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Soldi. Domina il gioco - Tony Robbins (libro gratuito) - 1° parte

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Soldi. Domina il gioco - Tony Robbins (libro gratuito) - 2° parte

 

Raggiungere un’autentica libertà finanziaria non è complicato. Ma fino a oggi, solo i professionisti più esperti hanno avuto accesso alle giuste informazioni e alle corrette strategie.

Grazie a ricerche approfondite e a interviste inedite alle 50 menti più brillanti della finanza mondiale, da miliardari venuti dal nulla a vincitori di premi Nobel, Tony Robbins svela sette semplici passi che chiunque può seguire per assumere il pieno controllo del proprio futuro finanziario.

Questo libro ti aiuterà ad approfittare di opportunità che altrimenti ti saresti lasciato sfuggire e ti impedirà di commettere gli stessi errori che milioni di persone fanno ogni giorno.

Una strada semplice e collaudata verso la libertà finanziaria.

 

Tony Robbins, protagonista ogni anno di oltre centocinquanta seminari internazionali, coach personale di tre Presidenti USA, di leader mondiali, star e campioni sportivi, è riconosciuto come il formatore motivazionale numero uno al mondo. Tra gli uomini d’affari statunitensi più influenti, Robbins è stato decretato da un sondaggio tra i clienti American Express sui modelli di successo come uno dei primi sei businessman americani.

Di Tony Robbins Bompiani ha pubblicato Come ottenere il meglio da sé e dagli altri e Come migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario.

 

SOLDI. DOMINA IL GIOCO

 


ANTHONY ROBBINS

Sette semplici passi per la liberta` finanziaria

Traduzione di Tommaso Bernardi


 

Questo libro è pensato per fornire informazioni che l’autore crede accurate riguardo al tema che il libro tratta, ma è venduto con il presupposto che né l’autore né l’editore stanno offrendo una consulenza personalizzata su uno specifico investimento o su specifiche esigenze individuali, né stanno fornendo una consulenza finanziaria professionale o altri servizi professionali di natura legale, fiscale o contabile. I servizi di un professionista specializzato e competente dovrebbero essere richiesti in caso di necessità di un’assistenza esperta in aree che includono la consulenza finanziaria, legale, fiscale e contabile.

Questa pubblicazione fa riferimento a dati di performance raccolti su diversi periodi di tempo. Risultati passati non garantiscono performance future. In più, i dati di performance, oltre alle leggi e alle regolamentazioni che normano il settore, sono variabili nel tempo, e ciò potrebbe cambiare lo stato delle informazioni in questo libro. Questo libro fornisce unicamente dati storici per discutere e illustrare i principi che ne stanno alla base. Inoltre, non vuole servire come base di qualsivoglia decisione finanziaria, come raccomandazione di uno specifico consulente finanziario o come un’offerta di vendita o di acquisto di qualsiasi titolo. Solo un prospetto informativo, secondo la normativa che regola la materia, potrebbe essere usato per vendere o acquistare titoli, e tale prospetto deve essere letto e valutato attentamente prima di investire o spendere denaro.

Non si fornisce alcuna garanzia circa l’accuratezza o completezza delle informazioni qui contenute, e sia l’autore sia l’editore declinano ogni responsabilità per qualsivoglia addebito, perdita o rischio, personale o di altro genere, che possono avvenire come conseguenza, diretta o indiretta, dell’uso e applicazione di qualsiasi contenuto di questo libro.

Al momento della pubblicazione del libro negli usa, l’autore era in trattativa con la Stronghold Wealth Management per avviare una partnership commerciale. In ogni caso, l’autore non è uno dei proprietari della Stronghold, né ne riceve qualche tipo di commissione o compenso.

Nel testo che segue, molti nomi di persone, e caratteristiche che potrebbero portare all’identificazione della persona medesima, sono stati modificati.

Editing: Giancarlo Puddu

Robbins, Anthony, Money. Master the game. 7 simple steps to financial freedom
© 2015 Bompiani/RCS Libri S.p.A.

Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano

Prima edizione digitale 2015 da edizione Bompiani novembre 2015

Fotografia dell’autore: © Richie Arthur.
Progetto grafico: Polystudio.

Logo Bompiani Logo Facebook



 

Il futuro ha molti nomi. Per i deboli, è l’irraggiungibile. Per i timorosi, è l’ignoto. Per i coraggiosi, è l’ideale.

Victor Hugo

Per evitare critiche, non dire nulla, non fare nulla, non essere nulla.

Aristotele

 

PREFAZIONE

Da ex avvocato che per anni ha fatto esperienza lavorando nei dintorni di Wall Street, posso dire di aver incontrato qualche bugiardo, qualche delinquente e qualche truffatore. Siccome sia il settore legale sia quello finanziario coltivano la loro quota di imbroglioni professionisti, ho imparato rapidamente a distinguere i bravi attori da quelli cattivi.

Sono anche uno scettico per natura. Quando Tony Robbins mi ha cercato per questo progetto grazie all’azienda da me fondata nel 2007, HighTower, sono rimasto incuriosito, ma cauto. C’è davvero qualcosa di nuovo da dire sulla finanza e gli investimenti individuali? E Tony Robbins è l’uomo giusto per farlo?

Conoscevo naturalmente la grande reputazione di Tony Robbins come primo life and business strategist d’America. E sapevo che aveva lavorato con un sacco di gente, presidenti degli Stati Uniti, imprenditori miliardari, trasformando le loro vite personali e professionali.

Quello che però non sapevo finché non l’ho incontrato è che Tony Robbins è proprio così. L’uomo rispecchia perfettamente il brand. La sua autenticità era evidente e la sua passione contagiosa. Invece di replicare i vizi della finanza, Tony ha pensato a questo progetto per democratizzare i servizi finanziari e per offrire tattiche e soluzioni che fino a quel momento erano state apprezzate e usate solo dagli investitori più ricchi.

Tony e io siamo andati subito d’accordo perché condividiamo l’obiettivo di permettere alle persone di prendere decisioni finanziarie migliori, più consapevoli. Questo è il nocciolo della mia impresa e ciò che mi anima personalmente. La crisi finanziaria del 2008 ha portato alla luce le contraddizioni e le ingiustizie interne al sistema finanziario, ma pochi hanno trovato soluzioni concrete e praticabili, utili ai singoli e alle famiglie.

Perché? Perché c’è una contraddizione insita nel sistema. Le più grandi istituzioni finanziarie sono nate per guadagnare, non per far guadagnare i loro clienti. Gli investitori possono anche pensare che pagano per avere consigli onesti e di alta qualità. Ma troppo spesso pagano per avere il privilegio di vedersi offrire un piccolo campione di prodotti di investimento “adatti” e servizi che sono in conflitto con i risultati finali della loro azienda.

HighTower è la soluzione a questi problemi ed è innanzitutto per questo che Tony è venuto a intervistarmi per questo libro. Noi offriamo solo consigli per investimenti e abbiamo una piattaforma di tecnologia avanzata, prodotti e soluzioni che rispondono alle esigenze dei consulenti e degli investitori. Non ci impegniamo nelle molte attività tossiche che creano conflitti di interesse con le maggiori banche. Abbiamo riunito alcuni dei migliori consulenti finanziari del paese. In parole semplici, abbiamo costruito un modello migliore per una consulenza finanziaria trasparente.

L’obiettivo di Tony è organizzare e diffondere fra le masse le soluzioni finanziarie più oneste e concrete – alcune di esse sono addirittura “segrete”. Tony sa che alle persone non basta sapere, hanno bisogno di una road map chiara per un futuro finanziariamente sicuro.

La guida fornita da queste pagine è il risultato di una conoscenza senza precedenti delle menti più brillanti del mondo finanziario. Solo Tony, che io sappia, poteva realizzare un’impresa del genere. Solo Tony, con la sua vasta rete di relazioni, il suo entusiasmo contagioso e la sua inesausta passione, poteva convincere queste persone – fra le migliori nel settore – a condividere la loro competenza ed esperienza.

Come me, queste persone hanno fiducia nel fatto che Tony sappia cogliere il loro pensiero e semplificarlo per un vasto pubblico. E siccome la passione di Tony è stimolare le persone, riesce a portare queste conversazioni dalla teoria alla realtà, offrendo strumenti che quasi chiunque può usare per migliorare la propria situazione finanziaria.

Tony mi ha sfidato ad analizzare le soluzioni che avevamo creato per i clienti ricchi e a trovare un modo per renderle disponibili e praticabili al grande pubblico. Sono orgoglioso di dire che siamo impegnati in vari progetti e siamo emozionati per l’impatto positivo che insieme avremo su tante persone.

Fedele alla sua vocazione, Tony usa questo libro per stimolare gli investitori individuali, aiutando nel contempo coloro che sono scivolati nelle crepe o sono stati lasciati indietro dalla società. Mentre due terzi degli americani temono che non si potranno permettere di andare in pensione, due milioni di persone hanno perduto il diritto ai buoni pasto l’anno scorso. Molte di queste persone non sanno da dove salterà fuori il loro prossimo pranzo.

Tony è intervenuto per sanare la piaga. Ha parlato apertamente della sua esperienza di senzatetto affamato, e si dedica a migliorare la vita di questa popolazione spesso dimenticata. Tony si impegna personalmente a nutrire 50 milioni di persone quest’anno, e sta lavorando per raddoppiare lo sforzo – e arrivare a 100 milioni – raccogliendo contributi per l’anno prossimo e i successivi.

Tony si è associato anche a Simon & Schuster per regalare copie del suo bestseller Appunti da un amico. Una guida semplice per assumerti la responsabilità della tua vita a chi è in difficoltà e sta iniziando un nuovo cammino di responsabilizzazione. Il suo obiettivo è nutrire sia la mente sia il corpo.

Sono onorato e umilmente grato di essere coinvolto in questo progetto e desideroso di vedere i cambiamenti che possiamo innescare insieme. Sono emozionato per te, lettore. Stai per incontrare quella forza della natura che è Tony Robbins e intraprendere un viaggio che ti cambierà davvero la vita.

Elliot Weissbluth
Fondatore e CEO di HighTower

 

INTRODUZIONE

Ho incontrato per la prima volta Tony Robbins 25 anni fa dentro un’audiocassetta. Dopo aver visto una pubblicità alla TV, una sera tardi, mi sono lanciato e ho comprato il suo programma di automiglioramento in 30 giorni Personal Power. Ho ascoltato i suoi nastri tutti i giorni durante il viaggio di un’ora per andare e tornare dalla Oracle Corporation, avanti e indietro dalla mia casa di San Francisco all’ufficio di Redwood Shores. Sono rimasto talmente colpito dalle parole di Tony che un fine settimana sono rimasto a casa e non ho fatto altro che riascoltare di nuovo tutti i 30 giorni. Ho subito capito che Tony era una persona davvero straordinaria e le sue idee non assomigliavano a niente di quello che avevo sperimentato fino a quel momento. Tony mi ha trasformato.

A 25 anni, essendo il più giovane vicepresidente di Oracle, ero un uomo di grandissimo successo. Guadagnavo più di 1 milione di dollari l’anno e guidavo una Ferrari nuova di zecca. Sì, mi consideravo un uomo di successo: una splendida casa, una macchina incredibile, vita mondana... Ma sapevo che mi mancava qualcosa, solo che non sapevo cosa. Tony mi ha aiutato ad acquisire consapevolezza della mia situazione e mi ha aiutato a definire dove volevo andare davvero e il significato profondo che volevo dare alla mia vita. Poco tempo dopo ho preso parte al programma speciale intensivo di Tony chiamato Unleash the Power Within. Nel corso di quel fine settimana ho davvero rimesso a fuoco la mia visione e mi sono impegnato ad agire con spirito nuovo. Mi sono tuffato più a fondo nelle opere di Tony Robbins e mi sono lanciato con tutte le forze nella costruzione di Salesforce.com.

Ho applicato le intuizioni e le strategie di Tony e ho costruito uno straordinario strumento chiamato V2MOM, che sta per Visione, Valori, Metodo, Ostacoli e Misurazione. L’ho usato per mettere a fuoco il mio lavoro e anche la mia vita, quello che volevo davvero. Il programma V2MOM faceva proprie cinque domande di Tony:

1. Che cosa voglio davvero? (Visione)

2. Quali sono le cose importanti? (Valori)

3. Come ci arrivo? (Metodo)

4. Che cosa mi impedisce di averlo? (Ostacoli)

5. Come farò a sapere di esserci riuscito? (Misurazione)

Tony mi ha spiegato che la qualità della mia vita coincideva con la qualità delle mie domande. Ho incominciato ben presto a modellare tutto, la mia vita, il mio lavoro, il mio futuro, ponendomi semplicemente queste domande e registrando le risposte. I risultati sono stati straordinari.

L’8 marzo 1999, il primo giorno di vita di Salesforce.com, abbiamo scritto un V2MOM e oggi i nostri 15.000 dipendenti sono invitati a fare lo stesso. Esso garantisce adeguatezza, consapevolezza e comunicazione, e si basa tutto su quello che Tony mi ha insegnato negli ultimi vent’anni. Tony dice che la ripetizione è la madre dell’abilità – da lì deriva l’eccellenza – e così noi continuiamo a scrivere e a migliorare i nostri V2MOM. È una delle ragioni per cui la rivista “Forbes” ha appena nominato Saleforce.com “azienda più innovativa del mondo” per il quarto anno di fila, e la rivista “Fortune” scrive che siamo l’azienda di software “più ammirata al mondo”, nonché il settimo “miglior posto dove lavorare” nel 2014. Oggi abbiamo 5 miliardi di dollari di fatturato e continuiamo a crescere.

Posso dire davvero che non ci sarebbe nessuna Salesforce.com senza Tony Robbins e i suoi insegnamenti.

Questo libro che stai per leggere, con i suoi 7 semplici passi per la libertà finanziaria, può fare per te quello che il programma audio di Tony Robbins Personal Power ha fatto per me. Porterà nella tua via la saggezza di Tony Robbins (insieme a quella di 50 tra le menti finanziarie più brillanti del mondo!) e ti darà gli strumenti di cui hai bisogno per migliorare ulteriormente la tua vita. Sono sicuro che, durante la lettura, porterai quello che Tony dice nella tua vita e inventerai i tuoi metodi per raggiungere il successo e costruire la tua libertà.

Quando Tony mi ha detto il titolo di questo libro, la mia prima reazione è stata: “Tony, il tuo campo non sono i soldi! Tu aiuti le persone a creare una qualità della vita straordinaria!”

Ho scoperto ben presto che questo libro non parla di soldi, ma di come creare la vita che vuoi, e questo in parte vuol dire decidere che ruolo vuoi che abbiano i soldi. Tutti usiamo i soldi nella nostra vita. L’importante è dominare i soldi e non esserne dominati. Allora si è liberi di vivere la vita a modo nostro.

Uno dei miei mentori, l’ex segretario di stato generale Colin Powell, a proposito dei soldi ha detto: “Cercate qualcosa che vi piace fare e che fate bene. Fatelo. Vi darà soddisfazione nella vita. Potrebbero essere soldi, ma anche no. Potrebbero essere un sacco di titoli, ma anche no. Ma vi darà soddisfazione.” Il generale Powell e Tony Robbins dicono la stessa cosa. La vera gioia nella vita deriva dal trovare il proprio scopo e nell’adeguarvi quello che si fa tutti i giorni.

Il generale Powell mi ha spinto anche a riflettere sul ruolo dei soldi mentre perseguivo il mio sogno di creare un’azienda di software che cambiasse il mondo. Mi ha detto che il business dei business non era solo fare soldi, ma fare anche del bene – fare del bene facendo bene. Tony Robbins sottolineava, già 25 anni fa, l’importanza della partecipazione, e ciò mi ha fatto molta impressione e ha influito sul mio pensiero. Quando ho lanciato Salesforce.com miravo a tre cose: 1) creare un nuovo modello informatico per le imprese, oggi noto come “cloud computing”; 2) creare un nuovo modello di business per i software aziendali basato sulle sottoscrizioni; 3) creare un nuovo modello filantropico che tenesse insieme il successo di un’azienda e la sua capacità di ricambiare.

Il risultato è un’azienda che negli ultimi 15 anni ha completamente trasformato l’industria del software e oggi ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di oltre 35 miliardi di dollari. La miglior decisione che ho preso, tuttavia, è stata di dedicare l’1% del nostro capitale sociale, l’1% dei nostri profitti e l’1% del tempo dei nostri dipendenti a un progetto filantropico chiamato Salesforce Foundation. Il risultato è più di 60 milioni di dollari di donazioni ad associazioni non profit in tutto il mondo, più di 20.000 associazioni non profit che usano i nostri prodotti gratis e più di 500.000 ore di lavoro volontario dei nostri dipendenti nelle loro comunità. Tutto questo è avvenuto quando Tony mi ha aiutato a chiarire ciò che volevo davvero costruire, donare e diventare. E niente mi ha reso più felice o mi ha dato maggiore soddisfazione e gioia nella vita.

È anche per questo che ho collaborato con Tony nel suo programma non profit Swipeout, per fornire pasti a più di 100 milioni di persone all’anno; procurare acqua potabile a più di 3 milioni di famiglie; e liberare bambini e adulti dalla schiavitù.

Ho mandato i miei genitori, i miei più cari amici e i miei dirigenti più importanti ai seminari di Tony per studiare il suo lavoro, e tutti hanno detto la stessa cosa: “Tony Robbins è unico e siamo fortunati ad averlo conosciuto.” Adesso, con Soldi. Domina il gioco, Tony aprirà a te la stessa porta che ha aperto a me. Sono sicuro che con un coach come lui anche la tua vita si trasformerà e tu troverai la strada per ottenere tutto ciò che vuoi davvero!

Marc Benioff
Fondatore e CEO di
Salesforce.com

 

PARTE 1

BENVENUTO NELLA GIUNGLA: IL VIAGGIO INCOMINCIA CON QUESTO PRIMO PASSO

 

CAPITOLO 1.1

SONO I TUOI SOLDI! È LA TUA VITA! PRENDI IL CONTROLLO

Il denaro è un buon servitore, ma un cattivo padrone.

Sir Francis Bacon

Soldi.

Poche parole hanno il potere di suscitare emozioni così estreme negli esseri umani.

Molti di noi rifiutano addirittura di parlare di soldi! Come la religione, il sesso o la politica, l’argomento è tabù a tavola e spesso off limits sul posto di lavoro. Possiamo parlare di ricchezza in una compagnia ben educata, ma il termine soldi è troppo esplicito. È rozzo. Pacchiano. È intensamente personale e carico di tensione. Può far sentire in colpa le persone che ne hanno – o vergognare quelle che non ne hanno.

Ma che cosa significano davvero?

Per alcuni di noi, i soldi sono vitali e importanti, ma non essenziali. Sono semplicemente uno strumento, una fonte di potere usata al servizio degli altri e di una vita ben vissuta. Altri sono consumati da una fame di soldi che distrugge loro e tutti quelli intorno a loro. Alcuni sono disposti perfino a rinunciare a cose molto più importanti, per averne: la salute, il tempo, la famiglia, l’autostima e in qualche caso l’integrità personale.

Essenzialmente, i soldi hanno a che fare con il potere.

Tutti abbiamo sperimentato che i soldi hanno il potere di creare e il potere di distruggere. Possono finanziare un sogno o scatenare una guerra. Si possono dare soldi in dono o trattenerli come arma. Li si può usare per esprimere il proprio spirito, la propria creatività, le proprie idee – o la propria frustrazione, la propria rabbia, il proprio odio. Si possono usare per influire sui governi e sugli individui. Alcuni si sposano per averli – per poi scoprire il loro vero prezzo.

Ma tutti sappiamo che a un certo livello si tratta di un’illusione. I soldi non sono neanche oro o carta, oggi, sono liste di uno e di zero nei computer delle banche. Che cosa sono? Sono uno schermo proteiforme che assume il significato o l’emozione che noi vi proiettiamo sopra.

In fondo, i soldi sono quello che cerchiamo... o no? Quello che cerchiamo davvero sono i sentimenti, le emozioni che pensiamo i soldi possano creare:

– la sensazione di autonomia,

– di libertà,

– di sicurezza,

– di poter aiutare coloro che amiamo e che hanno bisogno,

– di poter scegliere, e

– di sentirci vivi.

I soldi sono senza dubbio uno dei modi in cui possiamo trasformare i nostri sogni in realtà.

Ma anche se i soldi sono solo una percezione – un concetto astratto – non la pensiamo così se non ne abbiamo abbastanza! E una cosa è certa: o siamo noi a usarli, o sono loro a usare noi. O si dominano i soldi o, in qualche modo, i soldi ci dominano!

Il nostro rapporto con i soldi riflette il nostro rapporto con il potere. Sono una preoccupazione o una benedizione? Un gioco o un fardello?

Quando stavo decidendo il titolo di questo libro, alcune persone si sono sentite offese dall’idea che i soldi fossero un gioco. Come potevo usare un termine così frivolo per un argomento così serio! Ma guardiamo in faccia la realtà. Come vedrai nelle prossime pagine, il modo migliore per cambiare la tua vita è trovare qualcuno che ha già ottenuto quello che vuoi e imitare il suo comportamento. Vuoi avere in pugno le tue finanze? Trova un grande finanziere e imita il suo rapporto con i soldi – avrai trovato la strada per il potere.

Posso dirti subito che ho intervistato molte delle persone più ricche del mondo e la maggior parte di loro pensa effettivamente ai soldi come a un gioco. Perché altrimenti uno lavorerebbe dieci o dodici ore al giorno dopo aver guadagnato miliardi di dollari? E non dimentichiamo che non tutti i giochi sono frivoli. I giochi rispecchiano la vita. Certe persone stanno sedute a bordo campo, altre giocano per vincere. Come giochi tu? Voglio ricordarti che tu e la tua famiglia non potete permettervi di perdere.

La promessa che ti faccio è questa: se ti fidi di me e segui i 7 semplici passi di questo libro – i passi che sono il distillato dei finanzieri più abili del mondo – tu e la tua famiglia vincerete a questo gioco. E vincerete molto!

Ma per vincere devi conoscere le regole e imparare le strategie migliori per il successo da coloro che hanno già dominato il gioco.

La buona notizia è che puoi risparmiare anni di tempo – e in pochi minuti – semplicemente imparando gli errori da evitare e le scorciatoie per giungere a un successo duraturo. L’industria finanziaria spesso lavora per dare l’impressione che questo tema sia incredibilmente complesso, ma in realtà, una volta imparato il gergo, è relativamente semplice. Questo libro ti dà l’opportunità di non essere più una pedina e di diventare un giocatore nel gioco dei soldi. Io credo che resterai sorpreso dalla facilità con cui, capendo le cose dall’interno, potrai trasformare la tua vita finanziaria e godere della libertà che ti meriti.

Incominciamo, dunque. Immagina come sarebbe la vita se fossi già padrone di questo gioco.

Se i soldi non avessero importanza?

Come ti sentiresti se non dovessi preoccuparti di andare in ufficio tutte le mattine o di pagare le bollette o di farti una pensione? Come sarebbe vivere la vita a modo tuo? Cosa vorrebbe dire sapere di poter avviare la tua impresa o permetterti l’acquisto di una casa per i tuoi genitori o mandare i tuoi figli all’università o essere libero di fare un viaggio intorno al mondo?

Come vivresti la tua vita se potessi svegliarti ogni mattina sapendo che arriveranno i soldi necessari per soddisfare non solo le tue esigenze di base, ma anche i tuoi obiettivi e i tuoi sogni?

La verità è che molti di noi continuerebbero a lavorare, perché siamo abituati così. Ma lo faremmo in una condizione di gioia e di abbondanza. Il nostro lavoro continuerebbe, ma la smetteremmo di correre come criceti sulla ruota. Lavoreremmo perché vogliamo, non perché dobbiamo.

Ecco che cos’è la libertà finanziaria.

Si tratta solo di un sogno? È davvero possibile per una persona comune – e soprattutto per te – trasformare questo sogno in realtà?

Che tu voglia vivere come l’1% o semplicemente avere la tranquillità mentale di sapere che i tuoi risparmi non finiranno prima di te, la verità è che puoi sempre trovare un modo per fare i soldi di cui hai bisogno. Come? Il segreto della ricchezza è semplice: trova il modo di fare per gli altri più di quello che fa chiunque altro. Diventa più prezioso. Fa’ di più. Da’ di più. Sii di più. Servi di più. E avrai la possibilità di guadagnare di più – che tu sia il miglior paninaro ambulante di Austin, in Texas, o il miglior venditore della tua azienda o anche il fondatore di Instagram.

Ma questo libro non parla solo di aggiungere valore – parla di come andare da dove ti trovi oggi a dove realmente vuoi trovarti, che si tratti di essere finanziariamente sicuro, indipendente o libero. Parla di come migliorare la qualità della tua vita oggi sviluppando l’unica abilità fondamentale che la grande maggioranza degli americani non ha mai sviluppato: padroneggiare i soldi. In effetti il 77% degli americani – tre persone su quattro – dice di avere preoccupazioni finanziarie, ma solo il 40% dichiara di avere un piano di spese o di investimenti. Un baby boomer1 su tre ha meno di 1000 dollari da parte! I sondaggi rivelano che meno di uno su quattro si fida del sistema finanziario – e a ragione! E il possesso di azioni ha toccato record negativi, in particolare fra i giovani. La verità è che non si guadagna la strada per la libertà. Come vedremo più avanti, anche chi ha guadagnato molti milioni di dollari, come il regista del Padrino Francis Ford Coppola, il pugile Mike Tyson e l’attrice Kim Basinger, li ha persi perché non ha applicato le regole fondamentali che stai per imparare. Bisogna essere capaci non solo di conservare una parte di quello che si guadagna per la famiglia, ma soprattutto di moltiplicare i guadagni – facendo soldi mentre si dorme. Bisogna passare dall’essere consumatori in economia all’essere padroni – e lo si fa diventando investitori.

In verità, molti di noi sono già investitori. Magari sei entrato nel gioco appena nato, quando la nonna ti ha comprato qualche azione della sua società preferita, o forse sei diventato un investitore quando un amico ti ha detto di lasciar perdere il Kindle e di comperare invece delle azioni di Amazon.

Ma è sufficiente? Se stai leggendo queste parole, immagino che tu conosca la risposta: per niente! Non devo spiegarti che non viviamo più nel mondo dei tuoi genitori o dei tuoi nonni. Il piano in passato era molto semplice: vai all’università, trovi un lavoro, ti fai in quattro e magari poi trovi un altro lavoro in una ditta più grande. Dopo di che, si trattava di trovare una chiave per guadagnare di più, fare carriera, investire nelle azioni della compagnia e andare in pensione. Ti ricordi delle pensioni? La promessa di una rendita per tutta la vita? Non ci sono più.

Sappiamo tutti e due che quel mondo è finito. Adesso si vive più a lungo con meno soldi. Nuove tecnologie continuano a nascere online, alimentando un sistema che spesso sembra pensato per separarci dai nostri soldi anziché aiutarci a farli fruttare. Mentre scrivo queste parole [2014, N.d.R.], i tassi di interesse sui nostri risparmi sono vicini allo zero, mentre i mercati vanno su e giù come turaccioli in mezzo al mare. Intanto siamo di fronte a un sistema finanziario che offre scelte illimitate e una complessità da capogiro. Oggi ci sono più di 10.000 fondi comuni di investimento, 1400 differenti ETF e centinaia di mercati azionari globali tra cui scegliere. Sembra che ogni giorno ci vengano proposti “strumenti” di investimento sempre più complessi, con una zuppa di sigle: CDO, REIT, MBS, MLP, CDS, CETF...!

E gli HFT? La sigla significa High-Frequency Trading – tra il 50 e il 70% delle decine di milioni di scambi che si svolgono ogni giorno sul mercato oggi è generato da macchine velocissime. In che modo ciò ti riguarda? Basta mezzo secondo, cioè 500 millisecondi, per cliccare con il mouse e completare la tua operazione di e-trade. In quel breve lasso di tempo, i grandi investitori dotati di supercomputer avranno comperato e venduto migliaia di azioni dello stesso tipo centinaia di volte, realizzando con ciascuna transazione un microprofitto. Michael Lewis, autore del bestseller Flash Boys: A Wall Street Revolt, che denuncia gli HFT, ha dichiarato a “60 Minutes”: “Il mercato azionario statunitense, il mercato simbolo del capitalismo globale, è truccato... da una combinazione di borse, grandi banche di Wall Street e high-frequency traders... Riescono a identificare la tua intenzione di acquistare delle azioni di Microsoft e a comperarle prima di te per rivendertele a un prezzo più alto!” Ma quanto sono veloci? Un’azienda di HFT ha speso 250 milioni di dollari per raddrizzare i cavi a fibra ottica tra Chicago e New York, ridisegnando il paesaggio e trasformando letteralmente la terra pur di guadagnare 1,4 millisecondi nel tempo di trasmissione! Ma neanche questo è abbastanza veloce. Alcuni scambi avvengono già in microsecondi – cioè i milionesimi di secondo. Ben presto la tecnologia dell’HFT permetterà a questi scambi di avvenire in nanosecondi – cioè in miliardesimi di secondo. Nel frattempo stanno posando cavi sul fondo dell’oceano e si parla anche di droni alimentati a energia solare che faranno da ripetitori di microonde per collegare gli scambi a New York e a Londra.

Se tutto questo ti sbigottisce, ti capisco. Che possibilità hai di competere con robot volanti che fanno trading alla velocità della luce? Da che parte rivolgersi per trovare una strada in questo labirinto di scelte ipertecnologiche ad alto rischio?

Un esperto è un uomo qualsiasi che dà consigli lontano da casa sua.

Oscar Wilde

Il problema è che, quando si tratta di soldi (e di investimenti), tutti hanno un’opinione. Tutti hanno un suggerimento o una risposta da dare. Ma attenzione: raramente sono davvero di aiuto. Hai notato che le convinzioni riguardo ai soldi sono simili a quelle religiose e politiche? Le conversazioni si fanno spesso intense e appassionate. Soprattutto online, dove persone senza alcuna conoscenza o esperienza reale sostengono le proprie teorie e criticano quelle degli altri con grande veemenza, pur non avendo alcun curriculum da esibire. È come se uno psicologo sotto Prozac ti spiegasse in che modo puoi avere una vita felice. O un obeso ti dicesse come diventare magro e atletico. Io tendo a separare gli esperti in quelli che parlano e quelli che agiscono. Non so tu, ma io sono stufo di tutti questi esperti che ci dicono cosa fare e non hanno ottenuto alcun risultato nella propria vita.

Se pensavi di venire ad ascoltare un altro guru degli investimenti che ti fa promesse folli, hai sbagliato posto. Lascio queste cose agli intrattenitori finanziari che ti gridano di comprare le azioni del momento o ti implorano di risparmiare i tuoi soldi mettendoli in qualche mitico fondo di investimento. Sai, quello che ti promette un interesse composto del 12% annuo. Danno consigli che troppo spesso non si fondano su alcuna realtà, e spesso non investono neppure nei prodotti che promuovono. Alcuni forse credono sinceramente di aiutarti, ma le persone possono anche sinceramente sbagliare.

Voglio dirti anche che non sono uno di quei “pensatori positivi” che ti vogliono esaltare con una falsa visione del mondo. Io credo nell’intelligenza. Devi vedere le cose per quello che sono, ma non peggiori di quello che sono – questa è una visione della vita che ti dà solo la scusa per non fare niente. Forse mi conosci come “quello che sorride con quei dentoni” alla TV, ma non sono qui per farti giocare con le parole, sono qui per aiutarti a scavare a fondo, a risolvere problemi reali e a portare la tua vita a un livello più alto.

Da 38 anni sono ossessionato dalla ricerca di strategie e strumenti che possano cambiare immediatamente la qualità della vita delle persone. Ho dimostrato la loro efficacia producendo risultati misurabili laddove altri hanno fallito. A oggi ho raggiunto 50 milioni di persone in 100 diversi paesi con i miei libri e con programmi video e audio, e altri 4 milioni con eventi dal vivo.

Quello che so fin dall’inizio è che il successo lascia delle tracce. Le persone che hanno successo ai massimi livelli non sono fortunate; fanno in modo diverso qualcosa che fanno anche gli altri. Io sono interessato a queste persone: quelle che hanno una fame insaziabile di imparare e di crescere e di raggiungere risultati. Non fraintendermi. Non sono un illuso. So che ci sono poche persone al mondo che sono in forma e sane e lo restano. La maggior parte non ha relazioni sentimentali appassionate che durano decenni, né sperimenta continuamente gratitudine e gioia. Ci sono pochissime persone che massimizzano le loro opportunità di business. E ancora più rare sono quelle che partono con poco o niente e diventano finanziariamente libere.

Ma qualcuno ce la fa! Qualcuno ha relazioni meravigliose, grande gioia, grande ricchezza e infinita gratitudine. Io ho studiato i pochi che fanno vs i molti che parlano. Se vuoi cercare degli ostacoli, le cose che non funzionano sono sempre a portata di mano. Ma anche quelle che funzionano! Io sono un cacciatore di eccellenza. Vado in cerca di quegli individui che infrangono la norma e dimostrano a tutti noi ciò che è davvero possibile! Imparo che cosa fanno questi pochi individui straordinari di diverso rispetto a tutti gli altri, e poi cerco di imitarli. Scopro quello che funziona, lo chiarisco, lo semplifico e lo sistematizzo in modo da aiutare la gente a progredire.

Dai giorni bui del 2008, quando il sistema finanziario globale è quasi crollato, sono ossessionato dalla ricerca di un modo per aiutare le persone comuni a prendere in mano i propri soldi e a combattere un sistema che spesso è truccato a loro svantaggio. La trappola è in azione da anni e quasi a niente sono servite le cosiddette riforme attuate dai governi. In qualche campo, le cose sono addirittura peggiorate. Per trovare risposte, ho intervistato 50 dei più brillanti e influenti attori nel mondo dei soldi. In questo libro non troverai discorsi teorici, e neanche le mie opinioni. Sentirai direttamente la voce dei maestri del gioco: miliardari venuti dal nulla, premi Nobel e giganti della finanza. Ecco alcuni dei maestri da cui imparerai nelle pagine seguenti:

– John C. Bogle, grande saggio di 85 anni con 64 anni di borsa alle spalle, fondatore di Vanguard Group, compagnia di fondi comuni di investimento numero uno al mondo;

– Ray Dalio, fondatore del più grande hedge fund del mondo, con un patrimonio di 160 miliardi di dollari;

– David Swensen, uno dei più grandi investitori istituzionali di tutti i tempi, che ha portato la dotazione della Yale University da 1 miliardo di dollari a 23,9 miliardi in meno di vent’anni;

– Kyle Bass, un uomo che ha trasformato un investimento di 30 milioni di dollari in 2 miliardi nel giro di due anni durante la crisi dei subprime;

– Carl Icahn, che ha superato Warren Buffett, il mercato e praticamente chiunque altro negli ultimi cicli di due, cinque e dieci anni;

– Mary Callahan Erdoes, che molti considerano la più potente donna della finanza; controlla più di 2500 miliardi di dollari come CEO della J. P. Morgan Asset Management; e

– Charles Schwab, che ha guidato una rivoluzione per aprire Wall Street agli investitori individuali e la cui celebre azienda gestisce attualmente 2380 miliardi di dollari.

Ti metterò in una stanza con queste e molte altre superstar che ottengono risultati concreti, decennio dopo decennio, con i mercati su e giù, in espansione e in crisi. Insieme scopriremo i segreti fondamentali dei loro investimenti di successo e vedremo come applicarli anche alle somme più piccole.

Ecco la chiave: io ho scritto questo libro basato sulla saggezza senza tempo dei maggiori investitori al mondo. Dopo tutto, nessuno di noi sa dove sarà diretta l’economia quando tu leggerai questo libro. Ci sarà inflazione o deflazione? Il mercato sarà un toro o un orso? L’idea è sapere come sopravvivere e crescere in qualsiasi condizione di mercato. Questi veri esperti lo spiegheranno. Inoltre ti schiuderanno il loro portafoglio per mostrare il mix di investimenti su cui si basano per affrontare ogni tempesta. E risponderanno a questa domanda: se non potessi passare nulla della tua ricchezza ai tuoi figli, ma solo un insieme di principi, quali sarebbero? Questa potrebbe essere la migliore delle eredità, e non devi essere uno dei loro figli per ottenerla!

Il segreto per essere primi è partire.

Mark Twain

Preparati, perché insieme stiamo per intraprendere un viaggio attraverso i 7 semplici passi per la sicurezza finanziaria, l’indipendenza e la libertà! Che tu sia un giovane del XXI secolo che inizia solo adesso, un baby boomer alla soglia della pensione o un sofisticato investitore che cerca di mantenersi aggiornato, questo libro ti offrirà una guida pratica per stabilire e raggiungere i tuoi obiettivi finanziari e per liberarti dai comportamenti sbagliati che potrebbero tenerti lontano dalla vera abbondanza. Esploreremo la psicologia della ricchezza, una cosa che studio e insegno da quasi quarant’anni. Affronteremo gli errori che le persone commettono in materia di soldi, concentrandoci su ciò che impedisce loro di realizzare i piani meglio articolati. E per assicurarti i risultati che desideri, mi sono rivolto ai migliori economisti comportamentali del mondo per trovare soluzioni che funzionano davvero – piccole, semplici correzioni che automaticamente ti spingono a fare ciò che ad altri richiede una difficile disciplina; strategie che possono fare la differenza fra una confortevole pensione e una vecchiaia in miseria.

Perché lo fanno tutti gli altri...

Ammettiamolo: molte persone brave e intelligenti hanno messo da parte l’argomento soldi perché sembra troppo complicato e impegnativo. Una delle prime persone a cui ho fatto leggere questo manoscritto è una brillante amica di nome Angela che ha raggiunto l’eccellenza in molti campi della vita – ma mai in quello dei soldi. Mi ha detto che la gente la trova straordinaria perché ha navigato per 20.000 miglia in alcuni dei mari più tempestosi a bordo di piccole barche a vela. Ma lei sapeva di aver trascurato le sue finanze e ne era imbarazzata. “Mi confondeva molto, non riuscivo a capirci niente. Partivo già sconfitta, per cui rinunciavo, anche se non è nella mia natura.” Ma ha scoperto che seguendo i 7 semplici passi di questo libro poteva finalmente assumere il controllo delle proprie finanze, ed era facile e indolore! “Santo cielo, potevo risparmiare per il mio futuro semplicemente tagliando alcune cose che non mi davano gioia,” mi ha detto. Una volta che ha incominciato a pensare di risparmiare, è riuscita a iniziare un piano di investimento automatico e al capitolo 2.6 aveva già trasformato la propria vita.

Pochi giorni dopo è venuta a trovarmi e mi ha detto: “Mi sono comperata la mia prima macchina nuova!”

Le ho chiesto: “Come hai fatto?”

