lungo. Ti ho incuriosito con le possibilità
che si aprono alla tua vita in questo momento? Riesci a immaginare cosa
potrebbe significare partire da dove sei oggi e arrivare dove vuoi? Come
sarebbe la vita se i soldi non fossero una fonte di stress ma una fonte di
eccitazione e di orgoglio? Ti prometto che i sentimenti che proverai dominando
questa parte della tua esistenza ti daranno nuovo slancio non solo con il
successo finanziario, ma anche in altri settori della vita, ancora più
importanti! Sei pronto?
Un’ultima osservazione: se hai letto fin qui, voglio farti i
complimenti, perché appartieni alla fascia del 10% superiore della gente che
compera libri non di narrativa. È così: le statistiche mostrano che meno del
10% delle persone che acquistano un libro va oltre il primo capitolo. Che
follia! Ho scritto questo libro per essere semplice, ma anche per darti la
possibilità di approfondire – di dominare il gioco, di armarti delle abilità
necessarie a padroneggiare le tue finanze una volta per tutte. Non è il
“libretto rosso degli investimenti”, questo! Voglio quindi invitarti, e
sfidarti, a prendere l’impegno di giungere fino in fondo al viaggio con me,
lungo queste pagine. Ti prometto che i risultati dureranno per anni.
Gira la pagina, allora, e lascia che ti fornisca innanzitutto una
sintesi di quello che ci vuole per avere un reddito per tutta la vita – uno
stipendio che ti garantisca la vita che hai (o lo stile di vita che desideri)
senza dover più lavorare. Una volta ottenutolo, lavorerai solo se vorrai.
Osserviamo la mappa del percorso e scopriamo i 7 semplici passi per la libertà
finanziaria.
1 Locuzione che designa sia la generazione nata tra il 1946 e il
1964, anni di boom demografico postbellico, sia la cultura di questa
generazione, cresciuta tra espansione economica e una serie di conquiste
sociali e tecnologiche. (N.d.T.)
2 A parte pochi “unicorni”, un piccolissimo, esclusivo gruppo di
“maghi della finanza” a cui la popolazione normale non ha accesso, ma a cui ti
introdurrò nei prossimi capitoli. (N.d.A.)
3 Internal Revenue Service, ossia l’Amministrazione erariale federale
statunitense. (N.d.T.)
4 Master of Business Administration. (N.d.T.)
5 www.feedingamerica.com.
(N.d.A.)
CAPITOLO
1.2
7
SEMPLICI PASSI PER LA LIBERTÀ FINANZIARIA: UNA RENDITA PER SEMPRE
Un viaggio di mille miglia comincia comunque con un primo passo.
Lao-Tzu
Dimmi una cosa: hai mai fatto quell’esperienza... sai, l’esperienza
del tutto umiliante di giocare a un videogioco con un bambino? Chi vince
regolarmente? Il bambino, è ovvio! Ma come fa? È più intelligente, più veloce,
più forte?
Funziona così. Vai a trovare tuo nipote o tua nipote e ti dice:
“Vieni a giocare con me, zio Tony!”
Tu protesti immediatamente: “No, no, non conosco questo gioco. Fallo
tu.”
E loro: “Dai, è facile! Ti faccio vedere.” E uccidono qualche
cattivo che compare sullo schermo. Tu resisti e loro incominciano a pregare:
“Dai, dai! Per favore, per favore!” Tu li ami e cedi. Poi lui o lei dice la
semplice frase che ti fa capire di essere fregato: “Prima tu.”
Così decidi che ce la farai. Gliela farai vedere tu, a questo
bambino! E poi? In 3 o 4 secondi, bang, bang, bang, sei morto. Colpito alla
tempia. Fregato.
Il bambino prende la pistola e all’improvviso, bang, bang, bang,
bang, i cattivi cadono dal cielo e sbucano da tutte le parti a velocità
supersonica. Il bambino anticipa tutte le loro mosse e li becca – e dopo circa
45 minuti arriva il tuo secondo turno.
Adesso sei incavolato e ancora più coinvolto. Questa volta duri ben
5 secondi. E lui va avanti per altri 45 minuti. E così via.
Perché questi bambini vincono sempre? Perché hanno riflessi
migliori? Perché sono più veloci? No! È perché hanno già giocato in
precedenza.
Possiedono già uno dei grandi segreti della ricchezza e del successo
nella vita: sanno anticipare.
Ricordati questo: l’anticipazione è l’essenza del potere. I perdenti reagiscono; i leader anticipano. E nelle pagine seguenti
tu imparerai ad anticipare dai migliori di tutti: i Ray Dalio e i Paul Tudor Jones
e l’esercito degli altri 50 straordinari leader della finanza che conoscono il
gioco. Essi sono qui per aiutarti ad anticipare i problemi e le sfide sul
cammino verso la libertà finanziaria, in modo che tu non ti areni lungo il
percorso. Come dice Ray Dalio, là fuori è una giungla, piena di cose che ti
possono uccidere finanziariamente, e tu hai bisogno di guide esperte per
attraversarla. Con il loro aiuto, potrai elaborare un piano che ti aiuterà ad
anticipare le sfide, a evitare inutili stress e a raggiungere la tua
destinazione finanziaria ideale.
Voglio spiegarti in rapida sintesi dove stiamo andando e com’è fatto
questo libro, in modo che tu possa usarlo al meglio. Ma prima chiariamo il
nostro vero obiettivo. Questo libro ha uno scopo fondamentale: garantirti una
rendita per tutta la vita senza dover più lavorare. La vera libertà
finanziaria! E la buona notizia è che può essere raggiunto da chiunque. Anche
se parti pieno di debiti, in fondo a un pozzo – non esagero – con un po’ di
tempo, la giusta determinazione, e applicando le strategie corrette, puoi
raggiungere la sicurezza finanziaria o perfino l’indipendenza nel giro di pochi
anni.
Prima di spiegare i passi, osserviamo innanzitutto perché la
sicurezza finanziaria un tempo sembrava così facile. Che cos’è cambiato? E cosa
dobbiamo fare? Incominciamo con una piccola lezione di storia.
Si può essere giovani e squattrinati, ma non si può essere vecchi e
squattrinati.
Tennessee Williams
Tutto, nella tua vita finanziaria, sembra molto più difficile, oggi.
Sicuramente ti sarai domandato perché sia così difficile risparmiare e avere
una buona pensione. Siamo abituati a considerare la pensione come un dato di
fatto, nella nostra società; una fase sacrosanta della vita. Ma non
dimentichiamoci che quello di pensione è un concetto piuttosto recente. L’idea
ha funzionato solo per una generazione o due – per la maggior parte di noi, per
i nostri genitori e i nostri nonni. Prima, le persone in genere continuavano a
lavorare finché riuscivano.
Finché morivano.
Ti ricordi la storia? Quando è stato inventato lo stato sociale? In
America, esso è nato con Franklin Delano Roosevelt durante la Grande
Depressione, quando non c’era una rete di sicurezza per i vecchi e i malati. E
“vecchio” aveva un altro significato, allora. L’aspettativa media di vita negli
Stati Uniti era di 62 anni, non di più. E la pensione garantita dallo stato
sociale interveniva solo a 65 anni, per cui non tutti la ottenevano, o almeno
non per molto tempo. In effetti, Roosevelt stesso non visse abbastanza per
approfittarne (non che ne avesse bisogno): morì infatti a 63 anni.
Il Social Security Act alleviò le sofferenze di milioni di americani
durante un’epoca di crisi, ma non era pensato per sostituire i risparmi – solo
per affiancarsi a essi e coprire i bisogni più basilari. E il sistema non era
pensato per il mondo in cui viviamo oggi.
Ecco la nuova realtà: c’è il 50% di probabilità che, fra le coppie
sposate, almeno uno dei coniugi raggiunga l’età di 92 anni e un 25% che
raggiunga i 97.
Wow! Ci stiamo avvicinando a grande velocità a un’aspettativa di
vita di 100 anni!
E con vite più lunghe ci aspettiamo molti, molti più anni di
pensione. Cinquant’anni fa, la pensione durava in media 12 anni. Una persona
che oggi vada in pensione a 65 anni si aspetta di vivere fino a 85 o più. E
parliamo di una media. Molti vivranno ancora più a lungo e avranno la pensione
per 30 anni...
Non è realistico finanziare 30 anni di pensione con 30 anni di
lavoro. Non ci si può aspettare di mettere da parte il 10% dei guadagni e
finanziare una pensione così lunga.
John Shoven, docente di Economia alla Stanford University
Quanto ti aspetti di vivere, tu? Tutti i passi avanti che vediamo
nelle tecnologie mediche potrebbero aggiungere anni, perfino decenni, alla tua
vita. Dalle cellule staminali alla stampa di organi in 3-D alla rigenerazione
cellulare, le tecnologie stanno esplodendo. Ne parleremo nel capitolo 7.1, “Il
futuro è più luminoso di quello che pensi”. È una benedizione, ma sei pronto ad
affrontarla? Molti non lo sono.
Un recente sondaggio realizzato da Mass Mutual ha chiesto ai baby
boomer di dichiarare qual era il loro principale timore.
Quale pensi che sia? La morte? Il terrorismo? Le epidemie?
No, il principale timore dei baby boomer era di sopravvivere ai loro
risparmi.
(La morte, sia detto per inciso, era al secondo posto, ben
distanziata.)
I baby boomer hanno ragione, come i nati nel nuovo millennio.
Secondo uno studio di Ernst & Young, il 75% degli americani deve aspettarsi
di vedere scomparire i propri risparmi prima di morire. E la rete di sicurezza
dello stato sociale – se sopravvivrà fino alla prossima generazione – non sarà
sufficiente a garantire un livello di vita accettabile. La cifra media attuale
è 1294 dollari al mese. Per quanto tempo ancora, se vivi a New York, Los
Angeles, Chicago o Miami? E fino a quando dureranno i sistemi equivalenti nel
tuo paese, se vivi a Londra, Sydney, Roma, Tokyo, Hong Kong o New Delhi? Dovunque
tu viva, se non hai un’altra fonte di reddito potresti finire come il mendicante
meglio vestito all’ingresso di Wal-Mart.
È evidente che dovremo garantirci un reddito da pensionati più a
lungo che in passato – proprio nel pieno di un’economia stagnante, quando molti
lottano per recuperare il terreno perduto.
Come abbiamo risposto a questa emergenza crescente? Molti di noi
trovano il problema talmente doloroso e opprimente che lo ignorano sperando che
passi. Secondo l’EBRI (Employee Benefit Research Institute), il 48% di tutti i
lavoratori americani non ha nemmeno calcolato quanti soldi gli servirebbero per
andare in pensione. Il 48%! È un numero incredibile: quasi la metà di noi deve
ancora fare il primo passo per pianificare il proprio futuro finanziario – e il
momento della verità sta per arrivare.
Qual è dunque la soluzione? Si incomincia facendo il passo n. 1:
prendi la decisione finanziaria più importante della tua vita. Quando avrai
finito questo libro, non solo avrai un piano per risparmiare e investire
automaticamente, ma saprai anche come guadagnare senza lavorare.
Un momento! È troppo bello per essere vero, stai pensando. E tutto
quello che sembra troppo bello per essere vero probabilmente non lo è, giusto?
Ma io sono sicuro che sai che ci sono eccezioni a questa regola. Che
cosa risponderesti se ti dicessi che oggi ci sono strumenti finanziari che ti
permettono di guadagnare quando i mercati crescono e di non perdere un
centesimo quando scendono? Vent’anni fa sarebbe stato impossibile per un
investitore comune immaginare una cosa del genere. Ma gli investitori che usavano
questi strumenti nel 2008 non hanno perso un centesimo né una notte di sonno.
Io ho questo tipo di sicurezza e di libertà per la mia famiglia. È una
sensazione straordinaria sapere che non ti mancherà mai un reddito. E voglio
assicurarmi che anche tu ce l’abbia, per te e per la tua famiglia. In questo
libro, ti mostrerò come crearti un reddito garantito per tutta la vita.
Un reddito per la vita senza dover lavorare.
Non sarebbe splendido aprire la posta alla fine del mese e invece di
trovare un rendiconto bancario con un totale che speri non sia finito in rosso,
trovare un assegno? Immagina che accada tutti i mesi. Questo è il rendimento
per la vita, e c’è un modo per ottenerlo.
Nella parte 2 ti mostreremo come investire i tuoi soldi in modo da
avere un buon pacchetto di base – quella che io chiamo una massa critica
– che ti permetterà di guadagnare anche mentre dormi. Con poche semplici
strategie, ti potrai garantire un reddito continuativo, che ti permetterà di
costruire, gestire e godere la tua “pensione” personale a modo tuo.
Probabilmente ti è difficile immaginare che oggi esista una
struttura che ti può fornire:
– il 100% di protezione del capitale, il che significa che non
puoi perdere il tuo investimento;
– i rendimenti sul tuo conto sono direttamente legati al rialzo
del mercato azionario (per esempio, lo S&P 500, l’indice che rappresenta le
principali 500 società quotate statunitensi per capitalizzazione), cosicché se
il mercato sale, partecipi ai guadagni, ma se il mercato scende, tu non perdi!
– la possibilità di trasformare il tuo conto corrente in un
reddito garantito vita natural durante.
Puoi smetterla di immaginarla – c’è! È una delle opportunità oggi a
disposizione degli investitori come te. (E lo scoprirai nel capitolo 5.3)
Per essere chiari, non sto dicendo che, avendo un reddito vita
natural durante, vorrai smettere di lavorare quando raggiungerai l’età in cui
tradizionalmente si va in pensione. Gli studi dimostrano che più si guadagna,
più è probabile che si continuerà a lavorare. Un tempo l’obiettivo era
diventare ricchi e ritirarsi a 40 anni. Adesso l’obiettivo è diventare ricchi e
lavorare fino a 90. Quasi la metà degli individui che guadagnano 750.000
dollari all’anno o più dice che non andrà mai in pensione, oppure che lo farà
solo dopo i 70 anni.
E i Rolling Stones, e Mick Jagger, che a 71 anni fanno ancora
concerti in tutto il mondo?
Pensa a grandi affaristi come Steve Wynn, 72 anni.
Warren Buffett, 84.
Rupert Murdoch, 83.
Sumner Redstone, 91.
A queste età dirigevano ancora le loro imprese e con successo.
(Probabilmente lo fanno ancora.) Forse lo farai anche tu.
Ma che cosa succede se non possiamo lavorare, o non vogliamo più
lavorare? Lo stato sociale da solo non sarà un gran cuscinetto per la nostra
pensione. Con 10.000 baby boomer al giorno che compiono 65 anni e il rapporto
fra anziani e giovani sempre più squilibrato, potrebbe anche non esserci più,
almeno come lo conosciamo. Nel 1950 c’erano 16,5 lavoratori che pagavano lo
stato sociale per ogni persona che ne beneficiava. Oggi ce ne sono 2,9.
Ti sembra che questo rapporto sia sostenibile?
In un articolo intitolato È un mondo da 401(k),6 Thomas Friedman, commentatore del “New York Times” e autore di
successo, ha scritto: “Se hai una forte motivazione individuale, bene, questo
mondo è fatto su misura per te. I confini sono spariti. Ma in caso contrario,
questo mondo rappresenta un rischio, perché le pareti, i soffitti e i pavimenti
che proteggevano le persone stanno sparendo anch’essi... Ci saranno meno
limiti, ma anche meno garanzie. I benefici dipenderanno sempre di più dai
contributi individuali. Esserci non significherà automaticamente partecipare.”
Quelle belle pensioni da dipendenti su cui i nostri nonni e i nostri
genitori facevano affidamento, anche loro stanno finendo, come i fabbri e le
telefoniste. Solo la metà della forza lavoro del settore privato americano è
coperta da un qualche piano pensionistico, e per lo più si tratta di modelli
fai da te, in cui il lavoratore si assume tutti i rischi.
Se sei un dipendente comunale, statale o federale, potresti ancora
godere di una pensione governativa, ma ogni giorno che passa ci sono più persone
che si chiedono se ci saranno soldi quando arriverà il loro momento.
Qual è dunque il tuo piano pensionistico? Ce l’hai, una pensione?
Quello che imparerai e i piccoli cambiamenti che potrai fare trasformeranno la
tua vita – ti daranno la serenità mentale e la sicurezza di cui hai bisogno
oggi – e faranno la differenza fra andare in pensione presto e non poterci
andare del tutto.
LA MORTE E LE
TASSE SONO LE UNICHE CERTEZZE
Oltre
alla volatilità dei mercati (che si muovono alla velocità della luce, letteralmente),
alle commissioni esorbitanti (e nascoste) e a un sistema pensionistico datato,
non dimentichiamo il nostro vecchio amico l’esattore. Oh, l’esattore delle
imposte! Che si prende il 50% (o più) di quello che guadagni, grazie tante! Se
pensavi che le commissioni nascoste fossero l’unico ostacolo all’accumulo di
ricchezza, hai trascurato il principale responsabile.
Tutti
sappiamo quanto paghiamo di tasse, più o meno, ma pochi si rendono conto del
peso che le tasse hanno sulla nostra capacità di raggiungere la libertà
finanziaria. Gli investitori più sofisticati l’hanno sempre saputo:
l’importante non è quanto guadagni, è quanto ti resta in tasca.
I
più grandi investitori del mondo comprendono bene l’importanza delle tasse.
Quanto possono diventare distruttive le tasse se si considerano in modo
composito nel tempo?
Proviamo
a spiegarlo con una metafora: diciamo che hai un dollaro e in qualche modo
riesci a raddoppiarlo ogni anno per vent’anni. Conosciamo tutti il gioco: si
chiama interesse composto, giusto?
Dopo
un anno, hai raddoppiato il tuo dollaro e ne hai 2.
Secondo
anno: 4 dollari.
Terzo
anno: 8 dollari.
Quarto
anno: 16 dollari.
Quinto
anno: 32 dollari.
Se
dovessi tirare a indovinare, quanto credi che sarebbe diventato il tuo dollaro
dopo vent’anni?
Non
barare, non sbirciare. Prova a indovinare da solo.
Grazie
alla magia dell’interesse composto, in soli vent’anni il tuo dollaro
diventerebbe (rullo di tamburo, grazie) 1.048.576 dollari! È l’incredibile
forza dell’interesse composto.
Da
investitori, noi vogliamo godere di questa forza. Ma naturalmente il gioco non
è così semplice. Nel mondo reale, Cesare vuole essere pagato prima. L’esattore
vuole la sua parte. Qual è dunque l’impatto delle tasse, in questo stesso
scenario? Prova ancora a indovinare. Se sei abbastanza fortunato e paghi solo
il 33% di tasse all’anno, cosa credi che diventerà il tuo dollaro dopo
vent’anni?
Be’,
se la cifra esentasse fosse 1.048.576 dollari, mmmh, con il 33% di tasse sarà
750.000 dollari? O addirittura 500.000? Pensaci meglio, Pinocchio!
Facciamo
i conti e vediamo l’incredibile potere prosciugante che hanno le tasse pagate
prima del rendimento. Ipotizzando una percentuale annua del 33% di tasse, alla
fine di quegli stessi vent’anni l’ammontare netto che ti resterebbe è di soli
28.000 dollari.
Sì, 28.000 dollari! Una differenza di oltre 1 milione – e non
abbiamo nemmeno calcolato le tasse statali! In
alcuni stati, come California, New York e New Jersey, puoi aspettarti un totale
ancora più ridotto.
Naturalmente questa ipotesi di raddoppiamento e di prosciugamento si
basa su rendimenti che non si danno nel mondo reale – ma illustra bene ciò che
può accadere se trascuriamo di considerare l’impatto delle tasse sulla nostra
pianificazione finanziaria.
Visto
come vanno le cose a Washington, pensi che nei prossimi anni le tasse saranno
più alte o più basse?
(Non
c’è bisogno che tu risponda a questa domanda!)
Nella
parte 5 ti fornisco le informazioni che finora erano disponibili solo agli
investitori più sofisticati o alle persone meglio inserite. Ti mostrerò quello
che già fanno gli investitori più abili usando quello che il “New York Times”
chiama “il segreto dei ricchi”. È un metodo conforme e legalmente approvato
dall’IRS negli USA per far crescere i tuoi soldi senza pagare tasse e non c’è
bisogno di essere ricchi o famosi per approfittarne. Potrebbe letteralmente
aiutarti a raggiungere la tua indipendenza finanziaria risparmiando dal
25 al 50% di tempo, a seconda della tua fascia di reddito.
Nessuno
è libero se non è padrone di se stesso.
Epitteto
Tuttavia,
piano o non piano, il futuro si avvicina a grandi passi. Secondo il Center for
Retirement Research, il 53% delle famiglie americane è “a rischio” perché non
ha abbastanza soldi per mantenere il proprio livello di vita quando sarà in
pensione. Più della metà! E ricordati che più di un terzo dei lavoratori ha
meno di 1000 dollari di risparmi per la pensione (se escludiamo le pensioni
stesse e il valore della casa), mentre il 60% ha meno di 25.000 dollari.
Com’è
possibile? Non possiamo dare tutta la colpa all’economia. La crisi del
risparmio è incominciata ben prima del crollo attuale. Nel 2005 il tasso di
risparmio individuale negli Stati Uniti era dell’1,5%. Nel 2013 era del 2,2%
(dopo aver toccato il 5,5% al culmine della crisi). Noi sappiamo di dover
risparmiare e investire. Perché allora non lo facciamo? Che cosa ce lo
impedisce?
Incominciamo
con l’ammettere che gli esseri umani non si comportano sempre in maniera
razionale. Alcuni di noi spendono soldi in biglietti della lotteria anche se
sappiamo che la probabilità di vincere il primo premio è di 1 su 175 milioni ed
è 251 volte più probabile che ci colpisca un fulmine. Ecco una statistica che
ti farà riflettere: la famiglia americana media spende 1000 dollari all’anno in
lotterie. Ora, la mia prima reazione quando l’ho saputo dal mio amico Shlomo
Benartzi, celebre professore di Finanza comportamentale alla University of
California, Los Angeles (UCLA), è stata: “Non è possibile!” In effetti, sono
stato recentemente a un seminario e ho chiesto al pubblico quanti avevano
acquistato un biglietto della lotteria. In una sala di 5000 persone, meno di 50
hanno alzato la mano. Se solo 50 persone su 5000 lo fanno e la media è di 1000
dollari, c’è un sacco di gente che spende molto di più. Il record, per inciso,
è di Singapore, dove la famiglia media spende 4000 dollari all’anno. Hai idea
di quanto varrebbero nel giro di qualche anno 1000, 2000, 3000, 4000 dollari
messi da parte, con l’interesse composto? Nel prossimo capitolo scoprirai
quanti pochi soldi sono necessari per avere da mezzo milione a un milione di
dollari al momento della pensione, dedicando alla loro gestione pochissimo
tempo.
Rivolgiamo
la nostra attenzione all’economia comportamentale per vedere se possiamo
scoprire qualche trucchetto che faccia la differenza tra la povertà e la
ricchezza. Gli economisti comportamentali cercano di capire il perché degli
errori finanziari che commettiamo e come correggerli senza nemmeno rendercene
conto. Bello, eh?
Dan
Ariely, noto professore di Economia comportamentale alla Duke University,
studia come il nostro cervello ci inganna regolarmente. Noi esseri umani ci
siamo evoluti dipendendo dalla vista, e una gran parte del nostro cervello è
dedicata alla visione. Ma quante volte i nostri occhi ci ingannano? Da’ un’occhiata
ai due tavoli nella pagina seguente.
Se
chiedessi qual è il più lungo, quello stretto a sinistra o quello largo a
destra, la maggior parte delle persone sceglierebbe naturalmente quello a
sinistra. E se tu fossi tra costoro, sbaglieresti. La lunghezza dei due tavoli
è esattamente la stessa (misurala, se non mi credi). Ok, facciamo un’altra
prova.
Qual
è il tavolo più lungo adesso? Non scommetteresti qualsiasi cosa che quello di
sinistra è ancora più lungo? Conosci la risposta, eppure il tuo cervello
continua a ingannarti. Quello di sinistra continua ad apparire più lungo. I
tuoi occhi non si sono adeguati al tuo cervello. “La nostra intuizione ci
inganna ripetutamente, prevedibilmente e coerentemente,” ha detto Ariely
durante un memorabile TED Talk. “E non possiamo farci quasi niente.”
Se
dunque facciamo simili errori con la vista, con cui in teoria ce la caviamo
piuttosto bene, che possibilità abbiamo di non fare errori ancora più grandi in
aree in cui non siamo altrettanto bravi – nel prendere decisioni finanziarie,
per esempio? Che crediamo di prendere buone decisioni finanziarie o meno, noi
siamo convinti di controllare le decisioni che prendiamo. La scienza
indica che non è così.
Come
le illusioni ottiche che ci ingannano, Ariely mi spiegò in un successivo
colloquio che egli attribuisce molti dei nostri errori nel prendere le
decisioni a “illusioni cognitive”. Un esempio: se dovessi entrare domani
all’ufficio della Motorizzazione civile della tua zona e ti chiedessero: “Vuoi
donare i tuoi organi?” che cosa credi che risponderesti? Alcuni di noi
direbbero subito di sì, e si considererebbero nobili e altruisti. Altri si
bloccherebbero urtati dalla spiacevole domanda e direbbero di no. Forse tu
reagiresti dicendo che hai bisogno di tempo per pensarci. In ogni caso, saresti
convinto che la tua decisione sia basata sul libero arbitrio. Sei un adulto
capace e competente, qualificato a decidere se donare i tuoi organi per salvare
una vita o no.
Ma
ecco il punto: molto dipende da dove vivi. Se sei in Germania, c’è quasi una
possibilità su otto che donerai gli organi – lo fa quasi il 12% della
popolazione. Mentre in Austria, il paese accanto alla Germania, il 99% della
popolazione dona gli organi. In Svezia l’89% dona, ma in Danimarca la
percentuale è solo del 4%. Che cosa succede? Perché una simile disparità?
Forse
c’entra la religione, o un elemento di timore? È un fatto culturale? La
risposta giusta è un’altra. L’enorme differenza nel tasso di donazioni non ha
assolutamente nulla a che fare con gli individui o con le tradizioni culturali.
Dipende solo dal modo in cui è formulata la domanda.
In
paesi con la percentuale di donazioni più bassa, come la Danimarca, c’è un
quadratino con la scritta: “Fate una crocetta qui se volete partecipare al
programma per donare organi”. Nei paesi con la percentuale più alta, come la
Svezia, la scritta dice: “Fate una crocetta qui se non volete
partecipare al programma per donare organi”.
Ecco
il segreto! A nessuno piace mettere le crocette. Non è che non vogliamo donare
i nostri organi. Quel pizzico di inerzia fa tutta la differenza!
Se
un problema è troppo opprimente, abbiamo la tendenza a bloccarci e a non fare
nulla. O a fare quello che è stato deciso per noi. Non è colpa nostra. È che
siamo programmati così. Il problema con la donazione degli organi non è che le
persone siano indifferenti, è che si sentono troppo coinvolte. La decisione è
difficile e complessa e molti non sanno cosa fare. “E siccome non abbiamo
idea di cosa fare, ci limitiamo ad accettare quello che è stato deciso per
noi,” spiega Ariely.
La
stessa sensazione di inerzia, o di scegliere quello che è già stato deciso per
noi, contribuisce a spiegare perché solo un terzo dei lavoratori americani
approfitti dei piani pensionistici disponibili. Spiega perché così pochi di noi
abbiano fatto un piano finanziario per il proprio futuro. Sembra complicato.
Non sappiamo bene cosa fare, così reagiamo non facendo niente del tutto.
Ariely
mi ha detto che, quando si tratta del mondo fisico, ci rendiamo conto dei
nostri limiti e li aggiriamo. Usiamo scale, rampe e ascensori. “Ma per qualche
motivo, quando pensiamo a cose come la salute o la pensione e il mercato
azionario, chissà perché ci dimentichiamo di essere limitati. Credo che se
capissimo i nostri limiti cognitivi come capiamo quelli fisici, anche se non ci
stanno di fronte nello stesso modo, potremmo inventare un mondo migliore.”
Ricordati
quello che diceva Ray Dalio a proposito dell’andare nella giungla: la prima
cosa che si è chiesto è stata: “Che cos’è che non so?” Se conosci i tuoi
limiti, puoi adattarti e avere successo. Se non li conosci, ti fai male.
Il
mio scopo in questo libro è di svegliare la gente e darle la conoscenza e gli
strumenti per prendere immediatamente il controllo sulla sua vita finanziaria.
Ho quindi creato un piano che non ti metta in difficoltà perché è troppo
complicato, o troppo impegnativo o richiede troppo tempo. Perché? Perché, come
abbiamo visto nell’esempio della donazione di organi, la complessità è
nemica dell’azione. Ecco perché ho suddiviso questo piano in 7 semplici
passi e ho creato una nuova potente app per lo smartphone, completamente
gratuita, che ti guida. Puoi scaricarla subito andando all’indirizzo www.tonyrobbins.com/masterthegame.
Puoi controllare i tuoi progressi man mano che procedi e festeggiare le tue
vittorie lungo il cammino. L’app ti sosterrà, risponderà alle tue domande e ti
darà anche una spinta quando ne avrai bisogno. Perché ti emozionerai e avrai le
migliori intenzioni, ma poi le distrazioni o un attacco di inerzia potrebbero
distoglierti dall’obiettivo. Questo sistema automatico è progettato per
impedirlo. E... indovina? Una volta finito, hai finito. Quando il tuo piano
sarà in essere, dovrai dedicare solo un’ora o due alla settimana ad assicurarti
che vada tutto bene. Non ci sono scuse per non seguire il percorso verso la
sicurezza, l’indipendenza e la libertà finanziaria – e avere un sacco di tempo
per goderti le cose davvero importanti per te!
Spero
che la tua mente sia ormai in fibrillazione. So di averti suscitato molti
pensieri, finora, ma il mio scopo è creare dei cambiamenti duraturi nella tua
vita finanziaria e voglio che tu abbia un’idea chiara della strada che ci
aspetta. Esaminiamo quindi brevemente i 7 semplici passi verso la libertà
finanziaria.
