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Su kobo: Un Corso In Miracoli – Consigli di ZeRo - Terzo Volume eBook di ZeRo
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-Gaming Channel: ... Un corso in miracoli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Jump to navigationJump to search Un corso in miracoli (A Course in Miracles, ACIM in inglese e UCIM in italiano) è un testo ricevuto mediante un dettato interiore e pubblicato nel 1975 dalla "Foundation for Inner Peace"[1] per opera di due psicologi statunitensi: Helen Schucman (1909-1981) e il suo capo, William Thetford (1923-1988). "Nulla di ciò che è reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste." Con queste parole inizia il corso, formato da tre libri: Il Testo, il Libro degli Esercizi e il Manuale per gli Insegnanti. Indice 1 Storia 2 Testo e princìpi 3 Edizioni 4 Note 5 Voci correlate 6 Collegamenti esterni Storia Nell'ottobre del 1965 Helen Schucman, che lavora nella facoltà di psicologia della Columbia University, ode una voce interiore che le dice: "Questo è un Corso in Miracoli, prendi appunti per favore". La voce è tanto ripetitiva e insistente da esserne terrorizzata, teme di essere diventata pazza. Non riuscendo a sopportare più la tensione, decide di parlare della voce con William Thetford, il suo capo, che, rendendosi conto dello stato angoscioso nel quale lei si trova, per tranquillizzarla le propone di fare come la voce suggerisce, prendere appunti del Corso in Miracoli. Decidono insieme che lei prenderà nota stenografica delle istruzioni ricevute e consegnerà la trascrizione a Thetford, in questo modo lui potrà rendersi conto se gli scritti siano davvero il prodotto di una mente malata o riportino invece un messaggio sensato. Dopo le prime trascrizioni entrambi si rendono conto di trovarsi in presenza di una dettagliata narrazione che può ben essere definita come un trattato di "psicologia spirituale". Durante l'arco di sette anni tutti gli appunti vengono raccolti nel libro intitolato Un Corso in Miracoli. L'autrice riferisce che la voce interiore si sarebbe presentata come Gesù[2]. Il testo viene pubblicato per la prima volta in inglese nel 1975 dalla "Foundation for Inner Peace", in seguito è stato tradotto in 23 lingue e altre traduzioni sono in corso d'opera. Testo e princìpi Nell'introduzione: "Non è proposto perché diventi la base per un altro culto. Il suo unico scopo è fornire un modo attraverso il quale alcune persone saranno in grado di trovare il loro Insegnante Interiore". La pubblicazione si compone di tre parti (libri), racchiusi in un unico volume: TESTO, LIBRO DEGLI ESERCIZI, e MANUALE PER GLI INSEGNANTI. Lo scopo è quello di aiutarci a risvegliarci dallo stato in cui ci troviamo che il Corso definisce come " l'illusione" o " il sogno". In altre parole, quella che percepiamo come la realtà quotidiana è una illusione, né più né meno lo stesso stato in cui ci troviamo durante la notte quando siamo immersi nel sonno e sogniamo, solo al nostro risveglio la mattina successiva ci rendiamo conto che si trattava di una illusione che appariva estremamente vivida e reale. Il Corso spiega che anche tutto ciò che percepiamo nelle ore che definiamo di veglia è un sogno, un'illusione, per renderci conto di questo è necessario risvegliarsi, a risveglio avvenuto saremo in grado di renderci conto che in Realtà siamo Uno col Creatore, non i piccoli e vulnerabili corpi che percepiamo essere. Il testo sostiene che non ci sarebbe nessun mondo al di fuori di noi, e che semmai questo sarebbe solo una proiezione di ciò che è in noi, nella nostra mente. Ciò significherebbe che i problemi fisici, finanziari, sociali eccetera, non sarebbero causati da quanto accade al di fuori di noi, ma da quello che è dentro la nostra mente, che sarebbe anche il luogo dove dovrebbe esserci la risposta, ovvero il "miracolo". Essendo un insegnamento non dualistico presenta delle affinità con l'Advaita Vedanta. Edizioni Foundation for inner peace, Un corso in miracoli, 1999, trad. Isabella Popani, Fulvio Merlino, Sergio Pestarino, Gruppo Editoriale Armenia. Note ^ Foundation for Inner Peace, su acim.org. ^ Video A Course in Miracles - Principles Explored Voci correlate Channeling Advaita Vedānta Miracolo Collegamenti esterni (EN) A Course in Miracles sito ufficiale ACIM.org Un corso in miracoli sito ufficiale UCIM.it Un corso in miracoli, scheda sul sito CESNUR.com Un Corso In Miracoli com'è nato, cos'è e cosa dice Nel 1977, in risposta alle molte richieste di avere una breve introduzione a Un corso in miracoli, Helen Schucman scrisse quanto segue, che appare come Prefazione del Corso nel Testo. Le prime due parti - Come è nato, Cos'è - sono state scritte da Helen Schucman. La parte finale - Cosa dice - è stata scritta tramite il processo di dettato interiore descritto nella prefazione stessa. Com'è nato Un corso in miracoli ebbe inizio con improvvisa decisione di due persone di unirsi con uno scopo comune. I loro nomi erano Helen Schucman e William Thetford, Professori di Psicologia Clinica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Columbia University di New York City. Non ha importanza chi fossero, eccetto che la loro storia dimostra che con Dio tutto è possibile. Erano tutt'altro che spirituali. La relazione tra di loro era difficile e spesso tesa, e la loro preoccupazione era di essere accettati personalmente e professionalmente, oltre che sul loro status sociale. In generale avevano un considerevole investimento nei valori del mondo. La loro vita non era assolutamente in accordo con nulla di ciò che il Corso affermava. Helen, colei che ha ricevuto il materiale, descrive così se stessa: Psicologa, educatrice, di idee tradizionaliste, atea, lavoravo in un ambiente altamente accademico e prestigioso. E poi accadde qualcosa che scatenò una serie di eventi che non avrei mai potuto prevedere. Il capo del mio dipartimento mi disse inaspettatamente di essere stanco dei sentimenti di rabbia e aggressività che i nostri atteggiamenti riflettevano e concluse con: "Ci deve essere un altro modo". Come se non stessi aspettando altro, concordai di aiutarlo a trovarlo. Evidentemente questo Corso è l'altro modo. Sebbene la loro intenzione fosse seria, ebbero grandi difficoltà ad iniziare la loro impresa comune. Ma avevano dato allo Spirito Santo la "piccola disponibilità" che, come il Corso stesso doveva ripetutamente sottolineare, è sufficiente per metterLo in grado di usare qualsiasi situazione per il Suo scopo e fornire il Suo potere. Continuando il resoconto di Helen in prima persona: La scrittura vera e propria fu preceduta da tre mesi sorprendenti, durante questo periodo Bill mi suggerí di scrivere i sogni altamente simbolici e le descrizioni delle strane immagini che mi arrivavano. Sebbene mi fossi maggiormente abituata all'inaspettato in quel periodo, fui nondimeno molto sorpresa quando scrissi: "Questo è Un corso in miracoli". Quello fu il modo in cui la Voce mi si presentò. Non emetteva alcun suono, ma sembrava darmi una specie di rapida dettatura interiore che scrivevo in un blocco per stenografia. La scrittura non era mai automatica. Poteva essere interrotta in qualsiasi momento e ripresa più tardi. Mi creava grande disagio, ma non mi accadde mai seriamente di fermarmi. Mi sembrava che fosse un compito speciale che avevo consentito di completare in qualche modo, da qualche parte. Rappresentava una impresa collaborativa tra Bill e me, e molto del suo significato, ne sono sicura, si trova in questo. Scrivevo ciò che la Voce "diceva" e il giorno seguente lo leggevo a Bill, che lo batteva a macchina, sotto mia dettatura. Credo che anche lui avesse il suo compito speciale. Senza il suo sostegno ed il suo incoraggiamento non sarei mai stata in grado di adempiere al mio. L'intero processo occupò circa sette anni. Il testo venne per primo, poi il libro di esercizi per gli studenti e, infine, il manuale per gli insegnanti. Sono stati fatti solo alcuni piccoli cambiamenti. Nel testo sono stati inseriti i titoli e i sottotitoli dei capitoli e sono stati omessi alcuni dei riferimenti più personali che si trovavano all'inizio. Per il resto il materiale è sostanzialmente immutato. I nomi dei collaboratori della registrazione del Corso non appaiono sulla copertina perché il Corso può e dovrebbe bastare da solo. Non è proposto perché diventi la base per un altro culto. Il suo unico scopo è fornire un modo attraverso il quale alcune persone saranno in grado di trovare il loro Insegnante Interiore. Cos'è Come sottintende il titolo, il Corso è organizzato come uno strumento di insegnamento. Consiste di tre libri: il testo di [669] pagine, il libro di esercizi per gli studenti di [488] pagine e il manuale per gli insegnanti di [92] pagine. L'ordine in cui gli studenti scelgono di usare i libri ed il modo in cui lo studiano dipendono dai loro bisogni e dalle loro preferenze particolari. Il programma di studi che Il Corso propone è concepito attentamente ed è spiegato, passo dopo passo, sia a livello teorico che pratico. Pone la sua enfasi sull'applicazione piuttosto che sulla teoria e sull'esperienza piuttosto che sulla teologia. Afferma chiaramente che "una teologia universale è impossibile, ma un'esperienza universale non è solamente possibile, ma necessaria" (Manuale pag. [77]). Sebbene adotti una terminologia cristiana, il Corso tratta temi spirituali universali. Sottolinea che è solo una versione del programma di studi universale. Ce ne sono molti altri e questo differisce dagli altri solo nella forma. Tutti, alla fine, conducono a Dio. Il testo è in gran parte teorico e stabilisce i concetti su cui si basa il sistema di pensiero del Corso. Le sue idee contengono il fondamento per le lezioni del libro di esercizi. Senza le applicazioni pratiche che il libro di esercizi fornisce, il testo rimarrebbe, in gran parte, una serie di astrazioni che non sarebbero affatto sufficienti a portare il rovesciamento del sistema di pensiero a cui mira il Corso. Il libro di esercizi contiene 365 lezioni, una per ogni giorno dell'anno. Tuttavia non è necessario fare le lezioni esattamente con questa scansione, e si potrebbe voler rimanere su una lezione particolarmente attraente per più di un giorno. Le istruzioni sottolineano solo di non tentare di fare più di una lezione al giorno. La natura pratica del libro di esercizi è sottolineata dall'introduzione alle sue lezioni, che pone la sua enfasi sull'esperienza tramite l'applicazione piuttosto che sull'impegnarsi preventivamente in un obiettivo spirituale. Alcune delle idee presentate nel libro di esercizi ti risulteranno difficili da credere, altre potranno sembrare alquanto sbalorditive. Questo non ha alcuna importanza. Ti viene semplicemente chiesto di applicare le idee secondo le istruzioni date. Non ti si chiede affatto di giudicarle. Ti si chiede solo di usarle. È il loro uso che darà loro significato per te e ti mostrerà che sono vere. Ricorda solo questo: non è necessario che tu creda alle idee, non è necessario che tu le accetti e nemmeno che tu le accolga volentieri. Ad alcune opporrai attiva resistenza. Niente di tutto ciò ha importanza, né ridurrà la loro efficacia. Ma non permetterti di fare eccezioni nell'applicare le idee contenute in questo libro di esercizi, e qualunque siano le tue reazioni ad esse, usale. Non viene richiesto nulla più di questo. (Libro di esercizi pag. [2]). Cosa dice Nulla di ciò che è reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste. In questo si trova la pace di Dio. Così inizia Un corso in miracoli. Esso fa una distinzione fondamentale tra ciò che è reale e ciò che non lo è: tra la conoscenza e la percezione. La conoscenza è la verità, sotto una unica legge: la legge dell’amore o di Dio. La verità è inalterabile, eterna e per niente ambigua. Può non essere riconosciuta, ma non può essere modificata. Si applica ad ogni cosa creata da Dio, e solo ciò che Lui ha creato è reale. Va al di là di ogni apprendimento perché è al di là del tempo e dell’andamento delle cose. Essa non ha opposti, non ha inizio né fine. Semplicemente è. Il mondo della percezione, d’altro canto, è il mondo del tempo, del cambiamento, dell’inizio e della fine. È basato sull’interpretazione, non sui fatti. È il mondo della nascita e della morte, basato sul credere nella scarsità, nella perdita, nella separazione e nella morte. La percezione viene imparata, non donata, è selettiva nella sua enfasi sulla percezione, instabile nel suo funzionamento ed inesatta nelle sue interpretazioni. Rispettivamente dalla conoscenza e dalla percezione emergono due distinti sistemi di pensiero, che sono opposti in ogni aspetto. Nel regno della conoscenza non esiste alcun pensiero separato da Dio, poiché Dio e la Sua Creazione condividono una sola Volontà. Il mondo della percezione, tuttavia, nasce dalla credenza negli opposti ed in volontà separate, perennemente in conflitto gli uni con gli altri e con Dio. Ciò che la percezione vede e sente sembra essere reale perché permette di portare alla consapevolezza solo ciò che è conforme ai desideri di chi percepisce. Ciò porta ad un mondo di illusioni, un mondo che ha bisogno di costanti difese proprio perché non è reale. Quando sei stato catturato nel mondo della percezione, sei catturato in un sogno. Non puoi sfuggirvi senza aiuto, poiché ogni cosa che i tuoi sensi ti mostrano testimonia semplicemente la realtà del sogno. Dio ha fornito la Risposta, la sola Via d’uscita, il vero Aiutante. La funzione della Sua Voce, il Suo Spirito Santo, è di mediare tra i due mondi. Egli può fare ciò perché, mentre da un lato conosce la verità, dall’altro riconosce anche le nostre illusioni, pur senza credere in esse. L’obiettivo dello Spirito Santo è quello di aiutarci ad uscire dal mondo dei sogni insegnandoci come capovolgere il nostro sistema di pensiero e disimparare i nostri errori. Il perdono è la lezione più grande offertaci dallo Spirito Santo per compiere questo capovolgimento del nostro sistema di pensiero. Tuttavia il Corso ha la sua specifica definizione di cos’è in realtà il perdono, proprio come ha una propria definizione del mondo. Il mondo che noi vediamo riflette la nostra propria struttura di riferimento interna – le idee dominanti, i desideri e le emozioni che si trovano nella nostra mente. “La proiezione fa la percezione” (Testo pag. [419]). Prima guardiamo dentro, decidiamo il tipo di mondo che vogliamo vedere e poi proiettiamo questo mondo all’esterno, facendolo diventare la verità come noi la vediamo. Lo rendiamo vero attraverso la nostra interpretazione di ciò che stiamo vedendo. Se stiamo usando la nostra percezione per giustificare i nostri errori – la nostra rabbia, i nostri impulsi di attacco, la nostra mancanza di amore, qualunque sia la forma che assume – vedremo un mondo malvagio, di distruzione, cattiveria, invidia e disperazione. Dobbiamo imparare a perdonare tutto ciò, non perché siamo ‘bravi’ o ‘caritatevoli’, ma perché ciò che vediamo non è vero. Abbiamo distorto il mondo con le nostre difese distorte e pertanto vediamo ciò che non c’è. Quando impariamo a riconoscere i nostri errori di percezione, impariamo anche a guardare al di là di essi o a ‘perdonare’. Allo stesso tempo perdoneremo noi stessi, superando i nostri distorti concetti del sé per giungere al Sé che Dio ha creato in noi e che noi siamo. Il peccato viene definito come ‘mancanza di amore’ (Testo pag. [11]). Poiché l’amore è tutto ciò che c’è, nella visione dello Spirito Santo il peccato è un errore da correggere, piuttosto che una cattiveria da punire. I nostri sensi di inadeguatezza, debolezza ed incompletezza vengono dal nostro forte investimento nel ‘principio di scarsità’ che governa l’intero mondo dell’illusione. Da questo punto di vista, cerchiamo negli altri ciò che sentiamo mancante in noi stessi. Noi ‘amiamo’ un altro in modo da ottenere qualcosa noi stessi. Questo, di fatto, è ciò che passa per amore nel mondo del sogno. Non ci può essere errore più grande di questo, poiché l’amore è incapace di chiedere qualsiasi cosa. Solo le menti si possono veramente unire, e nessun uomo può separare ciò che Dio ha unito (Testo pag. [335]). È comunque solo al livello della Mente Cristica che la vera unione è possibile, e di fatto non l’abbiamo mai perduta. Il ‘piccolo io’’ cerca di accrescersi con l’approvazione dall’esterno, il possesso esterno e ‘l’amore’ esterno. Il Sé che Dio ha creato non ha bisogno di niente. È per sempre completo, al sicuro, amato ed amorevole. Cerca di condividere piuttosto che ottenere, di estendere piuttosto che proiettare. Non ha bisogni e desidera unirsi agli altri solo per la loro reciproca consapevolezza di abbondanza. Le relazioni speciali del mondo sono distruttive, egoistiche e puerilmente egocentriche. Eppure, se offerte allo Spirito Santo, queste relazioni possono diventare la cosa più santa sulla terra – i miracoli che indicano il cammino verso il ritorno al Cielo. Il mondo usa le sue relazioni speciali come arma definitiva per escludere e come dimostrazione della separazione. Lo Spirito Santo le trasforma in lezioni perfette di perdono e risveglio dal sogno. Ciascuna di esse è un’opportunità per guarire le percezioni e correggere gli errori. Ciascuna di esse è un’altra opportunità di perdonare se stessi perdonando l’altro. Ed ciascuna di esse diventa ancora un’altro invito per lo Spirito Santo e per ricordare Dio. La percezione è una funzione del corpo e pertanto rappresenta un limite alla consapevolezza. La percezione vede attraverso gli occhi del corpo e sente con le orecchie del corpo. Evoca le risposte limitate che il corpo produce. Il corpo appare essere ampiamente auto motivato ed indipendente, eppure in realtà risponde solo alle intenzioni della mente. Se la mente vuole usarlo per una qualsiasi forma di attacco, esso diventa preda di malattia, invecchiamento e decadimento. Se invece la mente accetta lo scopo che lo Spirito Santo assegna al corpo, esso diventa un’utile via di comunicazione con gli altri, invulnerabile fintanto che ce n’è bisogno, per essere lasciato dolcemente da parte quando il suo uso è finito. Di per sé, esso è neutrale, come lo è ogni cosa nel mondo della percezione. Che venga usato per gli obiettivi dell’ego o dello Spirito Santo dipende interamente da ciò che la mente vuole. L’opposto del vedere attraverso gli occhi del corpo è rappresentato dalla visione del Cristo, che riflette forza invece che debolezza, unità invece che separazione ed amore invece che paura. L’opposto del sentire con le orecchie del corpo è la comunicazione attraverso la Voce che parla per Dio, lo Spirito Santo, che dimora in ciascuno di noi. La Sua Voce sembra distante e difficile da ascoltare in quanto quella dell’ego, che parla per il piccolo sé separato, sembra essere più forte. In realtà è il contrario. Lo Spirito Santo parla con inconfondibile chiarezza e richiamo irresistibile. Nessuno di coloro che scelgono di non identificarsi con il corpo può rimanere sordo al Suo messaggio di liberazione e di speranza, né può mai mancare di accettare gioiosamente la visione di Cristo al posto della miserevole visione che ha di se stesso. La visione del Cristo è il dono dello Spirito Santo, l’alternativa di Dio all’illusione della separazione ed al credere nella realtà del peccato, della colpa e della morte. È la sola correzione a tutti gli errori di percezione, la riconciliazione degli apparenti opposti sui quali si basa questo mondo. La sua dolce luce mostra ogni cosa da un altro punto di vista, riflettendo il sistema di pensiero che emerge dalla conoscenza e rendendo il ritorno a Dio non solo possibile ma inevitabile. Ciò che veniva visto come un’ingiustizia fatta da uno a qualcun altro ora diventa una richiesta di aiuto ed un richiamo all’unione. Peccato, malattia ed attacco vengono visti come errate percezioni che chiedono di essere guarite con dolcezza ed amore. Le difese vengono messe da parte perché dove non c’è attacco non c’è bisogno di difese. I bisogni dei nostri fratelli diventano i nostri, poiché essi stanno facendo con noi il viaggio che procede verso Dio. Senza di noi essi perderebbero la strada. Senza di essi noi non potremo mai trovare la nostra. Il perdono è sconosciuto in Cielo, dove l’averne bisogno sarebbe inconcepibile. Comunque in questo mondo il perdono è una correzione necessaria per tutti gli errori che abbiamo fatto. Offrire il nostro perdono è il solo modo che abbiamo per ottenerlo, poiché riflette la legge del Cielo secondo la quale dare e ricevere sono la stessa cosa. Il Cielo è lo stato naturale di tutti i figli di Dio come Lui li ha creati. Tale è la loro realtà per sempre. Non è cambiata per il solo fatto che è stata dimenticata. Il perdono è il mezzo tramite il quale ricorderemo. Attraverso il perdono il modo di pensare del mondo sarà capovolto. Il mondo perdonato diventerà la porta del Cielo poiché grazie alla sua misericordia potremo finalmente perdonarci. Non mantenendo più nessuno prigioniero nella colpa, saremo liberi. Riconoscendo Cristo in tutti i nostri fratelli riconosceremo la Sua Presenza in noi stessi. Dimenticando tutti i nostri errori di percezione, e con niente del nostro passato che ci trattenga ed ostacoli, potremo ricordare Dio. L’apprendimento non può andare oltre questo. Quando saremo pronti, Dio Stesso farà il passo finale per il nostro ritorno a Lui. Foundation for A Course in Miracles Sede centrale: 41397 Buecking Drive Temecula (California, U.S.A.) Tel: 001-909-2966261 Fax: 001-909-2969117 URL (sito italiano ufficiale): www.ucim.it La storia di Un corso in miracoli inizia, così come è di solito raccontata, nel settembre 1965 in modo pressoché improvviso, quando Helen Schucman (1909-1981), una psicologa di origine ebraica ma atea quanto alle convinzioni religiose, in forza al Dipartimento di Psichiatria del Presbyterian Hospital, una articolazione della prestigiosa Columbia University di New York, sente una voce che continua a ripeterle: “Questo è un corso in miracoli. Per favore prendi appunti”. Dopo avere tentato di ignorare la voce, la psicologa si rivolge al suo diretto superiore accademico, il professor Bill Thetford (1922-1988), docente di psicologia medica alla Columbia University e agnostico, dopo che i suoi genitori avevano fatto parte della Christian Science e la avevano abbandonata. Alla domanda della sua collaboratrice: “Che cosa devo fare?”, Thetford risponde semplicemente: “Perché non prendi davvero appunti?”, finché Helen – vincendo le sue resistenze di atea – si convince. Inizia allora a lasciarsi dettare dalla “Voce” – che solo a un certo punto lascerà intendere di essere Gesù Cristo – un voluminoso testo la cui “trascrizione” si protrarrà per sette anni, fino al 1972, e sarà seguita da un libro di esercizi per gli studenti e da un manuale per i docenti del Corso, “trasmessi” nello stesso modo. In realtà una certa preparazione non era mancata. Helen era stata tormentata da problemi religiosi fin dalla sua adolescenza, vagheggiando una conversione al cristianesimo, e sia suo marito, sia il superiore al cui fianco lavorava giorno per giorno – il professor Bill Thetford – avevano interessi esoterici. Helen Schucman rappresenta un caso limite nell’atteggiamento condiviso anche da altri “canali” moderni, che considerano di buon gusto dichiararsi scettici di fronte ai messaggi che ricevono, pur negando energicamente di averli inventati. Sarà questa – fino alla sua morte nel 1981 – la posizione della psicologa di New York, così descritta nelle sue stesse parole: “Non credendo in Dio, ho avuto del risentimento contro il materiale che stavo ricevendo, e il forte impulso di attaccarlo e di mostrare che era sbagliato. D’altro canto ho dedicato parecchio tempo non solo a scriverlo, ma anche a dettarlo a Bill [Thetford], dal che è evidente che lo ho anche preso piuttosto sul serio. Sono arrivata a parlarne come del lavoro della mia vita, benché sia sempre rimasta poco convinta della sua autenticità e piuttosto infastidita al suo proposito. Come Bill ha notato, avrei dovuto crederci se non altro per averci discusso così a lungo. Era vero, ma non mi ha aiutato. Mi sono trovata nella posizione impossibile di non credere in quello che è stato il lavoro della mia vita. La situazione era chiaramente ridicola, e nello stesso tempo dolorosa. Ma da dove veniva lo scritto? Certo il soggetto in se stesso era l’ultima cosa al mondo di cui mi sarei aspettata di scrivere, e non ne sapevo nulla. Solo in seguito ho appreso che molti dei concetti e anche alcune parole precise del testo si trovano nel pensiero mistico sia orientale che occidentale, ma all’epoca non conoscevo nessuno dei due. Né ho mai capito l’autorità calma ma