E lei: “Mi sono accorta che le riparazioni e la benzina della macchina vecchia mi costavano più del prestito per una nuova!” Dovevi vedere la sua faccia quando è arrivata a bordo di una Jeep Wrangler color perla nuova di zecca.

Voglio che tu sappia perciò che questo libro non parla solo di come avere una buona pensione, ma anche di come avere la qualità della vita che desideri e che ti meriti oggi. Puoi vivere la vita a modo tuo e nello stesso tempo garantirti la qualità della vita futura. La sensazione di autonomia e di forza e sicurezza interiore che provi quando controlli questa parte della tua vita si rifletterà su tutto il resto: la tua carriera, la tua salute, le tue emozioni e le tue relazioni. Quando sei incerto sui soldi, inconsciamente ciò influisce sulla tua fiducia in altri campi. Ma quando ti fai carico delle tue finanze, ciò ti responsabilizza e ti spinge ad accettare nuove sfide!

Che cosa ci trattiene dall’intraprendere la strada verso la libertà finanziaria? Per molti di noi, come la mia amica Angela, è la sensazione di essere inadeguati. Ci hanno insegnato a pensare: “Questo è troppo complicato” o “Questo non è il mio campo”. Francamente, il sistema è progettato per confondere, in modo che tu ceda il controllo ai “professionisti” che si prendono provvigioni enormi tenendoti all’oscuro. Imparerai nei prossimi capitoli come impedire che ciò avvenga e soprattutto ti mostrerò che investire nella tua libertà non è affatto complicato.

Una delle ragioni per cui le persone hanno successo è che sanno qualcosa che gli altri ignorano. Tu paghi il tuo avvocato o il tuo medico per la conoscenza e le abilità che non possiedi. Essi hanno anche un gergo specifico che a volte li isola da noi altri.

Per esempio, nel mondo medico potresti sentire che 225.000 persone sono morte per “patologie iatrogene” nell’ultimo anno. Secondo il “Journal of the American Medical Association” (“JAMA”) sono la terza causa di morte negli Stati Uniti. Iatrogeno. Parola da cento dollari, eh? Suona importante, ma cosa diavolo significa? È una rara malattia tropicale? Una mutazione genetica? No, iatrogeno in verità significa che la morte è stata causata da un medico, o da un ospedale, o da una procedura medica scorretta o inutile.

Perché non lo dicono chiaro e tondo? Perché non è nell’interesse di un’istituzione medica dirlo in modo che un profano possa capirlo. Anche il mondo finanziario ha il suo gergo, con parole speciali per indicare quelli che sono in realtà costi aggiuntivi mascherati da un linguaggio che ti rende impossibile capire che ti stanno prendendo più soldi di quello che immagini.

Spero che mi permetterai di farti da traduttore, oltre che da guida in questo viaggio. Insieme decritteremo il codice e penetreremo la complessità che fa sentire molti di noi degli outsider nel mondo della finanza.

Oggi ci sono talmente tante informazioni che anche i più sofisticati investitori possono sentirsi sopraffatti. Soprattutto quando ci accorgiamo che quello che ci viene imposto non ha niente a che vedere con le nostre esigenze. Immagina per esempio di avere dei leggeri dolori al petto e di cercare “cuore” su Google. Che cosa trovi? Non qualcosa sull’infarto, che ti interessa in questo momento, ma una serie di siti sul romanzo di De Amicis, pubblicato centocinquant’anni fa. In che modo questo ti potrebbe aiutare?

Il mio piano è di esserti utile diventando il tuo personale motore di ricerca finanziario – un motore di ricerca intelligente, che filtra tutto il superfluo, nonché le informazioni dannose, e propone soluzioni semplici e chiare.

Prima di accorgertene, sarai un insider, un esperto ben introdotto nel gioco anche tu. Saprai perché inseguire i rendimenti non funziona mai, perché nessuno sul lungo periodo batte il mercato2 e perché la grande maggioranza degli esperti finanziari non è legalmente tenuta a servire i tuoi interessi. Pazzesco, eh? Imparerai perché i rendimenti pubblicizzati dai fondi di investimento non sono quelli che ottieni davvero. Troverai soluzioni che potranno aggiungere letteralmente milioni di dollari ai rendimenti dei tuoi risparmi – studi statistici dimostrano che puoi risparmiare fra i 150.000 e i 450.000 dollari solo leggendo e applicando i principi della parte 2 di questo libro. Metterai i soldi nelle tue tasche, e non nel calderone delle provvigioni altrui. Imparerai anche un modo comprovato per far crescere i tuoi soldi con capitale garantito al 100% e legalmente esentasse (come stabilito per gli USA dall’IRS3). Questa strada infine è percorribile da investitori individuali come te.

Ed ecco quello che distingue questo libro da tutti gli altri. Io non mi limito a parlarti di strategie di investimento degli ultraricchi, a cui tu non hai accesso o che non puoi permetterti; ho scoperto come renderle accessibili e fruibili da te! Perché pochi privilegiati dovrebbero essere gli unici ad avere opportunità straordinarie? Non è ora che si parta tutti alla pari?

Ricordati che sono i tuoi soldi, ed è ora che tu ne assuma il controllo.

L’intuizione di un momento a volte vale quanto l’esperienza di una vita.

Oliver Wendell Holmes sr.

Prima di andare avanti, voglio dirti ciò che mi ha spinto a scrivere questo libro. Se hai seguito qualcosa del mio lavoro negli ultimi anni, o hai letto uno dei miei libri precedenti, sai che ho fama di provocare cambiamenti spettacolari e misurabili – aiuto la gente a perdere da 13 a 130 kg, rimetto in piedi rapporti che sembravano finiti, aiuto uomini d’affari a far crescere le loro imprese dal 30 al 130% in un anno. Aiuto anche le persone a superare terribili tragedie – coppie che hanno perso un figlio, soldati che tornano dall’Afghanistan affetti da stress post-traumatico. La mia passione è aiutare le persone a fare passi avanti nel campo dei rapporti, delle emozioni, della salute, della carriera e della finanza.

Da quasi quarant’anni ho il privilegio di consigliare persone che hanno intrapreso vite molto diverse, compresi alcuni degli uomini e delle donne più potenti del mondo. Ho lavorato con presidenti degli Stati Uniti e con presidenti di piccole aziende. Ho consigliato campioni sportivi e aiutato a migliorare le loro performance, dal grande giocatore di hockey Wayne Gretzky, all’inizio della mia attività, alla superstar Serena Williams oggi. Ho avuto il privilegio di lavorare con attori pluripremiati, con l’imperturbabilità di un Leonardo DiCaprio e con la passionalità di un Hugh Jackman. Il mio lavoro ha toccato la vita e le performance di grandi personaggi dello spettacolo, dagli Aerosmith ai Green Day, da Usher a Pitbull a LL Cool J. E anche imprenditori miliardari, come il magnate dei casinò Steve Wynn e il mago di Internet Marc Benioff. Anzi, Marc ha lasciato il suo lavoro alla Oracle e ha incominciato a costruire Salesforce.com dopo aver frequentato uno dei miei seminari nel 1999. Oggi la sua è un’impresa da 5 miliardi di dollari ed è stata nominata “Impresa più innovativa al mondo” dalla rivista “Forbes” negli ultimi quattro anni consecutivi. È evidente che i miei clienti non vengono da me in cerca di motivazioni. Ne hanno in abbondanza. Quello che ottengono da me sono strategie che li aiutano a raggiungere un nuovo livello e li mantengono al top nel loro campo.

Nell’arena finanziaria, dal 1993 ho avuto l’onore di assistere Paul Tudor Jones, uno dei dieci più grandi finanzieri della storia. Paul ha previsto il Lunedì Nero del 1987 – che è ancora il più grave crollo della borsa americana (in percentuale) di tutti i tempi in un solo giorno. Mentre i mercati sprofondavano in tutto il mondo, Paul ha quasi raddoppiato i soldi dei suoi investitori nel 1987. Ha fatto lo stesso nel 2008, portando ai suoi investitori un ritorno positivo di quasi il 30% mentre il mercato crollava del 50%! Il lavoro che faccio con Paul è di cogliere i principi che guidano tutte le sue decisioni. Poi li organizzo in un sistema che lui usa quotidianamente e soprattutto nei momenti critici. Io non alleno al pensiero positivo. Al contrario: io preparo ad affrontare qualsiasi cosa. Sono sempre in contatto con Paul e seguo le sue operazioni quotidiane attraverso le tempeste del mercato. Dalla bolla tecnologica di fine anni novanta all’11 settembre. Dalla crescita dell’immobiliare al collasso del mercato dei subprime al disastro finanziario del 2008. Sono stato presente durante la successiva crisi del debito europea come nel più grande crollo del prezzo dell’oro in un solo giorno da trent’anni in qua, nel 2013.

Malgrado queste sfide finanziarie siano molto diverse fra loro, in 28 anni consecutivi Paul non ha mai avuto un solo anno in perdita. Io ho lavorato con Paul negli ultimi 21 di questi anni. È davvero impareggiabile nell’abilità con cui trova la strada per vincere. Ho avuto il privilegio di essere al suo fianco mentre continuava a fare soldi, per quanto volatile fosse il mercato. Grazie a lui, ho imparato più cose sul mondo reale degli investimenti e su come si prendono le decisioni in tempi difficili di quelle che avrei potuto imparare in cento corsi di un MBA.4

Sono incredibilmente fortunato – non solo ho lavorato con Paul durante questo periodo, ma lo considero uno dei miei migliori amici. Quello che amo e rispetto in Paul è che non solo crea risultati finanziari per sé, ma è uno dei filantropi più straordinari del mondo. Nel corso degli anni l’ho visto far crescere la Robin Hood Foundation, dalla semplice idea di correggere i meccanismi del libero mercato per alleviare la povertà a New York a quella che la rivista “Fortune” ha definito “una delle organizzazioni filantropiche più innovative e influenti del nostro tempo”. Fino a oggi la Robin Hood ha distribuito più di 1,45 miliardi di dollari in buoni e iniziative, trasformando milioni di vite.

Ho avuto anche le mie lezioni, durante il percorso; alcune dolorose, sotto forma di tentativi ed errori – cosa che il libro vorrebbe aiutarti a evitare per quanto possibile. Mi sono procurato le mie cicatrici a Wall Street. Ho messo sul mercato un’azienda quando avevo 39 anni e ho visto crescere il mio valore netto personale fino a superare i 400 milioni di dollari in poche settimane – salvo crollare con il crash dell’informatica nel 2000!

Ma quella “correzione” del mercato azionario non è stata niente in confronto a quello che abbiamo passato tutti negli ultimi anni. Il disastro del 2008-09 è stato la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione. Ti ricordi cosa si provava quando si pensava che il nostro mondo finanziario fosse alla fine? Il Dow Jones Industrial Average ha perso il 50%. Il settore immobiliare è crollato e il prezzo della tua casa è sceso del 40% o più. Milioni di persone hanno perso i risparmi di una vita e milioni hanno perso il lavoro. In quei mesi terribili, io ricevetti più telefonate che mai da una grande varietà di persone bisognose di aiuto. Mi chiamavano barbieri e miliardari. Mi dicevano che stavano perdendo la casa, i loro risparmi erano svaniti, i loro figli non potevano andare all’università. Mi sentivo morire, perché so cosa si prova.

Ho lavorato duro e ho ottenuto il successo finanziario, ma non è sempre stato così. Sono cresciuto con quattro padri diversi nella polverosa San Gabriel Valley, in California. Ricordo benissimo che, da bambino, non rispondevo al telefono o alla porta perché sapevo chi c’era dall’altra parte – i creditori, e non avevamo i soldi per pagarli. Da ragazzo, mi vergognavo di dover indossare a scuola dei vestiti che compravamo di seconda mano per 25 centesimi. E i ragazzi sanno essere piuttosto brutali quando non sei “alla moda”. Oggi fare shopping nei negozietti di seconda mano suonerebbe fico – pensa un po’! E quando finalmente ho avuto la mia prima macchina, una Volkswagen tutta rovinata del 1960, mancava la retromarcia, per cui parcheggiavo sempre in salita, e non avevo mai abbastanza soldi per la benzina. Per fortuna non ho mai accettato la teoria che così è la vita. Ho trovato un modo per superare le circostanze. A causa di queste esperienze, non sopporto di vedere qualcuno che soffre. Mi fa impazzire. E il 2008 ha portato a inutili sofferenze economiche più di quanto avessi mai visto.

Subito dopo il crollo della borsa, tutti ammisero che bisognava fare qualcosa per correggere il sistema. Ho continuato ad aspettare che i cambiamenti promessi si realizzassero, ma a distanza di anni il business procede come sempre. E più analizzavo le cause della crisi finanziaria, più mi arrabbiavo. Il mio personale punto di rottura giunse dopo aver visto un documentario vincitore del premio Oscar intitolato Inside Job, con la voce narrante di Matt Damon, sui “pistoleri” di Wall Street, speculatori che si assumevano rischi folli con i nostri soldi e hanno quasi distrutto l’economia. E la loro punizione? Noi che paghiamo le tasse li abbiamo lasciati andare e in qualche modo quegli stessi personaggi sono stati incaricati della ripresa. Alla fine del film, ribollivo per la frustrazione, ma ho trasformato la mia rabbia in una domanda: “Che cosa posso fare?”

Questo libro è la risposta.

Non c’è amico leale quanto un libro.

Ernest Hemingway

Non è stata una decisione facile. Erano almeno vent’anni che non scrivevo un libro importante. L’anno scorso, in media, sono stato in aereo un giorno su quattro, viaggiando in più di 15 paesi. Dirigo una dozzina di aziende e un’impresa non profit. Ho quattro figli, una moglie straordinaria e una missione che amo e vivo. Dire che ho una vita piena sarebbe un eufemismo. Sia Unlimited Power che Awaken the Giant Within sono stati bestseller internazionali, e la cosa è stata enormemente gratificante, ma fino a questo momento non avevo più sentito l’esigenza di scrivere. Perché? Mi piacciono le cose dal vivo! Amo l’immersione totale nell’esperienza, l’immediatezza e l’elasticità della comunicazione con 5000 o 10.000 persone per volta, l’andare in profondità catturando la loro attenzione per 40 ore in un fine settimana. E questo in un momento e in un’epoca in cui la maggior parte delle persone non riesce a stare seduta per tre ore a guardare un film in cui qualcuno ha investito 300 milioni di dollari. Ricordo perfettamente Oprah che mi disse che poteva fermarsi al massimo due ore e 12 ore dopo era in piedi sulla sedia e gridava alla telecamera: “Questa è una delle esperienze più grandiose della mia vita!” Usher mi disse che amava i miei libri, ma senza dubbio non avrebbe potuto fermarsi per tutto il fine settimana. Come Oprah, finì per passare uno dei momenti più belli della sua vita. Trenta ore dopo mi disse: “È come essere a uno dei più bei concerti della mia vita! Ho preso appunti come un pazzo e mi hai fatto ridere a crepapelle!”

L’esperienza dal vivo è così carica di emozioni, musica, eccitazione e intuizioni profonde che le persone sono spinte ad agire in massa. Non si limitano a pensare, o a sentire, ma cambiano, si trasformano. E il mio linguaggio corporeo e la mia voce sono essenziali al mio metodo di insegnamento. Devo quindi confessare che, quando mi siedo per scrivere delle parole su una pagina, ho l’impressione di avere un bavaglio alla bocca e una mano legata dietro la schiena! Che diamine, ho scoperto di poter raggiungere più di dieci milioni di persone in una sola puntata di TED Talk.

Che cos’è che mi ha fatto cambiare idea?

La crisi finanziaria ha provocato enorme dolore, ma ci ha spinto anche a ripensare alle cose più importanti della nostra vita – cose che non hanno niente a che fare con i soldi. Era il momento di tornare ai fondamentali, ai valori che ci hanno sostenuto nei momenti difficili in passato. A me ha fatto ricordare i giorni in cui dormivo in macchina, essendo senza casa, e cercavo un modo per cambiare la mia vita. Come avevo fatto? I libri! I libri mi avevano aiutato a trovare un equilibrio. Sono sempre stato un lettore vorace: da ragazzo ho deciso che avrei letto un libro al giorno. Pensavo che i leader fossero lettori. Ho seguito un corso di lettura veloce. Non ho letto davvero un libro al giorno, ma nel giro di sette anni ho letto più di 700 libri alla ricerca delle risposte per aiutare me stesso e gli altri. Libri di psicologia, sull’organizzazione del tempo, di storia, di filosofia, di fisiologia. Volevo sapere tutto ciò che poteva cambiare immediatamente la qualità della mia vita e quella di chiunque altro.

Ma i libri che ho letto da bambino sono quelli che mi hanno lasciato le impressioni più profonde. Sono stati il mio biglietto per uscire da un mondo di dolore: un mondo senza un futuro necessario. Mi hanno trasportato in un regno di possibilità illimitate. Ricordo il saggio di Ralph Waldo Emerson sulla fiducia in se stessi e le parole: “C’è un momento nell’educazione di ogni uomo in cui egli giunge alla convinzione che l’invidia sia ignoranza; l’imitazione, un suicidio; che deve prendersi, nel bene e nel male, per quello che è.” Un altro è stato il libro del filosofo James Allen, Sei come pensi di essere, il cui titolo originale As a Man Thinketh riecheggia il proverbio biblico “Il cuore rispecchia il modo in cui un uomo pensa”. Mi è capitato in un momento in cui la mia mente era un campo di battaglia pieno di paure. Mi ha insegnato che tutto ciò che creiamo nella nostra vita incomincia con il pensiero.

Ho divorato le biografie dei grandi leader, dei grandi pensatori, dei grandi uomini d’azione, come Abraham Lincoln, Andrew Carnegie, John F. Kennedy e Viktor Frankl. Ho capito che i grandi uomini e le grandi donne della storia avevano sperimentato dolori e sofferenze ben più di me. Non erano semplicemente fortunati; c’era qualcosa in loro, una forza invisibile che impediva loro di accontentarsi di qualcosa di meno di ciò che potevano dare, o essere, o donare. Ho capito che la biografia non è un destino; che il mio passato non era uguale al mio futuro.

Un altro libro prediletto era un classico americano del 1937, Pensa e arricchisci te stesso di Napoleon Hill. Hill trascorse vent’anni, all’inizio del XX secolo, a intervistare 500 delle persone di maggior successo al mondo, da Andrew Carnegie a Henry Ford, da Theodore Roosevelt a Thomas Edison, per scoprire che cosa li muoveva. Scoprì che tutti costoro condividevano una concentrazione instancabile sui loro obiettivi e una combinazione di ardente desiderio, fede e ostinazione nel raggiungerli. Il messaggio di Hill, che le persone comuni potevano superare qualsiasi ostacolo verso il successo, diede speranza a una generazione di lettori che lottavano per superare la Grande Depressione. Pensa e arricchisci te stesso diventò uno dei maggiori bestseller di ogni tempo.

Le ricerche di Napoleon Hill sono state un’ispirazione per me. Come il suo classico, questo libro si basa sul cercare il meglio del meglio nel mondo, da Warren Buffett a sir Richard Branson – compreso l’uomo che gli esperti considerano l’Edison del nostro tempo, Ray Kurzweil, che ha inventato i primi sintetizzatori musicali digitali, il primo software per tradurre un testo in parole; è l’uomo che c’è dietro a Siri sul tuo iPhone. Ha inventato uno strumento che permette ai ciechi di camminare per strada e leggere i cartelli e ordinare da un menu al ristorante. Oggi Ray è a capo del settore sviluppo di Google. Ma volevo scrivere un libro che andasse oltre la psicologia e la scienza del successo per proporre un piano concreto, degli strumenti concreti che tu potessi usare per costruire un futuro migliore per te e per la tua famiglia. Doveva essere un manuale, una traccia, una guida nella nuova economia.

Mentre incominciavo a riprendere atto del potere di un libro, ho pensato: “Devo dare a queste risposte una forma che sia comprensibile a chiunque.” E grazie alla tecnologia di oggi, questo libro ha alcuni grandi vantaggi che ti aiuteranno durante il percorso. Ha dei segmenti elettronici, dove puoi andare online e vedere gli uomini e le donne che ho intervistato e sentire le loro parole. Abbiamo un’app pensata per stimolarti a percorrere i 7 semplici passi in modo che non solo impari le idee, ma le applichi e conquisti la libertà finanziaria che ti meriti davvero.

Fra l’altro, quando ho intrapreso questa avventura le persone mi dicevano che ero matto. Molti cosiddetti esperti – e perfino alcuni amici! – mi hanno avvertito: era una follia tentare di portare il complesso mondo della finanza a un vasto pubblico. Anche il mio editore mi ha pregato di scrivere qualcos’altro.

Ma io sapevo di potercela fare se trovavo le voci migliori come guide. La maggior parte delle persone che ho intervistato qui non rilasciano interviste, o lo fanno molto di rado. Magari parlano a Davos, in Svizzera, al Forum economico mondiale, o al Consiglio sulle relazioni estere, ma portare le loro conoscenze al pubblico generico, in prima persona, non l’hanno mai fatto. Condividere le loro analisi in modo che chiunque potesse usarle per agire è diventata la missione di questo libro.

Ho avuto l’onore di avere splendidi rapporti con alcune delle persone più influenti del mondo: amici in posizioni importanti che sono stati disposti a fare qualche telefonata per me. In breve ho visto porte che si aprivano e ho avuto accesso ai maestri del gioco.

Welcome to the jungle...

Welcome to the Jungle, Guns N’ Roses

Da dove incominciamo, dunque? Ho deciso di incominciare con una persona che i più non hanno mai nemmeno sentito nominare, benché sia stato definito lo Steve Jobs degli investimenti. Ma chiedi a uno qualsiasi dei principali leader della finanza mondiale, che sia il presidente della Federal Reserve o il presidente degli Stati Uniti, e tutti sanno chi è Ray Dalio. Leggono i suoi rapporti settimanali. Perché? Perché i governi gli telefonano per sapere che cosa fare e lui investe i loro soldi. Lo stesso fa con i fondi pensione e le compagnie di assicurazione. È il fondatore di Bridgewater Associates, l’hedge fund più grande del mondo, con 160 miliardi di dollari di Assets Under Management (AUM), ossia di masse attive gestite, in un’epoca in cui un grosso fondo ne maneggia 15 miliardi. Bisognava valere 5 miliardi di dollari e fare un investimento iniziale di 100 milioni solo per entrare. Ma non provarci nemmeno – ormai non accetta i tuoi soldi, né quelli di chiunque altro.

Ray Dalio viene da un passato improbabile, è nato nel Queens, New York, figlio di un musicista jazz e di una casalinga. Ha incominciato come caddy e ha sentito i primi consigli sulle azioni al golf club locale. Adesso vale circa 14 miliardi ed è il 31° uomo più ricco degli Stati Uniti. Come ha fatto? Ho dovuto scoprirlo! Questo è un uomo il cui fondo Pure Alpha, secondo “Barron’s”, ha perso soldi solo tre volte in vent’anni, e nel 2010 ha dato un rendimento del 40% ai suoi clienti chiave. Nel corso della sua vita il fondo (lanciato nel 1991) ha prodotto un rendimento annuo composto del 21%, al lordo delle commissioni. Se c’era una persona a cui volevo chiedere: “È possibile per l’investitore medio guadagnare con un mercato così imprevedibile?” era Ray. Perciò quando mi ha detto: “Non c’è dubbio, si può ancora vincere” ero tutto orecchi. E tu?

Non è facile avere accesso a Ray Dalio. Ma è saltato fuori che Ray sapeva già chi sono e ammirava i miei libri. Un pomeriggio mi sono seduto con lui in una casa sorprendentemente modesta su un’isola boscosa al largo della costa del Connecticut. È andato dritto al punto e mi ha detto che gli investitori individuali come te possono vincere – ma solo se non cerchi di battere i professionisti al loro gioco.

“Quello che devono sapere, Tony, è che si può vincere,” ha detto. “Ma non puoi farlo cercando di battere il sistema. Non provarci nemmeno. È un gioco difficile anche per me, che ho 1500 dipendenti e quarant’anni di esperienza. È come giocare a poker con i migliori giocatori del mondo.

Ray ha 65 anni, parla con un leggero accento di New York e usa le mani come un direttore d’orchestra mentre parla. Mi ha ricordato che il poker, come i mercati, è un gioco a somma zero. Per ogni vincitore dev’esserci un perdente. “Appena entri nel gioco, non stai giocando con quelli che hai di fronte. È un gioco globale e solo una piccola percentuale di persone ci guadagna. Guadagna molto. E può portare via i soldi a quelli che non sanno giocare bene,” ha detto. “Per cui consiglierei ai tuoi investitori, alle persone comuni: è meglio se non entrate in questo gioco.”

Ho chiesto a Ray: “Se dici alle persone che non possono gareggiare, non dovrebbero pensarci due volte prima di lasciare che siano altri a giocare per loro? Cosa mi dici dei broker e dei gestori dei fondi comuni che dicono di poterti garantire rendimenti migliori?”

“Tu credi di andare da un medico, ma questi non sono medici,” mi ha spiegato. Ci abituano a dare piena fiducia ai medici e a ubbidire a quello che ci dicono senza riflettere, sperando che abbiano tutte le risposte. Ma Ray Dalio dice che i tipici gestori finanziari non ti aiutano a vincere perché neanche loro hanno le capacità o le risorse per giocare in grande. “Se le avessero, tu non avresti accesso a loro.”

“Le Olimpiadi sono facili in confronto a quello che facciamo noi,” ha continuato Ray. “Qui c’è ancora più competizione. Puoi andare dal tuo broker e chiederti: ‘È un tipo in gamba?’ Può anche essere in gamba. Può occuparsi davvero di te. Ma quello che devi chiederti è: ‘Quante medaglie d’oro ha vinto?’ Devi stare molto, molto attento, perché ci sono molte persone che ti danno consigli, ma devono essere abbastanza brave da prenderli dai migliori.”

Qual è dunque la risposta?

“Invece di provare a competere, bisogna imparare che c’è un modo passivo per vincere. C’è un modo per non mettere tutte le uova nello stesso paniere. È il sistema per proteggersi da ogni calo, perché gli investitori migliori sanno che sbaglieranno, per quanto bravi siano.”

Un momento! Ray Dalio, che ottiene un rendimento composto del 21%, può sbagliare?

“Proprio così, Tony. Anch’io sbaglio,” ha detto. “Tutti sbagliamo. Per cui dobbiamo inventare un sistema per proteggerci.”

Dopo quasi tre ore insieme, era il momento della grande domanda: “Ray, qual è questo sistema?” E Ray mi ha risposto: “Tony, l’ultima volta che ho accettato dei soldi, dovevi valere 5 miliardi di dollari per avere accesso alla mia conoscenza e un investimento minimo di 100 milioni. È molto complesso e cambia in continuazione.”

“Suvvia, Ray,” ho detto, “mi hai appena detto che non accetti più nuovi investitori, in ogni caso. Sai quanto tengo alla gente. Se non potessi lasciare i tuoi soldi ai tuoi figli, e potessi lasciare solo una serie di principi o un portafoglio – un sistema che consentirà loro di fare soldi nei momenti buoni e in quelli cattivi, come te – che cosa sarebbe, per l’investitore medio?”

Dopo qualche titubanza, alla fine... mi ha mostrato il portafoglio ideale, l’esatto mix di investimenti che ti aiuterà a massimizzare i rendimenti con il minimo di volatilità negativa in qualsiasi mercato.

Che cos’è un portafoglio? Se il termine non ti è familiare, si tratta semplicemente di un complesso di investimenti diversi che metti insieme per tentare di massimizzare i tuoi rendimenti finanziari. Ray mi ha rivelato un semplice sistema – dove investire, quanto e in che percentuali. E ripensando al passato, abbiamo verificato che con la sua strategia avresti guadagnato nell’85% del tempo negli ultimi 30 anni (dal 1984 al 2013)! Vuol dire solo quattro anni in perdita su 30 (dal 1984 al 2013) – con una perdita massima del 3,93% in un anno (e una media negli anni negativi dell’1,9%). E uno dei quattro anni negativi lo era solo per lo 0,03%, che molti considererebbero un pari. Nel 2008 saresti andato sotto del 3,93% mentre il resto del mercato perdeva il 51% (dalle stelle alle stalle) – tutto semplicemente seguendo i consigli di Ray. Il piano che ha condiviso qui ha realizzato un rendimento medio di quasi il 10% all’anno al netto delle commissioni, ed è un piano di investimento che puoi facilmente elaborare da solo! Ed è solo uno dei sistemi dei più grandi investitori del mondo che imparerai quando arriverai alla parte 6, “Investi come lo 0,001%: il manuale del miliardario”.

Adesso so che vorresti saltare direttamente al portafoglio, ma ti ricordo che ci sono 7 semplici passi da seguire, se vuoi che il sistema funzioni. Se non sai dove trovare i soldi da investire, se non hai stabilito quali sono i tuoi obiettivi e se non conosci le regole del gioco, l’accesso al miglior portafoglio del mondo sarebbe inutile. Resta con me, quindi, e seguimi passo passo. C’è un metodo nella mia pazzia!

Quanto vale questa informazione da parte di Ray Dalio? Se altri devono valere 5 miliardi per accedervi, e a te è costata solo il prezzo di questo libro, non è un cattivo affare!

Per quanto emozionante sia stato imparare il suo sistema di investimento, ciò che ho trovato soprattutto interessante è il modo in cui Ray guarda il mondo. Lo vede come una giungla e vede la sua vita come una continua, esilarante battaglia.

“Per come io vedo la vita, Tony, tutti abbiamo qualcosa che vogliamo, qualcosa che rappresenta una migliore qualità della vita. Ma per arrivarci bisogna attraversare una giungla piena di pericoli. Se ci riesci, ottieni la vita che desideri. È come se io fossi al margine di questa giungla,” mi ha detto. “E puoi avere un lavoro meraviglioso, una vita meravigliosa se riesci ad attraversare quella giungla. Ma ci sono un sacco di pericoli che possono ucciderti. Resti dove sei e vivi tranquillamente o entri nella giungla? Come affronti il problema?”

Ray entra nella giungla con amici molto in gamba e fidati al suo fianco, chiedendosi sempre: “Che cos’è che non so?” “Questa è la chiave,” ha detto. “I miei successi nella vita sono dipesi dal fatto di non essere arrogante riguardo a ciò che so, ma di accettare il fatto che ho delle debolezze; che ignoro molte cose di questo e di quello e di quell’altro ancora. Più impari, più ti accorgi di non sapere.”

È una grande verità! E io ne ero un esempio vivente. Ho incominciato questo libro pensando di sapere quello che facevo. Dopo tutto, avevo decenni di esperienza. Ma durante i quattro anni di ricerche per incontrare i migliori investitori del mondo, mi sono sentito più e più volte umiliato dalla mia ignoranza. E ho scoperto che, al contrario degli esperti che dicono di avere tutte le risposte, i migliori sono sostanzialmente umili. Come Ray Dalio, ti dicono quello che pensano e ammettono di poter sbagliare.

La ricchezza non è uno scopo della vita, ma uno strumento per vivere.

Henry Ward Beecher

Mentre il mio viaggio continuava, ho capito che la mia missione cambiava. A ogni tappa, scoprivo strumenti, opportunità e prodotti di investimento a disposizione dei super-ricchi, di cui le persone comuni non sentivano mai parlare. E paradossalmente alcuni dei migliori comportavano pochissimi rischi, o rischi limitati da quella che si chiama asimmetria rischio/rendimento – che vuol dire che gli investitori hanno grandi potenzialità di guadagno rispetto a un’esposizione molto bassa.

Era emozionante per me scoprire queste opportunità e approfittare di alcune di esse, perché in questa fase della mia vita sono abbastanza vecchio e abbastanza fortunato, e anche abbastanza ricco, da poterne approfittare. Ma i miei figli e mia figlia no, o nemmeno alcuni dei miei amici, e soprattutto, probabilmente, neanche tu (a meno che tu non abbia decine di milioni da parte e stia leggendo queste pagine solo per scoprire dov’è che Ray Dalio mette i suoi soldi).

Così da semplice raccoglitore di informazioni nel mondo degli investimenti sono diventato un appassionato sostenitore dei miei amici e lettori. Non avrei solo raccontato quello che fanno i ricchi; volevo aprire quelle possibilità a tutti. Ho cercato delle società di investimento che si sono concentrate esclusivamente sui super-ricchi e ho lavorato per convincerle a creare nuove opportunità per investitori di qualsiasi livello economico e di qualsiasi età. Ho lavorato per far conoscere i loro servizi e in qualche caso sono diventato addirittura loro socio per aiutarli a creare nuovi prodotti e renderteli disponibili per la prima volta. Ma la cosa di cui sono più orgoglioso è che sono riuscito a persuadere molti di loro ad aprire i loro servizi a persone che non sono ricche – gratuitamente! Nelle pagine seguenti, saprai di una rivoluzionaria alleanza strategica tra Stronghold Wealth Management e HighTower, il quinto studio di consulenti finanziari degli Stati Uniti, che fornisce consulenze trasparenti e senza conflitti di interesse ai super-ricchi. Oggi essa ti fornisce gratis alcuni degli stessi straordinari servizi di pianificazione, a prescindere da quanto puoi investire. Imparerai ad accedere a una piattaforma gratuita online che ti permetterà di testare il tuo broker e capire se stai pagando troppo per un servizio scadente. Spero che questo sarà l’inizio di un mare di cambiamenti nel mondo della finanza individuale: per la prima volta tutti i giocatori partiranno davvero dallo stesso livello.

Perché mai lo fanno? Primo, perché è giusto farlo. Le persone devono sapere per che cosa stanno pagando. Secondo, sanno che le persone con un sacco di soldi non sono sempre partite con un sacco di soldi. È il segreto per la ricchezza, ricordi? Fa’ per gli altri più di chiunque altro. E se HighTower fa questo per te in questa fase della tua vita, stanno scommettendo sul fatto che non ti dimenticherai di loro in futuro. Diventerai un loro fan scatenato e cliente per sempre.

Tu ottieni l’aiuto di cui hai bisogno oggi senza pagare e HighTower ottiene un futuro cliente. Si chiama sinergia finanziaria. Un’occasione per creare l’elusiva situazione win-win (in cui tutti vincono), che si verifica così di rado a Wall Street.

La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza dei pensieri crea profondità. La gentilezza dei doni crea amore.

Lao-Tzu

“Dominare il gioco” ha una bella conseguenza: non solo ti permette di vincere, ma di avere abbastanza per cambiare la vita degli altri. Per quanto la nostra situazione sia difficile, c’è sempre chi soffre di più. Quando uno crea ricchezza, è un suo privilegio, e io credo anche una sua responsabilità, ricambiare a coloro che iniziano il viaggio o alle vittime di tragedie che sono finite fuori strada. Come ti racconterò più avanti, la mia famiglia è stata oggetto di un semplice atto di gentilezza quando eravamo letteralmente senza cibo, e questo ha completamente cambiato la mia visione della gente e della vita. Ha contribuito a fare di me quello che sono oggi.

Da decenni quindi lavoro per ricambiare, dando da mangiare a più di 2 milioni di persone all’anno tramite la mia Anthony Robbins Foundation, e negli ultimi anni mia moglie e io abbiamo personalmente raddoppiato tutti i contributi.

Oggi sono orgoglioso di dire che un bambino che ha incominciato senza avere da mangiare aiuta 4 milioni di persone all’anno a sentirsi accudite e nutrite. In totale, nel giro di 38 anni, ho avuto l’onore di nutrire 42 milioni di persone.

Voglio usare questo libro come strumento per aiutarti a diventare ricco – materialmente ed emotivamente – quanto basta perché tu sia una forza del bene con i tuoi contributi economici e con il tuo tempo. Ma ti assicuro che se non dai un centesimo avendo un dollaro non darai un milione avendone dieci. Il momento di donare è adesso! Io ho incominciato a farlo quando non avevo niente. La ricompensa è che se doni, anche quando credi di avere molto poco, insegni al tuo cervello che c’è più del necessario. Ti lasci la miseria alle spalle e ti dirigi verso un mondo di abbondanza.

Dunque vorrei che incominciassi questo percorso. Leggendo questo libro, sappi che non stai solo aiutando te stesso a crearti un futuro finanziario, ma stai aiutando i 17 milioni di famiglie americane che affrontano ogni giorno la fame.5

Come? Ho deciso di fare in un anno più di quello che ho fatto nel resto della vita. A nome dei miei lettori, al momento della pubblicazione di questo libro, offro 50 milioni di pasti agli uomini, alle donne e ai bambini di questo paese che soffrono perché non hanno una casa. Saresti sorpreso nello scoprire chi sono queste persone. Sì, alcuni sono rovinati dai ricordi della guerra in cui hanno prestato servizio e alcuni sono mentalmente o fisicamente malati. Ma milioni di loro sono persone come me e te, che avevano una vita normale – e poi la perdita del lavoro o un problema di salute o un lutto familiare li ha fatti cadere dove non potevano rispettare i loro impegni finanziari. Molti americani sono a rischio d’insolvenza in caso di perdita anche solo di pochi stipendi. Cerchiamo di aiutarli.

Mentre scrivevo questo libro, il Congresso ha ridotto di 8,7 miliardi di dollari il budget per i buoni pasto. Ho visto personalmente l’impatto devastante che questo ha avuto sui volontari e sulle organizzazioni non profit che lottano contro la fame. Per questo ho regalato 50 milioni di pasti e sto usando la mia influenza per raccogliere i fondi necessari a fornire 100 milioni di pasti agli affamati. Sei il benvenuto, se vuoi contribuire e aiutare, ma sappi che acquistando il libro che tieni in mano o che leggi sul tuo iPad stai dando da mangiare personalmente a 50 persone. La mia speranza è che alla fine del libro ti sentirai spinto a fare anche una piccola donazione. Nell’ultimo capitolo ci sono le informazioni grazie alle quali puoi usare i tuoi spiccioli per cambiare il mondo. Ci sono molti modi semplici e godibili per donare e lasciare qualcosa di cui sentirti orgoglioso.

Accidenti, è stato un capitolo molto denso, questo! Contiene molte cose, ma spero che non sia troppo lungo. Ti ho incuriosito con le possibilità che si aprono alla tua vita in questo momento? Riesci a immaginare cosa potrebbe significare partire da dove sei oggi e arrivare dove vuoi? Come sarebbe la vita se i soldi non fossero una fonte di stress ma una fonte di eccitazione e di orgoglio? Ti prometto che i sentimenti che proverai dominando questa parte della tua esistenza ti daranno nuovo slancio non solo con il successo finanziario, ma anche in altri settori della vita, ancora più importanti! Sei pronto?