Se
appartieni a una generazione cresciuta a blog e tweet, immagino che tu stia
pensando: “Perché non mi riassumi questi 7 passi – o tutto il libro, già che ci
siamo! – in un solo paragrafo o in un’infografica?” Potrei farlo. Ma conoscere
un’informazione è cosa diversa dal possederla e dall’agire di
conseguenza. L’informazione senza azione è povertà. Ricordati che stiamo
annegando nelle informazioni, ma abbiamo fame di saggezza.
Voglio
quindi preparare la tua mente a ciascuno dei passi che verranno. In questo
modo, sarai pronto a intraprendere le azioni necessarie che garantiranno la
realizzazione del tuo percorso verso la libertà finanziaria.
Questo
libro è pensato per darti la padronanza di un argomento che tormenta la maggior
parte delle persone perché non hanno mai impiegato del tempo per padroneggiarne
i fondamentali che li avrebbero resi liberi. E padroneggiare significa andare
in profondità. Tutti possiamo leggere qualcosa, ricordarla e pensare di aver
imparato qualcosa. Ma la vera padronanza richiede tre livelli.
Il primo è la comprensione a livello cognitivo. È la tua capacità di comprendere il concetto. Tutti possiamo
arrivarci. E molti di noi hanno già questa comprensione a livello cognitivo
della finanza e dell’investimento individuale. Ma con essa e con 3 dollari puoi
comprarti una tazza di caffè da Starbucks! Voglio dire che l’informazione di
per sé non ha valore. È solo il primo passo.
Incominci ad avere qualcosa di davvero prezioso quando raggiungi il
secondo livello: la padronanza emotiva. Cioè quando
hai sentito ripetere una cosa abbastanza spesso, ed essa ha suscitato
abbastanza emozioni dentro di te – desideri, bisogni, timori, preoccupazioni –
che diventi capace di usare consapevolmente e coerentemente ciò che hai
imparato.
Ma il livello principale è la padronanza fisica. Ciò significa che non hai bisogno di pensare a quello che fai; le
tue azioni sono una seconda natura. E l’unico modo per arrivarci è
attraverso una continua ripetizione. Il mio grande maestro Jim Rohn mi
insegnava che la ripetizione è la madre dell’abilità.
Ti
farò un esempio perfetto di un mio fallimento in questo campo. Poco dopo i vent’anni,
decisi che volevo diventare cintura nera nelle arti marziali ed ebbi il
privilegio di incontrare e di diventare molto amico del grande maestro Jhoon
Rhee. È l’uomo che ha portato in America il taekwondo e che l’ha insegnato a
Bruce Lee e Muhammad Ali. Gli dissi che volevo essere il più veloce della
storia a guadagnarmi la cintura nera ed ero pronto a fare tutto il necessario
in termini di allenamento, impegno e disciplina pur di battere il record. Jhoon
accettò di seguirmi e di farmi da allenatore. Fu una cosa tremenda! Spesso
finivo un seminario e andavo ad allenarmi all’una di notte e lavoravo con il
maestro altre tre o quattro ore. Andavo avanti dormendo quattro ore al massimo.
Una
notte, dopo essermi esercitato particolarmente a lungo sulla stessa mossa,
ripetuta almeno 300 volte, finalmente mi rivolsi al maestro e gli chiesi:
“Maestro, quand’è che possiamo passare alla prossima mossa?” Lui mi guardò
deciso e disse con un sorriso: “Oh, cavalletta, questa è la prossima mossa. Il
fatto che tu non veda differenza fra la mossa che hai appena eseguito e quella
di prima dimostra che sei ancora un principiante. E la maestria esige questo
tipo di ripetizione. A ogni ripetizione devi imparare qualcosa.”
Capisci
che cosa voglio dire? Questo libro non è stato pensato perché tu lo sfogliassi
in un pomeriggio.
Leggendo,
noterai che questo libro è diverso da tutti quelli che hai incontrato prima,
perché rispecchia il mio stile di insegnamento, che è unico. Ti saranno fatte
molte domande e a volte troverai fatti e parole che hai già letto. Ci saranno
molti punti esclamativi! Non è un difetto della redazione! È una tecnica che
serve a sottolineare le idee chiave e a costruire la conoscenza nella tua
mente, nel tuo corpo e nel tuo spirito in modo che l’azione diventi automatica.
È allora che incomincerai a vedere dei frutti e a raccogliere i risultati che
desideri e meriti. Sei pronto per questa sfida?
E
ricordati: questo non è solo un libro, è una traccia. Ogni sezione è pensata
per aiutarti a capire esattamente dove ti trovi in termini finanziari e per
aiutarti a colmare il divario fra dove sei adesso e dove vuoi essere davvero.
Questo lavoro è pensato per darti degli strumenti non solo per oggi, ma per il
resto della tua vita. So che tornerai indietro in vari momenti per portare le
cose a un livello più alto.
PARTE 1
BENVENUTO NELLA GIUNGLA:
IL VIAGGIO INCOMINCIA CON QUESTO PRIMO PASSO
Come
tutti i grandi avventurieri, incominceremo con l’orientarci in vista del
viaggio. Nel capitolo 1.4 imparerai nuove cose sulla psicologia della
ricchezza, su ciò che ci trattiene e su alcune semplici cure. Scoprirai per che
cosa stai investendo davvero e libererai il potere delle migliori strategie
finanziarie. Poi, nel capitolo successivo, partiremo a razzo. Qui farai il
primo dei 7 semplici passi e prenderai la decisione finanziaria più importante
della tua vita. Questo capitolo è una lettura obbligatoria. Imparerai come,
pur avendo una minima quantità di denaro, grazie al potere miracoloso
dell’interesse composto, puoi diventare del tutto indipendente dal punto di
vista finanziario per tutta la vita senza dover guadagnare una fortuna ogni
anno. Attiverai questo sistema decidendo di risparmiare una parte dei tuoi guadagni
e di investirli per ricavarne un interesse composto. Diventerai non solo un
consumatore su un piano economico, ma anche un proprietario – un investitore
con un interesse nel futuro. Imparerai come costruire la tua “macchina da
soldi” automatica, un sistema che ti genererà reddito per tutta la vita anche
mentre dormi.
PARTE 2
DIVENTA UN ESPERTO:
IMPARA LE REGOLE PRIMA DI METTERTI A GIOCARE
Forse
conosci il vecchio adagio: “Quando un uomo con i soldi incontra un uomo
esperto, l’uomo esperto si ritrova con i soldi e l’uomo con i soldi si ritrova
esperto”. Adesso che hai deciso di diventare un investitore, questa sezione
spiega le regole fondamentali del gioco in modo che tu non cada preda dei
giocatori esperti. Questa mappa ti mostra il percorso attraverso la giungla
degli investimenti di cui parlava Ray Dalio, indicando le zone pericolose con
delle grandi X rosse. Queste sono i miti del mercato – alcuni le chiamano bugie
– e spesso hanno lo scopo di separarti sistematicamente dai tuoi soldi.
Imparerai perché i rendimenti che i fondi comuni promettono non sono i
rendimenti che ottieni in realtà. So che sembra pazzesco, ma l’1% di spese che
tu credi sia tutto quello che paghi in realtà è solo una delle oltre dieci
spese potenziali e il tuo fondo comune si mangia fino al 60% dei tuoi
rendimenti potenziali! Ricordati: solo in questa breve sezione risparmierai fra
i 250.000 e i 450.000 dollari, che ti torneranno nelle tasche durante la
vita a parità di rendimento dei tuoi investimenti! E vedrai che queste cifre
sono tutte documentate – basate su studi, non sulle mie opinioni o su strani
calcoli. Discuteremo anche gli inganni che possono nascondersi nei target-date
funds (fondi a scadenza predefinita) e nei no-load funds (fondi
senza commissioni), fornendoti gli strumenti per difenderti dagli studi o
società di investimento che spesso ritagliano questi prodotti e queste
strategie per il loro massimo profitto – non per il tuo! Alla fine di
questa sezione avrai compiuto il secondo passo e se anche avrai pochi soldi li
starai investendo come un insider.
PARTE 3
QUAL È IL PREZZO DEI TUOI SOGNI?
DATTI LA POSSIBILITÀ DI VINCERE
Insieme
esploreremo i tuoi sogni finanziari e stabiliremo degli obiettivi realistici
che ti daranno la possibilità di vincere. Molte persone non hanno idea di
quanti soldi servono per raggiungere la sicurezza, l’indipendenza e la libertà
finanziaria. Oppure le somme gigantesche che hanno in mente le intimidiscono in
maniera tale che non si mettono nemmeno a pensare a come arrivare
all’obiettivo. Ma nel capitolo 3.1 capirai cosa vuoi davvero e sarà emozionante
– soprattutto quando capirai che i tuoi sogni potrebbero essere più a portata
di mano di quanto credi. Non ti limiterai a sognare, ma trasformerai quei sogni
in realtà – in un piano – nel capitolo 3.2. Il piano è diverso per ciascuno di
noi, e abbiamo il software per personalizzarlo. Puoi farlo online o sulla tua
app, dove puoi conservarlo e cambiarlo tutte le volte che vuoi finché arrivi a
un piano realistico e percorribile. E se non realizzi i tuoi sogni abbastanza
rapidamente, ti mostreremo cinque modi per accelerare il processo. Quando avrai
fatto il passo n. 3, saprai non solo come costruire la ricchezza per la tua
futura pensione, ma anche come goderti la vita nel frattempo.
PARTE 4
PRENDI LA DECISIONE DI INVESTIMENTO
PIÙ IMPORTANTE DELLA TUA VITA
Adesso
che pensi come un insider, conosci le regole del gioco e hai imparato la
strategia per vincere, è ora di prendere la decisione di investimento
più importante della tua vita. Dove metti i tuoi soldi, e in che proporzioni?
Tutti i premi Nobel, tutti i gestori di hedge fund, tutti i principali
investitori istituzionali, nessuno escluso, mi hanno spiegato che la asset
allocation (la collocazione dei beni) è la chiave per investire con
successo – eppure praticamente il 99% degli americani ne sa poco o niente.
Perché? Forse sembra troppo complicata. Ma nel capitolo 4.1 te la renderò
semplice e ti mostrerò anche dove rivolgerti per trovare un esperto che ti
assista online. Una corretta asset allocation significa dividere ciò che
investi in panieri sicuri, che ti garantiscono la tranquillità mentale, e panieri
più rischiosi, ma con maggiori potenzialità di crescita. È il paniere
definitivo! E quando avrai completato il passo n. 4 saprai non solo come diventare
ricco, ma come rimanere ricco.
PARTE 5
CRESCITA SENZA SORPRESE:
PIANIFICA IL REDDITO PER LA VITA
A
che cosa serve investire se non hai soldi da spendere? Molte persone sono state
talmente condizionate a concentrarsi sulla costruzione della propria pensione
da dimenticare che prima o poi dovranno attingervi per avere un reddito. E
siccome i conti correnti sono fluttuanti (non crescono sempre!), dobbiamo
creare e proteggere il nostro reddito. Ti ricordi il 2008? Come farai a
difenderti dalla prossima crisi? Come metterai in piedi un portafoglio che non
finisca in briciole? Come fai a sapere che i soldi non finiranno, che è il
principale timore di moltissime persone? Forse sarai fortunato e vivrai a
lungo, ma non sarebbe una fortuna se restassi senza soldi. In questa parte ti
faremo penetrare in uno dei segreti meglio conservati della comunità
finanziaria e ti aiuteremo a pianificare un reddito per tutta la vita – una
fonte di guadagno che sia la base di una vera tranquillità. Esploreremo i
modi creativi in cui bloccare o limitare drasticamente le perdite e aumentare i
profitti – usando gli strumenti di investimento prediletti dalle banche,
dalle grandi case di investimento e da alcune delle persone più ricche del
mondo. Che cosa sanno costoro che tu ignori? Sanno come avere una crescita
senza sorprese e come assicurarsi che i guadagni non siano divorati dalle tasse.
PARTE 6
INVESTI COME LO 0,001%:
IL MANUALE DEL MILIARDARIO
Impareremo
quello che c’è di buono e quello che c’è di pericoloso nello stato
dell’economia globale – come ci siamo arrivati e che cosa potremmo aspettarci –
da alcuni dei pensatori più chiari e influenti del mondo finanziario. Poi
incontrerai i maestri del gioco, 12 tra le menti più brillanti della finanza, e
imparerai che cosa le ha guidate attraverso le situazioni economiche più
diverse. Chiederemo a Paul Tudor Jones come ha fatto ad avere un
ritorno del 60% mensile nel 1987 predicendo il crollo del Lunedì Nero, mentre
il mercato intorno a lui finiva in cenere. E come, 21 anni dopo, è riuscito a
fare quasi il 30% mentre il mercato perdeva quasi il 50% e il mondo sembrava
crollare di nuovo. Inoltre vedremo come ha evitato perdite ed è riuscito ad
avere 28 anni positivi di fila in tutte le condizioni di mercato, senza mai
perdere un centesimo. Alcune delle persone che conoscerai nel nostro “manuale
del miliardario”, come Charles Schwab, Carl Icahn, T. Boone Pickens, Ray
Dalio e Jack Bogle, hanno lottato da giovani – non sono nate con la
camicia. Come hanno fatto a raggiungere il top? Gli chiederemo che cosa sono i
soldi per loro e daremo un’occhiata ai loro portafogli. Alla fine del passo n.
6, saprai come investe lo 0,001%.
PARTE 7
AGISCI, DIVERTITI E CONDIVIDI!
Qui
elaboreremo un piano d’azione che ti aiuterà a vivere una vita migliore, più
piena, più ricca e più gioiosa. E parleremo di che cosa fare per restare
sull’obiettivo. Ti garantisco che ti stupiremo con alcune delle nuove
tecnologie mozzafiato che renderanno anche il futuro prossimo migliore
di quello che pensi. È il contrario di ciò che pensa la maggior parte delle
persone. Secondo un sondaggio NBC-“Wall Street Journal”, il 76% degli americani
– un record assoluto – pensa che la vita dei loro figli sarà peggiore della
loro. Ma tu avrai una prospettiva dall’interno di ciò che sta per accadere
grazie ad alcune delle menti più brillanti del nostro tempo. Ascolteremo il mio
amico Ray Kurzweil, l’Edison della nostra epoca, e Peter Diamandis, creatore
dell’X Prize, sulle nuove tecnologie online: stampanti 3-D che trasformeranno
il tuo computer in una fabbrica, automobili senza guidatore, esoscheletri che
permetteranno ai paraplegici di camminare, membra artificiali sviluppate a
partire da una singola cellula – innovazioni che cambieranno radicalmente la
nostra vita in meglio nel prossimo futuro. Spero che questo ti ispirerà e ti
mostrerà che se anche sbagliassi e non realizzassi il tuo progetto finanziario,
avrai comunque una migliore qualità della vita. Chi ha le risorse può
aspettarsi un futuro di possibilità illimitate.
Concluderemo
con la semplice osservazione che il segreto della vita è donare: condividere
con altri non solo ti dà una migliore qualità della vita, ma ti porta a provare
più gioia. E imparerai di nuove tecnologie che renderanno il donare indolore e
divertente. Nutrendo la tua mente e costruendo la tua ricchezza, la mia
speranza è che avrai abbastanza per aiutare gli altri. Ricordati: sei mio socio
nel donare, adesso. Mentre leggi, qualche bisognoso viene nutrito.
Non
credo che la gente cerchi il senso della vita, piuttosto cerca di sentirsi
viva.
Joseph
Campbell
Ho
reso questi 7 semplici passi verso la libertà finanziaria chiari e semplici
quanto potevo. Adesso tocca a te agire e seguire ciascuno dei 7 passi, uno per
volta, per compiere il lavoro.
Che
cosa ti serve per arrivare in fondo? Che cosa funziona meglio per te?
Elaboriamo insieme un semplice piano. Alcuni magari si metteranno seduti e
leggeranno tutto il libro nel corso di un weekend. In questo caso, sono matti e
ossessionati quanto me, viaggiamo come fratelli e sorelle! Se non hai un
weekend libero, prova a leggere un capitolo al giorno, o una parte alla
settimana. Immergiti poco alla volta per qualche settimana e ce la farai. Costi
quel che costi.
Questo
è il viaggio di una vita, un viaggio che vale la pena di padroneggiare! Se sei
con me, partiamo!
6
Cioè “un mondo dipendente dalle pensioni integrative volontarie”. Nella
dichiarazione dei redditi americana, il riquadro indicato con la sigla 401(k) è
quello dove si indicano le cifre volontariamente investite nei fondi pensione
aziendali. Sono organizzati dall’azienda, alimentati per lo più dai contributi
individuali dei suoi dipendenti ma anche con contribuzioni da parte
dell’azienda medesima, che ha, come i lavoratori contribuenti, benefici fiscali
derivanti da questi versamenti. (N.d.T.)
CAPITOLO
1.3
ACCENDI
IL MOTORE: COME PRENDERE LA DECISIONE FINANZIARIA PIÙ IMPORTANTE DELLA
TUA VITA
La mia ricchezza viene dal fatto di vivere in America, dai buoni
geni e dall’interesse composto.
Warren Buffett
Inseriamo la marcia, adesso. È ora di incominciare il nostro viaggio
accendendo il motore che può creare ricchezza reale per tutti. Non si tratta di
qualche schema per arricchirsi alla svelta, né di ciò che molti pensano che li
renderà finanziariamente liberi o ricchi. Molte persone tentano di fare il
“colpo grosso” – in termini finanziari – e così credono di sistemarsi.
Però, diciamolo subito, non ti stiamo proponendo di guadagnarti la
ricchezza. Questo è un errore che fanno milioni di americani. Pensiamo che
lavorando di più, meglio, più a lungo, realizzeremo i nostri sogni finanziari.
Ma il nostro stipendio da solo – per quanto buono – non è la risposta.
Ho avuto conferma di questa verità fondamentale durante una recente
visita al noto economista Burton Malkiel, autore di uno dei classici della
finanza, A zonzo per Wall Street. Sono andato a trovare Malkiel nel suo
ufficio alla Princeton University perché ammiravo non solo i suoi successi, ma
anche il suo stile concreto. Nei suoi libri e nelle sue interviste, emerge come
uno che va diretto al punto – e il giorno in cui l’ho conosciuto non ha fatto
eccezione. Volevo sentire i suoi suggerimenti su alcune delle trappole che
minacciano le persone in qualunque momento della loro vita di
investitori. Dopo tutto, quello era l’uomo che aveva contribuito a creare e
sviluppare il concetto di fondi indicizzati – un modo per l’investitore comune
di affrontare, o seguire, il mercato; un modo che permette a chiunque, anche
con una piccola somma, di possedere una parte dell’intero mercato azionario e
avere un portafoglio davvero diversificato invece di essere costretto ad
acquistare solo poche azioni di una o due compagnie. Oggi questa categoria di
investimenti conta più di 7000 miliardi di dollari di massa! Fra tutte le
persone che avevo in mente di intervistare per questo libro, lui era uno dei
meglio qualificati per aiutarmi a penetrare il gergo e i doppi sensi di Wall
Street e a chiarire l’attuale panorama degli investimenti.
Qual è l’errore più grosso che molti di noi fanno fin dal principio?
Malkiel non ebbe alcuna esitazione, quando gli posi questa domanda. Disse che
la maggior parte degli investitori non riesce ad approfittare appieno
dell’incredibile potere dell’interesse composto – il potere dell’interesse che
si moltiplica con il tempo.
L’interesse composto è uno strumento talmente potente che Albert
Einstein una volta lo definì l’invenzione più importante in tutta la storia
dell’umanità. Ma se è così straordinario, mi
chiedevo, perché così pochi di noi ne approfittano? Per spiegare il potere
esponenziale dell’interesse composto, Malkiel ha condiviso con me la storia di
due gemelli, William e James, con strategie di investimento diversissime fra
loro. Fa questo esempio in uno dei suoi libri, per cui lo conoscevo, ma
sentirglielo raccontare dal vivo è stata un’esperienza incredibile – come
sentire un Bruce Springsteen di 81 anni che suona una versione acustica di Born
to Run nel salotto di casa sua. La storia ipotizza che William e James
abbiano appena compiuto 65 anni – la tradizionale età della pensione. William è
partito prima del fratello, aprendo un conto pensione a 20 anni e investendo
4000 dollari all’anno per i 20 anni successivi. A 40 anni ha smesso di alimentare
il conto, ma ha lasciato i soldi a maturare il 10% all’anno in un ambiente
privo di tasse.
James non ha incominciato a risparmiare per la pensione se non alla
matura età di 40 anni, proprio quando suo fratello William ha smesso di versare
i suoi contributi. Come suo fratello, James ha investito 4000 dollari all’anno,
sempre con il 10% esentasse, ma ha continuato fino a 65 anni – quindi per 25
anni.
In tutto, William, che è partito per primo, ha investito un totale
di 80.000 dollari (4000 dollari all’anno per 20 anni al 10%), mentre James, il
tardivo, ne ha investiti 100.000 (4000 dollari all’anno per 25 anni al 10%).
Quale dei due fratelli aveva più soldi a disposizione al momento
della pensione?
Sapevo dove intendeva arrivare Malkiel, ma raccontava la storia con
tale gioia e passione che sembrava la condividesse per la prima volta. La
risposta, naturalmente, era il fratello che era partito per primo e aveva
investito meno soldi. Quanto aveva in più sul conto? Attenzione: il
600% in più!
Ora, facciamo per un momento un passo indietro e diamo concretezza a
questi numeri. Che tu sia nato sul finire del secolo, che tu appartenga alla
Generazione X o sia un baby boomer, fa’ molta attenzione a questo messaggio – e
sappi che questo consiglio ti riguarda, dovunque ti collochi sulla linea del
tempo. Se hai 35 anni e capisci all’improvviso il potere dell’interesse
composto, vorresti aver incominciato a 25. Se ne hai 45, ne vorresti avere 35.
Se ne hai 60 o 70, ripenserai al mucchio di soldi che avresti potuto creare e
risparmiare se solo ti fossi messo a costruire e a risparmiare quando ne avevi
50 o 60. E così via.
Nell’esempio di Malkiel, William, il fratello che era partito
presto e aveva smesso di risparmiare quando suo fratello incominciava, finiva
con quasi 2,5 milioni di dollari. E James, che aveva risparmiato fino a 65
anni, aveva meno di 400.000 dollari. Una differenza di oltre 2 milioni di
dollari! Tutto perché William era riuscito a sfruttare l’incredibile potere
dell’interesse composto per 25 anni in più, ottenendo un vantaggio
insormontabile – e potendo pagare i conti del ristorante per il resto della
vita.
Chi si trova in cima a una montagna non ci è caduto sopra.
Vince Lombardi
Non sei convinto che l’interesse composto, con il tempo, è l’unico
modo sicuro per far diventare i tuoi pochi spiccioli una ricca messe
che ti garantisce la sicurezza finanziaria necessaria per affrontare le tue
esigenze future? Malkiel ha raccontato un’altra storia per chiarire il concetto
– e questa è una storia vera. Quando Benjamin Franklin morì, nel 1790, lasciò
circa 1000 dollari ciascuna alle città di Boston e Philadelphia. La sua
eredità era legata ad alcuni vincoli: in particolare, i soldi dovevano essere
investiti e non potevano essere toccati per 100 anni. Allora, ciascuna città
avrebbe potuto ritirare fino a mezzo milione di dollari per realizzare dei
progetti di interesse pubblico. I soldi avanzati non potevano essere toccati
per altri 100 anni. Finalmente, 200 anni dopo la morte di Franklin, un
periodo che aveva visto le azioni crescere alla media dell’8% composto, le
due città avrebbero avuto a disposizione il capitale – che nel 1990
ammontava a circa 6,5 milioni di dollari. Immagina: 1000 dollari che sono
diventati 6,5 milioni, senza aggiungere neanche un centesimo.
Come hanno fatto a crescere? Grazie all’interesse composto!
Certo, 200 anni sono un periodo molto, molto lungo – ma per un
rendimento del 3000% vale la pena aspettare!
Gli esempi di Malkiel dimostrano ciò che nel nostro cuore sappiamo
già: che per la maggior parte di noi le somme che guadagniamo non colmeranno
mai il divario fra dove siamo e dove vorremmo essere. Perché i guadagni non
potranno mai pareggiare la forza dell’interesse composto!
Avere soldi è meglio che essere poveri, se non altro per ragioni finanziarie.
Woody Allen
Pensi ancora di poterti guadagnare la libertà finanziaria? Diamo una
rapida occhiata a come sono andate le cose per alcune delle persone meglio
pagate al mondo.
Il leggendario pitcher di baseball Curt Schilling ha guadagnato più
di 100 milioni di dollari nel corso di una carriera incredibile che ha compreso
non una ma due coppe del mondo con i Boston Red Sox. Ma ha investito i suoi
risparmi in una startup di videogame che è fallita – e che ha trascinato
Schilling con sé. “Non pensavo che qualcuno potesse battermi,” disse Schilling
all’emittente sportiva ESPN. “Ho perso.”
Adesso ha 50 milioni di debiti.
Kim Basinger è stata una delle attrici più richieste della sua
generazione e ha incendiato gli schermi con ruoli indimenticabili in film come Nove
settimane e 1/2, Batman e L.A. Confidential, per cui ha vinto
un Oscar come migliore attrice non protagonista. Al culmine della popolarità,
guadagnava più di 10 milioni di dollari a film – quanto bastava per spendere 20
milioni e acquistare un’intera città in Georgia.
Kim Basinger ha dovuto dichiarare fallimento.
Marvin Gaye, Willie Nelson, M. C. Hammer, Meat Loaf – hanno venduto
milioni di dischi e hanno riempito gli stadi di fan adoranti. Francis Ford
Coppola? Ha riempito i cinema come regista del Padrino, uno dei più
grandi film americani, che per un certo periodo ha detenuto il record del
botteghino con un incasso lordo di 129 milioni di dollari.
Tutti hanno rischiato la bancarotta – Coppola tre volte!
Perfino Michael Jackson, il “re del pop”, che si dice abbia firmato
un contratto discografico del valore di 1 miliardo di dollari e ha venduto più
di 750 milioni di dischi, si trovò sull’orlo della bancarotta nel 2007, non
potendo restituire un prestito da 25 milioni per il suo Neverland Ranch. Jackson
spendeva come se i soldi non dovessero finire mai – e invece finirono. Alla
sua morte, due anni dopo, si dice che avesse debiti per 300 milioni di dollari.
Credi che queste ultra-superstar immaginassero che un giorno i soldi
avrebbero smesso di arrivare? Credi che abbiano mai pensato di
prepararsi per quel giorno?
Hai mai notato che, per quanti soldi guadagni, trovi sempre il modo
di spenderli? In base a questi esempi, è chiaro che
io e te non siamo unici. Tutti, sembra, viviamo al limite dei nostri mezzi – e
qualcuno, temo, riesce a vivere al di sopra delle proprie possibilità.
Lo vediamo soprattutto nelle star che subiscono i rovesci più gravi – come i
campioni ultraricchi che cadono al tappeto di schianto. Considera la parabola
dell’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson, che ai suoi tempi ha
guadagnato più di ogni altro pugile nella storia – quasi mezzo miliardo di
dollari – e ha dichiarato bancarotta.
Ma il campione del mondo di quinta divisione Floyd “Money”
Mayweather Jr. si appresta a battere il record di Iron Mike. Come Tyson,
Mayweather ha fatto carriera a partire da un inizio difficile. Nel settembre
2013 ha ottenuto un compenso di 41,5 milioni di dollari per l’incontro con Saúl
“Canelo” Álvarez – una cifra record che è arrivata a 80 milioni di dollari
grazie alle percentuali sul pay-per-view. E questo per un solo incontro! Prima
di questo gigantesco incasso, si era già trovato in cima alla Fortunate 50
di “Sports Illustrated” – la lista degli atleti più ricchi degli Stati Uniti.
Personalmente amo Mayweather. È un atleta eccezionalmente dotato – con un’etica
del lavoro che hanno in pochi, oggi. È anche incredibilmente generoso con gli
amici. Ci sono molte cose pregevoli in quest’uomo! Ma Mayweather si era già
trovato in passato ai primi posti di quella lista e aveva perso la sua fortuna
a causa dei suoi eccessi e dei cattivi investimenti. Dicono che spenda in
maniera talmente selvaggia che si porta dietro uno zaino con un milione di
dollari in contanti – se per caso gli venisse l’esigenza di fare una donazione
d’emergenza a Louis Vuitton.
Come molte persone di successo, il campione è più sveglio di un
furetto e io spero che oggi stia investendo in modo migliore, ma secondo
l’autorevole 50 Cent, ex socio d’affari di Mayweather, gli unici guadagni del
campione derivano dalla sua attività di pugile. Il rapper ha riassunto la
strategia finanziaria di Mayweather in termini molto chiari: “Combatte, prende
i soldi, spende i soldi, combatte. Combatte, prende i soldi, spende i soldi,
combatte.”
Sembra una strategia ridicola? Purtroppo, tutti possiamo
riconoscerci in essa, in qualche misura. Lavora, prendi i soldi, spendi i
soldi, lavora – è lo stile americano!
Prima di parlare, ascolta. Prima di scrivere, rifletti. Prima di
spendere, guadagna. Prima di investire, indaga. Prima di criticare, aspetta.
Prima di pregare, perdona. Prima di mollare, prova. Prima di andare in
pensione, risparmia. Prima di morire, dona.
William A. Ward
Ecco la domanda da 41,5 milioni di dollari: se queste persone non
sono riuscite a guadagnarsi la libertà finanziaria con tutto il loro talento e
le loro doti, com’è possibile che lo faccia tu?
Non puoi.
Ma quello che puoi fare è semplicemente cambiare strategia e
abbracciare una mentalità del tutto nuova. Devi prendere il controllo e
sfruttare il potere esponenziale dell’interesse composto. Ti cambierà la vita! Devi
passare dal lavorare per i soldi al far lavorare i soldi per te.
È ora di lasciare la panchina e scendere in campo – perché, alla fin
fine, dobbiamo diventare tutti investitori se vogliamo essere finanziariamente
liberi.
Tu sei già un trader finanziario. Può darsi che non la veda in
questi termini, ma se lavori per vivere, cedi il tuo tempo in cambio di soldi.
