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LIBRI DEL RISVEGLIO: https://payhip.com/ZeRoVe
(il desiderio che hai nel cuore mai si realizzerà)
Avanza con decisione
rimpiazza i desideri con la volontà
raggiungi il sorriso eterno
in qualsiasi momento si dovrebbe essere pronti a ridere
... se ridessero più spesso ci sarebbero meno guerre
guardare vecchie forme con occhi nuovi
superare se stessi, tutti hanno questa missione
la legge di corrispondenza si estende anche ai più piccoli dettagli
a determinare il corso del destino si tratta di ben altri pianeti, pianeti che circolano nel sangue, intorno al cuore e hanno periodi di rivoluzione diversi dalle stelle visibili (e dai corpi celesti)
perseguiamo i nostri scopi in modo così sciocco da spezzare il destino in singole parti che altrimenti avrebbero formato un'unica maglia meravigliosamente intessuta
fuori spocchiosa alterigia da eruditi, dentro brama di sesso e denaro
voglio essere un punto a fine frase e non restare una virgola in eterno
ovunque montagne di gusci vuoti, e quando finalmente si incappa in qualcosa che sembra una noce degna di essere aperta, ecco che si rivela un ciotolo inerte.
spettri giganteschi, informi evocati da vecchi avidi e ambiziosi durante riunioni segrete, avevano fatto milioni di vittime
... la ruota della tortura gira per sempre
potenti che diventano più vulnerabili di un bimbo se solo il destino aggrotta la fronte
ogni immagine esiste in eterno come immagine conservata nella luce
se si potesse scoprire la vera origine, si aprirebbero gli occhi:
diverremmo partecipi di una seconda vita, eterna, che nella nostra attuale condizione tocchiamo solo nel sonno profondo, senza saperlo, perché sta oltre l'esistenza corporea
la rinascita è soltanto un risveglio dell'Io - rimasto fino ad allora come morto- in un regno che esiste indipendentemente dai sensi esterni, in breve in paradiso.
* nome spirituale
in ogni nome è riposta una forza segreta
se lo pronunciamo nel cuore, incessantemente, finché colma giorno e notte, ne assorbiamo nel sangue la forza spirituale... trasformando col tempo il nostro fisico
questa lenta trasformazione corporea si manifesta con svariate sensazioni che preludono la cosiddetta "rinascita spirituale"
nell'uomo spiritualmente rinato a parlare è un'altra lingua, misteriosa, con nuove parole... il pensiero nuovo è magia, i suoi anelli magici si allacciano l'un l'altro... è un palesarsi della verità alla cui luce l'errore scompare
ha cercato Dio per tutta la vita, finché si è consumato del tutto, e per il continuo struggersi non ha più dormito per anni.
* mormora incessantemente il nome spirituale finché la rinascita non sarà completata
Soltanto gli ammaestramenti dello spirito giungono al momento giusto, unicamente per essi dovresti vivere. Allora dovrai essere cieco e sordo ai suggerimenti o ai bisogni degli altri.Non puoi aiutare gli altri se li vedi brancolare nel buio, né devi aspettarti aiuto da loro.
Chi guarda gli altri perde l'equilibrio e precipita.
un umano può farti da guida soltanto nelle cose terrene;
tutto quel che non proviene dallo spirito è terra morta
... non pregare altro Dio all'infuori di quello che si manifesta nella tua anima
--- in un primo momento verrà come vendicatore (spurgante) delle colpe da te commesse in passato; si manifesterà con improvvisi mutamenti della vita esteriore. All'inizio dovrai perdere tutto, persino Dio.
E solo quando l'immagine che hai di Lui sarà purificata da forma e da ogni concetto di esterno/interno, allora potrai vedere te stesso con gli occhi di Lui... Allora sì che sarai liberato dal mondo, poiché la tua vita sarà confluita in quella di Dio e la sua coscienza non dipenderà più dal corpo.
se invocherai Dio il tuo destino muterà immediatamente
partirai al galoppo come un cavallo che finora trottava
devi appellarti alla tua più intima essenza, tolta la quale saresti soltanto un cadavere (forse neppure questo)
A essa devi ordinare di guidarti (senza pietà né tregua) per la via più breve alla grande meta, l'unica degna dei nostri sforzi
... sempre avanza come un cavallo furioso che tira una carrozza per campi e pietraie
Dev'essere come un voto solenne pronunciato davanti a un orecchio in ascolto
Solo chi non ha fatto voto può tornare indietro, anzi no, può solo arrestarsi, voltarsi e mutarsi in statua di sale.
Un voto spirituale è come un ordine; è a Dio - in questo caso servo dell'uomo- che spetta eseguirlo.
Non fare troppi giuramenti!
anche se intraprendessi la cosa più sconsiderata, avrebbe sempre maggior senso di una ricaduta nella monotonia della tradizione (il cui fine ultimo è una morte inutile)
* magico dominio sui pensieri
… per anni sembra ristagnare, poi, inaspettato, l'involucro si squarcia, spesso in seguito a un fatto senza importanza, e un giorno cresce nella nostra esistenza un ramo dai frutti maturi, del quale non abbiamo mai notato la fioritura; allora ci accorgiamo di aver coltivato dentro di noi, senza saperlo, un misterioso albero...
Ah, non mi fossi mai lasciato indurre a credere che una qualche forza al di fuori di me potesse far crescere questo albero... quanti dolori mi sarei risparmiato!
Ero padrone assoluto del mio destino e non lo sapevo!
Credevo, giacché non ero in grado di mutarlo come le azioni, di non avere alcun potere su di lui. Quante volte ho immaginato che essere padrone dei propri pensieri equivalesse a essere l'artefice assoluto del proprio destino! Ma ogni volta mi sono ricreduto, perché non vedevo gli effetti immediati di questi mezzi tentativi.
Ho sottovalutato la magica potenza dei pensieri ricadendo ogni volta nella tara ereditaria dell'umanità: considerare l'azione un gigante e li pensiero una chimera.
Ora, chi impara a muovere la luce può manovrare le ombre, e con loro il destino; chi cerca di ottenere ciò tramite le azioni è soltanto un'ombra che combatte inutilmente con le ombre.
Ma pare che la vita debba tormentarci fin quasi alla morte prima che riusciamo, da ultimo, a trovarne la chiave.
... Scopo della nostra vita è scoprire con grande intuito quel che rende l'albero rigoglioso e gli impedisce di seccare.
Altrimenti si finisce per spalar letame senza saper perché.
...
La sola osservanza dei precetti, anche la più rigorosa, non basta a favorire la crescita interiore, perché essa è solo la forma esterna. Spesso la trasgressione è proprio la serra più calda.
Ma noi osserviamo i precetti quando dovremmo infrangerli e li infrangiamo quando dovremmo osservarli.
dove affondava le radici questo strano ramo senza fiori che ora egli chiamava il suo Io?
...
Che altro è il mio corpo se non un esercito brulicante di cellule vive che per antica consuetudine, da milioni di anni, gira attorno a un nucleo nascosto?
Come se si squarciasse un velo, guardò per un attimo attraverso la luce accecante di una conoscenza nuova
... Spesso un sentiero scende eppure è la via più breve per la successiva risalita... la febbre della guarigione spirituale assume l'aspetto di una diabolica putrefazione.
Non esistono prove né punizioni. La vita esteriore con le sue esperienze altro non è se non un processo di guarigione, per alcuni doloroso per altri meno, dipende da quanto la sua conoscenza sia malata.
Farsi venire un'idea:
si crede di pensare con il proprio cervello, ma in realtà i pensieri fanno quel che vogliono con il cervello, sono più indipendenti di qualsiasi vivente
i desideri di un uomo sono il suo paradiso... se vuole rovinarsi a tutti i costi, lasciamogli questo ghiribizzo
se fossi costretto è un conto, ma se lo facessi per libera scelta ciò rappresenterebbe il culmine dell'artificio... saturarmi d'ogni dolcezza
ho il presentimento che la mia stimabile anima, astuta com'è, abbia desiderato possedere grandi ricchezze già molto prima che nascessi. Per precauzione, per non giungere in paradiso passando per la cruna dell'ago
i pensieri si propagano anche se non li si esprime. Forse soprattutto se non li si esprime
* il cambiamento radicale di uno solo basterebbe
* la sua opera non può morire - che il mondo ne venga a conoscenza o meno. Costui apre la realtà una breccia destinata a non richiudersi mai più, non importa se gli altri se ne accorgono subito o dopo milioni di anni
* Quel che è nato può svanire solo in apparenza.
Le cause non siamo mai in grado di riconoscerle; tutto quel che possiamo percepire è l'effetto. Quel che noi chiamiamo causa è un presagio.
Se lascio andare la matita, essa cadrà. Ma se solo uno sciocco può credere che il fatto di lasciarla andare sia la causa della caduta.
L'azione del lasciarla andare è semplicemente il presagio infallibile della caduta.
Ogni evento cui ne segue un altro è il segno premonitore di quest'ultimo, non la causa.
Noi ci illudiamo di produrre un effetto, ma è una conclusione errata e nefasta che ci mostra costantemente il mondo sotto una falsa luce
Il mondo in cui viviamo è un mondo di effetti.
Il regno delle vere cause è occulto; se riusciamo a spingerci fin là, potremo fare miracoli.
Ma l'esser padrone dei propri pensieri - scoprirne le radici più profonde - non sarebbe già un miracolo?
...
Per il momento facciamo miracoli servendoci di macchine... Arriverà il momento in cui basterà la semplice volontà.