impressionante con cui la Voce dettava. È in buona parte a causa della natura stranamente vigorosa di questa autorità che la chiamo la Voce con la V maiuscola. Non capisco chi sia il vero autore dello scritto (…). In molti punti del testo la Voce stessa si esprime senza incertezze a proposito dell’Autore. La mia reazione personale a questi riferimenti, che all’epoca mi lasciavano incredula e sbalordita, è decresciuta in intensità finché ha raggiunto il livello di una mera indecisione. Non capisco gli eventi che hanno condotto al testo. Non capisco il procedimento e certamente non capisco chi sia l’autore. Sarebbe inutile per me cercare una spiegazione” (cit. in Robert Skutch, Journey Without Distance. The Story Behind “A Course in Miracles”, Celestial Arts, Berkeley 1984, pp. 134-135). Di fatto né Helen Schucman né Bill Thetford penseranno a rendere pubblico il Corso – ne avranno piuttosto paura per le loro carriere -, lo riterranno soprattutto destinato in qualche modo misterioso anzitutto a sanare la loro difficile relazione personale e professionale (sembra – secondo recenti rivelazioni – senza successo) e lo mostreranno soltanto a pochissimi amici. Sarà grazie al lavoro di due fra questi amici – Kenneth Wapnick, uno psicologo ebreo convertito al cattolicesimo ed entrato in contatto con i due docenti tramite un loro allievo sacerdote cattolico, e Judy Skutch, una ex allieva della Columbia University di una prominente famiglia ebraica e attiva nelle ricerche parapsicologiche – che il Corso, garantendo per vari anni l’anonimato di Helen Schucman e di William Thetford, sarà sottoposto a un editing (opera, appunto, di Kenneth Wapnick) che lo renderà più leggibile, pubblicato nel 1975, tradotto in varie lingue e divulgato tramite seminari e videocassette. Centinaia di gruppi di studio in tutto il mondo fanno oggi capo a due fondazioni americane impegnate a proteggere l’integrità del Corso: la Foundation for Inner Peace (FIP) e la collegata Foundation for A Course in Miracles (FACIM), che dall’originaria sede di di Roscoe (New York), dopo tredici anni si è trasferita presso Temecula, in California. Le citate fondazioni hanno ingaggiato da anni battaglie legali contro organizzazioni concorrenti – in particolare contro la New Christian Church of Full Endeavor, che fa capo alla Endeavor Academy, con sede a Lake Delton, nel Wisconsin, e il Circle of Atonement (COA) di Sedona (Arizona) – per la tutela dei diritti di copyright del Corso. I diritti d’autore sul corso appartenevano fino al 1999 alla FIP, mentre la FACIM svolgeva un’opera di tipo divulgativo ed educativo; nel 1999 tali diritti sono stati ceduti dalla FIP alla FACIM (con, sullo sfondo, una licenza per vari paesi concessa per cinque anni nel 1996 al colosso editoriale Viking Penguin, ora Penguin Putnam, e ulteriori cause legali contro terzi). Né Helen Schucman né Bill Thetford sono stati particolarmente attivi nella divulgazione del Corso, che pure hanno seguito con simpatia. Nel frattempo, altri esponenti del New Age e della professione psicologica (in particolare Gerald Jampolsky e Marianne Williamson) hanno cominciato a scrivere interpretando in vari modi A Course in Miracles, con l’approvazione o meno delle fondazioni “ufficiali”, con cui del resto non sono in contatto molti dei gruppi di studio che, anche in Italia, cominciano a configurare quello che in senso lato sembra proprio un movimento spirituale. Il Corso offre anzitutto una nozione di Dio inteso come Spirito (Mind) impersonale e indifferenziato. Avvertendo che il suo uso di una terminologia cristiana (e non, per esempio, orientale) dipende dal contesto culturale in cui detta e in cui deve farsi comprendere, la “Voce” parla di “creazione”, ma si tratta di una “estensione” dell’essere di Dio e quindi piuttosto di una emanazione. Inoltre “Dio non ha creato il mondo”: la sua unica “creazione” è il Figlio di Dio. Nella sua autentica essenza, ciascuno di noi è una parte o un frammento dell’unico Figlio di Dio, che non può realmente essere separato da Dio. A questo punto il Corso inserisce un mito di sapore gnostico, e narra che il Figlio di Dio, per qualche ragione, “si addormenta” e “sogna” di voler diventare Creatore come Dio. Questo “sogno” è, già di per sé, una rivolta contro Dio, l’unico Creatore, con la conseguente nascita dell’ego che crede di essere separato da Dio. Dal canto suo, Dio si accorge che il Figlio si è addormentato e sognava, ma non conosce il contenuto del suo sogno. Pertanto “chiama all’esistenza” (emana) lo Spirito Santo, e lo incarica di “svegliare” il Figlio. Ma quest’ultimo interpreta la venuta dello Spirito come un giudizio destinato a mettere in luce la sua colpevolezza per essersi separato da Dio. In realtà questa separazione – ultimamente impossibile – fa parte del contenuto del sogno, ma il Figlio, assalito da sensi di colpa, non se ne accorge e “proietta” la sua falsa credenza nella separazione da Dio in un illusorio “mondo fisico”, frammentando il suo ego di sogno in migliaia di ego che si identificano con la fisicità (a sua volta illusoria) dei loro corpi, e credono di essere anch’essi separati ciascuno dall’altro e, tutti, da Dio. Anziché svegliarsi, dopo la venuta dello Spirito Santo il Figlio di Dio cade ancora più in profondità nel suo sogno di separazione. L’esistenza dell’ego dipende dalla sua falsa credenza nella separazione da Dio, nonché nel peccato e nella colpa (che sono sinonimo della separazione, la quale esiste, ma soltanto nel sogno). Giacché il peccato e la colpa producono dolore e paura, l’ego li “proietta” sulla “realtà” (presunta) del mondo esterno e degli altri. È perché l’ego si sente colpevole e peccaminoso che giudica gli altri colpevoli e peccaminosi; è perché l’ego si sente (sempre a causa del sogno) corrotto che si inventa un mondo corrotto. La dinamica del sogno dell’ego (che è sempre un frammento dell’unico sogno del Figlio di Dio) si nota in modo particolare nelle “relazioni speciali” con i familiari, con le persone che si amano e così via. La “proiezione” è evidente quando si tratta di relazioni di odio, ma non è meno presente nelle relazioni dette di “amore”, che sono semplicemente una proiezione egoistica dei propri bisogni che derivano dal sogno. Giacché – continuando il sogno – questi bisogni non possono mai essere veramente soddisfatti, l’amore ben presto si trasformerà in ansia, in risentimento e talora finalmente anche in odio. Se si risalirà la china, lo si farà soltanto manipolando l’altro e inducendo in lui un senso di colpa, il che permetterà di ricostruire una relazione falsamente chiamata “amore”. Qui sta la radice dei mali del mondo. Per superarli lo Spirito Santo ci propone di “accettare la redenzione”, che è sinonimo di “correzione” della falsa credenza secondo cui siamo vittime del peccato e della colpa e, finalmente, risveglio dal sogno. La tecnica del risveglio è il “perdono”, il che tuttavia non significa affatto perdonare le colpe e i “peccati” degli altri. Questo significherebbe soltanto perpetuare il sogno secondo cui esistono colpe e peccati. Quando si crede di essere stati aggrediti o offesi da qualcuno, “il perdono riconosce che quello che hai pensato che il tuo fratello ti abbia fatto non è successo. Non perdona i peccati e li rende reali. Vede, semplicemente, che non c’è nessun peccato. E in questa visione tutti i vostri peccati sono perdonati”. L’esempio più chiaro di questo atteggiamento è la crocifissione di Gesù Cristo, che non è l’unico Figlio di Dio (tutti siamo frammenti dell’unico Figlio di Dio) ma solo il primo che si è ricordato di esserlo. Gesù non è affatto morto per i nostri peccati (non esistono peccati): “Il significato reale della crocifissione sta nell’apparente intensità dell’assalto di alcuni dei Figli di Dio contro un altro” e nella dimostrazione che “l’assalto che, giudicato dal punto di vista dell’ego, sembra il più oltraggioso, in realtà non conta”. “Non conta” perché in realtà il male e l’aggressione – anche nella forma più violenta mostrata dalla crocifissione – non esistono. Già nel suo primo messaggio, la “Voce” afferma che “questo corso può essere riassunto in modo molto semplice in questo modo: Nulla di reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste. Qui si trova la pace di Dio”. Se ci si convince di questo non ci sarà più peccato, né male, né morte, perché tutto deriva dal “sogno”. Così, “non c’è morte, ma solo credenza nella morte” un’affermazione che riecheggia anche il New Thought e la Christian Science (in cui Bill Thetford era stato allevato nella sua prima giovinezza), benché i “miracoli” di cui parla il Corso – “trasmesso” in un ambiente di professori di psicologia – appartengano più al mondo della psiche che a quello dei corpi; si curano le relazioni umane difficili più di quanto non si curino le malattie. La pubblicazione, nel 1999, di una traduzione italiana – di fatto, una delle oramai molteplici traduzioni ufficiali e autorizzate – del Corso a opera di Isabella Popani, Fulvio Merlino e Sergio Pestarino, ha costituito un importante avvenimento culturale per l’ambiente New Age del nostro Paese. Sarebbe però un errore pensare che il Corso rappresenti tutto il New Age. Infatti, accentua in modo tutto particolare l’aspetto gnostico e lancia un sospetto metafisico sulla materia e sul mondo che, qualunque cosa ne pensino certi critici del New Age, non è in realtà condiviso dall’intera corrente. Come dichiara la curatrice dell’edizione italiana Isabella Popani, la traduzione ha richiesto cinque anni di lavoro e molta fatica, tanto più a fronte delle linee guida espresse dalla FIP affinché la versione in una lingua differente sia la più aderente possibile all’originale inglese. Oggi i traduttori del Corso – pur avvalendosi anche di altri collaboratori – svolgono il ruolo di referenti e contatti ufficiali per l’Italia della Foundation for A Course in Miracles: il principale strumento di riferimento e coordinamento è rappresentato dal sito Internet ufficiale e autorizzato dalla stessa Foundation for A Course in Miracles: Un Corso in Miracoli (UCIM), dove sono pubblicizzati i corsi e le iniziative organizzati su tutto il territorio nazionale e volti alla conoscenza o all’introduzione al Corso. La stessa Popani, autorizzata a insegnare Un corso in miracoli dalla Foundation for A Course in Miracles, è stata responsabile – insieme a Gabriella Delfante di Settimo Torinese (Torino) – dell’Associazione Inner Light con sede a Masate, alla periferia di Milano presso la stessa abitazione della Popani, finché quest’ultima – nell’aprile 2003 – si trasferisce a Massignano (Ascoli Piceno), con l’intento di realizzare un centro residenziale di ospitalità destinato a chi ha intenzione di approfondire i contenuti del Corso, di seguire le varie attività formative della Popani oppure di trascorrere un periodo di tranquillità. Accanto alle attività direttamente legate a Un Corso in Miracoli, Isabella Popani – che è Resource Person (Persona di riferimento) della Findhorn Foundation in Italia dal 1986 e dal 1987 organizza viaggi per gli italiani che non conoscono l’inglese presso la stessa Fondazione – svolge attività di formazione, motivazione e sviluppo personale sia presso il suo centro sia sul territorio nazionale. In particolare, le sue attività, oltre alla diffusione della conoscenza di Un Corso in Miracoli, si articolano nelle seguenti aree: gruppi di crescita personale e spirituale, counselling individuale, formazione sui nuovi approcci alla leadership, alla comunicazione, alla soluzione e mediazione di conflitti, team-building e – in particolare – Il Gioco della Trasformazione, ovvero un seminario (il cui marchio è registrato) nato nella presso la comunità di Findhorn (in Scozia) negli anni 1970, che ha lo scopo di riflettere – per citare la presentazione a cura della stessa Popani – “il modo in cui giochiamo la nostra vita: le risorse, gli ostacoli, i miracoli, i momenti di depressione o blocco… Ma qualunque sia la situazione in cui ci si trova, in un contesto amorevole, con un numero molto limitato di persone (6 max), troverai risposte insperate. Con l’aiuto ed il sostegno degli Angeli e tanto altro ancora”. B.: La traduzione italiana del testo è Un corso in miracoli, Armenia, Milano 1999. La Foundation For A Course In Miracles pubblica trimestralmente la newsletter The Lighthouse. I “puristi” preferiscono non affiancare al testo opere che, come quelle di Gerard Jampolsky e Marianne Williamson (pure in parte tradotte in italiano), non hanno in ogni caso alcuna particolare autorità interpretativa nella corrente. Sulle controversie cfr. D. Patrick Miller, The Complete Story of the Course. The History, the People, and the Controversies Behind a Course in Miracles, Fearless Books, Berkeley (California) 1997. La teoria del corso TEORIA DI UN CORSO IN MIRACOLI (adattata dal Glossary-Index di Un corso in miracoli, quarta edizione) Kenneth Wapnick, Ph.D. Un corso in miracoli fa distinzione tra due mondi: quello di Dio e quello dell’ego, conoscenza e percezione, verità ed illusione. Parlando in senso stretto, ogni aspetto del mondo della percezione post-separazione riflette l’ego. Tuttavia il Corso suddivide ulteriormente il mondo della percezione in mente sbagliata e mente corretta. All’interno di questa struttura il Corso usa quasi sempre il termine “ego” per denotare la mente sbagliata, mentre la mente corretta è il dominio dello Spirito Santo, Che insegna il perdono come correzione dell’ego. Così possiamo parlare di tre sistemi di pensiero: la Mente Una, che appartiene alla conoscenza, e la mente sbagliatae la mente corretta che riflettono il mondo della percezione. La nostra discussione seguirà questa visione tripartita della mente. La tabella di cui sopra riassume la descrizione che il Corso fa della mente. Dovrebbe essere esaminata in congiunzione con i seguenti riferimenti del Corso che affrontano la relazione tra spirito e mente, spirito ed ego ed i tre livelli della mente: T-1.V.5 T-3.IV.2-6 T-4.I.2-3 T-7.IX.1-4 L-pI.96.3-5 C-1 Un corso in miracoli è quindi scritto su due livelli, che riflettono due divisioni di base. Il primo livello presenta la differenza tra la Mente Una e la mente separata, mentre il secondo mette a confronto, all’interno della mente separata, la mente corretta e quella sbagliata. In questo primo livello, per esempio, il mondo ed il corpo sono illusioni fatte dall’ego, e quindi diventano il simbolo della separazione. Il secondo livello si relaziona a questo mondo dove crediamo di essere. Qui il mondo ed il corpo sono neutrali e possono servire uno dei due propositi: per la mente sbagliata dell’ego essi sono strumenti per rinforzare la separazione; per la mente corretta sono strumenti di insegnamento dello Spirito Santo attraverso i quali impariamo le Sue lezioni di perdono. A questo livello le illusioni si riferiscono all’errata percezione dell’ego, vedendo ad esempio l’attacco anziché una richiesta di amore, il peccato invece dell’errore. Così il Corso si focalizza sui nostri pensieri, non sulle loro manifestazioni esterne che sono in realtà proiezioni di questi pensieri. Come esso dice: “Questo è un corso sulla causa e non sull’ef-fetto”(T.21.VII.7:8). Veniamo portati a non cercare di cambiare il mondo (effetto), ma a cambiare la nostra mente (causa) riguardo al mondo (T-21.In.1:7). Quando la lezione 193 afferma: “Perdonerò, e questo scomparirà” (L-pI.193.13:3), intende che la nostra percezione del problema e di qualsiasi dolore che viene da questa percezione scompare, non necessariamente l’espressione fisica del problema. Per esempio, se la pioggia minaccia dei programmi pianificati e porta contrarietà o disappunto, non dovremmo pregare per avere il sole, ma piuttosto per avere aiuto nel guardare il tempo inclemente come un’opportunità che abbiamo scelto per imparare una lezione di perdono che lo Spirito Santo ci può insegnare. Questo non significa negare che l’ego può fare o influenzare il mondo fisico. Tuttavia, siccome questo mondo fisico è di per sé illusorio, un risultato dei nostri pensieri, l’enfasi del Corso è sulla correzione di questi pensieri errati o che creano in maniera errata, i quali sono sempre la vera fonte di qualsiasi problema. Questa correzione permette allora all’Amore dello Spirito Santo di dirigere il nostro comportamento nel mondo. Mente Una La Mente Una di Cristo è il mondo del Cielo o conoscenza: il mondo prima della separazione dello spirito, dell’amore, della verità, dell’eternità e della realtà dove l’unità della creazione di Dio – la somma di tutti i Suoi Pensieri – è intatta. E’ lo stato naturale della diretta comunicazione con Dio e la Sua creazione che esisteva prima che la mente del Figlio di Dio pensasse alla separazione. In questo stato viene mantenuta la perfetta unità della Trinità. La Trinità consiste di: 1) Dio, il Padre; 2) Suo Figlio, Cristo, il nostro vero Sé; e 3) lo Spirito Santo, la Voce che parla per Dio. Le nostre creazioni sono incluse nella Seconda Persona della Trinità e sono le estensioni del nostro Sé, o spirito. La Seconda Persona della Trinità non è identificata esclusivamente c on Gesù, che è parte del Cristo come lo siamo tutti noi. Mente sbagliata L’ego consiste di tre concetti fondamentali: il peccato: il credere che ci siamo separati da Dio; la colpa: l’esperienza d’aver peccato, d’aver fatto qualcosa di sbagliato che emana dal nostro credere i aver attaccato Dio usurpando il Suo ruolo di Causa Prima, facendo di noi la nostra prima causa; e la paura: l’emozione che inevitabilmente segue alla colpa, poiché viene dal nostro credere nel peccato e si basa sul nostro pensiero che meritiamo d’essere puniti dal dio di vendetta inventato dall’ego. Per assicurare la propria sopravvivenza, l’ego attrae continuamente a sé la colpa, poiché la colpa prova la realtà del peccato ed è il peccato che da nascita all’ego. Una volta che ha stabilito che la colpa è reale, l’ego insegna di non accostarci mai ad essa né tantomeno di guardarla, poiché dice che o saremo distrutti da un dio arrabbiato e vendicativo – un dio fatto dall’ego, di fatto, per soddisfare il suo scopo – che intende punirci per il nostro peccato contro di lui, oppure saremo annientati nell’oblio della nostra nullità. Questa paura mantiene intatte la colpa e il peccato, perché se non li vediamo come decisione nella nostra mente non potremo mai cambiare la nostra credenza in essi Lasciati con quest’ansia e questo terrore portato dalla paura di Dio, possiamo solo fare ricorso all’ego per avere aiuto, dal momento che Dio è diventato il nostro nemico. Il piano di salvezza dell’ego dalla colpa è in due parti: la prima è la negazione, dove spingiamo la colpa fuori dalla nostra consapevolezza, sperando che non vedendo il problema esso non ci sarà, La seconda parte consiste nel proiettare la colpa, dopo che l’abbiamo negata, su un altro, sperando magicamente di esserne liberati ponendola inconsciamente al di fuori di noi. La proiezione ha due forme principali: le relazioni di odio speciale e di amore speciale. Nelle relazioni di odio speciale l’odio che abbiamo verso di noi e la colpa vengono trasferiti sugli altri, rendendoli responsabili della miseria che proviamo, La nostra rabbia, o attacco, tentano di giustificare la proiezione, rinforzando la colpa negli altri per i peccati che noi abbiamo proiettato. Le relazioni di amore speciale hanno lo stesso obiettivo di proiettare la colpa, sebbene la forma differisca enormemente. La nostra colpa insegna che siamo vuoti, irrealizzati, incompleti e bisognosi, tutti aspetti del principio di scarsità. Credendo che questa mancanza non potrà mai essere corretta, cerchiamo fuori di noi le persone che possono completarci. L’amore speciale, così, assume questa forma: ho certi bisogni speciali che Dio non può soddisfare, ma tu, che sei una persona con attributi speciali, puoi soddisfarli per me. Quando lo fai io ti amo. Quando non lo fai il mio amore si trasforma in odio. Il mondo dell’ego diventa diviso in nemici (odio speciale) o salvatori-idoli (amore speciale), e la vera Identità di Cristo negli altri viene oscurata. Il giudizio, che si basa sempre sul passato anziché sull’accettazione nel presente, è il principio guida dell’ego. Attraverso le relazioni speciali l’ego sostiene la propria esistenza mantenendo la colpa, poiché l’usare gli altri per incontrare i propri bisogni costituisce un attacco, e qualsiasi forma di attacco rinforza la colpa. Questo mette in moto il ciclo colpa-attacco, dove più grande è la colpa, più grande diventa il bisogno di proiettarla attaccando gli altri tramite le nostre relazioni speciali, che semplicemente aggiungono altra colpa aumentando così il bisogno di proiettarla. La mente sbagliata dell’ego è un sogno di separazione, che si esprime più chiaramente nel mondo fisico che è stato fatto come un “attacco a Dio” (L.pII.3..2:1). L’esistenza del corpo è di malattia, sofferenza e morte, che testimonia l’apparente realtà del corpo come opposto allo spirito che non può mai soffrire dolore o morire. La crocifissione è per il Corpo il simbolo dell’ego, poiché rappresenta il credere nell’attacco e nel sacrificio, dove la conquista di uno dipende dalla perdita di un altro. Tutti gli aspetti del mondo separato sono illusioni, dal momento che ciò che è di Dio non può mai essere separato da Lui e pertanto ciò che sembra separato da Dio non può essere reale. Questo viene espresso dal principio del Corso “le idee non lasciano la loro fonte”: noi siamo un’Idea (o Pensiero) nella Mente di Dio che non ha mai lasciato la sua Fonte. Mente corretta Lo Spirito Santo è la risposta di Dio alla separazione, e viene chiamata Espiazione il Suo piano di disfare l’ego. Un corso in miracoli impiega molti termini che riflettono il piano dello Spirito Santo ed ognuno di essi è un sinonimo virtuale dell’altro. Essi includono il miracolo, il perdono, la salvezza, la guarigione, il mondo reale, la vera percezione, la visione, il volto di Cristo, la ragione, la giustizia, l’istante santo, la relazione santa, la funzione, il sogno felice, la Seconda Venuta, la Parola di Dio, il Giudizio Universale (Finale), la resurrezione, la redenzione, la correzione, il risveglio ed il disfacimento. Questi termini, che appartengono al mondo separato della percezione, si riferiscono al processo (il miracolo) che corregge le nostre mal percezioni, spostandoci dall’ascolto della voce dell’ego, di peccato, colpa paura, alla Voce di perdono dello Spirito Santo. In questo modo le relazioni speciali o non sante diventano sante. Senza queste relazioni non avremmo modo di essere liberati dalla colpa che l’ego ci ha insegnato a sotterrare attraverso la negazione ed a mantenere attraverso la proiezione. Lo Spirito Santo capovolge i piani dell’ego cambiando lo scopo della proiezione in una opportunità di vedere in un altro modo questa colpa che neghiamo, riportandola dunque di nuovo dentro di noi, il che ci permette alla fine di cambiare la nostra mente al riguardo. Mentre la pratica del perdono, o disfacimento della colpa, viene normalmente sperimentato come complesso ed a lungo termine, può essere essenzialmente compreso come un processo a tre fasi (vedi ad esempio T-5.VII.6; L-pI.23.5; L-pI.70.1-4; L-pI.196.7-11). Il primo passo capovolge la proiezione poiché ci rendiamo conto che la colpa non è in un altro ma in noi stessi. Secondo, ora che la colpa è stata portata alla nostra attenzione e riconosciamo che la sua fonte è in noi, disfiamo questa decisione scegliendo di vederci come i Figli di Dio senza colpa anziché i figli colpevoli dell’ego. Questi due passi sono nostra responsabilità; il passo finale è dello Spirito Santo, il Quale è ora in grado di prendere la colpa che gli abbiamo affidato e ci consente di guardarla con il Suo Amore al nostro fianco e così senza giudizio né colpa. Questo guardare senza giudizio, con un sorriso gentile, è il significato del perdono. Usando il Libro degli esercizi come nostra guida, ci alleniamo col tempo ad ascoltare la Voce dello Spirito Santo, imparando che ogni cosa è un’opportunità per imparare il perdono (L-pI.193). I riferimenti riportati col titolo di periodi di instabilità e portare l’oscurità (le illusioni) alla luce (verità), insieme alla lezione 284 del libro degli esercizi, ben illustrano questo processo-aspetto di perdono. Essi riflettono la difficoltà quasi inevitabile che emerge quando si inizia a prendere seriamente le lezioni dello Spirito Santo, e ci permette di portare in superficie nella nostra coscienza la colpa negata profondamente. Quando la nostra colpa è finalmente disfatta, poiché la mente corretta ha corretto la mente sbagliata, il ponte verso il mondo reale è completo. Il ricordo di Dio fa capolino