Francamente, è uno dei peggiori scambi che tu possa fare. Perché? Puoi sempre
ottenere più soldi, ma non puoi ottenere più tempo.
Non vorrei sembrare uno di quei patetici pubblicitari della
MasterCard, ma sappiamo tutti che la vita è fatta di momenti senza prezzo.
Momenti che ti perdi, se cedi il tuo tempo in cambio di soldi.
Certo, di quando in quando, tutti dobbiamo perderci un ballo o una
serata quando il dovere chiama, ma i nostri preziosi ricordi non sono sempre lì
a portata di mano.
Se ne perdi troppi, potresti chiederti per cosa stai davvero
lavorando, in fin dei conti.
IL BANCOMAT
DEFINITIVO
Dove
andresti allora se avessi bisogno di soldi e non fossi un campione del mondo
con lo zaino pieno di bigliettoni? Che tipo di bancomat ti serve per completare
quella operazione?
Ora
come ora, scommetto, la principale “macchina da soldi” della tua vita sei tu
stesso. Può darsi che tu abbia qualche investimento, ma diciamo che non li hai
fatti avendo in mente un reddito. Se smetti di lavorare, la macchina si ferma,
i soldi non arrivano più, il tuo reddito viene meno – insomma, il tuo mondo
finanziario si blocca. È un gioco a somma zero, nel senso che ne tiri fuori
solo quello che metti dentro.
In
altri termini: sei una specie di bancomat – sembra roba da fantascienza, ma per
molte persone come te è la realtà. Hai organizzato le cose in modo da cedere
quello che per te è più prezioso (il tempo) in cambio di quello che per te è
più necessario (i soldi) – e se ti riconosci in questa descrizione, dammi
retta, stai facendo un cattivo affare.
Sono
stato abbastanza chiaro? Se smetti di lavorare, smetti di guadagnare.
Allora eliminiamo te dall’equazione e cerchiamo un approccio alternativo. Costruiamo
una macchina da soldi che prenda il tuo posto – e costruiamola in modo tale che
faccia soldi mentre tu dormi. Considerala una seconda attività, senza
dipendenti, senza buste paga e senza superiori. I suoi unici “beni” sono i
soldi che ci metti. Il suo unico prodotto? Un reddito a vita che non finirà
mai – neanche se campassi fino a cent’anni. La sua missione? Garantire una
vita di libertà finanziaria a te e alla tua famiglia – o futura famiglia, se
non ne hai ancora una.
Meraviglioso,
no? Se costruisci questa macchina metaforica e la curi come si deve, avrà
la potenza di mille generatori. Funzionerà 24 ore al giorno per 365 giorni
all’anno, compreso il giorno in più degli anni bisestili – e i giorni di
vacanza.
Da’
un’occhiata al grafico qui sotto e capirai meglio come funziona.
Come
vedi, la “macchina” non può mettersi in moto finché tu non prendi la
decisione finanziaria più importante della tua vita. Quale decisione? La
porzione della tua busta paga che decidi di risparmiare. Quanto sei disposto a
mettere da parte, senza pensarci troppo, prima di spendere un solo centesimo
per la vita quotidiana? Quanto del tuo stipendio puoi (o meglio vuoi)
lasciare intatto, a prescindere da quello che ti succede? Voglio
davvero che pensi a un numero, perché il resto della tua vita dipenderà dalla
tua decisione di mettere da parte una percentuale del tuo reddito di oggi per
avere dei soldi a disposizione in futuro. Lo scopo qui è farti uscire dal
tran tran della vita da ufficio per intraprendere la strada della libertà
finanziaria. Il modo per intraprendere questa strada è decidere e incominciare
ad approfittare dell’impareggiabile potere dell’interesse composto. E la cosa
grandiosa di questa decisione è che la prendi tu. Tu e nessun altro!
Non
posso permettermi di perdere tempo a fare soldi.
Jean
Louis Agassiz
Soffermiamoci
su questa idea, perché i soldi che metti da parte come risparmi diventeranno la
base di tutto il tuo piano finanziario. Non pensarli come risparmi! Io li
chiamo il tuo Fondo Libertà, perché la libertà è ciò che ti
garantiranno, ora e in futuro. Bada bene, questi soldi sono solo una parte di
quelli che guadagni. Sono per te e per la tua famiglia. Risparmia una
percentuale fissa in ogni momento e investila in maniera intelligente – e con
il tempo incomincerai a vivere una vita in cui saranno i tuoi soldi a lavorare
per te e non tu a lavorare per i soldi. E non c’è bisogno di aspettare che il
procedimento incominci a operare la sua magia.
Potresti
dire: “Ma Tony, dove trovo i soldi da risparmiare? Io spendo tutto quello che
ho.” Parleremo di una tecnica semplice ma straordinaria per risparmiare senza
fatica. Per ora lascia che ti ricordi la mia amica Angela, quella che ha
scoperto di poter avere una macchina nuova spendendo la metà di quello che
spendeva per la vecchia. Be’, indovina cos’ha fatto con il 50% dei soldi che
sprecava? Li ha messi nel Fondo Libertà – il suo investimento per la vita.
Quando abbiamo incominciato, pensava di non poter risparmiare nulla, e invece
ha subito incominciato a risparmiare il 10%. Poi ha aggiunto un altro 8% da
quello che risparmiava sulle spese per l’auto per obiettivi a breve termine. Ma
non tocca mai il 10% del suo reddito che mette da parte per il futuro!
In
fondo, non è importante quanti soldi guadagni. Come abbiamo visto, se non ne
metti da parte, puoi perderli tutti. Ma qui non li metti da parte semplicemente
ficcandoli nel materasso. Li accumuli in un ambiente che ti dà sicurezza, ma
che offre anche la possibilità di farli crescere. Li investi – se segui i
principi spiegati in queste pagine, li vedrai crescere fino al punto di svolta,
in cui produrranno un interesse tale da fornirti il reddito che ti serve per il
resto della vita.
Io
chiamo questo gruzzolo la tua macchina da soldi, perché se continui ad
alimentarla e a curarla attentamente diventerà una massa critica: un capitale
sicuro investito in un ambiente senza rischi e garantito dalle troppe tasse,
che produce soldi sufficienti per le tue spese quotidiane, le emergenze dei
momenti bui e gli anni di pensione.
Sembra
complicato? In realtà è piuttosto semplice. Ecco come devi rappresentartelo:
immagina una scatola che riempi con i tuoi risparmi. Ci metti dei soldi ogni
volta che prendi lo stipendio – una percentuale predefinita che stabilisci tu. Qualunque
sia questo numero, devi rispettarlo. Nei momenti buoni e in quelli cattivi. A
prescindere da tutto il resto. Perché? Perché la legge dell’interesse composto
punisce anche un solo mancato versamento. Non pensarlo in termini di quanto
puoi mettere da parte – questo è un metodo sicuro per sottovalutarti. E non
metterti nella posizione di poter sospendere i tuoi risparmi (o addirittura
attingervi), se il tuo reddito si riduce e ti trovi in ristrettezze.
Qual è la percentuale giusta per te? Il 10%? Il 15%? Magari il 20%?
Non c’è una risposta giusta qui – c’è solo la tua
risposta. Che cosa ti dice la pancia? E il cuore?
Se
vuoi un consiglio, gli esperti dicono che devi cercare di risparmiare almeno il
10% del tuo reddito, anche se nella situazione attuale molti concordano che il
15% è una cifra più giusta, soprattutto se hai più di 40 anni. (Scoprirai
perché nella parte 3!)
Qualcuno
si ricorda di quando i tempi non erano difficili e i soldi non scarseggiavano?
Ralph
Waldo Emerson
Adesso
potresti dire: “Tutto bello, in teoria, Tony, ma sono già al limite! Ogni
centesimo ha la sua destinazione.” E non saresti il solo. Molte persone non
credono di poter risparmiare. Ma la verità è che non possiamo permetterci di non
risparmiare. Credimi, tutti possiamo trovare altri soldi se ne abbiamo bisogno
per una vera emergenza! Il problema è trovare i soldi per il nostro futuro,
perché il futuro non ci sembra vero. Ecco perché è così difficile risparmiare
anche quando sappiamo che risparmiare può fare la differenza fra una
confortevole pensione in casa nostra o la bancarotta e l’assistenza sociale.
Abbiamo
già detto che gli economisti comportamentali hanno studiato in che modo ci
illudiamo sui soldi, e più avanti in questo capitolo ti rivelerò alcuni dei
trucchi con cui possiamo illuderci e fare automaticamente la cosa giusta! Ma
questa è la chiave del successo: devi rendere automatico il tuo risparmio.
Come mi ha detto Burton Malkiel quando ci siamo visti: “Il modo migliore per
risparmiare è non vedere nemmeno i soldi.” È vero. Se non vedi arrivare i
soldi, resterai sorpreso da quanti modi si trovano per far quadrare i conti.
Fra
poco ti mostrerò dei metodi ottimi e facili per automatizzare il tuo risparmio,
in modo che i soldi vengano reindirizzati ancor prima di raggiungere le tue
tasche o il tuo conto corrente. Ma prima osserviamo qualche esempio reale di
persone che vivono del loro stipendio e sono riuscite a risparmiare e a crearsi
una vera ricchezza anche quando tutto sembrava giocare a loro sfavore.
DIVENTARE
MILIONARI
Theodore
Johnson, che incominciò a lavorare per la neonata United Parcel Service nel
1924, si impegnò e fece carriera all’interno della società. Non guadagnò mai
più di 14.000 dollari all’anno, ma ecco la formula magica: mise da parte il 20%
di tutte le buste paga e di tutti i bonus natalizi e li investì in azioni della
compagnia. Aveva in testa un numero, una percentuale di reddito che doveva
risparmiare per la sua famiglia – come te alla fine di questo capitolo – e
vi rimase fedele.
Grazie
ai dividendi delle azioni e alla buona vecchia pazienza, Theodore Johnson
alla fine vide il valore delle sue azioni UPS superare i 70 milioni di dollari
quando aveva 90 anni.
Incredibile,
no? E la cosa più incredibile è che non era un atleta dotato come Mike Tyson o
un grande regista come Francis Ford Coppola – e neanche un alto dirigente
aziendale. Era il direttore del personale. Ma aveva capito il potere
dell’interesse composto a un’età così precoce che esso ebbe un impatto profondo
sulla sua vita – e, in realtà, sulla vita di molte altre persone. Aveva una
famiglia da mantenere, delle spese mensili da affrontare, ma per Theodore Johnson
nessuna delle bollette che arrivavano con la posta era più importante della
promessa del proprio futuro. Per prima cosa, egli pagava sempre il suo Fondo
Libertà.
Alla
fine della sua vita, Johnson poté fare cose belle e significative con tutti
quei soldi. Donò più di 36 milioni a una serie di progetti educativi, compresi
3,6 milioni a due scuole per sordi, perché fin dagli anni quaranta era
diventato duro d’orecchi. Organizzò anche un fondo per borse di studio per i
figli dei dipendenti della UPS.
Conosci
la storia di Oseola McCarty di Hattiesburg, in Mississippi – una donna che era
andata a scuola solo per 6 anni e faticò 75 anni lavando e stirando? Viveva
semplicemente e si preoccupava sempre di mettere da parte una quota dei suoi
guadagni. “Sono i miei risparmi,” diceva spiegando la sua filosofia di
investimento, “e non li toccherei mai. Li ho messi da parte. Si sono
accumulati.”
Ragazzi,
eccome se si erano accumulati! A 87 anni, McCarty finì sui giornali di tutto
il paese quando donò 150.000 dollari alla University of Southern
Mississippi per finanziare delle borse di studio. Questa donna non bucava
lo schermo come Kim Basinger e non possedeva il talento musicale di un Willie
Nelson, ma lavorava sodo e sapeva quanto bastava per volere che anche i suoi soldi
lavorassero sodo.
“Voglio
aiutare qualche ragazzo ad andare all’università,” disse – e ci riuscì, grazie
alla sua diligenza. Rimase anche qualcosa per un piccolo lusso: si comperò un
condizionatore per casa sua.
All’altra
estremità dello spettro troviamo l’esempio trascinante di sir John Templeton,
uno dei miei modelli e uno dei grandi investitori di ogni tempo. Ho avuto il
privilegio di conoscere John e di intervistarlo parecchie volte nel corso degli
anni e includo la nostra ultima intervista nel “Manuale del Miliardario” (parte
6). Ecco qualche retroscena. Non ha incominciato come “sir John”. Veniva da una
famiglia modesta del Tennessee. Dovette lasciare l’università perché non poteva
permettersi di pagare l’iscrizione, ma fin da giovane riconosceva il potere
dell’interesse composto sui risparmi. Si impegnò a mettere da parte il 50%
di quanto guadagnava e poi prese i suoi risparmi e li mise a lavorare alla
grande. Studiava storia e notò uno schema molto evidente. “Tony, è nel
momento di massimo pessimismo che si fanno i buoni affari,” mi disse. “Non
c’è niente – niente – che farà scendere il prezzo di un’azione se non la
pressione delle vendite.” Pensaci. Quando l’economia va bene, avrai molte
offerte per la tua casa e potrai venderla al miglior prezzo. Quando il mercato
sale, è difficile per gli investitori fare buoni affari. Perché? Quando le cose
vanno bene, è nella natura umana pensare che continueranno ad andare bene per
sempre! Ma quando c’è una crisi, la gente scappa. Vende la casa, le azioni, le
imprese per un pezzo di pane. Andando controcorrente, John, pur essendo partito
praticamente con nulla, diventò multimiliardario.
Come
fece? Quando la Germania invase la Polonia nel 1939, gettando l’Europa nella
seconda guerra mondiale e paralizzando il mondo con la paura e la disperazione,
lui mise insieme 10.000 dollari da investire alla borsa di New York. Comperò
100 azioni di tutte le compagnie che valevano meno di 1 dollaro, comprese
quelle considerate a rischio di bancarotta. Ma sapeva quello che molti
dimenticano: che la notte non dura per sempre. L’inverno finanziario è una
stagione ed è seguito dalla primavera.
Alla
fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, l’economia americana fiorì e le
azioni di Templeton esplosero in un portafoglio multimiliardario! Abbiamo
assistito allo stesso tipo di crescita quando il mercato è risorto dalle secche
del marzo 2009 con un incremento di oltre il 142% alla fine del 2013. Ma la
maggior parte delle persone non he ha approfittato. Perché? Quando le cose
vanno male, pensiamo che andranno male per sempre – il pessimismo prevale.
Ti mostrerò nel capitolo 4.4, “Timing: il tempismo è tutto?”, un sistema
che ti aiuterà a mantenere la calma e a continuare a investire quando tutti gli
altri sono preda della paura. È in questi brevi periodi di volatilità che
diventano davvero possibili rendimenti astronomici.
Ho
sottoposto queste intuizioni ai Platinum Partners, un gruppo esclusivo di
cervelloni cui ho dato vita per sostenere la mia fondazione, e ho condiviso con
loro alcune delle potenziali opportunità che avevano di fronte. Prendi per
esempio la Las Vegas Sands Corporation, presente alla borsa di New York. Il 9
marzo 2009 le sue azioni erano crollate a 2,28 dollari l’una. Oggi sono a 67,41
– un rendimento del 3000%!
Ecco quanto è importante imparare a investire quando tutti gli altri
hanno paura.
Che
cosa possiamo dunque apprendere da sir John Templeton? È sorprendente ciò che
possono fare la ricerca, la fiducia e l’azione se non lasci che le paure altrui
ti paralizzino. Questa è una buona lezione da ricordare se, mentre leggi queste
pagine, stiamo attraversando un altro periodo finanziario difficile. La storia
dimostra che questi “tempi di magra e difficili” sono quelli che offrono le
maggiori occasioni per investire e vincere.
Templeton
sapeva che, se fosse riuscito a mettere da parte metà dei suoi magri guadagni,
si sarebbe trovato nella posizione di poter sfruttare appieno tutte le
occasioni di investimento. Ma, cosa ancor più importante, diventò uno dei
maggiori filantropi al mondo e quando ebbe la cittadinanza britannica la regina
d’Inghilterra lo nominò cavaliere per il suo impegno. Dopo la sua morte, la sua
eredità di donazioni continua: ogni anno la John Templeton Foundation dona più
soldi “per l’avanzamento del progresso umano mediante importanti scoperte” –
circa 70 milioni di dollari – di quanti la Commissione del premio Nobel ne
distribuisce in un decennio.
E
qual è il grande messaggio della storia di Theodore Johnson? Non devi essere un
genio della finanza per essere finanziariamente libero.
La
lezione della vita di Oseola McCarty? Anche un’operaia può risparmiare quanto
basta per fare la differenza.
La
lezione di questi tre saggi investitori? Impegnandoti in un semplice ma
costante metodo di risparmio, mettendo da parte una quota di ogni busta paga e
pagando te stesso per primo, è possibile sfruttare il potere
dell’interesse composto e arrivare a vette inimmaginabili.
La
cosa più difficile è decidere di agire, il resto è solo questione di tenacia.
Amelia
Earhart
Quanto
ti impegni a mettere da parte, allora? Per Theodore Johnson, il 20%. Per John
Templeton, il 50%. Per Oseola McCarty, era una semplice questione di risparmiare
ogni centesimo: mettere quei centesimi in un conto che rendeva un certo interesse
e lasciarli maturare.
E
tu? Hai in mente un numero? Bene! È ora di decidere, è ora di impegnarsi. È
ora di fare il primo dei 7 semplici passi per la libertà finanziaria! La
decisione finanziaria più importante della tua vita devi prenderla adesso! È
ora che tu decida di diventare un investitore, e non solo un consumatore. Per
farlo, devi semplicemente decidere quale percentuale del tuo reddito metterai
da parte per te e la tua famiglia e nessun altro.
Te
lo ripeto: questi soldi sono per te. Per la tua famiglia. Per il tuo futuro.
Non per le vacanze o per un vestito di Armani. Non per i ristoranti di lusso o
una nuova macchina che sostituirà quella che ha già fatto 100.000 km. Cerca di
non pensare agli acquisti che non fai oggi. Concentrati invece sui rendimenti
che otterrai domani. Invece di uscire a cena con gli amici – e spendere,
diciamo, 50 dollari – perché non far arrivare a casa pizze e birre e
dividere la spesa fra tutti? Scambia un bel momento con un altro, risparmia 40
dollari ogni volta e sarai già avanti nel gioco.
Ma
come, dirai: 40 dollari non sembrano un gran che. Hai ragione. Ma fallo
tutte le settimane e metti questi risparmi al lavoro e potrai andare in
pensione anni prima. Fa’ i conti: non stai risparmiando solo 40 dollari alla
settimana – questo piccolo cambiamento nelle tue spese ti farà risparmiare
circa 2000 dollari all’anno – e ormai sai che quei 2000 dollari possono
aiutarti a padroneggiare il potere dell’interesse composto e a realizzare con
il tempo grandi, grandissimi guadagni. Quanto grandi? Grandi come 500.000
dollari. Sissignore: mezzo milione! Come? Se avessi i
consulenti di Benjamin Franklin, ti direbbero di mettere i soldi sul mercato, e
se anche a te generassero un interesse composto dell’8% per più di 40 anni,
quei 40 dollari alla settimana risparmiati (2080 all’anno) ti renderanno
581.944 dollari! Più che sufficienti per ordinare una bella pizza – e ben
condita!
Incominci
a capire in che modo l’interesse composto può lavorare per te, anche con poche,
piccole azioni coerenti? E se potessi risparmiare più di 40 dollari alla
settimana? Persino 100 dollari farebbero una differenza di 1 milione nel
momento in cui ne avrai maggiormente bisogno!
Ricordati
che non puoi incominciare a sfruttare l’incredibile potere dell’interesse
composto finché non ti impegni a risparmiare. Non puoi diventare un investitore
se non hai qualcosa da investire. È fondamentale: è il fondamento per creare
ricchezza, la differenza tra essere un salariato e un investitore, e incomincia
col mettere da parte una quota del tuo reddito che blocchi automaticamente e
tieni per te e per la tua famiglia.
Quale
sarà dunque la quota? Il 10%? Il 12? Il 15? Il 20?
Trova
la tua soglia e scrivila.
Sottolinea
la cifra.
Impegnati a rispettarla.
Rendila
reale.
E
automatica!
Come si fa a renderla automatica? Puoi incominciare scaricando la
tua app gratuita da www.tonyrobbins.com/masterthegame. È un ottimo modo per incominciare il
tuo viaggio stabilendo dei promemoria automatici che assumono il tuo impegno e
ti assicurano che il tuo nuovo piano sarà rispettato. Se non l’hai ancora
fatto, fallo subito! Ti aiuterà a compiere i prossimi passi:
– Se
hai uno stipendio che ti arriva regolarmente sul conto corrente, puoi
automatizzare i versamenti dando istruzioni alla tua banca affinché una quota della
busta paga finisca direttamente sul tuo conto pensione.
– Se
hai già un PAC (piano di accumulo) puoi aumentare la somma che accantoni,
adeguando cioè la percentuale di accantonamento che avevi stabilito su un
livello più alto, aumentandola insomma.
L’hai fatto? Meraviglioso!
– Sei
un libero professionista o un imprenditore, o lavori su commissione? Nessun
problema. Anche in questo caso puoi automatizzare i versamenti tramite la tua
banca.
E
se non hai un conto pensione, un posto dove mettere i tuoi risparmi? È
semplice: smetti di leggere, vai online e apri un conto pensione con una banca
o un istituto finanziario. Se non sei un tipo molto tecnologico e preferisci
sporcarti le mani, scendi in strada e vai all’agenzia della banca più vicina.
Quando
sarebbe il momento giusto per farlo? Adesso, per esempio?
Forza:
io aspetto...
Se
non vuoi lavorare, devi lavorare per guadagnare abbastanza soldi da non dover
lavorare.
Ogden
Nash
Bene,
sei tornato. L’hai fatto. Congratulazioni! Hai appena preso la decisione finanziaria
più importante della tua vita – hai appena fatto il primo dei 7 semplici
passi per la libertà finanziaria. Hai iniziato il percorso per rendere i sogni
realtà.
Nelle
prossime pagine, condividerò con te alcune delle strategie più sicure per far
crescere i tuoi soldi – con vantaggi fiscali! Ma per il momento fissiamo bene
questo risparmio di base, perché il tuo futuro finanziario dipenderà dalla
tua capacità di risparmiare sistematicamente. Molte persone probabilmente
lo sanno, in qualche modo. Ma se lo sai e non fai niente – allora vuol dire che
non lo sai davvero. Al contrario di quello che si crede, sapere non è potere –
è potenzialità. Sapere non è saper fare. Eseguire è quello che conta. Eseguire
batte sapere tutti i giorni della settimana.
Odio
perdere più di quanto mi piaccia vincere.
Brad
Pitt nelle vesti di Billy Beane,
direttore generale della Oakland A in L’arte di vincere
E
se, dopo quello che hai imparato, non hai ancora fatto il primo passo di
mettere da parte una percentuale dei tuoi guadagni? C’è qualcosa che te lo
impedisce? Che cosa sta succedendo davvero? È possibile che tu non stia
risparmiando sistematicamente perché ti sembra un sacrificio – una perdita –
anziché un regalo a te stesso, oggi e in futuro? Cercando delle risposte, ho
conosciuto Shlomo Benartzi della Anderson School of Management (UCLA). “Tony,”
mi ha detto, “il problema è che la gente non crede che il futuro sia reale. Per
questo è difficile risparmiare per il futuro.” Benartzi e il suo collega, il
premio Nobel Richard Thaler dell’Università di Chicago, hanno trovato una
soluzione sorprendente chiamata SMarT (Save More Tomorrow, Risparmia di più
domani). Si basa su una premessa semplice, ma efficace: se è troppo doloroso
risparmiare di più oggi – aspetta il prossimo aumento di stipendio.
Come
gli è venuto in mente? Per prima cosa, mi ha detto Shlomo, hanno dovuto
affrontare il problema della gratificazione immediata, quella che gli
scienziati chiamano present bias. Mi ha fatto un esempio: quando ha
chiesto a un gruppo di studenti se volevano una banana o una tavoletta di
cioccolato per merenda al prossimo incontro, di lì a due settimane, il 75% ha
risposto una banana. Ma due settimane dopo, di fronte alla scelta, l’80% ha
scelto il cioccolato! “L’autocontrollo nel futuro non è un problema,” ha
commentato Shlomo. È lo stesso con il risparmio. “Sappiamo che dovremmo
risparmiare. Sappiamo che lo faremo l’anno prossimo. Ma oggi andiamo a
spendere.”
Come
specie, non solo siamo programmati per scegliere l’oggi rispetto al domani, ma
odiamo provare la sensazione che ci stiamo perdendo qualcosa. Per chiarire il
punto, Shlomo mi ha parlato di uno studio in cui le scimmie – i nostri cugini
prossimi – ricevevano una mela, mentre gli scienziati misuravano le reazioni
fisiologiche. Enorme eccitazione! Poi a un altro gruppo di scimmie sono state
date due mele. Anche loro hanno mostrato enorme eccitazione. E poi è stato
introdotto un cambiamento: alle scimmie che avevano ricevuto due mele ne è
stata portata via una. Avevano ancora una mela, ma che cosa credi che sia
successo? Te lo immagini: si sono arrabbiate come diavoli! (Scientificamente
parlando.) Pensi che lo stesso avvenga con le persone? In effetti, quante volte
accade con una persona media? Ci dimentichiamo di quello che abbiamo, no?
Ricordati di questo studio quando ti racconterò la storia di un miliardario di
nome Adolf Merckle nel prossimo capitolo. Avrai un’illuminazione.
Insomma: se abbiamo la sensazione di perderci qualcosa, lo evitiamo;
non lo facciamo. Ecco perché tante persone non
risparmiano e non investono. Risparmiare dà l’impressione di rinunciare a
qualcosa, di perdere qualcosa oggi. Ma non è così. In verità ti stai facendo
già oggi un regalo, in termini di pace mentale, di sicurezza, di una grande
fortuna in futuro.
Come hanno affrontato questi problemi Benartzi e Thaler? Hanno inventato un semplice sistema per far diventare indolore il
risparmio. Rispettando la nostra natura. Come ha detto Shlomo, “SMarT invita i
lavoratori dipendenti a risparmiare magari dall’anno prossimo – in un futuro in
cui possiamo immaginare che mangeremo banane, ci daremo al volontariato,
andremo in palestra e faremo tutte le cose giuste del mondo.”
Ecco
come funziona: tu accetti di risparmiare automaticamente una piccola quota del
tuo stipendio – il 10%, ma anche il 5 o addirittura il 3 (una cifra talmente
piccola che non noterai alcuna differenza). Poi ti impegni a risparmiare di più
in futuro – ma solo quando riceverai un aumento. A ogni aumento, la percentuale
risparmiata sullo stipendio crescerà leggermente, ma non la percepirai come una
perdita, perché non hai mai avuto quei soldi in mano!
Benartzi e Thaler hanno sperimentato il piano SMarT quasi vent’anni fa in un’azienda del Midwest dove
gli operai dicevano di non potersi permettere di risparmiare nemmeno un
centesimo del proprio stipendio. Ma i ricercatori li hanno persuasi a mettere
da parte automaticamente il 3% in un fondo pensione e ad aggiungere un nuovo 3%
ogni volta che ricevevano un aumento di paga. I risultati sono stati
straordinari! Dopo soli cinque anni, e tre aumenti, quei lavoratori dipendenti
che pensavano di non potersi permettere alcun accantonamento stavano risparmiando
quasi il 14% dei loro stipendi! E il 65% di loro risparmiava in media
addirittura il 19%!
Il
19% è quasi il numero che ha reso Theodore Johnson, l’uomo della UPS,
incredibilmente ricco. È indolore, e funziona. È stato dimostrato più e più
volte.
Lascia
che ti mostri il grafico che Shlomo usa per illustrare l’impatto che ogni
aumento di stipendio avrà sullo stile di vita di un dipendente.
Al
3,5% c’è l’immagine di un paio di sneaker – questo è quello che potrai
permetterti se risparmi solo il 3,5%. Al 6,5% c’è una bicicletta. Si continua
così fino al 13,6%, dove c’è una macchina di lusso e il chiaro messaggio che la
vita è meravigliosa! Ecco la grande differenza!
Naturalmente
dovrai sempre “guadagnarti” l’aumento – il tuo capo non te lo darà solo perché
gliel’hai chiesto gentilmente. Ma una volta ottenutolo, sei libero di mettere
da parte la differenza, o una percentuale, a seconda delle tue circostanze. Ti
do il link per calcolare online l’impatto del metodo SMarT sul tuo futuro
finanziario: http://www.nytimes.com/interactive/2010/03/24/your-money/one-pct-more-calculator.html.
Puoi
incominciare mettendo automaticamente nel tuo Fondo Libertà il 5% (ma io ti
consiglio di non scendere sotto al 10%, se puoi), e poi impegnarti ad aumentare
del 3% ogni volta che ricevi un aumento. Puoi farlo subito e assicurare il tuo
futuro nel modo più indolore possibile. Non ci sono scuse per non farlo! E
subito!
E se sei un lavoratore autonomo? Se hai
una tua impresa e hai l’impressione di dover investire ogni centesimo in essa?
Credimi, troverai un modo. Se saltasse fuori una nuova tassa e dovessi pagare
al governo il 10% in più, o anche il 15%? Sarebbe una cosa odiosa! Ti
arrabbieresti da morire! Ma troveresti il modo di pagare. Pensa quindi a questa
percentuale come a una tassa che “devi pagare” – perché i soldi non vanno al
governo, ma alla tua famiglia e a te stesso! O pensa a te stesso come a un
venditore che devi pagare per primo. Se devi, lo fai. Ma in questo caso è
qualcosa che metti da parte e che resta tuo o della tua famiglia per sempre,
giusto? E ricordati che dev’essere un meccanismo automatico. È questo il
segreto: guadagna di più, spendi di meno e automatizza.