Non è l'invenzione a essere preziosa, bensì la capacità di inventare; prezioso non è il quadro, ma solo la capacità di dipingere. Il quadro si può deteriorare, la capacità di dipingere non può essere perduta neppure con la morte dell'artista. Permane come forza attinta dal cielo, risvegliata appena nasce il genio in grado di darle espressione... La congrega di commercianti può capire all'inventore solo ciò che non ha valore e mai l'essenziale.
ci sono nel nostro sviluppo interiore certe pietre miliari che ci indicano quando entriamo in un nuovo territorio
... una tale pietra si rivela nella coscienza di tutti coloro che sono maturi per viverla
una qualsiasi osservazione incoraggiante sarebbe bastata a ridarle la sicurezza che già fingeva di possedere
* fuga dal carcere terreno
se lo scopo della vita è attendere la morte, i più furbi sarebbero quelli che vivono solo per il piacere
sono ebreo per religione, ma anche per nascita, e in quanto tale ritorno sempre e comunque all'antico Dio dei miei antenati.
Ce l'ho nel sangue, e il sangue è più forte di qualsiasi logica
nel dialogo ordinario il pensiero è rivestito di parole pronunciate a voce alta... il pensiero in sé è una parola/comunicazione sommessa
* ogni pensiero è un fantasma è un essere che esiste autonomamente...
quando un uomo diventa immortale continua a esistere quale pensiero eterno
chiunque conosca se stesso non può più perdersi su un terreno che non è fatto per lui.
I forti non hanno bisogno di un credo, procedono liberi, senza bastone
Parada = colui che ha toccato l'altra riva
un uomo da solo non può farcela da solo, ha bisogno di una compagna. Solamente forze congiunte rendono possibile l'impresa. Proprio qui sta il senso più profondo del matrimonio.
* la forza nascosta nel nome
* ha esercitato il suo nome spirituale sufficientemente a lungo che di conseguenza si è radicata in lui l'idea di sacrificarsi
* una parola ripetuta di continuo nel proprio intimo può determinare o mutare il destino di una persona
le figure geometriche (cubi, piramidi) possono diventare il sistema di assi dello spirito ancora informe... diamo forma di cristallo all'anima... gli egizi gli davano forma di sfera
Nella sua smania di raggiungere le vita eterna ha chiamato a sé la morte... Il debole non deve percorrere il sentiero della forza, ma quello della debolezza o dell'attesa
Di fronte alla vita mi sento disorientata come davanti a un mostro vorace.
Tutto è insensato e logoro.
Ogni parola pronunciata è polverosa.
Mi sento come una bambina che va a teatro aspettandosi di vedere un mondo di fiaba, e trova invece soltanto dei commedianti imbrattati di trucco.
l'amaro cruccio di un'anima che scopriva di essere ricca al pari di un re nel suo desiderio di dare, ma povera e mendica quanto alla possibilità di realizzarlo
* da ogni suo gesto spirava una quiete quasi immortale
* incurante delle tempeste
obbediva docile a quella volontà estranea che le imponeva la via delle tenebre
* un odio tetro saliva dalla terra contro di lei, quella rabbia spietata che natura scaglia contro chi tenti di spezzare le catene della propria schiavitù
vide l'esercito degli astri lampeggiare con mille occhi vigili, come onnipotenti custodi che non avrebbero permesso ad alcuno di torcerle un capello... esseri immortali a cui sarebbe bastato un battito di ciglia per disintegrare la terra
il fantasma scompariva e rientrava ogni volta quasi fosse una magica parte di se stessa. Poteva attirarlo a sé e poi mandarlo fuori come un respiro
* chi non è personalmente coinvolto, vede... il suo sguardo riesce ad andare più in là
* lo spirito ascolta solo la voce di chi è maturo
non riconoscono la forza che li muove
quando l'anima non è turbata dagli affanni del corpo può fare molto più di quanto creda
;
il mondo era vuoto e deserto, le tenebre coprivano gli abissi
neppure lo spirito dei commessi viaggiatori sapeva più librarsi sulle acque
La vita assume un aspetto straordinariamente multiforme se ci si dà la pena di osservarla da vicino, girando le spalle alle cosiddette questioni importanti che ci procurano solo dolore e amarezza.
Girare in tondo significa: non progredire.
Dobbiamo spezzare il cerchio o non avremo fatto nulla.
Quelli che credono che la vita cominci con la nascita e finisca con la morte, be, certo non vedono il cerchio.
Come possono allora spezzarlo?.
Il principio è ciò che all'uomo manca.
E non che sia tanto difficile trovarlo. E' anzi proprio il preconcetto di doverlo trovare che costituisce impedimento.
La vita è piena di grazia; ad ogni istante essa ci dona un principio. Ad ogni secondo siamo investiti dalla domanda "Chi sono io"?.
Noi non la poniamo. E questa è la ragione per cui non troviamo il principio.
Se per una volta seriamente la poniamo, già spunta la morte per quei pensieri che son penetrati nell' aula dei Re e vivon da parassiti alla mensa dell'anima nostra.
Lo scoglio corallifero ch'essi con diligenza da infusori si sono andati costruendo nel corso dei secoli e che noi chiamiamo "il nostro corpo", E' opera loro ed è il luogo dove albergano e van prolificando. Noi dobbiamo innanzitutto aprire una breccia in questo scoglio di calce e colla e poi ridissolverlo in quello spirito ch'esso inizialmente era, se intendiamo riguadagnare il libero mare.
la sorte mi fustigava e io capivo solo che soffrivo...
Odiavo la potenza invisibile che mi tormentava... che tutto questo avvenisse per indurmi a compiere qualcosa ,forse saltare un ostacolo spirituale che mi stava davanti, fino a quel momento non l'avevo proprio intuito.
... imparai ad amare quegli esseri invisibili che mi incitavano a frustate
perché sentivo che avrebbero certo preferito darmi dello zucchero, se in quel modo fossero riusciti a elevarmi dall'infimo gradino.
... da quel momento in poi la durezza della sorte acquistò un senso ai miei occhi.
... resta ancora da stabilire se il cavallo imparando a saltare
abbia veramente fatto un progresso
o se invece non sarebbe stato meglio lasciarlo allo stato brado.
...
chi è già tanto maturo da riuscire a intuire, anche solo a sprazzi, le richieste che l'aldilà- o meglio il "grande spirito interiore"- gli rivolge, ha già compiuto più della metà del lavoro.
...
Il voler decifrare implica già di per sè un radicale rovesciamento della propria concezione di vita;
il poter decifrare è già un frutto di quella semina.
...
Davvero arduo, questo imparare a decifrare i nostri compiti!
...
In principio, quando azzardiamo i primi passi, è come un brancolare insensato, e talora agiamo da folli, compiendo azioni che non hanno alcun rapporto fra di loro.
...
Cerca quella forza magica che in avvenire sarà in grado di evitare altre disgrazie
lascia che gli eventi seguano il loro corso. Tutto (il resto) si sistemerà da sé
* Spostare i lumi
* Non provo più nulla perché i miei sentimenti sono nella testa... Non posso nemmeno dubitare, ci devo credere perché il pensiero ora è nel mio cuore, non tento neppure di rifletterci.
* Lo studio o la preghiera non servono, e neppure i bagni rituali. Se non viene uno dall'altro mondo a spostare i lumi, noi non siamo in grado di farlo.
* tutto ciò che credi prima che i lumi vengano spostati è falso... si crede di ricevere e invece di dà. Si crede di stare fermi, in attesa, e invece si va e si cerca. L'uomo cammina e Dio sta fermo
* Anche questo vuol dire "spostare i lumi": trasformare l'amaro in dolce, come solo la forza della verità può fare
dominare il dolore attraverso la conoscenza
Le sue conoscenze però nascono dal pensiero, non dalla "Parola Interiore". Delle nostre conoscenze diffidiamo in segreto, senza saperlo, e per questo esse sono grigie e morte. Invece i suggerimenti della Parola Interiore sono doni vivi della verità, che ci danno una gioia indicibile ogni volta che ce ne ricordiamo
Da quando procedo su questa via la Parola Interiore mi ha parlato solo poche volte, eppure ha illuminato la mia intera esistenza
quando sei contento la gioia è naturalmente in te. Non puoi vederla né udirla, eppure c'è
... non provando più dolore era infinitamente più ricco di tute le altre creature
Quando dopo esser stato unito a Lui in un sonno privo di sogni, torno alla realtà mi sembra di aver partecipato a quel che è avvenuto nella vita altrui: se per es. qualcuno picchia un bimbo, credo di averlo picchiato io e devo andare a consolarlo.
Non ho ancora capito che una schiera di pensieri estranei si sta avventando ostile su di lei per privarla della ragione?
Se fossero vespe ad attaccarla per difendere il loro nido, saprebbe subito di che si tratta!
Perché, allora, non sta in guardia di fronte agli sciami del destino come farebbe con delle vespe vere?
ebbe la netta sensazione che una forza invisibile lo stesse ingannando e si fermò un attimo a riflettere, anzi a tendere l'orecchio
continuamente ostacolato da pensieri importuni: «Lascia perdere, tanto l’inizio non lo trovi; è una fatica inutile!».
Ma lui vigilava sulla soglia della sua volontà, impedendo loro di entrare. E a poco a poco l’antica abitudine di osservare se stesso riacquistò vigore.
L’inizio è ciò che manca all’uomo
Non sarebbe difficile trovarlo, ma l’ostacolo sta proprio nella convinzione di doverlo cercare
La vita è generosa; in ogni istante ci dona un nuovo inizio. La domanda: “Chi sono io?” ci incalza
senza tregua. Noi la evitiamo; è questa la ragione per cui non troviamo l’inizio.
«Se mai decidessimo di porla veramente, giungerà il giorno il cui tramonto segnerà la morte di
quei pensieri che, penetrati nelle stanze del potere, banchettano a spese della nostra anima.
