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fonte http://www.raphaelproject.com/conferenze_online/inc_004.htm
"Togliere
il velo di Matrix"
In questo incontro andremo a semplificare il tema della Realtà Multidimensionale (già affrontato nell'incontro n° 3 con l'elencazione dei vari livelli di esistenza dell'essere umano) affermando che la realtà si può dividere sostanzialmente in due aspetti: uno visibile ed uno invisibile.
L'aspetto visibile della realtà lo conosciamo attraverso i 5 sensi ordinari, quello invisibile lo possiamo ipotizziamo dal momento che molte manifestazioni umane (pensiero, sentimento, emozione) non hanno alcuna dimensione fisica pur essendo per noi estremamente reali (in effetti possiamo sentirne l'interazione col corpo biologico grazie al sistema neurovegetativo).
Da un punto di vista spirituale ed esoterico - al di là degli aspetti invisibili appena citati - caratterizzano la vita umana e universale molti altri aspetti energetici non immediatamente percepibili ai sensi ordinari, eppure non del tutto al di fuori delle umane possibilità di percezione.
Telepatia, precognizione, chiaroveggenza, chiaroudienza,
psicocinesi, psicometria (la capacità di conoscere la
storia di un oggetto toccandolo) e tutte le infinite potenzialità
ESP (Extra Sensorial Perceptions) che l'essere
umano possiede testimoniano il contatto con queste dimensioni invisibili.
Sebbene coloro che possiedono una mentalità razionale e concreta concepiscano come "reale" solo l'aspetto visibile e "scientifico" della Natura, per chi ha un approccio esoterico la visione si ribalta completamente: veramente reale è solo il mondo che sottende la realtà dei sensi, mentre quest'ultima si riduce a mera illusione sensoriale, non a caso definita Maya (in sanscrito illusione) dagli antichi Rishi indiani.
Un esempio delle realtà invisibile è quel piano eterico su cui agiscono i pranoterapeuti per far rimarginare velocemente una ferita, ma la cosa incredibile è che questo campo non viene generato a partire dal corpo fisico, quanto piuttosto il contrario (ved. esperimenti con la Camera Kirlian sul campo aurico delle foglie tagliate)
Dunque possiamo affermare che il piano invisibile costituisce il "Mondo delle cause" mentre quello visibile costituisce il "Mondo degli effetti"
Oltre agli antichi saggi indiani già citati, maestri realizzati di tutti i tempi hanno descritto questi due piani di realtà, per esempio gli stregoni Yaqui messicani (come ci ha trasmesso C. Castaneda) definivano Tonal il mondo della consapevolezza ordinaria e Nagual il mondo dell'ignoto o "realtà separata".
Come possiamo rappresentarci questi due mondi così intrecciati
fra loro? Sebbene coloro che possiedono una mentalità razionale e concreta concepiscano come "reale" solo l'aspetto visibile e "scientifico" della Natura, per chi ha un approccio esoterico la visione si ribalta completamente: veramente reale è solo il mondo che sottende la realtà dei sensi, mentre quest'ultima si riduce a mera illusione sensoriale, non a caso definita Maya (in sanscrito illusione) dagli antichi Rishi indiani.
Un esempio delle realtà invisibile è quel piano eterico su cui agiscono i pranoterapeuti per far rimarginare velocemente una ferita, ma la cosa incredibile è che questo campo non viene generato a partire dal corpo fisico, quanto piuttosto il contrario (ved. esperimenti con la Camera Kirlian sul campo aurico delle foglie tagliate)
Dunque possiamo affermare che il piano invisibile costituisce il "Mondo delle cause" mentre quello visibile costituisce il "Mondo degli effetti"
Oltre agli antichi saggi indiani già citati, maestri realizzati di tutti i tempi hanno descritto questi due piani di realtà, per esempio gli stregoni Yaqui messicani (come ci ha trasmesso C. Castaneda) definivano Tonal il mondo della consapevolezza ordinaria e Nagual il mondo dell'ignoto o "realtà separata".
L'esempio dei codici utilizzati nei computer ci torna molto utile:
se osserviamo, ad es, una pagina web, quello che ci appare come piacevole e intelligibile altro non è che la rappresentazione fatta dal nostro browser di un codice sorgente scritto, per lo più, in un linguaggio definito HTML, il quale in ultima analisi si riduce a un codice binario composto da innumerevoli ON e OFF - vero e falso - messi in sequenza.
La vera realtà di internet, così come di tutto ciò che compare sul nostro schermo di computer, non è la composizione grafica del codice ma la sua sorgente, ed infatti programmi differenti possono leggere e rappresentare in maniera diversa lo stesso codice (soggettività della percezione del reale).
Se questa interessante ipotesi dovesse essere vera, allora imparando ad operare nella "realtà nascosta" dovremmo essere in grado di plasmarne gli effetti nella nostra realtà di tutti i giorni, e questo è proprio ciò che si realizza nell'avanzamento su di un percorso serio iniziatico portato avanti con costanza e metodo.
Il famoso film di fantascienza Matrix, con protagonista Keanu Reeves nei panni di Neo, altro non fa che mostrarci una parabola molto simile al vero di come è possibile concepire l'illusione del quotidiano: ciò che appare ai nostri occhi altro non è che la decriptazione soggettiva di codici normalmente invisibili, passati al vaglio dei sensi e interpretati secondo i nostri schemi di pensiero condizionanti.
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