COME LETTERE DI
FUOCO NEL CIELO
Quand’ero
giovane, ho scoperto il classico libro del 1926 di George Samuel Clason, L’uomo
più ricco di Babilonia, che offriva consigli finanziari basati sul buon
senso sotto forma di antiche parabole. Lo consiglio a tutti. Negli anni, un
passo mi è tornato spesso alla mente: “‘Una parte di quello che guadagno è
mia e me la tengo.’ Ripetilo al mattino appena alzato. Ripetilo a
mezzogiorno. Ripetilo alla sera. Ripetilo ogni ora di ogni giorno. Ripetilo a
te stesso finché le parole brilleranno come lettere di fuoco nel cielo.
Imprimiti l’idea nel cervello. Riempiti di questo pensiero. Poi scegli una
quota che ti sembra saggia, che non sia inferiore al 10%, e mettila da parte.
Adegua le altre spese se necessario. Ma per prima cosa metti da parte quella
quota.”
Nessuno
si ricorderebbe del Buon Samaritano se avesse avuto solo buone intenzioni. Ma
aveva anche i soldi.
Margaret
Thatcher
Per
prima cosa metti da parte quella quota, amico mio. E poi lavoraci su! Non
importa la cifra, incomincia. Idealmente, non dovrebbe essere meno del 10%, ma
con il passare del tempo fa’ sì che quel numero abbia un significato.
IL PROSSIMO
PASSO
Adesso
che hai messo in moto un piano di investimenti automatico – il tuo Fondo
Libertà, la tua nuova macchina da soldi – potresti avere due domande sulla
punta della lingua. La prima, dove metto questi soldi? E la seconda, quanto mi
serve per raggiungere la sicurezza o la libertà finanziaria? Risponderò
chiaramente a entrambe le domande. E le risposte verranno dai migliori
finanzieri del mondo.
Ma
prima dobbiamo capire per che cosa stai investendo davvero. Che cosa c’è dietro
al tuo desiderio personale di libertà finanziaria? E che cosa vuol dire
ricchezza per te? Qual è il tuo vero obiettivo? Prendiamoci dunque un
momento – solo poche pagine – per vedere in che modo tratterai i soldi.
CAPITOLO
1.4
DOMINARE
IL DENARO: È TEMPO DI SFONDARE
La gratitudine è il segno delle anime nobili.
Esopo
I soldi sono uno degli strumenti con cui possiamo trasformare i nostri
sogni in realtà. Se non abbiamo abbastanza soldi, o se ci mancano davvero, la
vita può essere infelice. Ma quando hai dei soldi in tasca, significa che tutto
automaticamente va meglio? Credo che sappiamo tutti la risposta.
I soldi non possono cambiare quello che siamo. Quello che fanno è
potenziare la nostra vera natura. Se sei cattivo ed egoista, potrai essere
ancora più cattivo ed egoista. Se sei allegro e generoso, avrai più cose da
apprezzare e da donare.
Fermati un attimo a ripensare alla crisi finanziaria del 2008.
Migliaia di miliardi in azioni e in case che vanno in fumo. Milioni di posti di
lavoro persi nel giro di pochi mesi. Che cos’hai provato? In che modo sei stato
coinvolto? In che modo è stata coinvolta la tua famiglia? E gli amici? Alcuni di
noi hanno reagito con paura, alcuni con rabbia, alcuni con rassegnazione,
alcuni con determinazione. Tutte queste reazioni non riguardavano i soldi, ma
noi stessi. Quegli eventi hanno portato alla luce ciò che i soldi significano
davvero per noi. Che potere gli diamo. Se lasciamo che i soldi ci controllino,
o se siamo noi a controllarli.
O I SOLDI O LA
VITA
Uno
degli esempi più forti a me noto da quei giorni è quello di un signore di nome
Adolf Merckle. Nel 2007 era il 94° uomo più ricco del mondo, e il più ricco
della Germania, con un valore netto di 12 miliardi di dollari. Possedeva la più
grande azienda farmaceutica d’Europa e aveva allargato il suo impero alla
manifattura e all’edilizia. Era orgoglioso dei risultati ottenuti. Era anche
uno speculatore.
Nel
2008 decise di scommettere nelle azioni. Era talmente sicuro che la Volkswagen
sarebbe scesa che decise di shortare il titolo, di andare corto o
allo scoperto sull’azione, cioè di aprire una posizione speculativa pura
ribassista sul titolo. Piccolo problema: la Porsche si fece avanti per
acquistare la Volkswagen e le azioni schizzarono verso l’alto, non verso il
basso. Dalla sera alla mattina, per così dire, Merckle perse quasi 750 milioni
di dollari.
A
peggiorare le cose, aveva un disperato bisogno di soldi per restituire un
prestito enorme. Ma nel 2008 le banche non prestavano soldi a nessuno: né a te
né a me né ai miliardari – e neanche alle altre banche.
Che
cosa fece dunque Merckle? Andò in cerca di nuovi finanziamenti? Tagliò le
spese? Vendette qualche azienda sottocosto? No. Quando capì che aveva perso 3
miliardi di dollari, non era più l’uomo più ricco della Germania e aveva deluso
la sua famiglia, scrisse una lettera di addio e saltò davanti a un treno in
corsa.
Proprio
così. Si uccise.
Con
tragica ironia, la sua famiglia scoprì pochi giorni dopo che i prestiti che
cercava erano arrivati e le sue aziende erano salve.
È
morto per i soldi, Adolf Merckle? O è morto per quello che i soldi significavano
per lui? Per Merckle, i soldi erano la sua identità. Erano una fonte di
significato. Perdere lo status di uomo più ricco della Germania era
insopportabile e lui si sentì un fallito – anche se aveva ancora 9 miliardi di
dollari in tasca!
Forse
stai pensando: “Che spreco!” Ma è troppo facile per noi giudicare quest’uomo.
Quante volte abbiamo legato la nostra identità – o le nostre prospettive future
– ai soldi, in qualche modo? Probabilmente più spesso di quanto ci piacerebbe
ammettere.
IL MILIARDARIO
CHE VUOLE MORIRE POVERO
Dall’altra
parte, ci sono persone come Chuck Feeney, un irlandese-americano di Elizabeth,
New Jersey, diventato miliardario dal nulla. Ti è mai capitato di dover
attraversare un aeroporto, in qualche parte del mondo, e di trovarti in una
stanza piena di bottiglie di liquore e di profumo e di altri generi di lusso? È
il Duty Free. È un’idea di Chuck Feeney. È partito con niente nel 1960 ed è
finito con un impero commerciale del valore di 7,5 miliardi di dollari.
A
un certo punto, “Forbes” l’ha messo, come Merckle, nell’elenco degli uomini più
ricchi del mondo. Ma Feeney era così umile che non l’avresti mai immaginato.
Per quasi tutta la vita non ha posseduto né una macchina né una casa. Prendeva
l’aereo in classe economica e portava al polso un orologio di plastica. Come
Merckle, il suo conto bancario andava su e giù – adesso ha poco più di 80 anni
e gli rimane poco più di 1 milione di dollari. Ma la grossa differenza tra lui
e Merckle è che invece di restare attaccato a ogni centesimo, Chuck Feeney ha regalato
tutti i suoi soldi.
Questo
è un uomo che, negli ultimi 30 anni, si è dato la missione di prendere questo
strumento chiamato denaro e usarlo per cambiare la vita delle persone, ovunque.
La sua filantropia è grande come il mondo, aiuta il processo di pace in Irlanda
del Nord, combatte l’AIDS in Sudafrica, manda a scuola i bambini a Chicago.
La
cosa più incredibile di Feeney è che ha fatto tutto in maniera anonima. Feeney
non voleva essere ringraziato. E solo recentemente si è saputo che è lui l’uomo
dietro a tutti questi progetti. E continua! Chuck Feeney dice che il suo scopo
è veder respinto l’ultimo assegno che firmerà.
Evidentemente
i soldi hanno un significato molto diverso per Adolf Merckle e per Chuck
Feeney. Che cosa significano davvero per te? Usi i soldi o sei usato dai soldi?
Come ho detto fin dall’inizio: se non controlli i soldi, in qualche modo,
saranno loro a controllare te.
LO SCOPO FINALE:
RESTITUIRE
Per
me, da bambino, i soldi sono sempre stati irraggiungibili. Erano una fonte di
stress, perché non ce n’erano mai abbastanza. Ricordo che dovevo bussare dai
vicini e chiedere da mangiare per mio fratello, mia sorella e me.
Poi,
il giorno del Ringraziamento, quando avevo 11 anni, accadde una cosa che cambiò
la mia vita per sempre. Come al solito, in casa non c’era niente da mangiare e
i miei stavano litigando. Sentii bussare alla porta, l’aprii e vidi un uomo in
piedi sui gradini con dei sacchetti pieni di cibo sufficiente per una grande
cena del Ringraziamento. Non riuscivo a crederci.
Mio
padre diceva sempre che nessuno si interessa degli altri. Ma tutt’a un tratto
una persona che non conoscevo, che non chiedeva niente in cambio, si occupava
di noi. La cosa mi fece pensare: “Vuol dire che gli estranei si interessano?” E
decisi che se degli estranei si interessavano a me e alla mia famiglia, io mi
interessavo a loro! “Che fare?” Quel giorno mi ripromisi che, in qualche modo,
prima o poi, avrei trovato una maniera per ricambiare e anticipare. Così, a 17
anni, risparmiai i soldi che guadagnavo lavorando alla sera come bidello e il
giorno del Ringraziamento diedi da mangiare a due famiglie. Fu una delle
esperienze più commoventi della mia vita. Mi sollevò lo spirito vedere le facce
che passavano dalla disperazione alla gioia. Davvero, fu un regalo per me come
per loro. Non dissi a nessuno quello che intendevo fare, ma l’anno dopo diedi
da mangiare a quattro famiglie. Poi a otto. Non lo facevo per sentirmi bravo,
ma dopo otto mi dissi: “Ragazzi, avrei bisogno di aiuto.” Coinvolsi alcuni
amici e anche loro si appassionarono. La cosa continuò a crescere. Adesso la
mia fondazione nutre 2 milioni di persone ogni anno in 36 paesi, tramite le
nostre International Basket Brigades. Avrei conosciuto la gioia di donare,
senza quel terribile giorno del Ringraziamento di quando avevo 11 anni? Chi lo
sa! Qualcuno lo chiamerebbe caso o destino o fortuna. Io ci vedo la mano di Dio
e la chiamo grazia.
Quello
che so è questo: ho imparato la gioia di donare e non aveva niente a che fare
con i soldi. I soldi sono semplicemente lo strumento per rispondere ai nostri
bisogni, e non solo ai bisogni finanziari. Gran parte della nostra vita è
guidata dalle convinzioni che sviluppiamo col tempo: la storia che ci
raccontiamo sul senso della vita, su come dobbiamo essere, su ciò che dobbiamo
fare o donare. Insomma, su cosa ci rende felici o soddisfatti. La felicità è
diversa per ciascuno di noi. Certe persone la trovano nel far piacere agli
altri, altri la trovano nel potere e nel dominio. Altri la definiscono un
miliardo di dollari. Alcuni pensano che la strada per la felicità e per una
vita ricca di significato sia avvicinarsi a Dio e rinunciare a tutti i beni
materiali. Altri ancora pensano che la felicità coincida in fondo con la
libertà.
Quale che sia l’emozione che cerchi, quale che sia il mezzo che usi
– creare un’impresa, sposarti, farti una famiglia, viaggiare – quale che sia la
tua idea del nirvana, io ho scoperto che si tratta di tentativi del nostro
cervello per rispondere a una o più di sei esigenze umane.
Queste
sei esigenze fondamentali ci fanno andare avanti. Sono all’origine di tutti i
comportamenti umani e sono universali. Sono la forza dietro alle follie che gli
(altri) esseri umani commettono e alle grandi imprese che noi compiamo. Abbiamo
tutti le stesse sei esigenze, ma il modo in cui le valutiamo, l’ordine di
importanza, determina la direzione della nostra vita.
Perché
è così importante capire queste sei esigenze umane? Se vuoi costruire
ricchezza, devi sapere che cosa cerchi davvero – per che cosa stai costruendo.
Vuoi la ricchezza per sentirti sicuro? Sei a caccia di soldi per sentirti unico
e speciale? O stai cercando di sentire che contribuisci – vuoi fare qualcosa
per gli altri come non sei mai riuscito a fare prima? O magari tutte queste
cose insieme?
Se
consideri la sicurezza l’esigenza più importante nella vita, ti muoverai in
direzione del tutto diversa, agirai in modo diverso nei rapporti, negli affari
e nella finanza, rispetto a come ti comporteresti se la tua esigenza numero uno
fosse l’amore. Se guardiamo bene quello che cerchi, non sono mai i soldi. Quello
che cerchi è quello che credi di poter ottenere con i soldi. Insomma, dei
sentimenti. E sotto a questi sentimenti ci sono le esigenze.
ESIGENZA 1
SICUREZZA/COMFORT
La prima esigenza umana è il bisogno di Sicurezza. Abbiamo bisogno di controllare la situazione e di sapere che cosa
sta per succedere per sentirci tranquilli. È l’esigenza di un minimo di
comfort, il bisogno di evitare dolore e stress e anche di creare piacere.
Perché? Il nostro bisogno di certezze è un meccanismo di sopravvivenza. Da esso
dipendono i rischi che siamo disposti ad assumerci nella vita – nel lavoro,
negli investimenti e nelle relazioni. Più è alto il tuo bisogno di
sicurezza, meno rischi vorrai affrontare e saprai tollerare. È da questo
che dipende la tua “risk tolerance”.
Ma
che cosa succederebbe se fossi sempre perfettamente sicuro? Se sapessi che
cosa sta per succedere, quando succederà e come? Se sapessi che cosa dirà
la gente prima che lo dica? Come ti sentiresti? All’inizio fantastico, ma alla
fine non saresti annoiato a morte?
ESIGENZA 2
INCERTEZZA/VARIETÀ
Così
Dio, nella sua infinita saggezza, ci ha dato una seconda esigenza umana, cioè
l’Incertezza. Noi abbiamo bisogno di varietà. Abbiamo bisogno di
sorprese.
Lascia
che ti faccia una domanda: ti piacciono le sorprese?
Se
hai risposto “sì”, ti stai prendendo in giro! Ti piacciono le sorprese che
vuoi. Quelle che non vuoi le chiami problemi! Ma ne hai comunque bisogno
per mettere un po’ di tensione nella tua vita. Non si possono rinforzare i
muscoli – o il carattere – se non c’è qualcosa contro cui lottare.
ESIGENZA 3
SIGNIFICATIVITÀ
La
terza è la Significatività, l’esigenza umana fondamentale che guidava
Adolf Merckle. Tutti abbiamo il bisogno di sentirci importanti, speciali, unici
o necessari. In che modo alcuni di noi lo soddisfano? Puoi farlo guadagnando
miliardi di dollari o collezionando diplomi accademici – distinguendoti con un
master o un PhD. Puoi costruirti un enorme seguito su Twitter. O puoi
partecipare a qualche reality show in televisione. Alcuni si coprono di
tatuaggi e di piercing, anche in posti che non vogliamo sapere. Puoi dare un
senso alla tua vita avendo problemi più numerosi o più grandi di chiunque
altro. “Pensi che tuo marito sia una schifezza? Prova il mio per un giorno!”
Naturalmente, si può soddisfare questa esigenza anche diventando più spirituali
(o facendo finta). Purtroppo, uno dei modi più rapidi – che non costa nulla e
non richiede nessuna scuola – è la violenza. Se qualcuno ti punta una pistola
alla testa, in quel momento quel qualcuno diventa la cosa più importante della
tua vita, no?
Spendere
un sacco di soldi può farti sentire importante, come spenderne molto pochi.
Conosciamo tutti qualcuno che si vanta continuamente dei suoi buoni affari o
che si sente speciale perché riscalda la casa usando letame e luce solare.
Alcune persone molto ricche cercano un significato nella loro vita nascondendo
la propria ricchezza. Come il defunto Sam Walton, fondatore di Wal-Mart e uomo
più ricco d’America per qualche tempo, che andava in giro per Bentonville,
Arkansas, con il suo vecchio furgone per dimostrare che non aveva bisogno di
una Bentley – ma naturalmente aveva la sua flotta di jet personali sempre a
disposizione.
La
significatività serve anche a fare soldi – è così che il mio amico Steve Wynn
ha fatto fortuna. L’uomo che ha reso Las Vegas quel luogo speciale che è oggi
sa che le persone pagheranno per qualsiasi cosa, se credono che sia “il meglio”
– se li fa sentire speciali, unici o importanti; qualsiasi cosa che li faccia
uscire dalla folla anonima. Lui fornisce le esperienze più esclusive e lussuose
che si possano immaginare nei suoi casinò e nei suoi hotel – che sono davvero
magnifici e senza pari al mondo. Ha un night club che si chiama XS e che è il
più hot di Las Vegas. Ogni sera, anche nel mezzo della settimana, c’è
fila all’ingresso. Una volta entrato, hai il privilegio di acquistare una
normale bottiglia di champagne per 700 dollari, o se vuoi distinguerti e far
vedere a tutti che sei un protagonista puoi spendere 10.000 dollari per uno
speciale “Ono cocktail” – raro cognac millesimato e spremuta d’arancia insieme
a una collana d’oro bianco. Ah, arriva al tuo tavolo insieme a un fuoco
artificiale, in modo che tutti sappiano che sei importante (e fuori di testa).
ESIGENZA 4
AMORE E RELAZIONI
La
quarta esigenza fondamentale è l’Amore. L’amore è l’ossigeno della vita,
è quello che tutti desideriamo e di cui tutti abbiamo sommamente bisogno.
Quando amiamo completamente, ci sentiamo vivi, ma quando perdiamo l’amore, il
dolore è talmente grande che la maggior parte delle persone si accontenta di
una relazione, delle briciole dell’amore. Puoi avere quel senso di relazione o
di amore grazie all’intimità, all’amicizia, alla preghiera o a una passeggiata
nella natura. Se nient’altro funziona, puoi prendere un cane.
Queste
prime quattro esigenze sono quelle che io chiamo le esigenze della personalità.
Tutti troviamo dei modi per soddisfarle, lavorando di più, inventandoci un
grosso problema o creando storie per razionalizzarle. Le ultime due sono le
esigenze dello spirito. Sono più rare – non tutti le soddisfano. Quando queste
esigenze sono soddisfatte, ci sentiamo davvero realizzati.
ESIGENZA 5
CRESCITA
La
numero cinque è la Crescita. Se non cresci, che cosa fai? Muori. Se un
rapporto non cresce, se un’impresa non cresce, se tu non cresci, non importa
quanti soldi hai in banca, quanti amici hai, quante persone ti amano – non ti
senti davvero realizzato. E la ragione per cui cresciamo, secondo me, è per
avere qualcosa di prezioso da donare.
ESIGENZA 6
PARTECIPAZIONE
Ecco
perché la sesta esigenza è la Partecipazione. Per quanto banale possa
sembrare, il segreto della vita è donare. La vita non riguarda me,
riguarda noi. Pensaci: qual è la prima cosa che fai quando ricevi una
notizia bella o emozionante? Chiami qualcuno che ami e la condividi.
Condividere migliora tutte le tue esperienze.
La
vita consiste nel dare significato, e il significato non viene da quello che
prendi, ma da quello che dai. Insomma, quello che ottieni non ti renderà mai
felice, alla lunga. Ma quello che diventi e il contributo che dai, sì.
Ora,
poiché questo è un libro sui soldi, pensa a come i soldi possono soddisfare le
sei esigenze umane. Possono darci sicurezza? Certo. Varietà? Sì. Ovviamente
possono farci sentire importanti o significativi. Ma l’amore e i rapporti
umani? Come cantavano gli immortali Beatles, money can’t buy you love, i
soldi non possono comprarti l’amore. Ma possono comprarti quel cane! E possono
purtroppo darti la falsa sensazione di essere amato, perché attirano relazioni,
non sempre del tipo più soddisfacente. E la crescita? I soldi possono favorire
la crescita negli affari e nello studio. E più soldi hai, più puoi partecipare
finanziariamente.
Io
credo questo: se per te la cosa più importante è la significatività, i soldi ti
lasceranno sempre vuoto a meno che essi non vengano da un contributo che hai
fatto. E se cerchi la significatività nei soldi, è un alto prezzo da pagare. Tu
aspiri a grandi numeri, ma è improbabile che troverai grande soddisfazione.
Il
significato della vita, in fondo, non viene da qualcosa fuori di noi, ma da
qualcosa dentro di noi. Viene da un senso di stima per noi stessi, che non è
qualcosa che possiamo ottenere dagli altri. Le persone ti potranno dire che sei
bello, brillante, intelligente, il migliore, o ti potranno dire che sei
l’essere più orribile sulla faccia della terra – quello che conta è ciò che tu
pensi di te stesso. Se tu credi che dentro di te stai continuando a crescere e
ad affrontare sfide e a fare e a donare più del giusto o di quello che ritenevi
possibile.
Non
c’è niente di più significativo che crescere e donare. I soldi quindi sono un
mezzo straordinario per rispondere a molte delle sei esigenze, ma non sono
l’unico. Quando cerchi i soldi, non dimenticare perché lo fai. Stai cercando di
rispondere a desideri emotivi e psicologici. Al di sotto di quelle emozioni ci
sono le esigenze che devono essere soddisfatte perché la tua vita sia straordinaria.
Quando
gli astronauti sono andati sulla luna, immagina che viaggio hanno fatto, da
quando erano bambini che sognavano di volare nello spazio al giorno in cui Buzz
Aldrin e Neil Armstrong posarono il piede sulla luna, voltandosi a guardare lo
straordinario pianeta Terra che avevamo visto tutti solo in foto. Furono i
primi esseri umani a farlo nell’intera storia della specie – che cosa
incredibilmente significativa.
E
poi che cos’è successo? Cerimonie. Strette di mano con il presidente. Erano eroi.
E poi? Che cosa fai dopo che hai camminato sulla luna a soli 39 anni? Se studi
la storia degli astronauti o leggi le loro biografie saprai che molti di loro
sono caduti nella depressione. Perché? Perché l’unico modo in cui concepivano
l’avventura era viaggiare nello spazio o arrivare fin sulla luna. Hanno
dimenticato come trovare l’avventura in un semplice sorriso.
Non
ti farò altre prediche, ma volevo prendermi questo poco tempo per dirti che è
sì il momento di prendere in mano i tuoi soldi, ma non aspettare a prendere in
mano te stesso. Il modo più rapido per creare dei legami, per sentire quanto
è significativa la vita, per avere una sensazione di sicurezza e di varietà,
per trovarti in condizione di poter donare agli altri, è apprezzare di più e
aspettarti di meno, ogni singolo giorno. La persona più ricca del mondo è
quella che apprezza di più.
Ho
intervistato sir John Templeton per la prima volta quando avevo 33 anni.
Ricordati che lui era il multimiliardario che è partito con nulla e ha fatto i
soldi quando tutti gli altri erano spaventati, durante le epoche peggiori della
storia: la seconda guerra mondiale, il Giappone postbellico, e negli anni
ottanta e novanta, quando una massiccia inflazione colpì buona parte del Sud
America. Quando gli altri avevano paura, lui andava a investire. Gli chiesi: “Qual
è il segreto della ricchezza?” E lui rispose: “Tony, lo sai benissimo. Lo
insegni a tutti. È la gratitudine.” Quando sei grato, non c’è paura; quando
sei grato, non c’è rabbia. Sir John era uno degli uomini più felici e
realizzati che io abbia mai conosciuto. Benché sia morto nel 2008, la sua vita
continua a ispirare molte persone.
Se
vuoi essere ricco, parti ricco. Per che cosa puoi essere grato, oggi? A chi
puoi essere grato, oggi? Potresti sentirti grato addirittura per qualcuno dei
problemi e dei dolori che hai affrontato nella tua vita? Se incominciassi a
credere che tutto nella vita accade per un motivo e per uno scopo, e che non è
inutile? Se credessi, nel profondo del tuo cuore, che la vita non capita a te,
ma capita per te? Che ogni passo del cammino contribuisce a rafforzarti
in modo che tu possa diventare di più, godere di più e donare di più? Se parti
da qui, i soldi non saranno causa di gioia o di dolore. Fare soldi sarà una
prova di abilità e la ricchezza un grande mezzo per raggiungere ciò che conta
di più nella vita.
Ma
poiché i soldi rappresenteranno una parte così importante della nostra vita,
torniamo a parlare di soldi. Per quanto emozionante sia stato questo capitolo,
non tutti quelli che incontrerai nel tuo viaggio finanziario si comporteranno
in base ai principi del crescere o del partecipare. Stai per entrare in un
mondo pieno di persone e di organizzazioni che fin troppo spesso tenteranno di
approfittare della tua scarsa esperienza e preparazione. Per questo voglio
prepararti a quello che ti aspetta. Prima di discutere di dove mettere i
soldi e di cosa cercare, dobbiamo parlare di cosa evitare.
C’è
una ragione se molti investitori non fanno soldi. Io voglio fornirti la
conoscenza che ti proteggerà e ti permetterà di far crescere al massimo i tuoi
investimenti per raggiungere la vera libertà finanziaria più velocemente di
quanto immagini. La pace interiore che meriti sarà presto tua. Volta la
pagina...
PARTE 2
DIVENTA
UN ESPERTO: IMPARA LE REGOLE PRIMA DI METTERTI A GIOCARE
CAPITOLO
2.0
LIBERATI
DA 7 MITI SULLA FINANZA
Ricorda la regola aurea: chi ha l’oro stabilisce le regole.
Anonimo
Devi imparare le regole del gioco e poi giocare meglio di chiunque
altro.
Albert Einstein
So che vuoi incominciare e sapere subito dove mettere i tuoi soldi
per ottenere la libertà finanziaria. E io voglio tuffarmi e fartelo vedere! Mi
illumino, letteralmente, quando vedo qualcuno che “capisce” e si accorge che
può vincere la partita. Ma non basta risparmiare soldi, ottenere un buon
rendimento e ridurre i rischi. Devi sapere che ci sono molte persone che
cercano di impadronirsi di una parte della tua ricchezza. Il sistema è pieno
di trappole – io le chiamerei mine – che possono distruggere il tuo futuro
finanziario. In questa sezione quindi esamineremo 7 miti – potresti
chiamarli bugie – che ti sono stati venduti nel corso degli anni. E che se non
ne sei consapevole – se non li smascheri in anticipo – distruggeranno
sistematicamente il tuo futuro finanziario.
Questa sezione è quella in cui il libro incomincerà a rendere! Se
percepisci il salario medio americano di 50.000 dollari all’anno e risparmi
attualmente il 10% del tuo reddito e lo investi, nel corso della tua vita di
risparmiatore risparmierai 250.000 dollari solo grazie a una parte di ciò che
imparerai in questa sezione. Sono 5 anni della tua vita attuale, con il tuo
reddito attuale, senza neanche un giorno di lavoro! E questo è dimostrato
statisticamente, non è un numero che tiro fuori io dal cappello! Se guadagni
solo 30.000 dollari all’anno e risparmi il 5% del tuo reddito, risparmierai
150.000 dollari nel corso della tua vita. È mezzo decennio di stipendio, senza
bisogno di lavorare. Se invece sei nella categoria over-100.000 dollari, questa
sezione potrebbe rimetterti in tasca da 500.000 a 1 milione di dollari, sempre
nel corso della tua vita. È una promessa impegnativa, vero? Nelle prossime
pagine lascerò che siano i numeri a parlare.
È una parte breve, quindi fa’ attenzione, perché vorrai passare
subito all’azione. Smascherando questi miti, potrai
fermare immediatamente “l’emorragia” in aree in cui non avresti mai pensato di
averne bisogno. Conoscere questi 7 miti ti proteggerà e ti garantirà di
raggiungere il livello di libertà finanziaria cui aspiri davvero. Incominciamo!
BENVENUTO NELLA
GIUNGLA
Che
tu sia un investitore esperto o che incominci appena a considerarti un
investitore, la giungla che Ray Dalio ha così efficacemente descritto nasconde
gli stessi problemi per tutti. Ma il pericolo maggiore sta nel fatto che ciò
che ignori può danneggiarti.
L’OFFERTA
Immagina
che qualcuno arrivi da te con la seguente proposta di investimento: tu metti il
100% del capitale e ti assumi il 100% del rischio e se si guadagna qualcosa lui
vuole il 60% o più dei guadagni sotto forma di commissioni. Ah, dimenticavo: se
si perdono dei soldi, tu li perdi, ma lui viene pagato lo stesso!
Ci
stai?
Sono
sicuro che non hai bisogno di tempo per pensarci su. È una stupidaggine. La
risposta istintiva dev’essere: “Neanche per sogno. Non lo farò mai. È assurdo!”
Il problema è che, se assomigli al 90% degli investitori americani, hai
investito in un tipico fondo comune e, che tu lo creda o no, questi sono i
termini del contratto che hai sottoscritto.
Proprio
così: ci sono 13.000 miliardi di dollari in fondi comuni di investimento
gestiti attivamente,1
con 265 milioni di proprietari in tutto il mondo.
Come
diavolo si fa a convincere 92 milioni di americani a partecipare a una
strategia in cui cedono volontariamente il 60% o più del loro potenziale
investimento a vita senza alcuna garanzia di rendimento? Per risolvere questo
rebus, mi sono seduto con l’ottantacinquenne guru Jack Bogle, fondatore di
Vanguard: i 64 anni passati a Wall Street lo rendono l’uomo perfetto per far
luce su questo fenomeno finanziario. Che cos’ha risposto?
“Marketing!
“È
semplice, Tony. La maggior parte delle persone non fa i conti e le commissioni
sono nascoste. Per esempio: se hai investito una tantum 10.000 dollari a
vent’anni, assumendo un 7% di crescita annua, arrivato più o meno alla mia età
(80 anni) dovresti avere 574.464 dollari. Ma se hai pagato il
2,5% di commissioni di gestione e altre spese, il tuo saldo finale dei conti
sarà solo di 140.274 dollari nello stesso periodo.”
“Vediamo
se ho capito bene: tu hai messo tutto il capitale, ti sei assunto tutti i
rischi, ti ritrovi con 140.274 dollari, ma hai rinunciato a 434.190 dollari per
la loro gestione attiva? Si prendono il 77% dei rendimenti? Per cosa?”
“Esatto.”