«La barriera corallina – da essi costruita nel corso dei millenni con zelo da infusori – che noi
chiamiamo “il nostro corpo” è opera, nido e dimora di tali pensieri. Se vogliamo guadagnare il mare aperto dobbiamo far breccia in questa barriera calcarea e fangosa, per poi discioglierla di nuovo nello
spirito che esisteva sin dall’inizio. Più avanti ti insegnerò a costruirti una casa nuova dalle rovine di
quella barriera»
Presto l’orologio del mondo batterà l’ultima ora
La prima ora del nuovo tempo sarà preceduta da una tempesta
«Sta’ in guardia, non farti sorprendere nel sonno, perché quelli che passeranno con gli occhi
chiusi nell’alba del nuovo giorno rimarranno gli animali che sono sempre stati e non si desteranno mai più.
«Esiste anche un equinozio dello spirito, e la prima ora del tempo nuovo a cui mi riferisco ne è il
punto culminante. In esso si raggiungerà l’equilibrio fra luce e tenebre.
... la legge interiore è identica a quella esterna, solo di un’ottava più alta: costoro sono chiamati a raccogliere la messe; gli altri invece resteranno schiavi che si spezzano la schiena sui campi; con la faccia rivolta alla terra.
La chiave del dominio sulla natura interiore è arrugginita, Essa consiste nella veglia!
«Restare svegli è tutto.
Di nulla l’uomo è tanto certo come di essere sveglio; in realtà, è catturato da una rete di sonno e
sogni che lui stesso ha tessuto. Più fitta è la rete, più potente domina il sonno; quelli che vi restano
imprigionati sono i dormienti, che attraversano la vita come un branco di animali diretti al macello: ottusi, indifferenti e spensierati. (...)
Questi "sognatori" non sono, come tu credi, fantasticatori e poeti, bensì irrequieti rosi dalla smania di agire [colgono solo scorci ingannevoli cui adeguano le loro azioni senza sospettare che tali immagini siano insensati frammenti di una totalità imponente], somigliano a scarafaggi laboriosi che si inerpicano sulla superficie liscia di un tubo e poi arrivati in cima, vi cadono dentro.
...
«Immaginano di essere svegli, ma quel che credono di vivere è in verità solo un sogno,
predeterminato fin nei minimi particolari e indipendente dalla loro volontà.
«Restare svegli è tutto.
«Sii sveglio in ogni cosa che fai! Non credere di esserlo di già. No, tu dormi e sogni.
«Mettiti d’impegno, raccogli le forze e per un unico istante lasciati pervadere completamente da
questa sensazione: “Ora sono sveglio!”.
«Se riuscirai a provarla, ti accorgerai subito che lo stato in cui ti sei finora trovato era una sorta di
torpore, di stordimento.
«Questo è il primo timido passo di un lungo lungo cammino che conduce dalla schiavitù all’onnipotenza. Procedi così da un risveglio all’altro. Non esiste pensiero tormentoso che in tal modo
non possa essere respinto; esso si arresta e non può più risalire fino a te, che ti elevi sopra di lui come
la chioma di un albero cresce sui rami nudi. E quando riuscirai a trasmette anche al corpo questo stato
di veglia, i dolori ti cadranno di dosso come foglie morte.
...
nei testi sacri di tutti i popoli si tende, a mo’ di filo conduttore, l’occulta dottrina della veglia
... Devi salire, un piolo dopo l’altro, verso uno stato di veglia sempre più luminoso, se vuoi superare la morte le cui armi sono il sonno, il sogno e lo stordimento.
... Sulla strada del risveglio il primo nemico che ti si contrapporrà sarà il tuo stesso corpo. Lotterà
contro di te fino al primo canto del gallo, ma allorché vedrai spuntare il giorno della veglia eterna, che ti allontanerà dai sonnambuli – i quali credono di essere uomini e non sanno di essere dèi addormentai -, anche il sonno del corpo cesserà in te e l’universo sarà ai tuoi piedi.
...
Certo dovrai rinunciare alla gioia del cane fedele e scodinzolante, la gioia di chi riconosce sopra
di sé un padrone da servire, ma pensaci un po’, scambieresti ora la tua condizione di uomo con quella
del tuo cane?
«Non farti scoraggiare dal timore di non poter raggiungere la meta in questa vita! Chi ha
intrapreso la nostra via anche una sola volta, continua a venire al mondo con una maturità interiore che gli permette di proseguire il proprio lavoro: nascerà genio.
...
«Solo quando avrai estirpato dal tuo corpo l’elemento putrescente potrai dire: “Ora il sonno mi ha abbandonato per sempre”.
...
(In quel momento si compirà il miracolo che gli uomini ritengono impossibile – perché, ingannati
dai loro sensi, non capiscono che materia e forza sono la stessa cosa – il miracolo per cui, se anche ti
seppelliscono, nella bara non c’è alcun cadavere. )
...
«Allora, non prima, riuscirai a distinguere il reale dall’apparente; i soli che allora incontrerai
avranno già percorso, prima di te, la stessa strada. Gli altri non saranno che ombre.
Non temere:
nessuno che abbia intrapreso la via del risveglio, anche se si è smarrito, è stato mai abbandonato dalle
sue guide.
«Voglio rivelarti un sistema per capire se un’apparizione è reale o illusoria: se, quando ti si
presenta, la tua coscienza è offuscata e le cose attorno a te si confondono o scompaiono, allora non
fidarti! Sta’ in guardia! Quel che vedi è una parte di te. Se non indovini quale metafora esso nasconda,
allora è uno spettro inconsistente, un’ombra, un ladro che si nutre della tua vita.
«I ladri che rubano la forza dell’anima sono peggiori di quelli comuni. Ti attirano come fuochi fatui
nelle paludi di un’illusoria speranza per lasciarti da solo nelle tenebre, e sparire per sempre.
«Sappi che le straordinarie forze che essi posseggono sono le tue – quelle che ti hanno carpito
per tenerti in schiavitù. Non possono vivere al di fuori della tua vita, ma se li sottometti si ridurranno a
muti e docili strumenti che potrai usare a tuo piacimento.
«Innumerevoli sono le vittime che costoro hanno mietuto fra gli esseri umani. Leggi le storie dei
visionari e degli adepti delle sette e ti accorgerai che il sentiero verso il dominio di te stesso, che stai
percorrendo, è ricoperto di teschi.
«L’umanità si è costruita inconsapevolmente un muro contro di loro: il materialismo. Tale muro è
una protezione infallibile, è un simbolo del corpo, e contemporaneamente è il muro di una prigione che impedisce la visuale.
...
Solo dalla bilancia su cui porrai la tua coscienza potrai capire se
fidarti di un’apparizione: quanto più la tua coscienza sarà desta, tanto più il piatto penderà dalla tua
parte.
«Se una guida, un soccorritore o un fratello proveniente da un mondo spirituale vuole apparirti,
può farlo anche senza saccheggiare la tua coscienza: come l’incredulo Tommaso, potrai mettere la
mano nel suo costato».
...
Sarebbe facile evitare le apparizioni e i loro pericoli. Basterebbe che tu ti comportassi da uomo comune. Ma cosa hai guadagnato per questa via? Resti un prigioniero nella prigione del tuo corpo fino a quando il carnefice <morte> non ti condurrà al patibolo
...
il desiderio dei mortali di vedere esseri ultraterreni è un grido che risveglia anche i fantasmi degli inferi, perché tale desiderio non è puro, ma una cupidigia: vuole prendere, non importa come, anziché imparare a "dare".
colui che sente la terra come una prigione o i devoti che invocano la redenzione, senza saperlo, evocano il mondo degli spettri
Esiste forse, per gli inconsapevoli, una mano invisibile capace di trasformare per incanto in isole fertili le paludi in cui sono finiti? Non credo.
Quando, sul cammino del risveglio, attraverserai il regno degli spettri, a poco a poco ti accorgerai che essi sono soltanto pensieri divenuti improvvisamente visibili. Ecco perchè ti appaiono estranei e simili a creature, perchè il linguaggio delle forme è diverso da quello della mente.
Allora sarà giunto il momento della trasformazione più straordinaria che ti possa capitare: glio uomini intorno a te si muteranno in... fantasmi.
Quelli che ti sono cari diventeranno ombre da un istante all'altro, persino il tuo corpo.
E' la peggior solitudine, come un pellegrinaggio nel deserto: chi non riesce a trovare la fonte della vita muore di sete.
molti si sveglieranno e si distingueranno dai dormienti, come i padroni dagli schiavi... i dormienti non possono comprendere quelli che vegliano.
Non esistono il male e il bene, ma solo il falso e il vero.
Loro credono che "stare" svegli significhi tener desti i sensi e gli occhi aperti, vegliando di notte in preghiera: noi sappiamo che "stare svegli" comporta un risveglio dell'Io immortale, e l'insonnia del corpo ne è una naturale conseguenza. Loro credono che il corpo vada trascurato e disprezzato perché peccaminoso: noi sappiamo che non esistono peccati, il corpo è il principio da cui dobbiamo muovere e siamo discesi sulla terra per mutarlo in spirito. Loro credono che si debba ricercare la solitudine con il corpo per purificare lo spirito; noi sappiamo che tocca allo spirito sperimentare la solitudine per poi trasfigurare il corpo
non posso consigliarti, perché è molto più salutare cogliere per propria decisione un frutto amaro anziché, su consiglio altrui, vederne uno dolce che pende dall'albero
Soltanto non fare come tanti che, pur conoscendo il detto: "Provate tutto e conservate il meglio", non provano nulla e conservano la prima cosa che capita
Da oggi fai parte della nostra comunità e diventi un nuovo anello della catena che va da eternità a eternità
... non potrai vedere finché i tuoi occhi apparterranno alla terra
...
