Immagina la condizione della tua mente originale come uno spazio
vuoto in cui tutti i fenomeni appaiono al suo interno come il proprio
potenziale creativo.
Possiamo etichettare questa pura consapevolezza vuota come una " A ".
Adesso immagina una sfera di coscienza limitata che viene proiettata da
questa pura coscienza. Possiamo chiamare questa coscienza limitata "B".
Essa appare come una prima proiezione della pura consapevolezza
creativa ("A").
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"A"---------> Proietta -------- > "B"
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Quando di notte sogniamo appare l'identità "B". Essa sorge dalla
consapevolezza pura ( "A") ma non identificandosi con "A" si sente
separata dall'origine. Si crede un'entità indipendente e inizia a
comportarsi come tale. Questa coscienza limitata non si rende conto di
trovarsi in una proiezione della pura consapevolezza.
"B" si auto-convince di essere l'unica e vera creatrice di quel mondo onirico.
Nel momento in cui "B" comincia a pensare e ad agire "come se" il sogno fosse realtà
si attiva un nuovo meccanismo proiettivo: prima era "A" a
proiettare/sognare "B" attraverso gli ordinari sogni notturni, mentre
ora è "B" che inizia a proiettare (e sognare) un'altra entità che per
convenzione chiameremo "C".
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B ------------------ > C
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Ecco quindi che la "prima" coscienza limitata proietta una "seconda" coscienza limitata che si trova immersa nella vita diurna.
La vita di tutti i giorni non è altro che una forma di sogni ad occhi aperti.
Questa
seconda coscienza (C) è ancora più limitata della precedente (B) poiché
l'identificazione con il corpo e la materia è più intensa.
Volendo
potremmo soprannominare l'entità "C" come "B1"... ma il concetto non
cambia, si tratta sempre di una proiezione o falsa identificazione.
Mentre
"B" si identificava parzialmente solo con la dimensione mentale, adesso
"C" (oppure "B1") si identifica totalmente con i prodotti di tale
dimensione.
In realtà sia "B" che "C" sono delle proiezioni di "A".
Quando
ci rendiamo conto di questa verità - della nostra origine - ci
svegliamo da entrambi i sogni, quello di B e di C, e ci ritroviamo nella
realtà di "A".
Le proiezioni collassano, si ritirano automaticamente e ritornano alla sorgente.
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"L' illuminazione" non è altro che il ritorno della pseudo-identità " B " alla sua autentica origine: "A".
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"A" <-------- ritorno (illuminazione) <-------- "B" (sogni
propriamente detti) < ------ collasso (primo riveglio) <------
"C" (sogni ad occhi aperti)
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Quando "B" è attiva la mente
si agita in continuazione proiettando un incubo ("C") dopo l'altro.
Questa mente agitata non ha alcuna consapevolezza di essere "A".
Durante il tempo di "B" (mente irrequieta) tutte le azioni diventano il
suo karma. Quando "B" si disattiva, la mente si calma, non percepisce
più allo stesso modo da quella dimensione spazio-temporale e di
conseguenza smette di proiettare e identificarsi con le sue esperienze
oniriche. In assenza di proiezioni e identificazioni anche il karma
scompare.
Questo è simile a ciò che succede quando ci svegliamo
al mattino. Le eventuali ripercussioni (karma) di ciò che abbiamo
sognato non si manifestano al nostro risveglio, per cui quel karma
immaginario si dissolve da solo.
La pseudo-identità "B" non è
altro che il nostro quotidiano senso di individualità. Questo "io" non
esiste se non come proiezione mentale , assieme a tutti i suoi problemi e
convinzioni immaginarie ("C").
Ecco perché qualsiasi pratica tesa a
modificare o migliorare la situazione di una pseudo-identità immersa in
un mondo virtuale è completamente deludente.
Come può qualcosa di irreale produrre qualcosa di reale?
Come può un'azione immaginaria produrre un risultato "concreto"?
---> E quando agisci partendo da "B" (anziché "A") le tue azioni saranno sempre infruttuose, inefficaci, fittizie.
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La pseudo-identità personale (B) è semplicemente un fascio di fantasiose forme-pensieri.
E' il sogno di "A".
Tu non sei il sogno, bensì sei la fonte di questo mondo immaginario.
Tu sei sempre stato la pura consapevolezza "A", soltanto che ti sei
identificato con gli elementi dei tuoi stessi sogni dimenticandoti la
tua tua vera identità.
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