Regola n. 1: non metterti a giocare se non conosci le regole! A milioni di investitori in tutto il mondo viene sistematicamente
venduta una serie di miti – bugie – sull’investimento, che guida le loro
scelte. Questa “saggezza convenzionale” ha spesso lo scopo di tenerti
all’oscuro. Quando si tratta dei tuoi soldi, quello che ignori può
danneggiarti – e probabilmente lo farà. L’ignoranza non è felicità. L’ignoranza
è dolore, l’ignoranza vuol dire fatica, vuol dire cedere la tua fortuna a
qualcuno che non se l’è guadagnata.
UN ESPERIMENTO
FALLITO
Il
problema non sono solo gli alti costi dei fondi comuni. L’esempio che abbiamo
appena fatto è solo un’occhiata dietro le quinte di un sistema pensato per
separarti dai tuoi soldi.
Senza
eccezione, tutti gli esperti che ho intervistato per questo libro (dai
principali gestori di hedge fund ai premi Nobel) concordano sul fatto che il gioco
è cambiato. I nostri genitori non avevano di fronte nemmeno una frazione della
complessità e dei pericoli che dobbiamo affrontare oggi. Perché? Avevano una
pensione – un reddito a vita garantito! Avevano certificati di deposito che
pagavano tassi modesti, ma ragionevoli – non lo 0,22% che pagano mentre scrivo,
che non serve nemmeno a compensare l’inflazione. E alcuni avevano la fortuna di
poter fare piccoli investimenti in azioni blue-chip, che pagavano regolarmente
i loro dividendi.
Quel
treno è ormai perso.
Il
nuovo sistema, che si è messo in moto negli anni ottanta con l’introduzione dei
fondi pensione aziendali 401(k), è un esperimento condotto per lo più sulla
generazione più numerosa della storia americana, quella dei baby boomer. Come
sta andando?
“Il
sistema delle pensioni fai da te è fallito,” dice Teresa Ghilarducci, esperta
riconosciuta in sicurezza pensionistica alla New School for Social Research,
apertamente critica nei confronti del sistema in essere. “È fallito perché si
aspetta che gli individui senza esperienza ottengano gli stessi risultati degli
investitori professionisti e dei gestori di denaro. Che risultati ti
aspetteresti se ti chiedessero di curarti i denti o di farti l’impianto
elettrico da solo?”
Che
cosa è cambiato? Abbiamo scambiato le nostre pensioni d’anzianità garantite con
un sistema volutamente complesso e spesso estremamente pericoloso, pieno di
commissioni nascoste, che ci lascia “libertà di scelta”. E chissà come, mentre
lavori come un mulo, ti occupi della famiglia, ti mantieni in forma e dai
spazio ai rapporti importanti per la tua vita, dovresti anche diventare un
professionista dell’investimento. Dovresti saper navigare in questo labirinto
di prodotti, servizi e infiniti rischi per i tuoi sudati risparmi. È quasi
impossibile. Ecco perché la maggior parte delle persone affida i propri soldi a
un “professionista”, spesso un broker. Un broker che per definizione lavora per
una compagnia che per legge non è tenuta a fare i tuoi interessi (su
questo tema incredibile vedi il Mito n. 4). Un broker che viene pagato per
indirizzare i tuoi soldi verso i prodotti più convenienti per sé o per la sua
azienda.
Voglio
essere chiaro: questo non è l’ennesimo libro contro Wall Street. Molte
delle grandi istituzioni finanziarie hanno sperimentato prodotti straordinari
che esploreremo e consiglieremo in questo libro. E la maggioranza delle persone
che lavorano nel settore finanziario si preoccupa dei clienti e spesso fa
quella che ritiene essere la cosa migliore. Purtroppo, molti non capiscono in
che modo la “casa” ottenga un profitto, che il cliente vinca o meno. Fanno
quello che possono per i loro clienti con le conoscenze (l’addestramento) e gli
attrezzi (i prodotti) che gli hanno fornito. Ma il sistema non è fatto
perché il tuo broker abbia infinite opzioni e completa autonomia nel trovare la
cosa migliore per te. E questo potrebbe costarti molto.
Cedere
una quantità sproporzionata dei tuoi potenziali rendimenti sotto forma di
commissioni è solo una delle trappole che devi evitare se vuoi vincere la
partita. Ed ecco la buona notizia.
PUOI ANCORA
VINCERE!
Puoi
vincere eccome – e divertirti, anche! Sì, ci sono grandi rischi e altre
trappole da evitare, ma pensa a quanta strada abbiamo fatto. Oggi, premendo un
pulsante e con una spesa minima, puoi investire praticamente come vuoi e in
tutto il mondo. “È più facile che mai cavarsela bene,” ha detto James Cloonan
in un recente articolo sul “Wall Street Journal”. Cloonan è il fondatore della
non profit American Association of Individual Investors. “Devi solo decidere di
fare la cosa giusta.”
Caspita,
solo 35 anni fa “dovevi passare ore in una biblioteca pubblica o scrivere a
un’azienda solo per conoscere il suo bilancio. I costi di brokeraggio e le
commissioni per i fondi comuni erano incredibili; le tasse erano un furto,” ha
scritto Jason Zweig nel suo articolo sul “Wall Street Journal” intitolato Even
When Stocks Make You Nervous, Count Your Blessings.
A
parte gli high-frequency traders, la tecnologia ha reso il mondo
dell’investimento un luogo molto più efficiente per tutti. E questo è
adattissimo alla generazione nata negli anni ottanta, che non accetterebbe una
cosa diversa. “Per noi la convenienza è tutto!” ha esclamato Emily, la mia
assistente personale, una ragazza che bada al sodo. “Non c’è spazio per
lentezze e inefficienze. Vogliamo tutto a portata di click. Ordiniamo tutto su
Amazon. Alziamo un dito ed è fatto. Posso scaricare un film su Netflix.
Registro una macchina online. Compero le calze online. Faccio le mie
presentazioni online. Stamattina ho fotografato il mio assegno e l’ho versato
in banca alle sei – non ho neanche dovuto togliere il pigiama.”
IL BANCO VINCE
SEMPRE
Steve
Wynn, il miliardario signore del gioco d’azzardo famoso per aver trasformato Las
Vegas nella capitale mondiale del divertimento, è uno dei miei più cari amici.
I casinò che ha costruito sono fra i locali da gioco più belli del mondo. Steve
ha fatto fortuna tenendo ferma una semplice verità: il banco vince sempre. Ma
questo non vuol dire che guadagna sempre! Ogni sera un giocatore abile può
togliere milioni dalle tasche di Steve, e può andarsene se il “locale” non lo
affascina. D’altra parte, quasi tutte le compagnie di fondi comuni hanno un
mazzo di carte truccate. Sono il casinò perfetto. Ti hanno affascinato, tu non
te ne vai di sicuro e loro guadagnano sia che tu vinca sia che tu perda.
SCOTTATO DUE
VOLTE
Dopo
il 2008, quando il mercato USA ha perso il 37%, il mondo finanziario è
completamente cambiato per la maggior parte degli americani. Ancora cinque anni
dopo, un’inchiesta di “Prudential Financial” mostrava che il 44% degli
investitori americani non ha intenzione di tornare a investire in azioni,
mentre il 58% ha perso fiducia nel mercato. Ma gli insider stanno ancora
giocando. Perché? Perché ne sanno di più. Sanno giocare nel modo giusto. Sanno
che oggi ci sono strumenti potenti e strategie che prima non esistevano.
Facciamo un esempio:
Oggi
puoi usare uno strumento, emesso e sostenuto da una delle maggiori banche al
mondo, che ti dà il 100% di protezione del capitale, garantita dai suoi
bilanci, e ti consente di partecipare dal 75 al 90% delle crescite del mercato
(S&P 500), senza cap (o limitazioni). Nessun errore di stampa. Puoi
partecipare fino al 90% della crescita, ma se il mercato crolla conservi
comunque il 100% dei tuoi soldi! Troppo bello per essere vero? E se un prodotto
del genere esistesse ne avresti sentito parlare, no? No. Perché? In passato,
per sentir parlare di questo, dovevi appartenere all’1% dell’1%. Queste non
sono soluzioni al dettaglio, che si prendono dallo scaffale. Questi sono
prodotti su misura per chi ha abbastanza soldi.
Questo
è solo un esempio di come, da insider, imparerai rapidamente le nuove regole
per acquisire ricchezza con il minimo rischio.
Il
rischio deriva dal non sapere quello che fai.
Warren
Buffett
LA STRADA MENO
FREQUENTATA
Il
viaggio che ci aspetta richiede tutto il tuo impegno. Insieme scaleremo questa
montagna detta Libertà Finanziaria. È il tuo Everest personale. Non sarà
facile, e richiederà preparazione. Non si va sull’Everest se non sai
esattamente quali pericoli ti aspettano. Alcuni sono ben noti, altri potrebbero
sorprenderti come una tempesta improvvisa. Quindi, prima di mettere piede sulla
montagna, dobbiamo capire bene che cosa c’è sul sentiero. Un passo falso
potrebbe fare la differenza tra non sapere come pagare la prossima rata del
mutuo e una vita di abbondanza, libera da preoccupazioni finanziarie. Non
possiamo chiedere a qualcuno di fare la scalata al posto nostro. Ma non
possiamo farla da soli. Abbiamo bisogno di una guida che abbia a cuore i nostri
interessi.
LA VETTA
Il
concetto fondamentale per investire con successo è semplice: far crescere i
tuoi risparmi fino al punto in cui gli interessi dei tuoi investimenti generano
un reddito sufficiente per sostenere il tuo stile di vita senza dover lavorare.
A un certo momento raggiungi un “punto di svolta” – i tuoi risparmi diventano
una massa critica. Questo vuol dire che non hai più bisogno di lavorare – a
meno che tu non voglia farlo – perché gli interessi e la crescita generati dal
tuo conto ti danno il necessario per vivere. Questa è la vetta che vogliamo
raggiungere. La buona notizia è che, se diventi un insider, oggi esistono
soluzioni nuove e uniche e strategie per accelerare la tua ascesa e addirittura
per impedirti di scivolare all’indietro. Ma prima di esplorare più a fondo
queste soluzioni, chiariamo meglio le tappe del nostro viaggio.
Ci sono due fasi nel tuo gioco di investimenti: l’accumulazione,
in cui metti da parte soldi per la crescita, e la decumulazione,
in cui ritiri reddito. La salita sulla montagna rappresenterà la nostra
fase di accumulazione, che avrà lo scopo di raggiungere la vetta, ovvero la
massa critica. L’obiettivo è restare in cima alla montagna il più a lungo
possibile. Goderci il panorama e respirare l’aria fresca della libertà e del
successo. Ci saranno molte difficoltà, molti ostacoli e, se non stai attento,
anche delle bugie, per impedirti di raggiungere la vetta. Per assicurarci le
migliori probabilità di successo, nelle prossime pagine elimineremo tutte
queste cose.
Quando
entriamo nel secondo atto della nostra vita, quando arriva il momento di
goderci quello che abbiamo realizzato, saremo liberi di lavorare solo se ne
avremo voglia. In questa fase scenderemo sciando dalla montagna e ce la godremo
– a passare il tempo con quelli che amiamo, a costruire la nostra eredità, a
fare la differenza. È durante questa fase che elimineremo la principale paura
dei baby boomer: la paura di sopravvivere ai nostri soldi. Questa seconda fase
raramente viene affrontata dall’industria degli investimenti, che mira a tenere
i soldi investiti.
“Non
si tratta di avere una certa quantità di denaro sul conto corrente in un certo
momento,” dichiara il dottor Jeffrey Brown, professore di Finanza
all’Università dell’Illinois e consulente del tesoro USA e della Banca
mondiale. “Io credo che un sacco di gente andrà in pensione e all’improvviso si
sveglierà e si dirà: ‘Sai una cosa? Ho fatto un buon lavoro, tutto sommato. Ho
questi soldi da parte, ma non so quanto a lungo vivrò e non so quanto mi
renderanno i miei soldi e non so come andrà l’inflazione. Che cosa faccio?’”
Dopo
aver letto uno dei suoi corsivi recenti su “Forbes”, ho chiamato il dottor
Brown per vedere se fosse disposto a sedersi con me e condividere soluzioni
specifiche per investitori di ogni tipo e dimensione. (Sentiremo le parole del
dottor Brown su come creare un reddito a vita e renderlo esentasse –
limitatamente a quanto attiene agli investitori statunitensi rispetto alle
regole statunitensi e residenti negli Stati Uniti – nella parte 5, “Crescita
senza sorprese: pianifica il reddito per la vita”.) E chi potrebbe delineare la
soluzione meglio dell’uomo che non solo è un esperto accademico di alto
livello, ma è anche uno dei sette nominati dal presidente degli Stati Uniti nel
Social Security Advisory Board?
SPEZZA LE CATENE
Come dice David Swensen, uno degli investitori istituzionali di
maggior successo del nostro tempo, per avere un successo non convenzionale non
puoi essere guidato da una saggezza convenzionale.
Infrangiamo quindi i 7 principali miti finanziari che portano la gente fuori
strada, e soprattutto scopriamo le nuove regole del denaro, le verità che ti
renderanno finanziariamente libero.
Incominciamo
dal mito più grande di tutti…
1
Secondo il sito web Investopedia: “I gestori attivi si basano su ricerche
analitiche, su previsioni, sul loro giudizio e sulla loro esperienza per
decidere quali beni acquistare, tenere e vendere per investimento. Il contrario
di gestione attiva è gestione passiva, meglio nota come ‘indicizzazione’.” (N.d.A.)
CAPITOLO
2.1
MITO N.
1: LA BUGIA DA 13.000 MILIARDI DI DOLLARI: “INVESTI CON NOI! BATTEREMO IL
MERCATO!”
L’obiettivo dei non professionisti non dovrebbe essere di scegliere
i titoli vincenti – né loro né i loro “aiutanti” possono farlo – ma piuttosto
di possedere una serie di titoli che nel loro complesso si comportino bene. Un
fondo economico legato all’indice S&P 500 dovrebbe raggiungere questo
obiettivo.
Warren Buffett, lettera del 2013 agli azionisti
Se osservi i risultati togliendo le commissioni e le tasse, su
periodi di tempo ragionevolmente lunghi è praticamente impossibile che tu possa
battere l’indice di mercato.
David Swensen, autore di Unconventional Success e gestore del
patrimonio della Yale University (più di 23,9 miliardi di dollari)
INTRATTENIMENTO
FINANZIARIO
Se
ascolti i notiziari finanziari oggi, ti puoi accorgere che di notizie ce ne
sono poche e il sensazionalismo predomina. Gli esperti discutono
appassionatamente. Gli acquirenti strillano i titoli caldi del giorno mentre il
gergo tecnico si diffonde nei salotti attraverso gli altoparlanti. I
giornalisti filmano “dal vivo” in diretta le trincee della borsa. Il sistema,
pagato dagli inserzionisti, alimenta la sensazione che ci stiamo perdendo
qualcosa! Se solo avessimo la soffiata giusta. Se solo sapessimo qual è il
prossimo “imperdibile” fondo comune che conquisterà le “5 stelle”. (I fondi comuni
sono classificati fra 1 e 5 stelle dall’autorità di rating Morningstar.)
Andare
a caccia di rendimenti è un affare grosso. L’autrice di finanza personale Jane
Bryant Quinn una volta ha definito questa agitazione sensazionalistica
“pornografia finanziaria”, fatta apposta per attirarci nelle pagine patinate
piene di rating a 5 stelle e promesse di passeggiate spensierate sulla spiaggia
e partite di pesca con i nipotini. La verità è che gli inserzionisti lottano
per mettere le mani sui nostri soldi. La guerra per i tuoi risparmi è in corso!
E
allora dove mettere i tuoi soldi? Di chi puoi fidarti? Chi ti proteggerà e ti
darà il rendimento migliore?
Queste
sono le domande spontanee che certo ti vengono in mente adesso che hai deciso
di diventare un investitore – adesso che hai deciso di mettere da parte una
percentuale del tuo reddito. Dov’è che mette i soldi la maggior parte delle
persone, a lungo termine? Di solito nel mercato azionario.
E
il mercato azionario è stato in effetti l’investimento migliore sul lungo
periodo negli ultimi 100 anni. Come ha osservato Steve Forbes durante uno dei
miei eventi finanziari nella Sun Valley, Idaho, nel 2014: “1 milione di dollari
investito in azioni nel 1935 oggi varrebbe 2,4 miliardi (se l’avessi tenuto
sempre lì).”
Ma
nel momento in cui decidi di diventare investitore, salterà fuori un simpatico
venditore (o un meccanismo di vendita) che ti dirà di parcheggiare i tuoi soldi
in un fondo comune. E acquistando un fondo comune gestito attivamente, che cosa
acquisti in realtà? Acquisti un gestore di fondi nella speranza che la sua
capacità di scegliere le azioni sia migliore della tua. Un presupposto del
tutto naturale, dato che la nostra vita è strapiena di impegni e il nostro
metodo di scelta delle azioni equivarrebbe a un lancio di dadi!
Così
cediamo i nostri soldi a un fondo comune a “5 stelle” gestito attivamente, che
per definizione tenta “attivamente” di battere il mercato scegliendo le azioni
meglio degli altri. Ma poche aziende discutono quella che a volte è chiamata la
bugia da 13.000 miliardi di dollari. (È questa la cifra investita in fondi
comuni.) Sei pronto?
Un incredibile 96% dei fondi comuni gestiti attivamente non riesce a
battere il mercato sul lungo periodo!
Sia
chiaro: quando diciamo “battere il mercato” in generale, ci riferiamo di solito
a un indice azionario. Che cos’è un indice, chiederai? Qualcuno forse lo
sa, ma non voglio rischiare di lasciare nessuno all’oscuro, per cui facciamo un
po’ di chiarezza. Un indice è semplicemente un paniere, ovvero una lista di
azioni. Lo S&P 500 è un indice. È la lista delle aziende più grandi (per
capitalizzazione di mercato) negli Stati Uniti, selezionate da Standard &
Poor’s. Società come Apple, Exxon e Amazon compaiono in questa lista. Ogni
giorno si misura come sono andate le 500 azioni nel loro complesso e il
notiziario alla sera ti dice se il mercato (tutte le azioni della lista,
collettivamente) è salito o sceso.
Invece
di acquistare tutte le azioni individualmente, o di tentare di cogliere il
prossimo rialzo, tu puoi diversificare e possedere un pezzo di tutte le 500
azioni della lista, semplicemente investendo in un fondo che segue o imita
l’indice. Un singolo investimento ti procura un pezzetto della forza del
“capitalismo americano”. In un certo senso, tu confidi nel fatto che negli
ultimi 100 anni le società più grandi hanno sempre dimostrato un’incredibile
resistenza. Anche attraverso depressioni, recessioni e guerre mondiali, hanno
continuato a trovare il modo per aggiungere valore, crescere e produrre rendimenti
maggiori. E se un’azienda non riesce a tenere il passo, esce dalla lista ed è
sostituita da un altra più performante.
Il
punto qui è che, investendo nell’indice, non devi pagare un professionista che
scelga quali azioni della lista tu debba possedere. È già stato fatto, poiché
Standard & Poor’s ha selezionato le 500 migliori. Naturalmente esistono
numerosi indici: molti di noi hanno sentito parlare del Dow Jones, per esempio,
e presto ne esploreremo altri.
DIECIMILA
OPZIONI
Ci
sono 7707 diversi fondi comuni negli Stati Uniti (ma solo 4900 società per
azioni quotate in borsa), e tutti in lizza per poterti aiutare a battere il
mercato. Ma ricordiamo i dati statistici: il 96% non riuscirà a pareggiare o a
battere il mercato sul lungo periodo. È una notizia? No, per gli insider no.
Per chi ha tanti soldi no. Come mi ha detto Ray Dalio: “Non riuscirai a battere
il mercato. Nessuno batte il mercato! Solo poche medaglie d’oro.” Si dà il caso
che lui sia uno dei pochi vincitori abbastanza onesti da raccomandare: “Non
fatelo a casa vostra.”
Anche
Warren Buffett, noto per l’incredibile abilità nello scoprire azioni
sottovalutate, dice che l’investitore medio non dovrebbe mai cercare di
scegliere delle azioni o di anticipare il mercato. Nella sua famosa lettera del
2014 ai suoi azionisti, Buffett spiega che alla sua morte i soldi che finiranno
a sua moglie dovranno essere investiti solo in indici per minimizzare i costi e
massimizzare la crescita.
Buffett
è talmente sicuro che i professionisti non possano battere il mercato, alla
lunga, che è stato felicissimo di mettere i suoi soldi dove dice. Nel gennaio
2008, Buffett ha scommesso 1 milione di dollari (che andranno in beneficenza)
con la newyorkese Protégé Partners. La scommessa era che Protégé scegliesse
cinque gestori di hedge fund che, insieme, battessero l’indice S&P su un
periodo di 10 anni. Nel febbraio 2014, lo S&P era su del 43,8% e i cinque
hedge fund erano solo a +12,5%. Mancano ancora alcuni anni, ma l’impressione è
che ci sia l’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt, contro una squadra di boy
scout. (Nota: per chi non sa cosa sia uno hedge fund, è in sostanza un fondo
“chiuso”, riservato a grandi investitori. I gestori possono avere totale
flessibilità e scommettere “per” il mercato, guadagnando quando cresce, o
“contro” il mercato, guadagnando quando scende.)
I FATTI SONO
FATTI SONO FATTI
L’esperto
del settore Robert Arnott, fondatore di Research Affiliates, ha passato
vent’anni a studiare i 200 migliori fondi comuni gestiti attivamente che
avessero in gestione almeno 100 milioni di dollari. I risultati sono
stupefacenti.
Dal 1984 al 1998, 15 anni pieni, solo 8 fondi su 200 hanno battuto
l’indice Vanguard 500. (Il Vanguard 500,
messo insieme dal fondatore Jack Bogle, rispecchia l’indice S&P 500.)
Hai
meno del 4% di probabilità di scegliere un vincitore. Se hai mai giocato a
blackjack, sai che lo scopo è avvicinarsi al 21 il più possibile senza
superarlo, o “sballare”. Secondo quanto scrivono Dan e Chip Heath nel loro
articolo su “Fast Company” Made to Stick: The Myth of Mutual Funds, “per
avere un confronto, se a blackjack ti capitano due figure (ogni figura vale 10,
per cui hai 20 in totale) e l’idiota nascosto dentro di te grida ‘Carta!’, hai
circa l’8% di probabilità di vincere!”
Quanto ci danneggia la caccia alla performance? Su un periodo di
vent’anni, dal 31 dicembre 1993 al 31 dicembre 2013, lo S&P 500 ha reso in
media il 9,98% all’anno. Ma il fondo comune medio ha realizzato solo il 2,54%
secondo Dalbar, una delle principali aziende di ricerca nel settore. Ahi! Una
differenza di quasi l’80%.
Nella
vita reale, questo può voler dire la differenza tra la libertà finanziaria e la
disperazione. Detto altrimenti, se tu eri la persona che possedeva
semplicemente lo S&P 500 avresti trasformato i tuoi 10.000 dollari in
55.916 dollari! Mentre l’investitore del fondo comune, illudendosi di fare
meglio del mercato, sarebbe finito con soli 16.386 dollari.
Perché
una differenza così enorme?
Perché
compriamo caro e vendiamo sottocosto. Seguiamo le nostre emozioni (o i consigli
del nostro broker) e saltiamo da un fondo all’altro. Sempre in cerca di un
margine. Ma quando il mercato cala, quando non sopportiamo oltre il dolore
emotivo, vendiamo. E quando il mercato è cresciuto, riacquistiamo. Come ha
osservato un famoso gestore di nome Barton Biggs: “Il mercato in crescita è
come il sesso. Il meglio arriva appena prima della fine.”
LA SAGGEZZA DEI
SECOLI
A
82 anni, Burt Malkiel ha attraversato ogni possibile ciclo economico e
borsistico. Quando ha scritto A zonzo per Wall Street nel 1973, non
pensava che sarebbe diventato uno dei grandi classici sull’investimento. La
tesi centrale del libro è che anticipare il mercato è una partita persa. Nella
parte 4 ci siederemo e sentirai Burt stesso, ma per ora ti basti sapere che lui
è stato il primo a scoprire il principio su cui si regge un fondo indicizzato,
che, lo ripeto, non cerca di battere il mercato, ma semplicemente lo imita, o
lo segue.
Fra
gli investitori questa strategia si chiama indexing o investimento
passivo. È uno stile opposto a quello dell’investimento attivo, in cui si
paga un gestore di fondo comune per scegliere attivamente, appunto, quali
azioni vendere o comprare. Il gestore tratta azioni – lavorando “attivamente”
nella speranza di battere il mercato.
Jack
Bogle, fondatore dell’immenso Vanguard, di conseguenza scommise la futura
direzione della sua azienda su questa idea creando il primo fondo indicizzato.
Quando ho incontrato Jack per questo libro, mi ha ripetuto perché Vanguard è diventato
il più grande gestore di fondi comuni al mondo. Il suo principio fondamentale:
“Massima diversificazione, minimi costi e massima efficienza fiscale, basso
turnover [trading] e bassi costi di turnover, niente spese di uscita.” Questo
sì che è un bel biglietto da visita!
SCORCIATOIA
Ora,
probabilmente starai pensando che dev’esserci qualcuno che batte il mercato.
Perché altrimenti ci sarebbero 13.000 miliardi di dollari in fondi comuni
gestiti attivamente? I gestori di fondi comuni senza dubbio hanno dei momenti
in cui effettivamente battono il mercato. La questione è se davvero possano
sostenere quei risultati nel tempo. Ma come ha detto Jack Bogle, in fondo è
tutta una questione di marketing! È nella natura umana cercare di essere più
veloci, più bravi, più intelligenti degli altri. Perciò non è difficile vendere
un fondo “hot”. Si vende da solo. E quando inevitabilmente si raffredda, ce ne
sarà un altro pronto da proporre.
Per
quanto riguarda il 4% che effettivamente batte il mercato, non sarà lo stesso
4% la prossima volta. Jack mi ha spiegato questo concetto nel modo più
divertente. “Tony, se metti 1024 gorilla in una palestra e gli insegni a
lanciare una moneta, uno di loro otterrà testa per dieci volte di fila. Molti
la chiamerebbero fortuna, ma quando la stessa cosa si verifica nel campo dei
fondi lo chiamiamo genio!” E quali sono le probabilità che sia lo stesso
gorilla a realizzare la prossima serie da dieci?
Per
citare uno studio del Dimensional Fund Advisors, condotto dall’economista
premio Nobel 2013 Eugene Fama: “Chi è che ancora non crede che i mercati
funzionino? A quanto pare, solo i nordcoreani, i cubani e i gestori attivi.”2
Questa
è la parte del libro dove i lettori che lavorano nel campo finanziario o
annuiscono in segno di approvazione o cercano di capire quali occasioni si
schiuderanno loro grazie a queste 600 pagine! Alcuni raduneranno le truppe in
preparazione di un assalto! È un tema che divide, senza dubbio. Tutti vogliamo
credere che assumendo il gestore di fondi comuni più bravo e talentuoso
raggiungeremo più rapidamente la libertà finanziaria. Dopotutto, chi non
desidera una scorciatoia per raggiungere la vetta della montagna?
Ma
la cosa pazzesca è che tutti abbiamo diritto a un’opinione personale, nessuno
ha diritto a dei fatti personali!
Certo,
alcuni gestori di fondi comuni diranno: “Magari non vinceremo quando il mercato
sale, ma quando cala possiamo prendere misure per proteggerti e non farti
perdere tanto.”
Se
fosse vero, sarebbe una consolazione.
Lo scopo di un investimento è ottenere il massimo rendimento netto a
fronte di un determinato rischio (e, idealmente, al minor costo possibile). Vediamo allora come si sono comportati i gestori di fondi quando il
mercato calava. Il 2008 è un ottimo punto di partenza.
Fra
il 2008 e l’inizio del 2009, il mercato ha compiuto il più grave scivolone dai
tempi della Grande Depressione (il 51% dai suoi massimi ai suoi minimi, per
l’esattezza). I gestori hanno avuto un sacco di tempo per prendere misure
“difensive”. Forse quando il mercato era giù del 15, del 25 o del 35% hanno
preso “misure appropriate”. Ancora una volta, i fatti parlano da soli.
Che
il gestore tentasse di battere l’indice S&P 500 Growth, composto da aziende
come Microsoft, Qualcomm e Google, o l’indice S&P Small Cap, composto da
aziende più piccole come Yelp, coloro che dovevano scegliere le azioni hanno
perduto. Secondo un rapporto del 2012 intitolato S&P Indices Versus
Active Funds Scorecard – SPIVA, in breve – l’indice S&P 500
Growth ha battuto l’89,9% dei fondi comuni operanti sulle large cap, mentre lo
S&P 500 Small Cap 600 Growth ha battuto il 95,5% dei gestori di fondi
operanti sulle small cap.3
GLI UNICORNI
Ora,
avendo chiarito che quasi nessuno, nel tempo, batte il mercato, ti darò un
avvertimento. C’è un piccolo gruppo di gestori di hedge fund che realizzano
l’apparentemente impossibile battendo spesso il mercato. Ma sono gli “unicorni”,
rarissimi fra le rarità. I “maghi”, gli “stregoni” del mercato. Come David
Einhorn, che ha realizzato un +2287% (no, non è un refuso!) da quando ha
lanciato il suo fondo nel 1996 e ha un solo anno negativo nella propria storia.
Ma sfortunatamente all’investitore comune non serve a niente sapere che
esistono, perché le loro porte sono chiuse ai nuovi investitori. Il fondo di
Ray Dalio, Bridgewater, non accetta nuovi investitori da più di dieci anni, ma
quando lo faceva richiedeva un investimento minimo di 100 milioni di dollari e
5 miliardi di beni investibili. Gulp.
Paul
Tudor Jones, che non perde soldi da più di 28 anni, recentemente ha chiamato i
suoi investitori e ha restituito 2 miliardi di dollari. Quando uno hedge fund
diventa troppo grosso, diventa difficile entrare e uscire dal mercato – diventa
difficile comprare e vendere i suoi investimenti con rapidità e facilità. E la
lentezza comporta minori rendimenti.