Lui è infinitamente lontano da te, e tuttavia vicinissimo; condividete lo stesso spazio, eppure siete più distanti degli estremi confini del mondo. Ti avvolge come l’acqua circonda chi nuota nell’oceano, ma tu non percepisci la sua presenza, proprio come il nuotatore non sente il sapore del sale che impregna il mare, se i nervi della sua lingua sono morti.
Il nostro simbolo vivo (emblema insesauribile) è la Fenice, l’emblema dell’eterna giovinezza, la leggendaria aquila egizia con le penne rosse e d’oro, che si dà fuoco nel suo nido di mirra e sempre risorge dalle proprie ceneri.
[Essa scioglie ogni enigma come un essere onniscente; per conoscere la verità basta interrogarla]
...
e il punto di inizio di tale cammino è il proprio corpo
... Devi separarti dal tuo corpo: non come se volessi abbandonarlo, devi distaccartene come la luce si scinde dal calore. E già qui è in agguato il primo nemico. Chi si disgiunge dal proprio corpo per librarsi nell’etere percorre il cammino delle streghe
... L’umanità, per giusto istinto, si è forgiata una corazza contro questo pericolo: sorridendo della possibilità di simili arti. Ma tu non avrai più bisogno del dubbio per proteggerti, quel che ti ho rivelato sarà per te una spada molto più efficace. Le streghe credono di essere presenti al sabba demoniaco, ma in realtà il loro corpo giace rigido e privo di sensi nella stanza. Scambiano semplicemente la percezione terrena con quella spirituale, rinunciano al meglio per avere il peggio, e invece di arricchirsi si impoveriscono. Vedi bene che non può essere questa la via del risveglio. Ma per comprendere che tu non sei il tuo corpo – come credono gli uomini – devi conoscere le armi con cui esso vuole affermare il proprio dominio su di te. Per il momento gli sei ancora così sottomesso che la tua vita si spegnerebbe se il suo cuore cessasse di battere; qualora poi chiudesse gli occhi tu sprofonderesti nella notte. Credi di essere tu a muoverlo, ma è pura illusione: si muove da solo e la tua volontà non è che un mezzo di cui si serve. Credi di concepire i tuoi pensieri, mentre è lui a inviarteli affinché tu, credendoli tuoi, faccia tutto quel che vuole. Prova a sederti composto col fermo proposito di non muovere neppure un muscolo, di non batter ciglio, di rimanere immobile come una statua, e vedrai che ti si avventerà subito contro, furente, per costringerti a tornare ai suoi ordini. Ti assalirà con mille armi finché non gli permetterai nuovamente di muoversi. Dal furore cieco e dalla precipitosa aggressività con cui ti lancerà contro le sue frecce, una dopo l’altra, potrai capire, se sarai astuto, quanta paura ha di perdere il dominio e quanto grande deve essere il tuo potere. Ma dietro tutto questo si nasconde il suo tranello: vuol farti credere che la battaglia decisiva per lo scettro si combatta sul campo della volontà esterna, ma queste sono solo scaramucce che, all’occasione, ti lascia anche vincere, per poi affermare ancora più decisamente la sua supremazia. I vincitori di queste schermaglie sono i più miseri degli schiavi. Credono di uscirne trionfanti e invece portano sulla fronte il marchio d’infamia del loro “carattere”. Ma il tuo fine non è sopraffare il corpo. Imponendogli l’immobilità devi solo mirare a conoscere le forze di cui dispone: schiere di armati, così numerosi da essere quasi invincibili. Li scaglierà all’assalto contro di te, uno dopo l’altro, se non desisterai dall’esercizio, facile in apparenza, di chi siede immobile: prima sarà la forza bruta dei muscoli, che fremeranno e tremeranno, poi il ribollire del sangue, che farà grondare il tuo viso di sudore, e ancora il batticuore, la pelle d’oca che ti farà rizzare i capelli in testa, e il corpo vacillerà – come se la forza di gravità e l’asse non fossero più in equilibrio. Tutti questi assalti li puoi sconfiggere, almeno in apparenza, con la volontà. Eppure la sola volontà non basta: in realtà alle sue spalle, invisibile nel suo mantello fatato, c’è già uno stato di veglia superiore. Anche questa vittoria non conta nulla. Seppure riuscissi a dominare il tuo respiro e il battito del tuo cuore, saresti solo un fachiro… in altre parole, un “poveretto”. Un “poveretto”!... Questo la dice lunga. Subito dopo, gli avversari che il tuo corpo ti opporrà saranno sciami di pensieri inafferrabili. Contro di loro la spada della volontà non serve a nulla. Quanto più selvaggiamente tenterai di colpirli, tanto più furenti ti ronzeranno intorno e, se per caso ti riuscisse di scacciarli un solo istante, cadresti subito nel sonno, e allora verresti sconfitto in altro modo. È inutile imporre loro l’immobilità; c’è solo un mezzo per schivarli: la fuga in uno stato di veglia superiore.
Devi imparare da solo come cominciare.
...
Un cauto e continuo saggiare il terreno con l’animo e nel contempo è una ferrea risoluzione. Questo è tutto ciò che posso dirti. Ogni consiglio che ti venga dato riguardo a questa lotta tormentosa è puro veleno. È uno scoglio che devi superare da solo. Non occorre che ti liberi per sempre da questi pensieri; la tua lotta deve tendere a un solo scopo: ascendere allo stato di veglia superiore. Quando l’avrai raggiunto, ti avvicinerai al regno degli spettri di cui già ti ho parlato. Ti appariranno figure terribili oppure splendenti e cercheranno di farti credere che sono esseri di un altro mondo. Ma sono solo pensieri in forma visibile, pensieri sui quali non eserciti ancora un controllo completo! E quelli dall’aspetto più sublime sono anche i più rovinosi, ricordalo! Molte false credenze sono nate sulla base di queste apparizioni e l’umanità è stata ricacciata nelle tenebre. Eppure dietro ognuno di questi fantasmi si nasconde un significato profondo; non sono semplici immagini: che tu ne intenda o meno il linguaggio simbolico, ti indicano a quale stadio di sviluppo spirituale tu sia giunto.
La trasformazione dei tuoi simili in spettri – che, come ti ho detto, seguirà a questo stadio – avrà in sé, come ogni evento in campo spirituale, un veleno e al contempo una virtù curativa. Tuttavia, se ti limiterai a considerare gli uomini come fantasmi, allora berrai soltanto il veleno e sarai simile a un uomo di cui si dice: “se non avesse amore non sarebbe che bronzo risonante”. Se invece scoprirai il “significato profondo” che si cela in ognuna di queste ombre d’uomini, allora vedrai con gli occhi dello spirito non solo la loro anima viva, ma anche la tua. Come a Giobbe, ti verrà restituito mille volte tutto quello che ti è stato sottratto. Così sarai… al punto di partenza, diranno beffardi gli stolti; non sanno che tornare a casa dopo aver vissuto a lungo in terra straniera è assai diverso dal non essersi mai allontanati.
Nessuno può dire se, una volta giunto così avanti, acquisterai i poteri miracolosi che possedevano i profeti dell’antichità ovvero se ti sarà lecito entrare nel regno della pace eterna. Simili poteri sono doni spontanei elargiti da coloro che custodiscono le chiavi di questi misteri. Se ti viene concesso di amministrarli è solo perché l’umanità ha bisogno di tali segni. La nostra via conduce soltanto al grado della maturità; se la raggiungerai sarai anche degno di ricevere tale dono. Te lo elargiranno? Non lo so. Ma sarai diventato una Fenice, in un modo o nell’altro; conseguire a ogni costo tale trasformazione dipende solo da te.
...
Uno di coloro che detengono le chiavi dei segreti della magia è rimasto sulla terra per cercare e radunare gli eletti. Come lui non può morire, così anche le leggende che circolano sul suo conto sopravvivono.
... Uno di coloro che detengono le chiavi dei segreti della magia è rimasto sulla terra per cercare e radunare gli eletti. Come lui non può morire, così anche le leggende che circolano sul suo conto sopravvivono.
... Supponi che ti appaia come un essere di colore verde. Il verde non è un vero colore sebbene tu lo veda, ma nasce dall’unione del giallo con il blu. Se mescoli per bene il giallo e il blu, ottieni il verde. Ogni pittore sa questo, mentre pochissimi sanno che il mondo che vediamo intorno a noi è proprio come il colore verde, non appare com’è veramente: blu e giallo.
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* l'esercizio dell'immobilità
* presto gli divenne indispensabile come un bagno rigenerante; cominciava a rallegrarsene già la sera, al momento di coricarsi
* con l'esercizio aveva creato dentro sé un rifugio in cui poteva ritirarsi ogni momento, per ritrovarvi nuova fiducia e quella misteriosa crescita che, per quanti non l'abbiano sperimentata, resta sempre una parola vuota e morta, nonostante ne sentano parlare spesso
* Prima di conoscere questo nuovo stato aveva creduto che fuggendo il dolore avrebbe accelerato il rimarginarsi delle ferite dell'anima e la guarigione con cui il tempo sa lenire il dolore
* via via che si ritirava gradualmente dal mondo esterno godeva ore di una felicità che mai avrebbe creduto possibile tanto era profonda, ore in cui acquisiva sempre nuove conoscenze e comprendeva, ogni volta con maggior chiarezza, che nell'esperienza interiore avvenivano veri miracoli di fronte ai quali gli eventi della vita esteriore erano realmente, e non soltanto in apparenza, ombre rispetto alla luce
quella singolare perdita di memoria altro non era se non "l'incenerimento" da cui la Fenice ogni volta risorgeva ringiovanita. Era un'abitudine effimera quella di crearsi dei metodi e di volerli tenere a mente, perché quel che contava non era il quadro compiuto, bensì il saper dipingere
... in questa prospettiva controllare i pensieri divenne un continuo piacere, non più una lotta estenuante. Così,senza accorgersene, salì un gradino dopo l'altro finché improvvisamente di possedere la chiave di un dominio di sé che un tempo non si sarebbe neppure sognato.