all’interno della nostra mente poiché sono state eliminate tutte le interferenze e vediamo il volto di Cristo in tutti. Questo mondo di illusione e separazione finisce nel momento in cui Dio fa l’ultimo passo, giungendo a noi ed elevandoci a Lui. Ripristinati alla Mente Una di Cristo, “siamo a casa dove… [Dio] vuole che siamo” (T-31-VIII.12:8). Queste pagine sono state tradotte e pubblicate con il permesso della Foundation for A Course in Miracles®. Un Corso In Miracoli: Come È Nato, Cos’è, Cosa Dice. PREFAZIONE* Questa prefazione è stata scritta nel 1977, in risposta alle molte richieste di avere una breve introduzione a Un corso in miracoli. Le prime due parti – Come è nato, Cos’è – sono state scritte da Helen Schucman. La parte finale – Cosa dice – è stata scritta tramite il processo di dettato interiore descritto nella prefazione stessa. Com’è nato Un corso in miracoli ebbe inizio con l’improvvisa decisione di due persone di unirsi con uno scopo comune. I loro nomi erano Helen Schucman e William Thetford. Professori di Psicologia Clinica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Columbia University di New York City. Non ha importanza chi fossero, eccetto che la loro storia dimostra che con Dio tutto è possibile. Erano tutt’altro che spirituali. La relazione tra di loro era difficile e spesso tesa, e la loro preoccupazione era di essere accettati personalmente e professionalmente, oltre che sul loro status sociale. In generale avevano un considerevole investimento nei valori del mondo. La loro vita non era assolutamente in accordo con nulla di ciò che il Corso affermava. Helen, colei che ha ricevuto il materiale, descrive così se stessa: Psicologa, educatrice, di idee tradizionaliste, atea, lavoravo in un ambiente altamente accademico e prestigioso. E poi accadde qualcosa che scatenò una serie di eventi che non avrei mai potuto prevedere. Il capo del mio dipartimento mi disse inaspettatamente di essere stanco dei sentimenti di rabbia e aggressività che i nostri atteggiamenti riflettevano e concluse con: “Ci deve essere un altro modo”. Come se non stessi aspettando altro, concordai di aiutarlo a trovarlo. Evidentemente questo Corso è l’altro modo. Sebbene la loro intenzione fosse seria, ebbero grandi difficoltà ad iniziare la loro impresa comune. Ma avevano dato allo Spirito Santo la “piccola disponibilità” che, come il Corso stesso doveva ripetutamente sottolineare, è sufficiente per metterLo in grado di usare qualsiasi situazione per il Suoi scopi e fornirle il Suo potere. Continuando il resoconto di Helen in prima persona: La scrittura vera e propria fu preceduta da tre mesi sorprendenti, durante questo periodo Bill mi suggerì di scrivere i sogni altamente simbolici e le descrizioni delle strane immagini che mi arrivavano. Sebbene mi fossi maggiormente abituata all’inaspettato in quel periodo, fui non di meno molto sorpresa quando scrissi: “Questo è un corso in miracoli”. Quello fu il modo in cui la Voce mi si presentò. Non emetteva alcun suono, ma sembrava darmi una specie di rapida dettatura interiore che scrivevo in un blocco per stenografia. Lo scrittura non era mai automatica. Poteva essere interrotta in qualsiasi momento e ripresa più tardi. Mi creava grande disagio, ma non mi accadde mai seriamente di fermarmi. Mi sembrava che fosse un compito speciale che avevo consentito di completare in qualche modo, da qualche parte. Rappresentava una impresa collaborativa tra Bill e me, e molto del suo significato, ne sono sicura, si trova in questo. Scrivevo ciò che la Voce “diceva” e il giorno seguente lo leggevo a Bill, che lo batteva a macchina, sotto mia dettatura. Credo che anche lui avesse il suo compito speciale. Senza il suo sostegno ed il suo incoraggiamento non sarei mai stata in grado di adempiere al mio. L’intero processo occupò circa sette anni. Il testo venne per primo, poi il libro degli esercizi per gli studenti e, infine, il manuale per gli insegnanti. Sono stati fatti solo alcuni piccoli cambiamenti. Nel testo sono stati inseriti i titoli e i sottotitoli dei capitoli e sono stati omessi alcuni dei riferimenti più personali che si trovavano all’inizio. Per il resto il materiale è sostanzialmente immutato. I nomi dei collaboratori della registrazione del Corso non appaiono sulla copertina perché il Corso può e dovrebbe bastare da solo. Non è proposto perché diventi la base per un altro culto. Il suo unico scopo è fornire un modo attraverso il quale alcune persone saranno in grado di trovare il loro Insegnante Interiore. Cos’è Come sottintende il titolo, il Corso è organizzato come uno strumento di insegnamento. Consiste di tre libri: il testo di [633] pagine, il libro degli esercizi per gli studenti di [474] pagine e il manuale per gli insegnanti di [85] pagine. L’ordine in cui gli studenti scelgono di usare i libri ed il modo in cui li studiano dipendono dai loro bisogni e dalle loro preferenze particolari. Il programma di studi che il Corso propone è concepito attentamente ed è spiegato, passo dopo passo, sia a livello teorico che pratico. Pone la sua enfasi sull’applicazione piuttosto che sulla teoria e sull’esperienza piuttosto che sulla teologia. Afferma chiaramente che “una teologia universale è impossibile, ma un’esperienza universale non è solamente possibile, ma necessaria” (Manuale pag. [71]). Sebbene adotti una terminologia cristiana, il Corso tratta temi spirituali universali. Sottolinea che è solo una versione del programma di studi universale. Ce ne sono molti altri e questo differisce dagli altri solo nella forma. Tutti, alla fine, con¬ducono a Dio. Il testo è in gran parte teorico e stabilisce i concetti su cui si basa il sistema di pensiero del Corso. Le sue idee contengono il fondamento per le lezioni del libro degli esercizi. Senza le applicazioni pratiche che il libro di esercizi fornisce, il testo rimarrebbe, in gran parte, una serie di astrazioni che non sarebbero affatto sufficienti a portare il rovesciamento del sistema di pensiero a cui mira il Corso. Il libro degli esercizi contiene 365 lezioni, una per ogni giorno dell’anno. Tuttavia non è necessario fare le lezioni esattamente con questa scansione, e si potrebbe voler rimanere su una lezione particolarmente attraente per più di un giorno. Le istruzioni sottolineano solo di non tentare di fare più di una lezione al giorno. La natura pratica del libro degli esercizi è sottolineata dall’introduzione alle sue lezioni, che pone la sua enfasi sull’esperienza tramite l’applicazione piuttosto che sull’impegnarsi preventivamente in un obiettivo spirituale. Alcune delle idee presentate nel libro degli esercizi ti risulteranno difficili da credere, altre potranno sembrare alquanto sbalorditive. Questo non ha alcuna importanza. Ti viene semplicemente chiesto di applicare le idee secondo le istruzioni date. Non ti si chiede affatto di giudicarle. Ti si chiede solo di usarle. È il loro uso che darà loro significato per te e ti mostrerà che sono vere. Ricorda solo questo: non è necessario che tu creda alle idee, non è necessario che tu le accetti e nemmeno che tu le accolga volentieri. Ad alcune opporrai attiva resistenza. Niente di tutto ciò ha importanza, né ridurrà la loro efficacia. Ma non permetterti di fare eccezioni nell’applicare le idee contenute in questo libro di esercizi, e qualunque siano le tue reazioni ad esse, usale. Non viene richiesto nulla più di questo. (Libro degli esercizi pag. 2). Infine, il manuale per gli insegnanti, che è scritto sotto forma di domande e risposte, fornisce le risposte ad alcune delle domande che più verosimilmente uno studente potrebbe porre. Include anche la chiarificazione di un certo numero di termini usati nel Corso, spiegandoli all’interno della cornice teorica del testo. Il Corso non afferma alcuna finalità, né le lezioni del libro degli esercizi sono intese a portare a compimento l’apprendimento dello studente. Alla fine il lettore viene lasciato nelle mani del suo Insegnante Interiore Che dirigerà tutto l’apprendimento successivo come ritiene opportuno. Sebbene il Corso sia di ampie prospettive, la verità non può essere limitata ad alcuna forma finita, come viene riconosciuto chiaramente nell’affermazione che si trova alla fine del libro degli Esercizi: Questo Corso è l’inizio, non la fine… Non ti vengono più assegnate lezioni specifiche, poi-ché non ce n’è più bisogno. D’ora in avanti ascolta solo la Voce che parla per Dio… Egli dirigerà i tuoi sforzi, dicendoti esattamente cosa fare, come dirigere la tua mente e quando venire a Lui in silenzio, chiedendo la Sua guida sicura e la Sua Parola certa. (Libro degli esercizi, pag. [473]). Cosa dice Nulla di ciò che è reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste. In questo si trova la pace di Dio. Così inizia Un corso in miracoli. Esso fa una distinzione fondamentale tra ciò che è reale e ciò che non lo è: tra la conoscenza e la percezione. La conoscenza è la verità, sotto un’unica legge: la legge dell’amore o di Dio. La verità è inalterabile, eterna e per niente ambigua. Può non essere riconosciuta, ma non può essere modificata. Si applica ad ogni cosa creata da Dio, e solo ciò che Lui ha creato è reale. Va al di là di ogni apprendimento perché è al di là del tempo e dell’andamento delle cose. Essa non ha opposti, non ha inizio né fine. Semplicemente è. Il mondo della percezione, d’altro canto, è il mondo del tempo, del cambiamento, dell’inizio e della fine. È basato sull’interpretazione, non sui fatti. È il mondo della nascita e della morte, basato sul credere nella scarsità, nella perdita, nella separazione e nella morte. Esso viene imparato, non donato, è selettivo nella sua enfasi sulla percezione, instabile nel suo funzionamento e inesatto nelle sue interpretazioni. Rispettivamente dalla conoscenza e dalla percezione emergono due distinti sistemi di pensiero, che sono opposti in ogni aspetto. Nel regno della conoscenza non esiste alcun pensiero separato da Dio, poiché Dio e la Sua Creazione condividono una sola Volontà. Il mondo della percezione, tuttavia, nasce dalla credenza negli opposti ed in volontà separate, perennemente in conflitto gli uni con gli altri e con Dio. Ciò che la percezione vede e sente sembra essere reale perché permette di portare alla consapevolezza solo ciò che è conforme ai desideri di chi percepisce. Ciò porta ad un mondo di illusioni, un mondo che ha bisogno di costanti difese proprio perché non è reale. Quando sei stato catturato nel mondo della percezione, sei catturato in un sogno. Non puoi sfuggirvi senza aiuto, poiché ogni cosa che i tuoi sensi ti mostrano testimonia semplicemente la realtà del sogno. Dio ha fornito la Risposta, la sola Via d’uscita, il vero Aiutante. La funzione della Sua Voce, il Suo Spirito Santo, è di mediare tra i due mondi. Egli può fare ciò perché, mentre da un lato conosce la verità, dall’altro riconosce anche le nostre illusioni, pur senza credere in esse. L’obiettivo dello Spirito Santo è quello di aiutarci ad uscire dal mondo dei sogni insegnandoci come capovolgere il nostro sistema di pensiero e disimparare i nostri errori. Il perdono è il grande aiuto nell’apprendimento offertoci dallo Spirito Santo per compiere questo capovolgimento del nostro sistema di pensiero. Tuttavia il Corso ha la sua specifica definizione di cos’è in realtà il perdono, proprio come ha una propria definizione del mondo. Il mondo che noi vediamo riflette la nostra propria struttura di riferimento interna – le idee dominanti, i desideri e le emozioni che si trovano nella nostra mente. “La proiezione fa la percezione” (Testo pag. [419]). Prima guardiamo dentro, decidiamo il tipo di mondo che vogliamo vedere e poi proiettiamo questo mondo all’esterno, facendolo diventare la verità come noi la vediamo. Lo rendiamo vero attraverso la nostra interpretazione di ciò che stiamo vedendo. Se stiamo usando la nostra percezione per giustificare i nostri errori – la nostra rabbia, i nostri impulsi di attacco, la nostra mancanza di amore, qualunque sia la forma che assume – vedremo un mondo malvagio, di distruzione, cattiveria, invidia e disperazione. Dobbiamo imparare a perdonare tutto ciò, non perché siamo “bravi” o “caritatevoli”, ma perché ciò che vediamo non è vero. Abbiamo distorto il mondo con le nostre difese distorte e pertanto vediamo ciò che non c’è. Quando impariamo a riconoscere i nostri errori di percezione, impariamo anche a guardare al di là di essi o a “perdonare”. Allo stesso tempo perdoneremo noi stessi, superando i nostri distorti concetti del sé per giungere al Sé che Dio ha creato in noi e che noi siamo. Il peccato viene definito come “mancanza di amore” (Testo pag. [11]). Poiché l’amore è tutto ciò che c’è, nella visione dello Spirito Santo il peccato è un errore da correggere, piuttosto che una cattiveria da punire. I nostri sensi di inadeguatezza, debolezza ed incompletezza vengono dal nostro forte investimento nel “principio di scarsità” che governa l’intero mondo dell’illusione. Da questo punto di vista, cerchiamo negli altri ciò che sentiamo mancante in noi stessi. Noi “amiamo” un altro in modo da ottenere qualcosa noi stessi. Questo, di fatto, è ciò che passa per amore nel mondo del sogno. Non ci può essere errore più grande di questo, poiché l’amore è incapace di chiedere qualsiasi cosa. Solo le menti si possono veramente unire, e nessun uomo può separare ciò che Dio ha unito (Testo pag. [335]). È comunque solo al livello della Mente Cristica che la vera unione è possibile, e di fatto non l’abbiamo mai perduta. Il “piccolo io” cerca di accrescersi con l’approvazione dall’esterno, il possesso esterno e “l’amore” esterno. Il Sé che Dio ha creato non ha bisogno di niente. È per sempre completo, al sicuro, amato ed amorevole. Cerca di condividere piuttosto che ottenere, di estendere piuttosto che proiettare. Non ha bisogni e desidera unirsi agli altri solo per la loro reciproca consapevolezza di abbondanza. Le relazioni speciali del mondo sono distruttive, egoistiche e puerilmente egocentriche. Eppure, se offerte allo Spirito Santo, queste relazioni possono diventare la cosa più santa sulla terra – i miracoli che indicano il cammino verso il ritorno al Cielo. Il mondo usa le sue relazioni speciali come arma definitiva per escludere e come dimostrazione della separazione. Lo Spirito Santo le trasforma in lezioni perfette di perdono e risveglio dal sogno. Ciascuna di esse è un’opportunità per guarire le percezioni e correggere gli errori. Ciascuna di esse è un’altra opportunità di perdonare se stessi perdonando l’altro. E ciascuna di esse diventa ancora un altro invito per lo Spirito Santo e per ricordare Dio. La percezione è una funzione del corpo e pertanto rappresenta un limite alla consapevolezza. La percezione vede attraverso gli occhi del corpo e sente con le orecchie del corpo. Evoca le risposte limitate che il corpo produce. Il corpo appare essere ampiamente auto motivato ed indipendente, eppure in realtà risponde solo alle intenzioni della mente. Se la mente vuole usarlo per una qualsiasi forma di attacco, esso diventa preda di malattia, invecchiamento e decadimento. Se invece la mente accetta lo scopo che lo Spirito Santo assegna al corpo, esso diventa un’utile via di comunicazione con gli altri, invulnerabile fintanto che ce n’è bisogno, per essere lasciato dolcemente da parte quando il suo uso è finito. Di per sé, esso è neutrale, come lo è ogni cosa nel mondo della percezione. Che venga usato per gli obiettivi dell’ego o dello Spirito Santo dipende interamente da ciò che la mente vuole. L’opposto del vedere attraverso gli occhi del corpo è rappresentato dalla visione del Cristo, che riflette forza invece che debolezza, unità invece che separazione ed amore invece che paura. L’opposto del sentire con le orecchie del corpo è la comunicazione attraverso la Voce che parla per Dio, lo Spirito Santo, che dimora in ciascuno di noi. La Sua Voce sembra distante e difficile da ascoltare in quanto quella dell’ego, che parla per il piccolo sé separato, sembra essere più forte. In realtà è il contrario. Lo Spirito Santo parla con inconfondibile chiarezza e richiamo irresistibile. Nessuno di coloro che scelgono di non identificarsi con il corpo può rimanere sordo al Suo messaggio di liberazione e di speranza, né può mai mancare di accettare gioiosamente la visione di Cristo al posto della miserevole visione che ha di se stesso. La visione del Cristo è il dono dello Spirito Santo, l’alternativa di Dio all’illusione della separazione ed al credere nella realtà del peccato, della colpa e della morte. È la sola correzione a tutti gli errori di percezione, la riconciliazione degli apparenti opposti sui quali si basa questo mondo. La sua dolce luce mostra ogni cosa da un altro punto di vista, riflettendo il sistema di pensiero che emerge dalla conoscenza e rendendo il ritorno a Dio non solo possibile ma inevitabile. Ciò che veniva visto come un’ingiustizia fatta da uno a qualcun’altro ora diventa una richiesta di aiuto ed un richiamo all’unione. Peccato, malattia ed attacco vengono visti come errate percezioni che chiedono di essere guarite con dolcezza ed amore. Le difese vengono messe da parte perché dove non c’è attacco non c’è bisogno di difese. I bisogni dei nostri fratelli diventano i nostri, poiché essi stanno facendo con noi il viaggio che procede verso Dio. Senza di noi essi perderebbero la strada. Senza di essi noi non potremo mai trovare la nostra. Il perdono è sconosciuto in Cielo, dove l’averne bisogno sarebbe inconcepibile. Comunque in questo mondo il perdono è una correzione necessaria per tutti gli errori che abbiamo fatto. Offrire il nostro perdono è il solo modo che abbiamo per ottenerlo, poiché riflette la legge del Cielo secondo la quale dare e ricevere sono la stessa cosa. Il Cielo è lo stato naturale di tutti i figli di Dio come Lui li ha creati. Tale è la loro realtà per sempre. Non è cambiata per il solo fatto che è stata dimenticata. Il perdono è il mezzo tramite il quale ricorderemo. Attraverso il perdono il modo di pensare del mondo sarà capovolto. Il mondo perdonato diventerà la porta del Cielo poiché grazie alla sua misericordia potremo finalmente perdonarci. Non mantenendo più nessuno prigioniero nella colpa, saremo liberi. Riconoscendo Cristo in tutti i nostri fratelli riconosceremo la Sua Presenza in noi stessi. Dimenticando tutti i nostri errori di percezione, e con niente del nostro passato che ci trattenga ed ostacoli, potremo ricordare Dio. L’apprendimento non può andare oltre questo. Quando saremo pronti, Dio Stesso farà il passo finale per il nostro ritorno a Lui. *Prefazione pubblicata in Un Corso In Miracoli (Foundation For Inner Peace – Macro Edizioni 2014 ©)A Course in Miracles (also referred to as ACIM or the Course) is a 1976 book by Helen Schucman. The underlying premise is that the greatest "miracle" is the act of simply gaining a full "awareness of love's presence" in one's own life.[1] Schucman claimed that the book had been dictated to her, word for word, via "inner dictation" from Christ.[2][3] The book is considered to have borrowed from various New Age movement literature.[4][5] The Course consists of three sections: the "Text", "Workbook for Students", and "Manual for Teachers". Written from 1965 to 1972, some distribution occurred via photocopies before a hardcover edition was published in 1976 by the Foundation for Inner Peace.[6] The copyright and trademarks, which had been held by two foundations, were revoked in 2004[6] after lengthy litigation, because the earliest versions had been circulated without a copyright notice.[7][8] Throughout the 1980s annual sales of the book steadily increased each year; however the largest growth in sales occurred in 1992 after Marianne Williamson discussed the book on The Oprah Winfrey Show,[6] with more than two million volumes sold.[6] The book has been called everything from "New Age psychobabble"[9] to "a Satanic seduction"[6] to "The New Age Bible".[10] According to Olav Hammer, the psychiatrist and bestselling author Gerald G. Jampolsky has been among the most effective promoters of the Course. His first book, Love is Letting go of Fear, which is based on the principles of the Course, was published in 1979 and after being endorsed on Johnny Carson's show went on to sell over three million copies by 1990.[11] Contents 1 Origins 2 Reception 3 Associated works 4 See also 5 References 6 External links Origins A Course in Miracles was written as a collaborative venture between Schucman and William ("Bill") Thetford. In 1958, Schucman began her professional career at Columbia-Presbyterian Medical Center in New York City as Thetford's research associate.[12][13] In 1965, at a time when their weekly office meetings had become so contentious that they both dreaded them, Thetford suggested to Schucman that "[t]here must be another way".[14] Schucman believed that this interaction acted as a stimulus, triggering a series of inner experiences that were understood by her as visions, dreams, and heightened imagery, along with an "inner voice" which she identified as Jesus. She said that on October 21, 1965, an "inner voice" told her: "This is a Course in Miracles, please take notes." Schucman said that the writing made her very uncomfortable, though it never seriously occurred to her to stop.[15] The next day, she explained the events of her "note taking" to Thetford. To her surprise, Thetford encouraged her to continue the process. He also offered to assist her in typing out her notes as she read them to him. The transcription the next day repeated itself regularly for many years. In 1972, the dictation of the three main sections of the Course was completed, with some additional minor dictation coming after that point.[16] Kenneth Wapnick helped edit the book and founded the Foundation for A Course in Miracles Reception Since it went on sale in 1976, the text has been translated into 22 languages.[17] The book is distributed globally, spawning a range of organized groups.[18] Wapnick said that "if the Bible were considered literally true, then (from a biblical literalist's viewpoint) the Course would have to be viewed as demonically inspired".[19] Though a friend of Schucman, Thetford, and Wapnick, Catholic priest Benedict Groeschel criticized ACIM and related organizations. Finding some elements of ACIM to be "severe and potentially dangerous distortions of Christian theology", he wrote that it is "a good example of a false revelation"[20] and that it has "become a spiritual menace to many".[21] The evangelical editor Elliot Miller says that Christian terminology employed in ACIM is "thoroughly redefined" to resemble New Age teachings. Other Christian critics say that ACIM is "intensely anti-biblical" and incompatible with Christianity, blurring the distinction between creator and created and forcefully supporting the occult and New Age worldview.[4] Olav Hammer locates A Course in Miracles in the tradition of channeled works from those of Madam Blavatsky through to the works of Rudolf Steiner and notes the close parallels between Christian Science and the teachings of the Course.[22] Alternatively it can be seen more broadly as part of the tradition of mystical literature described in William James' The Varieties of Religious Experience and Aldous Huxley's The Perennial Philosophy. In "'Knowledge is Truth': A Course in Miracles as Neo-Gnostic Scripture" in Gnosis: Journal of Gnostic Studies, Simon J. Joseph outlines the relationship between the Course and Gnostic thinking.[23] Daren Kemp also considers ACIM to be neo-Gnostic.[24] The Skeptic's Dictionary describes ACIM as "a minor industry" that is overly commercialized and characterizes it as "Christianity improved". Robert T. Carroll wrote that the teachings are not original but are culled from "various sources, east and west". He adds that it has gained increased popularity as New Age spirituality writer Marianne Williamson promoted a variant.[5] Associated works Two works have been described as extensions of A Course in Miracles, Gary Renard's 2003 The Disappearance of the Universe and Marianne Williamson's A Return to Love, published in 1992.[6][25][26][27] The Disappearance of the Universe, published in 2003 by Fearless Books, was republished by Hay House in 2004.[28] Publishers Weekly reported that Renard's examination of A Course in Miracles influenced his book.[29] See also icon Books portal Copyright on religious works References A Course in Miracles. Foundation for Inner Peace. Introduction, Page 1. Retrieved December 29, 2017. "ACIM: About the Scribes". acim.org. Foundation for Inner Peace. Retrieved December 29, 2017. Foundation for Inner Peace (1992). A Course in Miracles: Combined Volume (2nd ed.). Glen Ellen, Calif.: The Foundation. pp. vii–viii. ISBN 0-9606388-9-X. Retrieved December 29, 2017. 