Prima
di pensare che questo sia un elogio degli hedge fund, permettimi di chiarire:
fino al 2012, per cinque anni di fila, la grande maggioranza dei gestori di
hedge fund ha registrato una prestazione inferiore rispetto allo S&P 500.
Secondo il sito di informazioni finanziarie Zero Hedge, nel 2012 il fondo medio
ha reso l’8% contro il 16% dello S&P 500. Nel 2013 gli hedge fund hanno
reso in media il 7,4% mentre lo S&P ha realizzato il 29,6%, il miglior
risultato dal 1997. Sono sicuro che i loro ricchi clienti non ne sono stati
molto felici. E per aggiungere al danno la beffa, di solito chiedono il 2%
annuo per le spese di gestione, si tengono il 20% dei profitti totali e i tuoi
guadagni sono spesso tassati nella fascia più alta. Che dolore!
LA BANCA PIÙ
GRANDE DEL MONDO
In
qualunque aspetto dell’esistenza, io cerco sempre l’eccezione alla regola,
perché è lì che le persone speciali tendono a vivere. Mary Callahan Erdoes è
l’esempio perfetto. In un settore dominato dagli uomini, è arrivata al top del
mondo finanziario. Wall Street è un posto in cui i risultati contano più delle
parole e i risultati di Erdoes sono straordinari. I suoi successi l’hanno fatta
diventare CEO della J. P. Morgan Asset Management e al momento la signora
gestisce portafogli per un totale di oltre 2500 miliardi di dollari – miliardi,
sì!
Abbiamo
avuto un colloquio meraviglioso per questo libro e nella parte 6 ti spiegherò
la sua profonda saggezza. Ma quando ho tirato in ballo gli studi secondo cui
nessun gestore alla lunga batte il mercato, ha subito osservato che molti dei
gestori di fondi della J. P. Morgan hanno battuto il mercato (nei rispettivi
settori) negli ultimi dieci anni. Perché? Gli esempi che ha fatto non hanno
perso quanto il mercato quando il mercato è sceso. La differenza ha fornito il
margine necessario per restare davanti. Erdoes e molti esperti del settore
concordano che alcuni mercati meno sviluppati, o emergenti, offrono ai gestori
attivi opportunità di realizzare un margine. Essi hanno cioè l’opportunità di
guadagnare un vantaggio maggiore sui mercati di frontiera – posti come
il Kenya o il Vietnam – dove le informazioni sono meno trasparenti e non
viaggiano molto veloci. Erdoes dice che lì è dove un’azienda come la J. P.
Morgan ha grandi occasioni e può usare i suoi contatti sul campo per ottenere
preziose informazioni in tempo reale.
Secondo
Jack Bogle, non ci sono basi concrete a conferma che la gestione attiva sia più
efficace per tutte le principali classi di investimenti. Ma sembra in effetti
che questi mercati di frontiera offrano opportunità di risultati eccezionali
alla gestione attiva. Sarà ancora così in futuro? Solo il tempo lo dirà. Quello
che sappiamo di sicuro è che tutti i gestori attivi, da Ray Dalio alla J. P.
Morgan, prima o poi sbaglieranno qualcosa nei loro tentativi di battere il
mercato. Sviluppare un sistema e una corretta collocazione del risparmio è
quindi cruciale. Ce ne occuperemo nella parte 4. Toccherà a te valutare le
opzioni e non dimenticare di prendere in considerazione commissioni e tasse (ne
parleremo nel prossimo capitolo).
TUTTE LE
STAGIONI
Forse
stai leggendo questo libro mentre il mercato cresce, mentre cala o mentre
oscilla. Chissà. Il punto è che devi aver fatto investimenti capaci di
resistere al test del tempo. Un portafoglio “per tutte le stagioni”. Le persone
che ho intervistato se la sono cavata bene nei momenti buoni e in quelli
cattivi. E dobbiamo tutti aspettarci su e giù in futuro. La vita non dev’essere
un aspettare che la tempesta passi. Dev’essere un imparare a ballare sotto la
pioggia. A eliminare la paura in questo settore della vita per poterti occupare
di cose più importanti.
QUANDO, DOVE E
COME?
Com’è
fatto allora il portafoglio per tutte le stagioni? “Dove metto i miei soldi,
Tony?”
Primo,
non devi perdere tempo a cercare di scegliere tu le azioni o il fondo comune
migliore. Un portafoglio di fondi indicizzati a basso costo è l’approccio
migliore per una percentuale dei tuoi investimenti, perché non sappiamo quali
saranno le azioni “migliori” in futuro. Ed è bellissimo sapere che, seguendo
“passivamente” il mercato, batterai il 96% degli “esperti” gestori di fondi
comuni e quasi altrettanti gestori di hedge fund. È ora di liberarti del
fardello di dover scegliere il cavallo vincente. Come mi ha detto Jack Bogle,
il segreto dell’investimento è: “Non fare niente, resta lì!” Diventando il
mercato, e non cercando di batterlo, sei automaticamente dalla parte del
progresso, della crescita e dell’espansione.
Finora
abbiamo fatto spesso riferimento al “mercato” o allo S&P 500. Ma ricordati
che lo S&P 500 è solo uno fra i molti indici del mercato. Molti hanno
sentito parlare del Dow Jones Industrial Average. Ce ne sono altri, per esempio
un indice delle materie prime, un indice immobiliare, un indice dei titoli a
breve termine, un indice dei titoli a lungo termine, un indice globale e così
via. Quanto acquistare di ciascuno è decisivo e ne parleremo nella parte
4. Ti piacerebbe che Ray Dalio ti spiegasse qual è l’investimento
ideale? La strategia che condivide nelle prossime pagine ha reso poco meno del
10% annuo e ha guadagnato per più dell’85% del tempo negli ultimi 30 anni (fra
il 1984 e il 2013)! Quando il mercato era giù del 37%, nel 2008, il suo
portafoglio modello perdeva solo il 3,93%! Di sicuro avrei voluto saperlo,
allora!
E
se fosse David Swensen, l’uomo che ha portato la dotazione di Yale da 1
miliardo a più di 23,9 miliardi di dollari con un rendimento del 14% annuo?
Anche lui ha condiviso il suo investimento ideale nelle prossime pagine.
Informazioni senza prezzo tutte esposte nella parte 6.
Se
guardi i modelli di questi esperti senza capire a fondo dove collocare gli
investimenti, è come costruire una casa senza fondamenta. Viceversa, se ti
concentrassi sulla collocazione del risparmio prima di conoscere i tuoi
obiettivi, sarebbe una completa perdita di tempo. E, cosa forse più importante
di tutte, se non ti proteggiamo da quelli che cercano di toglierti una bella
fetta delle tue ricchezze, tutto sarà inutile. Ecco perché stiamo svelando i 7
miti – secondo dei nostri 7 semplici passi per la libertà finanziaria – per
farti diventare un insider. Farti conoscere la verità. E la verità ti renderà
libero.
ESSERE UNA STAR
CONVIENE
Dopo
tutto quello che ho detto sui fondi comuni gestiti attivamente, ci sarà
sicuramente ancora qualcuno che dirà: “Tony, ho fatto delle ricerche, e non c’è
da preoccuparsi. Io investo solo in fondi a cinque stelle.” Ah sì?
Secondo
Morningstar, nel decennio conclusosi nel dicembre 2009, circa il 72% di tutti i
soldi depositati nei fondi (più o meno 2000 miliardi di dollari) è andato in
fondi a quattro e cinque stelle. Per chi non lo sapesse, Morningstar è il più
noto e completo servizio di valutazione dei fondi comuni e segue un sistema di
valutazione a cinque stelle basato sulle performance del passato. I broker
hanno gli occhi che brillano quando ti parlano del fondo più hot del momento.
David
Swensen mi ha detto che “le stelle sono talmente importanti che le aziende
eliminano subito i fondi che scendono al di sotto delle quattro stelle. Nel
quinquennio conclusosi nel 2012, il 27% dei fondi azionari nazionali e il 23%
di quelli internazionali sono stati fusi o liquidati – una pratica comune per
cancellare le tracce degli storici di scarso rendimento in una famiglia di
fondi.”
È
normale per le compagnie di fondi comuni lanciare molti nuovi fondi per vedere
quali funzionano ed eliminare gli altri. Come spiega Jack Bogle: “Una casa di
investimenti propone cinque fondi di incubazione e prova a lanciarli tutti
contemporaneamente. Naturalmente con quattro non ha alcun successo, ma con il
quinto sì. Allora abbandona i primi quattro e mette sul mercato pubblico il
quinto, che ha uno storico formidabile – e vende quella track record.”
Immagini
se potessimo adottare questo sistema nei nostri investimenti? Se tu potessi
scegliere cinque azioni e quattro andassero giù e una su, ma tu potessi far
finta che le perdite non siano mai avvenute e raccontare ai tuoi amici che sei
il miglior investitore sul mercato dopo Warren Buffet?
Inoltre,
la performance deludente di queste supernovae (stelle morenti) a quattro
o cinque stelle è ben analizzata in un articolo del “Wall Street Journal”
intitolato Investors Caught with Stars in Their Eyes. È stato fatto uno
studio in cui i ricercatori sono andati indietro fino al 1999 e hanno
analizzato i risultati nei dieci anni successivi di coloro che hanno acquistato
fondi a cinque stelle. Che cos’hanno scoperto? “Dei 248 fondi comuni con rating
a cinque stelle all’inizio del periodo, solo 4 conservavano la posizione dopo
dieci anni.”
Quante
volte hai scelto una stella cadente e te la sei vista bruciare fra le mani? È
capitato a tutti, prima o poi. E qui vediamo che è capitato perché avevamo meno
del 2% di probabilità che la stella cadente non sparisse nell’oscurità. Tutti
vogliamo l’amico dalle mani d’oro, ma la storia ci dice che quelle mani si
riveleranno inevitabilmente bucate. È per questo che Las Vegas vince sempre!
Un
insider sa che inseguire il successo è inseguire il vento. Ma è nella natura
umana volere la performance. È una cosa quasi irresistibile. Tuttavia la
“mentalità del gregge” ha come risultato la vera e propria rovina per milioni
di famiglie e io so che se stai leggendo questo libro non vuoi più essere fra
le vittime. Stai diventando un insider, adesso! E quali sono le altre strategie
“cool” che usano gli insider? Scopriamolo.
CRESCITA
PROTETTA
Negli
ultimi 100 anni il mercato è salito per circa il 70% del tempo. Ma questo vuol
dire che per il 30% del tempo è sceso. Investire negli indici è una splendida
soluzione per una parte dei tuoi soldi, ma non per tutti. I mercati sono
volatili, a volte, per cui è logico che tu voglia proteggere una parte del tuo
portafoglio se o quando il mercato subirà un altro crollo. Che diamine, ci sono
state due cadute del 50% dal 2000 a oggi!
Una
strategia emozionante che introdurremo ci permetterà di guadagnare quando il
mercato (l’indice) sale, garantendo contemporaneamente che non perderemo il
nostro investimento originario se il mercato scende. Il trucco? Non voler
cogliere o partecipare a tutti i guadagni.
Molti
restano increduli quando spiego che ci sono degli strumenti che possono
garantirti di non perdere soldi e nello stesso tempo ti danno la possibilità di
partecipare alle “vincite” del mercato. Perché non ne hai mai sentito parlare?
Perché di solito sono riservati ai clienti di alto profilo. Io ti mostrerò uno
dei pochi luoghi in cui un investitore medio può avere accesso a questi
strumenti. Immagina i tuoi amici, con la loro aria sorpresa e un po’
sospettosa, quando racconterai loro che guadagni quando il mercato sale, ma non
perdi soldi quando scende.
Questa
strategia da sola basta a cambiare il tuo approccio agli investimenti. È la
fune di sicurezza mentre scali la montagna, laddove tutti gli altri si affidano
alla speranza. Immagina la sensazione di sicurezza, di pace interiore, sapendo
che non corri rischi. In che modo ciò cambierebbe la tua vita? Come ti
sentiresti guardando il resoconto mensile sul tuo conto corrente? Stringeresti
i denti o ti sentiresti calmo e sicuro di te?
Abbiamo
appena sfiorato la superficie delle incredibili scoperte e degli strumenti che
ci aspettano, perciò resta concentrato. Ma per ora, possiamo memorizzare quanto
segue:
– Le
azioni sono sempre state il miglior investimento a lungo termine.
– Le
azioni sono volatili. Nelle prossime pagine, imparerai dai “maestri del
mercato” a “evitare gli sballottamenti” investendo in base a molti indici diversi.
– Non
lasciarti convincere che qualcuno possa battere il mercato. Al contrario,
allineati al mercato! Una volta messo in atto il tuo piano di indicizzazione
(cosa che faremo, un passo alla volta), non dovrai perdere tempo cercando di
cogliere le azioni da acquistare, perché lo farà l’indice per te. Questo ti
farà risparmiare moltissimo tempo e moltissima ansia.
– Incomincia
a pensare come un insider! Non tollerare mai più in vita tua la “mentalità del
gregge”.
COMMISSIONI SU
COMMISSIONI
Sfruttando
il potere dell’indicizzazione, possedendo passivamente il mercato, stai anche
combattendo il nostro secondo mito. Quasi tutti coloro a cui l’ho chiesto non
sanno esattamente quanto pagano in commissioni. Lo ammetto, neanch’io lo
sapevo, in una certa fase della mia vita. Le fabbriche di commissioni sono
diventate abilissime a nascondere le commissioni o a farle apparire
trascurabili. “Niente di che”. Niente di più lontano dalla verità. Quando scali
la montagna della libertà finanziaria, hai bisogno di ogni minimo passo avanti
per riuscire. Non puoi permetterti di fare due passi avanti e uno indietro,
lasciando che delle commissioni troppo alte ti prosciughino il conto corrente.
La vera domanda quindi è: stai finanziando la tua pensione o quella di qualcun
altro? Gira la pagina e scoprilo!
2
I gestori attivi si basano sul proprio giudizio e sull’esperienza per decidere
quali azioni o titoli obbligazionari acquistare, tenere e vendere. Credono che
sia possibile fare meglio del mercato con questo metodo. (N.d.A.)
3
Le locuzioni large cap e small cap sono abbreviazioni rispettivamente di
large/small market capitalization, nel senso di titoli afferenti a
società quotate a elevata (large) o a bassa (small)
capitalizzazione. Vi sono relativi indici (index) settoriali composti da
large o small cap. Con il termine growth (lett. crescita) si fa
riferimento a titoli di società caratterizzate da un elevato rapporto tra
prezzo e valore di libro (book value) o tasso di crescita (growth),
rapporto tipico per le società appunto “in crescita”, di solito quelle
impegnate su settori innovativi e altamente tecnologici rispetto ai titoli di
società che operano in settori più maturi o, anche detti, ciclici. (N.d.T.)
CAPITOLO
2.2
MITO N.
2: “LA NOSTRA COMMISSIONE? È UN PICCOLO PREZZO DA PAGARE!”
L’industria dei fondi comuni è attualmente la più grande operazione
di prelievo, una mangiatoia da 7000 miliardi di dollari da cui i gestori di
fondi, i broker e gli altri insider succhiano costantemente una fetta esagerata
dei risparmi delle famiglie per la casa, per la scuola e per la pensione.
Senatore Peter Fitzgerald, copromotore firmatario della Legge di
riforma dei fondi comuni del 2004 (bocciata dalla Commissione banche del
Senato)
OLTRE AL DANNO
LA BEFFA
Niente
irrita maggiormente che sentirsi dire un prezzo e poi accorgersi che se ne sta
pagando un altro. Ti metti d’accordo sul prezzo di una nuova macchina, ma
quando si arriva al momento di firmare i documenti compaiono come per magia
2000 dollari di commissioni. Lasci un albergo e scopri una spesa aggiuntiva,
una tassa turistica, il costo per il wireless o per gli asciugamani… Insomma,
hai capito.
È
deludente. Ci sentiamo in trappola. Ci sentiamo ingannati. Costretti o
semplicemente indotti a pagare più di quello che dovremmo. Con l’aiuto delle
clausole scritte in piccolo, l’industria da 13.000 miliardi di dollari dei
fondi comuni è senza dubbio la più abile nell’arte di nascondere le
commissioni.
In
un articolo di “Forbes” intitolato The Real Cost of Owning a Mutual Fund,
Ty Bernicke analizza passo passo i veri costi e arriva a un totale che lascia
senza fiato: il costo medio di un fondo comune è il 3,17% annuo!
Se
il 3,17% non ti sembra una grossa cifra, pensalo alla luce di quello che
abbiamo appena imparato a proposito del diventare o del possedere il mercato.
Per esempio, tu puoi possedere l’intero mercato (diciamo tutte le 500 azioni
dello S&P 500) per lo 0,14% – nel gergo degli investitori, 14 punti
base (BPS). Vuol dire appena 14 centesimi per ogni 100 dollari che investi.
(Rapida spiegazione per gli insider come te: ci sono 100 punti base nell’1%,
per cui 50 punti base equivalgono allo 0,5% e così via.)
Possedere
l’intero mercato si realizza grazie a un fondo indicizzato a basso costo come
quelli offerti da Vanguard o Dimensional Fund Advisors. E già sappiamo che
possedere il mercato batte il 96% di tutti i fondi comuni “attivi” su un
periodo di tempo abbastanza lungo. Certo, magari saresti disposto a pagare il
3% a un gestore straordinario come Ray Dalio, che da quando ha lanciato il suo
fondo ha realizzato il 21% all’anno di rendimento lordo! Ma la maggior parte
dei fondi comuni ci costa circa 30 volte, o il 3000% in più, in commissioni, e
per cosa? Una performance inferiore!!! Ti immagini pagare 30 volte tanto lo
stesso modello di macchina del tuo vicino di casa, per andare ai 40 km all’ora?
Questo
è esattamente ciò che avviene oggi. Due vicini hanno investito nel mercato, ma
uno ricava soldi a palate ogni anno, l’altro guadagna pochi centesimi per ogni
dollaro.
STESSI
RENDIMENTI, DIVERSI RISULTATI IL COSTO DELL’IGNORANZA
Tre
amici d’infanzia, Jason, Matthew e Taylor, a 35 anni hanno 100.000 dollari
ciascuno da investire. Scelgono fondi comuni diversi e tutti e tre sono
abbastanza fortunati da avere gli stessi rendimenti annui, il 7%. All’età di 65
anni, si ritrovano per confrontare i loro conti correnti. A un’analisi più
approfondita, si accorgono che le commissioni che hanno pagato sono state molto
diverse l’una dall’altra: rispettivamente dell’1, del 2 e del 3% all’anno.
Ecco
l’impatto delle commissioni sul loro conto:
Jason:
100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno il 3% all’anno di commissioni): 324.340
dollari;
Matthew:
100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno il 2% all’anno di commissioni): 432.194
dollari; e
Taylor:
100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno l’1% all’anno di commissioni): 574.349
dollari.
Stessa somma investita, stesso rendimento, ma Taylor ha quasi il
doppio del suo amico Jason. Su quale cavallo
scommetteresti? Quello con il fantino da 100 libbre o quello con il fantino da
300 libbre?
“Solo”
l’1% qui e l’1% là. Non sembra molto, ma componendosi nel tempo potrebbe fare
la differenza fra l’essere padrone di soldi che ti durano per tutta la vita o
sopravvivere con l’assistenza del governo o della famiglia.
È
la differenza fra l’ansia che ti fa stringere i denti a ogni bolletta o la
tranquillità mentale che ti permette di vivere come vuoi e goderti la vita.
Praticamente, può voler dire lavorare dieci anni in più prima di poter
smettere. Come ci ha mostrato Jack Bogle, pagando commissioni eccessive rinunci
a una percentuale tra il 50 e il 70% del tuo capitale futuro.
Ben
inteso, l’esempio qui sopra è ipotetico. Facciamo un caso più reale. Fra il 1°
gennaio 2000 e il 31 dicembre 2012, lo S&P 500 è rimasto fermo.
Nessun rendimento. Questo periodo comprende il cosiddetto “decennio perduto”,
perché molte persone non hanno fatto alcun passo avanti, ma hanno dovuto
affrontare un’altissima volatilità a causa della crescita del 2007, della
caduta libera del 2008 e della corsa al rialzo iniziata nel 2009. Immaginiamo
che tu avessi investito i tuoi risparmi di 100.000 dollari. Se ti fossi
limitato a seguire o possedere il mercato in questi 12 anni, il tuo conto
corrente sarebbe stato fermo e le commissioni minime. Ma se hai pagato il 3,1%
all’anno di commissioni, hai pagato più di 30.000 dollari! Il tuo conto
corrente è sotto del 40% (ti restano solo 60.000 dollari) – e il mercato è
rimasto fermo. Tu hai investito il capitale, tu ti sei preso tutti i rischi,
e loro hanno guadagnato a prescindere.
NON SONO MICA
COSì STUPIDO!
Forse,
mentre leggi, stai pensando: “Tony, non sono mica così stupido! Ho guardato le
spese dei miei fondi comuni e sono solo dell’1%. Che diamine, ho addirittura
dei fondi no load, senza spese!” Bene, ho giusto una palude in
Florida che vorrei venderti! Seriamente, questa è esattamente la conclusione a
cui vogliono farti arrivare! Come il prestigiatore, le compagnie di fondi
comuni usano il vecchio trucco della distrazione. Vogliono che ci concentriamo
sull’oggetto sbagliato mentre loro ci tolgono abilmente l’orologio. Le spese
dichiarate sono il cartellino del prezzo riportato sui materiali informativi.
Ma questi non raccontano tutta la storia…
Lascia
che sia il primo ad ammettere che in una certa fase della vita ho creduto di
stare investendo in maniera intelligente, e possedevo la mia brava quota di
fondi comuni a cinque stelle gestiti attivamente. Avevo fatto i compiti a casa.
Avevo controllato le spese. Consultato un broker. Ma, come te, io sono
impegnato a lavorare e a occuparmi della mia famiglia. Non avevo il tempo di
sedermi a leggere le 50 pagine di contratto. L’elenco di commissioni è nascosto
nelle parti scritte in piccolo. Ci vuole un dottorato in economia per
scoprirlo.
DOTTORATO IN
COMMISSIONI
Subito
dopo il crollo del 2008, Robert Hiltonsmith prese un dottorato in economia e
decise di mettersi a lavorare nel “pensatoio” politico Dēmos. Come tutti noi,
nulla di ciò che aveva imparato a scuola l’aveva preparato a creare una
strategia di investimento vincente.
Così,
come la maggior parte delle persone, ha incominciato a risparmiare per la sua
pensione. Ma benché il mercato fosse in crescita, il suo conto corrente solo di
rado cresceva a sua volta. Qualcosa non andava per il verso giusto. Robert decise
di impegnarsi in un progetto di ricerca. Per prima cosa si lesse le 50 e passa
pagine di contratto per ciascuno dei 20 fondi in cui aveva investito. Un
“legalese” incredibilmente arido e noioso, pensato apposta per risultare,
parole di Robert, “molto opaco”.4
C’erano espressioni che non riusciva a decifrare, sigle che non aveva idea di
che cosa significassero, e soprattutto un catalogo di 17 differenti commissioni
applicate. C’erano anche costi aggiuntivi che non erano commissioni vere e
proprie, ma erano comunque a carico dell’investitore.
Per
mascherare meglio le commissioni, Wall Street e la grande maggioranza dei
venditori di fondi comuni hanno inventato una terminologia piuttosto diversificata
e caotica. Commissioni di gestione, commissioni di distribuzione e di
marketing, costi di negoziazione (commissioni di brokeraggio, costi di spread e
market impact costs, o costi di impatto del mercato5),
soft-dollar costs,6
commissioni di uscita, commissioni sul conto, commissioni di acquisto,
commissioni di archiviazione e tenuta dei registri, commissioni per il piano
amministrativo ecc. Chiamale come vuoi. Tutte ti costano soldi! Tutte ti
trascinano all’indietro mentre scali la tua montagna!
Dopo
un intero mese di studio, Robert Hiltonsmith giunse alla conclusione che non
c’era nessuna possibilità che il suo conto prosperasse, con quelle commissioni
eccessive e nascoste che facevano da falla nella barca. Nel suo rapporto, intitolato
The Retirement Savings Drain: The Hidden & Excessive Costs of 401(k)s,
calcolava che un lavoratore perde in media 154.794 dollari di commissioni nel
corso della sua vita (a fronte di un salario annuo di circa 30.000 dollari e di
un risparmio medio del 5% all’anno). Chi guadagna di più, per esempio circa
90.000 dollari all’anno, perde fino a 277.000 dollari in commissioni!
Hiltonsmith e la Dēmos hanno reso un grande servizio alla società denunciando
la tirannide di questi costi.
LA MORTE DEI
MILLE TAGLI
Nell’antica
Cina, la morte dei mille tagli era la forma di tortura più crudele a causa del
tempo necessario per uccidere la vittima. Oggi la vittima è l’investitore
americano e la proverbiale lama è l’eccesso di commissioni che lentamente, ma
sicuramente, dissangua l’investitore fino a ucciderlo.
David
Swensen, come abbiamo detto, è il direttore degli investimenti della dotazione
di Yale. Ha fatto crescere il fondo da 1 miliardo a più di 23,9 miliardi di
dollari ed è considerato il Warren Buffett dell’investimento istituzionale.
Sedendo accanto a lui nel suo ufficio a Yale, mi sono sentito illuminato, ma
anche arrabbiato, quando mi ha spiegato la vera verità a proposito delle
“fabbriche di commissioni” che stanno massacrando gli americani. “Nel complesso,”
ha detto David, “i fondi comuni sottraggono enormi somme agli investitori in
cambio di uno scandaloso disservizio.” Più avanti ci metteremo con calma a
seguire i consigli di David sul portafoglio, ma la migliore delle strategie è
inutile se le commissioni eccessive ti tolgono il terreno sotto i piedi.
L’organizzazione
per la “raccolta di investimenti” e i fondi comuni a gestione attiva che essa
spaccia sono per lo più un disastroso esperimento sociale incominciato nei
primi anni ottanta, con l’avvento di questi sistemi di contribuzione aziendale
su base volontaria. Di per sé questi sistemi non erano un concetto “sbagliato”.
Furono una buona occasione per quelli che volevano mettere da parte ulteriori
risorse. Ma il tutto doveva rimanere circoscritto al ruolo di complemento di un
piano pensionistico tradizionale. Oggi ci sono più di 13.000 miliardi di
dollari in fondi comuni gestiti, che dovrebbero aiutarci a raggiungere i nostri
obiettivi pensionistici. Dovrebbero battere il mercato. Ma non solo battono il
mercato molto raramente, la maggior parte di essi chiede commissioni
astronomiche a fronte di questa mediocrità. L’insieme di queste commissioni
finirà per compromettere la qualità della vita di decine di milioni di persone
e potrebbe rivelarsi il pericolo numero uno per la nostra libertà finanziaria.
Ti sembra un’esagerazione?
Jack
Bogle, il fondatore di Vanguard, dice: “Io credo che gli alti costi [che
erodono rendimenti già bassi] siano un rischio per l’investitore, esattamente
come [la situazione economica in] Europa o Cina.”
LE COSE
PEGGIORANO
Ricapitoliamo.
Non solo la grande maggioranza (96%) dei fondi comuni a gestione attiva non
batte il mercato, ma ci chiede un occhio della testa e ci sottrae fino a due
terzi del nostro capitale potenziale sotto forma di commissioni. Ma c’è
dell’altro: hanno il coraggio di guardarti in faccia e dirti che il loro scopo
è fare i tuoi interessi proprio mentre fanno pressioni sul Congresso per
assicurarsi che ciò non avvenga.
LA
VERITÀ/SOLUZIONE
Per
prima cosa, devi sapere quanto paghi! Ti consiglio di visitare il sito web del
software di investimento Personal Fund (www.PersonalFund.com)
per il suo calcolatore di costi, che analizza ciascuno dei vostri fondi e si
spinge oltre il semplice rapporto di spesa per i costi addizionali. Tieni a
mente però che questi calcolatori possono solo stimare le commissioni. Non
possono tener conto di altri costi quali le tasse perché il livello di
tassazione per ogni persona può essere differente.
Pensaci:
risparmi il 10%, ma la metà se ne va in commissioni. È una follia! Qui
imparerai che puoi evitare questa trappola. Diventando un insider, puoi metter
fine oggi stesso a questo ladrocinio. Commissioni così alte equivalgono a
scalare l’Everest in ciabatte e magliettina. Sei morto ancora prima di
incominciare.
VIA DI FUGA
Per
sfuggire alle fabbriche di commissioni, devi abbassare le commissioni totali
annue e gli altri costi di investimento all’1,25% o meno, in media. Questo
significa che il costo della consulenza (un consulente per gli investimenti
regolarmente iscritto all’albo che ti aiuta a scegliere adeguatamente, a
riequilibrare il tuo portafoglio periodicamente e così via) più i costi
degli investimenti dev’essere idealmente al di sotto dell’1,25%. Per esempio,
potresti pagare l’1% o meno al consulente e lo 0,20% per fondi indicizzati a
basso costo come quelli offerti da Vanguard (totale: 1,2%). E l’1% pagato al
consulente dev’essere deducibile dalle tasse. Il che vuol dire che il costo per
te si dimezza o quasi, a seconda della tua fascia di reddito. La maggior parte
degli americani usa il tipico broker le cui commissioni non sono deducibili,
come non lo sono le alte commissioni legate al fondo comune. (Parleremo fra
breve della differenza fra un broker e un consulente per gli investimenti
regolarmente iscritto all’albo. Non trascurare questo argomento!)
Nella
parte 3 ti farò vedere passo passo come abbattere drasticamente le commissioni
e come affrontare il tema delle tasse. Tutti i soldi che risparmierai
accelereranno il tuo cammino verso la libertà finanziaria.