Un’ultima osservazione: se hai letto fin qui, voglio farti i complimenti, perché appartieni alla fascia del 10% superiore della gente che compera libri non di narrativa. È così: le statistiche mostrano che meno del 10% delle persone che acquistano un libro va oltre il primo capitolo. Che follia! Ho scritto questo libro per essere semplice, ma anche per darti la possibilità di approfondire – di dominare il gioco, di armarti delle abilità necessarie a padroneggiare le tue finanze una volta per tutte. Non è il “libretto rosso degli investimenti”, questo! Voglio quindi invitarti, e sfidarti, a prendere l’impegno di giungere fino in fondo al viaggio con me, lungo queste pagine. Ti prometto che i risultati dureranno per anni.

Gira la pagina, allora, e lascia che ti fornisca innanzitutto una sintesi di quello che ci vuole per avere un reddito per tutta la vita – uno stipendio che ti garantisca la vita che hai (o lo stile di vita che desideri) senza dover più lavorare. Una volta ottenutolo, lavorerai solo se vorrai. Osserviamo la mappa del percorso e scopriamo i 7 semplici passi per la libertà finanziaria.

1 Locuzione che designa sia la generazione nata tra il 1946 e il 1964, anni di boom demografico postbellico, sia la cultura di questa generazione, cresciuta tra espansione economica e una serie di conquiste sociali e tecnologiche. (N.d.T.)

2 A parte pochi “unicorni”, un piccolissimo, esclusivo gruppo di “maghi della finanza” a cui la popolazione normale non ha accesso, ma a cui ti introdurrò nei prossimi capitoli. (N.d.A.)

3 Internal Revenue Service, ossia l’Amministrazione erariale federale statunitense. (N.d.T.)

4 Master of Business Administration. (N.d.T.)

5 www.feedingamerica.com. (N.d.A.)

 

CAPITOLO 1.2

7 SEMPLICI PASSI PER LA LIBERTÀ FINANZIARIA: UNA RENDITA PER SEMPRE

Un viaggio di mille miglia comincia comunque con un primo passo.

Lao-Tzu

Dimmi una cosa: hai mai fatto quell’esperienza... sai, l’esperienza del tutto umiliante di giocare a un videogioco con un bambino? Chi vince regolarmente? Il bambino, è ovvio! Ma come fa? È più intelligente, più veloce, più forte?

Funziona così. Vai a trovare tuo nipote o tua nipote e ti dice: “Vieni a giocare con me, zio Tony!”

Tu protesti immediatamente: “No, no, non conosco questo gioco. Fallo tu.”

E loro: “Dai, è facile! Ti faccio vedere.” E uccidono qualche cattivo che compare sullo schermo. Tu resisti e loro incominciano a pregare: “Dai, dai! Per favore, per favore!” Tu li ami e cedi. Poi lui o lei dice la semplice frase che ti fa capire di essere fregato: “Prima tu.”

Così decidi che ce la farai. Gliela farai vedere tu, a questo bambino! E poi? In 3 o 4 secondi, bang, bang, bang, sei morto. Colpito alla tempia. Fregato.

Il bambino prende la pistola e all’improvviso, bang, bang, bang, bang, i cattivi cadono dal cielo e sbucano da tutte le parti a velocità supersonica. Il bambino anticipa tutte le loro mosse e li becca – e dopo circa 45 minuti arriva il tuo secondo turno.

Adesso sei incavolato e ancora più coinvolto. Questa volta duri ben 5 secondi. E lui va avanti per altri 45 minuti. E così via.

Perché questi bambini vincono sempre? Perché hanno riflessi migliori? Perché sono più veloci? No! È perché hanno già giocato in precedenza.

Possiedono già uno dei grandi segreti della ricchezza e del successo nella vita: sanno anticipare.

Ricordati questo: l’anticipazione è l’essenza del potere. I perdenti reagiscono; i leader anticipano. E nelle pagine seguenti tu imparerai ad anticipare dai migliori di tutti: i Ray Dalio e i Paul Tudor Jones e l’esercito degli altri 50 straordinari leader della finanza che conoscono il gioco. Essi sono qui per aiutarti ad anticipare i problemi e le sfide sul cammino verso la libertà finanziaria, in modo che tu non ti areni lungo il percorso. Come dice Ray Dalio, là fuori è una giungla, piena di cose che ti possono uccidere finanziariamente, e tu hai bisogno di guide esperte per attraversarla. Con il loro aiuto, potrai elaborare un piano che ti aiuterà ad anticipare le sfide, a evitare inutili stress e a raggiungere la tua destinazione finanziaria ideale.

Voglio spiegarti in rapida sintesi dove stiamo andando e com’è fatto questo libro, in modo che tu possa usarlo al meglio. Ma prima chiariamo il nostro vero obiettivo. Questo libro ha uno scopo fondamentale: garantirti una rendita per tutta la vita senza dover più lavorare. La vera libertà finanziaria! E la buona notizia è che può essere raggiunto da chiunque. Anche se parti pieno di debiti, in fondo a un pozzo – non esagero – con un po’ di tempo, la giusta determinazione, e applicando le strategie corrette, puoi raggiungere la sicurezza finanziaria o perfino l’indipendenza nel giro di pochi anni.

Prima di spiegare i passi, osserviamo innanzitutto perché la sicurezza finanziaria un tempo sembrava così facile. Che cos’è cambiato? E cosa dobbiamo fare? Incominciamo con una piccola lezione di storia.

Si può essere giovani e squattrinati, ma non si può essere vecchi e squattrinati.

Tennessee Williams

Tutto, nella tua vita finanziaria, sembra molto più difficile, oggi. Sicuramente ti sarai domandato perché sia così difficile risparmiare e avere una buona pensione. Siamo abituati a considerare la pensione come un dato di fatto, nella nostra società; una fase sacrosanta della vita. Ma non dimentichiamoci che quello di pensione è un concetto piuttosto recente. L’idea ha funzionato solo per una generazione o due – per la maggior parte di noi, per i nostri genitori e i nostri nonni. Prima, le persone in genere continuavano a lavorare finché riuscivano.

Finché morivano.

Ti ricordi la storia? Quando è stato inventato lo stato sociale? In America, esso è nato con Franklin Delano Roosevelt durante la Grande Depressione, quando non c’era una rete di sicurezza per i vecchi e i malati. E “vecchio” aveva un altro significato, allora. L’aspettativa media di vita negli Stati Uniti era di 62 anni, non di più. E la pensione garantita dallo stato sociale interveniva solo a 65 anni, per cui non tutti la ottenevano, o almeno non per molto tempo. In effetti, Roosevelt stesso non visse abbastanza per approfittarne (non che ne avesse bisogno): morì infatti a 63 anni.

Il Social Security Act alleviò le sofferenze di milioni di americani durante un’epoca di crisi, ma non era pensato per sostituire i risparmi – solo per affiancarsi a essi e coprire i bisogni più basilari. E il sistema non era pensato per il mondo in cui viviamo oggi.

Ecco la nuova realtà: c’è il 50% di probabilità che, fra le coppie sposate, almeno uno dei coniugi raggiunga l’età di 92 anni e un 25% che raggiunga i 97.

Wow! Ci stiamo avvicinando a grande velocità a un’aspettativa di vita di 100 anni!

E con vite più lunghe ci aspettiamo molti, molti più anni di pensione. Cinquant’anni fa, la pensione durava in media 12 anni. Una persona che oggi vada in pensione a 65 anni si aspetta di vivere fino a 85 o più. E parliamo di una media. Molti vivranno ancora più a lungo e avranno la pensione per 30 anni...

Non è realistico finanziare 30 anni di pensione con 30 anni di lavoro. Non ci si può aspettare di mettere da parte il 10% dei guadagni e finanziare una pensione così lunga.

John Shoven, docente di Economia alla Stanford University

Quanto ti aspetti di vivere, tu? Tutti i passi avanti che vediamo nelle tecnologie mediche potrebbero aggiungere anni, perfino decenni, alla tua vita. Dalle cellule staminali alla stampa di organi in 3-D alla rigenerazione cellulare, le tecnologie stanno esplodendo. Ne parleremo nel capitolo 7.1, “Il futuro è più luminoso di quello che pensi”. È una benedizione, ma sei pronto ad affrontarla? Molti non lo sono.

Un recente sondaggio realizzato da Mass Mutual ha chiesto ai baby boomer di dichiarare qual era il loro principale timore.

Quale pensi che sia? La morte? Il terrorismo? Le epidemie?

No, il principale timore dei baby boomer era di sopravvivere ai loro risparmi.

(La morte, sia detto per inciso, era al secondo posto, ben distanziata.)

I baby boomer hanno ragione, come i nati nel nuovo millennio. Secondo uno studio di Ernst & Young, il 75% degli americani deve aspettarsi di vedere scomparire i propri risparmi prima di morire. E la rete di sicurezza dello stato sociale – se sopravvivrà fino alla prossima generazione – non sarà sufficiente a garantire un livello di vita accettabile. La cifra media attuale è 1294 dollari al mese. Per quanto tempo ancora, se vivi a New York, Los Angeles, Chicago o Miami? E fino a quando dureranno i sistemi equivalenti nel tuo paese, se vivi a Londra, Sydney, Roma, Tokyo, Hong Kong o New Delhi? Dovunque tu viva, se non hai un’altra fonte di reddito potresti finire come il mendicante meglio vestito all’ingresso di Wal-Mart.

È evidente che dovremo garantirci un reddito da pensionati più a lungo che in passato – proprio nel pieno di un’economia stagnante, quando molti lottano per recuperare il terreno perduto.

Come abbiamo risposto a questa emergenza crescente? Molti di noi trovano il problema talmente doloroso e opprimente che lo ignorano sperando che passi. Secondo l’EBRI (Employee Benefit Research Institute), il 48% di tutti i lavoratori americani non ha nemmeno calcolato quanti soldi gli servirebbero per andare in pensione. Il 48%! È un numero incredibile: quasi la metà di noi deve ancora fare il primo passo per pianificare il proprio futuro finanziario – e il momento della verità sta per arrivare.

Qual è dunque la soluzione? Si incomincia facendo il passo n. 1: prendi la decisione finanziaria più importante della tua vita. Quando avrai finito questo libro, non solo avrai un piano per risparmiare e investire automaticamente, ma saprai anche come guadagnare senza lavorare.

Un momento! È troppo bello per essere vero, stai pensando. E tutto quello che sembra troppo bello per essere vero probabilmente non lo è, giusto?

Ma io sono sicuro che sai che ci sono eccezioni a questa regola. Che cosa risponderesti se ti dicessi che oggi ci sono strumenti finanziari che ti permettono di guadagnare quando i mercati crescono e di non perdere un centesimo quando scendono? Vent’anni fa sarebbe stato impossibile per un investitore comune immaginare una cosa del genere. Ma gli investitori che usavano questi strumenti nel 2008 non hanno perso un centesimo né una notte di sonno. Io ho questo tipo di sicurezza e di libertà per la mia famiglia. È una sensazione straordinaria sapere che non ti mancherà mai un reddito. E voglio assicurarmi che anche tu ce l’abbia, per te e per la tua famiglia. In questo libro, ti mostrerò come crearti un reddito garantito per tutta la vita.

Un reddito per la vita senza dover lavorare.

Non sarebbe splendido aprire la posta alla fine del mese e invece di trovare un rendiconto bancario con un totale che speri non sia finito in rosso, trovare un assegno? Immagina che accada tutti i mesi. Questo è il rendimento per la vita, e c’è un modo per ottenerlo.

Nella parte 2 ti mostreremo come investire i tuoi soldi in modo da avere un buon pacchetto di base – quella che io chiamo una massa critica – che ti permetterà di guadagnare anche mentre dormi. Con poche semplici strategie, ti potrai garantire un reddito continuativo, che ti permetterà di costruire, gestire e godere la tua “pensione” personale a modo tuo.

Probabilmente ti è difficile immaginare che oggi esista una struttura che ti può fornire:

– il 100% di protezione del capitale, il che significa che non puoi perdere il tuo investimento;

– i rendimenti sul tuo conto sono direttamente legati al rialzo del mercato azionario (per esempio, lo S&P 500, l’indice che rappresenta le principali 500 società quotate statunitensi per capitalizzazione), cosicché se il mercato sale, partecipi ai guadagni, ma se il mercato scende, tu non perdi!

– la possibilità di trasformare il tuo conto corrente in un reddito garantito vita natural durante.

Puoi smetterla di immaginarla – c’è! È una delle opportunità oggi a disposizione degli investitori come te. (E lo scoprirai nel capitolo 5.3)

Per essere chiari, non sto dicendo che, avendo un reddito vita natural durante, vorrai smettere di lavorare quando raggiungerai l’età in cui tradizionalmente si va in pensione. Gli studi dimostrano che più si guadagna, più è probabile che si continuerà a lavorare. Un tempo l’obiettivo era diventare ricchi e ritirarsi a 40 anni. Adesso l’obiettivo è diventare ricchi e lavorare fino a 90. Quasi la metà degli individui che guadagnano 750.000 dollari all’anno o più dice che non andrà mai in pensione, oppure che lo farà solo dopo i 70 anni.

E i Rolling Stones, e Mick Jagger, che a 71 anni fanno ancora concerti in tutto il mondo?

Pensa a grandi affaristi come Steve Wynn, 72 anni.

Warren Buffett, 84.

Rupert Murdoch, 83.

Sumner Redstone, 91.

A queste età dirigevano ancora le loro imprese e con successo. (Probabilmente lo fanno ancora.) Forse lo farai anche tu.

Ma che cosa succede se non possiamo lavorare, o non vogliamo più lavorare? Lo stato sociale da solo non sarà un gran cuscinetto per la nostra pensione. Con 10.000 baby boomer al giorno che compiono 65 anni e il rapporto fra anziani e giovani sempre più squilibrato, potrebbe anche non esserci più, almeno come lo conosciamo. Nel 1950 c’erano 16,5 lavoratori che pagavano lo stato sociale per ogni persona che ne beneficiava. Oggi ce ne sono 2,9.

Ti sembra che questo rapporto sia sostenibile?

In un articolo intitolato È un mondo da 401(k),6 Thomas Friedman, commentatore del “New York Times” e autore di successo, ha scritto: “Se hai una forte motivazione individuale, bene, questo mondo è fatto su misura per te. I confini sono spariti. Ma in caso contrario, questo mondo rappresenta un rischio, perché le pareti, i soffitti e i pavimenti che proteggevano le persone stanno sparendo anch’essi... Ci saranno meno limiti, ma anche meno garanzie. I benefici dipenderanno sempre di più dai contributi individuali. Esserci non significherà automaticamente partecipare.”

Quelle belle pensioni da dipendenti su cui i nostri nonni e i nostri genitori facevano affidamento, anche loro stanno finendo, come i fabbri e le telefoniste. Solo la metà della forza lavoro del settore privato americano è coperta da un qualche piano pensionistico, e per lo più si tratta di modelli fai da te, in cui il lavoratore si assume tutti i rischi.

Se sei un dipendente comunale, statale o federale, potresti ancora godere di una pensione governativa, ma ogni giorno che passa ci sono più persone che si chiedono se ci saranno soldi quando arriverà il loro momento.

Qual è dunque il tuo piano pensionistico? Ce l’hai, una pensione? Quello che imparerai e i piccoli cambiamenti che potrai fare trasformeranno la tua vita – ti daranno la serenità mentale e la sicurezza di cui hai bisogno oggi – e faranno la differenza fra andare in pensione presto e non poterci andare del tutto.

LA MORTE E LE TASSE SONO LE UNICHE CERTEZZE

Oltre alla volatilità dei mercati (che si muovono alla velocità della luce, letteralmente), alle commissioni esorbitanti (e nascoste) e a un sistema pensionistico datato, non dimentichiamo il nostro vecchio amico l’esattore. Oh, l’esattore delle imposte! Che si prende il 50% (o più) di quello che guadagni, grazie tante! Se pensavi che le commissioni nascoste fossero l’unico ostacolo all’accumulo di ricchezza, hai trascurato il principale responsabile.

Tutti sappiamo quanto paghiamo di tasse, più o meno, ma pochi si rendono conto del peso che le tasse hanno sulla nostra capacità di raggiungere la libertà finanziaria. Gli investitori più sofisticati l’hanno sempre saputo: l’importante non è quanto guadagni, è quanto ti resta in tasca.

I più grandi investitori del mondo comprendono bene l’importanza delle tasse. Quanto possono diventare distruttive le tasse se si considerano in modo composito nel tempo?

Proviamo a spiegarlo con una metafora: diciamo che hai un dollaro e in qualche modo riesci a raddoppiarlo ogni anno per vent’anni. Conosciamo tutti il gioco: si chiama interesse composto, giusto?

Dopo un anno, hai raddoppiato il tuo dollaro e ne hai 2.

Secondo anno: 4 dollari.

Terzo anno: 8 dollari.

Quarto anno: 16 dollari.

Quinto anno: 32 dollari.

Se dovessi tirare a indovinare, quanto credi che sarebbe diventato il tuo dollaro dopo vent’anni?

Non barare, non sbirciare. Prova a indovinare da solo.

Grazie alla magia dell’interesse composto, in soli vent’anni il tuo dollaro diventerebbe (rullo di tamburo, grazie) 1.048.576 dollari! È l’incredibile forza dell’interesse composto.

Da investitori, noi vogliamo godere di questa forza. Ma naturalmente il gioco non è così semplice. Nel mondo reale, Cesare vuole essere pagato prima. L’esattore vuole la sua parte. Qual è dunque l’impatto delle tasse, in questo stesso scenario? Prova ancora a indovinare. Se sei abbastanza fortunato e paghi solo il 33% di tasse all’anno, cosa credi che diventerà il tuo dollaro dopo vent’anni?

Be’, se la cifra esentasse fosse 1.048.576 dollari, mmmh, con il 33% di tasse sarà 750.000 dollari? O addirittura 500.000? Pensaci meglio, Pinocchio!

Facciamo i conti e vediamo l’incredibile potere prosciugante che hanno le tasse pagate prima del rendimento. Ipotizzando una percentuale annua del 33% di tasse, alla fine di quegli stessi vent’anni l’ammontare netto che ti resterebbe è di soli 28.000 dollari.

Sì, 28.000 dollari! Una differenza di oltre 1 milione – e non abbiamo nemmeno calcolato le tasse statali! In alcuni stati, come California, New York e New Jersey, puoi aspettarti un totale ancora più ridotto.

Naturalmente questa ipotesi di raddoppiamento e di prosciugamento si basa su rendimenti che non si danno nel mondo reale – ma illustra bene ciò che può accadere se trascuriamo di considerare l’impatto delle tasse sulla nostra pianificazione finanziaria.

Visto come vanno le cose a Washington, pensi che nei prossimi anni le tasse saranno più alte o più basse?

(Non c’è bisogno che tu risponda a questa domanda!)

Nella parte 5 ti fornisco le informazioni che finora erano disponibili solo agli investitori più sofisticati o alle persone meglio inserite. Ti mostrerò quello che già fanno gli investitori più abili usando quello che il “New York Times” chiama “il segreto dei ricchi”. È un metodo conforme e legalmente approvato dall’IRS negli USA per far crescere i tuoi soldi senza pagare tasse e non c’è bisogno di essere ricchi o famosi per approfittarne. Potrebbe letteralmente aiutarti a raggiungere la tua indipendenza finanziaria risparmiando dal 25 al 50% di tempo, a seconda della tua fascia di reddito.

Nessuno è libero se non è padrone di se stesso.

Epitteto

Tuttavia, piano o non piano, il futuro si avvicina a grandi passi. Secondo il Center for Retirement Research, il 53% delle famiglie americane è “a rischio” perché non ha abbastanza soldi per mantenere il proprio livello di vita quando sarà in pensione. Più della metà! E ricordati che più di un terzo dei lavoratori ha meno di 1000 dollari di risparmi per la pensione (se escludiamo le pensioni stesse e il valore della casa), mentre il 60% ha meno di 25.000 dollari.

Com’è possibile? Non possiamo dare tutta la colpa all’economia. La crisi del risparmio è incominciata ben prima del crollo attuale. Nel 2005 il tasso di risparmio individuale negli Stati Uniti era dell’1,5%. Nel 2013 era del 2,2% (dopo aver toccato il 5,5% al culmine della crisi). Noi sappiamo di dover risparmiare e investire. Perché allora non lo facciamo? Che cosa ce lo impedisce?

Incominciamo con l’ammettere che gli esseri umani non si comportano sempre in maniera razionale. Alcuni di noi spendono soldi in biglietti della lotteria anche se sappiamo che la probabilità di vincere il primo premio è di 1 su 175 milioni ed è 251 volte più probabile che ci colpisca un fulmine. Ecco una statistica che ti farà riflettere: la famiglia americana media spende 1000 dollari all’anno in lotterie. Ora, la mia prima reazione quando l’ho saputo dal mio amico Shlomo Benartzi, celebre professore di Finanza comportamentale alla University of California, Los Angeles (UCLA), è stata: “Non è possibile!” In effetti, sono stato recentemente a un seminario e ho chiesto al pubblico quanti avevano acquistato un biglietto della lotteria. In una sala di 5000 persone, meno di 50 hanno alzato la mano. Se solo 50 persone su 5000 lo fanno e la media è di 1000 dollari, c’è un sacco di gente che spende molto di più. Il record, per inciso, è di Singapore, dove la famiglia media spende 4000 dollari all’anno. Hai idea di quanto varrebbero nel giro di qualche anno 1000, 2000, 3000, 4000 dollari messi da parte, con l’interesse composto? Nel prossimo capitolo scoprirai quanti pochi soldi sono necessari per avere da mezzo milione a un milione di dollari al momento della pensione, dedicando alla loro gestione pochissimo tempo.

Rivolgiamo la nostra attenzione all’economia comportamentale per vedere se possiamo scoprire qualche trucchetto che faccia la differenza tra la povertà e la ricchezza. Gli economisti comportamentali cercano di capire il perché degli errori finanziari che commettiamo e come correggerli senza nemmeno rendercene conto. Bello, eh?

Dan Ariely, noto professore di Economia comportamentale alla Duke University, studia come il nostro cervello ci inganna regolarmente. Noi esseri umani ci siamo evoluti dipendendo dalla vista, e una gran parte del nostro cervello è dedicata alla visione. Ma quante volte i nostri occhi ci ingannano? Da’ un’occhiata ai due tavoli nella pagina seguente.

differenze tavoli

Se chiedessi qual è il più lungo, quello stretto a sinistra o quello largo a destra, la maggior parte delle persone sceglierebbe naturalmente quello a sinistra. E se tu fossi tra costoro, sbaglieresti. La lunghezza dei due tavoli è esattamente la stessa (misurala, se non mi credi). Ok, facciamo un’altra prova.

differenze tavoli

Qual è il tavolo più lungo adesso? Non scommetteresti qualsiasi cosa che quello di sinistra è ancora più lungo? Conosci la risposta, eppure il tuo cervello continua a ingannarti. Quello di sinistra continua ad apparire più lungo. I tuoi occhi non si sono adeguati al tuo cervello. “La nostra intuizione ci inganna ripetutamente, prevedibilmente e coerentemente,” ha detto Ariely durante un memorabile TED Talk. “E non possiamo farci quasi niente.”

Se dunque facciamo simili errori con la vista, con cui in teoria ce la caviamo piuttosto bene, che possibilità abbiamo di non fare errori ancora più grandi in aree in cui non siamo altrettanto bravi – nel prendere decisioni finanziarie, per esempio? Che crediamo di prendere buone decisioni finanziarie o meno, noi siamo convinti di controllare le decisioni che prendiamo. La scienza indica che non è così.

Come le illusioni ottiche che ci ingannano, Ariely mi spiegò in un successivo colloquio che egli attribuisce molti dei nostri errori nel prendere le decisioni a “illusioni cognitive”. Un esempio: se dovessi entrare domani all’ufficio della Motorizzazione civile della tua zona e ti chiedessero: “Vuoi donare i tuoi organi?” che cosa credi che risponderesti? Alcuni di noi direbbero subito di sì, e si considererebbero nobili e altruisti. Altri si bloccherebbero urtati dalla spiacevole domanda e direbbero di no. Forse tu reagiresti dicendo che hai bisogno di tempo per pensarci. In ogni caso, saresti convinto che la tua decisione sia basata sul libero arbitrio. Sei un adulto capace e competente, qualificato a decidere se donare i tuoi organi per salvare una vita o no.

Ma ecco il punto: molto dipende da dove vivi. Se sei in Germania, c’è quasi una possibilità su otto che donerai gli organi – lo fa quasi il 12% della popolazione. Mentre in Austria, il paese accanto alla Germania, il 99% della popolazione dona gli organi. In Svezia l’89% dona, ma in Danimarca la percentuale è solo del 4%. Che cosa succede? Perché una simile disparità?

Forse c’entra la religione, o un elemento di timore? È un fatto culturale? La risposta giusta è un’altra. L’enorme differenza nel tasso di donazioni non ha assolutamente nulla a che fare con gli individui o con le tradizioni culturali. Dipende solo dal modo in cui è formulata la domanda.

In paesi con la percentuale di donazioni più bassa, come la Danimarca, c’è un quadratino con la scritta: “Fate una crocetta qui se volete partecipare al programma per donare organi”. Nei paesi con la percentuale più alta, come la Svezia, la scritta dice: “Fate una crocetta qui se non volete partecipare al programma per donare organi”.

Ecco il segreto! A nessuno piace mettere le crocette. Non è che non vogliamo donare i nostri organi. Quel pizzico di inerzia fa tutta la differenza!

Se un problema è troppo opprimente, abbiamo la tendenza a bloccarci e a non fare nulla. O a fare quello che è stato deciso per noi. Non è colpa nostra. È che siamo programmati così. Il problema con la donazione degli organi non è che le persone siano indifferenti, è che si sentono troppo coinvolte. La decisione è difficile e complessa e molti non sanno cosa fare. “E siccome non abbiamo idea di cosa fare, ci limitiamo ad accettare quello che è stato deciso per noi,” spiega Ariely.

La stessa sensazione di inerzia, o di scegliere quello che è già stato deciso per noi, contribuisce a spiegare perché solo un terzo dei lavoratori americani approfitti dei piani pensionistici disponibili. Spiega perché così pochi di noi abbiano fatto un piano finanziario per il proprio futuro. Sembra complicato. Non sappiamo bene cosa fare, così reagiamo non facendo niente del tutto.

Ariely mi ha detto che, quando si tratta del mondo fisico, ci rendiamo conto dei nostri limiti e li aggiriamo. Usiamo scale, rampe e ascensori. “Ma per qualche motivo, quando pensiamo a cose come la salute o la pensione e il mercato azionario, chissà perché ci dimentichiamo di essere limitati. Credo che se capissimo i nostri limiti cognitivi come capiamo quelli fisici, anche se non ci stanno di fronte nello stesso modo, potremmo inventare un mondo migliore.”

Ricordati quello che diceva Ray Dalio a proposito dell’andare nella giungla: la prima cosa che si è chiesto è stata: “Che cos’è che non so?” Se conosci i tuoi limiti, puoi adattarti e avere successo. Se non li conosci, ti fai male.

Il mio scopo in questo libro è di svegliare la gente e darle la conoscenza e gli strumenti per prendere immediatamente il controllo sulla sua vita finanziaria. Ho quindi creato un piano che non ti metta in difficoltà perché è troppo complicato, o troppo impegnativo o richiede troppo tempo. Perché? Perché, come abbiamo visto nell’esempio della donazione di organi, la complessità è nemica dell’azione. Ecco perché ho suddiviso questo piano in 7 semplici passi e ho creato una nuova potente app per lo smartphone, completamente gratuita, che ti guida. Puoi scaricarla subito andando all’indirizzo www.tonyrobbins.com/masterthegame. Puoi controllare i tuoi progressi man mano che procedi e festeggiare le tue vittorie lungo il cammino. L’app ti sosterrà, risponderà alle tue domande e ti darà anche una spinta quando ne avrai bisogno. Perché ti emozionerai e avrai le migliori intenzioni, ma poi le distrazioni o un attacco di inerzia potrebbero distoglierti dall’obiettivo. Questo sistema automatico è progettato per impedirlo. E... indovina? Una volta finito, hai finito. Quando il tuo piano sarà in essere, dovrai dedicare solo un’ora o due alla settimana ad assicurarti che vada tutto bene. Non ci sono scuse per non seguire il percorso verso la sicurezza, l’indipendenza e la libertà finanziaria – e avere un sacco di tempo per goderti le cose davvero importanti per te!

Spero che la tua mente sia ormai in fibrillazione. So di averti suscitato molti pensieri, finora, ma il mio scopo è creare dei cambiamenti duraturi nella tua vita finanziaria e voglio che tu abbia un’idea chiara della strada che ci aspetta. Esaminiamo quindi brevemente i 7 semplici passi verso la libertà finanziaria.

Se appartieni a una generazione cresciuta a blog e tweet, immagino che tu stia pensando: “Perché non mi riassumi questi 7 passi – o tutto il libro, già che ci siamo! – in un solo paragrafo o in un’infografica?” Potrei farlo. Ma conoscere un’informazione è cosa diversa dal possederla e dall’agire di conseguenza. L’informazione senza azione è povertà. Ricordati che stiamo annegando nelle informazioni, ma abbiamo fame di saggezza.

Voglio quindi preparare la tua mente a ciascuno dei passi che verranno. In questo modo, sarai pronto a intraprendere le azioni necessarie che garantiranno la realizzazione del tuo percorso verso la libertà finanziaria.

Questo libro è pensato per darti la padronanza di un argomento che tormenta la maggior parte delle persone perché non hanno mai impiegato del tempo per padroneggiarne i fondamentali che li avrebbero resi liberi. E padroneggiare significa andare in profondità. Tutti possiamo leggere qualcosa, ricordarla e pensare di aver imparato qualcosa. Ma la vera padronanza richiede tre livelli.

Il primo è la comprensione a livello cognitivo. È la tua capacità di comprendere il concetto. Tutti possiamo arrivarci. E molti di noi hanno già questa comprensione a livello cognitivo della finanza e dell’investimento individuale. Ma con essa e con 3 dollari puoi comprarti una tazza di caffè da Starbucks! Voglio dire che l’informazione di per sé non ha valore. È solo il primo passo.

Incominci ad avere qualcosa di davvero prezioso quando raggiungi il secondo livello: la padronanza emotiva. Cioè quando hai sentito ripetere una cosa abbastanza spesso, ed essa ha suscitato abbastanza emozioni dentro di te – desideri, bisogni, timori, preoccupazioni – che diventi capace di usare consapevolmente e coerentemente ciò che hai imparato.

Ma il livello principale è la padronanza fisica. Ciò significa che non hai bisogno di pensare a quello che fai; le tue azioni sono una seconda natura. E l’unico modo per arrivarci è attraverso una continua ripetizione. Il mio grande maestro Jim Rohn mi insegnava che la ripetizione è la madre dell’abilità.

Ti farò un esempio perfetto di un mio fallimento in questo campo. Poco dopo i vent’anni, decisi che volevo diventare cintura nera nelle arti marziali ed ebbi il privilegio di incontrare e di diventare molto amico del grande maestro Jhoon Rhee. È l’uomo che ha portato in America il taekwondo e che l’ha insegnato a Bruce Lee e Muhammad Ali. Gli dissi che volevo essere il più veloce della storia a guadagnarmi la cintura nera ed ero pronto a fare tutto il necessario in termini di allenamento, impegno e disciplina pur di battere il record. Jhoon accettò di seguirmi e di farmi da allenatore. Fu una cosa tremenda! Spesso finivo un seminario e andavo ad allenarmi all’una di notte e lavoravo con il maestro altre tre o quattro ore. Andavo avanti dormendo quattro ore al massimo.

Una notte, dopo essermi esercitato particolarmente a lungo sulla stessa mossa, ripetuta almeno 300 volte, finalmente mi rivolsi al maestro e gli chiesi: “Maestro, quand’è che possiamo passare alla prossima mossa?” Lui mi guardò deciso e disse con un sorriso: “Oh, cavalletta, questa è la prossima mossa. Il fatto che tu non veda differenza fra la mossa che hai appena eseguito e quella di prima dimostra che sei ancora un principiante. E la maestria esige questo tipo di ripetizione. A ogni ripetizione devi imparare qualcosa.”

Capisci che cosa voglio dire? Questo libro non è stato pensato perché tu lo sfogliassi in un pomeriggio.

Leggendo, noterai che questo libro è diverso da tutti quelli che hai incontrato prima, perché rispecchia il mio stile di insegnamento, che è unico. Ti saranno fatte molte domande e a volte troverai fatti e parole che hai già letto. Ci saranno molti punti esclamativi! Non è un difetto della redazione! È una tecnica che serve a sottolineare le idee chiave e a costruire la conoscenza nella tua mente, nel tuo corpo e nel tuo spirito in modo che l’azione diventi automatica. È allora che incomincerai a vedere dei frutti e a raccogliere i risultati che desideri e meriti. Sei pronto per questa sfida?

E ricordati: questo non è solo un libro, è una traccia. Ogni sezione è pensata per aiutarti a capire esattamente dove ti trovi in termini finanziari e per aiutarti a colmare il divario fra dove sei adesso e dove vuoi essere davvero. Questo lavoro è pensato per darti degli strumenti non solo per oggi, ma per il resto della tua vita. So che tornerai indietro in vari momenti per portare le cose a un livello più alto.

PARTE 1
BENVENUTO NELLA GIUNGLA:
IL VIAGGIO INCOMINCIA CON QUESTO PRIMO PASSO

Come tutti i grandi avventurieri, incominceremo con l’orientarci in vista del viaggio. Nel capitolo 1.4 imparerai nuove cose sulla psicologia della ricchezza, su ciò che ci trattiene e su alcune semplici cure. Scoprirai per che cosa stai investendo davvero e libererai il potere delle migliori strategie finanziarie. Poi, nel capitolo successivo, partiremo a razzo. Qui farai il primo dei 7 semplici passi e prenderai la decisione finanziaria più importante della tua vita. Questo capitolo è una lettura obbligatoria. Imparerai come, pur avendo una minima quantità di denaro, grazie al potere miracoloso dell’interesse composto, puoi diventare del tutto indipendente dal punto di vista finanziario per tutta la vita senza dover guadagnare una fortuna ogni anno. Attiverai questo sistema decidendo di risparmiare una parte dei tuoi guadagni e di investirli per ricavarne un interesse composto. Diventerai non solo un consumatore su un piano economico, ma anche un proprietario – un investitore con un interesse nel futuro. Imparerai come costruire la tua “macchina da soldi” automatica, un sistema che ti genererà reddito per tutta la vita anche mentre dormi.

PARTE 2
DIVENTA UN ESPERTO:
IMPARA LE REGOLE PRIMA DI METTERTI A GIOCARE

Forse conosci il vecchio adagio: “Quando un uomo con i soldi incontra un uomo esperto, l’uomo esperto si ritrova con i soldi e l’uomo con i soldi si ritrova esperto”. Adesso che hai deciso di diventare un investitore, questa sezione spiega le regole fondamentali del gioco in modo che tu non cada preda dei giocatori esperti. Questa mappa ti mostra il percorso attraverso la giungla degli investimenti di cui parlava Ray Dalio, indicando le zone pericolose con delle grandi X rosse. Queste sono i miti del mercato – alcuni le chiamano bugie – e spesso hanno lo scopo di separarti sistematicamente dai tuoi soldi. Imparerai perché i rendimenti che i fondi comuni promettono non sono i rendimenti che ottieni in realtà. So che sembra pazzesco, ma l’1% di spese che tu credi sia tutto quello che paghi in realtà è solo una delle oltre dieci spese potenziali e il tuo fondo comune si mangia fino al 60% dei tuoi rendimenti potenziali! Ricordati: solo in questa breve sezione risparmierai fra i 250.000 e i 450.000 dollari, che ti torneranno nelle tasche durante la vita a parità di rendimento dei tuoi investimenti! E vedrai che queste cifre sono tutte documentate – basate su studi, non sulle mie opinioni o su strani calcoli. Discuteremo anche gli inganni che possono nascondersi nei target-date funds (fondi a scadenza predefinita) e nei no-load funds (fondi senza commissioni), fornendoti gli strumenti per difenderti dagli studi o società di investimento che spesso ritagliano questi prodotti e queste strategie per il loro massimo profitto – non per il tuo! Alla fine di questa sezione avrai compiuto il secondo passo e se anche avrai pochi soldi li starai investendo come un insider.

PARTE 3
QUAL È IL PREZZO DEI TUOI SOGNI?
DATTI LA POSSIBILITÀ DI VINCERE

Insieme esploreremo i tuoi sogni finanziari e stabiliremo degli obiettivi realistici che ti daranno la possibilità di vincere. Molte persone non hanno idea di quanti soldi servono per raggiungere la sicurezza, l’indipendenza e la libertà finanziaria. Oppure le somme gigantesche che hanno in mente le intimidiscono in maniera tale che non si mettono nemmeno a pensare a come arrivare all’obiettivo. Ma nel capitolo 3.1 capirai cosa vuoi davvero e sarà emozionante – soprattutto quando capirai che i tuoi sogni potrebbero essere più a portata di mano di quanto credi. Non ti limiterai a sognare, ma trasformerai quei sogni in realtà – in un piano – nel capitolo 3.2. Il piano è diverso per ciascuno di noi, e abbiamo il software per personalizzarlo. Puoi farlo online o sulla tua app, dove puoi conservarlo e cambiarlo tutte le volte che vuoi finché arrivi a un piano realistico e percorribile. E se non realizzi i tuoi sogni abbastanza rapidamente, ti mostreremo cinque modi per accelerare il processo. Quando avrai fatto il passo n. 3, saprai non solo come costruire la ricchezza per la tua futura pensione, ma anche come goderti la vita nel frattempo.

PARTE 4
PRENDI LA DECISIONE DI INVESTIMENTO
PIÙ IMPORTANTE DELLA TUA VITA

Adesso che pensi come un insider, conosci le regole del gioco e hai imparato la strategia per vincere, è ora di prendere la decisione di investimento più importante della tua vita. Dove metti i tuoi soldi, e in che proporzioni? Tutti i premi Nobel, tutti i gestori di hedge fund, tutti i principali investitori istituzionali, nessuno escluso, mi hanno spiegato che la asset allocation (la collocazione dei beni) è la chiave per investire con successo – eppure praticamente il 99% degli americani ne sa poco o niente. Perché? Forse sembra troppo complicata. Ma nel capitolo 4.1 te la renderò semplice e ti mostrerò anche dove rivolgerti per trovare un esperto che ti assista online. Una corretta asset allocation significa dividere ciò che investi in panieri sicuri, che ti garantiscono la tranquillità mentale, e panieri più rischiosi, ma con maggiori potenzialità di crescita. È il paniere definitivo! E quando avrai completato il passo n. 4 saprai non solo come diventare ricco, ma come rimanere ricco.