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The word Urtext means original text, and is often used to refer to the original manuscript of a musical score or literary work. The Urtext differs from the standard Course in several important ways. This version is such a version and has been referenced to the First Edition to facilitate easy referencing when discussing parts with you in Study Groups and online. I hope you enjoy this online version and that it helps you to bring more peace, Love and gratitude into your life! The Preface to A Course in Miracles I. Introduction to A Course in Miracles 1. CHAPTER ONE: INTRODUCTION TO MIRACLES I. Introduction to Miracles II. Distortion of Miracle Impulses 2. CHAPTER TWO: THE ILLUSION OF SEPARATION I. Introduction II. The Reinterpretation of Defenses III. Healing as Release from Fear IV. Fear as Lack of Love V. The Correction for Lack of Love VI. The meaning of the last Judgment 3. CHAPTER THREE: RETRAINING THE MIND I. Introduction II. Special Principles for Miracle Workers III. Atonement without Sacrifice IV. Miracles as Accurate Perception V. Perception versus Knowledge VI. Conflict and the Ego VII. The Loss of Certainty VIII. Judgment and the Authority Problem IX. Creating versus the Self 4 .CHAPTER FOUR: THE ROOT OF ALL EVIL I. Introduction II. Right Teaching and Right Learning III. The Ego and False Autonomy IV. Love without Conflict V. The Escape from Fear VI. The Ego-Body Illusion VII. The Constant State VIII. Creation and Communication IX. True Rehabilitation 5. CHAPTER FIVE: HEALING AND WHOLENESS I. Introduction II. Healing as Joining III. The Mind of the Atonement IV. The Voice for God V. The Guide to Salvation VI. Therapy and Teaching VII. The Two Decisions VIII. Time and Eternity IX. The Eternal Fixation 6. CHAPTER SIX: ATTACK AND FEAR I. Introduction II. The Message of the Crucifixion III. The Uses of Projection IV. The Relinquishment of Attack V. The Only Answer Va. To Have – Give All to All Vb. To Have Peace – teach peace to Learn It Vc. Be Vigilant Only for God and His Kingdom 7. CHAPTER SEVEN: THE CONSISTENCY OF THE KINGDOM I. Introduction II. Bargaining Versus Healing III. The Laws of the Mind IV. The Unified Curriculum V. The Recognition of Truth VI. Healing and the Changelessness of Mind VII. From Vigilance to Peace VIII. The Total Commitment IX. The Defense of Conflict X. The Extension of the Kingdom XI. The Confusion of Strength and Weakness XII.The State of Grace 8. CHAPTER EIGHT: THE JOURNEY BACK I. Introduction II. The Direction of the Curriculum III. The Rationale for Choice IV. The Holy Encounter V. The Light of the World VI. The Power of Joint Decision VII. Communication and the Ego – Body Equation VIII. The Body as Means or End IX. Healing as Corrected Perception X. The Acceptance of Reality XI. The Answer to Prayer 9. CHAPTER NINE: THE CORRECTION OF ERROR I. Introduction II. Sanity and Perception III. Atonement as a Lesson in Sharing IV. The Unhealed Healer V. The Awareness of the Holy Spirit VI. Salvation and God’s Will VII. Grandeur Versus Grandiosity VIII. The Inclusiveness of Creation IX. The Decision to Forget X. Magic Versus Miracles XI. The Denial of God 10. CHAPTER TEN: GOD AND THE EGO I. Introduction II. Projection Versus Extension III. The Willingness for Healing IV. From Darkness to Light V. The Inheritance of God’s Son VI. The Dynamics of the Ego VII. Experience and Perception VIII. The Problem and the Answer 11. CHAPTER ELEVEN: GOD’S PLAN FOR SALVATION I. Introduction II. The Judgment of the Holy Spirit III. The Mechanism of Miracles IV. The Investment in Reality V. Seeking and Finding VI. The Sane Curriculum VII. The Vision of Christ VIII. The Guide for Miracles IX. Reality and Redemption X. Guiltlessness and Invulnerability 12. CHAPTER TWELVE: THE PROBLEM OF GUILT I. Introduction II. Crucifixion By Guilt III. The Fear of Redemption IV. Healing and Time V. The Two Emotions VI. Finding the Present VII. Attainment of the Real World 13. CHAPTER THIRTEEN: FROM PERCEPTION TO KNOWLEDGE I. Introduction II. The Role of Healing III. The Shadow of Guilt IV. Release and Restoration V. The Guarantee of Heaven VI. The Testimony of Miracles VII. The Happy Learner VIII. The Decision for Guiltlessness IX. The Way of Salvation 14. CHAPTER FOURTEEN: BRINGING ILLUSIONS TO TRUTH I. Introduction II. Guilt and Guiltlessness III. Out of the Darkness IV. Perception Without Deceit V. The Recognition of Holiness VI. The Shift to Miracles VII. The Test of Truth 15. CHAPTER FIFTEEN: THE PURPOSE OF TIME I. Introduction II. The Uses of Time III. Time and Eternity IV. Littleness versus Magnitude V. Practicing the Holy Instant VI. The Holy Instant and Special Relationships VII. The Holy Instant and the Laws of God VIII. The Holy Instant and Communication IX. The Holy Instant and Real Relationships X. The Time of Christ XI. The End of Sacrifice 16. CHAPTER SIXTEEN: THE FORGIVENESS OF ILLUSIONS I. Introduction II. True Empathy III. The Magnitude of Holiness IV. The Reward of Teaching V. Illusion and Reality of Love VI. Specialness and Guilt VII. The Bridge to the Real World VIII The End of Illusions 17. CHAPTER SEVENTEEN: THE FORGIVENESS AND HEALING I. Introduction II. Fantasy and Distorted Perception III. The Forgiven World IV. Shadows of the Past V. Perception and the Two Worlds VI. The Healed Relationship VII. Practical Forgiveness VIII. The Need for Faith IX. The Conditions of Forgiveness 18. CHAPTER EIGHTEEN: THE DREAM AND THE REALITY I. Introduction II. Substitution as a Defense III. The Basis of the Dream IV. Light in the Dream V. The Little Willingness VI. The Happy Dream VII. Dreams and the Body VIII. I Need Do Nothing IX. The Purpose of the Body X. The Delusional Thought System XI. The Passing of the Dream 19. CHAPTER NINETEEN: BEYOND THE BODY I. Introduction II. Healing the Mind III. Sin Versus Error IV. The Unreality of Sin V. Obstacles to Peace – a) The Desire to Get Rid of It | The Attraction of Guilt b) The Belief that the Body is vulnerable for what it offers | Pleasure and Pain c) The Attraction of Death | The Incorruptible Body d) The Fear of God | The Lifting of the Veil 20. CHAPTER TWENTY: THE PROMISE OF THE RESURRECTION I. Introduction II. Holy Week III. Thorns and Lilies IV. Sin as an Adjustment V. Entering the Ark VI. Heralds of Eternity VII. The Temple of the Holy Spirit VIII. The Consistency of Means and End IX. The Vision of Sinlessness 21. CHAPTER TWENTY ONE: THE INNER PICTURE I. Introduction II. The Imagined World III. The Responsibility for Sight IV. Faith Belief and Vision V. The Fear to Look Within VI. Reason and Perception VII. Reason and Correction VIII. Perception and Wishes IX. The Inner Shift 22. CHAPTER TWENTY TWO – SALVATION AND THE HOLY RELATIONSHIP I. Introduction II. The Message of the Holy Relationship III. Your Brother’s Sinlessness IV. Reason and the Holy Relationship V. The Branching of the Road VI. Weakness and Defense VII. Freedom and the Holy Spirit 23. CHAPTER TWENTY THREE: THE WAR AGAINST YOURSELF I. Introduction II. The Irreconcilable Beliefs III. The Laws of Chaos IV. Salvation Without Compromise V. The Fear of Life 24. CHAPTER TWENTY FOUR: SPECIALNESS AND SEPARATION I. Introduction II. Specialness as a Substitute for Love III. The Treachery of Specialness IV. The Forgiveness of Specialness V. Specialness and Salvation VI. The Resolution of the Dream VII. Salvation from Fear VIII. The Meeting Place 25. CHAPTER TWENTY FIVE: THE REMEDY I. Introduction II. The Appointed Task III. The Saviour from the Dark IV. The Fundamental Law of Perception V. The Joining of Minds VI. The State of Sinlessness VII. The Special Function VIII. Commuting the Sentence IX. The Principle of Salvation X. The Justice of Heaven 26. CHAPTER TWENTY SIX: THE TRANSITION I. Introduction II. The Sacrifice of Oneness III. The Forms of Error IV. The Borderland V. Where Sin Has Left VI. The Little Hindrance VII. The Appointed Friend VIII. Review of Principles IX. The Immediacy of Salvation X. For They Have Come XI. The Remaining Task 27. CHAPTER TWENTY SEVEN: THE BODY AND THE DREAM I. Introduction II. The Picture of the Crucifixion III. The Fear of Healing IV. The Symbol of the Impossible V. The Quiet Answer VI. The Healing Example VII. The Purpose of Pain VIII. The Illusion of Suffering IX. The Hero of the Dream 28. CHAPTER TWENTY EIGHT: THE PRESENT MEMORY I. Introduction II. The Present Memory III. Reversing Effect and Cause IV. The Agreement to Join V. The Greater Joining VI. The Alternate to Dreams of Fear VII. The Secret Vows VIII. The Beautiful Relationship 29. CHAPTER TWENTY NINE: THE AWAKENING I. Introduction II. The Closing of the Gap III. The Coming of the Guest IV. God’s Witness V. Dream Roles VI. The Changeless Dwelling-Place VII. Forgiveness and Peace VIII. The Lingering Illusion IX. Christ and Anti-Christ X. The Forgiving Dream 30. CHAPTER THIRTY: THE NEW BEGINNING I. Introduction II. Rules For Decision III. Freedom of Will IV. Beyond All Idols V. The Truth Behind Illusions VI. The Only Purpose VII. The Justification for Forgiveness VIII. The New Interpretation IX. Changeless Reality 31. CHAPTER THIRTY ONE: THE SIMPLICITY OF SALVATION I. Introduction II. The Illusion of an Enemy III. The Self-Accused IV. The Real Alternative V. Self Concept Versus Self VI. Recognizing the Spirit VII. The Saviour’s Vision VIII. Choose Once Again Text: A Course in Miracles A-Course-in-Miracles-Original-Edition What Bill typed from Helen’s shorthand notebooks eventually became referred to by Helen and Bill as the Urtext. The word Urtext means original text, and is often used to refer to the original manuscript of a musical score or literary work. The Urtext differs from the standard Course in several important ways. This version is such a version and has been referenced to the First Edition to facilitate easy referencing when discussing parts with you in Study Groups and online. I hope you enjoy this online version and that it helps you to bring more peace, Love and gratitude into your life! The Preface to A Course in Miracles I. Introduction to A Course in Miracles 1. CHAPTER ONE: INTRODUCTION TO MIRACLES I. Introduction to Miracles II. Distortion of Miracle Impulses 2. CHAPTER TWO: THE ILLUSION OF SEPARATION I. Introduction II. The Reinterpretation of Defenses III. Healing as Release from Fear IV. Fear as Lack of Love V. The Correction for Lack of Love VI. The meaning of the last Judgment 3. CHAPTER THREE: RETRAINING THE MIND I. Introduction II. Special Principles for Miracle Workers III. Atonement without Sacrifice IV. Miracles as Accurate Perception V. Perception versus Knowledge VI. Conflict and the Ego VII. The Loss of Certainty VIII. Judgment and the Authority Problem IX. Creating versus the Self 4 .CHAPTER FOUR: THE ROOT OF ALL EVIL I. Introduction II. Right Teaching and Right Learning III. The Ego and False Autonomy IV. Love without Conflict V. The Escape from Fear VI. The Ego-Body Illusion VII. The Constant State VIII. Creation and Communication IX. True Rehabilitation 5. CHAPTER FIVE: HEALING AND WHOLENESS I. Introduction II. Healing as Joining III. The Mind of the Atonement IV. The Voice for God V. The Guide to Salvation VI. Therapy and Teaching VII. The Two Decisions VIII. Time and Eternity IX. The Eternal Fixation 6. CHAPTER SIX: ATTACK AND FEAR I. Introduction II. The Message of the Crucifixion III. The Uses of Projection IV. The Relinquishment of Attack V. The Only Answer Va. To Have – Give All to All Vb. To Have Peace – teach peace to Learn It Vc. Be Vigilant Only for God and His Kingdom 7. CHAPTER SEVEN: THE CONSISTENCY OF THE KINGDOM I. Introduction II. Bargaining Versus Healing III. The Laws of the Mind IV. The Unified Curriculum V. The Recognition of Truth VI. Healing and the Changelessness of Mind VII. From Vigilance to Peace VIII. The Total Commitment IX. The Defense of Conflict X. The Extension of the Kingdom XI. The Confusion of Strength and Weakness XII.The State of Grace 8. CHAPTER EIGHT: THE JOURNEY BACK I. Introduction II. The Direction of the Curriculum III. The Rationale for Choice IV. The Holy Encounter V. The Light of the World VI. The Power of Joint Decision VII. Communication and the Ego – Body Equation VIII. The Body as Means or End IX. Healing as Corrected Perception X. The Acceptance of Reality XI. The Answer to Prayer 9. CHAPTER NINE: THE CORRECTION OF ERROR I. Introduction II. Sanity and Perception III. Atonement as a Lesson in Sharing IV. The Unhealed Healer V. The Awareness of the Holy Spirit VI. Salvation and God’s Will VII. Grandeur Versus Grandiosity VIII. The Inclusiveness of Creation IX. The Decision to Forget X. Magic Versus Miracles XI. The Denial of God 10. CHAPTER TEN: GOD AND THE EGO I. Introduction II. Projection Versus Extension III. The Willingness for Healing IV. From Darkness to Light V. The Inheritance of God’s Son VI. The Dynamics of the Ego VII. Experience and Perception VIII. The Problem and the Answer 11. CHAPTER ELEVEN: GOD’S PLAN FOR SALVATION I. Introduction II. The Judgment of the Holy Spirit III. The Mechanism of Miracles IV. The Investment in Reality V. Seeking and Finding VI. The Sane Curriculum VII. The Vision of Christ VIII. The Guide for Miracles IX. Reality and Redemption X. Guiltlessness and Invulnerability 12. CHAPTER TWELVE: THE PROBLEM OF GUILT I. Introduction II. Crucifixion By Guilt III. The Fear of Redemption IV. Healing and Time V. The Two Emotions VI. Finding the Present VII. Attainment of the Real World 13. CHAPTER THIRTEEN: FROM PERCEPTION TO KNOWLEDGE I. Introduction II. The Role of Healing III. The Shadow of Guilt IV. Release and Restoration V. The Guarantee of Heaven VI. The Testimony of Miracles VII. The Happy Learner VIII. The Decision for Guiltlessness IX. The Way of Salvation 14. CHAPTER FOURTEEN: BRINGING ILLUSIONS TO TRUTH I. Introduction II. Guilt and Guiltlessness III. Out of the Darkness IV. Perception Without Deceit V. The Recognition of Holiness VI. The Shift to Miracles VII. The Test of Truth 15. CHAPTER FIFTEEN: THE PURPOSE OF TIME I. Introduction II. The Uses of Time III. Time and Eternity IV. Littleness versus Magnitude V. Practicing the Holy Instant VI. The Holy Instant and Special Relationships VII. The Holy Instant and the Laws of God VIII. The Holy Instant and Communication IX. The Holy Instant and Real Relationships X. The Time of Christ XI. The End of Sacrifice 16. CHAPTER SIXTEEN: THE FORGIVENESS OF ILLUSIONS I. Introduction II. True Empathy III. The Magnitude of Holiness IV. The Reward of Teaching V. Illusion and Reality of Love VI. Specialness and Guilt VII. The Bridge to the Real World VIII The End of Illusions 17. CHAPTER SEVENTEEN: THE FORGIVENESS AND HEALING I. Introduction II. Fantasy and Distorted Perception III. The Forgiven World IV. Shadows of the Past V. Perception and the Two Worlds VI. The Healed Relationship VII. Practical Forgiveness VIII. The Need for Faith IX. The Conditions of Forgiveness 18. CHAPTER EIGHTEEN: THE DREAM AND THE REALITY I. Introduction II. Substitution as a Defense III. The Basis of the Dream IV. Light in the Dream V. The Little Willingness VI. The Happy Dream VII. Dreams and the Body VIII. I Need Do Nothing IX. The Purpose of the Body X. The Delusional Thought System XI. The Passing of the Dream 19. CHAPTER NINETEEN: BEYOND THE BODY I. Introduction II. Healing the Mind III. Sin Versus Error IV. The Unreality of Sin V. Obstacles to Peace – a) The Desire to Get Rid of It | The Attraction of Guilt b) The Belief that the Body is vulnerable for what it offers | Pleasure and Pain c) The Attraction of Death | The Incorruptible Body d) The Fear of God | The Lifting of the Veil 20. CHAPTER TWENTY: THE PROMISE OF THE RESURRECTION I. Introduction II. Holy Week III. Thorns and Lilies IV. Sin as an Adjustment V. Entering the Ark VI. Heralds of Eternity VII. The Temple of the Holy Spirit VIII. The Consistency of Means and End IX. The Vision of Sinlessness 21. CHAPTER TWENTY ONE: THE INNER PICTURE I. Introduction II. The Imagined World III. The Responsibility for Sight IV. Faith Belief and Vision V. The Fear to Look Within VI. Reason and Perception VII. Reason and Correction VIII. Perception and Wishes IX. The Inner Shift 22. CHAPTER TWENTY TWO – SALVATION AND THE HOLY RELATIONSHIP I. Introduction II. The Message of the Holy Relationship III. Your Brother’s Sinlessness IV. Reason and the Holy Relationship V. The Branching of the Road VI. Weakness and Defense VII. Freedom and the Holy Spirit 23. CHAPTER TWENTY THREE: THE WAR AGAINST YOURSELF I. Introduction II. The Irreconcilable Beliefs III. The Laws of Chaos IV. Salvation Without Compromise V. The Fear of Life 24. CHAPTER TWENTY FOUR: SPECIALNESS AND SEPARATION I. Introduction II. Specialness as a Substitute for Love III. The Treachery of Specialness IV. The Forgiveness of Specialness V. Specialness and Salvation VI. The Resolution of the Dream VII. Salvation from Fear VIII. The Meeting Place 25. CHAPTER TWENTY FIVE: THE REMEDY I. Introduction II. The Appointed Task III. The Saviour from the Dark IV. The Fundamental Law of Perception V. The Joining of Minds VI. The State of Sinlessness VII. The Special Function VIII. Commuting the Sentence IX. The Principle of Salvation X. The Justice of Heaven 26. CHAPTER TWENTY SIX: THE TRANSITION I. Introduction II. The Sacrifice of Oneness III. The Forms of Error IV. The Borderland V. Where Sin Has Left VI. The Little Hindrance VII. The Appointed Friend VIII. Review of Principles IX. The Immediacy of Salvation X. For They Have Come XI. The Remaining Task 27. CHAPTER TWENTY SEVEN: THE BODY AND THE DREAM I. Introduction II. The Picture of the Crucifixion III. The Fear of Healing IV. The Symbol of the Impossible V. The Quiet Answer VI. The Healing Example VII. The Purpose of Pain VIII. The Illusion of Suffering IX. The Hero of the Dream 28. CHAPTER TWENTY EIGHT: THE PRESENT MEMORY I. Introduction II. The Present Memory III. Reversing Effect and Cause IV. The Agreement to Join V. The Greater Joining VI. The Alternate to Dreams of Fear VII. The Secret Vows VIII. The Beautiful Relationship 29. CHAPTER TWENTY NINE: THE AWAKENING I. Introduction II. The Closing of the Gap III. The Coming of the Guest IV. God’s Witness V. Dream Roles VI. The Changeless Dwelling-Place VII. Forgiveness and Peace VIII. The Lingering Illusion IX. Christ and Anti-Christ X. The Forgiving Dream 30. CHAPTER THIRTY: THE NEW BEGINNING I. Introduction II. Rules For Decision III. Freedom of Will IV. Beyond All Idols V. The Truth Behind Illusions VI. The Only Purpose VII. The Justification for Forgiveness VIII. The New Interpretation IX. Changeless Reality 31. CHAPTER THIRTY ONE: THE SIMPLICITY OF SALVATION I. Introduction II. The Illusion of an Enemy III. The Self-Accused IV. The Real Alternative V. Self Concept Versus Self VI. Recognizing the Spirit VII. The Saviour’s Vision VIII. Choose Once Again Chapter 1: Introduction to Miracles, Section 1: Principles of Miracles A-Course-in-Miracles-Original-Edition Original Edition P3; Sparkly Edition P 1; Third Edition P 3; 1. 1:1 The first thing to remember about miracles is that there is no order of difficulty among them. One is not harder or bigger than another. They are all the same. 2. 2 Miracles do not matter. They are quite unimportant. 3. 3 They occur naturally as an expression of love. The real miracle is the love that inspires them. In this sense, everything that comes from love is a miracle. a. This explains the first point related to the lack of order. ALL expressions of love are maximal. b. This is why the “thing in itself” does not matter. The only thing that matters is the Source, and this is far beyond human evaluation. (Questions and Answers relating to the first three points.) QUESTION: (Helen): Would you regard this communication as a kind of miracle? ANSWER: There is nothing special or surprising about this at all. The ONE thing that happened was the Universal Miracle which was the experience of intense love that you have felt. (Don’t get embarrassed by the idea of love. Embarrassment is only a form of fear, and actually a particularly dangerous form because it reflects egocentricity. Do not feel guilty about the fact that you are doubting this. Just re-read them and their truth will come to you. I love you, and I am not afraid or embarrassed or doubtful. MY strength will support you, so don’t worry, and leave the rest to me. But when you see Bill, be SURE you tell him how much he helped you through by giving you the right message, and don’t bother with worrying about how you received it. That doesn’t matter either. You were just afraid.) (Helen fearful in taxi about a communication which related to Dave’s healing and Jonathan’s hernia. She thought it would be safer to dissociate the two. Instructions were: refer to point 1 and re-read NOW.) 4. All miracles mean Life, and God is the giver of Life. He will direct you VERY specifically. (Plan ahead is good advice in this world, where you should and must control and direct where you have accepted responsibility. But the Universal Plan is in more appropriate hands. You will know all you need to know. Make NO attempts to plan ahead in this respect.) 5. Miracles are habits, and should be involuntary. They should not be under conscious control. Consciously selected miracles are usually misguided, and this will make the talent useless. 6. Miracles are natural. When they do NOT occur something has gone wrong. 7. Miracles are everyone’s right, but purification is necessary first. 8. Miracles are a form of healing. They supply a lack, and are performed by those who have more for those who have less. 9. Miracles are a kind of exchange. Like all expressions of love, which are ALWAYS miraculous in the true sense, the exchange reverses the physical laws. 10. A miracle is a reversal of the physical order because it brings more love to the giver AND the receiver. (A miracle is misunderstood when it is regarded as a spectacle.) 11. The use of miracles as a spectacle to INDUCE belief is wrong. They are really used for and by believers. (Helen has some fear about 11 and doubt about 9 and 10. Probably doubt induced by fear of 11). (When you say, “If you want me to I will” please add “and if you DON’T want me to I won’t.” This is the RIGHT use of inhibition. There has to be SOME control over learning for channelizing purposes. Remember retroactive inhibition which should be easy enough for you. Sometimes the new learning is the more important, and HAS to inhibit the old. It’s a form of correction.) 12. Prayer is the medium of miracles. Prayer is the natural communication of the Created with the Creator. Through prayer, love is received, and through miracles love is expressed. 12a. Miracles are thought-creations. Thought can create lower-order or higher-order realities. This is the basic distinction between intellectualization and thinking. One creates the physical, and the other the spiritual, and we believe in what we create. 13. A miracle is a beginning and an ending. It thus abolishes time. It is always an affirmation of re-birth, which seems to go back, but really goes forward. It undoes the past in the present, and thus releases the future. 14. Miracles attest to truth. They are convincing because they arise from conviction. Without conviction, they deteriorate into magic, which is mindless, and therefore destructive, or rather, the uncreative use of Mind. 15. Each day should be devoted to miracles. (God created time so that man could use it creatively, and convince himself of his own ability to create. Time is a teaching device, and a means to an end. It will cease when it is no longer useful for facilitating learning.) (SPECIAL INSTRUCTIONS: Notes on this course have to be taken only under good learning conditions. The same goes for review periods. I will tell you when, but REMEMBER TO ASK.) 16. Miracles are teaching devices for demonstrating that it is more blessed to give than to receive. They simultaneously increase the reserve strength of the giver, and supply the lack of strength in the receiver. BE VERY CAREFUL in interpreting this. INSTRUCTIONS: The purpose of this course is integration. I told you that you will not be able to use it right until you have taken it. As long as your identification vacillates, (and Bill’s is weak) you cannot accept the gift that belongs to you. You are still vacillating between recognizing the gift and throwing it away. Bill regards himself as too weak to accept it. You do not yet know its healing power. After you have passed the course, you will accept it and keep it and use it. That is the final exam, which you will have no trouble in passing. Midterm marks are not entered on the permanent record. 