* "E' come se finora i miei pensieri mi avessero circondato come sciami di api che traevano da me il loro nutrimento...
* Adesso invece, con la volontà, posso mandarle lontano, e loro tornano indietro cariche di idee come fosse miele. Un tempo mi depredavano, ora mi arricchiscono"
la comune mistica non era altro che un brancolare nella nebbia.
Però si avvide che esisteva anche uno stato mistico autentico - difficile da scoprire e ancor più da raggiungere - il quale non solo teneva il passo con la realtà quotidiana, ma la superava di gran lunga in vitalità
In esso niente ricordava le estasi sospette: nessun umile piagnisteo volto all'egoistica redenzione che, per brillare, ha bisogno del sanguinoso sfondo di empi condannati a eterne pene infernali; grazie a esso anche la rumorosa sazietà di una moltitudine bovina, che solo perché digerisce ruttando crede di trovarsi sul terreno della realtà, era scomparsa come un sogno ripugnante.
i colori fluttuavano come nuvole dietro le palpebre, questa era la materia con cui poteva creare immagini animate da una forza misteriosa, acquistavano vita autonoma, come esseri simili a lui
più sviluppava quel potere di trasformare in immagini i reconditi desideri, più sentiva aumentare il pericolo di perdersi su un sentiero senza ritorno.
nel corpo giacevano, sopiti, i poteri magici; erano questi che dovevano risvegliare, se voleva agire sul mondo materiale
* vuoi forse andare nel regno dei morti per cercare i vivi?
Credi che la realtà sia di là?
E' solo un paese di gioie effimere per spettri ciechi, proprio come la terra è un paese di effimeri dolori per sognatori ciechi.
Chi non impara a vedere sulla terra, certo non lo imparerà di là
Che importa se gli altri credono sia morto? Non si può pretendere che chi dorme veda chi si è risvegliato.
prima di avere nuovi occhi dovrai consumare di lacrime i vecchi
* La questione del paradiso è una lama a doppio taglio. Si può ferire qualcuno in modo irrimediabile dicendogli che di là ci sono solo immagini
* mia moglie, ora morta, è di là e sogna che io le stia accanto... Non sa che non sono realmente io ad essere con lei, ma solo la mia immagine. Se lo sapesse il paradiso diverrebbe per lei un inferno.
* Tutti coloro che muoiono trovano nell'aldilà le immagini delle persone e delle cose che hanno amato, e le credono vere... Mia moglie credeva nella Madonna, ora è di là e sogna fra le sue braccia.
* Gli illuministi che vogliono strappare le masse alla religione non sanno quel che fanno. La verità è solo per pochi eletti e dovrebbe rimanere ignota alla grande massa. Chi l'ha conosciuta solo in parte, quando muore trapassa in un paradiso incolore.
* Non voleva distruggere il suo "paradiso" né la folle illusione di potersi ricongiungere a Eva nell'aldilà
ho imparato a ritenere vere cose impossibili
il concetto di "dolore dell'anima" era divenuto per lui privo di significato e non aveva più nessuna influenza sulla sua vita affettiva.
* Bruchi che strisciano per terra senza sapere che diverranno farfalle
* i dispensatori di verità hanno perso credito
Strano, più uno si arricchisce di esperienze interiori e meno riesce a comunicarle agli altri... mi sto allontanando sempre più dagli umani; verrà un giorno in cui non potranno più udire la mia voce.
* sono rimasto per dare
Anche se soltanto uno giungesse all'immortalità, la mia esistenza avrebbe avuto senso
* dottrina della veglia
* un abisso separa la capacità di comprensione di una persona normale da chi si è spiritualmente risvegliato
* e poi, quali parole potevano mai descrivere, anche solo vagamente, le esperienze che aveva vissuto?
il mondo gli stava alle spalle come un negozio di giochi di prestigio pieno di cianfrusaglie senza valore
* la mia ombra sembrava costretta a eseguire ogni movimento che le imponevo
* non era in grado di aprir bocca o di far atto alcuno senza che io glielo ordinassi
* tutte le persone mi parevano ombre, come il mio corpo, erano immagini prive di vita interiore che ormai mi limitavo a contemplare, felice di non farne più parte
Per me non era altro che un cadavere di una fanciulla sconosciuta di angelica bellezza - una figura di cera, una statua
un'estranea era morta (ne fui infinitamente felice)
Da allora la mia libertà è cresciuta e ora so di aver superato la soglia della morte.
Ogni tanto vedo il mio corpo dormire eppure sono sveglio: lui tiene gli occhi chiusi, io invece posso guardarmi intorno ed essere ovunque voglia.
Posso riposare quando lui cammina e camminare quando riposa. Però, se lo desidero, riesco anche a vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie, ma allora tutto quel che mi circonda ha un aspetto fosco e triste, poiché sono di nuovo come gli altri: uno spettro nel regno degli spettri
Quando mi separo e lo percepisco come un'ombra che obbedisce automaticamente ai miei ordini e prende parte alla vita apparente del mondo, il mio stato è talmente singolare che non so descriverlo.
Supponi di trovarti al cinema, sullo schermo la tua immagine che passa di dolore in dolore e crolla, lancia grida disperate. Questo spettacolo ti coinvolgerebbe?
... Sapresti allora che esiste una possibilità di sfuggire alla morte
gioiosa certezza mi solleva in alto
Prima di trovare il cammino che ti conduca dagli invisibili devi anzitutto diventare invisibile (come io lo sono diventato agli occhi del mio stesso corpo)
La vista dell'aldilà non mi si è ancora dischiusa, tuttavia so con certezza che quanti sono partiti ciechi dalla terra non hanno raggiunto l'aldilà. Sono come melodie che si spengono lentamente nell'aria, e vagano nello spazio in attesa di trovare le corde che le facciano vibrare di nuovo; là dove credono di essere non è un luogo, bensì una sconfinata isola di sogno popolata da ombre, ancor meno reale della terra.
Veramente immortale è l'uomo che si è risvegliato; gli astri e gli Dei trascorrono, lui rimane e può fare quel che vuole. Sopra di lui non c'è nessun Dio.
chi si crea un'immagine da adorare anziché trasmutarsi in essa, innalza una barriera che non osa scavalcare
Se vuoi pregare, rivolgi le preghiere al tuo Sé invisibile; è l'unico Dio che ascolti le tue suppliche
* Sventurati coloro che pregano un idolo e ne sono esauditi: così perdono il loro Io, perché non potranno più credere di aver esaudito da sé le proprie preghiere.
Quando il tuo Sé invisibile ti apparirà come essenza, lo riconoscerai dalla sua ombra. Anch'io non sapevo chi ero prima di aver visto il mio corpo come un'ombra.
Verrà un tempo in cui l'umanità proietterà ombre luminose sulla terra, non più nere macchie di infamia, e sorgeranno nuovi astri. Contribuisci anche tu a diffondere la luce!
* avanzava senza muovere le gambe
Aiutate le generazioni future a costruire un nuovo regno sulle rovine del vecchio
Adesso era di là e di qua
un uomo vivo
Solo a poco a poco, dal caos, prende forma un volto;
dalla sua espressione impariamo a leggere la volontà della sorte, pur se da principio fa smorfie.
Ma lo stesso avviene con tutte le cose grandi:
ogni nuova invenzione ha all'inizio qualcosa di buffonesco.
Anche il primo modello di aeroplano ebbe per lungo tempo
un ghigno di drago prima di acquistare un vero volto.
“Ogni domanda che un uomo possa fare ha già la sua risposta nell'istante medesimo in cui l'abbia posta al suo spirito”.
Gustav Meyrink, pseudonimo di Gustav Meyer (Vienna, 19 gennaio 1868 – Starnberg, 4 dicembre 1932), è stato uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco. Ha legato il suo nome all'opera esoterica Il Golem, che riprende una vecchia leggenda ebraica di Praga.
Avanza con decisione
rimpiazza i desideri con la volontà
raggiungi il sorriso eterno
in qualsiasi momento si dovrebbe essere pronti a ridere
... se ridessero più spesso ci sarebbero meno guerre
guardare vecchie forme con occhi nuovi
superare se stessi, tutti hanno questa missione
la legge di corrispondenza si estende anche ai più piccoli dettagli
a determinare il corso del destino si tratta di ben altri pianeti, pianeti che circolano nel sangue, intorno al cuore e hanno periodi di rivoluzione diversi dalle stelle visibili (e dai corpi celesti)
perseguiamo i nostri scopi in modo così sciocco da spezzare il destino in singole parti che altrimenti avrebbero formato un'unica maglia meravigliosamente intessuta
fuori spocchiosa alterigia da eruditi, dentro brama di sesso e denaro
voglio essere un punto a fine frase e non restare una virgola in eterno
ovunque montagne di gusci vuoti, e quando finalmente si incappa in qualcosa che sembra una noce degna di essere aperta, ecco che si rivela un ciotolo inerte.
spettri giganteschi, informi evocati da vecchi avidi e ambiziosi durante riunioni segrete, avevano fatto milioni di vittime
... la ruota della tortura gira per sempre
potenti che diventano più vulnerabili di un bimbo se solo il destino aggrotta la fronte
ogni immagine esiste in eterno come immagine conservata nella luce
se si potesse scoprire la vera origine, si aprirebbero gli occhi:
diverremmo partecipi di una seconda vita, eterna, che nella nostra attuale condizione tocchiamo solo nel sonno profondo, senza saperlo, perché sta oltre l'esistenza corporea
la rinascita è soltanto un risveglio dell'Io - rimasto fino ad allora come morto- in un regno che esiste indipendentemente dai sensi esterni, in breve in paradiso.