PARTE 5
CRESCITA SENZA SORPRESE:
PIANIFICA IL REDDITO PER LA VITA

A che cosa serve investire se non hai soldi da spendere? Molte persone sono state talmente condizionate a concentrarsi sulla costruzione della propria pensione da dimenticare che prima o poi dovranno attingervi per avere un reddito. E siccome i conti correnti sono fluttuanti (non crescono sempre!), dobbiamo creare e proteggere il nostro reddito. Ti ricordi il 2008? Come farai a difenderti dalla prossima crisi? Come metterai in piedi un portafoglio che non finisca in briciole? Come fai a sapere che i soldi non finiranno, che è il principale timore di moltissime persone? Forse sarai fortunato e vivrai a lungo, ma non sarebbe una fortuna se restassi senza soldi. In questa parte ti faremo penetrare in uno dei segreti meglio conservati della comunità finanziaria e ti aiuteremo a pianificare un reddito per tutta la vita – una fonte di guadagno che sia la base di una vera tranquillità. Esploreremo i modi creativi in cui bloccare o limitare drasticamente le perdite e aumentare i profitti – usando gli strumenti di investimento prediletti dalle banche, dalle grandi case di investimento e da alcune delle persone più ricche del mondo. Che cosa sanno costoro che tu ignori? Sanno come avere una crescita senza sorprese e come assicurarsi che i guadagni non siano divorati dalle tasse.

PARTE 6
INVESTI COME LO 0,001%:
IL MANUALE DEL MILIARDARIO

Impareremo quello che c’è di buono e quello che c’è di pericoloso nello stato dell’economia globale – come ci siamo arrivati e che cosa potremmo aspettarci – da alcuni dei pensatori più chiari e influenti del mondo finanziario. Poi incontrerai i maestri del gioco, 12 tra le menti più brillanti della finanza, e imparerai che cosa le ha guidate attraverso le situazioni economiche più diverse. Chiederemo a Paul Tudor Jones come ha fatto ad avere un ritorno del 60% mensile nel 1987 predicendo il crollo del Lunedì Nero, mentre il mercato intorno a lui finiva in cenere. E come, 21 anni dopo, è riuscito a fare quasi il 30% mentre il mercato perdeva quasi il 50% e il mondo sembrava crollare di nuovo. Inoltre vedremo come ha evitato perdite ed è riuscito ad avere 28 anni positivi di fila in tutte le condizioni di mercato, senza mai perdere un centesimo. Alcune delle persone che conoscerai nel nostro “manuale del miliardario”, come Charles Schwab, Carl Icahn, T. Boone Pickens, Ray Dalio e Jack Bogle, hanno lottato da giovani – non sono nate con la camicia. Come hanno fatto a raggiungere il top? Gli chiederemo che cosa sono i soldi per loro e daremo un’occhiata ai loro portafogli. Alla fine del passo n. 6, saprai come investe lo 0,001%.

PARTE 7
AGISCI, DIVERTITI E CONDIVIDI!

Qui elaboreremo un piano d’azione che ti aiuterà a vivere una vita migliore, più piena, più ricca e più gioiosa. E parleremo di che cosa fare per restare sull’obiettivo. Ti garantisco che ti stupiremo con alcune delle nuove tecnologie mozzafiato che renderanno anche il futuro prossimo migliore di quello che pensi. È il contrario di ciò che pensa la maggior parte delle persone. Secondo un sondaggio NBC-“Wall Street Journal”, il 76% degli americani – un record assoluto – pensa che la vita dei loro figli sarà peggiore della loro. Ma tu avrai una prospettiva dall’interno di ciò che sta per accadere grazie ad alcune delle menti più brillanti del nostro tempo. Ascolteremo il mio amico Ray Kurzweil, l’Edison della nostra epoca, e Peter Diamandis, creatore dell’X Prize, sulle nuove tecnologie online: stampanti 3-D che trasformeranno il tuo computer in una fabbrica, automobili senza guidatore, esoscheletri che permetteranno ai paraplegici di camminare, membra artificiali sviluppate a partire da una singola cellula – innovazioni che cambieranno radicalmente la nostra vita in meglio nel prossimo futuro. Spero che questo ti ispirerà e ti mostrerà che se anche sbagliassi e non realizzassi il tuo progetto finanziario, avrai comunque una migliore qualità della vita. Chi ha le risorse può aspettarsi un futuro di possibilità illimitate.

Concluderemo con la semplice osservazione che il segreto della vita è donare: condividere con altri non solo ti dà una migliore qualità della vita, ma ti porta a provare più gioia. E imparerai di nuove tecnologie che renderanno il donare indolore e divertente. Nutrendo la tua mente e costruendo la tua ricchezza, la mia speranza è che avrai abbastanza per aiutare gli altri. Ricordati: sei mio socio nel donare, adesso. Mentre leggi, qualche bisognoso viene nutrito.

Non credo che la gente cerchi il senso della vita, piuttosto cerca di sentirsi viva.

Joseph Campbell

Ho reso questi 7 semplici passi verso la libertà finanziaria chiari e semplici quanto potevo. Adesso tocca a te agire e seguire ciascuno dei 7 passi, uno per volta, per compiere il lavoro.

Che cosa ti serve per arrivare in fondo? Che cosa funziona meglio per te? Elaboriamo insieme un semplice piano. Alcuni magari si metteranno seduti e leggeranno tutto il libro nel corso di un weekend. In questo caso, sono matti e ossessionati quanto me, viaggiamo come fratelli e sorelle! Se non hai un weekend libero, prova a leggere un capitolo al giorno, o una parte alla settimana. Immergiti poco alla volta per qualche settimana e ce la farai. Costi quel che costi.

Questo è il viaggio di una vita, un viaggio che vale la pena di padroneggiare! Se sei con me, partiamo!

6 Cioè “un mondo dipendente dalle pensioni integrative volontarie”. Nella dichiarazione dei redditi americana, il riquadro indicato con la sigla 401(k) è quello dove si indicano le cifre volontariamente investite nei fondi pensione aziendali. Sono organizzati dall’azienda, alimentati per lo più dai contributi individuali dei suoi dipendenti ma anche con contribuzioni da parte dell’azienda medesima, che ha, come i lavoratori contribuenti, benefici fiscali derivanti da questi versamenti. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 1.3

ACCENDI IL MOTORE: COME PRENDERE LA DECISIONE FINANZIARIA PIÙ IMPORTANTE DELLA TUA VITA

La mia ricchezza viene dal fatto di vivere in America, dai buoni geni e dall’interesse composto.

Warren Buffett

Inseriamo la marcia, adesso. È ora di incominciare il nostro viaggio accendendo il motore che può creare ricchezza reale per tutti. Non si tratta di qualche schema per arricchirsi alla svelta, né di ciò che molti pensano che li renderà finanziariamente liberi o ricchi. Molte persone tentano di fare il “colpo grosso” – in termini finanziari – e così credono di sistemarsi.

Però, diciamolo subito, non ti stiamo proponendo di guadagnarti la ricchezza. Questo è un errore che fanno milioni di americani. Pensiamo che lavorando di più, meglio, più a lungo, realizzeremo i nostri sogni finanziari. Ma il nostro stipendio da solo – per quanto buono – non è la risposta.

Ho avuto conferma di questa verità fondamentale durante una recente visita al noto economista Burton Malkiel, autore di uno dei classici della finanza, A zonzo per Wall Street. Sono andato a trovare Malkiel nel suo ufficio alla Princeton University perché ammiravo non solo i suoi successi, ma anche il suo stile concreto. Nei suoi libri e nelle sue interviste, emerge come uno che va diretto al punto – e il giorno in cui l’ho conosciuto non ha fatto eccezione. Volevo sentire i suoi suggerimenti su alcune delle trappole che minacciano le persone in qualunque momento della loro vita di investitori. Dopo tutto, quello era l’uomo che aveva contribuito a creare e sviluppare il concetto di fondi indicizzati – un modo per l’investitore comune di affrontare, o seguire, il mercato; un modo che permette a chiunque, anche con una piccola somma, di possedere una parte dell’intero mercato azionario e avere un portafoglio davvero diversificato invece di essere costretto ad acquistare solo poche azioni di una o due compagnie. Oggi questa categoria di investimenti conta più di 7000 miliardi di dollari di massa! Fra tutte le persone che avevo in mente di intervistare per questo libro, lui era uno dei meglio qualificati per aiutarmi a penetrare il gergo e i doppi sensi di Wall Street e a chiarire l’attuale panorama degli investimenti.

Qual è l’errore più grosso che molti di noi fanno fin dal principio? Malkiel non ebbe alcuna esitazione, quando gli posi questa domanda. Disse che la maggior parte degli investitori non riesce ad approfittare appieno dell’incredibile potere dell’interesse composto – il potere dell’interesse che si moltiplica con il tempo.

L’interesse composto è uno strumento talmente potente che Albert Einstein una volta lo definì l’invenzione più importante in tutta la storia dell’umanità. Ma se è così straordinario, mi chiedevo, perché così pochi di noi ne approfittano? Per spiegare il potere esponenziale dell’interesse composto, Malkiel ha condiviso con me la storia di due gemelli, William e James, con strategie di investimento diversissime fra loro. Fa questo esempio in uno dei suoi libri, per cui lo conoscevo, ma sentirglielo raccontare dal vivo è stata un’esperienza incredibile – come sentire un Bruce Springsteen di 81 anni che suona una versione acustica di Born to Run nel salotto di casa sua. La storia ipotizza che William e James abbiano appena compiuto 65 anni – la tradizionale età della pensione. William è partito prima del fratello, aprendo un conto pensione a 20 anni e investendo 4000 dollari all’anno per i 20 anni successivi. A 40 anni ha smesso di alimentare il conto, ma ha lasciato i soldi a maturare il 10% all’anno in un ambiente privo di tasse.

James non ha incominciato a risparmiare per la pensione se non alla matura età di 40 anni, proprio quando suo fratello William ha smesso di versare i suoi contributi. Come suo fratello, James ha investito 4000 dollari all’anno, sempre con il 10% esentasse, ma ha continuato fino a 65 anni – quindi per 25 anni.

In tutto, William, che è partito per primo, ha investito un totale di 80.000 dollari (4000 dollari all’anno per 20 anni al 10%), mentre James, il tardivo, ne ha investiti 100.000 (4000 dollari all’anno per 25 anni al 10%).

Quale dei due fratelli aveva più soldi a disposizione al momento della pensione?

Sapevo dove intendeva arrivare Malkiel, ma raccontava la storia con tale gioia e passione che sembrava la condividesse per la prima volta. La risposta, naturalmente, era il fratello che era partito per primo e aveva investito meno soldi. Quanto aveva in più sul conto? Attenzione: il 600% in più!

Ora, facciamo per un momento un passo indietro e diamo concretezza a questi numeri. Che tu sia nato sul finire del secolo, che tu appartenga alla Generazione X o sia un baby boomer, fa’ molta attenzione a questo messaggio – e sappi che questo consiglio ti riguarda, dovunque ti collochi sulla linea del tempo. Se hai 35 anni e capisci all’improvviso il potere dell’interesse composto, vorresti aver incominciato a 25. Se ne hai 45, ne vorresti avere 35. Se ne hai 60 o 70, ripenserai al mucchio di soldi che avresti potuto creare e risparmiare se solo ti fossi messo a costruire e a risparmiare quando ne avevi 50 o 60. E così via.

Nell’esempio di Malkiel, William, il fratello che era partito presto e aveva smesso di risparmiare quando suo fratello incominciava, finiva con quasi 2,5 milioni di dollari. E James, che aveva risparmiato fino a 65 anni, aveva meno di 400.000 dollari. Una differenza di oltre 2 milioni di dollari! Tutto perché William era riuscito a sfruttare l’incredibile potere dell’interesse composto per 25 anni in più, ottenendo un vantaggio insormontabile – e potendo pagare i conti del ristorante per il resto della vita.

Chi si trova in cima a una montagna non ci è caduto sopra.

Vince Lombardi

Non sei convinto che l’interesse composto, con il tempo, è l’unico modo sicuro per far diventare i tuoi pochi spiccioli una ricca messe che ti garantisce la sicurezza finanziaria necessaria per affrontare le tue esigenze future? Malkiel ha raccontato un’altra storia per chiarire il concetto – e questa è una storia vera. Quando Benjamin Franklin morì, nel 1790, lasciò circa 1000 dollari ciascuna alle città di Boston e Philadelphia. La sua eredità era legata ad alcuni vincoli: in particolare, i soldi dovevano essere investiti e non potevano essere toccati per 100 anni. Allora, ciascuna città avrebbe potuto ritirare fino a mezzo milione di dollari per realizzare dei progetti di interesse pubblico. I soldi avanzati non potevano essere toccati per altri 100 anni. Finalmente, 200 anni dopo la morte di Franklin, un periodo che aveva visto le azioni crescere alla media dell’8% composto, le due città avrebbero avuto a disposizione il capitale – che nel 1990 ammontava a circa 6,5 milioni di dollari. Immagina: 1000 dollari che sono diventati 6,5 milioni, senza aggiungere neanche un centesimo.

Come hanno fatto a crescere? Grazie all’interesse composto!

Certo, 200 anni sono un periodo molto, molto lungo – ma per un rendimento del 3000% vale la pena aspettare!

Gli esempi di Malkiel dimostrano ciò che nel nostro cuore sappiamo già: che per la maggior parte di noi le somme che guadagniamo non colmeranno mai il divario fra dove siamo e dove vorremmo essere. Perché i guadagni non potranno mai pareggiare la forza dell’interesse composto!

Avere soldi è meglio che essere poveri, se non altro per ragioni finanziarie.

Woody Allen

Pensi ancora di poterti guadagnare la libertà finanziaria? Diamo una rapida occhiata a come sono andate le cose per alcune delle persone meglio pagate al mondo.

Il leggendario pitcher di baseball Curt Schilling ha guadagnato più di 100 milioni di dollari nel corso di una carriera incredibile che ha compreso non una ma due coppe del mondo con i Boston Red Sox. Ma ha investito i suoi risparmi in una startup di videogame che è fallita – e che ha trascinato Schilling con sé. “Non pensavo che qualcuno potesse battermi,” disse Schilling all’emittente sportiva ESPN. “Ho perso.”

Adesso ha 50 milioni di debiti.

Kim Basinger è stata una delle attrici più richieste della sua generazione e ha incendiato gli schermi con ruoli indimenticabili in film come Nove settimane e 1/2, Batman e L.A. Confidential, per cui ha vinto un Oscar come migliore attrice non protagonista. Al culmine della popolarità, guadagnava più di 10 milioni di dollari a film – quanto bastava per spendere 20 milioni e acquistare un’intera città in Georgia.

Kim Basinger ha dovuto dichiarare fallimento.

Marvin Gaye, Willie Nelson, M. C. Hammer, Meat Loaf – hanno venduto milioni di dischi e hanno riempito gli stadi di fan adoranti. Francis Ford Coppola? Ha riempito i cinema come regista del Padrino, uno dei più grandi film americani, che per un certo periodo ha detenuto il record del botteghino con un incasso lordo di 129 milioni di dollari.

Tutti hanno rischiato la bancarotta – Coppola tre volte!

Perfino Michael Jackson, il “re del pop”, che si dice abbia firmato un contratto discografico del valore di 1 miliardo di dollari e ha venduto più di 750 milioni di dischi, si trovò sull’orlo della bancarotta nel 2007, non potendo restituire un prestito da 25 milioni per il suo Neverland Ranch. Jackson spendeva come se i soldi non dovessero finire mai – e invece finirono. Alla sua morte, due anni dopo, si dice che avesse debiti per 300 milioni di dollari.

Credi che queste ultra-superstar immaginassero che un giorno i soldi avrebbero smesso di arrivare? Credi che abbiano mai pensato di prepararsi per quel giorno?

Hai mai notato che, per quanti soldi guadagni, trovi sempre il modo di spenderli? In base a questi esempi, è chiaro che io e te non siamo unici. Tutti, sembra, viviamo al limite dei nostri mezzi – e qualcuno, temo, riesce a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Lo vediamo soprattutto nelle star che subiscono i rovesci più gravi – come i campioni ultraricchi che cadono al tappeto di schianto. Considera la parabola dell’ex campione dei pesi massimi Mike Tyson, che ai suoi tempi ha guadagnato più di ogni altro pugile nella storia – quasi mezzo miliardo di dollari – e ha dichiarato bancarotta.

Ma il campione del mondo di quinta divisione Floyd “Money” Mayweather Jr. si appresta a battere il record di Iron Mike. Come Tyson, Mayweather ha fatto carriera a partire da un inizio difficile. Nel settembre 2013 ha ottenuto un compenso di 41,5 milioni di dollari per l’incontro con Saúl “Canelo” Álvarez – una cifra record che è arrivata a 80 milioni di dollari grazie alle percentuali sul pay-per-view. E questo per un solo incontro! Prima di questo gigantesco incasso, si era già trovato in cima alla Fortunate 50 di “Sports Illustrated” – la lista degli atleti più ricchi degli Stati Uniti. Personalmente amo Mayweather. È un atleta eccezionalmente dotato – con un’etica del lavoro che hanno in pochi, oggi. È anche incredibilmente generoso con gli amici. Ci sono molte cose pregevoli in quest’uomo! Ma Mayweather si era già trovato in passato ai primi posti di quella lista e aveva perso la sua fortuna a causa dei suoi eccessi e dei cattivi investimenti. Dicono che spenda in maniera talmente selvaggia che si porta dietro uno zaino con un milione di dollari in contanti – se per caso gli venisse l’esigenza di fare una donazione d’emergenza a Louis Vuitton.

Come molte persone di successo, il campione è più sveglio di un furetto e io spero che oggi stia investendo in modo migliore, ma secondo l’autorevole 50 Cent, ex socio d’affari di Mayweather, gli unici guadagni del campione derivano dalla sua attività di pugile. Il rapper ha riassunto la strategia finanziaria di Mayweather in termini molto chiari: “Combatte, prende i soldi, spende i soldi, combatte. Combatte, prende i soldi, spende i soldi, combatte.”

Sembra una strategia ridicola? Purtroppo, tutti possiamo riconoscerci in essa, in qualche misura. Lavora, prendi i soldi, spendi i soldi, lavora – è lo stile americano!

Prima di parlare, ascolta. Prima di scrivere, rifletti. Prima di spendere, guadagna. Prima di investire, indaga. Prima di criticare, aspetta. Prima di pregare, perdona. Prima di mollare, prova. Prima di andare in pensione, risparmia. Prima di morire, dona.

William A. Ward

Ecco la domanda da 41,5 milioni di dollari: se queste persone non sono riuscite a guadagnarsi la libertà finanziaria con tutto il loro talento e le loro doti, com’è possibile che lo faccia tu?

Non puoi.

Ma quello che puoi fare è semplicemente cambiare strategia e abbracciare una mentalità del tutto nuova. Devi prendere il controllo e sfruttare il potere esponenziale dell’interesse composto. Ti cambierà la vita! Devi passare dal lavorare per i soldi al far lavorare i soldi per te.

È ora di lasciare la panchina e scendere in campo – perché, alla fin fine, dobbiamo diventare tutti investitori se vogliamo essere finanziariamente liberi.

Tu sei già un trader finanziario. Può darsi che non la veda in questi termini, ma se lavori per vivere, cedi il tuo tempo in cambio di soldi. Francamente, è uno dei peggiori scambi che tu possa fare. Perché? Puoi sempre ottenere più soldi, ma non puoi ottenere più tempo.

Non vorrei sembrare uno di quei patetici pubblicitari della MasterCard, ma sappiamo tutti che la vita è fatta di momenti senza prezzo. Momenti che ti perdi, se cedi il tuo tempo in cambio di soldi.

Certo, di quando in quando, tutti dobbiamo perderci un ballo o una serata quando il dovere chiama, ma i nostri preziosi ricordi non sono sempre lì a portata di mano.

Se ne perdi troppi, potresti chiederti per cosa stai davvero lavorando, in fin dei conti.

IL BANCOMAT DEFINITIVO

Dove andresti allora se avessi bisogno di soldi e non fossi un campione del mondo con lo zaino pieno di bigliettoni? Che tipo di bancomat ti serve per completare quella operazione?

Ora come ora, scommetto, la principale “macchina da soldi” della tua vita sei tu stesso. Può darsi che tu abbia qualche investimento, ma diciamo che non li hai fatti avendo in mente un reddito. Se smetti di lavorare, la macchina si ferma, i soldi non arrivano più, il tuo reddito viene meno – insomma, il tuo mondo finanziario si blocca. È un gioco a somma zero, nel senso che ne tiri fuori solo quello che metti dentro.

In altri termini: sei una specie di bancomat – sembra roba da fantascienza, ma per molte persone come te è la realtà. Hai organizzato le cose in modo da cedere quello che per te è più prezioso (il tempo) in cambio di quello che per te è più necessario (i soldi) – e se ti riconosci in questa descrizione, dammi retta, stai facendo un cattivo affare.

Sono stato abbastanza chiaro? Se smetti di lavorare, smetti di guadagnare. Allora eliminiamo te dall’equazione e cerchiamo un approccio alternativo. Costruiamo una macchina da soldi che prenda il tuo posto – e costruiamola in modo tale che faccia soldi mentre tu dormi. Considerala una seconda attività, senza dipendenti, senza buste paga e senza superiori. I suoi unici “beni” sono i soldi che ci metti. Il suo unico prodotto? Un reddito a vita che non finirà mai – neanche se campassi fino a cent’anni. La sua missione? Garantire una vita di libertà finanziaria a te e alla tua famiglia – o futura famiglia, se non ne hai ancora una.

Meraviglioso, no? Se costruisci questa macchina metaforica e la curi come si deve, avrà la potenza di mille generatori. Funzionerà 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, compreso il giorno in più degli anni bisestili – e i giorni di vacanza.

Da’ un’occhiata al grafico qui sotto e capirai meglio come funziona.

Come vedi, la “macchina” non può mettersi in moto finché tu non prendi la decisione finanziaria più importante della tua vita. Quale decisione? La porzione della tua busta paga che decidi di risparmiare. Quanto sei disposto a mettere da parte, senza pensarci troppo, prima di spendere un solo centesimo per la vita quotidiana? Quanto del tuo stipendio puoi (o meglio vuoi) lasciare intatto, a prescindere da quello che ti succede? Voglio davvero che pensi a un numero, perché il resto della tua vita dipenderà dalla tua decisione di mettere da parte una percentuale del tuo reddito di oggi per avere dei soldi a disposizione in futuro. Lo scopo qui è farti uscire dal tran tran della vita da ufficio per intraprendere la strada della libertà finanziaria. Il modo per intraprendere questa strada è decidere e incominciare ad approfittare dell’impareggiabile potere dell’interesse composto. E la cosa grandiosa di questa decisione è che la prendi tu. Tu e nessun altro!

Non posso permettermi di perdere tempo a fare soldi.

Jean Louis Agassiz

Soffermiamoci su questa idea, perché i soldi che metti da parte come risparmi diventeranno la base di tutto il tuo piano finanziario. Non pensarli come risparmi! Io li chiamo il tuo Fondo Libertà, perché la libertà è ciò che ti garantiranno, ora e in futuro. Bada bene, questi soldi sono solo una parte di quelli che guadagni. Sono per te e per la tua famiglia. Risparmia una percentuale fissa in ogni momento e investila in maniera intelligente – e con il tempo incomincerai a vivere una vita in cui saranno i tuoi soldi a lavorare per te e non tu a lavorare per i soldi. E non c’è bisogno di aspettare che il procedimento incominci a operare la sua magia.

Macchina da soldi

Potresti dire: “Ma Tony, dove trovo i soldi da risparmiare? Io spendo tutto quello che ho.” Parleremo di una tecnica semplice ma straordinaria per risparmiare senza fatica. Per ora lascia che ti ricordi la mia amica Angela, quella che ha scoperto di poter avere una macchina nuova spendendo la metà di quello che spendeva per la vecchia. Be’, indovina cos’ha fatto con il 50% dei soldi che sprecava? Li ha messi nel Fondo Libertà – il suo investimento per la vita. Quando abbiamo incominciato, pensava di non poter risparmiare nulla, e invece ha subito incominciato a risparmiare il 10%. Poi ha aggiunto un altro 8% da quello che risparmiava sulle spese per l’auto per obiettivi a breve termine. Ma non tocca mai il 10% del suo reddito che mette da parte per il futuro!

Vorrei fare un versamento

In fondo, non è importante quanti soldi guadagni. Come abbiamo visto, se non ne metti da parte, puoi perderli tutti. Ma qui non li metti da parte semplicemente ficcandoli nel materasso. Li accumuli in un ambiente che ti dà sicurezza, ma che offre anche la possibilità di farli crescere. Li investi – se segui i principi spiegati in queste pagine, li vedrai crescere fino al punto di svolta, in cui produrranno un interesse tale da fornirti il reddito che ti serve per il resto della vita.

Io chiamo questo gruzzolo la tua macchina da soldi, perché se continui ad alimentarla e a curarla attentamente diventerà una massa critica: un capitale sicuro investito in un ambiente senza rischi e garantito dalle troppe tasse, che produce soldi sufficienti per le tue spese quotidiane, le emergenze dei momenti bui e gli anni di pensione.

Sembra complicato? In realtà è piuttosto semplice. Ecco come devi rappresentartelo: immagina una scatola che riempi con i tuoi risparmi. Ci metti dei soldi ogni volta che prendi lo stipendio – una percentuale predefinita che stabilisci tu. Qualunque sia questo numero, devi rispettarlo. Nei momenti buoni e in quelli cattivi. A prescindere da tutto il resto. Perché? Perché la legge dell’interesse composto punisce anche un solo mancato versamento. Non pensarlo in termini di quanto puoi mettere da parte – questo è un metodo sicuro per sottovalutarti. E non metterti nella posizione di poter sospendere i tuoi risparmi (o addirittura attingervi), se il tuo reddito si riduce e ti trovi in ristrettezze.

Qual è la percentuale giusta per te? Il 10%? Il 15%? Magari il 20%? Non c’è una risposta giusta qui – c’è solo la tua risposta. Che cosa ti dice la pancia? E il cuore?

Se vuoi un consiglio, gli esperti dicono che devi cercare di risparmiare almeno il 10% del tuo reddito, anche se nella situazione attuale molti concordano che il 15% è una cifra più giusta, soprattutto se hai più di 40 anni. (Scoprirai perché nella parte 3!)

Qualcuno si ricorda di quando i tempi non erano difficili e i soldi non scarseggiavano?

Ralph Waldo Emerson

Adesso potresti dire: “Tutto bello, in teoria, Tony, ma sono già al limite! Ogni centesimo ha la sua destinazione.” E non saresti il solo. Molte persone non credono di poter risparmiare. Ma la verità è che non possiamo permetterci di non risparmiare. Credimi, tutti possiamo trovare altri soldi se ne abbiamo bisogno per una vera emergenza! Il problema è trovare i soldi per il nostro futuro, perché il futuro non ci sembra vero. Ecco perché è così difficile risparmiare anche quando sappiamo che risparmiare può fare la differenza fra una confortevole pensione in casa nostra o la bancarotta e l’assistenza sociale.

Abbiamo già detto che gli economisti comportamentali hanno studiato in che modo ci illudiamo sui soldi, e più avanti in questo capitolo ti rivelerò alcuni dei trucchi con cui possiamo illuderci e fare automaticamente la cosa giusta! Ma questa è la chiave del successo: devi rendere automatico il tuo risparmio. Come mi ha detto Burton Malkiel quando ci siamo visti: “Il modo migliore per risparmiare è non vedere nemmeno i soldi.” È vero. Se non vedi arrivare i soldi, resterai sorpreso da quanti modi si trovano per far quadrare i conti.

Fra poco ti mostrerò dei metodi ottimi e facili per automatizzare il tuo risparmio, in modo che i soldi vengano reindirizzati ancor prima di raggiungere le tue tasche o il tuo conto corrente. Ma prima osserviamo qualche esempio reale di persone che vivono del loro stipendio e sono riuscite a risparmiare e a crearsi una vera ricchezza anche quando tutto sembrava giocare a loro sfavore.

DIVENTARE MILIONARI

Theodore Johnson, che incominciò a lavorare per la neonata United Parcel Service nel 1924, si impegnò e fece carriera all’interno della società. Non guadagnò mai più di 14.000 dollari all’anno, ma ecco la formula magica: mise da parte il 20% di tutte le buste paga e di tutti i bonus natalizi e li investì in azioni della compagnia. Aveva in testa un numero, una percentuale di reddito che doveva risparmiare per la sua famiglia – come te alla fine di questo capitolo – e vi rimase fedele.

Grazie ai dividendi delle azioni e alla buona vecchia pazienza, Theodore Johnson alla fine vide il valore delle sue azioni UPS superare i 70 milioni di dollari quando aveva 90 anni.

Incredibile, no? E la cosa più incredibile è che non era un atleta dotato come Mike Tyson o un grande regista come Francis Ford Coppola – e neanche un alto dirigente aziendale. Era il direttore del personale. Ma aveva capito il potere dell’interesse composto a un’età così precoce che esso ebbe un impatto profondo sulla sua vita – e, in realtà, sulla vita di molte altre persone. Aveva una famiglia da mantenere, delle spese mensili da affrontare, ma per Theodore Johnson nessuna delle bollette che arrivavano con la posta era più importante della promessa del proprio futuro. Per prima cosa, egli pagava sempre il suo Fondo Libertà.

Alla fine della sua vita, Johnson poté fare cose belle e significative con tutti quei soldi. Donò più di 36 milioni a una serie di progetti educativi, compresi 3,6 milioni a due scuole per sordi, perché fin dagli anni quaranta era diventato duro d’orecchi. Organizzò anche un fondo per borse di studio per i figli dei dipendenti della UPS.

Conosci la storia di Oseola McCarty di Hattiesburg, in Mississippi – una donna che era andata a scuola solo per 6 anni e faticò 75 anni lavando e stirando? Viveva semplicemente e si preoccupava sempre di mettere da parte una quota dei suoi guadagni. “Sono i miei risparmi,” diceva spiegando la sua filosofia di investimento, “e non li toccherei mai. Li ho messi da parte. Si sono accumulati.”

Ragazzi, eccome se si erano accumulati! A 87 anni, McCarty finì sui giornali di tutto il paese quando donò 150.000 dollari alla University of Southern Mississippi per finanziare delle borse di studio. Questa donna non bucava lo schermo come Kim Basinger e non possedeva il talento musicale di un Willie Nelson, ma lavorava sodo e sapeva quanto bastava per volere che anche i suoi soldi lavorassero sodo.

“Voglio aiutare qualche ragazzo ad andare all’università,” disse – e ci riuscì, grazie alla sua diligenza. Rimase anche qualcosa per un piccolo lusso: si comperò un condizionatore per casa sua.

All’altra estremità dello spettro troviamo l’esempio trascinante di sir John Templeton, uno dei miei modelli e uno dei grandi investitori di ogni tempo. Ho avuto il privilegio di conoscere John e di intervistarlo parecchie volte nel corso degli anni e includo la nostra ultima intervista nel “Manuale del Miliardario” (parte 6). Ecco qualche retroscena. Non ha incominciato come “sir John”. Veniva da una famiglia modesta del Tennessee. Dovette lasciare l’università perché non poteva permettersi di pagare l’iscrizione, ma fin da giovane riconosceva il potere dell’interesse composto sui risparmi. Si impegnò a mettere da parte il 50% di quanto guadagnava e poi prese i suoi risparmi e li mise a lavorare alla grande. Studiava storia e notò uno schema molto evidente. “Tony, è nel momento di massimo pessimismo che si fanno i buoni affari,” mi disse. “Non c’è niente – niente – che farà scendere il prezzo di un’azione se non la pressione delle vendite.” Pensaci. Quando l’economia va bene, avrai molte offerte per la tua casa e potrai venderla al miglior prezzo. Quando il mercato sale, è difficile per gli investitori fare buoni affari. Perché? Quando le cose vanno bene, è nella natura umana pensare che continueranno ad andare bene per sempre! Ma quando c’è una crisi, la gente scappa. Vende la casa, le azioni, le imprese per un pezzo di pane. Andando controcorrente, John, pur essendo partito praticamente con nulla, diventò multimiliardario.

Come fece? Quando la Germania invase la Polonia nel 1939, gettando l’Europa nella seconda guerra mondiale e paralizzando il mondo con la paura e la disperazione, lui mise insieme 10.000 dollari da investire alla borsa di New York. Comperò 100 azioni di tutte le compagnie che valevano meno di 1 dollaro, comprese quelle considerate a rischio di bancarotta. Ma sapeva quello che molti dimenticano: che la notte non dura per sempre. L’inverno finanziario è una stagione ed è seguito dalla primavera.

Alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1945, l’economia americana fiorì e le azioni di Templeton esplosero in un portafoglio multimiliardario! Abbiamo assistito allo stesso tipo di crescita quando il mercato è risorto dalle secche del marzo 2009 con un incremento di oltre il 142% alla fine del 2013. Ma la maggior parte delle persone non he ha approfittato. Perché? Quando le cose vanno male, pensiamo che andranno male per sempre – il pessimismo prevale. Ti mostrerò nel capitolo 4.4, “Timing: il tempismo è tutto?”, un sistema che ti aiuterà a mantenere la calma e a continuare a investire quando tutti gli altri sono preda della paura. È in questi brevi periodi di volatilità che diventano davvero possibili rendimenti astronomici.

Ho sottoposto queste intuizioni ai Platinum Partners, un gruppo esclusivo di cervelloni cui ho dato vita per sostenere la mia fondazione, e ho condiviso con loro alcune delle potenziali opportunità che avevano di fronte. Prendi per esempio la Las Vegas Sands Corporation, presente alla borsa di New York. Il 9 marzo 2009 le sue azioni erano crollate a 2,28 dollari l’una. Oggi sono a 67,41 – un rendimento del 3000%!

Ecco quanto è importante imparare a investire quando tutti gli altri hanno paura.

Che cosa possiamo dunque apprendere da sir John Templeton? È sorprendente ciò che possono fare la ricerca, la fiducia e l’azione se non lasci che le paure altrui ti paralizzino. Questa è una buona lezione da ricordare se, mentre leggi queste pagine, stiamo attraversando un altro periodo finanziario difficile. La storia dimostra che questi “tempi di magra e difficili” sono quelli che offrono le maggiori occasioni per investire e vincere.

Templeton sapeva che, se fosse riuscito a mettere da parte metà dei suoi magri guadagni, si sarebbe trovato nella posizione di poter sfruttare appieno tutte le occasioni di investimento. Ma, cosa ancor più importante, diventò uno dei maggiori filantropi al mondo e quando ebbe la cittadinanza britannica la regina d’Inghilterra lo nominò cavaliere per il suo impegno. Dopo la sua morte, la sua eredità di donazioni continua: ogni anno la John Templeton Foundation dona più soldi “per l’avanzamento del progresso umano mediante importanti scoperte” – circa 70 milioni di dollari – di quanti la Commissione del premio Nobel ne distribuisce in un decennio.

E qual è il grande messaggio della storia di Theodore Johnson? Non devi essere un genio della finanza per essere finanziariamente libero.

La lezione della vita di Oseola McCarty? Anche un’operaia può risparmiare quanto basta per fare la differenza.

La lezione di questi tre saggi investitori? Impegnandoti in un semplice ma costante metodo di risparmio, mettendo da parte una quota di ogni busta paga e pagando te stesso per primo, è possibile sfruttare il potere dell’interesse composto e arrivare a vette inimmaginabili.

La cosa più difficile è decidere di agire, il resto è solo questione di tenacia.

Amelia Earhart

Quanto ti impegni a mettere da parte, allora? Per Theodore Johnson, il 20%. Per John Templeton, il 50%. Per Oseola McCarty, era una semplice questione di risparmiare ogni centesimo: mettere quei centesimi in un conto che rendeva un certo interesse e lasciarli maturare.

E tu? Hai in mente un numero? Bene! È ora di decidere, è ora di impegnarsi. È ora di fare il primo dei 7 semplici passi per la libertà finanziaria! La decisione finanziaria più importante della tua vita devi prenderla adesso! È ora che tu decida di diventare un investitore, e non solo un consumatore. Per farlo, devi semplicemente decidere quale percentuale del tuo reddito metterai da parte per te e la tua famiglia e nessun altro.

Te lo ripeto: questi soldi sono per te. Per la tua famiglia. Per il tuo futuro. Non per le vacanze o per un vestito di Armani. Non per i ristoranti di lusso o una nuova macchina che sostituirà quella che ha già fatto 100.000 km. Cerca di non pensare agli acquisti che non fai oggi. Concentrati invece sui rendimenti che otterrai domani. Invece di uscire a cena con gli amici – e spendere, diciamo, 50 dollari – perché non far arrivare a casa pizze e birre e dividere la spesa fra tutti? Scambia un bel momento con un altro, risparmia 40 dollari ogni volta e sarai già avanti nel gioco.

Ma come, dirai: 40 dollari non sembrano un gran che. Hai ragione. Ma fallo tutte le settimane e metti questi risparmi al lavoro e potrai andare in pensione anni prima. Fa’ i conti: non stai risparmiando solo 40 dollari alla settimana – questo piccolo cambiamento nelle tue spese ti farà risparmiare circa 2000 dollari all’anno – e ormai sai che quei 2000 dollari possono aiutarti a padroneggiare il potere dell’interesse composto e a realizzare con il tempo grandi, grandissimi guadagni. Quanto grandi? Grandi come 500.000 dollari. Sissignore: mezzo milione! Come? Se avessi i consulenti di Benjamin Franklin, ti direbbero di mettere i soldi sul mercato, e se anche a te generassero un interesse composto dell’8% per più di 40 anni, quei 40 dollari alla settimana risparmiati (2080 all’anno) ti renderanno 581.944 dollari! Più che sufficienti per ordinare una bella pizza – e ben condita!

Incominci a capire in che modo l’interesse composto può lavorare per te, anche con poche, piccole azioni coerenti? E se potessi risparmiare più di 40 dollari alla settimana? Persino 100 dollari farebbero una differenza di 1 milione nel momento in cui ne avrai maggiormente bisogno!

Ricordati che non puoi incominciare a sfruttare l’incredibile potere dell’interesse composto finché non ti impegni a risparmiare. Non puoi diventare un investitore se non hai qualcosa da investire. È fondamentale: è il fondamento per creare ricchezza, la differenza tra essere un salariato e un investitore, e incomincia col mettere da parte una quota del tuo reddito che blocchi automaticamente e tieni per te e per la tua famiglia.

Quale sarà dunque la quota? Il 10%? Il 12? Il 15? Il 20?

Trova la tua soglia e scrivila.

Sottolinea la cifra.

Impegnati a rispettarla.

Rendila reale.

E automatica!

Come si fa a renderla automatica? Puoi incominciare scaricando la tua app gratuita da www.tonyrobbins.com/masterthegame. È un ottimo modo per incominciare il tuo viaggio stabilendo dei promemoria automatici che assumono il tuo impegno e ti assicurano che il tuo nuovo piano sarà rispettato. Se non l’hai ancora fatto, fallo subito! Ti aiuterà a compiere i prossimi passi:

– Se hai uno stipendio che ti arriva regolarmente sul conto corrente, puoi automatizzare i versamenti dando istruzioni alla tua banca affinché una quota della busta paga finisca direttamente sul tuo conto pensione.