17. Miracles are the transcendence (absence) of the body. They are sudden shifts into invisibility, away from lower order reality. That is why they heal. 18. A miracle is a service. It is the maximal service that one soul can render another. It is a way of loving your neighbor as yourself. The doer recognizes his own and his neighbor’s inestimable value simultaneously. (This is why no areas of hatred can be retained. If you retain them, your own value is no longer inestimable, because you are evaluating it as X or infinity minus that amount. This is meaningless mathematically, which uses the term “inestimable” only in the very literal sense. Pun intended especially for Bill, (who originally did not get it.) Intended as a special sign of love.) 19. Miracles make minds one in God. They depend on the cooperation because the Sonship is the sum of all the Souls God created. Miracles, therefore, rest on the law and order of eternity, not of time. 20. Miracles reawaken the awareness that the spirit, not the body, is the altar of truth. This is the recognition that leads to the healing power of the miracle. a. Miracles are an industrial necessity. Industry depends on cooperation, and cooperation depends on miracles. (see /acim page 4) b. Miracles are cobwebs of iron. They unite human frailty to the strength of God. (Helen considered changing “iron” to “steel”. CORRECTION: No. Steel would NOT be a better word. Steel is very useful but it would have to be tempered by fire. Iron is the raw material. The point of miracles is that they replace fire, thus making it unnecessary.) (continued below) 21. Miracles are natural expressions of total forgiveness. Through miracles, man accepts God’s forgiveness by extending it to others. The second step is inherent in the first, because light cannot tolerate darkness. Light dispels darkness automatically, by definition. 22. EXPLANATORY INSTRUCTIONS: Miracles are associated with fear only because of the fallacy that darkness can hide. Man believes that what he cannot see does not exist, and his physical eyes cannot see in the dark. This is a very primitive solution, and has led to a denial of the spiritual eye, which always depends on light. Remember the Biblical injunction: “May I never forget that THINE eye is ever upon me, beholding the evil and the good.” There are two stages, one lower and one higher, which are involved in the escape from darkness: a) The recognition that darkness CANNOT hide. This usually does entail fear. b) The recognition that there is nothing you WANT to hide, even if you could. This brings escape from fear. Corrections re point 21 (cobwebs of iron.) “This is upside down as stated. The part about ‘uniting human frailty with the strength of God’ is all right, but the explanation stops too soon. If iron is the ‘raw material’, cobwebs can’t become the iron. That is only the way it seems, because cobwebs are associated with the frailty and iron with strength. If you look carefully at the phrasing, you will see it is reversed (one point already tells you that miracles reverse the physical or lower order laws.) The raw material, iron, is heavy but crude, and stands for the body, which is a crude creation. The cobweb concept is closer to how the body SHOULD be regarded, e., as an airy and temporary home, which can just be blown away with a slight breeze. Point 21 should read: “A miracle reawakens the awareness that the spirit, and not the body, is the altar of Truth. This is the recognition that leads to the healing power of the miracle.” 23. A miracle rearranges the order of perception, and places the levels in their true perspective. This heals at all levels, because all sickness comes from confusing the levels. (Tell Bill about the idea (which is still dim to Helen) that the reason is not that you both distantiate, doubt, or cannot believe. It is more of a reaction formation against a pull which you both recognize is so intense that you are afraid that you will be uprooted. But remember that a cobweb is really stronger than the iron, if you see it properly. This fear is also why you couldn’t get the point straight.) By the way, it is not true that you are both JUST SCRIBES. You might remember that the Scribes were very wise and holy men and are even sometimes spelled with a capital S. If you want to go further, you might change the meaning of ‘just’ from ‘merely’ to ‘honest’, a term used in the Bible in association with ‘might’ or ‘strength.’ Tell Bill you couldn’t make that pun if the original phrasing had been singular. (Helen aside about liking ‘assumption of failure’ more.) ANSWER: It was cuter, but this one MEANS more. The REAL reason you don’t like it is because it refers to you in a VERY lofty position. This makes you nervous.) CORRECTION: And don’t lose sight of the emphasis on cooperation, or the NOT SINGULAR. That point about “industrial necessity” should read “corporate”, referring to the body of Christ which is a way of referring to the Church. But the Church of God is only the sum of the souls he created, which IS the corporate body of Christ. Correct to read: “A Miracle makes souls one in God”, and leave in the next part about cooperation. FURTHER CORRECTION: “God” should read ” Christ”. The Father and the Son are not identical, but you CAN say “Like Father, LIKE Son.” (Remind Bill to get another notebook. I don’t give up as easily as HE does. If I could get YOU to listen, which was a miracle in itself, I can get him to register. He should appreciate this more than anyone else, having had some trouble with this problem himself.) “LORD HEAL ME” IS THE ONLY LEGITIMATE PRAYER. This also means “Lord atone for me,” because the only thing man should pray for is forgiveness. He has everything else. Now take this personally, and listen to Divine logic: If, when you have been forgiven, you have everything else, and If you have been forgiven, Then you HAVE everything else. This happens to be the simplest of all propositions. IF P then Q P Therefore, Q The real question is, is P true. If you will review the evidence, I think you will find this inescapable. I went on very personal record to this effect, and I am the only completely True Witness for God. You have every right to examine MY credentials – in fact, I urge you to do so. You haven’t read the Bible in years. SPECIAL EXPLANATORY NOTE: As soon as you (Helen and Bill) have entered the second phase, you will be not only willing to enter into communion, but will also understand peace and joy. Your commitment is not yet total. That is why you still have more to learn than to teach. When your equilibrium stabilizes, you can teach AS MUCH as you learn. This will give you the proper sense of balance. Meanwhile, remember that NO EFFORT IS WASTED. Unless you remember this, you cannot avail yourself of MY efforts, which are limitless. (Have a good day.) Since only eternity is real, why not use the illusion of time constructively? You might remember that “underneath are the Everlasting Arms.” BIBLICAL QUOTATION: ” If you are ashamed of me before men, I will be ashamed of you before God.” (Helen’s question of misquote.) is interpreted as a threat ONLY as long you remain in the first step. (see middle of p. 3 for steps.) What it REALLY means is that if you are ashamed of me (or embarrassed by love), you will project and therefore make it impossible for me to reach you. Make every effort you can NOT to do this. I will help you as much as you will let me. 24. Miracles make time and tide wait for all men. They can heal the sick and raise the dead because man himself made both death and taxes, and can abolish both. Note: Tax also means “strain”. (One definition for miracles is: “That which, or one who, is of surpassing excellence or merit.”) (from Dictionary, third definition.) YOU are a miracle. God creates only “that which, or one who, is of surpassing excellence or merit”. Man is capable of this kind of creation, too, being in the image and likeness of his own Creator. Anything else is only his own nightmare, and does not exist. Only the Creations of Light are real. 25. Miracles are a part of an interlocking chain of forgiveness which, when completed, is the Atonement. This process works all the time and in all dimensions of time. (example given of Helen’s report rewrite for Esther: Esther had hurt something you loved, by writing a report you regarded as very bad. You atoned for her by writing one in her name that was very good. Actually, it was not your responsibility professionally to do this, but because you DO love the Shield you recognized that in this case, you ARE your brother’s keeper. While you did not cancel Esther’s sin (later defined as “lack of love”) you DID cancel out its EFFECTS. Someday I want to tell Esther that not only is she forgiven but that the effects of all her sins are cancelled. This is what I have already told you. When I can tell her, she will be afraid for a long time, because she will remember many things, consciously or unconsciously, including the Shield report, a lack of love which you cancelled out in advance by a miracle of devotion. I am in charge of the process of Atonement, which I undertook to begin. My Atonement was for the canceling out of all sins (e., lack of love) which human beings could not otherwise correct. That is what the Biblical statement “underneath are the Everlasting Arms” means. (Helen explanation: This means that He will backstop whenever human miracles will not suffice for atonement purposes. However, it is perfectly clear that when a person can atone by miracles, both giver and receiver are atoning. It is better to atone this way because of the mutual benefits involved.) “Inasmuch as you do it unto the least of these, my children” really ends with “you do it unto yourself and ME.” The reason why YOU come before me is because I do not need miracles for my own Atonement, but I stand at the end in case YOU fail temporarily. SPECIAL EXPLANATION: (In response to Helen request regarding possible corrections.) Change the word “sin” to “absence of love”. Sin is a manmade word with threat connotations which he made up himself. No REAL threat is involved anywhere. Just because “nature abhors a vacuum,” which is true enough, it does NOT follow that “a vacuum is filled with hellfire.” Nothing is gained by frightening yourself, and it is very destructive. 26. Miracles need freedom from fear. Part of their Atonement value involves just that. Note that the word “atone” really means “undo.” The undoing of fear is an essential part of the Atonement value of miracles. The purpose of the Atonement is to restore everything TO you. (That is, to restore the awareness. Later clarification.) You had everything when you were created, just as everyone did. Having been restored to your original state, you naturally become part of the Atonement yourself. You now share MY inability to tolerate the lack of love in yourself and in everyone else, and MUST join the GREAT CRUSADE to correct it. The slogan for this Crusade is “Listen, Learn, and DO.” This means: Listen to MY Voice, Learn to undo the error, and DO something to correct it. The first two are not enough. The real members of MY party are ACTIVE workers. The power to work Miracles BELONGS to you. I will create the right opportunities for you to do them. But you must be ready and willing to do them, since you are already able to. Doing them will bring conviction in the ability. I repeat that you will see Miracles through your hands through MINE. Conviction really comes through accomplishment. Remember that ability is the potential, Achievement is its expression, and Atonement is the Purpose. 27. A miracle is a Universal Blessing from God through Me to all My Brothers. EXPLANATION: You once said that souls cannot rest until everyone has found salvation. This happens to be true. It is the privilege of the forgiven to forgive. The Disciples were officially and specifically told to heal others, as Physicians of the Lord. They were also told to heal themselves, and were promised that I would never leave them or forsake them. Atonement is the natural profession of the Children of God, because they have professed Me. (ASIDE: Tell Bill that that is what Professor really means. As an Assoc. Prof., he must become associated with My strength. As an Asst. Prof., you must assist both him and Me. The Children need both strength and help. You cannot help until you are strong. The Everlasting Arms are your strength, and the Wisdom of God is your help.) “Heaven and Earth shall pass away” means that they will not always exist as separate states. My Word, which is the Resurrection and the Light, shall not pass away, because Life is Eternal. YOU are the work of God, and His Work is wholly loveable and wholly loving. This is how man MUST think of himself in his heart, because this is what he IS. Add: “As a man thinketh in his heart, so is he.” 28. Remember the point about Miracles as a means of organizing different levels of consciousness. Miracles come from the subconscious (below conscious) level. Revelations come from the above conscious level. The conscious level is in between and reacts to either sub- or super-conscious impulses in varying ratios. Freud was right about the classification, but not the names. He was also right that the content of consciousness is fleeting. Consciousness is the level which engages in the world, and is capable of responding to both external and internal impulses. Having no impulses from itself, and being primarily a mechanism for inducing response, it can be very wrong. For example, if the identification is with the body, consciousness may distort superconscious impulses by denying their Source, and seeking their impact in the orgasm. This is the result of the “mistaken identity” confusion. If you will look back at the description of the EFFECTS of Revelation (This and preceding paragraph go later) Revelations induce complete but temporary suspension of doubt and fear. They represent the original form of communication between God and His Souls, before the intrusion of fire and ice made this impossible. It should be noted that they involve an extremely personal sense of closeness to Creation, which man tries to find in sexual relationships. This confusion is responsible for the depression and fear which are often associated with sex. Sex is often associated with lack of love, but Revelation is PURELY a love experience. Physical closeness CANNOT achieve this. As was said before, the subconscious impulses properly induce Miracles, which ARE interpersonal, and result in closeness to others. This can be misunderstood by a personally willful consciousness as an impulse toward sexual gratification. The Revelation unites Souls directly with God. The Miracle unites Souls directly with each other. Neither emanates from consciousness, but both are EXPERIENCED there. This is essential, because consciousness is the state which PRODUCES action, though it DOES NOT Inspire it. Man is free to believe what he chooses. What he DOES attests to what he believes. The deeper levels of his subconscious always contain the impulse to Miracles, but he is free to fill its superficial levels, which are closer to consciousness, with the impulses of this world and to identify himself with them. This results in denying himself access to the miracle level underneath. In conscious actions, then, his interpersonal relationships also become superficial, and miracle-inspired relating becomes impossible. 29. Miracles are a way of EARNING release from fear. Revelation induces a state in which fear has ALREADY BEEN abolished. Miracles are thus a means, and Revelations are an end. In this sense, they work together. (Tell Bill that miracles DO NOT depend on Revelation. They INDUCE it. He is quite capable of miracles already, but he is still too fearful for Revelations.) Note that YOUR (Helen) Revelation occurred specifically after you had engaged at the visionary level in a process of DENYING fear. Revelation is intensely personal, and is actually not translatable into conscious content at all. That is why any attempt to describe it in words is usually incomprehensible, even to the writer himself at another time. This is why the Book of Revelations is essentially incomprehensible. Revelation induces ONLY experience. Miracles, on the other hand, induce interpersonal ACTION. In the end, these are more useful, because of their IMPERSONAL nature. In this phase of learning, working miracles is more valuable because freedom from fear cannot be thrust upon you. The experience cannot last. (Tell Bill that your propensity for Revelations, which is very great, is the result of a high level of past communion. Its transitory nature comes from the descent into fear, which has not yet been overcome. His own “suspended” state mitigates both extremes. This has been very apparent in the course of both of your recent developmental patterns.) Miracles are the essential course of ACTION for both of you. They will strengthen him and stabilize you. (NOTE that the much more personal than usual notes you are taking today reflect the Revelatory experience. This does NOT produce the more generalizeable quality which this course is aimed at. They may, nevertheless, be of great help to Bill personally, since you asked for something that WOULD help him personally. It depends on how he listens, and how well he understands the COOPERATIVE nature of your joint experience. You can help only by reading this note FIRST. Ask him later if this should be included in the written part of the course at all, or whether you should keep these notes separately. He is in charge of these decisions.) (Tell Bill he should try to understand the VERY important difference between Christ-control and Christ-guidance. This is what made him fearful yesterday.) 30. Miracles praise God through men. They praise God by honoring his Creations, affirming their perfection. They heal because they deny body-identification and affirm Soul-identification. By perceiving the Spirit, they adjust the levels and see them in proper alignment. This places the Spirit at the center, where Souls can communicate directly. 31. Miracles should inspire gratitude, not awe. Man should thank God for what he really is. The Children of God are very holy. The miracle honors their holiness. God’s Creations cannot lose their holiness, although it can be hidden. The miracle uncovers it, and brings it into the light where it belongs. Holiness can never be really hidden in darkness, but man can deceive himself on this point. This illusion makes him fearful; because in his heart he KNOWS it is an illusion. Like all illusions, he exerts enormous efforts to establish their validity. The miracle sets validity where it belongs. Eternal validity belongs only to the Soul. The miracle acknowledges only the Truth. It thus dispels man’s illusions about himself, and puts him into communion with himself and with God. 32. Christ inspires all miracles, which are essentially intercessions. They intercede for man’s holiness, and make him holy. They place man beyond the physical laws, and raise him into the sphere of celestial order. In this order, man IS perfect. The Soul never loses its communion with God. Only the mind and body need Atonement. The miracle joins in the Atonement of Christ by placing the mind in the service of the Spirit. This establishes the proper function of mind, and abolishes its errors. 33. Miracles honor man, BECAUSE he is loveable. They dispel illusions about himself, and perceive the light in him. They thus atone for his errors by freeing him from his own nightmares. They release him from a prison in which he has imprisoned himself. By freeing his mind from illusions, they restore his sanity, and place him at the feet of Jesus. (Biblical quotation relates to the healing of a devil-possessed man, in which the sufferer was subsequently found healed, in his right mind, and sitting at feet of Jesus. Helen note.) (Tell Bill man’s mind can be possessed by illusions, but his Spirit is eternally free. If a mind creates without love, it can create an empty shell. This CAN be possessed by evil. But the Atonement restores the Soul to its proper place. Unless there is emptiness there is no danger, and emptiness is a false creation. The mind that serves the Spirit is invulnerable.) 34. The miracle restores the Soul to its fullness. By atoning for lack, it establishes perfect protection. The strength of the Soul leaves no room for intrusions. The forgiven are filled with the Soul, and their Soul forgives in return. It is the duty of the released to release their brothers. The forgiven ARE the means of Atonement. Those released by Christ must join in releasing their brothers, for this is the plan of Atonement. Miracles are the way in which minds that serve the spirit unite with Christ for the salvation (or release) of all God’s Creations. ASIDE: (Helen commented on awakening with the phrase “God is not Mocked”, with anticipation of punishment.) INTERPRETATION: “God is not mocked” was intended as reassurance. You are afraid that what you wrote last night was contradictory, conflicting with some earlier points, especially because you were writing while you were all doped up. Remember, “God is not mocked” under any circumstances. Contradictions in MY words mean lack of understanding, or scribal failures, which I make every effort to correct. But they are still NOT crucial. The Bible has the same problem, I assure you, and it’s STILL being edited. Consider the power of MY WORD, in that it has withstood all the attacks of error, and is the Source of Truth. (Tell Bill that there are certain advantages in being a Psychologist. A major one is the understanding of projection, and the extent of its results. Possession is very closely related to projection. “Lucifer” could be literally translated “Light Bearer”. He literally PROJECTED himself from Heaven. Projection still has this “hurling” connotation, because it involves hurling something you DO NOT want, and regard as dangerous and frightening, to someone else. This is the opposite of the Golden Rule, and having placed this rule upside down, the reverse of miracles, or projection, follows automatically.) The correction lies in accepting what is true in YOURSELF, by bringing ALL that you are into light. (Helen fearful of writing next part.) Cacey was wrong about Possession, and he was also wrong about hurting himself. One of the major problems with miracle workers is that they are so sure that what they are doing is right, because they KNOW it stems from love, that they do not pause to let ME establish MY limits. While what he (Cacey) did came from Me, he could NOT be induced to ask me each time whether I wanted him to perform this PARTICULAR miracle. If he had, he would not have performed any miracles that could not get through constructively, and would thus have saved himself unnecessary strain. He burned himself out with indiscriminate miracles, and to this extent did not fulfill his own full purpose, and was also subject to the Scribal error I mentioned at the start. The Disciples were also prone to this. The answer is NEVER perform a miracle without asking me IF you should. This spares you from exhaustion, and because you act under direct communication the trance becomes unnecessary. 