* nome spirituale
in ogni nome è riposta una forza segreta
se lo pronunciamo nel cuore, incessantemente, finché colma giorno e notte, ne assorbiamo nel sangue la forza spirituale... trasformando col tempo il nostro fisico
questa lenta trasformazione corporea si manifesta con svariate sensazioni che preludono la cosiddetta "rinascita spirituale"
nell'uomo spiritualmente rinato a parlare è un'altra lingua, misteriosa, con nuove parole... il pensiero nuovo è magia, i suoi anelli magici si allacciano l'un l'altro... è un palesarsi della verità alla cui luce l'errore scompare
ha cercato Dio per tutta la vita, finché si è consumato del tutto, e per il continuo struggersi non ha più dormito per anni.
* mormora incessantemente il nome spirituale finché la rinascita non sarà completata
Soltanto gli ammaestramenti dello spirito giungono al momento giusto, unicamente per essi dovresti vivere. Allora dovrai essere cieco e sordo ai suggerimenti o ai bisogni degli altri.Non puoi aiutare gli altri se li vedi brancolare nel buio, né devi aspettarti aiuto da loro.
Chi guarda gli altri perde l'equilibrio e precipita.
un umano può farti da guida soltanto nelle cose terrene;
tutto quel che non proviene dallo spirito è terra morta
... non pregare altro Dio all'infuori di quello che si manifesta nella tua anima
--- in un primo momento verrà come vendicatore (spurgante) delle colpe da te commesse in passato; si manifesterà con improvvisi mutamenti della vita esteriore. All'inizio dovrai perdere tutto, persino Dio.
E solo quando l'immagine che hai di Lui sarà purificata da forma e da ogni concetto di esterno/interno, allora potrai vedere te stesso con gli occhi di Lui... Allora sì che sarai liberato dal mondo, poiché la tua vita sarà confluita in quella di Dio e la sua coscienza non dipenderà più dal corpo.
se invocherai Dio il tuo destino muterà immediatamente
partirai al galoppo come un cavallo che finora trottava
devi appellarti alla tua più intima essenza, tolta la quale saresti soltanto un cadavere (forse neppure questo)
A essa devi ordinare di guidarti (senza pietà né tregua) per la via più breve alla grande meta, l'unica degna dei nostri sforzi
... sempre avanza come un cavallo furioso che tira una carrozza per campi e pietraie
Dev'essere come un voto solenne pronunciato davanti a un orecchio in ascolto
Solo chi non ha fatto voto può tornare indietro, anzi no, può solo arrestarsi, voltarsi e mutarsi in statua di sale.
Un voto spirituale è come un ordine; è a Dio - in questo caso servo dell'uomo- che spetta eseguirlo.
Non fare troppi giuramenti!
anche se intraprendessi la cosa più sconsiderata, avrebbe sempre maggior senso di una ricaduta nella monotonia della tradizione (il cui fine ultimo è una morte inutile)
* magico dominio sui pensieri
… per anni sembra ristagnare, poi, inaspettato, l'involucro si squarcia, spesso in seguito a un fatto senza importanza, e un giorno cresce nella nostra esistenza un ramo dai frutti maturi, del quale non abbiamo mai notato la fioritura; allora ci accorgiamo di aver coltivato dentro di noi, senza saperlo, un misterioso albero...
Ah, non mi fossi mai lasciato indurre a credere che una qualche forza al di fuori di me potesse far crescere questo albero... quanti dolori mi sarei risparmiato!
Ero padrone assoluto del mio destino e non lo sapevo!
Credevo, giacché non ero in grado di mutarlo come le azioni, di non avere alcun potere su di lui. Quante volte ho immaginato che essere padrone dei propri pensieri equivalesse a essere l'artefice assoluto del proprio destino! Ma ogni volta mi sono ricreduto, perché non vedevo gli effetti immediati di questi mezzi tentativi.
Ho sottovalutato la magica potenza dei pensieri ricadendo ogni volta nella tara ereditaria dell'umanità: considerare l'azione un gigante e li pensiero una chimera.
Ora, chi impara a muovere la luce può manovrare le ombre, e con loro il destino; chi cerca di ottenere ciò tramite le azioni è soltanto un'ombra che combatte inutilmente con le ombre.
Ma pare che la vita debba tormentarci fin quasi alla morte prima che riusciamo, da ultimo, a trovarne la chiave.
... Scopo della nostra vita è scoprire con grande intuito quel che rende l'albero rigoglioso e gli impedisce di seccare.
Altrimenti si finisce per spalar letame senza saper perché.
...
La sola osservanza dei precetti, anche la più rigorosa, non basta a favorire la crescita interiore, perché essa è solo la forma esterna. Spesso la trasgressione è proprio la serra più calda.
Ma noi osserviamo i precetti quando dovremmo infrangerli e li infrangiamo quando dovremmo osservarli.
dove affondava le radici questo strano ramo senza fiori che ora egli chiamava il suo Io?
...
Che altro è il mio corpo se non un esercito brulicante di cellule vive che per antica consuetudine, da milioni di anni, gira attorno a un nucleo nascosto?
Come se si squarciasse un velo, guardò per un attimo attraverso la luce accecante di una conoscenza nuova
... Spesso un sentiero scende eppure è la via più breve per la successiva risalita... la febbre della guarigione spirituale assume l'aspetto di una diabolica putrefazione.
Non esistono prove né punizioni. La vita esteriore con le sue esperienze altro non è se non un processo di guarigione, per alcuni doloroso per altri meno, dipende da quanto la sua conoscenza sia malata.
Farsi venire un'idea:
si crede di pensare con il proprio cervello, ma in realtà i pensieri fanno quel che vogliono con il cervello, sono più indipendenti di qualsiasi vivente
i desideri di un uomo sono il suo paradiso... se vuole rovinarsi a tutti i costi, lasciamogli questo ghiribizzo
se fossi costretto è un conto, ma se lo facessi per libera scelta ciò rappresenterebbe il culmine dell'artificio... saturarmi d'ogni dolcezza
ho il presentimento che la mia stimabile anima, astuta com'è, abbia desiderato possedere grandi ricchezze già molto prima che nascessi. Per precauzione, per non giungere in paradiso passando per la cruna dell'ago
i pensieri si propagano anche se non li si esprime. Forse soprattutto se non li si esprime
* il cambiamento radicale di uno solo basterebbe
* la sua opera non può morire - che il mondo ne venga a conoscenza o meno. Costui apre la realtà una breccia destinata a non richiudersi mai più, non importa se gli altri se ne accorgono subito o dopo milioni di anni
* Quel che è nato può svanire solo in apparenza.
Le cause non siamo mai in grado di riconoscerle; tutto quel che possiamo percepire è l'effetto. Quel che noi chiamiamo causa è un presagio.
Se lascio andare la matita, essa cadrà. Ma se solo uno sciocco può credere che il fatto di lasciarla andare sia la causa della caduta.
L'azione del lasciarla andare è semplicemente il presagio infallibile della caduta.
Ogni evento cui ne segue un altro è il segno premonitore di quest'ultimo, non la causa.
Noi ci illudiamo di produrre un effetto, ma è una conclusione errata e nefasta che ci mostra costantemente il mondo sotto una falsa luce
Il mondo in cui viviamo è un mondo di effetti.
Il regno delle vere cause è occulto; se riusciamo a spingerci fin là, potremo fare miracoli.
Ma l'esser padrone dei propri pensieri - scoprirne le radici più profonde - non sarebbe già un miracolo?
...
Per il momento facciamo miracoli servendoci di macchine... Arriverà il momento in cui basterà la semplice volontà.
Non è l'invenzione a essere preziosa, bensì la capacità di inventare; prezioso non è il quadro, ma solo la capacità di dipingere. Il quadro si può deteriorare, la capacità di dipingere non può essere perduta neppure con la morte dell'artista. Permane come forza attinta dal cielo, risvegliata appena nasce il genio in grado di darle espressione... La congrega di commercianti può capire all'inventore solo ciò che non ha valore e mai l'essenziale.
ci sono nel nostro sviluppo interiore certe pietre miliari che ci indicano quando entriamo in un nuovo territorio
... una tale pietra si rivela nella coscienza di tutti coloro che sono maturi per viverla
una qualsiasi osservazione incoraggiante sarebbe bastata a ridarle la sicurezza che già fingeva di possedere
* fuga dal carcere terreno
se lo scopo della vita è attendere la morte, i più furbi sarebbero quelli che vivono solo per il piacere
sono ebreo per religione, ma anche per nascita, e in quanto tale ritorno sempre e comunque all'antico Dio dei miei antenati.
Ce l'ho nel sangue, e il sangue è più forte di qualsiasi logica
nel dialogo ordinario il pensiero è rivestito di parole pronunciate a voce alta... il pensiero in sé è una parola/comunicazione sommessa
* ogni pensiero è un fantasma è un essere che esiste autonomamente...
quando un uomo diventa immortale continua a esistere quale pensiero eterno
chiunque conosca se stesso non può più perdersi su un terreno che non è fatto per lui.
I forti non hanno bisogno di un credo, procedono liberi, senza bastone
Parada = colui che ha toccato l'altra riva
un uomo da solo non può farcela da solo, ha bisogno di una compagna. Solamente forze congiunte rendono possibile l'impresa. Proprio qui sta il senso più profondo del matrimonio.