– Se hai già un PAC (piano di accumulo) puoi aumentare la somma che accantoni, adeguando cioè la percentuale di accantonamento che avevi stabilito su un livello più alto, aumentandola insomma.
L’hai fatto? Meraviglioso!

– Sei un libero professionista o un imprenditore, o lavori su commissione? Nessun problema. Anche in questo caso puoi automatizzare i versamenti tramite la tua banca.

E se non hai un conto pensione, un posto dove mettere i tuoi risparmi? È semplice: smetti di leggere, vai online e apri un conto pensione con una banca o un istituto finanziario. Se non sei un tipo molto tecnologico e preferisci sporcarti le mani, scendi in strada e vai all’agenzia della banca più vicina.

Quando sarebbe il momento giusto per farlo? Adesso, per esempio?

Forza: io aspetto...

Se non vuoi lavorare, devi lavorare per guadagnare abbastanza soldi da non dover lavorare.

Ogden Nash

Bene, sei tornato. L’hai fatto. Congratulazioni! Hai appena preso la decisione finanziaria più importante della tua vita – hai appena fatto il primo dei 7 semplici passi per la libertà finanziaria. Hai iniziato il percorso per rendere i sogni realtà.

Nelle prossime pagine, condividerò con te alcune delle strategie più sicure per far crescere i tuoi soldi – con vantaggi fiscali! Ma per il momento fissiamo bene questo risparmio di base, perché il tuo futuro finanziario dipenderà dalla tua capacità di risparmiare sistematicamente. Molte persone probabilmente lo sanno, in qualche modo. Ma se lo sai e non fai niente – allora vuol dire che non lo sai davvero. Al contrario di quello che si crede, sapere non è potere – è potenzialità. Sapere non è saper fare. Eseguire è quello che conta. Eseguire batte sapere tutti i giorni della settimana.

Odio perdere più di quanto mi piaccia vincere.

Brad Pitt nelle vesti di Billy Beane,
direttore generale della Oakland A in L’arte di vincere

E se, dopo quello che hai imparato, non hai ancora fatto il primo passo di mettere da parte una percentuale dei tuoi guadagni? C’è qualcosa che te lo impedisce? Che cosa sta succedendo davvero? È possibile che tu non stia risparmiando sistematicamente perché ti sembra un sacrificio – una perdita – anziché un regalo a te stesso, oggi e in futuro? Cercando delle risposte, ho conosciuto Shlomo Benartzi della Anderson School of Management (UCLA). “Tony,” mi ha detto, “il problema è che la gente non crede che il futuro sia reale. Per questo è difficile risparmiare per il futuro.” Benartzi e il suo collega, il premio Nobel Richard Thaler dell’Università di Chicago, hanno trovato una soluzione sorprendente chiamata SMarT (Save More Tomorrow, Risparmia di più domani). Si basa su una premessa semplice, ma efficace: se è troppo doloroso risparmiare di più oggi – aspetta il prossimo aumento di stipendio.

Come gli è venuto in mente? Per prima cosa, mi ha detto Shlomo, hanno dovuto affrontare il problema della gratificazione immediata, quella che gli scienziati chiamano present bias. Mi ha fatto un esempio: quando ha chiesto a un gruppo di studenti se volevano una banana o una tavoletta di cioccolato per merenda al prossimo incontro, di lì a due settimane, il 75% ha risposto una banana. Ma due settimane dopo, di fronte alla scelta, l’80% ha scelto il cioccolato! “L’autocontrollo nel futuro non è un problema,” ha commentato Shlomo. È lo stesso con il risparmio. “Sappiamo che dovremmo risparmiare. Sappiamo che lo faremo l’anno prossimo. Ma oggi andiamo a spendere.”

Come specie, non solo siamo programmati per scegliere l’oggi rispetto al domani, ma odiamo provare la sensazione che ci stiamo perdendo qualcosa. Per chiarire il punto, Shlomo mi ha parlato di uno studio in cui le scimmie – i nostri cugini prossimi – ricevevano una mela, mentre gli scienziati misuravano le reazioni fisiologiche. Enorme eccitazione! Poi a un altro gruppo di scimmie sono state date due mele. Anche loro hanno mostrato enorme eccitazione. E poi è stato introdotto un cambiamento: alle scimmie che avevano ricevuto due mele ne è stata portata via una. Avevano ancora una mela, ma che cosa credi che sia successo? Te lo immagini: si sono arrabbiate come diavoli! (Scientificamente parlando.) Pensi che lo stesso avvenga con le persone? In effetti, quante volte accade con una persona media? Ci dimentichiamo di quello che abbiamo, no? Ricordati di questo studio quando ti racconterò la storia di un miliardario di nome Adolf Merckle nel prossimo capitolo. Avrai un’illuminazione.

Insomma: se abbiamo la sensazione di perderci qualcosa, lo evitiamo; non lo facciamo. Ecco perché tante persone non risparmiano e non investono. Risparmiare dà l’impressione di rinunciare a qualcosa, di perdere qualcosa oggi. Ma non è così. In verità ti stai facendo già oggi un regalo, in termini di pace mentale, di sicurezza, di una grande fortuna in futuro.

Come hanno affrontato questi problemi Benartzi e Thaler? Hanno inventato un semplice sistema per far diventare indolore il risparmio. Rispettando la nostra natura. Come ha detto Shlomo, “SMarT invita i lavoratori dipendenti a risparmiare magari dall’anno prossimo – in un futuro in cui possiamo immaginare che mangeremo banane, ci daremo al volontariato, andremo in palestra e faremo tutte le cose giuste del mondo.”

Ecco come funziona: tu accetti di risparmiare automaticamente una piccola quota del tuo stipendio – il 10%, ma anche il 5 o addirittura il 3 (una cifra talmente piccola che non noterai alcuna differenza). Poi ti impegni a risparmiare di più in futuro – ma solo quando riceverai un aumento. A ogni aumento, la percentuale risparmiata sullo stipendio crescerà leggermente, ma non la percepirai come una perdita, perché non hai mai avuto quei soldi in mano!

Benartzi e Thaler hanno sperimentato il piano SMarT quasi vent’anni fa in un’azienda del Midwest dove gli operai dicevano di non potersi permettere di risparmiare nemmeno un centesimo del proprio stipendio. Ma i ricercatori li hanno persuasi a mettere da parte automaticamente il 3% in un fondo pensione e ad aggiungere un nuovo 3% ogni volta che ricevevano un aumento di paga. I risultati sono stati straordinari! Dopo soli cinque anni, e tre aumenti, quei lavoratori dipendenti che pensavano di non potersi permettere alcun accantonamento stavano risparmiando quasi il 14% dei loro stipendi! E il 65% di loro risparmiava in media addirittura il 19%!

Il 19% è quasi il numero che ha reso Theodore Johnson, l’uomo della UPS, incredibilmente ricco. È indolore, e funziona. È stato dimostrato più e più volte.

Lascia che ti mostri il grafico che Shlomo usa per illustrare l’impatto che ogni aumento di stipendio avrà sullo stile di vita di un dipendente.

impatto che ogni aumento di stipendio avrà sullo stile di vita di un dipendente.

Al 3,5% c’è l’immagine di un paio di sneaker – questo è quello che potrai permetterti se risparmi solo il 3,5%. Al 6,5% c’è una bicicletta. Si continua così fino al 13,6%, dove c’è una macchina di lusso e il chiaro messaggio che la vita è meravigliosa! Ecco la grande differenza!

Naturalmente dovrai sempre “guadagnarti” l’aumento – il tuo capo non te lo darà solo perché gliel’hai chiesto gentilmente. Ma una volta ottenutolo, sei libero di mettere da parte la differenza, o una percentuale, a seconda delle tue circostanze. Ti do il link per calcolare online l’impatto del metodo SMarT sul tuo futuro finanziario: http://www.nytimes.com/interactive/2010/03/24/your-money/one-pct-more-calculator.html.

Puoi incominciare mettendo automaticamente nel tuo Fondo Libertà il 5% (ma io ti consiglio di non scendere sotto al 10%, se puoi), e poi impegnarti ad aumentare del 3% ogni volta che ricevi un aumento. Puoi farlo subito e assicurare il tuo futuro nel modo più indolore possibile. Non ci sono scuse per non farlo! E subito!

E se sei un lavoratore autonomo? Se hai una tua impresa e hai l’impressione di dover investire ogni centesimo in essa? Credimi, troverai un modo. Se saltasse fuori una nuova tassa e dovessi pagare al governo il 10% in più, o anche il 15%? Sarebbe una cosa odiosa! Ti arrabbieresti da morire! Ma troveresti il modo di pagare. Pensa quindi a questa percentuale come a una tassa che “devi pagare” – perché i soldi non vanno al governo, ma alla tua famiglia e a te stesso! O pensa a te stesso come a un venditore che devi pagare per primo. Se devi, lo fai. Ma in questo caso è qualcosa che metti da parte e che resta tuo o della tua famiglia per sempre, giusto? E ricordati che dev’essere un meccanismo automatico. È questo il segreto: guadagna di più, spendi di meno e automatizza.

COME LETTERE DI FUOCO NEL CIELO

Quand’ero giovane, ho scoperto il classico libro del 1926 di George Samuel Clason, L’uomo più ricco di Babilonia, che offriva consigli finanziari basati sul buon senso sotto forma di antiche parabole. Lo consiglio a tutti. Negli anni, un passo mi è tornato spesso alla mente: “‘Una parte di quello che guadagno è mia e me la tengo.’ Ripetilo al mattino appena alzato. Ripetilo a mezzogiorno. Ripetilo alla sera. Ripetilo ogni ora di ogni giorno. Ripetilo a te stesso finché le parole brilleranno come lettere di fuoco nel cielo. Imprimiti l’idea nel cervello. Riempiti di questo pensiero. Poi scegli una quota che ti sembra saggia, che non sia inferiore al 10%, e mettila da parte. Adegua le altre spese se necessario. Ma per prima cosa metti da parte quella quota.”

Nessuno si ricorderebbe del Buon Samaritano se avesse avuto solo buone intenzioni. Ma aveva anche i soldi.

Margaret Thatcher

Per prima cosa metti da parte quella quota, amico mio. E poi lavoraci su! Non importa la cifra, incomincia. Idealmente, non dovrebbe essere meno del 10%, ma con il passare del tempo fa’ sì che quel numero abbia un significato.

IL PROSSIMO PASSO

Adesso che hai messo in moto un piano di investimenti automatico – il tuo Fondo Libertà, la tua nuova macchina da soldi – potresti avere due domande sulla punta della lingua. La prima, dove metto questi soldi? E la seconda, quanto mi serve per raggiungere la sicurezza o la libertà finanziaria? Risponderò chiaramente a entrambe le domande. E le risposte verranno dai migliori finanzieri del mondo.

Ma prima dobbiamo capire per che cosa stai investendo davvero. Che cosa c’è dietro al tuo desiderio personale di libertà finanziaria? E che cosa vuol dire ricchezza per te? Qual è il tuo vero obiettivo? Prendiamoci dunque un momento – solo poche pagine – per vedere in che modo tratterai i soldi.

 

CAPITOLO 1.4

DOMINARE IL DENARO: È TEMPO DI SFONDARE

La gratitudine è il segno delle anime nobili.

Esopo

I soldi sono uno degli strumenti con cui possiamo trasformare i nostri sogni in realtà. Se non abbiamo abbastanza soldi, o se ci mancano davvero, la vita può essere infelice. Ma quando hai dei soldi in tasca, significa che tutto automaticamente va meglio? Credo che sappiamo tutti la risposta.

I soldi non possono cambiare quello che siamo. Quello che fanno è potenziare la nostra vera natura. Se sei cattivo ed egoista, potrai essere ancora più cattivo ed egoista. Se sei allegro e generoso, avrai più cose da apprezzare e da donare.

Fermati un attimo a ripensare alla crisi finanziaria del 2008. Migliaia di miliardi in azioni e in case che vanno in fumo. Milioni di posti di lavoro persi nel giro di pochi mesi. Che cos’hai provato? In che modo sei stato coinvolto? In che modo è stata coinvolta la tua famiglia? E gli amici? Alcuni di noi hanno reagito con paura, alcuni con rabbia, alcuni con rassegnazione, alcuni con determinazione. Tutte queste reazioni non riguardavano i soldi, ma noi stessi. Quegli eventi hanno portato alla luce ciò che i soldi significano davvero per noi. Che potere gli diamo. Se lasciamo che i soldi ci controllino, o se siamo noi a controllarli.

O I SOLDI O LA VITA

Uno degli esempi più forti a me noto da quei giorni è quello di un signore di nome Adolf Merckle. Nel 2007 era il 94° uomo più ricco del mondo, e il più ricco della Germania, con un valore netto di 12 miliardi di dollari. Possedeva la più grande azienda farmaceutica d’Europa e aveva allargato il suo impero alla manifattura e all’edilizia. Era orgoglioso dei risultati ottenuti. Era anche uno speculatore.

Nel 2008 decise di scommettere nelle azioni. Era talmente sicuro che la Volkswagen sarebbe scesa che decise di shortare il titolo, di andare corto o allo scoperto sull’azione, cioè di aprire una posizione speculativa pura ribassista sul titolo. Piccolo problema: la Porsche si fece avanti per acquistare la Volkswagen e le azioni schizzarono verso l’alto, non verso il basso. Dalla sera alla mattina, per così dire, Merckle perse quasi 750 milioni di dollari.

A peggiorare le cose, aveva un disperato bisogno di soldi per restituire un prestito enorme. Ma nel 2008 le banche non prestavano soldi a nessuno: né a te né a me né ai miliardari – e neanche alle altre banche.

Che cosa fece dunque Merckle? Andò in cerca di nuovi finanziamenti? Tagliò le spese? Vendette qualche azienda sottocosto? No. Quando capì che aveva perso 3 miliardi di dollari, non era più l’uomo più ricco della Germania e aveva deluso la sua famiglia, scrisse una lettera di addio e saltò davanti a un treno in corsa.

Proprio così. Si uccise.

Con tragica ironia, la sua famiglia scoprì pochi giorni dopo che i prestiti che cercava erano arrivati e le sue aziende erano salve.

È morto per i soldi, Adolf Merckle? O è morto per quello che i soldi significavano per lui? Per Merckle, i soldi erano la sua identità. Erano una fonte di significato. Perdere lo status di uomo più ricco della Germania era insopportabile e lui si sentì un fallito – anche se aveva ancora 9 miliardi di dollari in tasca!

Forse stai pensando: “Che spreco!” Ma è troppo facile per noi giudicare quest’uomo. Quante volte abbiamo legato la nostra identità – o le nostre prospettive future – ai soldi, in qualche modo? Probabilmente più spesso di quanto ci piacerebbe ammettere.

IL MILIARDARIO CHE VUOLE MORIRE POVERO

Dall’altra parte, ci sono persone come Chuck Feeney, un irlandese-americano di Elizabeth, New Jersey, diventato miliardario dal nulla. Ti è mai capitato di dover attraversare un aeroporto, in qualche parte del mondo, e di trovarti in una stanza piena di bottiglie di liquore e di profumo e di altri generi di lusso? È il Duty Free. È un’idea di Chuck Feeney. È partito con niente nel 1960 ed è finito con un impero commerciale del valore di 7,5 miliardi di dollari.

A un certo punto, “Forbes” l’ha messo, come Merckle, nell’elenco degli uomini più ricchi del mondo. Ma Feeney era così umile che non l’avresti mai immaginato. Per quasi tutta la vita non ha posseduto né una macchina né una casa. Prendeva l’aereo in classe economica e portava al polso un orologio di plastica. Come Merckle, il suo conto bancario andava su e giù – adesso ha poco più di 80 anni e gli rimane poco più di 1 milione di dollari. Ma la grossa differenza tra lui e Merckle è che invece di restare attaccato a ogni centesimo, Chuck Feeney ha regalato tutti i suoi soldi.

Questo è un uomo che, negli ultimi 30 anni, si è dato la missione di prendere questo strumento chiamato denaro e usarlo per cambiare la vita delle persone, ovunque. La sua filantropia è grande come il mondo, aiuta il processo di pace in Irlanda del Nord, combatte l’AIDS in Sudafrica, manda a scuola i bambini a Chicago.

La cosa più incredibile di Feeney è che ha fatto tutto in maniera anonima. Feeney non voleva essere ringraziato. E solo recentemente si è saputo che è lui l’uomo dietro a tutti questi progetti. E continua! Chuck Feeney dice che il suo scopo è veder respinto l’ultimo assegno che firmerà.

Evidentemente i soldi hanno un significato molto diverso per Adolf Merckle e per Chuck Feeney. Che cosa significano davvero per te? Usi i soldi o sei usato dai soldi? Come ho detto fin dall’inizio: se non controlli i soldi, in qualche modo, saranno loro a controllare te.

LO SCOPO FINALE: RESTITUIRE

Per me, da bambino, i soldi sono sempre stati irraggiungibili. Erano una fonte di stress, perché non ce n’erano mai abbastanza. Ricordo che dovevo bussare dai vicini e chiedere da mangiare per mio fratello, mia sorella e me.

Poi, il giorno del Ringraziamento, quando avevo 11 anni, accadde una cosa che cambiò la mia vita per sempre. Come al solito, in casa non c’era niente da mangiare e i miei stavano litigando. Sentii bussare alla porta, l’aprii e vidi un uomo in piedi sui gradini con dei sacchetti pieni di cibo sufficiente per una grande cena del Ringraziamento. Non riuscivo a crederci.

Mio padre diceva sempre che nessuno si interessa degli altri. Ma tutt’a un tratto una persona che non conoscevo, che non chiedeva niente in cambio, si occupava di noi. La cosa mi fece pensare: “Vuol dire che gli estranei si interessano?” E decisi che se degli estranei si interessavano a me e alla mia famiglia, io mi interessavo a loro! “Che fare?” Quel giorno mi ripromisi che, in qualche modo, prima o poi, avrei trovato una maniera per ricambiare e anticipare. Così, a 17 anni, risparmiai i soldi che guadagnavo lavorando alla sera come bidello e il giorno del Ringraziamento diedi da mangiare a due famiglie. Fu una delle esperienze più commoventi della mia vita. Mi sollevò lo spirito vedere le facce che passavano dalla disperazione alla gioia. Davvero, fu un regalo per me come per loro. Non dissi a nessuno quello che intendevo fare, ma l’anno dopo diedi da mangiare a quattro famiglie. Poi a otto. Non lo facevo per sentirmi bravo, ma dopo otto mi dissi: “Ragazzi, avrei bisogno di aiuto.” Coinvolsi alcuni amici e anche loro si appassionarono. La cosa continuò a crescere. Adesso la mia fondazione nutre 2 milioni di persone ogni anno in 36 paesi, tramite le nostre International Basket Brigades. Avrei conosciuto la gioia di donare, senza quel terribile giorno del Ringraziamento di quando avevo 11 anni? Chi lo sa! Qualcuno lo chiamerebbe caso o destino o fortuna. Io ci vedo la mano di Dio e la chiamo grazia.

Quello che so è questo: ho imparato la gioia di donare e non aveva niente a che fare con i soldi. I soldi sono semplicemente lo strumento per rispondere ai nostri bisogni, e non solo ai bisogni finanziari. Gran parte della nostra vita è guidata dalle convinzioni che sviluppiamo col tempo: la storia che ci raccontiamo sul senso della vita, su come dobbiamo essere, su ciò che dobbiamo fare o donare. Insomma, su cosa ci rende felici o soddisfatti. La felicità è diversa per ciascuno di noi. Certe persone la trovano nel far piacere agli altri, altri la trovano nel potere e nel dominio. Altri la definiscono un miliardo di dollari. Alcuni pensano che la strada per la felicità e per una vita ricca di significato sia avvicinarsi a Dio e rinunciare a tutti i beni materiali. Altri ancora pensano che la felicità coincida in fondo con la libertà.

Quale che sia l’emozione che cerchi, quale che sia il mezzo che usi – creare un’impresa, sposarti, farti una famiglia, viaggiare – quale che sia la tua idea del nirvana, io ho scoperto che si tratta di tentativi del nostro cervello per rispondere a una o più di sei esigenze umane.

Queste sei esigenze fondamentali ci fanno andare avanti. Sono all’origine di tutti i comportamenti umani e sono universali. Sono la forza dietro alle follie che gli (altri) esseri umani commettono e alle grandi imprese che noi compiamo. Abbiamo tutti le stesse sei esigenze, ma il modo in cui le valutiamo, l’ordine di importanza, determina la direzione della nostra vita.

Perché è così importante capire queste sei esigenze umane? Se vuoi costruire ricchezza, devi sapere che cosa cerchi davvero – per che cosa stai costruendo. Vuoi la ricchezza per sentirti sicuro? Sei a caccia di soldi per sentirti unico e speciale? O stai cercando di sentire che contribuisci – vuoi fare qualcosa per gli altri come non sei mai riuscito a fare prima? O magari tutte queste cose insieme?

Se consideri la sicurezza l’esigenza più importante nella vita, ti muoverai in direzione del tutto diversa, agirai in modo diverso nei rapporti, negli affari e nella finanza, rispetto a come ti comporteresti se la tua esigenza numero uno fosse l’amore. Se guardiamo bene quello che cerchi, non sono mai i soldi. Quello che cerchi è quello che credi di poter ottenere con i soldi. Insomma, dei sentimenti. E sotto a questi sentimenti ci sono le esigenze.

ESIGENZA 1
SICUREZZA/COMFORT

La prima esigenza umana è il bisogno di Sicurezza. Abbiamo bisogno di controllare la situazione e di sapere che cosa sta per succedere per sentirci tranquilli. È l’esigenza di un minimo di comfort, il bisogno di evitare dolore e stress e anche di creare piacere. Perché? Il nostro bisogno di certezze è un meccanismo di sopravvivenza. Da esso dipendono i rischi che siamo disposti ad assumerci nella vita – nel lavoro, negli investimenti e nelle relazioni. Più è alto il tuo bisogno di sicurezza, meno rischi vorrai affrontare e saprai tollerare. È da questo che dipende la tua “risk tolerance”.

Ma che cosa succederebbe se fossi sempre perfettamente sicuro? Se sapessi che cosa sta per succedere, quando succederà e come? Se sapessi che cosa dirà la gente prima che lo dica? Come ti sentiresti? All’inizio fantastico, ma alla fine non saresti annoiato a morte?

ESIGENZA 2
INCERTEZZA/VARIETÀ

Così Dio, nella sua infinita saggezza, ci ha dato una seconda esigenza umana, cioè l’Incertezza. Noi abbiamo bisogno di varietà. Abbiamo bisogno di sorprese.

Lascia che ti faccia una domanda: ti piacciono le sorprese?

Se hai risposto “sì”, ti stai prendendo in giro! Ti piacciono le sorprese che vuoi. Quelle che non vuoi le chiami problemi! Ma ne hai comunque bisogno per mettere un po’ di tensione nella tua vita. Non si possono rinforzare i muscoli – o il carattere – se non c’è qualcosa contro cui lottare.

ESIGENZA 3
SIGNIFICATIVITÀ

La terza è la Significatività, l’esigenza umana fondamentale che guidava Adolf Merckle. Tutti abbiamo il bisogno di sentirci importanti, speciali, unici o necessari. In che modo alcuni di noi lo soddisfano? Puoi farlo guadagnando miliardi di dollari o collezionando diplomi accademici – distinguendoti con un master o un PhD. Puoi costruirti un enorme seguito su Twitter. O puoi partecipare a qualche reality show in televisione. Alcuni si coprono di tatuaggi e di piercing, anche in posti che non vogliamo sapere. Puoi dare un senso alla tua vita avendo problemi più numerosi o più grandi di chiunque altro. “Pensi che tuo marito sia una schifezza? Prova il mio per un giorno!” Naturalmente, si può soddisfare questa esigenza anche diventando più spirituali (o facendo finta). Purtroppo, uno dei modi più rapidi – che non costa nulla e non richiede nessuna scuola – è la violenza. Se qualcuno ti punta una pistola alla testa, in quel momento quel qualcuno diventa la cosa più importante della tua vita, no?

Spendere un sacco di soldi può farti sentire importante, come spenderne molto pochi. Conosciamo tutti qualcuno che si vanta continuamente dei suoi buoni affari o che si sente speciale perché riscalda la casa usando letame e luce solare. Alcune persone molto ricche cercano un significato nella loro vita nascondendo la propria ricchezza. Come il defunto Sam Walton, fondatore di Wal-Mart e uomo più ricco d’America per qualche tempo, che andava in giro per Bentonville, Arkansas, con il suo vecchio furgone per dimostrare che non aveva bisogno di una Bentley – ma naturalmente aveva la sua flotta di jet personali sempre a disposizione.

La significatività serve anche a fare soldi – è così che il mio amico Steve Wynn ha fatto fortuna. L’uomo che ha reso Las Vegas quel luogo speciale che è oggi sa che le persone pagheranno per qualsiasi cosa, se credono che sia “il meglio” – se li fa sentire speciali, unici o importanti; qualsiasi cosa che li faccia uscire dalla folla anonima. Lui fornisce le esperienze più esclusive e lussuose che si possano immaginare nei suoi casinò e nei suoi hotel – che sono davvero magnifici e senza pari al mondo. Ha un night club che si chiama XS e che è il più hot di Las Vegas. Ogni sera, anche nel mezzo della settimana, c’è fila all’ingresso. Una volta entrato, hai il privilegio di acquistare una normale bottiglia di champagne per 700 dollari, o se vuoi distinguerti e far vedere a tutti che sei un protagonista puoi spendere 10.000 dollari per uno speciale “Ono cocktail” – raro cognac millesimato e spremuta d’arancia insieme a una collana d’oro bianco. Ah, arriva al tuo tavolo insieme a un fuoco artificiale, in modo che tutti sappiano che sei importante (e fuori di testa).

ESIGENZA 4
AMORE E RELAZIONI

La quarta esigenza fondamentale è l’Amore. L’amore è l’ossigeno della vita, è quello che tutti desideriamo e di cui tutti abbiamo sommamente bisogno. Quando amiamo completamente, ci sentiamo vivi, ma quando perdiamo l’amore, il dolore è talmente grande che la maggior parte delle persone si accontenta di una relazione, delle briciole dell’amore. Puoi avere quel senso di relazione o di amore grazie all’intimità, all’amicizia, alla preghiera o a una passeggiata nella natura. Se nient’altro funziona, puoi prendere un cane.

Queste prime quattro esigenze sono quelle che io chiamo le esigenze della personalità. Tutti troviamo dei modi per soddisfarle, lavorando di più, inventandoci un grosso problema o creando storie per razionalizzarle. Le ultime due sono le esigenze dello spirito. Sono più rare – non tutti le soddisfano. Quando queste esigenze sono soddisfatte, ci sentiamo davvero realizzati.

ESIGENZA 5
CRESCITA

La numero cinque è la Crescita. Se non cresci, che cosa fai? Muori. Se un rapporto non cresce, se un’impresa non cresce, se tu non cresci, non importa quanti soldi hai in banca, quanti amici hai, quante persone ti amano – non ti senti davvero realizzato. E la ragione per cui cresciamo, secondo me, è per avere qualcosa di prezioso da donare.

ESIGENZA 6
PARTECIPAZIONE

Ecco perché la sesta esigenza è la Partecipazione. Per quanto banale possa sembrare, il segreto della vita è donare. La vita non riguarda me, riguarda noi. Pensaci: qual è la prima cosa che fai quando ricevi una notizia bella o emozionante? Chiami qualcuno che ami e la condividi. Condividere migliora tutte le tue esperienze.

La vita consiste nel dare significato, e il significato non viene da quello che prendi, ma da quello che dai. Insomma, quello che ottieni non ti renderà mai felice, alla lunga. Ma quello che diventi e il contributo che dai, sì.

Ora, poiché questo è un libro sui soldi, pensa a come i soldi possono soddisfare le sei esigenze umane. Possono darci sicurezza? Certo. Varietà? Sì. Ovviamente possono farci sentire importanti o significativi. Ma l’amore e i rapporti umani? Come cantavano gli immortali Beatles, money can’t buy you love, i soldi non possono comprarti l’amore. Ma possono comprarti quel cane! E possono purtroppo darti la falsa sensazione di essere amato, perché attirano relazioni, non sempre del tipo più soddisfacente. E la crescita? I soldi possono favorire la crescita negli affari e nello studio. E più soldi hai, più puoi partecipare finanziariamente.

Io credo questo: se per te la cosa più importante è la significatività, i soldi ti lasceranno sempre vuoto a meno che essi non vengano da un contributo che hai fatto. E se cerchi la significatività nei soldi, è un alto prezzo da pagare. Tu aspiri a grandi numeri, ma è improbabile che troverai grande soddisfazione.

Il significato della vita, in fondo, non viene da qualcosa fuori di noi, ma da qualcosa dentro di noi. Viene da un senso di stima per noi stessi, che non è qualcosa che possiamo ottenere dagli altri. Le persone ti potranno dire che sei bello, brillante, intelligente, il migliore, o ti potranno dire che sei l’essere più orribile sulla faccia della terra – quello che conta è ciò che tu pensi di te stesso. Se tu credi che dentro di te stai continuando a crescere e ad affrontare sfide e a fare e a donare più del giusto o di quello che ritenevi possibile.

Non c’è niente di più significativo che crescere e donare. I soldi quindi sono un mezzo straordinario per rispondere a molte delle sei esigenze, ma non sono l’unico. Quando cerchi i soldi, non dimenticare perché lo fai. Stai cercando di rispondere a desideri emotivi e psicologici. Al di sotto di quelle emozioni ci sono le esigenze che devono essere soddisfatte perché la tua vita sia straordinaria.

Quando gli astronauti sono andati sulla luna, immagina che viaggio hanno fatto, da quando erano bambini che sognavano di volare nello spazio al giorno in cui Buzz Aldrin e Neil Armstrong posarono il piede sulla luna, voltandosi a guardare lo straordinario pianeta Terra che avevamo visto tutti solo in foto. Furono i primi esseri umani a farlo nell’intera storia della specie – che cosa incredibilmente significativa.

E poi che cos’è successo? Cerimonie. Strette di mano con il presidente. Erano eroi. E poi? Che cosa fai dopo che hai camminato sulla luna a soli 39 anni? Se studi la storia degli astronauti o leggi le loro biografie saprai che molti di loro sono caduti nella depressione. Perché? Perché l’unico modo in cui concepivano l’avventura era viaggiare nello spazio o arrivare fin sulla luna. Hanno dimenticato come trovare l’avventura in un semplice sorriso.

Non ti farò altre prediche, ma volevo prendermi questo poco tempo per dirti che è sì il momento di prendere in mano i tuoi soldi, ma non aspettare a prendere in mano te stesso. Il modo più rapido per creare dei legami, per sentire quanto è significativa la vita, per avere una sensazione di sicurezza e di varietà, per trovarti in condizione di poter donare agli altri, è apprezzare di più e aspettarti di meno, ogni singolo giorno. La persona più ricca del mondo è quella che apprezza di più.

Ho intervistato sir John Templeton per la prima volta quando avevo 33 anni. Ricordati che lui era il multimiliardario che è partito con nulla e ha fatto i soldi quando tutti gli altri erano spaventati, durante le epoche peggiori della storia: la seconda guerra mondiale, il Giappone postbellico, e negli anni ottanta e novanta, quando una massiccia inflazione colpì buona parte del Sud America. Quando gli altri avevano paura, lui andava a investire. Gli chiesi: “Qual è il segreto della ricchezza?” E lui rispose: “Tony, lo sai benissimo. Lo insegni a tutti. È la gratitudine.” Quando sei grato, non c’è paura; quando sei grato, non c’è rabbia. Sir John era uno degli uomini più felici e realizzati che io abbia mai conosciuto. Benché sia morto nel 2008, la sua vita continua a ispirare molte persone.

Se vuoi essere ricco, parti ricco. Per che cosa puoi essere grato, oggi? A chi puoi essere grato, oggi? Potresti sentirti grato addirittura per qualcuno dei problemi e dei dolori che hai affrontato nella tua vita? Se incominciassi a credere che tutto nella vita accade per un motivo e per uno scopo, e che non è inutile? Se credessi, nel profondo del tuo cuore, che la vita non capita a te, ma capita per te? Che ogni passo del cammino contribuisce a rafforzarti in modo che tu possa diventare di più, godere di più e donare di più? Se parti da qui, i soldi non saranno causa di gioia o di dolore. Fare soldi sarà una prova di abilità e la ricchezza un grande mezzo per raggiungere ciò che conta di più nella vita.

Ma poiché i soldi rappresenteranno una parte così importante della nostra vita, torniamo a parlare di soldi. Per quanto emozionante sia stato questo capitolo, non tutti quelli che incontrerai nel tuo viaggio finanziario si comporteranno in base ai principi del crescere o del partecipare. Stai per entrare in un mondo pieno di persone e di organizzazioni che fin troppo spesso tenteranno di approfittare della tua scarsa esperienza e preparazione. Per questo voglio prepararti a quello che ti aspetta. Prima di discutere di dove mettere i soldi e di cosa cercare, dobbiamo parlare di cosa evitare.

C’è una ragione se molti investitori non fanno soldi. Io voglio fornirti la conoscenza che ti proteggerà e ti permetterà di far crescere al massimo i tuoi investimenti per raggiungere la vera libertà finanziaria più velocemente di quanto immagini. La pace interiore che meriti sarà presto tua. Volta la pagina...

 

PARTE 2

DIVENTA UN ESPERTO: IMPARA LE REGOLE PRIMA DI METTERTI A GIOCARE

 

CAPITOLO 2.0

LIBERATI DA 7 MITI SULLA FINANZA

Ricorda la regola aurea: chi ha l’oro stabilisce le regole.

Anonimo

Devi imparare le regole del gioco e poi giocare meglio di chiunque altro.

Albert Einstein

So che vuoi incominciare e sapere subito dove mettere i tuoi soldi per ottenere la libertà finanziaria. E io voglio tuffarmi e fartelo vedere! Mi illumino, letteralmente, quando vedo qualcuno che “capisce” e si accorge che può vincere la partita. Ma non basta risparmiare soldi, ottenere un buon rendimento e ridurre i rischi. Devi sapere che ci sono molte persone che cercano di impadronirsi di una parte della tua ricchezza. Il sistema è pieno di trappole – io le chiamerei mine – che possono distruggere il tuo futuro finanziario. In questa sezione quindi esamineremo 7 miti – potresti chiamarli bugie – che ti sono stati venduti nel corso degli anni. E che se non ne sei consapevole – se non li smascheri in anticipo – distruggeranno sistematicamente il tuo futuro finanziario.

Questa sezione è quella in cui il libro incomincerà a rendere! Se percepisci il salario medio americano di 50.000 dollari all’anno e risparmi attualmente il 10% del tuo reddito e lo investi, nel corso della tua vita di risparmiatore risparmierai 250.000 dollari solo grazie a una parte di ciò che imparerai in questa sezione. Sono 5 anni della tua vita attuale, con il tuo reddito attuale, senza neanche un giorno di lavoro! E questo è dimostrato statisticamente, non è un numero che tiro fuori io dal cappello! Se guadagni solo 30.000 dollari all’anno e risparmi il 5% del tuo reddito, risparmierai 150.000 dollari nel corso della tua vita. È mezzo decennio di stipendio, senza bisogno di lavorare. Se invece sei nella categoria over-100.000 dollari, questa sezione potrebbe rimetterti in tasca da 500.000 a 1 milione di dollari, sempre nel corso della tua vita. È una promessa impegnativa, vero? Nelle prossime pagine lascerò che siano i numeri a parlare.

È una parte breve, quindi fa’ attenzione, perché vorrai passare subito all’azione. Smascherando questi miti, potrai fermare immediatamente “l’emorragia” in aree in cui non avresti mai pensato di averne bisogno. Conoscere questi 7 miti ti proteggerà e ti garantirà di raggiungere il livello di libertà finanziaria cui aspiri davvero. Incominciamo!

BENVENUTO NELLA GIUNGLA

Che tu sia un investitore esperto o che incominci appena a considerarti un investitore, la giungla che Ray Dalio ha così efficacemente descritto nasconde gli stessi problemi per tutti. Ma il pericolo maggiore sta nel fatto che ciò che ignori può danneggiarti.

L’OFFERTA

Immagina che qualcuno arrivi da te con la seguente proposta di investimento: tu metti il 100% del capitale e ti assumi il 100% del rischio e se si guadagna qualcosa lui vuole il 60% o più dei guadagni sotto forma di commissioni. Ah, dimenticavo: se si perdono dei soldi, tu li perdi, ma lui viene pagato lo stesso!

Ci stai?

Sono sicuro che non hai bisogno di tempo per pensarci su. È una stupidaggine. La risposta istintiva dev’essere: “Neanche per sogno. Non lo farò mai. È assurdo!” Il problema è che, se assomigli al 90% degli investitori americani, hai investito in un tipico fondo comune e, che tu lo creda o no, questi sono i termini del contratto che hai sottoscritto.

Proprio così: ci sono 13.000 miliardi di dollari in fondi comuni di investimento gestiti attivamente,1 con 265 milioni di proprietari in tutto il mondo.

Come diavolo si fa a convincere 92 milioni di americani a partecipare a una strategia in cui cedono volontariamente il 60% o più del loro potenziale investimento a vita senza alcuna garanzia di rendimento? Per risolvere questo rebus, mi sono seduto con l’ottantacinquenne guru Jack Bogle, fondatore di Vanguard: i 64 anni passati a Wall Street lo rendono l’uomo perfetto per far luce su questo fenomeno finanziario. Che cos’ha risposto?

“Marketing!

“È semplice, Tony. La maggior parte delle persone non fa i conti e le commissioni sono nascoste. Per esempio: se hai investito una tantum 10.000 dollari a vent’anni, assumendo un 7% di crescita annua, arrivato più o meno alla mia età (80 anni) dovresti avere 574.464 dollari. Ma se hai pagato il 2,5% di commissioni di gestione e altre spese, il tuo saldo finale dei conti sarà solo di 140.274 dollari nello stesso periodo.”

“Vediamo se ho capito bene: tu hai messo tutto il capitale, ti sei assunto tutti i rischi, ti ritrovi con 140.274 dollari, ma hai rinunciato a 434.190 dollari per la loro gestione attiva? Si prendono il 77% dei rendimenti? Per cosa?”

“Esatto.”

Regola n. 1: non metterti a giocare se non conosci le regole! A milioni di investitori in tutto il mondo viene sistematicamente venduta una serie di miti – bugie – sull’investimento, che guida le loro scelte. Questa “saggezza convenzionale” ha spesso lo scopo di tenerti all’oscuro. Quando si tratta dei tuoi soldi, quello che ignori può danneggiarti – e probabilmente lo farà. L’ignoranza non è felicità. L’ignoranza è dolore, l’ignoranza vuol dire fatica, vuol dire cedere la tua fortuna a qualcuno che non se l’è guadagnata.