35. Because miracles are expressions of love, it does NOT follow that they will always be effective. I am the only one who can perform miracles indiscriminately, because I AM the Atonement. You have a ROLE in Atonement, which I will dictate TO you. Remember, you already have a point about the involuntary nature of miracles. We also have established the fact that everything involuntary belongs under Christ-control, NOT under yours. Under Christ-control, Miracles REPLENISH the doer as well as the receiver. Possession really means “Not under Christ-Control”, thus making him (the mind?) vulnerable to projection. The reference to the earth-bound entering bodies really refer to the “taking over” by their own earth-bound “thoughts”. This IS Demon Possession. After all, Lucifer fell, but he was still an angel. He is thus the symbol for man. Atonement is the knowledge that the belief that angels can fall is false. It is true that mind can create projections as well as miracles, but it’s NOT true that projections are REAL. Any psychologist should understand this. This is what is meant by ” The Truth shall set you free.” 36. Christ-controlled miracles are part of the Atonement, but Christ-guidance is personal, and leads to PERSONAL salvation. The impersonal nature of miracles is an essential ingredient, because this enables Me to control their distribution as I see fit. Christ-guidance, on the other hand, leads to the highly PERSONAL experience of Revelation. This is why it involves PERSONAL choice. A guide does NOT control, by definition, but he does DIRECT, leaving the following up to you. “Lead us not into temptation” means “guide us out of our own errors.” Note that the word is “lead”, NOT order. “Take up thy cross and follow me” should be interpreted to read “Recognize your errors and choose to abandon them by following My guidance.” (Tell Bill when he is afraid of Possession, he need only: Remember that error cannot really threaten Truth, which ALWAYS can withstand its assaults. ONLY the error is really vulnerable.) The “Princes of this World” are princes only because they are really angels. But they are free to establish their kingdom where they see fit. If you will remember that ALL princes INHERIT their power from the Father, the right choice becomes inevitable. The soul is in a state of grace forever. Man’s reality is only his soul. Therefore, man is in a state of Grace forever. Atonement undoes all errors in this respect, and thus uproots the REAL source of fear. If you will check back at the reference to uprooting, you will understand it better in this context. (Tell Bill that WHENEVER God’s reassurances are experienced as threat, it is ALWAYS because man is defending his misplaced and misdirected love and loyalty. That is what projection always involves.) “Casting spells” merely means “affirming error”, and error is lack of love. When man projects this onto others, he DOES imprison them, but only to the extent that he reinforces errors they have already made. This distortion makes them vulnerable to the curse of others, since they have already cursed themselves. The miracle worker can only bless, and this undoes the curse and frees the soul from prison. (Tell Bill that his slip about (rivet) should be noted. Some slips reach consciousness from the un-Christ-controlled subconscious, and betray a lack of love.) But others (slips) come from the superconscious, which IS in communion with God, and which can also break into consciousness. HIS slip (rivet) was an expression of a Soul gaining enough strength to request freedom from prison. It will ultimately DEMAND it. Special Revelation for Helen: You are wholly lovely. A perfect shaft of pure light. Before your loveliness the stars stand transfixed, and bow to the power of your will. What do children know of their children (creations), except what their Creator tells them? You were created above the angels because your role involves creation as well as protection. You who are in the image of the Father need bow only to HIM, before whom I kneel with you. NOTE: This revelation was permitted because you did NOT project onto Bill the blame for your omission to ASK ME if you should transcribe the notes. The fact that HE should have done so does not exempt you from your own omission. Thanks for blessing him with a miracle rather than cursing him with projection. NOTE FURTHER: HE needn’t feel concerned about it either; so he forgot. It happens all the time, until the habit of asking becomes involuntary. (Helen meeting with Dr. Wise and Dr. Damrosch. Dr. Damrosch permitted an opportunity for questioning in his capacity as chairman of the flu board for asking regarding Bill’s flu shot. This was an example of how miracles should work. You did not jump into the question yourself, and even though you DID rush for the phone on Red’s advice, you exerted no pressure on Bill’s reluctance.) This gave ME a chance to let you leave it to the real expert, whom I sent to answer the question. 37. Miracles are examples of right thinking. Reality contact at all levels becomes strong and accurate, thus permitting correct delineation of intra- and inter-personal boundaries. As a result, the doer sees the truth as God created it. This is what is meant by the point on “perspective adjustment.” 38. A miracle is a correction factor introduced into false thinking by ME. It acts as a catalyst, shaking up erroneous perception and snapping it into place. This correction factor places man under the Atonement principle, where his perception is healed. Until this has occurred, perception of the Divine Order is impossible. True depth perception becomes possible only at the highest order of perceptual integration. 39. The Spiritual eye is the mechanism of miracles, because what the Spiritual eye perceives IS truth. The Spiritual eye perceives both the Creations of God AND the creations of man. Among the creations of man, it can also separate the true from the false by its ability to perceive totally rather than selectively. It thus becomes the proper instrument for reality testing, which always involves the necessary distinction between the true and the false. 40. The miracle dissolves error because the Spiritual eye identifies error as false or unreal. This is the same as saying that by seeing light, darkness automatically disappears. Darkness is lack of light. It does not have unique properties of its own. It is an example of the scarcity fallacy, from which only error can proceed. (Truth is always abundant. Those who perceive and acknowledge that they have everything have no need for driven behavior of any kind. Helen has other personal material related to this regarding pregnancy.) Miracles are a blessing from parents to children. This is just another way of phrasing the previous point about “from those who have more to those who have less.” Children do NOT belong to parents, but they DO need to share their greater abundance. If they are deprived, their perception becomes distorted. When this occurs, the whole family of God, or the Sonship, is impaired in its relationships. Ultimately, every member of the family of God must return. The miracle calls to him to return, because it blesses and honors him even though he may be absent in spirit. 41. The miracle acknowledges all men as your brothers and Mine. It is a way of perceiving the Universal Mark of God in them. (Tell Bill that this is the true “strawberry mark” of Brotherhood. This is just a sign of special concern for him, because he keeps worrying about this.) You might add that his false idea about his own exclusion from Universal Love is fallacious in your terms, and arrogant in his. HIS real specialness does NOT stem from exclusion, but from inclusion. ALL My Brothers are special. He should stop interpreting this as “all except Bill” This is ridiculous! Tell him that the implied lack of love that his version contains is WAY off the Mark, and misses the level of right thinking entirely. He MUST heal his perception in this respect. He must work a miracle on behalf of himself here. (See the point about miracles as a perception corrector before he can effect miracles as creative energizers, which they are.) (Tell Bill that 50,000,000 Frenchman CAN be wrong, because the notion is too fragmented. What CAN’T be wrong is the Universal Sonship of which he is a part.) “God is not mocked” is not a warning but a reassurance on this point. God WOULD be mocked if ANY of his creations lacked holiness. The Creation IS whole. The mark of Wholeness is Holiness, not holes. THE SONSHIP HAS NO HOLES ANYWHERE. 42. Wholeness is the perceptual content of the miracle. It thus corrects (or atones for) the faulty perception of lack. We now turn to the fundamental distinction between miracles and projection. The stimulus MUST precede the response, and must also (determine) (influence) the kind of response that is evoked. The relationships of S and R are EXTREMELY intimate. (The behaviouristic terminology is because this part deals with behavior.) Behavior IS response, so that the question “response to what?” becomes crucial. Stimuli of all kinds are identified through perception. You perceive the stimulus and behave accordingly. It follows, then, that: As ye perceive So will ye behave (Helen raises point that Biblical language is hardly behavioristic terminology. ANSWER: No, but they needn’t be OUT of accord with each other, either.) Consider the Golden Rule again. You are asked to behave towards others as you would have them behave toward you. This means that the perception of both must be accurate, since the Golden Rule is the Order for appropriate behavior. You can’t behave appropriately unless you perceive accurately, because appropriate behavior DEPENDS on lack of level confusion. The presence of level confusion ALWAYS results in variable reality testing, and hence variability in behavioral appropriateness. All forms of self image debasement are FUNDAMENTAL perceptual distortions. They inevitably produce either self contempt or projection, and usually both. Since you and your neighbor are equal members of the same family, as you perceive both, so will you behave toward both. The way to perceive for Golden Rule behavior is to look out from the perception of your own holiness and perceive the holiness of others. Bill and you need considerable clarification of the channel role. Look carefully at Mrs. Albert. She is working miracles every day, because she knows who she is. I emphasize again that your tendency to forget names is not hostility, but a fear of involvement or RECOGNITION. You had misinterpreted human encounters as opportunities for magic rather than for miracles, and so you tried to PROTECT THE NAME. This is a very ancient and primitive way of trying to protect a person. NOTE: The very old Jewish practice of changing the name of a person who is very ill, so that when the list is given to the Angel of Death, the person with that name will not be found. This is a good example of the curiously literal regression which can occur in very bright people when they become afraid. You and Bill both do it. Actually, it is a device closely related to the phobia, in the sense that they both narrow fear to a simple aspect of a much larger problem in order to enable them to avoid it. A similar mechanism works when you get furious about a comparatively minor expression by someone to whom you are ambivalent. A good example of this is your response to Jonathan, who DOES leave things around in very strange ways. Actually, he does this because he thinks that by minor areas of disorganization he can protect his stability. I remind you that you have done this yourself for years, and should understand it very well. This should be met with great charity, rather than with great fury. The fury comes from your awareness that you do not love Jonathan as you should, and you narrow your lack of love by centering your hate on trivial behavior in an attempt to protect him from it. You also call him Jonathan for the same reason (see previous reference). Note that a name is a human symbol that “stands for” a person. Superstitions about names are very common for just that reason. That is also why people sometimes respond with anger when their names are spelled or pronounced incorrectly. Actually, the Jewish superstition about changing the names was a distortion of a revelation about how to alter or avert death. What the revelation’s proper content was, that those “who change their mind” (not name) about destruction (or hate) do not need to die. Death is a human affirmation of a belief in fate. That is why the Bible says “There is no death,” and that is why I demonstrated that death does not exist. Remember that I came to FULFILL the law by REINTERPRETING it. The law itself, if properly understood, offers only protection to man. Those who have not yet “changed their minds” have entered the “hellfire” concept into it. Remember, I said before that because “nature abhors a vacuum”, it does NOT follow that the vacuum is filled with hell fire. The emptiness engendered by fear should be replaced by love, because love and its absence are in the same dimension, and correction cannot be undertaken except WITHIN a dimension. Otherwise, there has been a confusion of levels. Returning to Mrs. Albert (not Andrews), she corrected your error about her name without embarrassment and without hostility, because she has NOT made your own mistake about names. She is not afraid, because she knows she is protected. She made the correction ONLY because you were inaccurate, and the whole question of embarrassment did not occur to her. She was also quite unembarrassed when she told you that everything has to be done to preserve life, because you never can tell when God may come and say “Get up, Dave,” and then he will. She did not ask what YOU believed first, and afterwards merely added “and its true, too.” The RIGHT answer to the SCT item is: WHEN THEY TOLD ME WHAT TO DO, I “referred the question to the only REAL authority.” (Helen note: If you ask somebody what he believes before you tell him what you believe, then you are implying that you will say what he approves. This is not “the real authority.”) You took a lot of notes on “Those who are ashamed of Me before men, them will I be ashamed of before God.” This was rather carefully clarified, even though the quotation is not quite right, but it doesn’t matter. The important thing is that elsewhere in the Bible it also says “Those who represent (or plead for) Me to men will be represented (or pleaded for) BY Me before God.” (Note: This quotation is also not the correct Biblical phrasing, but it IS what it means.) Note that one who represents also “witnesses for.” The quotation thus means that you represent or “witness for” the authority in whom you believe. Your witnessing DEMONSTRATES your belief, and thus strengthens it. I assure you that I will “witness for” anyone who lets me, and to whatever extent he himself permits it. Those who witness for me are expressing, through their miracles, that they have abandoned deprivation in favor of the abundance they have learned BELONGS to them. 43. A MAJOR contribution of miracles is their strength in releasing man from his misplaced sense of isolation, deprivation, and lack. They are affirmations of Sonship, which is a state of completion and abundance. Bill’s very proper emphasis on “changing your mind” needs clarification. Whatever is true and real is eternal, and CANNOT change or be changed. The Soul is therefore unalterable because it is ALREADY perfect, but the mind can elect the level it chooses to serve. The only limit which is put on its choice is that it CANNOT serve two masters. While the ballot itself is a secret one, and the right to vote is fully protected, voting ALWAYS entails both election AND rejection. If two candidates are voted for for the same position, the machine cancels the ballot automatically. This is necessary, because a split vote does not represent ANY REAL allegiance. Free will is the attribute of the mind, NOT the Soul. The Soul always remains changeless, because it never leaves the sight of God. The Creation of the Soul is already fully accomplished. The mind, if it votes to do so, becomes a medium by which the Soul can create along the line of its own creation. If it does not freely elect to do so, it retains this creative ability, but places itself under tyrannous rather than authoritative control. As a result, what it creates is imprisonment, because such are the dictates of tyrants. To “change your mind” means to place it at the disposal of True authority. The miracle is thus a sign that the mind has elected to be guided by Christ in HIS service. The abundance of Christ is the natural result of choosing to follow him. P.S. The reason you have been late recently (for work) because you were taking dictation is merely because you didn’t remember to ask me when to stop. This is an example of the “indiscriminate or uncontrolled” miracle-working we already spoke of. It is well-meant but ill-advised. I prompted that call from Jack (taxi man – couldn’t pick Helen up, etc.) to show you that this is not necessary. Also, the other man needed the money more today. NOTE that you managed to fill your scribal role with no interruptions, and were also on time. NOTE also that you closed the book and put it aside WITHOUT consulting me. ASK “Is that all?” ANSWER: No. Add the following: These notes are serving, among other things, to replace the “handwriting on the wall” which you once saw next to your own altar, which read “You have been weighed in the balance and found wanting.” Scribes MUST learn Christ-control, to replace their former habits, which DID produce scarcity rather than abundance. From errors of this kind, the sense of deprivation IS inevitable, but very easily corrected. The following is in relation to question about sex. Tell Bill “the one more river” is related to sex. You might even explain it to him as a “tidal wave”, a term which he will understand. YOU won’t. Both of you are involved with unconscious distortions (above the miracle level), which are producing a dense cover over miracle-impulses which makes it hard for them to reach consciousness. Sex and miracles are both WAYS OF RELATING. The nature of any interpersonal relationship is limited or defined by what you want it TO DO which is WHY you want it in the first place. Relating is a way of achieving an outcome. Indiscriminate sexual impulses resemble indiscriminate miracle impulses in that both result in body image misperceptions. The first is an expression of an indiscriminate attempt to reach communion through the body. This involves not only the improper self identification, but also disrespect for the individuality of others. Self-control is NOT the whole answer to this problem, though I am by no means discouraging its use. It must be understood, however, that the underlying mechanism must be uprooted (a word you both should understand well enough by now not to regard it as frightening). ALL shallow roots have to be uprooted, because they are not deep enough to sustain you. The illusion that shallow roots can be deepened and thus made to hold is one of the corollaries on which the reversal of the Golden Rule, referred to twice before, is balanced. As these false underpinnings are uprooted (or given up), equilibrium is experienced as unstable. But the fact is that NOTHING is less stable than an orientation which is upside down. Anything that holds it this way is hardly conducive to greater stability. The whole danger of defenses lies in their propensity to hold misperceptions rigidly in place. This is why rigidity is regarded AS stability by those who are off the mark. NOTE: The only final solution – (no, Helen, this has nothing to do with the Nazi use of the term.) You just got frightened again. One of the more horrible examples of inverted or upside down thinking (and history is full of horrible examples of this) is the fact that the Nazis spelled their appalling error with capitol letters. I shed many tears over this, but it is by no means the only time I said “Father, forgive them for they know not what they do.” All actions which stem from reverse thinking are literally the behavioral expressions of those who know not what they do. Actually, Jean Dixon was right in her emphasis on “Feet on the ground and fingertips in the Heaven,” though she was a bit too literal for your kind of understanding. Many people knew exactly what she meant, so her statement was the right miracle for them. For you and Bill, it would be better to consider the concept in terms of reliability and validity. A rigid orientation can be extremely reliable, even if it IS upside down. In fact, the more consistently upside down it is, the more reliable it is, because consistency always held up better mathematically than test-re-test comparisons, which were ALWAYS on shaky ground. You can check this against Jack’s notes if you wish, but I assure you its true. Split-half reliability is statistically a MUCH stronger approach. The reason for this is that correlation which is the technique applied to test-re-test comparisons, measures only the EXTENT OF association, and does not consider the Direction at all. But two halves of the same thing MUST go in the same direction, if there is to be accuracy of measurement. This simple statement is really the principle on which split half reliability, a means of estimating INTERNAL consistency, rests. Note, however, that both approaches leave out a very important dimension. Internal consistency criteria disregard time, because the focus is on one-time measurements. Test-retest comparisons are BASED on time intervals, but they disregard direction. It is possible, of course, to use both, by establishing internal consistency AND stability over time. You will remember that Jack once told his class that the more sophisticated statisticians are concentrating more and more on reliability, rather than validity. The rationale for this, as he said, was that a reliable instrument DOES measure something. He also said, however, that validity is still the ultimate goal, which reliability can only serve. I submit (I’m using Jack’s language in this section, because it always had a special meaning for you. So did Jack.) Your confusion of sex and statistics is an interesting example of this whole issue. Note that night you spent in the scent of roses doing a complex factorial analysis of covariance. Its a funny story to others, because they see a different kind of level confusion than the one you yourself were making. You might recall that YOU wanted that design, and Jack opposed it. One of the real reasons why that evening was so exhilarating was because it represented a “battle of intellects”, (both good ones, by the way), each communicating exceptionally clearly but on opposite sides. The sexual aspects were naturally touched off in both of you, because of the sex and aggression confusion. (It is especially interesting that after the battle ended with your agreeing with Jack, he wrote in the margin of your notes “virtue is triumphant.” (Helen note regarding submission-dominance, feminine-masculine roles, entered into this.) While this (remark) was funny to both of you at the time, you might consider its truer side. The virtue lay in the complete respect each of your offered to the other’s intellect. Your mutual sexual attraction was also shared. The error lay in the word “triumphant”. This had the “battle” connotation, because neither of you was respecting ALL of the other. There is a great deal more to a person than intellect and genitals. The omission was the Soul.) I submit (after a long interruption) that if a mind (Soul) is in valid relationship with God, it CAN’T be upside down. Jack and the other very eminent methodologists have abandoned validity in favor of reliability because they have lost sight of the end and are concentrating on the means. Remember the story about the artist who kept devoting himself to inventing better and better ways of sharpening pencils. He never created anything, but he had the sharpest pencil in town. (The language here is intentional.) Sex is often utilized on behalf of very similar errors. Hostility, triumph, vengeance, self-debasement, and all sort of expressions of the lack of love are often VERY clearly seen in the accompanying fantasies. But it is a PROFOUND error to imagine that, because these fantasies are so frequent (or occur so reliably), that this implies validity. Remember that while validity implies reliability the relationship is NOT reversible. You can be wholly reliable, and ENTIRELY wrong. While a reliable test DOES measure something, what USE is the test unless you discover what the “something” is? And if validity is more important than reliability, and is also necessarily implied BY it, why not concentrate on VALIDITY and let reliability fall naturally into place. Intellect may be a “displacement upward”, but sex can be a “displacement outward.” How can man “come close” to others through the parts of him which are really invisible? The word “invisible” means “cannot be seen or perceived.” What cannot be perceived is hardly the right means for improving perception. The confusion of miracle impulse with sexual impulse is a major source of perceptual distortion, because it INDUCES rather than straightening out the basic level-confusion which underlies all those who seek happiness with the instruments of the world. A desert is a desert is a desert. You can do anything you want in it, but you CANNOT change it from what it IS. It still lacks water, which is why it IS a desert (Bring up that dream about the Bluebird. While Helen was looking for this dream, she came across another. The message was to bring both, as an excellent example of how extremely good Helen had become over the intervening 25 years at sharpening pencils. Note that the essential content hasn’t changed; its just better written.) The thing to do with a desert is to LEAVE. 