MAI PIÙ
Adesso
che conosci le regole del gioco, adesso che hai gettato l’occhio dietro le
quinte, prendi la decisione di non farti mai più sfruttare. Stabilisci in
questo preciso momento che non sarai mai più uno dei tanti. Stai per diventare
un insider, adesso. Sei il giocatore di scacchi, non il pedone sulla
scacchiera. La conoscenza è potere, ma l’esecuzione batte la conoscenza, perciò
quello che conta è quello che farai d’ora innanzi. Sì, io ti mostrerò
esattamente come ridurre le commissioni, ma tu devi decidere di fare i passi
necessari. Devi dichiarare che non pagherai mai più commissioni folli
per una performance insufficiente. E se questo libro ti farà risparmiare dal 2
al 3% all’anno in commissioni inutili, ti abbiamo rimesso in tasca centinaia di
migliaia di dollari, forse addirittura milioni. Detto altrimenti, potresti
arrivare alla tua meta molto più rapidamente e risparmiare da 5 a 15 anni di
tempo di accumulazione così da poterti ritirare prima in pensione, se lo
desideri.
Semplicemente
eliminando dalla tua vita i fondi comuni costosi e sostituendoli con fondi
indicizzati a basso costo, avrai fatto un grande passo verso il recupero del
70% del tuo capitale potenziale! È una cosa emozionante! Che cosa vuol dire per
te e per la tua famiglia? Vanguard ha un’intera serie di fondi indicizzati a
basso costo (con molte diverse tipologie di investimento) il cui costo va dallo
0,05 allo 0,25% annuo “tutto compreso”. Dimensional Funds è un altro grande
fornitore di fondi a basso costo. Se non hai accesso a questi fornitori, ti
spiegheremo come fare. I fondi indicizzati a basso costo sono cruciali, ma
scegliere quanto acquistare di un determinato fondo e come gestire il portafoglio
nel suo complesso sul lungo periodo sono le chiavi del successo. Ne parleremo
nelle prossime pagine.
Adesso
che hai deciso di passare all’azione, a chi ti rivolgi? Di chi ti fidi per
farti guidare? Tornare dal tuo broker per risparmiare sulle commissioni è come
andare dal farmacista per smettere di prendere medicine. Come si trova un
consiglio disinteressato? Come fai a sapere che chi ti guida non fa l’interesse
della persona che ti siede davanti? Gira la pagina e scopri il Mito n. 3 e la
risposta a queste pressanti domande…
APPROFONDISCI
L’ANALISI
Se
vuoi davvero sapere quanto ti viene portato via grazie alle commissioni
nascoste, prenditi un momento e guarda l’elenco qui sotto, che riporta alcune
delle commissioni e dei costi fondamentali che influiscono sui tuoi
investimenti in fondo comuni:
1. Expense
ratio (percentuale delle spese). Questa è la voce principale – il numero su
cui vogliono che concentriamo l’attenzione. Ma non racconta tutta la storia.
Secondo Morningstar, i fondi azionari USA pagano in media l’1,31% annuo alla
compagnia per la gestione del portafoglio e spese operative come il marketing,
la distribuzione e l’amministrazione. Molti dei grandi fondi hanno capito che
la quota dell’1% è quella giusta per far sì che gli investitori non protestino
e i broker abbiano una bella storia da raccontare – o da vendere.
2. Costi
di transazione. I costi di transazione sono una categoria ampia e incerta,
che si può ulteriormente suddividere in categorie come le commissioni di
brokeraggio, i market impact costs o costi sull’impatto del mercato (i costi
per muovere il mercato, poiché i fondi comuni trattano posizioni che provocano
grandi cambiamenti nel mercato) e costi di spread (la differenza fra il prezzo
di vendita – in gergo lettera – e quello di acquisto – in gergo denaro
– di un’azione). Uno studio del 2006 dei professori di Economia Roger Edelen,
Richard Evans e Gregory Kadlec ha scoperto che i fondi comuni azionari in
America costano mediamente l’1,44% all’anno. Questo significa che i costi di
transazione sono forse la spesa più alta quando si possiede un fondo comune, ma
il settore li considera troppo difficili da quantificare e quindi non ne parla
nei dépliant!
3. Costi
di soft-dollar. Questa tipologia di “scambio” è un accordo in base al quale
i gestori di fondi comuni decidono di pagare costi di negoziazione gonfiati in
modo che la casa esterna di brokeraggio che esegue i loro ordini possa
rientrare per i costi aggiuntivi rivalendosi così sul gestore del fondo. È un
programma premio-fedeltà per chi usa un determinato venditore. Una sorta di
tessera frequent flyer di Wall Street. Il gestore del fondo può usare queste
somme per pagare certe spese, tipo di studio e ricerca o reportistica. Sono
costi che il gestore dovrebbe comunque accollarsi e che in questo modo accolla
a te e a me! Si tratta semplicemente di aumenti nel premio per la gestione, ben
mascherati, che ottengono lo scopo. Passano inosservati e sono quasi
impossibili da quantificare, per cui non riusciamo a includerli nell’equazione
qua indicata – ma sono costi, senza ombra di dubbio.
4. Cash
drag (costi per la liquidabilità). I gestori di fondi comuni devono gestire
la cassa in modo da avere sempre una certa liquidità e soddisfare ogni riscatto
(vendita). Poiché i liquidi non sono investiti, non generano rendimento e
quindi danneggiano la performance. Secondo uno studio intitolato Dealing
with the Active, di William O’Rielly, CFA, e Michael Preisano, CFA,*
il costo medio per la liquidità su un fondo azionario in un orizzonte temporale
di 10 anni è stato lo 0,83% all’anno. Non sarà una commissione diretta, ma è un
costo che abbassa la tua performance.
5. Spese
di riscatto. Se vuoi vendere il tuo fondo, potresti dover pagare un
riscatto. Questa spesa è versata direttamente alla casa di investimento del
fondo e negli Stati Uniti non può superare il 2%. Come in un bancomat
carissimo, riprenderti i tuoi 100.000 dollari potrebbe costartene 2000!
6. Exchange
fee (commissione di passaggio). Alcuni fondi fanno pagare il passaggio da
un fondo all’altro, anche all’interno della stessa famiglia di fondi.
7. Account
fee (spese di conto). Alcuni fondi chiedono una somma solo per avere il
conto corrente.
8. Commissioni
di acquisto. Una commissione di acquisto, da non confondere con una
percentuale sulle vendite, è una cifra che finisce direttamente alla casa di
investimenti che ha emesso il fondo al momento dell’acquisto.
9. Commissioni
di vendita o commissioni di vendita differite. Queste commissioni, che di
solito si pagano al broker, o saltano fuori quando acquisti il fondo (per cui
viene investita una somma inferiore a quella che depositi per acquistare quote
del fondo) oppure le paghi quando lasci il fondo e riscatti le tue quote.
*
Chartered Financial Analyst, un professionista accreditato dal CFA Institute,
con sede negli Stati Uniti. (N.d.T.)
4 Robert Hiltonsmith e il suo studio erano al centro di uno
straordinario documentario di Frontline intitolato The Retirement
Gamble, andato in onda su PBS il 23 aprile 2013. (N.d.A.)
5 La differenza tra il prezzo pagato per la transazione e quello che
si sarebbe avuto se la transazione non fosse avvenuta. Detto diversamente, tale
costo è pari all’impatto che la transazione ha sul prezzo di mercato. (N.d.T.)
6 Costi per servizi di varia natura e non di transazione; di solito,
analisi di mercato quali funzionali all’attività di gestione di portafoglio del
fondo. (N.d.T.)
CAPITOLO
2.3
MITO N.
3: “I NOSTRI RENDIMENTI? WHAT YOU SEE IS WHAT YOU GET”
Sorpresa: i rendimenti dichiarati dei fondi comuni non finiscono
davvero nelle tasche degli investitori.
Jack Bogle, fondatore di Vanguard
Molte persone conoscono bene il disclaimer secondo cui i rendimenti
passati non sono garanzia di risultati futuri. Poche invece sanno che anche i
numeri stessi dei rendimenti passati possono essere ingannevoli.
How Funds Massage Numbers, Legally,
“Wall Street Journal”, 31 marzo 2013
IL ROSSETTO SUL
MAIALE
Nel
2002 Charles Schwab fece una bella pubblicità in TV dove un tipico direttore
vendite di Wall Street fa il discorso del mattino ai suoi collaboratori. “Dite
ai vostri clienti che la situazione è rovente! Un incendio! Ma non ditegli la
cosa fondamentale, cioè che puzzano!” E conclude la predica distribuendo
biglietti per i Knicks ai venditori migliori e dando un consiglio finale:
“Mettiamo un po’ di rossetto su questo maiale!”
GUARDA IL MIO
LATO MIGLIORE
Nel
1954 Darrell Huff scrisse un libro intitolato Mentire con le statistiche.
Egli indica “l’infinito numero di trucchi usati per ingannare anziché per
informare”. Oggi l’industria dei fondi comuni è riuscita a usare un metodo
ingannevole per calcolare e pubblicare rendimenti che, come dice Jack Bogle, “non
finiscono nelle tasche degli investitori”. Ma prima di spiegare quest’abile
gioco di prestigio, cerchiamo di capire l’illusione dei rendimenti medi.
Qui
sotto c’è un grafico che mostra un ipotetico mercato che va su e giù come un
ottovolante. Su del 50%, giù del 50%, su del 50%, giù del 50%. Come te, mi
aspetterei che un rendimento dello 0% significasse che non ho perso soldi. E ci
sbaglieremmo tutti e due!
Come
puoi vedere, se parti con una cifra concreta (diciamo 100.000 dollari), alla
fine del periodo di quattro anni ne hai persi 43.750, cioè il 43,75%! Pensavi
di essere in pari, invece sei sotto del 43,75%! L’avresti mai indovinato?
Adesso che sei un insider, stai attento! I rendimenti medi contengono
un’illusione, fanno pensare a un miglioramento delle performance che non
esiste.
In
un articolo di “Fox Business” intitolato Solving the Myth of Rate of Return,
Erik Krom spiega le conseguenze di questa discrepanza nel mondo reale: “Un
altro modo di considerare la cosa è seguire il Dow Jones dal 1930. Se sommi
le cifre e dividi il totale per 81 anni, ottieni un rendimento medio del 6,31%;
ma se fai i conti, ottieni un rendimento reale del 4,31%. Perché è così
importante? Se avessi investito 1000 dollari nel 1930 al 6,31%, avresti 142.000
dollari; al 4,31% ne avresti solo 30.000.”
LA BILANCIA È
FALSA
Adesso
che hai capito che i rendimenti medi non sono una rappresentazione reale di
quello che guadagni, siediti e rilassati, perché la grande illusione non è
tutta qui. I maghi della matematica di Wall Street sono riusciti a far sembrare
i loro rendimenti ancora migliori. In che modo?
In
breve, quando un fondo comune dichiara un certo rendimento, questo non è, come
dice Jack Bogle, quello che “finisce davvero nelle tasche degli investitori”.
Perché? Perché i rendimenti che leggi sui dépliant sono i cosiddetti rendimenti
ponderati per periodo di riferimento o tempo (time-weighted returns).
Suona complicato, ma non lo è. (Puoi usare tutto questo per fare il brillante
alla prossima festa!)
Il
gestore del fondo comune dice: se abbiamo 1 dollaro all’inizio dell’anno e 1,20
dollari alla fine dell’anno, siamo cresciuti del 20%. “Scatena il marketing e
compera pagine intere di pubblicità!” Ma in realtà sono pochi gli investitori
che hanno tutti i loro soldi nel fondo all’inizio dell’anno. Di solito noi
facciamo vari versamenti nel corso dell’anno. E se versiamo di più nei periodi
in cui il fondo si comporta bene (un tema comune, lo sappiamo, perché gli
investitori danno la caccia alle performance) e meno quando si comporta male,
il nostro rendimento sarà molto diverso da quello pubblicizzato. Così, se alla
fine dell’anno ci sediamo e prendiamo in considerazione i versamenti e i
prelievi “reali”, scopriremo quanto abbiamo guadagnato o perso in realtà. E
questo approccio realistico è il cosiddetto rendimento del portafoglio
ponderato per il capitale effettivamente investito (money-weighted return).
I rendimenti del portafoglio ponderato per il capitale effettivamente investito
sono quelli che otteniamo davvero, mentre i rendimenti ponderati per il periodo
di riferimento o tempo sono quelli che i gestori usano per le pubblicità.
Jack
Bogle sostiene da molto tempo la necessità di cambiare queste regole. Crede che
gli investitori debbano sapere quanto hanno guadagnato o perso davvero in base
alla loro situazione personale (versamenti e prelievi inclusi). Sembra sensato,
no? Ma ecco perché i fondi comuni fanno resistenza. Bogle dice: “Abbiamo
confrontato i rendimenti ottenuti dagli investitori – rendimenti ponderati per
capitale effettivamente investito – e quelli ottenuti dai fondi – o rendimenti
ponderati per il tempo. Gli investitori, rispetto al fondo, restano indietro di
tre punti percentuali all’anno.” Wow! Quindi se il fondo dichiara un 6% di
rendimento, i suoi investitori hanno ottenuto il 3%.
LA VERITÀ È LA
SOLUZIONE
I
rendimenti medi sono come le foto sui profili dei siti di incontri. Danno
un’immagine edulcorata della realtà. Se conosci la cifra con cui hai
incominciato a investire e sai quanto possiedi oggi, puoi andare su un sito
come Moneychimp (www.moneychimp.com/calculator/discount_rate_calculator.htm)
che ti mostrerà esattamente il rendimento reale dei tuoi soldi in un certo
periodo di tempo.
Devi
ricordare anche che i rendimenti dichiarati dai fondi comuni sono basati su una
persona ideale che ha investito tutti i suoi soldi il giorno 1. Ma questo non
vale per la maggior parte di noi, per cui non possiamo illuderci e credere che
i rendimenti dei dépliant patinati siano gli stessi che ci ritroviamo realmente
sul conto.
IL SENTIERO È
SGOMBRO
Nessuno
ha detto che scalare una montagna sarebbe stato facile. Ma è molto, molto più
facile se hai un machete chiamato “verità” per sfrondare le bugie e vedere con
chiarezza il sentiero che hai davanti. Da insider, non stai più procedendo alla
cieca.
Adesso
sai che i fondi comuni azionari non battono il mercato sul lungo periodo
(soprattutto se consideri commissioni e tasse).
Sai
anche che le commissioni sono importanti. E riducendo le commissioni, puoi
recuperare il 60 o il 70% del tuo futuro capitale potenziale. In che modo
questa stupefacente verità influenzerà il tuo futuro?
E,
infine, sai che i rendimenti medi non ti danno il quadro reale. Quelli che
contano sono i rendimenti reali. E adesso tu possiedi i semplici strumenti per
calcolarli.
Il
tuo viaggio verso la libertà finanziaria è a buon punto. Stai prendendo il
passo e le verità che hai scoperto finora ti rendono diverso dalla “massa”
degli altri.
VOLARE IN
SOLITARIA
Quando
spiego alle persone questi strumenti, spesso noto che nasce un sentimento di
sfiducia generalizzata. In un certo senso, le persone si sentono tradite, man
mano che capiscono le vere regole del gioco. Pensano che d’ora innanzi
dovranno gestire tutto da sole e isolarsi perché “non ci si può fidare di
nessuno”. Questo non è vero, però. Ci sono molti incredibili professionisti
della finanza integerrimi e dediti agli interessi dei loro clienti. Io ho un
consulente fantastico che incarico implicitamente di agire nel mio interesse e
insieme studiamo e gestiamo i miei investimenti. Come te, sono spaventosamente
impegnato e non ho né il tempo né la voglia di passare le giornate a gestire i
dettagli del mio portafoglio. In verità, se fatta bene, una revisione
trimestrale o anche semestrale è più che sufficiente per ridefinire i tuoi obiettivi
e riequilibrare il tuo portafoglio.
In
che modo quindi puoi capire la differenza tra un mero venditore e un consulente
di fiducia? Tra un broker e una guida? Il Mito n. 4 ci aiuterà a scoprire
rapidamente se la persona che abbiamo di fronte lavora per te o per la
compagnia da cui dipende. Come disse Gola Profonda ai tempi dello scandalo
Watergate: “Seguite i soldi. Seguite sempre i soldi.”
CAPITOLO
2.4
MITO N.
4: “SONO IL TUO BROKER, SONO QUI PER AIUTARTI”
È difficile far capire qualcosa a un uomo, quando il suo stipendio
dipende dal fatto di non capirla.
Upton Sinclair
FAMMI CAPIRE
BENE
Ricapitoliamo.
I
fondi comuni che mi hanno venduto mi costano commissioni astronomiche che
potrebbero privarmi addirittura del 70% del mio capitale futuro.
In
un periodo di tempo prolungato, il 96% dei fondi gestiti attivamente ha
risultati inferiori al mercato (o al benchmark).
Mi
fanno pagare da 10 a 30 volte quello che mi costerebbe possedere un fondo
indicizzato a basso costo e “diventare” o imitare il mercato.
I
rendimenti dichiarati dei fondi comuni sono molto migliori di quelli che
ottengo io perché sono rendimenti ponderati per il tempo, non rendimenti
ponderati per i miei effettivi capitali investiti. I rendimenti ponderati per i
capitali effettivamente investiti sono quelli che otteniamo/spendiamo davvero,
mentre i rendimenti ponderati per il tempo sono quelli che i gestori dei fondi
usano per le pubblicità.
Gran
finale: il tuo broker ti guarda negli occhi e ti dice che ha a cuore i tuoi
interessi, perché molto probabilmente crede davvero di aiutarti. Non capisce o
non gli hanno mai insegnato l’impatto di ciò che abbiamo appena descritto. Che
diamine, probabilmente segue per i suoi investimenti personali lo stesso
consiglio che sta dando a te.
GNAM! GNAM!
Com’è
possibile che la grande maggioranza degli americani stia morendo la morte dei
mille tagli e non si alzi, non voti tenendo conto del portafoglio e non porti i
sudati risparmi altrove? La risposta è che da decenni sono tenuti all’oscuro.
Molte persone con cui parlo sono sospettosissime dei servizi finanziari nel
loro complesso e del loro desiderio di “aiutarti” ad avere successo. Sono già
stati scottati. Ma di fronte al continuo scontro fra notizie contrastanti e
alla potenza del marketing, si lasciano rapidamente sopraffare. Per non parlare
delle esigenze della vita quotidiana. Molti hanno innestato il pilota
automatico per quanto riguarda le proprie finanze e si sono rassegnati a far
parte del gregge. “Sperare” è diventata la loro strategia.
C’è
una sorta di consolazione sociale nel sapere che non sei solo. Mi tornano in
mente i documentari di Discovery Channel in cui uno gnu si avvicina cauto alla
pozza infestata di coccodrilli per bere pochi minuti dopo che le mascelle di un
coccodrillo si sono chiuse su un suo compagno. È stupido, quell’animale? No, sa
che senz’acqua morirà sotto il feroce sole africano, quindi corre un rischio
calcolato. Molti di noi si comportano nello stesso modo. Sappiamo di non poter
restare a bordo campo, sulla riva del fiume, perché l’inflazione ci
distruggerebbe se restassimo seduti sui nostri soldi. Così, come i vicini e i
colleghi, andiamo verso l’acqua trepidando e quando meno ce lo aspettiamo… gnam!
Un
Lunedì Nero. Una bolla tecnologica. Un altro 2008.
Nel
frattempo, la casa di brokeraggio a cui abbiamo affidato il tenore di vita
della nostra famiglia non corre alcun rischio e anno dopo anno miete compensi
record.
Mentre
scrivo queste parole, all’inizio del 2014, i prezzi di mercato continuano a
crescere. Dal 2009 fino alla fine del 2013 il mercato è cresciuto del 131%
(compresi i reinvestimenti dei dividendi). È la quinta maggiore crescita della
storia. La gente vede i rendiconti mensili aumentare e ricomincia a star bene.
I gestori e i dirigenti dei fondi comuni fanno carriera. Ma i coccodrilli
continuano a nutrirsi.
PROTEZIONE DA
CHI?
Alla
fine del 2009 i deputati Barney Frank e Chris Dodd hanno proposto un regolamento
chiamato Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act. Un
anno più tardi, dopo grandi pressioni da parte della comunità finanziaria, è
passata una versione della legge molto più morbida dell’originale. Ma nessuno
si è fatto la domanda fondamentale: Da chi o da che cosa, esattamente,
abbiamo bisogno di essere protetti?
Dalle
persone a cui affidiamo il nostro futuro finanziario? Dai broker che ci vendono
costosi fondi comuni? Dai gestori stessi, che fanno giochi legali, ma loschi,
per riempirsi le tasche? Dagli high-frequency trader che “prevengono” il
mercato e guadagnano milioni un centesimo alla volta? Solo negli ultimi due
anni abbiamo visto trader canaglie causare milioni di perdite alle banche;
grandi aziende come la MF Global appropriarsi di fondi dei clienti e poi
dichiarare bancarotta; condanne per insider trading in uno dei più grandi hedge
fund; e banchieri accusati di aver truccato l’indice LIBOR (London Interbank
Offered Rates), il benchmark più usato al mondo per i tassi di interesse a
breve termine.
IL CUOCO NON
MANGIA IL SUO PIATTO
Siamo
continuamente influenzati da coloro che dicono “fa’ quello che dico, non quello
che faccio”. In un illuminante studio del 2009 di Morningstar, su 4300 fondi
comuni a gestione attiva si è scoperto che il 49% dei gestori non possedeva
quote del fondo che gestiva. Proprio così. Il cuoco non mangia il suo
piatto.
Del
restante 51%, la maggior parte possedeva una piccola quota del suo fondo in
rapporto ai suoi guadagni netti complessivi. Ricorda che queste sono persone
che guadagnano milioni di dollari, a volte decine di milioni, grazie alle loro
competenze:
– 2126
gestori non possedevano quote del fondo che gestivano.
– 159
gestori avevano investito da 1 a 10.000 dollari nel loro fondo.
– 393
gestori avevano investito da 10.001 a 50.000 dollari.
– 285
gestori, da 50.001 a 100.000 dollari.
– 679
gestori, da 100.001 a 500.000 dollari.
– 197
gestori, da 500.001 a 999.999 dollari.
– 413
gestori avevano investito più di 1 milione.
La domanda ovvia è: se le persone che gestiscono il fondo non
investono nel fondo che gestiscono, perché dovrei farlo io? È una buona
domanda!!
Il
cuoco non mangia i cibi che prepara se gli ingredienti sono cattivi o se sa
com’è davvero la cucina e il suo odore. Questi gestori di conti sono
intelligenti – lavorano al sicuro.
DOVE SONO GLI
YACHT DEI CLIENTI?
Fred
Schwed jr. era un trader professionista che lasciò Wall Street dopo aver perso
molti soldi nel crollo del 1929. Nel 1940 scrisse il classico Where Are the
Customers’ Yachts?, or A Good Hard Look at Wall Street. La battuta del
titolo è stata riproposta in mille varianti nel corso degli anni, ma nel libro
di Schwed un broker di successo di nome William Travers sta ammirando molti
splendidi yacht mentre si trova in vacanza a Newport, Rhode Island. Gli viene
spiegato che gli yacht appartengono ora a un banchiere, ora a un broker o a un
trader.
“E
dove sono gli yacht dei clienti?” chiede lui.
Sono
passati quasi 75 anni da quando è stato pubblicato questo aneddoto, ma potrebbe
essere stato scritto ieri!
DI CHI FIDARSI
Abbiamo
visto tutti numerose varianti della stessa pubblicità. Marito e moglie, con
l’aria preoccupata, siedono alla scrivania del loro consulente finanziario. E
con la saggezza di un nonno e l’aria vissuta di chi ha superato molte tempeste,
l’attore li rassicura che con il suo aiuto se la caveranno bene. “Non
preoccupatevi, vi sosteniamo noi. Manderemo i vostri figli all’università. Vi
procureremo quella barca a vela. O quella casa per le vacanze.” Il sottinteso è
forte e chiaro: “I vostri obiettivi sono i nostri obiettivi. Siamo qui per
aiutarvi.” Ma la vera domanda è: i nostri interessi corrispondono davvero?
La
persona a cui pensi di affidare il futuro tuo e della tua famiglia è davvero
incentivata ad agire nel tuo interesse? Molti risponderebbero di sì – e
sbaglierebbero. La risposta a questa domanda può fare la differenza tra il
fallimento o il successo nel tuo viaggio verso la libertà finanziaria. Quando
scali una montagna, come ti sentiresti se la tua guida si preoccupasse della
propria sopravvivenza più che della tua? Come mi ha ricordato David Swensen:
“Il tuo broker non è un tuo amico.”
LO STANDARD
DELL’ADEGUATEZZA
La
verità è questa: l’industria dei servizi finanziari ha molte persone attente e
di perfetta integrità che vogliono davvero fare ciò che è nell’interesse dei
loro clienti. Purtroppo, molte operano all’interno di un ambiente “a circuito
chiuso” e hanno quindi a disposizione strumenti preconfezionati per fare
l’interesse della “casa”. Il sistema è pensato per ricompensarli in base a
quanto vendono, non per i consigli spassionati che forniscono. E il prodotto o
il fondo che ti vendono non dev’essere per forza il migliore disponibile, né il
migliore per te. Per legge, basta che ti forniscano un prodotto “adeguato”.
Che
standard è “adeguato”? Vuoi un partner adeguato, nella vita? “Cara, com’è
andata stasera?” “Oh, il sesso è stato adeguato.” Lavorare in modo adeguato ti
procurerà una promozione? Sceglieresti una compagnia aerea con uno standard di
sicurezza adeguato? “Andiamo a pranzo qui: mi hanno detto che il cibo è
adeguato.”
Eppure,
secondo David Karp, un consulente finanziario iscritto all’albo, lo standard
dell’adeguatezza dice sostanzialmente: “Non importa chi si avvantaggia di più
tra il cliente e il consulente. Purché l’investimento sia adeguato (cioè sia
genericamente in linea con i tuoi obiettivi) nel momento in cui viene proposto
al cliente, il consulente è sollevato da ogni responsabilità.”
LA REGOLA D’ORO
Per
avere una consulenza disinteressata, dobbiamo affidarci a un fiduciario.
Il fiduciario e la sua gestione fiduciaria rispondono a uno standard legale
adottato da una porzione piccola, ma in aumento, dei professionisti della
finanza, che hanno abbandonato le grandi case di investimento, hanno rinunciato
al loro status di broker e hanno deciso di iscriversi all’apposito albo. Questi
professionisti sono pagati per dare consulenze finanziarie e per legge devono
eliminare ogni possibile conflitto di interessi (o come minimo dichiararlo) e
mettere al primo posto le esigenze dei clienti e non le proprie.
Immagina
di avere dei consigli finanziari sapendo che la legge ti protegge nel caso in
cui il tuo consulente ti indirizzi in una certa direzione o verso un certo
fondo allo scopo di ricavare soldi da te.
ALLA RICERCA DI
UN FIDUCIARIO
Il
primo passo da fare oggi per consolidare la tua posizione di insider è mettersi
alla ricerca di questo fiduciario: un consulente indipendente che sia però
registrato all’apposito albo previsto dalla regolamentazione nazionale.
La
maggior parte delle persone a cui lo chiedo non sa se la persona o studio a cui
affida i propri investimenti sia un broker o un fiduciario-consulente
indipendente, ma quasi tutti credono che questo professionista degli
investimenti dovrebbe avere a cuore la cura migliore dei suoi interessi di
cliente. E, come ho già riferito prima, in realtà la maggior parte di questi
professionisti in generale ha gli interessi dei suoi clienti in mente, ma opera
in un quadro che remunera per la vendita. E, a proposito, non li sentirai mai
parlare di sé come di “broker”. Si chiamano rappresentanti abilitati registrati
in apposito elenco, o consulenti finanziari o consulenti patrimoniali o
vicepresidente di questo, quello o quell’altro. In realtà, il “Wall Street
Journal” ha riportato di aver trovato ben oltre duecento diverse designazioni
professionali per i consulenti finanziari – più della metà dei quali non sono
monitorati negli USA dalla Financial Industry Regulatory Authority (FINRA), che
sovrintende come gli investimenti siano collocati presso gli investitori. Molte
di queste “credenziali” nei servizi finanziari fanno solo bella mostra di sé e
non implicano alcun rapporto di natura fiduciaria e indipendente rispetto agli
emittenti di prodotti finanziari o ai loro collocatori. Anche nel tuo paese
esiste un apposito albo dove puoi trovare chi, per requisiti soggettivi e per
modalità e concretezza di attività svolta e per i controlli stessi a cui è
soggetto (in Italia, a vigilanza di CONSOB e Banca d’Italia), può essere
legalmente parte di un rapporto di consulenza fiduciaria indipendente.
NON TUTTI I
CONSIGLI SONO BUONI
Affidarti
a un soggetto fiduciario è, in generale, un ottimo punto di partenza. Ma questo
non vuol dire che il professionista che scegli ti fornirà consigli buoni o a un
prezzo equo. Come in tutti i campi, non tutti i professionisti sono ugualmente
abili o esperti. In effetti, il 46% dei pianificatori finanziari non ha un
piano pensione! Proprio così. I figli del calzolaio vanno a piedi nudi! Più di
2400 pianificatori finanziari sono stati intervistati anonimamente in uno
studio del 2013 dalla Financial Planning Association e quasi la metà non
razzola come predica. Mi sembra addirittura incredibile che l’abbiano
ammesso!!! La verità è che siamo in acque inesplorate. A fronte di una
complessità infinita, di banche centrali che stampano denaro come pazze e di
governi che dichiarano bancarotta a causa dei loro debiti, solo i consulenti di
altissimo livello sanno come navigare.
IL MACELLAIO E
IL DIETOLOGO
Un
mio amico recentemente mi ha inoltrato un video di YouTube intitolato Il
macellaio contro il dietologo, un cartone animato di due minuti che spiega
rapidamente ma efficacemente la principale differenza tra un broker e un
soggetto fiduciario legalmente abilitato. Il video chiarisce innanzitutto
l’ovvia verità che, entrando in una macelleria, vieni sempre
incoraggiato ad acquistare carne. Chiedi a un macellaio cosa preparare per cena
e la risposta è sempre: “Carne!” Un dietologo, invece, ti consiglia quello che
è giusto per la tua salute. Non è interessato a venderti la carne, se a te fa
bene il pesce. I broker sono macellai, i consulenti fiduciari dietologi. Non
hanno “incentivi” per venderti un certo prodotto o fondo. Questa semplice
distinzione ti garantisce una posizione di potere! Gli insider conoscono la
differenza.