UN ESPERIMENTO FALLITO

Il problema non sono solo gli alti costi dei fondi comuni. L’esempio che abbiamo appena fatto è solo un’occhiata dietro le quinte di un sistema pensato per separarti dai tuoi soldi.

Senza eccezione, tutti gli esperti che ho intervistato per questo libro (dai principali gestori di hedge fund ai premi Nobel) concordano sul fatto che il gioco è cambiato. I nostri genitori non avevano di fronte nemmeno una frazione della complessità e dei pericoli che dobbiamo affrontare oggi. Perché? Avevano una pensione – un reddito a vita garantito! Avevano certificati di deposito che pagavano tassi modesti, ma ragionevoli – non lo 0,22% che pagano mentre scrivo, che non serve nemmeno a compensare l’inflazione. E alcuni avevano la fortuna di poter fare piccoli investimenti in azioni blue-chip, che pagavano regolarmente i loro dividendi.

Quel treno è ormai perso.

Il nuovo sistema, che si è messo in moto negli anni ottanta con l’introduzione dei fondi pensione aziendali 401(k), è un esperimento condotto per lo più sulla generazione più numerosa della storia americana, quella dei baby boomer. Come sta andando?

“Il sistema delle pensioni fai da te è fallito,” dice Teresa Ghilarducci, esperta riconosciuta in sicurezza pensionistica alla New School for Social Research, apertamente critica nei confronti del sistema in essere. “È fallito perché si aspetta che gli individui senza esperienza ottengano gli stessi risultati degli investitori professionisti e dei gestori di denaro. Che risultati ti aspetteresti se ti chiedessero di curarti i denti o di farti l’impianto elettrico da solo?”

Che cosa è cambiato? Abbiamo scambiato le nostre pensioni d’anzianità garantite con un sistema volutamente complesso e spesso estremamente pericoloso, pieno di commissioni nascoste, che ci lascia “libertà di scelta”. E chissà come, mentre lavori come un mulo, ti occupi della famiglia, ti mantieni in forma e dai spazio ai rapporti importanti per la tua vita, dovresti anche diventare un professionista dell’investimento. Dovresti saper navigare in questo labirinto di prodotti, servizi e infiniti rischi per i tuoi sudati risparmi. È quasi impossibile. Ecco perché la maggior parte delle persone affida i propri soldi a un “professionista”, spesso un broker. Un broker che per definizione lavora per una compagnia che per legge non è tenuta a fare i tuoi interessi (su questo tema incredibile vedi il Mito n. 4). Un broker che viene pagato per indirizzare i tuoi soldi verso i prodotti più convenienti per sé o per la sua azienda.

Voglio essere chiaro: questo non è l’ennesimo libro contro Wall Street. Molte delle grandi istituzioni finanziarie hanno sperimentato prodotti straordinari che esploreremo e consiglieremo in questo libro. E la maggioranza delle persone che lavorano nel settore finanziario si preoccupa dei clienti e spesso fa quella che ritiene essere la cosa migliore. Purtroppo, molti non capiscono in che modo la “casa” ottenga un profitto, che il cliente vinca o meno. Fanno quello che possono per i loro clienti con le conoscenze (l’addestramento) e gli attrezzi (i prodotti) che gli hanno fornito. Ma il sistema non è fatto perché il tuo broker abbia infinite opzioni e completa autonomia nel trovare la cosa migliore per te. E questo potrebbe costarti molto.

Cedere una quantità sproporzionata dei tuoi potenziali rendimenti sotto forma di commissioni è solo una delle trappole che devi evitare se vuoi vincere la partita. Ed ecco la buona notizia.

PUOI ANCORA VINCERE!

Puoi vincere eccome – e divertirti, anche! Sì, ci sono grandi rischi e altre trappole da evitare, ma pensa a quanta strada abbiamo fatto. Oggi, premendo un pulsante e con una spesa minima, puoi investire praticamente come vuoi e in tutto il mondo. “È più facile che mai cavarsela bene,” ha detto James Cloonan in un recente articolo sul “Wall Street Journal”. Cloonan è il fondatore della non profit American Association of Individual Investors. “Devi solo decidere di fare la cosa giusta.”

Caspita, solo 35 anni fa “dovevi passare ore in una biblioteca pubblica o scrivere a un’azienda solo per conoscere il suo bilancio. I costi di brokeraggio e le commissioni per i fondi comuni erano incredibili; le tasse erano un furto,” ha scritto Jason Zweig nel suo articolo sul “Wall Street Journal” intitolato Even When Stocks Make You Nervous, Count Your Blessings.

A parte gli high-frequency traders, la tecnologia ha reso il mondo dell’investimento un luogo molto più efficiente per tutti. E questo è adattissimo alla generazione nata negli anni ottanta, che non accetterebbe una cosa diversa. “Per noi la convenienza è tutto!” ha esclamato Emily, la mia assistente personale, una ragazza che bada al sodo. “Non c’è spazio per lentezze e inefficienze. Vogliamo tutto a portata di click. Ordiniamo tutto su Amazon. Alziamo un dito ed è fatto. Posso scaricare un film su Netflix. Registro una macchina online. Compero le calze online. Faccio le mie presentazioni online. Stamattina ho fotografato il mio assegno e l’ho versato in banca alle sei – non ho neanche dovuto togliere il pigiama.”

IL BANCO VINCE SEMPRE

Steve Wynn, il miliardario signore del gioco d’azzardo famoso per aver trasformato Las Vegas nella capitale mondiale del divertimento, è uno dei miei più cari amici. I casinò che ha costruito sono fra i locali da gioco più belli del mondo. Steve ha fatto fortuna tenendo ferma una semplice verità: il banco vince sempre. Ma questo non vuol dire che guadagna sempre! Ogni sera un giocatore abile può togliere milioni dalle tasche di Steve, e può andarsene se il “locale” non lo affascina. D’altra parte, quasi tutte le compagnie di fondi comuni hanno un mazzo di carte truccate. Sono il casinò perfetto. Ti hanno affascinato, tu non te ne vai di sicuro e loro guadagnano sia che tu vinca sia che tu perda.

SCOTTATO DUE VOLTE

Dopo il 2008, quando il mercato USA ha perso il 37%, il mondo finanziario è completamente cambiato per la maggior parte degli americani. Ancora cinque anni dopo, un’inchiesta di “Prudential Financial” mostrava che il 44% degli investitori americani non ha intenzione di tornare a investire in azioni, mentre il 58% ha perso fiducia nel mercato. Ma gli insider stanno ancora giocando. Perché? Perché ne sanno di più. Sanno giocare nel modo giusto. Sanno che oggi ci sono strumenti potenti e strategie che prima non esistevano. Facciamo un esempio:

Oggi puoi usare uno strumento, emesso e sostenuto da una delle maggiori banche al mondo, che ti dà il 100% di protezione del capitale, garantita dai suoi bilanci, e ti consente di partecipare dal 75 al 90% delle crescite del mercato (S&P 500), senza cap (o limitazioni). Nessun errore di stampa. Puoi partecipare fino al 90% della crescita, ma se il mercato crolla conservi comunque il 100% dei tuoi soldi! Troppo bello per essere vero? E se un prodotto del genere esistesse ne avresti sentito parlare, no? No. Perché? In passato, per sentir parlare di questo, dovevi appartenere all’1% dell’1%. Queste non sono soluzioni al dettaglio, che si prendono dallo scaffale. Questi sono prodotti su misura per chi ha abbastanza soldi.

Questo è solo un esempio di come, da insider, imparerai rapidamente le nuove regole per acquisire ricchezza con il minimo rischio.

Il rischio deriva dal non sapere quello che fai.

Warren Buffett

LA STRADA MENO FREQUENTATA

La strada meno frequentata

Il viaggio che ci aspetta richiede tutto il tuo impegno. Insieme scaleremo questa montagna detta Libertà Finanziaria. È il tuo Everest personale. Non sarà facile, e richiederà preparazione. Non si va sull’Everest se non sai esattamente quali pericoli ti aspettano. Alcuni sono ben noti, altri potrebbero sorprenderti come una tempesta improvvisa. Quindi, prima di mettere piede sulla montagna, dobbiamo capire bene che cosa c’è sul sentiero. Un passo falso potrebbe fare la differenza tra non sapere come pagare la prossima rata del mutuo e una vita di abbondanza, libera da preoccupazioni finanziarie. Non possiamo chiedere a qualcuno di fare la scalata al posto nostro. Ma non possiamo farla da soli. Abbiamo bisogno di una guida che abbia a cuore i nostri interessi.

LA VETTA

Il concetto fondamentale per investire con successo è semplice: far crescere i tuoi risparmi fino al punto in cui gli interessi dei tuoi investimenti generano un reddito sufficiente per sostenere il tuo stile di vita senza dover lavorare. A un certo momento raggiungi un “punto di svolta” – i tuoi risparmi diventano una massa critica. Questo vuol dire che non hai più bisogno di lavorare – a meno che tu non voglia farlo – perché gli interessi e la crescita generati dal tuo conto ti danno il necessario per vivere. Questa è la vetta che vogliamo raggiungere. La buona notizia è che, se diventi un insider, oggi esistono soluzioni nuove e uniche e strategie per accelerare la tua ascesa e addirittura per impedirti di scivolare all’indietro. Ma prima di esplorare più a fondo queste soluzioni, chiariamo meglio le tappe del nostro viaggio.

Ci sono due fasi nel tuo gioco di investimenti: l’accumulazione, in cui metti da parte soldi per la crescita, e la decumulazione, in cui ritiri reddito. La salita sulla montagna rappresenterà la nostra fase di accumulazione, che avrà lo scopo di raggiungere la vetta, ovvero la massa critica. L’obiettivo è restare in cima alla montagna il più a lungo possibile. Goderci il panorama e respirare l’aria fresca della libertà e del successo. Ci saranno molte difficoltà, molti ostacoli e, se non stai attento, anche delle bugie, per impedirti di raggiungere la vetta. Per assicurarci le migliori probabilità di successo, nelle prossime pagine elimineremo tutte queste cose.

Quando entriamo nel secondo atto della nostra vita, quando arriva il momento di goderci quello che abbiamo realizzato, saremo liberi di lavorare solo se ne avremo voglia. In questa fase scenderemo sciando dalla montagna e ce la godremo – a passare il tempo con quelli che amiamo, a costruire la nostra eredità, a fare la differenza. È durante questa fase che elimineremo la principale paura dei baby boomer: la paura di sopravvivere ai nostri soldi. Questa seconda fase raramente viene affrontata dall’industria degli investimenti, che mira a tenere i soldi investiti.

“Non si tratta di avere una certa quantità di denaro sul conto corrente in un certo momento,” dichiara il dottor Jeffrey Brown, professore di Finanza all’Università dell’Illinois e consulente del tesoro USA e della Banca mondiale. “Io credo che un sacco di gente andrà in pensione e all’improvviso si sveglierà e si dirà: ‘Sai una cosa? Ho fatto un buon lavoro, tutto sommato. Ho questi soldi da parte, ma non so quanto a lungo vivrò e non so quanto mi renderanno i miei soldi e non so come andrà l’inflazione. Che cosa faccio?’”

Dopo aver letto uno dei suoi corsivi recenti su “Forbes”, ho chiamato il dottor Brown per vedere se fosse disposto a sedersi con me e condividere soluzioni specifiche per investitori di ogni tipo e dimensione. (Sentiremo le parole del dottor Brown su come creare un reddito a vita e renderlo esentasse – limitatamente a quanto attiene agli investitori statunitensi rispetto alle regole statunitensi e residenti negli Stati Uniti – nella parte 5, “Crescita senza sorprese: pianifica il reddito per la vita”.) E chi potrebbe delineare la soluzione meglio dell’uomo che non solo è un esperto accademico di alto livello, ma è anche uno dei sette nominati dal presidente degli Stati Uniti nel Social Security Advisory Board?

SPEZZA LE CATENE

Come dice David Swensen, uno degli investitori istituzionali di maggior successo del nostro tempo, per avere un successo non convenzionale non puoi essere guidato da una saggezza convenzionale. Infrangiamo quindi i 7 principali miti finanziari che portano la gente fuori strada, e soprattutto scopriamo le nuove regole del denaro, le verità che ti renderanno finanziariamente libero.

Incominciamo dal mito più grande di tutti…

1 Secondo il sito web Investopedia: “I gestori attivi si basano su ricerche analitiche, su previsioni, sul loro giudizio e sulla loro esperienza per decidere quali beni acquistare, tenere e vendere per investimento. Il contrario di gestione attiva è gestione passiva, meglio nota come ‘indicizzazione’.” (N.d.A.)

 

CAPITOLO 2.1

MITO N. 1: LA BUGIA DA 13.000 MILIARDI DI DOLLARI: “INVESTI CON NOI! BATTEREMO IL MERCATO!”

L’obiettivo dei non professionisti non dovrebbe essere di scegliere i titoli vincenti – né loro né i loro “aiutanti” possono farlo – ma piuttosto di possedere una serie di titoli che nel loro complesso si comportino bene. Un fondo economico legato all’indice S&P 500 dovrebbe raggiungere questo obiettivo.

Warren Buffett, lettera del 2013 agli azionisti

Se osservi i risultati togliendo le commissioni e le tasse, su periodi di tempo ragionevolmente lunghi è praticamente impossibile che tu possa battere l’indice di mercato.

David Swensen, autore di Unconventional Success e gestore del patrimonio della Yale University (più di 23,9 miliardi di dollari)

INTRATTENIMENTO FINANZIARIO

Se ascolti i notiziari finanziari oggi, ti puoi accorgere che di notizie ce ne sono poche e il sensazionalismo predomina. Gli esperti discutono appassionatamente. Gli acquirenti strillano i titoli caldi del giorno mentre il gergo tecnico si diffonde nei salotti attraverso gli altoparlanti. I giornalisti filmano “dal vivo” in diretta le trincee della borsa. Il sistema, pagato dagli inserzionisti, alimenta la sensazione che ci stiamo perdendo qualcosa! Se solo avessimo la soffiata giusta. Se solo sapessimo qual è il prossimo “imperdibile” fondo comune che conquisterà le “5 stelle”. (I fondi comuni sono classificati fra 1 e 5 stelle dall’autorità di rating Morningstar.)

Andare a caccia di rendimenti è un affare grosso. L’autrice di finanza personale Jane Bryant Quinn una volta ha definito questa agitazione sensazionalistica “pornografia finanziaria”, fatta apposta per attirarci nelle pagine patinate piene di rating a 5 stelle e promesse di passeggiate spensierate sulla spiaggia e partite di pesca con i nipotini. La verità è che gli inserzionisti lottano per mettere le mani sui nostri soldi. La guerra per i tuoi risparmi è in corso!

E allora dove mettere i tuoi soldi? Di chi puoi fidarti? Chi ti proteggerà e ti darà il rendimento migliore?

Queste sono le domande spontanee che certo ti vengono in mente adesso che hai deciso di diventare un investitore – adesso che hai deciso di mettere da parte una percentuale del tuo reddito. Dov’è che mette i soldi la maggior parte delle persone, a lungo termine? Di solito nel mercato azionario.

E il mercato azionario è stato in effetti l’investimento migliore sul lungo periodo negli ultimi 100 anni. Come ha osservato Steve Forbes durante uno dei miei eventi finanziari nella Sun Valley, Idaho, nel 2014: “1 milione di dollari investito in azioni nel 1935 oggi varrebbe 2,4 miliardi (se l’avessi tenuto sempre lì).”

Ma nel momento in cui decidi di diventare investitore, salterà fuori un simpatico venditore (o un meccanismo di vendita) che ti dirà di parcheggiare i tuoi soldi in un fondo comune. E acquistando un fondo comune gestito attivamente, che cosa acquisti in realtà? Acquisti un gestore di fondi nella speranza che la sua capacità di scegliere le azioni sia migliore della tua. Un presupposto del tutto naturale, dato che la nostra vita è strapiena di impegni e il nostro metodo di scelta delle azioni equivarrebbe a un lancio di dadi!

Così cediamo i nostri soldi a un fondo comune a “5 stelle” gestito attivamente, che per definizione tenta “attivamente” di battere il mercato scegliendo le azioni meglio degli altri. Ma poche aziende discutono quella che a volte è chiamata la bugia da 13.000 miliardi di dollari. (È questa la cifra investita in fondi comuni.) Sei pronto?

Un incredibile 96% dei fondi comuni gestiti attivamente non riesce a battere il mercato sul lungo periodo!

Sia chiaro: quando diciamo “battere il mercato” in generale, ci riferiamo di solito a un indice azionario. Che cos’è un indice, chiederai? Qualcuno forse lo sa, ma non voglio rischiare di lasciare nessuno all’oscuro, per cui facciamo un po’ di chiarezza. Un indice è semplicemente un paniere, ovvero una lista di azioni. Lo S&P 500 è un indice. È la lista delle aziende più grandi (per capitalizzazione di mercato) negli Stati Uniti, selezionate da Standard & Poor’s. Società come Apple, Exxon e Amazon compaiono in questa lista. Ogni giorno si misura come sono andate le 500 azioni nel loro complesso e il notiziario alla sera ti dice se il mercato (tutte le azioni della lista, collettivamente) è salito o sceso.

Invece di acquistare tutte le azioni individualmente, o di tentare di cogliere il prossimo rialzo, tu puoi diversificare e possedere un pezzo di tutte le 500 azioni della lista, semplicemente investendo in un fondo che segue o imita l’indice. Un singolo investimento ti procura un pezzetto della forza del “capitalismo americano”. In un certo senso, tu confidi nel fatto che negli ultimi 100 anni le società più grandi hanno sempre dimostrato un’incredibile resistenza. Anche attraverso depressioni, recessioni e guerre mondiali, hanno continuato a trovare il modo per aggiungere valore, crescere e produrre rendimenti maggiori. E se un’azienda non riesce a tenere il passo, esce dalla lista ed è sostituita da un altra più performante.

Il punto qui è che, investendo nell’indice, non devi pagare un professionista che scelga quali azioni della lista tu debba possedere. È già stato fatto, poiché Standard & Poor’s ha selezionato le 500 migliori. Naturalmente esistono numerosi indici: molti di noi hanno sentito parlare del Dow Jones, per esempio, e presto ne esploreremo altri.

Vignetta

DIECIMILA OPZIONI

Ci sono 7707 diversi fondi comuni negli Stati Uniti (ma solo 4900 società per azioni quotate in borsa), e tutti in lizza per poterti aiutare a battere il mercato. Ma ricordiamo i dati statistici: il 96% non riuscirà a pareggiare o a battere il mercato sul lungo periodo. È una notizia? No, per gli insider no. Per chi ha tanti soldi no. Come mi ha detto Ray Dalio: “Non riuscirai a battere il mercato. Nessuno batte il mercato! Solo poche medaglie d’oro.” Si dà il caso che lui sia uno dei pochi vincitori abbastanza onesti da raccomandare: “Non fatelo a casa vostra.”

Anche Warren Buffett, noto per l’incredibile abilità nello scoprire azioni sottovalutate, dice che l’investitore medio non dovrebbe mai cercare di scegliere delle azioni o di anticipare il mercato. Nella sua famosa lettera del 2014 ai suoi azionisti, Buffett spiega che alla sua morte i soldi che finiranno a sua moglie dovranno essere investiti solo in indici per minimizzare i costi e massimizzare la crescita.

Buffett è talmente sicuro che i professionisti non possano battere il mercato, alla lunga, che è stato felicissimo di mettere i suoi soldi dove dice. Nel gennaio 2008, Buffett ha scommesso 1 milione di dollari (che andranno in beneficenza) con la newyorkese Protégé Partners. La scommessa era che Protégé scegliesse cinque gestori di hedge fund che, insieme, battessero l’indice S&P su un periodo di 10 anni. Nel febbraio 2014, lo S&P era su del 43,8% e i cinque hedge fund erano solo a +12,5%. Mancano ancora alcuni anni, ma l’impressione è che ci sia l’uomo più veloce del mondo, Usain Bolt, contro una squadra di boy scout. (Nota: per chi non sa cosa sia uno hedge fund, è in sostanza un fondo “chiuso”, riservato a grandi investitori. I gestori possono avere totale flessibilità e scommettere “per” il mercato, guadagnando quando cresce, o “contro” il mercato, guadagnando quando scende.)

I FATTI SONO FATTI SONO FATTI

L’esperto del settore Robert Arnott, fondatore di Research Affiliates, ha passato vent’anni a studiare i 200 migliori fondi comuni gestiti attivamente che avessero in gestione almeno 100 milioni di dollari. I risultati sono stupefacenti.

Dal 1984 al 1998, 15 anni pieni, solo 8 fondi su 200 hanno battuto l’indice Vanguard 500. (Il Vanguard 500, messo insieme dal fondatore Jack Bogle, rispecchia l’indice S&P 500.)

Hai meno del 4% di probabilità di scegliere un vincitore. Se hai mai giocato a blackjack, sai che lo scopo è avvicinarsi al 21 il più possibile senza superarlo, o “sballare”. Secondo quanto scrivono Dan e Chip Heath nel loro articolo su “Fast Company” Made to Stick: The Myth of Mutual Funds, “per avere un confronto, se a blackjack ti capitano due figure (ogni figura vale 10, per cui hai 20 in totale) e l’idiota nascosto dentro di te grida ‘Carta!’, hai circa l’8% di probabilità di vincere!”

Quanto ci danneggia la caccia alla performance? Su un periodo di vent’anni, dal 31 dicembre 1993 al 31 dicembre 2013, lo S&P 500 ha reso in media il 9,98% all’anno. Ma il fondo comune medio ha realizzato solo il 2,54% secondo Dalbar, una delle principali aziende di ricerca nel settore. Ahi! Una differenza di quasi l’80%.

Nella vita reale, questo può voler dire la differenza tra la libertà finanziaria e la disperazione. Detto altrimenti, se tu eri la persona che possedeva semplicemente lo S&P 500 avresti trasformato i tuoi 10.000 dollari in 55.916 dollari! Mentre l’investitore del fondo comune, illudendosi di fare meglio del mercato, sarebbe finito con soli 16.386 dollari.

Perché una differenza così enorme?

Perché compriamo caro e vendiamo sottocosto. Seguiamo le nostre emozioni (o i consigli del nostro broker) e saltiamo da un fondo all’altro. Sempre in cerca di un margine. Ma quando il mercato cala, quando non sopportiamo oltre il dolore emotivo, vendiamo. E quando il mercato è cresciuto, riacquistiamo. Come ha osservato un famoso gestore di nome Barton Biggs: “Il mercato in crescita è come il sesso. Il meglio arriva appena prima della fine.”

Grafico esemplificativo

LA SAGGEZZA DEI SECOLI

A 82 anni, Burt Malkiel ha attraversato ogni possibile ciclo economico e borsistico. Quando ha scritto A zonzo per Wall Street nel 1973, non pensava che sarebbe diventato uno dei grandi classici sull’investimento. La tesi centrale del libro è che anticipare il mercato è una partita persa. Nella parte 4 ci siederemo e sentirai Burt stesso, ma per ora ti basti sapere che lui è stato il primo a scoprire il principio su cui si regge un fondo indicizzato, che, lo ripeto, non cerca di battere il mercato, ma semplicemente lo imita, o lo segue.

Fra gli investitori questa strategia si chiama indexing o investimento passivo. È uno stile opposto a quello dell’investimento attivo, in cui si paga un gestore di fondo comune per scegliere attivamente, appunto, quali azioni vendere o comprare. Il gestore tratta azioni – lavorando “attivamente” nella speranza di battere il mercato.

Jack Bogle, fondatore dell’immenso Vanguard, di conseguenza scommise la futura direzione della sua azienda su questa idea creando il primo fondo indicizzato. Quando ho incontrato Jack per questo libro, mi ha ripetuto perché Vanguard è diventato il più grande gestore di fondi comuni al mondo. Il suo principio fondamentale: “Massima diversificazione, minimi costi e massima efficienza fiscale, basso turnover [trading] e bassi costi di turnover, niente spese di uscita.” Questo sì che è un bel biglietto da visita!

SCORCIATOIA

Ora, probabilmente starai pensando che dev’esserci qualcuno che batte il mercato. Perché altrimenti ci sarebbero 13.000 miliardi di dollari in fondi comuni gestiti attivamente? I gestori di fondi comuni senza dubbio hanno dei momenti in cui effettivamente battono il mercato. La questione è se davvero possano sostenere quei risultati nel tempo. Ma come ha detto Jack Bogle, in fondo è tutta una questione di marketing! È nella natura umana cercare di essere più veloci, più bravi, più intelligenti degli altri. Perciò non è difficile vendere un fondo “hot”. Si vende da solo. E quando inevitabilmente si raffredda, ce ne sarà un altro pronto da proporre.

Per quanto riguarda il 4% che effettivamente batte il mercato, non sarà lo stesso 4% la prossima volta. Jack mi ha spiegato questo concetto nel modo più divertente. “Tony, se metti 1024 gorilla in una palestra e gli insegni a lanciare una moneta, uno di loro otterrà testa per dieci volte di fila. Molti la chiamerebbero fortuna, ma quando la stessa cosa si verifica nel campo dei fondi lo chiamiamo genio!” E quali sono le probabilità che sia lo stesso gorilla a realizzare la prossima serie da dieci?

Per citare uno studio del Dimensional Fund Advisors, condotto dall’economista premio Nobel 2013 Eugene Fama: “Chi è che ancora non crede che i mercati funzionino? A quanto pare, solo i nordcoreani, i cubani e i gestori attivi.”2

Questa è la parte del libro dove i lettori che lavorano nel campo finanziario o annuiscono in segno di approvazione o cercano di capire quali occasioni si schiuderanno loro grazie a queste 600 pagine! Alcuni raduneranno le truppe in preparazione di un assalto! È un tema che divide, senza dubbio. Tutti vogliamo credere che assumendo il gestore di fondi comuni più bravo e talentuoso raggiungeremo più rapidamente la libertà finanziaria. Dopotutto, chi non desidera una scorciatoia per raggiungere la vetta della montagna?

Ma la cosa pazzesca è che tutti abbiamo diritto a un’opinione personale, nessuno ha diritto a dei fatti personali!

Certo, alcuni gestori di fondi comuni diranno: “Magari non vinceremo quando il mercato sale, ma quando cala possiamo prendere misure per proteggerti e non farti perdere tanto.”

Se fosse vero, sarebbe una consolazione.

Lo scopo di un investimento è ottenere il massimo rendimento netto a fronte di un determinato rischio (e, idealmente, al minor costo possibile). Vediamo allora come si sono comportati i gestori di fondi quando il mercato calava. Il 2008 è un ottimo punto di partenza.

Fra il 2008 e l’inizio del 2009, il mercato ha compiuto il più grave scivolone dai tempi della Grande Depressione (il 51% dai suoi massimi ai suoi minimi, per l’esattezza). I gestori hanno avuto un sacco di tempo per prendere misure “difensive”. Forse quando il mercato era giù del 15, del 25 o del 35% hanno preso “misure appropriate”. Ancora una volta, i fatti parlano da soli.

Che il gestore tentasse di battere l’indice S&P 500 Growth, composto da aziende come Microsoft, Qualcomm e Google, o l’indice S&P Small Cap, composto da aziende più piccole come Yelp, coloro che dovevano scegliere le azioni hanno perduto. Secondo un rapporto del 2012 intitolato S&P Indices Versus Active Funds Scorecard – SPIVA, in breve – l’indice S&P 500 Growth ha battuto l’89,9% dei fondi comuni operanti sulle large cap, mentre lo S&P 500 Small Cap 600 Growth ha battuto il 95,5% dei gestori di fondi operanti sulle small cap.3

GLI UNICORNI

Ora, avendo chiarito che quasi nessuno, nel tempo, batte il mercato, ti darò un avvertimento. C’è un piccolo gruppo di gestori di hedge fund che realizzano l’apparentemente impossibile battendo spesso il mercato. Ma sono gli “unicorni”, rarissimi fra le rarità. I “maghi”, gli “stregoni” del mercato. Come David Einhorn, che ha realizzato un +2287% (no, non è un refuso!) da quando ha lanciato il suo fondo nel 1996 e ha un solo anno negativo nella propria storia. Ma sfortunatamente all’investitore comune non serve a niente sapere che esistono, perché le loro porte sono chiuse ai nuovi investitori. Il fondo di Ray Dalio, Bridgewater, non accetta nuovi investitori da più di dieci anni, ma quando lo faceva richiedeva un investimento minimo di 100 milioni di dollari e 5 miliardi di beni investibili. Gulp.

Paul Tudor Jones, che non perde soldi da più di 28 anni, recentemente ha chiamato i suoi investitori e ha restituito 2 miliardi di dollari. Quando uno hedge fund diventa troppo grosso, diventa difficile entrare e uscire dal mercato – diventa difficile comprare e vendere i suoi investimenti con rapidità e facilità. E la lentezza comporta minori rendimenti.

Prima di pensare che questo sia un elogio degli hedge fund, permettimi di chiarire: fino al 2012, per cinque anni di fila, la grande maggioranza dei gestori di hedge fund ha registrato una prestazione inferiore rispetto allo S&P 500. Secondo il sito di informazioni finanziarie Zero Hedge, nel 2012 il fondo medio ha reso l’8% contro il 16% dello S&P 500. Nel 2013 gli hedge fund hanno reso in media il 7,4% mentre lo S&P ha realizzato il 29,6%, il miglior risultato dal 1997. Sono sicuro che i loro ricchi clienti non ne sono stati molto felici. E per aggiungere al danno la beffa, di solito chiedono il 2% annuo per le spese di gestione, si tengono il 20% dei profitti totali e i tuoi guadagni sono spesso tassati nella fascia più alta. Che dolore!

LA BANCA PIÙ GRANDE DEL MONDO

In qualunque aspetto dell’esistenza, io cerco sempre l’eccezione alla regola, perché è lì che le persone speciali tendono a vivere. Mary Callahan Erdoes è l’esempio perfetto. In un settore dominato dagli uomini, è arrivata al top del mondo finanziario. Wall Street è un posto in cui i risultati contano più delle parole e i risultati di Erdoes sono straordinari. I suoi successi l’hanno fatta diventare CEO della J. P. Morgan Asset Management e al momento la signora gestisce portafogli per un totale di oltre 2500 miliardi di dollari – miliardi, sì!

Abbiamo avuto un colloquio meraviglioso per questo libro e nella parte 6 ti spiegherò la sua profonda saggezza. Ma quando ho tirato in ballo gli studi secondo cui nessun gestore alla lunga batte il mercato, ha subito osservato che molti dei gestori di fondi della J. P. Morgan hanno battuto il mercato (nei rispettivi settori) negli ultimi dieci anni. Perché? Gli esempi che ha fatto non hanno perso quanto il mercato quando il mercato è sceso. La differenza ha fornito il margine necessario per restare davanti. Erdoes e molti esperti del settore concordano che alcuni mercati meno sviluppati, o emergenti, offrono ai gestori attivi opportunità di realizzare un margine. Essi hanno cioè l’opportunità di guadagnare un vantaggio maggiore sui mercati di frontiera – posti come il Kenya o il Vietnam – dove le informazioni sono meno trasparenti e non viaggiano molto veloci. Erdoes dice che lì è dove un’azienda come la J. P. Morgan ha grandi occasioni e può usare i suoi contatti sul campo per ottenere preziose informazioni in tempo reale.

Secondo Jack Bogle, non ci sono basi concrete a conferma che la gestione attiva sia più efficace per tutte le principali classi di investimenti. Ma sembra in effetti che questi mercati di frontiera offrano opportunità di risultati eccezionali alla gestione attiva. Sarà ancora così in futuro? Solo il tempo lo dirà. Quello che sappiamo di sicuro è che tutti i gestori attivi, da Ray Dalio alla J. P. Morgan, prima o poi sbaglieranno qualcosa nei loro tentativi di battere il mercato. Sviluppare un sistema e una corretta collocazione del risparmio è quindi cruciale. Ce ne occuperemo nella parte 4. Toccherà a te valutare le opzioni e non dimenticare di prendere in considerazione commissioni e tasse (ne parleremo nel prossimo capitolo).

TUTTE LE STAGIONI

Forse stai leggendo questo libro mentre il mercato cresce, mentre cala o mentre oscilla. Chissà. Il punto è che devi aver fatto investimenti capaci di resistere al test del tempo. Un portafoglio “per tutte le stagioni”. Le persone che ho intervistato se la sono cavata bene nei momenti buoni e in quelli cattivi. E dobbiamo tutti aspettarci su e giù in futuro. La vita non dev’essere un aspettare che la tempesta passi. Dev’essere un imparare a ballare sotto la pioggia. A eliminare la paura in questo settore della vita per poterti occupare di cose più importanti.

QUANDO, DOVE E COME?

Com’è fatto allora il portafoglio per tutte le stagioni? “Dove metto i miei soldi, Tony?”

Primo, non devi perdere tempo a cercare di scegliere tu le azioni o il fondo comune migliore. Un portafoglio di fondi indicizzati a basso costo è l’approccio migliore per una percentuale dei tuoi investimenti, perché non sappiamo quali saranno le azioni “migliori” in futuro. Ed è bellissimo sapere che, seguendo “passivamente” il mercato, batterai il 96% degli “esperti” gestori di fondi comuni e quasi altrettanti gestori di hedge fund. È ora di liberarti del fardello di dover scegliere il cavallo vincente. Come mi ha detto Jack Bogle, il segreto dell’investimento è: “Non fare niente, resta lì!” Diventando il mercato, e non cercando di batterlo, sei automaticamente dalla parte del progresso, della crescita e dell’espansione.

Finora abbiamo fatto spesso riferimento al “mercato” o allo S&P 500. Ma ricordati che lo S&P 500 è solo uno fra i molti indici del mercato. Molti hanno sentito parlare del Dow Jones Industrial Average. Ce ne sono altri, per esempio un indice delle materie prime, un indice immobiliare, un indice dei titoli a breve termine, un indice dei titoli a lungo termine, un indice globale e così via. Quanto acquistare di ciascuno è decisivo e ne parleremo nella parte 4. Ti piacerebbe che Ray Dalio ti spiegasse qual è l’investimento ideale? La strategia che condivide nelle prossime pagine ha reso poco meno del 10% annuo e ha guadagnato per più dell’85% del tempo negli ultimi 30 anni (fra il 1984 e il 2013)! Quando il mercato era giù del 37%, nel 2008, il suo portafoglio modello perdeva solo il 3,93%! Di sicuro avrei voluto saperlo, allora!

E se fosse David Swensen, l’uomo che ha portato la dotazione di Yale da 1 miliardo a più di 23,9 miliardi di dollari con un rendimento del 14% annuo? Anche lui ha condiviso il suo investimento ideale nelle prossime pagine. Informazioni senza prezzo tutte esposte nella parte 6.

Se guardi i modelli di questi esperti senza capire a fondo dove collocare gli investimenti, è come costruire una casa senza fondamenta. Viceversa, se ti concentrassi sulla collocazione del risparmio prima di conoscere i tuoi obiettivi, sarebbe una completa perdita di tempo. E, cosa forse più importante di tutte, se non ti proteggiamo da quelli che cercano di toglierti una bella fetta delle tue ricchezze, tutto sarà inutile. Ecco perché stiamo svelando i 7 miti – secondo dei nostri 7 semplici passi per la libertà finanziaria – per farti diventare un insider. Farti conoscere la verità. E la verità ti renderà libero.

ESSERE UNA STAR CONVIENE

Dopo tutto quello che ho detto sui fondi comuni gestiti attivamente, ci sarà sicuramente ancora qualcuno che dirà: “Tony, ho fatto delle ricerche, e non c’è da preoccuparsi. Io investo solo in fondi a cinque stelle.” Ah sì?

Secondo Morningstar, nel decennio conclusosi nel dicembre 2009, circa il 72% di tutti i soldi depositati nei fondi (più o meno 2000 miliardi di dollari) è andato in fondi a quattro e cinque stelle. Per chi non lo sapesse, Morningstar è il più noto e completo servizio di valutazione dei fondi comuni e segue un sistema di valutazione a cinque stelle basato sulle performance del passato. I broker hanno gli occhi che brillano quando ti parlano del fondo più hot del momento.

David Swensen mi ha detto che “le stelle sono talmente importanti che le aziende eliminano subito i fondi che scendono al di sotto delle quattro stelle. Nel quinquennio conclusosi nel 2012, il 27% dei fondi azionari nazionali e il 23% di quelli internazionali sono stati fusi o liquidati – una pratica comune per cancellare le tracce degli storici di scarso rendimento in una famiglia di fondi.”

È normale per le compagnie di fondi comuni lanciare molti nuovi fondi per vedere quali funzionano ed eliminare gli altri. Come spiega Jack Bogle: “Una casa di investimenti propone cinque fondi di incubazione e prova a lanciarli tutti contemporaneamente. Naturalmente con quattro non ha alcun successo, ma con il quinto sì. Allora abbandona i primi quattro e mette sul mercato pubblico il quinto, che ha uno storico formidabile – e vende quella track record.”

Immagini se potessimo adottare questo sistema nei nostri investimenti? Se tu potessi scegliere cinque azioni e quattro andassero giù e una su, ma tu potessi far finta che le perdite non siano mai avvenute e raccontare ai tuoi amici che sei il miglior investitore sul mercato dopo Warren Buffet?

Inoltre, la performance deludente di queste supernovae (stelle morenti) a quattro o cinque stelle è ben analizzata in un articolo del “Wall Street Journal” intitolato Investors Caught with Stars in Their Eyes. È stato fatto uno studio in cui i ricercatori sono andati indietro fino al 1999 e hanno analizzato i risultati nei dieci anni successivi di coloro che hanno acquistato fondi a cinque stelle. Che cos’hanno scoperto? “Dei 248 fondi comuni con rating a cinque stelle all’inizio del periodo, solo 4 conservavano la posizione dopo dieci anni.”

Quante volte hai scelto una stella cadente e te la sei vista bruciare fra le mani? È capitato a tutti, prima o poi. E qui vediamo che è capitato perché avevamo meno del 2% di probabilità che la stella cadente non sparisse nell’oscurità. Tutti vogliamo l’amico dalle mani d’oro, ma la storia ci dice che quelle mani si riveleranno inevitabilmente bucate. È per questo che Las Vegas vince sempre!

Un insider sa che inseguire il successo è inseguire il vento. Ma è nella natura umana volere la performance. È una cosa quasi irresistibile. Tuttavia la “mentalità del gregge” ha come risultato la vera e propria rovina per milioni di famiglie e io so che se stai leggendo questo libro non vuoi più essere fra le vittime. Stai diventando un insider, adesso! E quali sono le altre strategie “cool” che usano gli insider? Scopriamolo.