44. Miracles arise from a miraculous state of mind. By being One, this state of mind goes out to ANYONE, even without the awareness of the miracle worker himself. The impersonal nature of miracles is because Atonement itself is one, uniting all creations with their Creator. 45. The miracle is an expression of an inner awareness of Christ and acceptance of his Atonement. The mind is then in a state of Grace, and naturally becomes gracious, both to the Host within and the stranger without. By bringing in the stranger, he becomes your brother. The miracles you are told NOT to perform have not lost their value. They are still expressions of your own state of Grace, but the ACTION aspect of the miracle should be Christ-controlled, because of His complete Awareness of the Whole Plan. The impersonal nature of miracle-mindedness ensures YOUR own Grace, but only Christ is in a position to know where Grace can be BESTOWED. 46. A miracle is never lost. It touches many people you may not even know, and sometimes produces undreamed of changes in forces of which you are not even aware. This is not your concern. It will also always bless YOU. This is not your concern, either. But it IS the concern of the Record. The Record is completely unconcerned with reliability, being perfectly valid because of the way it was set up. It ALWAYS measures what it was supposed to measure. I want to finish the instructions about sex, because this is an area the miracle worker MUST understand. Inappropriate sex drives (or misdirected miracle-impulses) result in guilt if expressed, and depression if denied. We said before that ALL real pleasure comes from doing God’s will. Whenever it is NOT done an experience of lack results. This is because NOT doing the will of God IS a lack of self. Sex was intended as an instrument for physical creation to enable Souls to embark on new chapters in their experience, and thus improve their record. The pencil was NOT an end in itself. (See earlier section.) It was an aid to the artist in his own creative endeavors. As he made new homes for Souls and guided them through the period of their own developmental readiness, he learned the role of the father himself. The whole process was set up as a learning experience in gaining Grace. The pleasure which is derived from sex AS SUCH is reliable only because it stems from an error which men shared. AWARENESS of the error produces the guilt. DENIAL of the error results in projection. CORRECTION of the error brings release. The only VALID use of sex is procreation. It is NOT truly pleasurable in itself. “Lead us not into Temptation” means “Do not let us deceive ourselves into believing that we can relate in peace to God or our brothers with ANYTHING external.” The “sin of onan” was called a “sin” because it involved a related type of self-delusion; namely, that pleasure WITHOUT relating can exist. To repeat an earlier instruction, the concept of either the self or another as a “sex-OBJECT” epitomizes this strange reversal. As Bill put it, and very correctly, too, it IS objectionable, but only because it is invalid. Upside-down logic produces this kind of thinking. Child of God, you were created to create the good, the beautiful, and the holy. Do not lose sight of this. You were right in telling Bill to invite Me to enter anywhere temptation arises. I will change the situation from one of inappropriate sexual attraction to one of impersonal miracle-working. The concept of changing the channel for libidinal expression is Freud’s greatest contribution, except that he did not understand what “channel” really means. The love of God, for a little while, must still be expressed through one body to another. That is because the real vision is still so dim. Everyone can use his body best by enlarging man’s perception, so he can see the real VISION. THIS VISION is invisible to the physical eye. The ultimate purpose of the body is to render itself unnecessary. Learning to do this is the only real reason for its creation. NOTE: Scribes have a particular role in the Plan of Atonement, because they have the ability to EXPERIENCE revelations themselves, and also to put into words enough of the experience to serve as a basis for miracles. (This refers to experiences at the visionary level, after which Helen wrote “If you will tell me what to do, I will to do it.” She had not known that the word “to” was inserted, and had merely intended to write “I will do it.” This recognition had a terrific impact on Helen.) This is why you EXPERIENCED that revelation about “I will to do” VERY personally, but also WROTE IT: What you wrote CAN be useful to miracle workers other than yourself. We said before that prayer is the medium of miracles. The miracle prayer IS what you wrote, e. “If you will tell me what to do, I will to do it.” * This prayer is the door that leads out of the desert forever. The miracles you are not asked to perform have not lost their value. They are still expressions of your own state of grace, but the action aspects of the miracle should be Christ-controlled because of His complete awareness of the whole plan. The impersonal nature of miracle-mindedness ensures your grace, but only Christ is in a position to know where grace can be bestowed. * (Correction next day. This is not a complete statement, because it does not exclude the negative.) We have already told you to add “and NOT to do what you would not have me do.” in connection with miracles. The distinction has also been made here between “miracle-mindedness” as a STATE, and “miracle-doing” as its expression. 47. The former needs YOUR careful protection, because it is a state of miracle-READINESS. This is what the Bible means in the many references to “Hold yourself ready” and other similar injunctions. Readiness here means keep your perception right side up, (or valid), so you will ALWAYS be ready, willing, and able. These are the essentials for “listen, learn, and do.” You must be: READY to listen WILLING to learn and ABLE to do. Only the last is involuntary, because it is the APPLICATION of miracles which must be Christ-controlled. But the other two, which are the voluntary aspects of miracle-mindedness, ARE up to you. To channelize DOES have a “narrowing down” connotation, though NOT in the sense of lack. The underlying state of mind, or Grace is a total commitment. Only the DOING aspect involves the channel at all. This is because doing is always specific. As Jack said, “A reliable instrument must measure something,” but a channel is also valid. It must learn to do ONLY what it is supposed to do. Change the prayer to read: If you will tell me what to do, ONLY THAT I will to do. NOTE: Helen objects to doggerel sound of this, and regards it as very inferior poetry. ANSWER: Its hard to forget, though. 48. Awe is an appropriate response to miracles. The Revelation is literally unspeakable, because it is an experience of unspeakable love. The word “Awe” should be reserved only for revelations, to which it is perfectly and correctly applicable. It is NOT appropriately applied to miracles, because a state of true awe is worshipful. It implies that one of a lesser order stands before the Greater One. This is the case only when a Soul stands before his Creator. Souls are perfect creations, and should be struck with awe in the presence of the Creator of Perfection. The miracle, on the other hand, is a sign of love among equals. Equals cannot be in awe of each other, because awe ALWAYS implies inequality. Awe is not properly experienced even to me. That is why in that short introductory vision, I knelt beside you, FACING the light. An Elder Brother is entitled to respect for his greater experience, and a reasonable amount of obedience for his greater wisdom. He is also entitled to love, because he is a brother, and also to devotion, if he is devoted. It is only my own devotion that entitles me to yours. But you will notice that I have knelt at your altar as readily as I would ever have you kneel at mine. There is nothing about me that you cannot attain. I have nothing that does not come from God. The main difference between us as yet is that I have NOTHING ELSE. This leaves me in a state of true holiness, which is only a POTENTIAL in you. “No man cometh to the Father but by me” is among the most misunderstood statements in the Bible. It DOES NOT mean that I am in anyway separate (or different) from you, EXCEPT IN TIME. Now, we know that time does not exist. Actually, the statement is much more meaningful if it is considered on a vertical rather than a horizontal axis. Regarded along the vertical, man stands below me, and I stand below God. In the process of “rising up”, I AM higher. This is because without me the distance between God and man is too great for man to encompass. I bridge the distance as an Elder Brother to man, on the one hand, and a Son of God on the other. My devotion to my brothers has placed me in charge of the Sonship, which I can render complete only to the extent I can SHARE it. This appears to contradict another statement: “I and my Father are one.” It doesn’t. There are still separate parts in the statement, in recognition of the fact that the Father is GREATER. Actually, the original statement was “are of one KIND.” (see bottom of /acim_page_ 20) The Holy Spirit is the Bringer of Revelations, not miracles. Revelations are INDIRECTLY inspired by me, because I am close to the Holy Spirit, and alert to revelation-readiness in my brothers. I can thus BRING DOWN to them more than they can DRAW down to themselves. Jean Dixon’s description is perhaps a better statement of my position. Because my feet are on the ground and my hands are in heaven, I can bring down the glories of Heaven to my brothers on earth. 49. The Holy Spirit is the Highest Communication Medium. Miracles do not involve this type of communication, because they are TEMPORARY communicative devices. When man can return to his original form of communication with God by direct REVELATION, the need for miracles is over. The Holy Spirit mediates higher to lower order communication, keeping the direct channel from God to man open for revelation. Revelation is NOT reciprocal. It is always FROM God TO man. This is because God and man are NOT equal. The miracle is reciprocal because it ALWAYS involves equality. In the longitudinal (or horizontal) plane, the true equality of all men in the Sonship appears to involve almost endless time. But we know that time is only an artifact introduced as a learning aid. 50. The miracle is a learning device which lessens the need for time. The sudden shifts from horizontal to vertical perception which the miracle entails introduces an interval from which the doer and the receiver both emerge much farther along in time than they would otherwise have been. A miracle has thus the unique property of abolishing time by rendering the space of time it occupies unnecessary. There is NO relation between the time a miracle TAKES and the time it COVERS. It substitutes FOR learning that might have taken thousands of years. It does this by the underlying recognition of perfect equality and holiness between doer and receiver on which the miracle rests. It is unstable, but perfectly consistent, e., it does not occur predictably across time, and it rarely occurs in comparable forms. But within ITSELF it is perfectly consistent. Since it contains NOTHING BUT an acknowledgment of equality and worth, all parts ARE equal. This establishes the prerequisite for validity. We said before that the miracle abolishes time. It does this by a process of COLLAPSING it. It thus abolishes certain INTERVALS within it. It does this, however, WITHIN the larger temporal sequence. The validity of the miracle, then, is PREDICTIVE, not logical, within the temporal schema. It establishes an out-of-pattern time interval, which is NOT under the usual laws of time. Only in this sense is it timeless. By collapsing time, it literally saves time, much the way “daylight saving time” does. It rearranges the distribution of light. 51. The miracle is the only device which man has at his immediate disposal for controlling time. Only the Revelation TRANSCENDS it, having nothing to do with time at all. The miracle is much like the body, in that both are learning aids which aim at facilitating a state in which they are unnecessary. When the Soul is finally in the original state of direct communication, neither the body nor the miracle serves any purpose. While he is IN the body, however, man can choose between loveless and miraculous channels of creativity. He can create an empty shell (see previous reference), but he DOES NOT create nothing at all. He can wait, delay, paralyze himself, reduce his creativity almost to nothing, and even introduce a real developmental arrest or regression. But he CANNOT abolish his creativity. He CAN destroy his medium of communication, but NOT his potential. He was NOT created by his own free will. Only what HE creates is his to decide. The basic decision of the miracle-minded is NOT to wait on time any longer than is necessary. Time can waste, as well as be wasted. The miracle-worker, therefore, accepts the time-control factor of the miracle gladly, because he knows that every collapse of time brings all men closer to the ultimate RELEASE from time, in which the Son and the Father ARE one. The real meaning of “are of one kind” is “of one mind or will.” When the will of the Sonship and the Father are one, their perfect accord IS Heaven. ASIDE: Tell Bill he is right in providing you with the consistent strength you need to get, and he needs to offer. Your instability and his weakness have resulted from bad karmic choices, and your relationship NOW is crucial for the future. You must both exert every effort to restore it to what it once was. Both of you are correcting where you have failed before. This has already enabled you to fulfill a very unexpected role in your own joint salvation, and the salvation of many other children I will entrust increasingly to you. These are by no means chosen at random. Bill should know that his preparation is not only in terms of sharing in the results of your better application of some rather unusual talents. His own role, which he will understand after his preparation is complete, will be equally surprising. He will need your help then, as you need his strength now. Note that you DO NOT need his help as a scribe, because you developed this ability by your own efforts, and finally placed them at MY disposal. By lending you his strength, he strengthens himself. When he gains this through his own efforts, he will need your help in a very unexpected way. But this is just another example of the reciprocal nature of miracles. Equality does not imply homogeneity NOW. When EVERYONE has EVERYTHING, individual contributions to the Sonship will no longer be necessary. When the Atonement has been completed, ALL talents will be shared by ALL of the Sons of God. God is NOT partial. All of his children have His total love, and all of his gifts are given freely to everyone alike. “Except you become as little children” means unless you fully recognize your complete dependence on God, you cannot know the real power of the Son in his true relationship with the Father. You and Bill DO have special talents which are needed for the Celestial speedup at this time. But note that the term speed-up is not one which relates to the TRANSCENDING of time. When time is abolished, and all of the Sons of God have come home, no special agents will be necessary. But do not underestimate the power of special agents now, or the great need there is for them. I do not claim to be more than that myself. No one in his Right Mind, (a term which should be specially noted) ever wants either more or less than that. Those who are called on to witness for me NOW are witnessing for all men, as I am. The role of the Priestess was once to experience Revelations and to work miracles. The purpose was to bring those not yet available for direct Revelations into proper focus for them. Heightened perception was always the essential Priestess attribute. (This is the first time that Helen ever said that she would be honored if there were any notes.) (Neither Bill nor I is really clear about how sexual-impulses can be directly translated into miracle-impulses.) The fantasies that I mentioned yesterday (refers to discussion Helen and Bill had) provide an excellent example of how you switch. (Now switch the pronoun references, or it will be too confusing.) Fantasies are distorted forms of thinking, because they always involve twisting perception into unreality. Fantasy is a debased form of vision. Visions and Revelations are closely related. Fantasies and projection are more closely associated, because both attempt to control external reality according to false internal needs. “Live and let live” happens to be a very meaningful injunction. Twist reality in any way, and you are perceiving destructively. Reality was lost through usurpation, which in turn produced tyranny. I told you, you were now restored to your former role in the Plan of Atonement. But you must still choose freely to devote your heritage to the greater Restoration. As long as a single slave remains to walk the earth, your release is not complete. Complete restoration of the Sonship is the only true goal of the miracle-minded. Sexual fantasies are distortions of perception by definition. They are a means of making false associations, and obtaining pleasure from them. Man can do this only because he IS creative. But although he can perceive false associations, he can never make them real except to himself. As was said before, man believes in what he creates. If he creates a miracle, he will be equally strong in his belief in that. The strength of his conviction will then sustain the belief of the miracle receiver. NO fantasies, sexual or otherwise, are true. Fantasies become totally unnecessary as the Wholly satisfying nature of reality becomes apparent. The sex impulse IS a miracle impulse when it is in proper focus. One individual sees in another the right partner for “procreating the stock” (Wolff was not too far off here), and also for their joint establishment of a creative home. This does not involve fantasy at all. If I am asked to participate in the decision, the decision will be a Right one, too. In a situation where you or another person, or both, experience inappropriate sex impulses, KNOW FIRST that this is an expression of fear. Your love toward each other is NOT perfect, and this is why the fear arose. Turn immediately to me by denying the power of the fear, and ask me to help you to replace it with love. This shifts the sexual impulse immediately to the miracle-impulse, and places it at MY disposal. Then acknowledge the true creative worth of both yourself AND the other one. This places strength where it belongs. Note that sexual fantasies are ALWAYS destructive (or depleting), in that they perceive another in an inappropriate creative role. Both people are perceived essentially as “objects” fulfilling THEIR OWN pleasure drives. This dehumanized view is the source of the DEPLETING use of Freud’s description is purely NEGATIVE, e., as a release from the UNPLEASANT. He also observed that the tension from id impulses never completely abates. What he should have said is that the shift from miracle-impulses to sexual impulses was debilitating in the first place, because of the level-confusion involved. This set up a state in which real release was impossible. Note also that Freud’s notion of sex was as a device for inducing RELAXATION, which he confused with PEACE. Inappropriate sex relaxes only in the sense that it may induce physical sleep. The miracle, on the other hand, is an ENERGIZER. It always strengthens, and never depletes. It DOES induce peace, and by establishing tranquility (not relaxation) it enables both giver and receiver to enter into a state of Grace. Here his miracle-mindedness, (not release from tension) is restored. Tension is the result of a building-up of unexpressed miracle-impulses, This can be truly abated only by releasing the miracle-drive, which has been blocked. Converting it to sexual libido merely produces further blocking. Never foster this illusion in yourself, or encourage it in others. An “object” is incapable of release, because it is a concept which is deprived of creative power. The recognition of the real creative power in yourself AND others brings release because it brings peace. The peace of God which passeth understanding CAN keep your hearts now and forever. There are only two short additions needed here: 1. Your earlier acute problem in writing things down came from a MUCH earlier misuse of very great scribal abilities. These were turned to secret rather than shared advantage, depriving it of its miraculous potential, and diverting it into possession. This is much like the confusion of sex impulses with possession-impulses. Some of the original material is still in the Temple. This is why you became so afraid about Atlantis. Bill has his own reasons. 