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TRATTO DA "SENZ’IO SI VIVE DA DIO - VOL. PRATICO”
Solo ciò che
è acquisito, artificiale o apparente può essere perso.
Il naturale e l’essenziale
non può mai essere perduto.
Gli oggetti
possono essere persi (e ritrovati).
Il Soggetto non può perdersi (né ritrovarsi).
Se ciò che sei
veramente, nel tuo stato naturale, non è mai stato perso, perché cercarlo?
Chi lo cerca lo fa
perché lo confonde con ciò che non è, con ciò che sogna di aver perso.
Il linguaggio induce
continuamente in errore perché può far credere che l’imperdibile sia stato
perduto.
Espressioni come “sto
perdendo la vista” inducono a credere a un’illusione, all’illusione di poter
perdere una facoltà naturale che non viene realmente persa. Semplicemente si
riduce l’acuità visiva, si indeboliscono i muscoli oculari, la visione si
appanna ma di certo non si perde la vista in sé. Neppure i cosiddetti non vedenti
hanno perso davvero la vista: vedono ma lo fanno in maniera differente. Il potere visivo c’è anche in loro, tant’è che
esistono strumenti per ripristinare in loro una visione “ordinaria”.
Al di là del senso
della vista, il punto è che in tutti noi esiste qualcosa di imperdibile. I costrutti
mentali dell’uomo comune inducono invece a credere che l’imperdibile possa
essere perso. E nel momento in cui ci si convince
erroneamente che l’imperdibile è stato perso, ci si dispera subito e si sente
il bisogno di ricercarlo. Un altro sbaglio della mente ordinaria è quello
di non riconoscere che gli oggetti e le esperienze effimere sono futili proprio perché si
possono perdere con niente.
FUTILE = PERDIBILE
Un modo con cui si può ingannare
la mente ordinaria è dandole qualcosa e poi toglierlo a sua insaputa. L’inganno
funziona meglio quando ciò che si finge di offrire sembra prezioso, raro,
vitale, indispensabile, ovvero imperdibile. Questo è uno dei tanti trucchetti
del Sistema (Stato, finanza, economia, istituzioni bancarie, istituzioni
religiose, sette, ashram o comunità spirituali, etc.).
Pensaci bene… cosa fa
un buon truffatore a truffarti?
Ti mostra qualcosa di allettante da prendere, te
lo incornicia bene e poi offre una negoziazione per dart un bel pacco... vuoto.
Questo è ciò che il
sistema sociale fa da secoli. Tira dei pacchi vuoti. Promette qualcosa di
imperdibile, prezioso, autentico e poi fornisce qualcosa di precario, falso,
truffaldino. Nonostante le prove siano evidenti e gli indizi siano ovunque, l’uomo
comune rimane imbambolato e si comporta come un bambino ingenuo.
Per non farsi fuorviare
da questi trucchi occorre rammentarsi che ciò che è naturale non è acquisito e ciò che viene acquisito
non è naturale.
Se un’autorità (genitori,
governo, chiesa) ti affibbia un nome (giudizio, etichetta, nome di battesimo),
tale etichetta verbale non appartiene alla tua vera natura, bensì ti è stata
data da un estraneo, è artificiale, estranea alla tua vera natura, a ciò che
sei veramente. In tal senso non ti dovrebbe riguardare.
Tu non sei il nome che
ti hanno dato, eppure questo è uno degli errori più frequenti della mente
ordinaria: confondere il soggetto con l’etichetta verbale. Ne consegue che dimenticare per un attimo il proprio nome, per l’uomo
comune, sembra equivalere a perdere la propria
identità. Per la mente ordinaria, perdere il perdibile (artefatto, finto, falso, illusoria,
apparente) è come perdere l’imperdibile (naturale, reale, essenziale). Per
l’esattezza la mente ordinaria non è neppure al corrente dell’imperdibile, anzi lei
è assuefatta solo da ciò che le sembra di aver preso e perso, oppure da quello
che le dicono di aver preso: il voto che ha preso, il
giudizio dato, la valutazione assegnata, la colpa o la responsabilità che le
hanno attribuito, il perdono (grazia, assoluzione, condono) che le hanno
concesso.
È proprio in questi voti,
giudizi, etichette, colpe, che la mente ordinaria rimane imprigionata. Ed è
sempre in queste trappole concettuali che il Sistema
sociale-politico-economico-religioso vuole spingervi sistematicamente.
La coscienza in via di
Risveglio si rende conto di questi tranelli, inclusi i tranelli del sistema
cognitivo. Tale coscienza non si fa allettare e ingannare dalle futilità: sa bene
che il futile è perdibile e dunque va lasciato perdere.
Il perdibile va lasciato perdere!
Il perdibile può
essere facilmente dimenticato.
L’imperdibile è indimenticabile.
La Coscienza in via di
Risveglio si rende conto che ciò che può essere preso può anche essere perso.
Se inverti la lettera “r”
noti che “preso” è formalmente identico a “perso”.
Appena prendi,
perdi.
Appena ti leghi, cadi in trappola.
Appena rimani troppo attaccato, rimani intrappolato.
Prendere e perdere sono
due facce della stessa medaglia.
Preso o prendere può
far riferimento anche ad AP-preso o AP-prendere… cioè preso con la mente.
Apprendere corrisponde
ad acquisire concettualmente, linguisticamente, intellettualmente. E ciò che
può essere acquisito, cioè preso, può essere anche perso. Ciò che invece non
può essere preso, non può essere perso. E l’essenziale non può essere né preso (catturato,
imprigionato) né perso (liberato). Ciò
che si crede preso o perso, è artefatto, finto, illusorio, apparente.
Senza andare troppo in
là con le idee, a te basta sapere che la tua mente è stata condizionata all’attaccamento
verso ciò che è perdibile, futile, effimero, insignificante. Al contempo la tua
mente potrebbe aver momentaneamente ignorato ciò che è imperdibile.
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