* la forza nascosta nel nome
* ha esercitato il suo nome spirituale sufficientemente a lungo che di conseguenza si è radicata in lui l'idea di sacrificarsi
* una parola ripetuta di continuo nel proprio intimo può determinare o mutare il destino di una persona
le figure geometriche (cubi, piramidi) possono diventare il sistema di assi dello spirito ancora informe... diamo forma di cristallo all'anima... gli egizi gli davano forma di sfera
Nella sua smania di raggiungere le vita eterna ha chiamato a sé la morte... Il debole non deve percorrere il sentiero della forza, ma quello della debolezza o dell'attesa
Di fronte alla vita mi sento disorientata come davanti a un mostro vorace.
Tutto è insensato e logoro.
Ogni parola pronunciata è polverosa.
Mi sento come una bambina che va a teatro aspettandosi di vedere un mondo di fiaba, e trova invece soltanto dei commedianti imbrattati di trucco.
l'amaro cruccio di un'anima che scopriva di essere ricca al pari di un re nel suo desiderio di dare, ma povera e mendica quanto alla possibilità di realizzarlo
* da ogni suo gesto spirava una quiete quasi immortale
* incurante delle tempeste
obbediva docile a quella volontà estranea che le imponeva la via delle tenebre
* un odio tetro saliva dalla terra contro di lei, quella rabbia spietata che natura scaglia contro chi tenti di spezzare le catene della propria schiavitù
vide l'esercito degli astri lampeggiare con mille occhi vigili, come onnipotenti custodi che non avrebbero permesso ad alcuno di torcerle un capello... esseri immortali a cui sarebbe bastato un battito di ciglia per disintegrare la terra
il fantasma scompariva e rientrava ogni volta quasi fosse una magica parte di se stessa. Poteva attirarlo a sé e poi mandarlo fuori come un respiro
* chi non è personalmente coinvolto, vede... il suo sguardo riesce ad andare più in là
* lo spirito ascolta solo la voce di chi è maturo
non riconoscono la forza che li muove
quando l'anima non è turbata dagli affanni del corpo può fare molto più di quanto creda
;
il mondo era vuoto e deserto, le tenebre coprivano gli abissi
neppure lo spirito dei commessi viaggiatori sapeva più librarsi sulle acque
La vita assume un aspetto straordinariamente multiforme se ci si dà la pena di osservarla da vicino, girando le spalle alle cosiddette questioni importanti che ci procurano solo dolore e amarezza.
Girare in tondo significa: non progredire.
Dobbiamo spezzare il cerchio o non avremo fatto nulla.
Quelli che credono che la vita cominci con la nascita e finisca con la morte, be, certo non vedono il cerchio.
Come possono allora spezzarlo?.
Il principio è ciò che all'uomo manca.
E non che sia tanto difficile trovarlo. E' anzi proprio il preconcetto di doverlo trovare che costituisce impedimento.
La vita è piena di grazia; ad ogni istante essa ci dona un principio. Ad ogni secondo siamo investiti dalla domanda "Chi sono io"?.
Noi non la poniamo. E questa è la ragione per cui non troviamo il principio.
Se per una volta seriamente la poniamo, già spunta la morte per quei pensieri che son penetrati nell' aula dei Re e vivon da parassiti alla mensa dell'anima nostra.
Lo scoglio corallifero ch'essi con diligenza da infusori si sono andati costruendo nel corso dei secoli e che noi chiamiamo "il nostro corpo", E' opera loro ed è il luogo dove albergano e van prolificando. Noi dobbiamo innanzitutto aprire una breccia in questo scoglio di calce e colla e poi ridissolverlo in quello spirito ch'esso inizialmente era, se intendiamo riguadagnare il libero mare.
la sorte mi fustigava e io capivo solo che soffrivo...
Odiavo la potenza invisibile che mi tormentava... che tutto questo avvenisse per indurmi a compiere qualcosa ,forse saltare un ostacolo spirituale che mi stava davanti, fino a quel momento non l'avevo proprio intuito.
... imparai ad amare quegli esseri invisibili che mi incitavano a frustate
perché sentivo che avrebbero certo preferito darmi dello zucchero, se in quel modo fossero riusciti a elevarmi dall'infimo gradino.
... da quel momento in poi la durezza della sorte acquistò un senso ai miei occhi.
... resta ancora da stabilire se il cavallo imparando a saltare
abbia veramente fatto un progresso
o se invece non sarebbe stato meglio lasciarlo allo stato brado.
...
chi è già tanto maturo da riuscire a intuire, anche solo a sprazzi, le richieste che l'aldilà- o meglio il "grande spirito interiore"- gli rivolge, ha già compiuto più della metà del lavoro.
...
Il voler decifrare implica già di per sè un radicale rovesciamento della propria concezione di vita;
il poter decifrare è già un frutto di quella semina.
...
Davvero arduo, questo imparare a decifrare i nostri compiti!
...
In principio, quando azzardiamo i primi passi, è come un brancolare insensato, e talora agiamo da folli, compiendo azioni che non hanno alcun rapporto fra di loro.
...
Cerca quella forza magica che in avvenire sarà in grado di evitare altre disgrazie
lascia che gli eventi seguano il loro corso. Tutto (il resto) si sistemerà da sé
* Spostare i lumi
* Non provo più nulla perché i miei sentimenti sono nella testa... Non posso nemmeno dubitare, ci devo credere perché il pensiero ora è nel mio cuore, non tento neppure di rifletterci.
* Lo studio o la preghiera non servono, e neppure i bagni rituali. Se non viene uno dall'altro mondo a spostare i lumi, noi non siamo in grado di farlo.
* tutto ciò che credi prima che i lumi vengano spostati è falso... si crede di ricevere e invece di dà. Si crede di stare fermi, in attesa, e invece si va e si cerca. L'uomo cammina e Dio sta fermo
* Anche questo vuol dire "spostare i lumi": trasformare l'amaro in dolce, come solo la forza della verità può fare
dominare il dolore attraverso la conoscenza
Le sue conoscenze però nascono dal pensiero, non dalla "Parola Interiore". Delle nostre conoscenze diffidiamo in segreto, senza saperlo, e per questo esse sono grigie e morte. Invece i suggerimenti della Parola Interiore sono doni vivi della verità, che ci danno una gioia indicibile ogni volta che ce ne ricordiamo
Da quando procedo su questa via la Parola Interiore mi ha parlato solo poche volte, eppure ha illuminato la mia intera esistenza
quando sei contento la gioia è naturalmente in te. Non puoi vederla né udirla, eppure c'è
... non provando più dolore era infinitamente più ricco di tute le altre creature
Quando dopo esser stato unito a Lui in un sonno privo di sogni, torno alla realtà mi sembra di aver partecipato a quel che è avvenuto nella vita altrui: se per es. qualcuno picchia un bimbo, credo di averlo picchiato io e devo andare a consolarlo.
Non ho ancora capito che una schiera di pensieri estranei si sta avventando ostile su di lei per privarla della ragione?
Se fossero vespe ad attaccarla per difendere il loro nido, saprebbe subito di che si tratta!
Perché, allora, non sta in guardia di fronte agli sciami del destino come farebbe con delle vespe vere?
ebbe la netta sensazione che una forza invisibile lo stesse ingannando e si fermò un attimo a riflettere, anzi a tendere l'orecchio
continuamente ostacolato da pensieri importuni: «Lascia perdere, tanto l’inizio non lo trovi; è una fatica inutile!».
Ma lui vigilava sulla soglia della sua volontà, impedendo loro di entrare. E a poco a poco l’antica abitudine di osservare se stesso riacquistò vigore.
L’inizio è ciò che manca all’uomo
Non sarebbe difficile trovarlo, ma l’ostacolo sta proprio nella convinzione di doverlo cercare
La vita è generosa; in ogni istante ci dona un nuovo inizio. La domanda: “Chi sono io?” ci incalza
senza tregua. Noi la evitiamo; è questa la ragione per cui non troviamo l’inizio.
«Se mai decidessimo di porla veramente, giungerà il giorno il cui tramonto segnerà la morte di
quei pensieri che, penetrati nelle stanze del potere, banchettano a spese della nostra anima.
«La barriera corallina – da essi costruita nel corso dei millenni con zelo da infusori – che noi
chiamiamo “il nostro corpo” è opera, nido e dimora di tali pensieri. Se vogliamo guadagnare il mare aperto dobbiamo far breccia in questa barriera calcarea e fangosa, per poi discioglierla di nuovo nello
spirito che esisteva sin dall’inizio. Più avanti ti insegnerò a costruirti una casa nuova dalle rovine di
quella barriera»
Presto l’orologio del mondo batterà l’ultima ora
La prima ora del nuovo tempo sarà preceduta da una tempesta
«Sta’ in guardia, non farti sorprendere nel sonno, perché quelli che passeranno con gli occhi
chiusi nell’alba del nuovo giorno rimarranno gli animali che sono sempre stati e non si desteranno mai più.
«Esiste anche un equinozio dello spirito, e la prima ora del tempo nuovo a cui mi riferisco ne è il
punto culminante. In esso si raggiungerà l’equilibrio fra luce e tenebre.
... la legge interiore è identica a quella esterna, solo di un’ottava più alta: costoro sono chiamati a raccogliere la messe; gli altri invece resteranno schiavi che si spezzano la schiena sui campi; con la faccia rivolta alla terra.
La chiave del dominio sulla natura interiore è arrugginita, Essa consiste nella veglia!
«Restare svegli è tutto.
Di nulla l’uomo è tanto certo come di essere sveglio; in realtà, è catturato da una rete di sonno e
sogni che lui stesso ha tessuto. Più fitta è la rete, più potente domina il sonno; quelli che vi restano
imprigionati sono i dormienti, che attraversano la vita come un branco di animali diretti al macello: ottusi, indifferenti e spensierati. (...)