Ho
fatto qualche approfondimento e l’uomo sul video era Elliot Weissbluth, un ex
avvocato che 15 anni fa è rimasto scandalizzato dai conflitti di interesse
interni al settore finanziario e si è dato la missione di fornire
un’alternativa ai consulenti più brillanti e di successo e alle aziende
indipendenti. In altre parole, scegliere l’indipendenza non dovrebbe voler dire
rinunciare alle soluzioni migliori e più sofisticate. La sua grande idea ha
attecchito e HighTower è oggi uno dei maggiori studi di consulenza finanziaria
indipendenti e iscritti all’albo degli Stati Uniti, con quasi 30 miliardi di
dollari di investimenti e al 13° posto nell’elenco delle aziende con il maggior
tasso di crescita della rivista “Inc.”. La crescita esplosiva di HighTower
dimostra che i clienti vogliono un dietologo. Sono stufi di comperare carne e
poi scoprire che la loro salute è a rischio.
Ho
intervistato Elliot per questo libro e da allora è nata fra noi una grande
amicizia. Non ho dovuto usare la forza per costringere Elliot a lasciare la
gelida Chicago e raggiungermi per un giorno nei 26 gradi della mia casa di Palm
Beach.
UNA PROPOSTA
AUDACE
Ci
siamo seduti sul prato di fronte all’oceano e abbiamo fatto una lunga
chiacchierata a proposito dei miti che ci vengono venduti e delle ingiustizie
di cui è vittima l’investitore medio. Elliot ha una passione unica, fervida,
nell’aiutare gli investitori lasciando da parte il proprio interesse e i
conseguenti conflitti che sono la norma nei grandi studi. Dal primo giorno, si
è impegnato a dare consigli chiari, trasparenti e disinteressati in tutti i
settori del business. E siccome non accetta pagamenti o percentuali per la
vendita di prodotti o servizi, il suo studio è in una posizione di forza e di
integrità. Gli altri studi litigano per poter lavorare con HighTower e tutti i
vantaggi finiscono al cliente. La cosa più notevole è come Elliot ha sviluppato
l’attività. Per prima cosa, ha sviluppato una piattaforma unica, che tutti
ritenevano impossibile. Poi ha reclutato i migliori consulenti degli studi più
grandi e ha offerto loro un alto ideale etico – la possibilità di lavorare non
più per lo studio, ma solo per il cliente. E avendo la libertà di non dover
servire due padroni, potevano fare l’interesse del cliente in ogni occasione e
in tutte le operazioni.
C’era
un solo problema: HighTower era pensata per essere al servizio soltanto dei più
ricchi.
Tutti i migliori consulenti del settore
in effetti si concentrano solo sui ricchi. È logico, no? Se gestisci dei soldi,
vuoi gestire pochi clienti con tanti soldi. Questo aumenta il rendimento del
tuo lavoro. Troppi conti piccoli significano molte spese e molti costi. Non è
un modo efficace per fare affari.
Ciò
nonostante, io decisi di lanciare una sfida a Elliot…
APRIAMO UNA
NUOVA PISTA
“Elliot,
voglio che immagini come dare gli stessi consigli trasparenti e disinteressati
a chiunque voglia il servizio, e non solo ai ricchi. Dev’esserci un modo,
Elliot,” dissi chinandomi in avanti sulla mia sedia. “Tu sei così attento alla
giustizia che la tua stessa missione ti chiede di fare questo per tutti.”
Elliot si appoggiò allo schienale. Si aspettava una semplice intervista e
adesso gli veniva chiesto di mettere in campo delle vere risorse. E, cosa forse
ancor più importante, lo sfidavo a immaginare un modo per offrire a tutti
alcune delle soluzioni normalmente riservate a persone con un reddito netto
altissimo. Era una bella sfida. Democratizzare i migliori consigli per gli
investimenti uniti alle migliori soluzioni disponibili. “Ah, un’altra cosa,
Elliot: secondo me dovresti creare un servizio di analisi completamente
gratuito! La gente dovrebbe sapere come viene trattata!” Elliot fece un paio di
profondi respiri. “Ehi, Tony! Lo so che pensi in grande, ma creare questa cosa
e metterla a disposizione di tutti senza costi… suvvia!” Mi limitai a sorridere
e dissi: “Sì, è una follia, vero? Non la farà nessun altro. Nessuno farà vedere
che le persone strapagano per un cattivo servizio. Io immagino che sia
possibile farglielo vedere grazie alla tecnologia. Tu hai le risorse e la
volontà per realizzarlo, se ti impegni!” E lasciai che la conversazione
finisse, chiedendogli solo di riflettere sull’impatto che questa iniziativa
poteva avere sulla vita delle persone e di rimettersi in contatto dopo averci
pensato bene.
SI PUÒ FARE
Elliot
ritornò a Chicago e radunò le truppe. Dopo molto dibattere, profondamente
deciso a trovare una soluzione, Elliot mi richiamò. Dopo che la sua squadra
aveva analizzato alcune tecnologie che potevamo usare, si era convinto che
questa cosa avrebbe potuto cambiare le regole del gioco. Ma aveva una
richiesta. Voleva associarsi con uno straordinario direttore degli
investimenti. Uno con decenni di esperienza e valori corrispondenti. Un
capitano che non temeva le acque inesplorate. Io conoscevo l’uomo giusto…
Ajay
Gupta è il fondatore e direttore degli investimenti di Stronghold Wealth
Management, uno studio che fornisce servizi “in guanti bianchi” ai
super-ricchi. È anche il mio consulente iscritto all’albo e gestisce i soldi
della mia famiglia da più di sette anni. Ha passato quasi vent’anni nelle più
grandi aziende di brokeraggio come protagonista di una classica storia di
successo. Ajay era di fronte al proverbiale bivio. Doveva o lasciare il mondo
dei broker e abbracciare le insegne di fiduciario, o continuare per la sua
strada e cercare di fare il dietologo all’interno di una macelleria. Chiesi ad
Ajay qual era stato il momento chiave per la decisione. “È arrivata come
conseguenza di una profonda frustrazione,” mi confessò. “C’erano degli investimenti
che io sapevo che erano i migliori per il mio cliente, ma lo studio non mi
permetteva di accedervi perché non erano ‘approvati’. Non volevo spingere il
cliente verso un investimento meno conveniente solo per poter guadagnare di
più. Io tratto i clienti come familiari e capii che non potevo più fare delle
scelte in base ai vincoli imposti da qualcuno che se ne stava lontano nella sua
torre d’avorio.” L’impegno di Ajay non era solo a parole. Rinunciò a un bonus a
sette zeri per andarsene e fondare il proprio studio. Non sorprende che tutta
la sua squadra e la base dei suoi clienti l’abbiano seguito. Dopo anni di
risultati e servizi straordinari, l’addio di Ajay al mondo del brokeraggio lo
fece notare da Charles Schwab (un grande fornitore di servizi ai consulenti
finanziari indipendenti). Ajay ricevette una telefonata a sorpresa dal quartier
generale di Charles Schwab che gli comunicava che Chuck l’aveva scelto per
rappresentare gli oltre 10.000 consulenti finanziari iscritti all’albo nella
campagna pubblicitaria nazionale. Di conseguenza, Ajay organizzò un incontro
fra Chuck e me, accettando di essere uno dei 50 grandi finanzieri intervistati
per questo libro.
Quando
presentai Ajay e la sua squadra della Stronghold a Elliot, si verificò
un’incredibile sintonia di valori. La cosa incredibile è che l’insieme era
molto maggiore della somma delle parti. Ajay ed Elliot incominciarono con
slancio una collaborazione e per quasi un anno lavorarono insieme con un
obiettivo comune: democratizzare la consulenza finanziaria e aiutare gli
americani a rivendicare il loro diritto – uno, a sapere cos’avevano acquistato,
e due, a cambiare consulente per avere dei consigli trasparenti. Era così nata
la Stronghold Financial (una nuova divisione di Stronghold Wealth Management).
Oltre a servire i ricchi, la Stronghold adesso serve tutti, a prescindere da
quanto possono investire.
GUARDA DIETRO LE
QUINTE – GRATIS!
La
mia principale “richiesta” ad Ajay ed Elliot era che tutti, e non solo i
ricchi, potessero accedere a consigli, ricerche e piani di prima qualità. Ma
volevo che lo facessero gratis!!!
La
maggior parte dei pianificatori finanziari chiede 1000 dollari o più per
analizzare la tua attuale situazione di investimenti, stabilire quali rischi
stai correndo, quantificare le commissioni che paghi davvero ed
elaborare una nuova allocazione dei tuoi soldi. Il sistema di Stronghold
raggiunge questi risultati in soli cinque minuti – ed è completamente gratis!
Non
ci sono commissioni, solo un costo basato sul valore totale del tuo
portafoglio. Non importa che tu abbia 2500 dollari o 25 milioni. I consigli che
prima erano riservati ai ricchi sono adesso alla tua portata.
Sono
molto orgoglioso di quello che Ajay, Elliot e io siamo riusciti a creare
insieme: un servizio gratuito che può interessare tutta la popolazione! E,
sinceramente, esiste solo perché eravamo profondamente delusi da un sistema che
spesso usa l’inganno e la manipolazione come armi contro gli investitori. Ci
voleva un cambio della guardia. Io personalmente non sono fra i proprietari
della Stronghold, ma al momento della pubblicazione stiamo discutendo sulla
possibilità che io diventi socio e partecipi con più impegno alla sua missione
di fornire agli investitori consigli e soluzioni finanziarie straordinarie.
TROVARE UN
FIDUCIARIO
Non
voglio dare l’impressione che la Stronghold sia l’unico fiduciario. Ce ne sono
migliaia, e molti sono straordinari, perciò voglio fornirti cinque criteri
chiave per trovare il tuo. Un solo avvertimento: il fatto che siano iscritti
all’albo non vuol dire che siano bravi. Come in tutte le professioni, che si
tratti di medici o di insegnanti, c’è un ampio spettro di competenze. Inoltre,
nel mondo dei fiduciari indipendenti, le dimensioni sono importanti, per cui
molti studi piccoli potrebbero non avere lo stesso livello di accesso a certi
investimenti e/o prezzi concorrenziali.
Se
dunque decidi di cercare il tuo fiduciario, ecco i cinque criteri base che devi
considerare nella tua scelta:
1. Assicurati
che il consulente sia iscritto all’albo.
2. Assicurati
che il consulente sia ricompensato in base ai soldi che tu gli dai in gestione,
e non in base ai fondi che acquista. Assicurati che questa sia l’unica spesa e
sia del tutto trasparente. Assicurati che non ci siano altre commissioni o costi
di gestione da pagare.
3. Assicurati
che il consulente non riceva un compenso per la compravendita di azioni
e obbligazioni.
4. Assicurati
che il consulente non abbia un patto con un broker. Questa a volte è la
peggiore delle irregolarità, quando un fiduciario è anche un venditore
di prodotti e prende una commissione sugli investimenti!
5. A
un consulente non devi dare direttamente i soldi. Devi assicurarti che i soldi
siano dati in custodia a una terza parte affidabile, che offra accesso 24 ore
su 24 al conto online e mandi i resoconti mensili direttamente a te.
Per
chi ha la voglia, il tempo e sa come collocare i propri soldi (vedi parte 4),
investire da solo (senza un fiduciario) può essere un’opzione che potrebbe far
risparmiare altri soldi. I costi aggiuntivi di un fiduciario si giustificano
solo se aggiungono valore, come una gestione fiscale efficiente, una
pianificazione pensionistica e un migliore accesso a investimenti alternativi
ai fondi indicizzati.
COMPRA ENRON!
Un
fiduciario molto competente, nella tua vita non si limiterà a fornire consigli
e soluzioni di investimento trasparenti. Dovrebbe proteggerti anche dal
“rumore” del mercato, perché la storia ci insegna che il rumore di un broker in
conflitto di interessi, o della ditta per cui lavora, può essere estremamente
pericoloso. Lascia che ti faccia un esempio recente.
Ti
ricordi della Enron? Il gigante dell’energia con 101 miliardi di dollari di
rendimento annuo (nel 2000) che ha deciso di falsificare i bilanci per rendere
felici i suoi azionisti. I grandi broker e i fondi comuni che possedevano la
maggior parte delle azioni Enron erano grandi sostenitori del gigante
energetico. Il mio caro amico e genio degli affari Keith Cunningham è un tipo
molto diretto con il classico accento texano. Quando parla ai miei incontri di
Business Mastery, non si fa scrupolo di mostrare come i broker, disinteressati
come sono ai risultati dei loro clienti, danno cattivi consigli anche quando la
situazione è critica. Quando mi ha raccontato i dettagli di come i broker
promuovevano la Enron durante il suo crollo, sono rimasto attonito!
Nel
marzo 2001, nove mesi prima di dichiarare bancarotta, la Enron segnalò di avere
dei problemi. “Chiunque si fosse messo a dare un’occhiata ai bilanci poteva
capire che si stavano dissanguando, a dispetto dei profitti che dichiaravano!”
gridò Keith al mio pubblico di quasi 1000 persone. “Ma questo non ha impedito
alle grandi aziende di Wall Street di consigliare le azioni.” Qui sotto c’è una
tabella che mostra i consigli delle grandi aziende nei nove mesi prima del
tracollo di Enron. Nota che i consigli di acquistare o tenere sono stati
dati fino a quando non c’è stato letteralmente più nulla da tenere, perché le
azioni non avevano alcun valore – l’azienda era in bancarotta!
Non
c’è bisogno di dire che, se a consigliarti è un broker, devi aspettarti che il
conflitto di interessi prima o poi salti fuori.
FARE PRESSIONE
PER RICAVARE PROFITTI
Mettere
al primo posto l’interesse del cliente sembra un concetto semplice, ma sta
provocando una sollevazione a Wall Street.
What’s no. 1 for Brokers?, “Wall Street
Journal”, 5 dicembre 2000
Perché
la situazione non è cambiata, allora? In seguito alla legge Dodd-Frank, la
Securities and Exchange Commission (SEC) ha condotto uno studio su un “universal
fiduciary standard” in tutte le case di investimenti. Hai letto bene, sì. I
politici volevano condurre uno studio per capire se agire nell’interesse del
cliente è una buona idea. È una tragicommedia quella andata in scena a Capitol
Hill. Nella mia intervista al dottor Jeffrey Brown, gli ho chiesto che cosa
pensi degli standard fiduciari. A chi dovevo chiederlo se non all’uomo che non
solo è stato consigliere dell’Ufficio esecutivo del presidente, ma è stato
chiamato dalla Cina come consulente per il suo programma di assistenza sociale?
“Io credo che chiunque gestisca soldi per qualcun altro è molto molto
importante che sia legalmente e moralmente responsabile: deve fare la cosa
giusta e preoccuparsi dei soldi altrui. Voglio dire, è della vita delle persone
che stiamo parlando, alla fin fine, no?”
La
reazione del settore è stata decisamente intensa. Puoi sentire gli ingranaggi
della macchina lobbistica che girano a tutta velocità, ricordando a Capitol
Hill i generosi contributi per le campagne elettorali!
QUAL È IL PIANO?
Wow,
quanta strada abbiamo fatto! I miti che abbiamo smascherato finora sono
sconosciuti alla maggior parte degli investitori. Anzi, perfino molte persone
assai facoltose ignorano queste informazioni da insider. E adesso che
incominciamo a vederci chiaro, dobbiamo pensare alle strategie concrete che
stiamo usando per valutare se sono adeguate ai nostri obiettivi.
Benché
il tema dei fiduciari sia veementemente dibattuto da alcuni gruppi, i sondaggi
condotti a nome della SEC dimostrano che la maggioranza degli investitori non
sa che cosa vuol dire fiduciario e non capisce che i broker e i consulenti
finanziari offrono livelli di servizio differenti.
The Battle over Brokers’ Duty to Their Clients Reaches a Standstill,
“Wall Street Journal”, 24 gennaio 2012
Broker |
Fiduciario indipendente |
Si pagano commissioni per vendere i fondi |
Si paga un fisso per la consulenza |
Commissioni non deducibili |
Commissioni potenzialmente deducibili, a seconda della normativa
nazionale |
Standard di adeguatezza |
Standard fiduciario |
Offre una vasta scelta di prodotti e servizi che devono essere
approvati dal suo datore di lavoro, compresi quelli di proprietà |
Possibilità di accesso a tutti i prodotti e servizi |
Limitato dal datore di lavoro |
Indipendente |
Fa da custode degli investimenti |
Usa una parte terza come custode |
CAPITOLO
2.5
MITO N. 5: “ODIO LE ANNUITY E DOVRESTI ODIARLE ANCHE TU”
I principali asset della Fed l’anno
scorso sono state due annuity.
Fed Chairman Bernanke’s Personal
Finances Are no Frills, “USA Today”, 21 luglio 2008
AMARLE O
ODIARLE?
Mi è capitato di trovare una pubblicità online che diceva “Odio le
annuity e dovresti odiarle anche tu”. Il tipico “gancio” propagandava un
rapporto sul fatto che le annuity (rendite annue strutturate in polizze) sono
investimenti terribili e che una strategia che usa azioni e obbligazioni
costituisce un approccio molto migliore per una crescita e una sicurezza a
lungo termine. Naturalmente, l’inserzionista era pronto a venderti i suoi
consigli su come scegliere le azioni, in cambio di una commissione. Quello che
non si dice nella pubblicità è che l’inserzionista gestisce attivamente le
azioni. E come abbiamo già imparato dagli esperti Warren Buffett, Jack Bogle,
Ray Dalio e David Swensen – oltre che dai risultati degli studi accademici – la
gestione attiva non riesce a battere il mercato. I suoi risultati sono
inferiori a quelli di un semplice indice, che solitamente ha commissioni dal
500 al 3000% meno care a fronte di performance migliori. Questa strategia di
marketing spesso funziona, però, non è vero? Confronta la tua situazione con
quella di un prodotto presunto tremendo e tutt’a un tratto non ti sembra così
male.
Ma non tutti odiano le annuity.
Sul versante opposto sono rimasto esterrefatto nello scoprire che
l’ex presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, probabilmente la più
influente figura in ambito finanziario per un certo periodo, apprezza senza
dubbio l’uso delle annuity nelle sue finanze personali. Bernanke dovette
dichiarare i suoi investimenti, prima di diventare presidente della Fed. Si scoprì
dunque che possedeva una quantità relativamente scarsa di azioni e
obbligazioni, mentre le annuity costituivano i due settori in cui aveva
investito di più. Pensai immediatamente: “Che cosa sa lui, che io ignoro?”
Allora?
Le annuity sono la cosa migliore dopo il pancarrè o un affare buono
solo per le compagnie di assicurazione e i broker che le vendono? La risposta
è: dipende dal tipo di annuity che possiedi e dalle commissioni che la
compagnia di assicurazioni ti impone. Esploriamo.
Mentre scrivevo questo libro, ho cercato le menti più rispettate al
mondo per esplorare i modi migliori in cui i lettori potevano garantirsi un
reddito a vita; un assegno per la vita senza dover lavorare. In fondo, non è
per questo che investiamo, soprattutto? Facendo le mie interviste, quello del
dottor David Babbel era un nome che acquisiva sempre più importanza per la mia
ricerca. David Babbel è il professore della Wharton con vari dottorati e
consulente del segretario per il lavoro7 di cui abbiamo già parlato.
All’inizio del 2013, ha raccontato la propria storia in un rapporto
su come ha respinto i consigli dei suoi colleghi di Wall Street, che lo
incoraggiavano a lasciare fermi i suoi investimenti, nella speranza di
un’ulteriore crescita, e ha creato un piano per un reddito a vita. Invece di
rischiare un singolo dollaro in azioni o obbligazioni, ha usato una serie di
annuity a reddito garantito, scaglionate nel tempo, per avere la pensione
sicura che vuole e si merita – un piano per un reddito a vita. Le annuity che
ha usato gli hanno dato anche il 100% di garanzia sul capitale, per cui nel
2000 e nel 2008, quando il mercato è crollato, lui non ha perso un centesimo.
Al contrario, si è goduto la vita, la moglie e i nipoti, in perfetta
tranquillità, sapendo che i soldi non gli mancheranno mai.
Sono volato a Philadelphia per un colloquio “di un’ora” con il
dottor Babbel, che però è durato quattro ore. La sua strategia, che spiegheremo
nella parte 5, era potente ma semplice. E il fattore “tranquillità” era reale:
la sua strategia gli garantiva libertà. Sono andato via con un’idea
completamente diversa delle annuity! O almeno di alcuni tipi di annuity.
Babbel è stato molto chiaro: “Non tutte le annuity nascono uguali.”
Ce ne sono molti tipi diversi, e ciascuna ha i suoi vantaggi e svantaggi. Ce
ne sono alcune che effettivamente dovresti “odiare”, ma mettere tutte le
annuity nello stesso mucchio significa precludersi stupidamente l’unico
strumento finanziario che ha superato la prova del tempo negli ultimi 2000
anni.
L’ASSICURAZIONE
DI GIULIO CESARE
La prima annuity a vita risale ai tempi dell’Impero romano. I
cittadini e i soldati mettevano i soldi in comune. Quelli che vivevano più a
lungo ottenevano un reddito crescente e quelli meno fortunati morivano; il
governo si prendeva una piccola percentuale, naturalmente. Bisogna ben rendere
a Cesare quel che è di Cesare!
Dalla parola latina annua deriva annuale, perché gli
antichi romani versavano i soldi una volta all’anno. E naturalmente anche la
parola annuity viene da lì. Adesso puoi brillare nella conversazione durante la
pausa caffè!
Nel Seicento, i governi europei usarono lo stesso concetto di
annuity (detto tontine) per finanziare guerre e progetti pubblici (tenendosi
come sempre una parte dei depositi). In epoca moderna, i calcoli e i principi
alla base di questi prodotti sono sempre gli stessi, solo che i governi sono
stati sostituiti da alcune delle migliori compagnie di assicurazione, tra cui
molte che sono in attività da più di 100 anni; compagnie che hanno superato la
prova del tempo attraversando depressioni, recessioni, guerre mondiali e
l’ultima crisi creditizia.
Ma dobbiamo stare attenti quando si tratta dei diversi tipi di
annuity. Le annuity sono rimaste praticamente invariate negli ultimi 2000 anni.
Ce n’era una sola versione: quella classica, come la Coca-Cola. Un semplice
contratto fra te e la compagnia assicuratrice. Tu gli davi i tuoi soldi e loro
ti promettevano o una rendita garantita o la restituzione dei tuoi soldi. Dopo
aver versato i contributi, toccava a te decidere quando incominciare a ricevere
i pagamenti. Più aspettavi, più alti erano i pagamenti. E il giorno in cui
l’acquistavi, c’era una tabella che mostrava la cifra esatta, per cui non
restava spazio per le ipotesi.
PROGRESSO
O SEMPLICE CAMBIAMENTO?
Negli ultimi 50 anni, le annuity si sono differenziate in varie
tipologie rispetto all’unica offerta da Cesare. A volte l’evoluzione è una cosa
buona. Altre volte produce mutanti!
Possiamo dire che i prodotti cattivi sono più numerosi di quelli
buoni. Come dice Jack Bogle: “Resto un sostenitore delle annuity come concetto;
ma è meglio guardare bene i dettagli prima di fare qualsiasi cosa.” Andiamo,
dunque, al sodo. Che cos’è che dovresti evitare?
LE
ANNUITY VARIABILI SONO INVARIABILMENTE CATTIVE
Nel 2012 sono state vendute annuity variabili per più di 150
miliardi di dollari. Per avere un termine di paragone, 150 miliardi sono poco
meno del ricavo lordo della Apple nel 2012. Le annuity variabili sono diventate
il fiore all’occhiello di molte grandi case di brokeraggio. Ma che cosa diavolo
è una annuity variabile? In breve, è un contratto di assicurazione in cui tutti
i depositi sono investiti in fondi comuni (detti anche sottoconti). Sì. Gli stessi
fondi comuni che rendono male rispetto al mercato e caricano commissioni
pazzesche. Ma in questo caso l’acquirente li compra all’interno di un
“pacchetto” annuity. Perché uno dovrebbe investire in fondi comuni attraverso
una annuity? Perché le annuity godono di vantaggi fiscali e i soldi che si
mettono in una annuity crescono esentasse. Ma così, invece di pagare
commissioni esagerate per dei fondi comuni mediocri, ci sono in più le
commissioni per la annuity!
COMMISSIONI
SU COMMISSIONI
Qual è dunque il vantaggio? Perché uno dovrebbe acquistare dei fondi
comuni impacchettati come annuity solo per evitare le tasse? La maggior parte
delle annuity variabili garantisce che, se anche il valore del conto
diminuisce, i beneficiari riceveranno almeno il capitale originariamente
investito. Se hai investito 100.000 dollari e i fondi comuni sono calati di
20.000 dollari, i tuoi figli alla tua morte avranno comunque 100.000 dollari.
Non sembra un cattivo affare finché non ti accorgi che hai acquistato la più
cara tra le possibili forme di assicurazione sulla vita.
Prima, nel capitolo 2.2, abbiamo fatto l’elenco delle commissioni
che paghi per possedere un fondo comune a gestione attiva e abbiamo visto come
queste commissioni possono drammaticamente ridurre la tua performance. In
sintesi, le commissioni totali (spese, costi di transazione, costi soft-dollar,
cash drag, commissioni di vendita) si avvicinano in media al 3,1% annuo,
secondo “Forbes” (se parliamo di un conto a tassazione differita o di una
annuity variabile).
Sono 3100 dollari all’anno per ogni 100.000.
Ma non è finita.
Quando compri una annuity variabile, non solo paghi le commissioni
appena elencate, ma paghi delle spese aggiuntive alla compagnia assicuratrice.
C’è un “costo mortalità”8 che secondo Morningstar è mediamente l’1,35% all’anno, oltre a
spese amministrative che stanno fra lo 0,10% e lo 0,50% all’anno.
Facciamo i conti:
– costi medi per i fondi comuni: 3,1% (secondo l’articolo di
“Forbes”),
– costi di mortalità: 1,35% (in media),
– costi amministrativi: 0,25% (in media).
Un totale di 4,7% annuo, ovvero 4700 dollari per ogni 100.000 che
investi! E questi soldi ti vengono tolti prima che tu guadagni un centesimo.
Detto altrimenti, se il fondo rende il 4,7%, tu non prendi niente! Tutte queste
spese aggiuntive per evitare le tasse sui guadagni? Che diamine, dopo tutte
queste commissioni sarebbe strano che ti restasse qualche guadagno su cui
pagarle, le tasse!
DIPINTO
IN UN ANGOLO
Benché la maggior parte delle persone perda soldi con queste annuity
variabili, si sentono bloccati e hanno paura a ritirare i loro soldi a causa
delle garanzia in caso di morte (la garanzia cioè che i loro eredi riavranno il
capitale originario). E di solito ci sono pesanti penali che la compagnia
applicherà se decidi di ritirarti prima del tempo.
Ci sono eccezioni a questa regola? Solo due, mi dicono gli esperti,
meritano la nostra attenzione se si ha bisogno di avere un vantaggio fiscale.
Vanguard e TIAA-CREF offrono entrambi annuity variabili a bassissimo costo, con
un elenco di fondi indicizzati a basso costo fra cui scegliere. Non chiedono
commissioni e non ci sono penali nel caso in cui tu voglia incassare i tuoi
soldi.
NON SONO
PIÙ LE ANNUITY DI UNA VOLTA
Nei capitoli 5.3 e 5.4 prenderemo in esame le annuity tradizionali e
quelle relativamente nuove (le fixed indexed annuity, rendite fisse
indicizzate) che forniscono alcune delle migliori garanzie di reddito fra tutti
i prodotti finanziari, nonché il 100% di protezione del capitale. Quando avrai
finito questo libro, avrai la certezza e la tranquillità mentale di sapere che
ogni mese nella tua casella postale riceverai un assegno (e non dovrai lavorare
per averlo). E potremmo accelerare il percorso verso la libertà finanziaria se
potessimo eliminare o contenere l’imposizione fiscale sul tuo reddito a vita.
In che modo? Nell’ambito del tuo sistema fiscale nazionale, potrai verificare,
ad esempio, gli eventuali aspetti di deducibilità o addirittura detraibilità
dei premi versati (come per le polizze vita) o l’eventuale regime fiscale
agevolato sul rendimento di componente finanziaria pura e altre peculiarità.
Nel sistema americano questo significa che, qualsiasi cosa decida il
governo riguardo alle tasse, l’intera somma che ricevi è reddito spendibile
per tutto il suo ammontare. Proprio così: il tuo reddito a vita è esentasse
e sottratto alle preoccupazioni del mercato e della sua volatilità, altrimenti,
nel caso il tuo paese non offra tale possibilità, potrai comunque beneficiare
di interessanti alleggerimenti di imposizione fiscale.
Lo scopo di questo capitolo è non solo dirti cosa evitare, ma anche
metterti in guardia dal falso mito secondo cui tutte le annuity sono
cattive. L’unica ragione per cui non entro nei dettagli sul potere delle
annuity è che prima devi capire dove mettere i tuoi soldi: l’allocazione del
risparmio. E capire l’allocazione del risparmio ti aiuterà a sapere in quali
casi le annuity hanno un senso per te.
LA SOLUZIONE
Se hai una annuity, non importa di che
tipo, è sempre bene farla controllare da uno specialista, che ti aiuterà a:
– scoprire i pro e i contro della
tua annuity;
– determinare le commissioni che
stai effettivamente pagando;
– stabilire se le garanzie sono le
migliori disponibili, e
– decidere se tenere la annuity o se
uscire e cambiare tipologia.
Seguimi, adesso, perché c’è ancora
un’altra verità da scoprire! L’ultima estrema illusione di cui gli insider sono
consapevoli: il mito che tu debba correre rischi esorbitanti per avere grandi
rendimenti.
Smascheriamo il Mito n. 6…
7 Il corrispettivo del nostro ministro del lavoro. (N.d.T.)
8 Commissioni, comprese in certe annuity o prodotti
assicurativi, che servono a compensare la compagnia assicuratrice per vari
rischi che si assume con i contratti di annuity. (N.d.A.)
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