2. Retain your miracle-minded attitude toward Rosie VERY carefully. She once hurt both of you, which is why she is now your servant. But she is blessed in that she sees service as a source of joy. Help her straighten out her past errors by contributing to your welfare now. (Special Revelation regarding Helen – OMISSION 1.) Helen’s question regarding past memories. ANSWER: As long as you remember ALWAYS that you never suffered anything because of anything that anyone ELSE did, this is not dangerous. Remember that you who want peace can find it only by complete forgiveness. You never really WANTED peace before, so there was no point in knowing how to get it. This is an example of the “need to know” principle, which was established by the Plan of Atonement long before CIA. No kind of knowledge is acquired by anyone unless he wants it, or believes in some way he NEEDS it. A psychologist does NOT need a lesson on the hierarchy of needs as such, but like everyone else, he DOES need to understand his own. This particular set of notes will be the only one which deals with the concept of “lack”, because while the concept does not exist in the Creation of God, it is VERY apparent in the creations of man. It is, in fact, the essential difference. A need implies lack, by definition. It involves the recognition, conscious or unconscious, (and at times, fortunately, superconscious) that you would be better off in a state which is somehow different from the one you are in. Until the Separation, which is a better term than the Fall, nothing was lacking. This meant that man had no needs at all. If he had not deprived himself, he would never have experienced them. After the Separation, needs became the most powerful source of motivation for human action. All behavior is essentially motivated by needs, but behavior itself is not a Divine attribute. The body is the mechanism for behavior. (Ask any behaviorist, and he’s RIGHT, too.) You tell your own classes that nobody would bother even to get up and go from one place to another if he did not think he would somehow be better off. This is very true. Believing that he COULD be “better off” is the reason why man has the mechanism for behavior at his disposal. This is why the Bible says “By their DEEDS ye shall know them.” A man acts according to the particular hierarchy of needs he establishes for himself. His hierarchy, in turn, depends on his perception of what he IS, e., what he LACKS. This establishes his own rules for what he needs to know. Separation from God is the only lack he really needs to correct. But his Separation would never have occurred if he had not distorted his perception of truth, and thus perceived himself as lacking. The concept of ANY sort of need HIERARCHY arose because, having made this fundamental error, he had already fragmented himself into levels with DIFFERENT needs. As he integrates, HE becomes one, and his ONE need becomes one accordingly. Only the fragmented can be confused about this. Internal integration within the self will not (suffice to?) correct the lack fallacy, but it WILL correct the NEED fallacy. (Thank you for writing this as given.) Unified need produces unified action, because it produces lack of ambivalence. The concept of need hierarchy, a corollary to the original error, requires correction at its OWN level, before the error of levels itself can be corrected. Man cannot operate (or behave) effectively while he operates at split levels. But as long as he does so, he must introduce correction from the bottom UP. This is because he now operates in space, where “up” and “down” are meaningful terms. Ultimately, of course, space is as meaningless as time. The concept is really one of space-time BELIEF. The physical world exists only because man can use it to correct his UNBELIEF, which placed him in it originally. As long as man KNEW he did not need anything, the whole device was unnecessary. The need to know is not safely under man’s control at this time. It is MUCH better off under mine. Let’s just leave it at that. (Specific question raised by Bill regarding sex under existing conditions) (Helen raised previous question about the past, which has just been answered.) The other question, however, I am more than willing to answer, because it is appropriate for NOW. You and Bill both chose your present sex partners shamefully, and would have to atone for the lack of love which was involved in any case. You selected them precisely BECAUSE they were NOT suited to gratify your fantasies. This was not because you wanted to abandon or give up the fantasies, but because you were AFRAID of them. You saw in your partners a means of protecting against the fear, but both of you continued to “look around” for chances to indulge the fantasies. The dream of the “perfect partner” is an attempt to find EXTERNAL integration, while retaining conflicting needs in the self. Bill was somewhat less guilty of this than you, but largely because he was more afraid. He had abandoned the hope (of finding a perfect partner) in a neurotic sense of despair of finding it. You, on the other hand, insisted that the hope was justified. Neither of you, therefore, was in your Right Mind. As was said before, homosexuality is INHERENTLY more risky (or error prone) than heterosexuality, but both can be undertaken on an equally false basis. The falseness of the basis is clear in the accompanying fantasies. Homosexuality ALWAYS involves misperception of the self OR the partner, and generally both. Penetration DOES NOT involve magic, nor DOES ANY form of sexual behavior. It IS a magic belief to engage in ANY form of body image activity at all. You neither created yourselves, nor controlled your creation. By introducing levels into your own perception, you opened the way for body-image distortions. The lack of love (or faulty need-orientation) which led to your particular person (not OBJECT) choices CAN BE corrected within the existent framework, and would HAVE to be in the larger interest of overall progress. The situation is questionable largely because of its inherent vulnerability to fantasy-gratification. Doing the best you can WITHIN this limitation is probably the best corrective measure at present. Any relationship you have undertaken for whatever reasons becomes a responsibility. If you shift your own needs, some amount of corresponding shift in the need-orientation of the other person MUST result, This will be beneficial, even if the partner was originally attracted to you BECAUSE of your disrespect. Teaching devices which are totally alien to a learner’s perceptual system are usually merely disruptive. Transfer depends on SOME common elements in the new situation which are understandable in terms of the old. Man can never control the effects of fear himself, because he has CREATED fear and believes in what he creates. In attitude, then, though not in content, he resembles his own Creator, who has perfect faith in His Creations because he Created them. All creation rests on belief, and the belief in the creation produces its existence. This is why it is possible for a man to believe what is not true for anyone else. It is true for him because it is made BY him. Every aspect of fear proceeds from upside-down perception. The TRULY creative devote their efforts to correcting this. The neurotic devotes his to compromise. The psychotic tries to escape by establishing the truth of his own errors. It is most difficult to free him by ordinary means, only because he is more stable in his denial of truth. 52. The miracle makes no distinction among degrees of misperception. It is a device for perception-correction which is effective quite apart from either the degree or the direction of the error. This is its TRUE indiscriminateness. Christ-controlled miracles are selective only in that they are directed toward those who can use them for THEMSELVES. Since this makes it inevitable that they will extend them to others, a very strong chain of Atonement is welded. But Christ-control takes no account at all of the MAGNITUDE of the miracle itself, because the concept of size exists only in a plane that is itself unreal. Since the miracle aims at RESTORING reality, it would hardly be useful if it were bound by the laws of the same error it aims to correct. Only man makes that kind of error. It is an example of the “foolish consistency” his own false beliefs have engendered. Both the power and the strength of man’s creative will must be understood, before the real meaning of denial can be appreciated and abolished. Denial is NOT mere negation. It is a positive miscreation. While the miscreation is NECESSARILY believed in by its own creator, it does not exist at all at the level of true Creation. 53. The miracle compares the creations of man with the higher level of creation, accepting what is in ACCORD as true, and rejecting the DISCORDANT as false. This is why it is so closely associated with validity. Real validity is both true AND useful, or better, it is useful BECAUSE it is true. All aspects of fear are untrue, because they DO NOT exist at the higher creative levels, and therefore do not exist at all. To whatever extent a man is willing to submit his beliefs to the real test of validity, to that extent are his perceptions healed (or corrected.) In sorting out the false from the true, the miracle proceeds much along the lines suggested very correctly by Bill, i.e.: If perfect love casts out fear, And if fear exists, Then there is NOT perfect love. But only perfect love really exists. Therefore, if there is fear, it creates a state which does not exist. Believe THIS and you WILL be free. Only God can establish this solution, for THIS faith IS His gift. Man must contribute to his readiness here as elsewhere. The readiness for faith, as for everything else that is true, entails the two steps necessary for the release from fear. Denial of fear, in human terms, is a strong defense because it entails two levels of error: 1. That truth CAN be denied and 2. That absence of truth can be effective. EXPERIENCING fear, which is more characteristic of Bill, involves only the second error. However, these differences do not affect the power of the miracle at all, since only truth and error are its concern. YOU are both more miracle-minded and less able to recognize fear, because of your stronger, but split, identification. Bill, also characteristically, is less miracle-minded, but better able to recognize fear, because his identification is more consistently right but weaker. Together, the conditions needed for consistent miracle-mindedness, the state in which fear has been abolished, can be particularly well worked out. In fact, it WAS already well worked out before. Your idea about the real meaning of “possession” should be clarified. Your own denial of fear (this refers to a visionary experience of Helen) introduced some error variance, but not really a significant amount. However, there is always a chance that as the size of the sample increases, what was non-significant before may ATTAIN significance, so we had better get this out of the way now while you are still within the safety margin. Fear of possession is a perverted expression of the fear of the irresistible attraction. (Aside: Yes, this DOES apply to homosexuality, among other errors, where the whole concept of possessing, or “entering” is a key fear. It is a symbolic statement of an inverted decision NOT to enter into, or possess, the Kingdom. In physical terms, which it emphasizes because of the inherent error of Soul avoidance, REAL physical creation is avoided, and fantasy gratification is substituted.) The truth is still that the attraction of God is irresistible at ALL levels, and the acceptance of this totally unavoidable truth is only a matter of time. But you should consider whether you WANT to wait, because you CAN return now, if you choose. (Note to Helen: You are writing this with improper motivation, but we will try anyway. If you are to stop, do so immediately.) Possession is a concept which has been subject to numerous distortions, some of which we will list below: 1. It (possession) can be associated with the body only. If this occurs, sex is particularly likely to be contaminated. Possession versus being possessed is apt to be seen as the male and female role. Since neither will be conceived of as satisfying alone, and both will be associated with fear, this interpretation is particularly vulnerable to psychosexual confusion. 2. From a rather similar misperceptual reference point, possession can also be associated with things. This is essentially a shift from 1), and is usually due to an underlying fear of associating possession with people. In this sense, it is an attempt to PROTECT people, like the superstition about “protecting the name”, we mentioned before. Both 1) and 2) are likely to become compulsive for several reasons, including: a. They represent an attempt to escape from the real possession-drive, which cannot be satisfied this way. b. They set up substitute goals, which are usually reasonably easy to attain. c. They APPEAR to be relatively harmless, and thus SEEM to allay fear. The fact that they usually interfere with good interpersonal relationships can be interpreted, in this culture, as a lack of sophistication on the part of the OTHER (not the self), and this induces a false feeling of confidence in the solution, based on reliability NOT validity. It is also fairly easy to find a partner who SHARES the illusion. Thus, we have any number of relationships which are actually ESTABLISHED on the basis of 1), and others which HOLD TOGETHER primarily because of the joint interests in 2). d. The manifestly EXTERNAL emphasis which both entail seems to be a safety device, and thus permits a false escape from much more basic inhibitions. As a compromise solution, the ILLUSION of interpersonal relating is preserved, along with the retention of the lack of love component. This kind of psychic juggling leaves the person (or juggler) with a feeling of emptiness, which in fact is perfectly justified, because he IS acting from scarcity. He then becomes more and more driven in his behavior, to fill the emptiness. When these solutions have been invested with extreme belief, 1) leads to sex crimes, and 2) to stealing. The kleptomaniac is a good example of the latter. Generally, two types of emotional disturbances result: a. The tendency to maintain the illusion that only the physical is real. This produces depression. b. The tendency to invest the physical with non-physical properties. This is essentially magic, and tends more toward anxiety-proneness. c. The tendency to vacillate from one to the other, which produces a corresponding vacillation between depression AND anxiety. Both result in self imposed starvation. 3. Another type of distortion is seen in the fear of, or desire for, “spirit” possession. The term “spirit” is profoundly debased in this context, but it DOES entail a recognition that the body is not enough, and investing it with magic will not work. This recognition ACCEPTS the fact that neither 1) nor 2) is sufficient, but, precisely BECAUSE it does not limit fear so narrowly, it is more likely to produce greater fear in its own right. Endowing the Spirit with human possessiveness is a more INCLUSIVE error than 1) or 2), and a step somewhat further away from the “Right Mind.” Projection is also more likely to occur, with vacillations between grandiosity and fear. “Religion” in a distorted sense, is also more likely to occur in this kind of error, because the idea of a “spirit” is introduced, though fallaciously, while it is excluded from 1) and 2). Witchcraft is thus particularly apt to be associated with 3), because of the much greater investment in magic. It should be noted that 1) involves only the body, and 2) involves an attempt to associate things with human attributes. Three, on the other hand, is a more serious level confusion, because it endows the Spirit with EVIL attributes. This accounts both for the religious zeal of its proponents, and the aversion (or fear) of its opponents. Both attitudes stem from the same false belief. This in NOT what the Bible means by “possessed of the Holy Spirit.” It is interesting to note that even those who DID understand that could nevertheless EXPRESS their understanding inappropriately. The concept of “speaking in many tongues” was originally an injunction to communicate to everyone in his own language, or his own level. It hardly meant to speak in a way that NOBODY can understand. This strange error occurs when people DO understand the need for Universal communication, but have contaminated it with possession fallacies. The fear engendered by this misperception leads to a conflicted state in which communication IS attempted, but the fear is allayed by making the communication incomprehensible. It could also be said that the fear induced selfishness, or regression, because incomprehensible communication is hardly a worthy offering from one Son of God to another. 4. Knowledge can also be misinterpreted as a means of possession. Here, the content is not physical, and the underlying fallacy is more likely to be the confusion of mind and brain. The attempt to unite nonphysical content with physical attributes is illustrated by statements like “the thirst for knowledge.” (No Helen, this is NOT what the “thirst” in the Bible means. The term was used only because of man’s limited comprehension, and is probably better dropped.) The fallacious use of knowledge can result in several errors, including: a. The idea that knowledge will make the individual more attractive to others. This is a possession-fallacy. b. The idea that knowledge will make the individual invulnerable. This is the reaction formation against the underlying fear of vulnerability. c. The idea that knowledge will make the individual worthy. This is largely pathetic. Both you and Bill should consider type 4) VERY carefully. Like all these fallacies, it contains a denial mechanism, which swings into operation as the fear increases, thus cancelling out the error temporarily, but seriously impairing efficiency. Thus, you claim you can’t read, and Bill claims that he can’t speak. Note that depression is a real risk here, for a Child of God should never REDUCE his efficiency in ANY way. The depression comes from a peculiar pseudo-solution which reads: A Child of God is efficient. I am not efficient. Therefore, I am not a Child of God. This leads to neurotic resignation, and this is a state which merely INCREASES the depression. I Principi dei Miracoli Non c’è ordine di difficoltà nei miracoli. Uno non è “più difficile” o “più grande” di un altro. Sono tutti uguali. Tutte le espressioni d’amore sono massimali. I miracoli in quanto tali non hanno importanza. L’unica cosa che importa è la loro Fonte, che è ben al di là di ogni valutazione. I miracoli avvengono naturalmente come espressioni d’amore. Il vero miracolo è l’amore che li ispira. In questo senso tutto ciò che viene dall’amore è un miracolo. Tutti i miracoli significano vita, e Dio è Colui Che dà la vita. La Sua Voce ti guiderà in modo molto specifico. Ti verrà detto tutto ciò che hai bisogno di sapere. I miracoli sono abitudini e dovrebbero essere involontari. Non dovrebbero essere sotto controllo cosciente. I miracoli scelti coscientemente possono essere mal guidati. I miracoli sono naturali. Quando non avvengono qualcosa non ha funzionato. I miracoli sono un diritto di tutti, ma prima è necessaria la purificazione. I miracoli sono guarigione perché suppliscono a una mancanza: vengono compiuti da coloro che temporaneamente hanno di più in favore di coloro che temporaneamente hanno di meno. I miracoli sono una sorta di scambio. Come tutte le espressioni dell’amore, che sono sempre miracolose nel vero senso della parola, lo scambio inverte le leggi fisiche. Essi portano più amore a colui che dà come a colui che riceve. L’uso dei miracoli come spettacoli per indurre a credere è un fraintendimento del loro scopo. La preghiera è lo strumento dei miracoli. È un mezzo di comunicazione del creato con il Creatore. L’amore si riceve con la preghiera e si esprime con i miracoli. I miracoli sono pensieri. I pensieri possono rappresentare il livello d’esperienza inferiore o corporeo, oppure il livello d’esperienza superiore o spirituale. Uno fa il livello fisico, l’altro crea quello spirituale. I miracoli sono sia inizio che fine e quindi alterano l’ordine temporale. Sono sempre affermazioni di rinascita, che sembrano tornare indietro, ma in realtà vanno avanti. Disfano il passato nel presente e così liberano il futuro. I miracoli rendono testimonianza alla verità. Sono convincenti perché scaturiscono dalla convinzione. Senza convinzione degenerano nella magia, che non ha mente e pertanto è distruttiva, o meglio è l’uso non creativo della mente. Ogni giorno dovrebbe essere dedicato ai miracoli. Lo scopo del tempo è metterti in grado di imparare ad usare il tempo in modo costruttivo. È dunque uno strumento di insegnamento e un mezzo per un fine. Il tempo cesserà quando non sarà più utile per facilitare l’apprendimento. I miracoli sono strumenti di insegnamento per dimostrare che è tanto benedetto il dare quanto il ricevere. Aumentano la forza di colui che dà e contemporaneamente forniscono forza a colui che riceve. I miracoli trascendono il corpo. Sono spostamenti improvvisi nell’invisibile, lontano dal livello corporeo. Ecco perché guariscono. Un miracolo è un servizio. È il massimo servizio che puoi rendere a qualcun altro. È un modo di amare il prossimo tuo come te stesso. Riconosci contemporaneamente il tuo valore e quello del tuo prossimo. I miracoli rendono le menti una in Dio. Si basano sulla cooperazione perché la Figliolanza è la somma di tutto ciò che Dio ha creato. I miracoli dunque riflettono le leggi dell’eternità, non del tempo. I miracoli risvegliano la consapevolezza che lo spirito, e non il corpo, è l’altare della verità. Questo è il riconoscimento che conduce al potere guaritore del miracolo. I miracoli sono segni naturali di perdono. Attraverso i miracoli accetti il perdono di Dio estendendolo agli altri. I miracoli sono associati alla paura solo poiché si crede che l’oscurità possa nascondere. Tu credi che ciò che i tuoi occhi fisici non possono vedere non esista. Questo porta a negare la vista spirituale. I miracoli rimettono in ordine la percezione e collocano tutti i livelli nella vera prospettiva. Questa è la guarigione poiché la malattia viene dal confondere i livelli. I miracoli ti permettono di guarire gli infermi e risuscitare i morti perché sei stato proprio tu a fare la malattia e la morte, e dunque puoi abolirle entrambe. Tu sei un miracolo, capace di creare a somiglianza del tuo Creatore. Qualunque altra cosa è un tuo incubo, e non esiste. Solo le creazioni di luce sono reali. I miracoli sono parte di una catena interdipendente di perdono, che, una volta completata, è l’Espiazione. L’Espiazione funziona in ogni momento e in tutte le dimensioni del tempo. I miracoli rappresentano la libertà dalla paura. “Espiare” significa “disfare”. Disfare la paura è parte essenziale del valore di Espiazione dei miracoli. Un miracolo è una benedizione universale da parte di Dio, attraverso me, per tutti i miei fratelli. 2È il privilegio del perdonato di per- donare. I miracoli sono un modo per guadagnarsi la liberazione dalla paura. La rivelazione induce uno stato in cui la paura è già stata abolita. I miracoli sono così un mezzo e la rivelazione è un fine. I miracoli lodano Dio attraverso di te. Lo lodano onorando le Sue creazioni, in quanto ne affermano la perfezione. Guariscono perché negano l’identificazione con il corpo ed affermano l’identificazione con lo spirito. Riconoscendo lo spirito, i miracoli regolano i livelli di percezione e li fanno vedere nel giusto allineamento. Questo pone lo spirito al centro, dove può comunicare direttamente. I miracoli dovrebbero ispirare gratitudine, non soggezione. Dovresti ringraziare Dio per ciò che realmente sei. I bambini di Dio sono santi e il miracolo onora la loro santità, che può essere nascosta, ma mai perduta. Io ispiro tutti i miracoli, che in realtà sono intercessioni. Intercedono per la tua santità e rendono sante le tue percezioni. Mettendoti al di là delle leggi fisiche ti elevano nella sfera dell’ordine celeste. In questo ordine tu sei perfetto. I miracoli ti onorano perché sei degno di essere amato. Disperdono le illusioni su te stesso e percepiscono la luce in te. Così espiano i tuoi errori liberandoti dai tuoi incubi. Liberando la tua mente dalla prigione delle tue illusioni, ripristinano la tua sanità mentale. I miracoli ripristinano la mente alla sua pienezza. Espiando la mancanza, stabiliscono la protezione perfetta. La forza dello Spirito non lascia spazio alle intrusioni. I miracoli sono espressioni d’amore, ma possono non avere sempre effetti osservabili. I miracoli sono esempi del pensare corretto, poiché allineano le tue percezioni con la verità come Dio l’ha creata. Un miracolo è una correzione introdotta da me nel falso modo di pensare. Agisce come catalizzatore, poiché smantella la percezione errata e la riorganizza opportunamente. Questo ti sottopone al principio dell’Espiazione, dove la percezione viene guarita. Fino a che ciò non sarà avvenuto, la conoscenza dell’Ordine Divino sarà impossibile. Lo Spirito Santo è il meccanismo dei miracoli. Riconosce sia le creazioni di Dio che le tue illusioni. Separa il vero dal falso con la Sua capacità di percepire totalmente invece che selettivamente. Il miracolo dissolve l’errore perché lo Spirito Santo identifica l’errore come falso o irreale. È come dire che, percependo la luce, l’oscurità scompare automaticamente. Il miracolo riconosce ciascuno come fratello tuo e mio. È un modo di percepire il segno universale di Dio. L’interezza è il contenuto della percezione dei miracoli. Così essi correggono, o espiano, l’errata percezione di mancanza. Uno dei principali contributi dei miracoli è la loro forza nel liberarti dal falso senso di isolamento, privazione e mancanza. I miracoli scaturiscono da uno stato miracoloso della mente, ovvero uno stato in cui si è pronti al miracolo. Il miracolo è espressione della consapevolezza interiore di Cristo e l’accettazione della Sua Espiazione. Un miracolo non è mai perduto. Può toccare molte persone che non hai neppure incontrato e produrre cambiamenti inimmaginabili, in situazioni di cui non sei neanche consapevole. Lo Spirito Santo è il più elevato mezzo di comunicazione. I miracoli non implicano questo tipo di comunicazione, perché sono strumenti di comunicazione temporanei. Quando ritornerai alla tua forma originale di comunicazione con Dio tramite rivelazione diretta, il bisogno dei miracoli sarà superato. Il miracolo è uno strumento di apprendimento che riduce il bisogno di tempo. Stabilisce un intervallo di tempo fuori dagli schemi, che non è soggetto alle solite leggi del tempo. In questo senso è senza tempo. Il miracolo è l’unico strumento a tua immediata disposizione per controllare il tempo. Solo la rivelazione lo trascende, non avendo assolutamente niente a che fare con il tempo. Il miracolo non fa alcuna distinzione fra i gradi di malpercezione. È uno strumento di correzione della percezione, efficace in modo del tutto indipendente sia dal grado che dalla direzione dell’errore. Questa è la sua vera indiscriminatezza. Il miracolo raffronta ciò che tu hai fatto con la creazione, accettando come vero ciò che è in accordo con essa, e rifiutando come falso ciò che non lo è. ucim
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