CRESCITA PROTETTA

Negli ultimi 100 anni il mercato è salito per circa il 70% del tempo. Ma questo vuol dire che per il 30% del tempo è sceso. Investire negli indici è una splendida soluzione per una parte dei tuoi soldi, ma non per tutti. I mercati sono volatili, a volte, per cui è logico che tu voglia proteggere una parte del tuo portafoglio se o quando il mercato subirà un altro crollo. Che diamine, ci sono state due cadute del 50% dal 2000 a oggi!

Una strategia emozionante che introdurremo ci permetterà di guadagnare quando il mercato (l’indice) sale, garantendo contemporaneamente che non perderemo il nostro investimento originario se il mercato scende. Il trucco? Non voler cogliere o partecipare a tutti i guadagni.

Molti restano increduli quando spiego che ci sono degli strumenti che possono garantirti di non perdere soldi e nello stesso tempo ti danno la possibilità di partecipare alle “vincite” del mercato. Perché non ne hai mai sentito parlare? Perché di solito sono riservati ai clienti di alto profilo. Io ti mostrerò uno dei pochi luoghi in cui un investitore medio può avere accesso a questi strumenti. Immagina i tuoi amici, con la loro aria sorpresa e un po’ sospettosa, quando racconterai loro che guadagni quando il mercato sale, ma non perdi soldi quando scende.

Questa strategia da sola basta a cambiare il tuo approccio agli investimenti. È la fune di sicurezza mentre scali la montagna, laddove tutti gli altri si affidano alla speranza. Immagina la sensazione di sicurezza, di pace interiore, sapendo che non corri rischi. In che modo ciò cambierebbe la tua vita? Come ti sentiresti guardando il resoconto mensile sul tuo conto corrente? Stringeresti i denti o ti sentiresti calmo e sicuro di te?

Abbiamo appena sfiorato la superficie delle incredibili scoperte e degli strumenti che ci aspettano, perciò resta concentrato. Ma per ora, possiamo memorizzare quanto segue:

– Le azioni sono sempre state il miglior investimento a lungo termine.

– Le azioni sono volatili. Nelle prossime pagine, imparerai dai “maestri del mercato” a “evitare gli sballottamenti” investendo in base a molti indici diversi.

– Non lasciarti convincere che qualcuno possa battere il mercato. Al contrario, allineati al mercato! Una volta messo in atto il tuo piano di indicizzazione (cosa che faremo, un passo alla volta), non dovrai perdere tempo cercando di cogliere le azioni da acquistare, perché lo farà l’indice per te. Questo ti farà risparmiare moltissimo tempo e moltissima ansia.

– Incomincia a pensare come un insider! Non tollerare mai più in vita tua la “mentalità del gregge”.

COMMISSIONI SU COMMISSIONI

Sfruttando il potere dell’indicizzazione, possedendo passivamente il mercato, stai anche combattendo il nostro secondo mito. Quasi tutti coloro a cui l’ho chiesto non sanno esattamente quanto pagano in commissioni. Lo ammetto, neanch’io lo sapevo, in una certa fase della mia vita. Le fabbriche di commissioni sono diventate abilissime a nascondere le commissioni o a farle apparire trascurabili. “Niente di che”. Niente di più lontano dalla verità. Quando scali la montagna della libertà finanziaria, hai bisogno di ogni minimo passo avanti per riuscire. Non puoi permetterti di fare due passi avanti e uno indietro, lasciando che delle commissioni troppo alte ti prosciughino il conto corrente. La vera domanda quindi è: stai finanziando la tua pensione o quella di qualcun altro? Gira la pagina e scoprilo!

2 I gestori attivi si basano sul proprio giudizio e sull’esperienza per decidere quali azioni o titoli obbligazionari acquistare, tenere e vendere. Credono che sia possibile fare meglio del mercato con questo metodo. (N.d.A.)

3 Le locuzioni large cap e small cap sono abbreviazioni rispettivamente di large/small market capitalization, nel senso di titoli afferenti a società quotate a elevata (large) o a bassa (small) capitalizzazione. Vi sono relativi indici (index) settoriali composti da large o small cap. Con il termine growth (lett. crescita) si fa riferimento a titoli di società caratterizzate da un elevato rapporto tra prezzo e valore di libro (book value) o tasso di crescita (growth), rapporto tipico per le società appunto “in crescita”, di solito quelle impegnate su settori innovativi e altamente tecnologici rispetto ai titoli di società che operano in settori più maturi o, anche detti, ciclici. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 2.2

MITO N. 2: “LA NOSTRA COMMISSIONE? È UN PICCOLO PREZZO DA PAGARE!”

L’industria dei fondi comuni è attualmente la più grande operazione di prelievo, una mangiatoia da 7000 miliardi di dollari da cui i gestori di fondi, i broker e gli altri insider succhiano costantemente una fetta esagerata dei risparmi delle famiglie per la casa, per la scuola e per la pensione.

Senatore Peter Fitzgerald, copromotore firmatario della Legge di riforma dei fondi comuni del 2004 (bocciata dalla Commissione banche del Senato)

OLTRE AL DANNO LA BEFFA

Niente irrita maggiormente che sentirsi dire un prezzo e poi accorgersi che se ne sta pagando un altro. Ti metti d’accordo sul prezzo di una nuova macchina, ma quando si arriva al momento di firmare i documenti compaiono come per magia 2000 dollari di commissioni. Lasci un albergo e scopri una spesa aggiuntiva, una tassa turistica, il costo per il wireless o per gli asciugamani… Insomma, hai capito.

È deludente. Ci sentiamo in trappola. Ci sentiamo ingannati. Costretti o semplicemente indotti a pagare più di quello che dovremmo. Con l’aiuto delle clausole scritte in piccolo, l’industria da 13.000 miliardi di dollari dei fondi comuni è senza dubbio la più abile nell’arte di nascondere le commissioni.

In un articolo di “Forbes” intitolato The Real Cost of Owning a Mutual Fund, Ty Bernicke analizza passo passo i veri costi e arriva a un totale che lascia senza fiato: il costo medio di un fondo comune è il 3,17% annuo!

Se il 3,17% non ti sembra una grossa cifra, pensalo alla luce di quello che abbiamo appena imparato a proposito del diventare o del possedere il mercato. Per esempio, tu puoi possedere l’intero mercato (diciamo tutte le 500 azioni dello S&P 500) per lo 0,14% – nel gergo degli investitori, 14 punti base (BPS). Vuol dire appena 14 centesimi per ogni 100 dollari che investi. (Rapida spiegazione per gli insider come te: ci sono 100 punti base nell’1%, per cui 50 punti base equivalgono allo 0,5% e così via.)

Possedere l’intero mercato si realizza grazie a un fondo indicizzato a basso costo come quelli offerti da Vanguard o Dimensional Fund Advisors. E già sappiamo che possedere il mercato batte il 96% di tutti i fondi comuni “attivi” su un periodo di tempo abbastanza lungo. Certo, magari saresti disposto a pagare il 3% a un gestore straordinario come Ray Dalio, che da quando ha lanciato il suo fondo ha realizzato il 21% all’anno di rendimento lordo! Ma la maggior parte dei fondi comuni ci costa circa 30 volte, o il 3000% in più, in commissioni, e per cosa? Una performance inferiore!!! Ti immagini pagare 30 volte tanto lo stesso modello di macchina del tuo vicino di casa, per andare ai 40 km all’ora?

Questo è esattamente ciò che avviene oggi. Due vicini hanno investito nel mercato, ma uno ricava soldi a palate ogni anno, l’altro guadagna pochi centesimi per ogni dollaro.

STESSI RENDIMENTI, DIVERSI RISULTATI IL COSTO DELL’IGNORANZA

Tre amici d’infanzia, Jason, Matthew e Taylor, a 35 anni hanno 100.000 dollari ciascuno da investire. Scelgono fondi comuni diversi e tutti e tre sono abbastanza fortunati da avere gli stessi rendimenti annui, il 7%. All’età di 65 anni, si ritrovano per confrontare i loro conti correnti. A un’analisi più approfondita, si accorgono che le commissioni che hanno pagato sono state molto diverse l’una dall’altra: rispettivamente dell’1, del 2 e del 3% all’anno.

Ecco l’impatto delle commissioni sul loro conto:

Jason: 100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno il 3% all’anno di commissioni): 324.340 dollari;

Matthew: 100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno il 2% all’anno di commissioni): 432.194 dollari; e

Taylor: 100.000 dollari cresciuti al 7% annuo (meno l’1% all’anno di commissioni): 574.349 dollari.

Stessa somma investita, stesso rendimento, ma Taylor ha quasi il doppio del suo amico Jason. Su quale cavallo scommetteresti? Quello con il fantino da 100 libbre o quello con il fantino da 300 libbre?

“Solo” l’1% qui e l’1% là. Non sembra molto, ma componendosi nel tempo potrebbe fare la differenza fra l’essere padrone di soldi che ti durano per tutta la vita o sopravvivere con l’assistenza del governo o della famiglia.

L'impatto delle commissioni

È la differenza fra l’ansia che ti fa stringere i denti a ogni bolletta o la tranquillità mentale che ti permette di vivere come vuoi e goderti la vita. Praticamente, può voler dire lavorare dieci anni in più prima di poter smettere. Come ci ha mostrato Jack Bogle, pagando commissioni eccessive rinunci a una percentuale tra il 50 e il 70% del tuo capitale futuro.

Ben inteso, l’esempio qui sopra è ipotetico. Facciamo un caso più reale. Fra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2012, lo S&P 500 è rimasto fermo. Nessun rendimento. Questo periodo comprende il cosiddetto “decennio perduto”, perché molte persone non hanno fatto alcun passo avanti, ma hanno dovuto affrontare un’altissima volatilità a causa della crescita del 2007, della caduta libera del 2008 e della corsa al rialzo iniziata nel 2009. Immaginiamo che tu avessi investito i tuoi risparmi di 100.000 dollari. Se ti fossi limitato a seguire o possedere il mercato in questi 12 anni, il tuo conto corrente sarebbe stato fermo e le commissioni minime. Ma se hai pagato il 3,1% all’anno di commissioni, hai pagato più di 30.000 dollari! Il tuo conto corrente è sotto del 40% (ti restano solo 60.000 dollari) – e il mercato è rimasto fermo. Tu hai investito il capitale, tu ti sei preso tutti i rischi, e loro hanno guadagnato a prescindere.

Vignetta

NON SONO MICA COSì STUPIDO!

Forse, mentre leggi, stai pensando: “Tony, non sono mica così stupido! Ho guardato le spese dei miei fondi comuni e sono solo dell’1%. Che diamine, ho addirittura dei fondi no load, senza spese!” Bene, ho giusto una palude in Florida che vorrei venderti! Seriamente, questa è esattamente la conclusione a cui vogliono farti arrivare! Come il prestigiatore, le compagnie di fondi comuni usano il vecchio trucco della distrazione. Vogliono che ci concentriamo sull’oggetto sbagliato mentre loro ci tolgono abilmente l’orologio. Le spese dichiarate sono il cartellino del prezzo riportato sui materiali informativi. Ma questi non raccontano tutta la storia…

Lascia che sia il primo ad ammettere che in una certa fase della vita ho creduto di stare investendo in maniera intelligente, e possedevo la mia brava quota di fondi comuni a cinque stelle gestiti attivamente. Avevo fatto i compiti a casa. Avevo controllato le spese. Consultato un broker. Ma, come te, io sono impegnato a lavorare e a occuparmi della mia famiglia. Non avevo il tempo di sedermi a leggere le 50 pagine di contratto. L’elenco di commissioni è nascosto nelle parti scritte in piccolo. Ci vuole un dottorato in economia per scoprirlo.

DOTTORATO IN COMMISSIONI

Subito dopo il crollo del 2008, Robert Hiltonsmith prese un dottorato in economia e decise di mettersi a lavorare nel “pensatoio” politico Dēmos. Come tutti noi, nulla di ciò che aveva imparato a scuola l’aveva preparato a creare una strategia di investimento vincente.

Così, come la maggior parte delle persone, ha incominciato a risparmiare per la sua pensione. Ma benché il mercato fosse in crescita, il suo conto corrente solo di rado cresceva a sua volta. Qualcosa non andava per il verso giusto. Robert decise di impegnarsi in un progetto di ricerca. Per prima cosa si lesse le 50 e passa pagine di contratto per ciascuno dei 20 fondi in cui aveva investito. Un “legalese” incredibilmente arido e noioso, pensato apposta per risultare, parole di Robert, “molto opaco”.4 C’erano espressioni che non riusciva a decifrare, sigle che non aveva idea di che cosa significassero, e soprattutto un catalogo di 17 differenti commissioni applicate. C’erano anche costi aggiuntivi che non erano commissioni vere e proprie, ma erano comunque a carico dell’investitore.

Per mascherare meglio le commissioni, Wall Street e la grande maggioranza dei venditori di fondi comuni hanno inventato una terminologia piuttosto diversificata e caotica. Commissioni di gestione, commissioni di distribuzione e di marketing, costi di negoziazione (commissioni di brokeraggio, costi di spread e market impact costs, o costi di impatto del mercato5), soft-dollar costs,6 commissioni di uscita, commissioni sul conto, commissioni di acquisto, commissioni di archiviazione e tenuta dei registri, commissioni per il piano amministrativo ecc. Chiamale come vuoi. Tutte ti costano soldi! Tutte ti trascinano all’indietro mentre scali la tua montagna!

Dopo un intero mese di studio, Robert Hiltonsmith giunse alla conclusione che non c’era nessuna possibilità che il suo conto prosperasse, con quelle commissioni eccessive e nascoste che facevano da falla nella barca. Nel suo rapporto, intitolato The Retirement Savings Drain: The Hidden & Excessive Costs of 401(k)s, calcolava che un lavoratore perde in media 154.794 dollari di commissioni nel corso della sua vita (a fronte di un salario annuo di circa 30.000 dollari e di un risparmio medio del 5% all’anno). Chi guadagna di più, per esempio circa 90.000 dollari all’anno, perde fino a 277.000 dollari in commissioni! Hiltonsmith e la Dēmos hanno reso un grande servizio alla società denunciando la tirannide di questi costi.

LA MORTE DEI MILLE TAGLI

Nell’antica Cina, la morte dei mille tagli era la forma di tortura più crudele a causa del tempo necessario per uccidere la vittima. Oggi la vittima è l’investitore americano e la proverbiale lama è l’eccesso di commissioni che lentamente, ma sicuramente, dissangua l’investitore fino a ucciderlo.

David Swensen, come abbiamo detto, è il direttore degli investimenti della dotazione di Yale. Ha fatto crescere il fondo da 1 miliardo a più di 23,9 miliardi di dollari ed è considerato il Warren Buffett dell’investimento istituzionale. Sedendo accanto a lui nel suo ufficio a Yale, mi sono sentito illuminato, ma anche arrabbiato, quando mi ha spiegato la vera verità a proposito delle “fabbriche di commissioni” che stanno massacrando gli americani. “Nel complesso,” ha detto David, “i fondi comuni sottraggono enormi somme agli investitori in cambio di uno scandaloso disservizio.” Più avanti ci metteremo con calma a seguire i consigli di David sul portafoglio, ma la migliore delle strategie è inutile se le commissioni eccessive ti tolgono il terreno sotto i piedi.

L’organizzazione per la “raccolta di investimenti” e i fondi comuni a gestione attiva che essa spaccia sono per lo più un disastroso esperimento sociale incominciato nei primi anni ottanta, con l’avvento di questi sistemi di contribuzione aziendale su base volontaria. Di per sé questi sistemi non erano un concetto “sbagliato”. Furono una buona occasione per quelli che volevano mettere da parte ulteriori risorse. Ma il tutto doveva rimanere circoscritto al ruolo di complemento di un piano pensionistico tradizionale. Oggi ci sono più di 13.000 miliardi di dollari in fondi comuni gestiti, che dovrebbero aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi pensionistici. Dovrebbero battere il mercato. Ma non solo battono il mercato molto raramente, la maggior parte di essi chiede commissioni astronomiche a fronte di questa mediocrità. L’insieme di queste commissioni finirà per compromettere la qualità della vita di decine di milioni di persone e potrebbe rivelarsi il pericolo numero uno per la nostra libertà finanziaria. Ti sembra un’esagerazione?

Jack Bogle, il fondatore di Vanguard, dice: “Io credo che gli alti costi [che erodono rendimenti già bassi] siano un rischio per l’investitore, esattamente come [la situazione economica in] Europa o Cina.”

LE COSE PEGGIORANO

Ricapitoliamo. Non solo la grande maggioranza (96%) dei fondi comuni a gestione attiva non batte il mercato, ma ci chiede un occhio della testa e ci sottrae fino a due terzi del nostro capitale potenziale sotto forma di commissioni. Ma c’è dell’altro: hanno il coraggio di guardarti in faccia e dirti che il loro scopo è fare i tuoi interessi proprio mentre fanno pressioni sul Congresso per assicurarsi che ciò non avvenga.

LA VERITÀ/SOLUZIONE

Per prima cosa, devi sapere quanto paghi! Ti consiglio di visitare il sito web del software di investimento Personal Fund (www.PersonalFund.com) per il suo calcolatore di costi, che analizza ciascuno dei vostri fondi e si spinge oltre il semplice rapporto di spesa per i costi addizionali. Tieni a mente però che questi calcolatori possono solo stimare le commissioni. Non possono tener conto di altri costi quali le tasse perché il livello di tassazione per ogni persona può essere differente.

Pensaci: risparmi il 10%, ma la metà se ne va in commissioni. È una follia! Qui imparerai che puoi evitare questa trappola. Diventando un insider, puoi metter fine oggi stesso a questo ladrocinio. Commissioni così alte equivalgono a scalare l’Everest in ciabatte e magliettina. Sei morto ancora prima di incominciare.

Facciamo i conti

I veri costi dei fondi comuni

VIA DI FUGA

Per sfuggire alle fabbriche di commissioni, devi abbassare le commissioni totali annue e gli altri costi di investimento all’1,25% o meno, in media. Questo significa che il costo della consulenza (un consulente per gli investimenti regolarmente iscritto all’albo che ti aiuta a scegliere adeguatamente, a riequilibrare il tuo portafoglio periodicamente e così via) più i costi degli investimenti dev’essere idealmente al di sotto dell’1,25%. Per esempio, potresti pagare l’1% o meno al consulente e lo 0,20% per fondi indicizzati a basso costo come quelli offerti da Vanguard (totale: 1,2%). E l’1% pagato al consulente dev’essere deducibile dalle tasse. Il che vuol dire che il costo per te si dimezza o quasi, a seconda della tua fascia di reddito. La maggior parte degli americani usa il tipico broker le cui commissioni non sono deducibili, come non lo sono le alte commissioni legate al fondo comune. (Parleremo fra breve della differenza fra un broker e un consulente per gli investimenti regolarmente iscritto all’albo. Non trascurare questo argomento!)

Nella parte 3 ti farò vedere passo passo come abbattere drasticamente le commissioni e come affrontare il tema delle tasse. Tutti i soldi che risparmierai accelereranno il tuo cammino verso la libertà finanziaria.

MAI PIÙ

Adesso che conosci le regole del gioco, adesso che hai gettato l’occhio dietro le quinte, prendi la decisione di non farti mai più sfruttare. Stabilisci in questo preciso momento che non sarai mai più uno dei tanti. Stai per diventare un insider, adesso. Sei il giocatore di scacchi, non il pedone sulla scacchiera. La conoscenza è potere, ma l’esecuzione batte la conoscenza, perciò quello che conta è quello che farai d’ora innanzi. Sì, io ti mostrerò esattamente come ridurre le commissioni, ma tu devi decidere di fare i passi necessari. Devi dichiarare che non pagherai mai più commissioni folli per una performance insufficiente. E se questo libro ti farà risparmiare dal 2 al 3% all’anno in commissioni inutili, ti abbiamo rimesso in tasca centinaia di migliaia di dollari, forse addirittura milioni. Detto altrimenti, potresti arrivare alla tua meta molto più rapidamente e risparmiare da 5 a 15 anni di tempo di accumulazione così da poterti ritirare prima in pensione, se lo desideri.

Semplicemente eliminando dalla tua vita i fondi comuni costosi e sostituendoli con fondi indicizzati a basso costo, avrai fatto un grande passo verso il recupero del 70% del tuo capitale potenziale! È una cosa emozionante! Che cosa vuol dire per te e per la tua famiglia? Vanguard ha un’intera serie di fondi indicizzati a basso costo (con molte diverse tipologie di investimento) il cui costo va dallo 0,05 allo 0,25% annuo “tutto compreso”. Dimensional Funds è un altro grande fornitore di fondi a basso costo. Se non hai accesso a questi fornitori, ti spiegheremo come fare. I fondi indicizzati a basso costo sono cruciali, ma scegliere quanto acquistare di un determinato fondo e come gestire il portafoglio nel suo complesso sul lungo periodo sono le chiavi del successo. Ne parleremo nelle prossime pagine.

Adesso che hai deciso di passare all’azione, a chi ti rivolgi? Di chi ti fidi per farti guidare? Tornare dal tuo broker per risparmiare sulle commissioni è come andare dal farmacista per smettere di prendere medicine. Come si trova un consiglio disinteressato? Come fai a sapere che chi ti guida non fa l’interesse della persona che ti siede davanti? Gira la pagina e scopri il Mito n. 3 e la risposta a queste pressanti domande…

APPROFONDISCI L’ANALISI

Se vuoi davvero sapere quanto ti viene portato via grazie alle commissioni nascoste, prenditi un momento e guarda l’elenco qui sotto, che riporta alcune delle commissioni e dei costi fondamentali che influiscono sui tuoi investimenti in fondo comuni:

1. Expense ratio (percentuale delle spese). Questa è la voce principale – il numero su cui vogliono che concentriamo l’attenzione. Ma non racconta tutta la storia. Secondo Morningstar, i fondi azionari USA pagano in media l’1,31% annuo alla compagnia per la gestione del portafoglio e spese operative come il marketing, la distribuzione e l’amministrazione. Molti dei grandi fondi hanno capito che la quota dell’1% è quella giusta per far sì che gli investitori non protestino e i broker abbiano una bella storia da raccontare – o da vendere.

2. Costi di transazione. I costi di transazione sono una categoria ampia e incerta, che si può ulteriormente suddividere in categorie come le commissioni di brokeraggio, i market impact costs o costi sull’impatto del mercato (i costi per muovere il mercato, poiché i fondi comuni trattano posizioni che provocano grandi cambiamenti nel mercato) e costi di spread (la differenza fra il prezzo di vendita – in gergo lettera – e quello di acquisto – in gergo denaro – di un’azione). Uno studio del 2006 dei professori di Economia Roger Edelen, Richard Evans e Gregory Kadlec ha scoperto che i fondi comuni azionari in America costano mediamente l’1,44% all’anno. Questo significa che i costi di transazione sono forse la spesa più alta quando si possiede un fondo comune, ma il settore li considera troppo difficili da quantificare e quindi non ne parla nei dépliant!

3. Costi di soft-dollar. Questa tipologia di “scambio” è un accordo in base al quale i gestori di fondi comuni decidono di pagare costi di negoziazione gonfiati in modo che la casa esterna di brokeraggio che esegue i loro ordini possa rientrare per i costi aggiuntivi rivalendosi così sul gestore del fondo. È un programma premio-fedeltà per chi usa un determinato venditore. Una sorta di tessera frequent flyer di Wall Street. Il gestore del fondo può usare queste somme per pagare certe spese, tipo di studio e ricerca o reportistica. Sono costi che il gestore dovrebbe comunque accollarsi e che in questo modo accolla a te e a me! Si tratta semplicemente di aumenti nel premio per la gestione, ben mascherati, che ottengono lo scopo. Passano inosservati e sono quasi impossibili da quantificare, per cui non riusciamo a includerli nell’equazione qua indicata – ma sono costi, senza ombra di dubbio.

4. Cash drag (costi per la liquidabilità). I gestori di fondi comuni devono gestire la cassa in modo da avere sempre una certa liquidità e soddisfare ogni riscatto (vendita). Poiché i liquidi non sono investiti, non generano rendimento e quindi danneggiano la performance. Secondo uno studio intitolato Dealing with the Active, di William O’Rielly, CFA, e Michael Preisano, CFA,* il costo medio per la liquidità su un fondo azionario in un orizzonte temporale di 10 anni è stato lo 0,83% all’anno. Non sarà una commissione diretta, ma è un costo che abbassa la tua performance.

5. Spese di riscatto. Se vuoi vendere il tuo fondo, potresti dover pagare un riscatto. Questa spesa è versata direttamente alla casa di investimento del fondo e negli Stati Uniti non può superare il 2%. Come in un bancomat carissimo, riprenderti i tuoi 100.000 dollari potrebbe costartene 2000!

6. Exchange fee (commissione di passaggio). Alcuni fondi fanno pagare il passaggio da un fondo all’altro, anche all’interno della stessa famiglia di fondi.

7. Account fee (spese di conto). Alcuni fondi chiedono una somma solo per avere il conto corrente.

8. Commissioni di acquisto. Una commissione di acquisto, da non confondere con una percentuale sulle vendite, è una cifra che finisce direttamente alla casa di investimenti che ha emesso il fondo al momento dell’acquisto.

9. Commissioni di vendita o commissioni di vendita differite. Queste commissioni, che di solito si pagano al broker, o saltano fuori quando acquisti il fondo (per cui viene investita una somma inferiore a quella che depositi per acquistare quote del fondo) oppure le paghi quando lasci il fondo e riscatti le tue quote.

* Chartered Financial Analyst, un professionista accreditato dal CFA Institute, con sede negli Stati Uniti. (N.d.T.)

4 Robert Hiltonsmith e il suo studio erano al centro di uno straordinario documentario di Frontline intitolato The Retirement Gamble, andato in onda su PBS il 23 aprile 2013. (N.d.A.)

5 La differenza tra il prezzo pagato per la transazione e quello che si sarebbe avuto se la transazione non fosse avvenuta. Detto diversamente, tale costo è pari all’impatto che la transazione ha sul prezzo di mercato. (N.d.T.)

6 Costi per servizi di varia natura e non di transazione; di solito, analisi di mercato quali funzionali all’attività di gestione di portafoglio del fondo. (N.d.T.)

 

CAPITOLO 2.3

MITO N. 3: “I NOSTRI RENDIMENTI? WHAT YOU SEE IS WHAT YOU GET”

Sorpresa: i rendimenti dichiarati dei fondi comuni non finiscono davvero nelle tasche degli investitori.

Jack Bogle, fondatore di Vanguard

Molte persone conoscono bene il disclaimer secondo cui i rendimenti passati non sono garanzia di risultati futuri. Poche invece sanno che anche i numeri stessi dei rendimenti passati possono essere ingannevoli.

How Funds Massage Numbers, Legally, “Wall Street Journal”, 31 marzo 2013

IL ROSSETTO SUL MAIALE

Nel 2002 Charles Schwab fece una bella pubblicità in TV dove un tipico direttore vendite di Wall Street fa il discorso del mattino ai suoi collaboratori. “Dite ai vostri clienti che la situazione è rovente! Un incendio! Ma non ditegli la cosa fondamentale, cioè che puzzano!” E conclude la predica distribuendo biglietti per i Knicks ai venditori migliori e dando un consiglio finale: “Mettiamo un po’ di rossetto su questo maiale!”

GUARDA IL MIO LATO MIGLIORE

Nel 1954 Darrell Huff scrisse un libro intitolato Mentire con le statistiche. Egli indica “l’infinito numero di trucchi usati per ingannare anziché per informare”. Oggi l’industria dei fondi comuni è riuscita a usare un metodo ingannevole per calcolare e pubblicare rendimenti che, come dice Jack Bogle, “non finiscono nelle tasche degli investitori”. Ma prima di spiegare quest’abile gioco di prestigio, cerchiamo di capire l’illusione dei rendimenti medi.

Qui sotto c’è un grafico che mostra un ipotetico mercato che va su e giù come un ottovolante. Su del 50%, giù del 50%, su del 50%, giù del 50%. Come te, mi aspetterei che un rendimento dello 0% significasse che non ho perso soldi. E ci sbaglieremmo tutti e due!

Come puoi vedere, se parti con una cifra concreta (diciamo 100.000 dollari), alla fine del periodo di quattro anni ne hai persi 43.750, cioè il 43,75%! Pensavi di essere in pari, invece sei sotto del 43,75%! L’avresti mai indovinato? Adesso che sei un insider, stai attento! I rendimenti medi contengono un’illusione, fanno pensare a un miglioramento delle performance che non esiste.

Andamento del mercato

In un articolo di “Fox Business” intitolato Solving the Myth of Rate of Return, Erik Krom spiega le conseguenze di questa discrepanza nel mondo reale: “Un altro modo di considerare la cosa è seguire il Dow Jones dal 1930. Se sommi le cifre e dividi il totale per 81 anni, ottieni un rendimento medio del 6,31%; ma se fai i conti, ottieni un rendimento reale del 4,31%. Perché è così importante? Se avessi investito 1000 dollari nel 1930 al 6,31%, avresti 142.000 dollari; al 4,31% ne avresti solo 30.000.”

LA BILANCIA È FALSA

Adesso che hai capito che i rendimenti medi non sono una rappresentazione reale di quello che guadagni, siediti e rilassati, perché la grande illusione non è tutta qui. I maghi della matematica di Wall Street sono riusciti a far sembrare i loro rendimenti ancora migliori. In che modo?

In breve, quando un fondo comune dichiara un certo rendimento, questo non è, come dice Jack Bogle, quello che “finisce davvero nelle tasche degli investitori”. Perché? Perché i rendimenti che leggi sui dépliant sono i cosiddetti rendimenti ponderati per periodo di riferimento o tempo (time-weighted returns). Suona complicato, ma non lo è. (Puoi usare tutto questo per fare il brillante alla prossima festa!)

Il gestore del fondo comune dice: se abbiamo 1 dollaro all’inizio dell’anno e 1,20 dollari alla fine dell’anno, siamo cresciuti del 20%. “Scatena il marketing e compera pagine intere di pubblicità!” Ma in realtà sono pochi gli investitori che hanno tutti i loro soldi nel fondo all’inizio dell’anno. Di solito noi facciamo vari versamenti nel corso dell’anno. E se versiamo di più nei periodi in cui il fondo si comporta bene (un tema comune, lo sappiamo, perché gli investitori danno la caccia alle performance) e meno quando si comporta male, il nostro rendimento sarà molto diverso da quello pubblicizzato. Così, se alla fine dell’anno ci sediamo e prendiamo in considerazione i versamenti e i prelievi “reali”, scopriremo quanto abbiamo guadagnato o perso in realtà. E questo approccio realistico è il cosiddetto rendimento del portafoglio ponderato per il capitale effettivamente investito (money-weighted return). I rendimenti del portafoglio ponderato per il capitale effettivamente investito sono quelli che otteniamo davvero, mentre i rendimenti ponderati per il periodo di riferimento o tempo sono quelli che i gestori usano per le pubblicità.

Jack Bogle sostiene da molto tempo la necessità di cambiare queste regole. Crede che gli investitori debbano sapere quanto hanno guadagnato o perso davvero in base alla loro situazione personale (versamenti e prelievi inclusi). Sembra sensato, no? Ma ecco perché i fondi comuni fanno resistenza. Bogle dice: “Abbiamo confrontato i rendimenti ottenuti dagli investitori – rendimenti ponderati per capitale effettivamente investito – e quelli ottenuti dai fondi – o rendimenti ponderati per il tempo. Gli investitori, rispetto al fondo, restano indietro di tre punti percentuali all’anno.” Wow! Quindi se il fondo dichiara un 6% di rendimento, i suoi investitori hanno ottenuto il 3%.

LA VERITÀ È LA SOLUZIONE

I rendimenti medi sono come le foto sui profili dei siti di incontri. Danno un’immagine edulcorata della realtà. Se conosci la cifra con cui hai incominciato a investire e sai quanto possiedi oggi, puoi andare su un sito come Moneychimp (www.moneychimp.com/calculator/discount_rate_calculator.htm) che ti mostrerà esattamente il rendimento reale dei tuoi soldi in un certo periodo di tempo.

Devi ricordare anche che i rendimenti dichiarati dai fondi comuni sono basati su una persona ideale che ha investito tutti i suoi soldi il giorno 1. Ma questo non vale per la maggior parte di noi, per cui non possiamo illuderci e credere che i rendimenti dei dépliant patinati siano gli stessi che ci ritroviamo realmente sul conto.

IL SENTIERO È SGOMBRO

Nessuno ha detto che scalare una montagna sarebbe stato facile. Ma è molto, molto più facile se hai un machete chiamato “verità” per sfrondare le bugie e vedere con chiarezza il sentiero che hai davanti. Da insider, non stai più procedendo alla cieca.

Adesso sai che i fondi comuni azionari non battono il mercato sul lungo periodo (soprattutto se consideri commissioni e tasse).

Sai anche che le commissioni sono importanti. E riducendo le commissioni, puoi recuperare il 60 o il 70% del tuo futuro capitale potenziale. In che modo questa stupefacente verità influenzerà il tuo futuro?

E, infine, sai che i rendimenti medi non ti danno il quadro reale. Quelli che contano sono i rendimenti reali. E adesso tu possiedi i semplici strumenti per calcolarli.

Il tuo viaggio verso la libertà finanziaria è a buon punto. Stai prendendo il passo e le verità che hai scoperto finora ti rendono diverso dalla “massa” degli altri.

VOLARE IN SOLITARIA

Quando spiego alle persone questi strumenti, spesso noto che nasce un sentimento di sfiducia generalizzata. In un certo senso, le persone si sentono tradite, man mano che capiscono le vere regole del gioco. Pensano che d’ora innanzi dovranno gestire tutto da sole e isolarsi perché “non ci si può fidare di nessuno”. Questo non è vero, però. Ci sono molti incredibili professionisti della finanza integerrimi e dediti agli interessi dei loro clienti. Io ho un consulente fantastico che incarico implicitamente di agire nel mio interesse e insieme studiamo e gestiamo i miei investimenti. Come te, sono spaventosamente impegnato e non ho né il tempo né la voglia di passare le giornate a gestire i dettagli del mio portafoglio. In verità, se fatta bene, una revisione trimestrale o anche semestrale è più che sufficiente per ridefinire i tuoi obiettivi e riequilibrare il tuo portafoglio.

In che modo quindi puoi capire la differenza tra un mero venditore e un consulente di fiducia? Tra un broker e una guida? Il Mito n. 4 ci aiuterà a scoprire rapidamente se la persona che abbiamo di fronte lavora per te o per la compagnia da cui dipende. Come disse Gola Profonda ai tempi dello scandalo Watergate: “Seguite i soldi. Seguite sempre i soldi.”

 

CAPITOLO 2.4

MITO N. 4: “SONO IL TUO BROKER, SONO QUI PER AIUTARTI”

È difficile far capire qualcosa a un uomo, quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla.

Upton Sinclair

FAMMI CAPIRE BENE

Ricapitoliamo.

I fondi comuni che mi hanno venduto mi costano commissioni astronomiche che potrebbero privarmi addirittura del 70% del mio capitale futuro.

In un periodo di tempo prolungato, il 96% dei fondi gestiti attivamente ha risultati inferiori al mercato (o al benchmark).

Mi fanno pagare da 10 a 30 volte quello che mi costerebbe possedere un fondo indicizzato a basso costo e “diventare” o imitare il mercato.

I rendimenti dichiarati dei fondi comuni sono molto migliori di quelli che ottengo io perché sono rendimenti ponderati per il tempo, non rendimenti ponderati per i miei effettivi capitali investiti. I rendimenti ponderati per i capitali effettivamente investiti sono quelli che otteniamo/spendiamo davvero, mentre i rendimenti ponderati per il tempo sono quelli che i gestori dei fondi usano per le pubblicità.

Gran finale: il tuo broker ti guarda negli occhi e ti dice che ha a cuore i tuoi interessi, perché molto probabilmente crede davvero di aiutarti. Non capisce o non gli hanno mai insegnato l’impatto di ciò che abbiamo appena descritto. Che diamine, probabilmente segue per i suoi investimenti personali lo stesso consiglio che sta dando a te.

GNAM! GNAM!

Com’è possibile che la grande maggioranza degli americani stia morendo la morte dei mille tagli e non si alzi, non voti tenendo conto del portafoglio e non porti i sudati risparmi altrove? La risposta è che da decenni sono tenuti all’oscuro. Molte persone con cui parlo sono sospettosissime dei servizi finanziari nel loro complesso e del loro desiderio di “aiutarti” ad avere successo. Sono già stati scottati. Ma di fronte al continuo scontro fra notizie contrastanti e alla potenza del marketing, si lasciano rapidamente sopraffare. Per non parlare delle esigenze della vita quotidiana. Molti hanno innestato il pilota automatico per quanto riguarda le proprie finanze e si sono rassegnati a far parte del gregge. “Sperare” è diventata la loro strategia.

C’è una sorta di consolazione sociale nel sapere che non sei solo. Mi tornano in mente i documentari di Discovery Channel in cui uno gnu si avvicina cauto alla pozza infestata di coccodrilli per bere pochi minuti dopo che le mascelle di un coccodrillo si sono chiuse su un suo compagno. È stupido, quell’animale? No, sa che senz’acqua morirà sotto il feroce sole africano, quindi corre un rischio calcolato. Molti di noi si comportano nello stesso modo. Sappiamo di non poter restare a bordo campo, sulla riva del fiume, perché l’inflazione ci distruggerebbe se restassimo seduti sui nostri soldi. Così, come i vicini e i colleghi, andiamo verso l’acqua trepidando e quando meno ce lo aspettiamo… gnam!

Un Lunedì Nero. Una bolla tecnologica. Un altro 2008.

Nel frattempo, la casa di brokeraggio a cui abbiamo affidato il tenore di vita della nostra famiglia non corre alcun rischio e anno dopo anno miete compensi record.

Mentre scrivo queste parole, all’inizio del 2014, i prezzi di mercato continuano a crescere. Dal 2009 fino alla fine del 2013 il mercato è cresciuto del 131% (compresi i reinvestimenti dei dividendi). È la quinta maggiore crescita della storia. La gente vede i rendiconti mensili aumentare e ricomincia a star bene. I gestori e i dirigenti dei fondi comuni fanno carriera. Ma i coccodrilli continuano a nutrirsi.

PROTEZIONE DA CHI?

Alla fine del 2009 i deputati Barney Frank e Chris Dodd hanno proposto un regolamento chiamato Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act. Un anno più tardi, dopo grandi pressioni da parte della comunità finanziaria, è passata una versione della legge molto più morbida dell’originale. Ma nessuno si è fatto la domanda fondamentale: Da chi o da che cosa, esattamente, abbiamo bisogno di essere protetti?

Vignetta

Dalle persone a cui affidiamo il nostro futuro finanziario? Dai broker che ci vendono costosi fondi comuni? Dai gestori stessi, che fanno giochi legali, ma loschi, per riempirsi le tasche? Dagli high-frequency trader che “prevengono” il mercato e guadagnano milioni un centesimo alla volta? Solo negli ultimi due anni abbiamo visto trader canaglie causare milioni di perdite alle banche; grandi aziende come la MF Global appropriarsi di fondi dei clienti e poi dichiarare bancarotta; condanne per insider trading in uno dei più grandi hedge fund; e banchieri accusati di aver truccato l’indice LIBOR (London Interbank Offered Rates), il benchmark più usato al mondo per i tassi di interesse a breve termine.

IL CUOCO NON MANGIA IL SUO PIATTO

Siamo continuamente influenzati da coloro che dicono “fa’ quello che dico, non quello che faccio”. In un illuminante studio del 2009 di Morningstar, su 4300 fondi comuni a gestione attiva si è scoperto che il 49% dei gestori non possedeva quote del fondo che gestiva. Proprio così. Il cuoco non mangia il suo piatto.

Del restante 51%, la maggior parte possedeva una piccola quota del suo fondo in rapporto ai suoi guadagni netti complessivi. Ricorda che queste sono persone che guadagnano milioni di dollari, a volte decine di milioni, grazie alle loro competenze:

– 2126 gestori non possedevano quote del fondo che gestivano.

– 159 gestori avevano investito da 1 a 10.000 dollari nel loro fondo.

– 393 gestori avevano investito da 10.001 a 50.000 dollari.

– 285 gestori, da 50.001 a 100.000 dollari.

– 679 gestori, da 100.001 a 500.000 dollari.

– 197 gestori, da 500.001 a 999.999 dollari.

– 413 gestori avevano investito più di 1 milione.

La domanda ovvia è: se le persone che gestiscono il fondo non investono nel fondo che gestiscono, perché dovrei farlo io? È una buona domanda!!

Il cuoco non mangia i cibi che prepara se gli ingredienti sono cattivi o se sa com’è davvero la cucina e il suo odore. Questi gestori di conti sono intelligenti – lavorano al sicuro.

DOVE SONO GLI YACHT DEI CLIENTI?

Fred Schwed jr. era un trader professionista che lasciò Wall Street dopo aver perso molti soldi nel crollo del 1929. Nel 1940 scrisse il classico Where Are the Customers’ Yachts?, or A Good Hard Look at Wall Street. La battuta del titolo è stata riproposta in mille varianti nel corso degli anni, ma nel libro di Schwed un broker di successo di nome William Travers sta ammirando molti splendidi yacht mentre si trova in vacanza a Newport, Rhode Island. Gli viene spiegato che gli yacht appartengono ora a un banchiere, ora a un broker o a un trader.

“E dove sono gli yacht dei clienti?” chiede lui.

Sono passati quasi 75 anni da quando è stato pubblicato questo aneddoto, ma potrebbe essere stato scritto ieri!

DI CHI FIDARSI

Abbiamo visto tutti numerose varianti della stessa pubblicità. Marito e moglie, con l’aria preoccupata, siedono alla scrivania del loro consulente finanziario. E con la saggezza di un nonno e l’aria vissuta di chi ha superato molte tempeste, l’attore li rassicura che con il suo aiuto se la caveranno bene. “Non preoccupatevi, vi sosteniamo noi. Manderemo i vostri figli all’università. Vi procureremo quella barca a vela. O quella casa per le vacanze.” Il sottinteso è forte e chiaro: “I vostri obiettivi sono i nostri obiettivi. Siamo qui per aiutarvi.” Ma la vera domanda è: i nostri interessi corrispondono davvero?

La persona a cui pensi di affidare il futuro tuo e della tua famiglia è davvero incentivata ad agire nel tuo interesse? Molti risponderebbero di sì – e sbaglierebbero. La risposta a questa domanda può fare la differenza tra il fallimento o il successo nel tuo viaggio verso la libertà finanziaria. Quando scali una montagna, come ti sentiresti se la tua guida si preoccupasse della propria sopravvivenza più che della tua? Come mi ha ricordato David Swensen: “Il tuo broker non è un tuo amico.”

LO STANDARD DELL’ADEGUATEZZA

La verità è questa: l’industria dei servizi finanziari ha molte persone attente e di perfetta integrità che vogliono davvero fare ciò che è nell’interesse dei loro clienti. Purtroppo, molte operano all’interno di un ambiente “a circuito chiuso” e hanno quindi a disposizione strumenti preconfezionati per fare l’interesse della “casa”. Il sistema è pensato per ricompensarli in base a quanto vendono, non per i consigli spassionati che forniscono. E il prodotto o il fondo che ti vendono non dev’essere per forza il migliore disponibile, né il migliore per te. Per legge, basta che ti forniscano un prodotto “adeguato”.

Che standard è “adeguato”? Vuoi un partner adeguato, nella vita? “Cara, com’è andata stasera?” “Oh, il sesso è stato adeguato.” Lavorare in modo adeguato ti procurerà una promozione? Sceglieresti una compagnia aerea con uno standard di sicurezza adeguato? “Andiamo a pranzo qui: mi hanno detto che il cibo è adeguato.”

Eppure, secondo David Karp, un consulente finanziario iscritto all’albo, lo standard dell’adeguatezza dice sostanzialmente: “Non importa chi si avvantaggia di più tra il cliente e il consulente. Purché l’investimento sia adeguato (cioè sia genericamente in linea con i tuoi obiettivi) nel momento in cui viene proposto al cliente, il consulente è sollevato da ogni responsabilità.”

LA REGOLA D’ORO

Per avere una consulenza disinteressata, dobbiamo affidarci a un fiduciario. Il fiduciario e la sua gestione fiduciaria rispondono a uno standard legale adottato da una porzione piccola, ma in aumento, dei professionisti della finanza, che hanno abbandonato le grandi case di investimento, hanno rinunciato al loro status di broker e hanno deciso di iscriversi all’apposito albo. Questi professionisti sono pagati per dare consulenze finanziarie e per legge devono eliminare ogni possibile conflitto di interessi (o come minimo dichiararlo) e mettere al primo posto le esigenze dei clienti e non le proprie.

Immagina di avere dei consigli finanziari sapendo che la legge ti protegge nel caso in cui il tuo consulente ti indirizzi in una certa direzione o verso un certo fondo allo scopo di ricavare soldi da te.

ALLA RICERCA DI UN FIDUCIARIO

Il primo passo da fare oggi per consolidare la tua posizione di insider è mettersi alla ricerca di questo fiduciario: un consulente indipendente che sia però registrato all’apposito albo previsto dalla regolamentazione nazionale.

La maggior parte delle persone a cui lo chiedo non sa se la persona o studio a cui affida i propri investimenti sia un broker o un fiduciario-consulente indipendente, ma quasi tutti credono che questo professionista degli investimenti dovrebbe avere a cuore la cura migliore dei suoi interessi di cliente. E, come ho già riferito prima, in realtà la maggior parte di questi professionisti in generale ha gli interessi dei suoi clienti in mente, ma opera in un quadro che remunera per la vendita. E, a proposito, non li sentirai mai parlare di sé come di “broker”. Si chiamano rappresentanti abilitati registrati in apposito elenco, o consulenti finanziari o consulenti patrimoniali o vicepresidente di questo, quello o quell’altro. In realtà, il “Wall Street Journal” ha riportato di aver trovato ben oltre duecento diverse designazioni professionali per i consulenti finanziari – più della metà dei quali non sono monitorati negli USA dalla Financial Industry Regulatory Authority (FINRA), che sovrintende come gli investimenti siano collocati presso gli investitori. Molte di queste “credenziali” nei servizi finanziari fanno solo bella mostra di sé e non implicano alcun rapporto di natura fiduciaria e indipendente rispetto agli emittenti di prodotti finanziari o ai loro collocatori. Anche nel tuo paese esiste un apposito albo dove puoi trovare chi, per requisiti soggettivi e per modalità e concretezza di attività svolta e per i controlli stessi a cui è soggetto (in Italia, a vigilanza di CONSOB e Banca d’Italia), può essere legalmente parte di un rapporto di consulenza fiduciaria indipendente.

NON TUTTI I CONSIGLI SONO BUONI

Affidarti a un soggetto fiduciario è, in generale, un ottimo punto di partenza. Ma questo non vuol dire che il professionista che scegli ti fornirà consigli buoni o a un prezzo equo. Come in tutti i campi, non tutti i professionisti sono ugualmente abili o esperti. In effetti, il 46% dei pianificatori finanziari non ha un piano pensione! Proprio così. I figli del calzolaio vanno a piedi nudi! Più di 2400 pianificatori finanziari sono stati intervistati anonimamente in uno studio del 2013 dalla Financial Planning Association e quasi la metà non razzola come predica. Mi sembra addirittura incredibile che l’abbiano ammesso!!! La verità è che siamo in acque inesplorate. A fronte di una complessità infinita, di banche centrali che stampano denaro come pazze e di governi che dichiarano bancarotta a causa dei loro debiti, solo i consulenti di altissimo livello sanno come navigare.

IL MACELLAIO E IL DIETOLOGO

Un mio amico recentemente mi ha inoltrato un video di YouTube intitolato Il macellaio contro il dietologo, un cartone animato di due minuti che spiega rapidamente ma efficacemente la principale differenza tra un broker e un soggetto fiduciario legalmente abilitato. Il video chiarisce innanzitutto l’ovvia verità che, entrando in una macelleria, vieni sempre incoraggiato ad acquistare carne. Chiedi a un macellaio cosa preparare per cena e la risposta è sempre: “Carne!” Un dietologo, invece, ti consiglia quello che è giusto per la tua salute. Non è interessato a venderti la carne, se a te fa bene il pesce. I broker sono macellai, i consulenti fiduciari dietologi. Non hanno “incentivi” per venderti un certo prodotto o fondo. Questa semplice distinzione ti garantisce una posizione di potere! Gli insider conoscono la differenza.

Ho fatto qualche approfondimento e l’uomo sul video era Elliot Weissbluth, un ex avvocato che 15 anni fa è rimasto scandalizzato dai conflitti di interesse interni al settore finanziario e si è dato la missione di fornire un’alternativa ai consulenti più brillanti e di successo e alle aziende indipendenti. In altre parole, scegliere l’indipendenza non dovrebbe voler dire rinunciare alle soluzioni migliori e più sofisticate. La sua grande idea ha attecchito e HighTower è oggi uno dei maggiori studi di consulenza finanziaria indipendenti e iscritti all’albo degli Stati Uniti, con quasi 30 miliardi di dollari di investimenti e al 13° posto nell’elenco delle aziende con il maggior tasso di crescita della rivista “Inc.”. La crescita esplosiva di HighTower dimostra che i clienti vogliono un dietologo. Sono stufi di comperare carne e poi scoprire che la loro salute è a rischio.

Ho intervistato Elliot per questo libro e da allora è nata fra noi una grande amicizia. Non ho dovuto usare la forza per costringere Elliot a lasciare la gelida Chicago e raggiungermi per un giorno nei 26 gradi della mia casa di Palm Beach.

UNA PROPOSTA AUDACE

Ci siamo seduti sul prato di fronte all’oceano e abbiamo fatto una lunga chiacchierata a proposito dei miti che ci vengono venduti e delle ingiustizie di cui è vittima l’investitore medio. Elliot ha una passione unica, fervida, nell’aiutare gli investitori lasciando da parte il proprio interesse e i conseguenti conflitti che sono la norma nei grandi studi. Dal primo giorno, si è impegnato a dare consigli chiari, trasparenti e disinteressati in tutti i settori del business. E siccome non accetta pagamenti o percentuali per la vendita di prodotti o servizi, il suo studio è in una posizione di forza e di integrità. Gli altri studi litigano per poter lavorare con HighTower e tutti i vantaggi finiscono al cliente. La cosa più notevole è come Elliot ha sviluppato l’attività. Per prima cosa, ha sviluppato una piattaforma unica, che tutti ritenevano impossibile. Poi ha reclutato i migliori consulenti degli studi più grandi e ha offerto loro un alto ideale etico – la possibilità di lavorare non più per lo studio, ma solo per il cliente. E avendo la libertà di non dover servire due padroni, potevano fare l’interesse del cliente in ogni occasione e in tutte le operazioni.

C’era un solo problema: HighTower era pensata per essere al servizio soltanto dei più ricchi.

Tutti i migliori consulenti del settore in effetti si concentrano solo sui ricchi. È logico, no? Se gestisci dei soldi, vuoi gestire pochi clienti con tanti soldi. Questo aumenta il rendimento del tuo lavoro. Troppi conti piccoli significano molte spese e molti costi. Non è un modo efficace per fare affari.

Ciò nonostante, io decisi di lanciare una sfida a Elliot…

APRIAMO UNA NUOVA PISTA

“Elliot, voglio che immagini come dare gli stessi consigli trasparenti e disinteressati a chiunque voglia il servizio, e non solo ai ricchi. Dev’esserci un modo, Elliot,” dissi chinandomi in avanti sulla mia sedia. “Tu sei così attento alla giustizia che la tua stessa missione ti chiede di fare questo per tutti.” Elliot si appoggiò allo schienale. Si aspettava una semplice intervista e adesso gli veniva chiesto di mettere in campo delle vere risorse. E, cosa forse ancor più importante, lo sfidavo a immaginare un modo per offrire a tutti alcune delle soluzioni normalmente riservate a persone con un reddito netto altissimo. Era una bella sfida. Democratizzare i migliori consigli per gli investimenti uniti alle migliori soluzioni disponibili. “Ah, un’altra cosa, Elliot: secondo me dovresti creare un servizio di analisi completamente gratuito! La gente dovrebbe sapere come viene trattata!” Elliot fece un paio di profondi respiri. “Ehi, Tony! Lo so che pensi in grande, ma creare questa cosa e metterla a disposizione di tutti senza costi… suvvia!” Mi limitai a sorridere e dissi: “Sì, è una follia, vero? Non la farà nessun altro. Nessuno farà vedere che le persone strapagano per un cattivo servizio. Io immagino che sia possibile farglielo vedere grazie alla tecnologia. Tu hai le risorse e la volontà per realizzarlo, se ti impegni!” E lasciai che la conversazione finisse, chiedendogli solo di riflettere sull’impatto che questa iniziativa poteva avere sulla vita delle persone e di rimettersi in contatto dopo averci pensato bene.

SI PUÒ FARE

Elliot ritornò a Chicago e radunò le truppe. Dopo molto dibattere, profondamente deciso a trovare una soluzione, Elliot mi richiamò. Dopo che la sua squadra aveva analizzato alcune tecnologie che potevamo usare, si era convinto che questa cosa avrebbe potuto cambiare le regole del gioco. Ma aveva una richiesta. Voleva associarsi con uno straordinario direttore degli investimenti. Uno con decenni di esperienza e valori corrispondenti. Un capitano che non temeva le acque inesplorate. Io conoscevo l’uomo giusto…

Ajay Gupta è il fondatore e direttore degli investimenti di Stronghold Wealth Management, uno studio che fornisce servizi “in guanti bianchi” ai super-ricchi. È anche il mio consulente iscritto all’albo e gestisce i soldi della mia famiglia da più di sette anni. Ha passato quasi vent’anni nelle più grandi aziende di brokeraggio come protagonista di una classica storia di successo. Ajay era di fronte al proverbiale bivio. Doveva o lasciare il mondo dei broker e abbracciare le insegne di fiduciario, o continuare per la sua strada e cercare di fare il dietologo all’interno di una macelleria. Chiesi ad Ajay qual era stato il momento chiave per la decisione. “È arrivata come conseguenza di una profonda frustrazione,” mi confessò. “C’erano degli investimenti che io sapevo che erano i migliori per il mio cliente, ma lo studio non mi permetteva di accedervi perché non erano ‘approvati’. Non volevo spingere il cliente verso un investimento meno conveniente solo per poter guadagnare di più. Io tratto i clienti come familiari e capii che non potevo più fare delle scelte in base ai vincoli imposti da qualcuno che se ne stava lontano nella sua torre d’avorio.” L’impegno di Ajay non era solo a parole. Rinunciò a un bonus a sette zeri per andarsene e fondare il proprio studio. Non sorprende che tutta la sua squadra e la base dei suoi clienti l’abbiano seguito. Dopo anni di risultati e servizi straordinari, l’addio di Ajay al mondo del brokeraggio lo fece notare da Charles Schwab (un grande fornitore di servizi ai consulenti finanziari indipendenti). Ajay ricevette una telefonata a sorpresa dal quartier generale di Charles Schwab che gli comunicava che Chuck l’aveva scelto per rappresentare gli oltre 10.000 consulenti finanziari iscritti all’albo nella campagna pubblicitaria nazionale. Di conseguenza, Ajay organizzò un incontro fra Chuck e me, accettando di essere uno dei 50 grandi finanzieri intervistati per questo libro.

Quando presentai Ajay e la sua squadra della Stronghold a Elliot, si verificò un’incredibile sintonia di valori. La cosa incredibile è che l’insieme era molto maggiore della somma delle parti. Ajay ed Elliot incominciarono con slancio una collaborazione e per quasi un anno lavorarono insieme con un obiettivo comune: democratizzare la consulenza finanziaria e aiutare gli americani a rivendicare il loro diritto – uno, a sapere cos’avevano acquistato, e due, a cambiare consulente per avere dei consigli trasparenti. Era così nata la Stronghold Financial (una nuova divisione di Stronghold Wealth Management). Oltre a servire i ricchi, la Stronghold adesso serve tutti, a prescindere da quanto possono investire.

GUARDA DIETRO LE QUINTE – GRATIS!

La mia principale “richiesta” ad Ajay ed Elliot era che tutti, e non solo i ricchi, potessero accedere a consigli, ricerche e piani di prima qualità. Ma volevo che lo facessero gratis!!!

La maggior parte dei pianificatori finanziari chiede 1000 dollari o più per analizzare la tua attuale situazione di investimenti, stabilire quali rischi stai correndo, quantificare le commissioni che paghi davvero ed elaborare una nuova allocazione dei tuoi soldi. Il sistema di Stronghold raggiunge questi risultati in soli cinque minuti – ed è completamente gratis!

Non ci sono commissioni, solo un costo basato sul valore totale del tuo portafoglio. Non importa che tu abbia 2500 dollari o 25 milioni. I consigli che prima erano riservati ai ricchi sono adesso alla tua portata.

Sono molto orgoglioso di quello che Ajay, Elliot e io siamo riusciti a creare insieme: un servizio gratuito che può interessare tutta la popolazione! E, sinceramente, esiste solo perché eravamo profondamente delusi da un sistema che spesso usa l’inganno e la manipolazione come armi contro gli investitori. Ci voleva un cambio della guardia. Io personalmente non sono fra i proprietari della Stronghold, ma al momento della pubblicazione stiamo discutendo sulla possibilità che io diventi socio e partecipi con più impegno alla sua missione di fornire agli investitori consigli e soluzioni finanziarie straordinarie.

TROVARE UN FIDUCIARIO

Non voglio dare l’impressione che la Stronghold sia l’unico fiduciario. Ce ne sono migliaia, e molti sono straordinari, perciò voglio fornirti cinque criteri chiave per trovare il tuo. Un solo avvertimento: il fatto che siano iscritti all’albo non vuol dire che siano bravi. Come in tutte le professioni, che si tratti di medici o di insegnanti, c’è un ampio spettro di competenze. Inoltre, nel mondo dei fiduciari indipendenti, le dimensioni sono importanti, per cui molti studi piccoli potrebbero non avere lo stesso livello di accesso a certi investimenti e/o prezzi concorrenziali.

Se dunque decidi di cercare il tuo fiduciario, ecco i cinque criteri base che devi considerare nella tua scelta:

1. Assicurati che il consulente sia iscritto all’albo.

2. Assicurati che il consulente sia ricompensato in base ai soldi che tu gli dai in gestione, e non in base ai fondi che acquista. Assicurati che questa sia l’unica spesa e sia del tutto trasparente. Assicurati che non ci siano altre commissioni o costi di gestione da pagare.

3. Assicurati che il consulente non riceva un compenso per la compravendita di azioni e obbligazioni.

4. Assicurati che il consulente non abbia un patto con un broker. Questa a volte è la peggiore delle irregolarità, quando un fiduciario è anche un venditore di prodotti e prende una commissione sugli investimenti!

5. A un consulente non devi dare direttamente i soldi. Devi assicurarti che i soldi siano dati in custodia a una terza parte affidabile, che offra accesso 24 ore su 24 al conto online e mandi i resoconti mensili direttamente a te.

Per chi ha la voglia, il tempo e sa come collocare i propri soldi (vedi parte 4), investire da solo (senza un fiduciario) può essere un’opzione che potrebbe far risparmiare altri soldi. I costi aggiuntivi di un fiduciario si giustificano solo se aggiungono valore, come una gestione fiscale efficiente, una pianificazione pensionistica e un migliore accesso a investimenti alternativi ai fondi indicizzati.

COMPRA ENRON!

Un fiduciario molto competente, nella tua vita non si limiterà a fornire consigli e soluzioni di investimento trasparenti. Dovrebbe proteggerti anche dal “rumore” del mercato, perché la storia ci insegna che il rumore di un broker in conflitto di interessi, o della ditta per cui lavora, può essere estremamente pericoloso. Lascia che ti faccia un esempio recente.

Ti ricordi della Enron? Il gigante dell’energia con 101 miliardi di dollari di rendimento annuo (nel 2000) che ha deciso di falsificare i bilanci per rendere felici i suoi azionisti. I grandi broker e i fondi comuni che possedevano la maggior parte delle azioni Enron erano grandi sostenitori del gigante energetico. Il mio caro amico e genio degli affari Keith Cunningham è un tipo molto diretto con il classico accento texano. Quando parla ai miei incontri di Business Mastery, non si fa scrupolo di mostrare come i broker, disinteressati come sono ai risultati dei loro clienti, danno cattivi consigli anche quando la situazione è critica. Quando mi ha raccontato i dettagli di come i broker promuovevano la Enron durante il suo crollo, sono rimasto attonito!

Nel marzo 2001, nove mesi prima di dichiarare bancarotta, la Enron segnalò di avere dei problemi. “Chiunque si fosse messo a dare un’occhiata ai bilanci poteva capire che si stavano dissanguando, a dispetto dei profitti che dichiaravano!” gridò Keith al mio pubblico di quasi 1000 persone. “Ma questo non ha impedito alle grandi aziende di Wall Street di consigliare le azioni.” Qui sotto c’è una tabella che mostra i consigli delle grandi aziende nei nove mesi prima del tracollo di Enron. Nota che i consigli di acquistare o tenere sono stati dati fino a quando non c’è stato letteralmente più nulla da tenere, perché le azioni non avevano alcun valore – l’azienda era in bancarotta!

Grafico

Non c’è bisogno di dire che, se a consigliarti è un broker, devi aspettarti che il conflitto di interessi prima o poi salti fuori.

FARE PRESSIONE PER RICAVARE PROFITTI

Mettere al primo posto l’interesse del cliente sembra un concetto semplice, ma sta provocando una sollevazione a Wall Street.

What’s no. 1 for Brokers?, “Wall Street Journal”, 5 dicembre 2000

Perché la situazione non è cambiata, allora? In seguito alla legge Dodd-Frank, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha condotto uno studio su un “universal fiduciary standard” in tutte le case di investimenti. Hai letto bene, sì. I politici volevano condurre uno studio per capire se agire nell’interesse del cliente è una buona idea. È una tragicommedia quella andata in scena a Capitol Hill. Nella mia intervista al dottor Jeffrey Brown, gli ho chiesto che cosa pensi degli standard fiduciari. A chi dovevo chiederlo se non all’uomo che non solo è stato consigliere dell’Ufficio esecutivo del presidente, ma è stato chiamato dalla Cina come consulente per il suo programma di assistenza sociale? “Io credo che chiunque gestisca soldi per qualcun altro è molto molto importante che sia legalmente e moralmente responsabile: deve fare la cosa giusta e preoccuparsi dei soldi altrui. Voglio dire, è della vita delle persone che stiamo parlando, alla fin fine, no?”

La reazione del settore è stata decisamente intensa. Puoi sentire gli ingranaggi della macchina lobbistica che girano a tutta velocità, ricordando a Capitol Hill i generosi contributi per le campagne elettorali!

QUAL È IL PIANO?

Wow, quanta strada abbiamo fatto! I miti che abbiamo smascherato finora sono sconosciuti alla maggior parte degli investitori. Anzi, perfino molte persone assai facoltose ignorano queste informazioni da insider. E adesso che incominciamo a vederci chiaro, dobbiamo pensare alle strategie concrete che stiamo usando per valutare se sono adeguate ai nostri obiettivi.

Benché il tema dei fiduciari sia veementemente dibattuto da alcuni gruppi, i sondaggi condotti a nome della SEC dimostrano che la maggioranza degli investitori non sa che cosa vuol dire fiduciario e non capisce che i broker e i consulenti finanziari offrono livelli di servizio differenti.

The Battle over Brokers’ Duty to Their Clients Reaches a Standstill,
“Wall Street Journal”, 24 gennaio 2012

Broker

Fiduciario indipendente

Si pagano commissioni per vendere i fondi

Si paga un fisso per la consulenza

Commissioni non deducibili

Commissioni potenzialmente deducibili, a seconda della normativa nazionale

Standard di adeguatezza

Standard fiduciario

Offre una vasta scelta di prodotti e servizi che devono essere approvati dal suo datore di lavoro, compresi quelli di proprietà

Possibilità di accesso a tutti i prodotti e servizi

Limitato dal datore di lavoro

Indipendente

Fa da custode degli investimenti

Usa una parte terza come custode

 

CAPITOLO 2.5

MITO N. 5: “ODIO LE ANNUITY E DOVRESTI ODIARLE ANCHE TU”

I principali asset della Fed l’anno scorso sono state due annuity.

Fed Chairman Bernanke’s Personal Finances Are no Frills, “USA Today”, 21 luglio 2008

AMARLE O ODIARLE?

Mi è capitato di trovare una pubblicità online che diceva “Odio le annuity e dovresti odiarle anche tu”. Il tipico “gancio” propagandava un rapporto sul fatto che le annuity (rendite annue strutturate in polizze) sono investimenti terribili e che una strategia che usa azioni e obbligazioni costituisce un approccio molto migliore per una crescita e una sicurezza a lungo termine. Naturalmente, l’inserzionista era pronto a venderti i suoi consigli su come scegliere le azioni, in cambio di una commissione. Quello che non si dice nella pubblicità è che l’inserzionista gestisce attivamente le azioni. E come abbiamo già imparato dagli esperti Warren Buffett, Jack Bogle, Ray Dalio e David Swensen – oltre che dai risultati degli studi accademici – la gestione attiva non riesce a battere il mercato. I suoi risultati sono inferiori a quelli di un semplice indice, che solitamente ha commissioni dal 500 al 3000% meno care a fronte di performance migliori. Questa strategia di marketing spesso funziona, però, non è vero? Confronta la tua situazione con quella di un prodotto presunto tremendo e tutt’a un tratto non ti sembra così male.

Ma non tutti odiano le annuity.

Sul versante opposto sono rimasto esterrefatto nello scoprire che l’ex presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, probabilmente la più influente figura in ambito finanziario per un certo periodo, apprezza senza dubbio l’uso delle annuity nelle sue finanze personali. Bernanke dovette dichiarare i suoi investimenti, prima di diventare presidente della Fed. Si scoprì dunque che possedeva una quantità relativamente scarsa di azioni e obbligazioni, mentre le annuity costituivano i due settori in cui aveva investito di più. Pensai immediatamente: “Che cosa sa lui, che io ignoro?”

Allora?

Le annuity sono la cosa migliore dopo il pancarrè o un affare buono solo per le compagnie di assicurazione e i broker che le vendono? La risposta è: dipende dal tipo di annuity che possiedi e dalle commissioni che la compagnia di assicurazioni ti impone. Esploriamo.

Mentre scrivevo questo libro, ho cercato le menti più rispettate al mondo per esplorare i modi migliori in cui i lettori potevano garantirsi un reddito a vita; un assegno per la vita senza dover lavorare. In fondo, non è per questo che investiamo, soprattutto? Facendo le mie interviste, quello del dottor David Babbel era un nome che acquisiva sempre più importanza per la mia ricerca. David Babbel è il professore della Wharton con vari dottorati e consulente del segretario per il lavoro7 di cui abbiamo già parlato.

All’inizio del 2013, ha raccontato la propria storia in un rapporto su come ha respinto i consigli dei suoi colleghi di Wall Street, che lo incoraggiavano a lasciare fermi i suoi investimenti, nella speranza di un’ulteriore crescita, e ha creato un piano per un reddito a vita. Invece di rischiare un singolo dollaro in azioni o obbligazioni, ha usato una serie di annuity a reddito garantito, scaglionate nel tempo, per avere la pensione sicura che vuole e si merita – un piano per un reddito a vita. Le annuity che ha usato gli hanno dato anche il 100% di garanzia sul capitale, per cui nel 2000 e nel 2008, quando il mercato è crollato, lui non ha perso un centesimo. Al contrario, si è goduto la vita, la moglie e i nipoti, in perfetta tranquillità, sapendo che i soldi non gli mancheranno mai.

Sono volato a Philadelphia per un colloquio “di un’ora” con il dottor Babbel, che però è durato quattro ore. La sua strategia, che spiegheremo nella parte 5, era potente ma semplice. E il fattore “tranquillità” era reale: la sua strategia gli garantiva libertà. Sono andato via con un’idea completamente diversa delle annuity! O almeno di alcuni tipi di annuity.

Babbel è stato molto chiaro: “Non tutte le annuity nascono uguali.” Ce ne sono molti tipi diversi, e ciascuna ha i suoi vantaggi e svantaggi. Ce ne sono alcune che effettivamente dovresti “odiare”, ma mettere tutte le annuity nello stesso mucchio significa precludersi stupidamente l’unico strumento finanziario che ha superato la prova del tempo negli ultimi 2000 anni.

L’ASSICURAZIONE DI GIULIO CESARE

La prima annuity a vita risale ai tempi dell’Impero romano. I cittadini e i soldati mettevano i soldi in comune. Quelli che vivevano più a lungo ottenevano un reddito crescente e quelli meno fortunati morivano; il governo si prendeva una piccola percentuale, naturalmente. Bisogna ben rendere a Cesare quel che è di Cesare!

Dalla parola latina annua deriva annuale, perché gli antichi romani versavano i soldi una volta all’anno. E naturalmente anche la parola annuity viene da lì. Adesso puoi brillare nella conversazione durante la pausa caffè!

Nel Seicento, i governi europei usarono lo stesso concetto di annuity (detto tontine) per finanziare guerre e progetti pubblici (tenendosi come sempre una parte dei depositi). In epoca moderna, i calcoli e i principi alla base di questi prodotti sono sempre gli stessi, solo che i governi sono stati sostituiti da alcune delle migliori compagnie di assicurazione, tra cui molte che sono in attività da più di 100 anni; compagnie che hanno superato la prova del tempo attraversando depressioni, recessioni, guerre mondiali e l’ultima crisi creditizia.

Ma dobbiamo stare attenti quando si tratta dei diversi tipi di annuity. Le annuity sono rimaste praticamente invariate negli ultimi 2000 anni. Ce n’era una sola versione: quella classica, come la Coca-Cola. Un semplice contratto fra te e la compagnia assicuratrice. Tu gli davi i tuoi soldi e loro ti promettevano o una rendita garantita o la restituzione dei tuoi soldi. Dopo aver versato i contributi, toccava a te decidere quando incominciare a ricevere i pagamenti. Più aspettavi, più alti erano i pagamenti. E il giorno in cui l’acquistavi, c’era una tabella che mostrava la cifra esatta, per cui non restava spazio per le ipotesi.

PROGRESSO O SEMPLICE CAMBIAMENTO?

Negli ultimi 50 anni, le annuity si sono differenziate in varie tipologie rispetto all’unica offerta da Cesare. A volte l’evoluzione è una cosa buona. Altre volte produce mutanti!

Possiamo dire che i prodotti cattivi sono più numerosi di quelli buoni. Come dice Jack Bogle: “Resto un sostenitore delle annuity come concetto; ma è meglio guardare bene i dettagli prima di fare qualsiasi cosa.” Andiamo, dunque, al sodo. Che cos’è che dovresti evitare?

LE ANNUITY VARIABILI SONO INVARIABILMENTE CATTIVE

Nel 2012 sono state vendute annuity variabili per più di 150 miliardi di dollari. Per avere un termine di paragone, 150 miliardi sono poco meno del ricavo lordo della Apple nel 2012. Le annuity variabili sono diventate il fiore all’occhiello di molte grandi case di brokeraggio. Ma che cosa diavolo è una annuity variabile? In breve, è un contratto di assicurazione in cui tutti i depositi sono investiti in fondi comuni (detti anche sottoconti). Sì. Gli stessi fondi comuni che rendono male rispetto al mercato e caricano commissioni pazzesche. Ma in questo caso l’acquirente li compra all’interno di un “pacchetto” annuity. Perché uno dovrebbe investire in fondi comuni attraverso una annuity? Perché le annuity godono di vantaggi fiscali e i soldi che si mettono in una annuity crescono esentasse. Ma così, invece di pagare commissioni esagerate per dei fondi comuni mediocri, ci sono in più le commissioni per la annuity!

COMMISSIONI SU COMMISSIONI

Qual è dunque il vantaggio? Perché uno dovrebbe acquistare dei fondi comuni impacchettati come annuity solo per evitare le tasse? La maggior parte delle annuity variabili garantisce che, se anche il valore del conto diminuisce, i beneficiari riceveranno almeno il capitale originariamente investito. Se hai investito 100.000 dollari e i fondi comuni sono calati di 20.000 dollari, i tuoi figli alla tua morte avranno comunque 100.000 dollari. Non sembra un cattivo affare finché non ti accorgi che hai acquistato la più cara tra le possibili forme di assicurazione sulla vita.

Prima, nel capitolo 2.2, abbiamo fatto l’elenco delle commissioni che paghi per possedere un fondo comune a gestione attiva e abbiamo visto come queste commissioni possono drammaticamente ridurre la tua performance. In sintesi, le commissioni totali (spese, costi di transazione, costi soft-dollar, cash drag, commissioni di vendita) si avvicinano in media al 3,1% annuo, secondo “Forbes” (se parliamo di un conto a tassazione differita o di una annuity variabile).

Sono 3100 dollari all’anno per ogni 100.000.

Ma non è finita.

Quando compri una annuity variabile, non solo paghi le commissioni appena elencate, ma paghi delle spese aggiuntive alla compagnia assicuratrice. C’è un “costo mortalità”8 che secondo Morningstar è mediamente l’1,35% all’anno, oltre a spese amministrative che stanno fra lo 0,10% e lo 0,50% all’anno.

Facciamo i conti:

– costi medi per i fondi comuni: 3,1% (secondo l’articolo di “Forbes”),

– costi di mortalità: 1,35% (in media),

– costi amministrativi: 0,25% (in media).

Un totale di 4,7% annuo, ovvero 4700 dollari per ogni 100.000 che investi! E questi soldi ti vengono tolti prima che tu guadagni un centesimo. Detto altrimenti, se il fondo rende il 4,7%, tu non prendi niente! Tutte queste spese aggiuntive per evitare le tasse sui guadagni? Che diamine, dopo tutte queste commissioni sarebbe strano che ti restasse qualche guadagno su cui pagarle, le tasse!

DIPINTO IN UN ANGOLO

Benché la maggior parte delle persone perda soldi con queste annuity variabili, si sentono bloccati e hanno paura a ritirare i loro soldi a causa delle garanzia in caso di morte (la garanzia cioè che i loro eredi riavranno il capitale originario). E di solito ci sono pesanti penali che la compagnia applicherà se decidi di ritirarti prima del tempo.

Ci sono eccezioni a questa regola? Solo due, mi dicono gli esperti, meritano la nostra attenzione se si ha bisogno di avere un vantaggio fiscale. Vanguard e TIAA-CREF offrono entrambi annuity variabili a bassissimo costo, con un elenco di fondi indicizzati a basso costo fra cui scegliere. Non chiedono commissioni e non ci sono penali nel caso in cui tu voglia incassare i tuoi soldi.

NON SONO PIÙ LE ANNUITY DI UNA VOLTA

Nei capitoli 5.3 e 5.4 prenderemo in esame le annuity tradizionali e quelle relativamente nuove (le fixed indexed annuity, rendite fisse indicizzate) che forniscono alcune delle migliori garanzie di reddito fra tutti i prodotti finanziari, nonché il 100% di protezione del capitale. Quando avrai finito questo libro, avrai la certezza e la tranquillità mentale di sapere che ogni mese nella tua casella postale riceverai un assegno (e non dovrai lavorare per averlo). E potremmo accelerare il percorso verso la libertà finanziaria se potessimo eliminare o contenere l’imposizione fiscale sul tuo reddito a vita. In che modo? Nell’ambito del tuo sistema fiscale nazionale, potrai verificare, ad esempio, gli eventuali aspetti di deducibilità o addirittura detraibilità dei premi versati (come per le polizze vita) o l’eventuale regime fiscale agevolato sul rendimento di componente finanziaria pura e altre peculiarità.

Nel sistema americano questo significa che, qualsiasi cosa decida il governo riguardo alle tasse, l’intera somma che ricevi è reddito spendibile per tutto il suo ammontare. Proprio così: il tuo reddito a vita è esentasse e sottratto alle preoccupazioni del mercato e della sua volatilità, altrimenti, nel caso il tuo paese non offra tale possibilità, potrai comunque beneficiare di interessanti alleggerimenti di imposizione fiscale.

Lo scopo di questo capitolo è non solo dirti cosa evitare, ma anche metterti in guardia dal falso mito secondo cui tutte le annuity sono cattive. L’unica ragione per cui non entro nei dettagli sul potere delle annuity è che prima devi capire dove mettere i tuoi soldi: l’allocazione del risparmio. E capire l’allocazione del risparmio ti aiuterà a sapere in quali casi le annuity hanno un senso per te.

LA SOLUZIONE

Se hai una annuity, non importa di che tipo, è sempre bene farla controllare da uno specialista, che ti aiuterà a:

– scoprire i pro e i contro della tua annuity;

– determinare le commissioni che stai effettivamente pagando;

– stabilire se le garanzie sono le migliori disponibili, e

– decidere se tenere la annuity o se uscire e cambiare tipologia.

Seguimi, adesso, perché c’è ancora un’altra verità da scoprire! L’ultima estrema illusione di cui gli insider sono consapevoli: il mito che tu debba correre rischi esorbitanti per avere grandi rendimenti.

Smascheriamo il Mito n. 6…

7 Il corrispettivo del nostro ministro del lavoro. (N.d.T.)

8 Commissioni, comprese in certe annuity o prodotti assicurativi, che servono a compensare la compagnia assicuratrice per vari rischi che si assume con i contratti di annuity. (N.d.A.)


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