Questi "sognatori" non sono, come tu credi, fantasticatori e poeti, bensì irrequieti rosi dalla smania di agire [colgono solo scorci ingannevoli cui adeguano le loro azioni senza sospettare che tali immagini siano insensati frammenti di una totalità imponente], somigliano a scarafaggi laboriosi che si inerpicano sulla superficie liscia di un tubo e poi arrivati in cima, vi cadono dentro.
...
«Immaginano di essere svegli, ma quel che credono di vivere è in verità solo un sogno,
predeterminato fin nei minimi particolari e indipendente dalla loro volontà.
«Restare svegli è tutto.
«Sii sveglio in ogni cosa che fai! Non credere di esserlo di già. No, tu dormi e sogni.
«Mettiti d’impegno, raccogli le forze e per un unico istante lasciati pervadere completamente da
questa sensazione: “Ora sono sveglio!”.
«Se riuscirai a provarla, ti accorgerai subito che lo stato in cui ti sei finora trovato era una sorta di
torpore, di stordimento.
«Questo è il primo timido passo di un lungo lungo cammino che conduce dalla schiavitù all’onnipotenza. Procedi così da un risveglio all’altro. Non esiste pensiero tormentoso che in tal modo
non possa essere respinto; esso si arresta e non può più risalire fino a te, che ti elevi sopra di lui come
la chioma di un albero cresce sui rami nudi. E quando riuscirai a trasmette anche al corpo questo stato
di veglia, i dolori ti cadranno di dosso come foglie morte.
...
nei testi sacri di tutti i popoli si tende, a mo’ di filo conduttore, l’occulta dottrina della veglia
... Devi salire, un piolo dopo l’altro, verso uno stato di veglia sempre più luminoso, se vuoi superare la morte le cui armi sono il sonno, il sogno e lo stordimento.
... Sulla strada del risveglio il primo nemico che ti si contrapporrà sarà il tuo stesso corpo. Lotterà
contro di te fino al primo canto del gallo, ma allorché vedrai spuntare il giorno della veglia eterna, che ti allontanerà dai sonnambuli – i quali credono di essere uomini e non sanno di essere dèi addormentai -, anche il sonno del corpo cesserà in te e l’universo sarà ai tuoi piedi.
...
Certo dovrai rinunciare alla gioia del cane fedele e scodinzolante, la gioia di chi riconosce sopra
di sé un padrone da servire, ma pensaci un po’, scambieresti ora la tua condizione di uomo con quella
del tuo cane?
«Non farti scoraggiare dal timore di non poter raggiungere la meta in questa vita! Chi ha
intrapreso la nostra via anche una sola volta, continua a venire al mondo con una maturità interiore che gli permette di proseguire il proprio lavoro: nascerà genio.
...
«Solo quando avrai estirpato dal tuo corpo l’elemento putrescente potrai dire: “Ora il sonno mi ha abbandonato per sempre”.
...
(In quel momento si compirà il miracolo che gli uomini ritengono impossibile – perché, ingannati
dai loro sensi, non capiscono che materia e forza sono la stessa cosa – il miracolo per cui, se anche ti
seppelliscono, nella bara non c’è alcun cadavere. )
...
«Allora, non prima, riuscirai a distinguere il reale dall’apparente; i soli che allora incontrerai
avranno già percorso, prima di te, la stessa strada. Gli altri non saranno che ombre.
Non temere:
nessuno che abbia intrapreso la via del risveglio, anche se si è smarrito, è stato mai abbandonato dalle
sue guide.
«Voglio rivelarti un sistema per capire se un’apparizione è reale o illusoria: se, quando ti si
presenta, la tua coscienza è offuscata e le cose attorno a te si confondono o scompaiono, allora non
fidarti! Sta’ in guardia! Quel che vedi è una parte di te. Se non indovini quale metafora esso nasconda,
allora è uno spettro inconsistente, un’ombra, un ladro che si nutre della tua vita.
«I ladri che rubano la forza dell’anima sono peggiori di quelli comuni. Ti attirano come fuochi fatui
nelle paludi di un’illusoria speranza per lasciarti da solo nelle tenebre, e sparire per sempre.
«Sappi che le straordinarie forze che essi posseggono sono le tue – quelle che ti hanno carpito
per tenerti in schiavitù. Non possono vivere al di fuori della tua vita, ma se li sottometti si ridurranno a
muti e docili strumenti che potrai usare a tuo piacimento.
«Innumerevoli sono le vittime che costoro hanno mietuto fra gli esseri umani. Leggi le storie dei
visionari e degli adepti delle sette e ti accorgerai che il sentiero verso il dominio di te stesso, che stai
percorrendo, è ricoperto di teschi.
«L’umanità si è costruita inconsapevolmente un muro contro di loro: il materialismo. Tale muro è
una protezione infallibile, è un simbolo del corpo, e contemporaneamente è il muro di una prigione che impedisce la visuale.
...
Solo dalla bilancia su cui porrai la tua coscienza potrai capire se
fidarti di un’apparizione: quanto più la tua coscienza sarà desta, tanto più il piatto penderà dalla tua
parte.
«Se una guida, un soccorritore o un fratello proveniente da un mondo spirituale vuole apparirti,
può farlo anche senza saccheggiare la tua coscienza: come l’incredulo Tommaso, potrai mettere la
mano nel suo costato».
...
Sarebbe facile evitare le apparizioni e i loro pericoli. Basterebbe che tu ti comportassi da uomo comune. Ma cosa hai guadagnato per questa via? Resti un prigioniero nella prigione del tuo corpo fino a quando il carnefice <morte> non ti condurrà al patibolo
...
il desiderio dei mortali di vedere esseri ultraterreni è un grido che risveglia anche i fantasmi degli inferi, perché tale desiderio non è puro, ma una cupidigia: vuole prendere, non importa come, anziché imparare a "dare".
colui che sente la terra come una prigione o i devoti che invocano la redenzione, senza saperlo, evocano il mondo degli spettri
Esiste forse, per gli inconsapevoli, una mano invisibile capace di trasformare per incanto in isole fertili le paludi in cui sono finiti? Non credo.
Quando, sul cammino del risveglio, attraverserai il regno degli spettri, a poco a poco ti accorgerai che essi sono soltanto pensieri divenuti improvvisamente visibili. Ecco perchè ti appaiono estranei e simili a creature, perchè il linguaggio delle forme è diverso da quello della mente.
Allora sarà giunto il momento della trasformazione più straordinaria che ti possa capitare: glio uomini intorno a te si muteranno in... fantasmi.
Quelli che ti sono cari diventeranno ombre da un istante all'altro, persino il tuo corpo.
E' la peggior solitudine, come un pellegrinaggio nel deserto: chi non riesce a trovare la fonte della vita muore di sete.
molti si sveglieranno e si distingueranno dai dormienti, come i padroni dagli schiavi... i dormienti non possono comprendere quelli che vegliano.
Non esistono il male e il bene, ma solo il falso e il vero.
Loro credono che "stare" svegli significhi tener desti i sensi e gli occhi aperti, vegliando di notte in preghiera: noi sappiamo che "stare svegli" comporta un risveglio dell'Io immortale, e l'insonnia del corpo ne è una naturale conseguenza. Loro credono che il corpo vada trascurato e disprezzato perché peccaminoso: noi sappiamo che non esistono peccati, il corpo è il principio da cui dobbiamo muovere e siamo discesi sulla terra per mutarlo in spirito. Loro credono che si debba ricercare la solitudine con il corpo per purificare lo spirito; noi sappiamo che tocca allo spirito sperimentare la solitudine per poi trasfigurare il corpo
non posso consigliarti, perché è molto più salutare cogliere per propria decisione un frutto amaro anziché, su consiglio altrui, vederne uno dolce che pende dall'albero
Soltanto non fare come tanti che, pur conoscendo il detto: "Provate tutto e conservate il meglio", non provano nulla e conservano la prima cosa che capita
Da oggi fai parte della nostra comunità e diventi un nuovo anello della catena che va da eternità a eternità
... non potrai vedere finché i tuoi occhi apparterranno alla terra
...
Lui è infinitamente lontano da te, e tuttavia vicinissimo; condividete lo stesso spazio, eppure siete più distanti degli estremi confini del mondo. Ti avvolge come l’acqua circonda chi nuota nell’oceano, ma tu non percepisci la sua presenza, proprio come il nuotatore non sente il sapore del sale che impregna il mare, se i nervi della sua lingua sono morti.
Il nostro simbolo vivo (emblema insesauribile) è la Fenice, l’emblema dell’eterna giovinezza, la leggendaria aquila egizia con le penne rosse e d’oro, che si dà fuoco nel suo nido di mirra e sempre risorge dalle proprie ceneri.
[Essa scioglie ogni enigma come un essere onniscente; per conoscere la verità basta interrogarla]
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e il punto di inizio di tale cammino è il proprio corpo
... Devi separarti dal tuo corpo: non come se volessi abbandonarlo, devi distaccartene come la luce si scinde dal calore. E già qui è in agguato il primo nemico. Chi si disgiunge dal proprio corpo per librarsi nell’etere percorre il cammino delle streghe
... L’umanità, per giusto istinto, si è forgiata una corazza contro questo pericolo: sorridendo della possibilità di simili arti. Ma tu non avrai più bisogno del dubbio per proteggerti, quel che ti ho rivelato sarà per te una spada molto più efficace. Le streghe credono di essere presenti al sabba demoniaco, ma in realtà il loro corpo giace rigido e privo di sensi nella stanza. Scambiano semplicemente la percezione terrena con quella spirituale, rinunciano al meglio per avere il peggio, e invece di arricchirsi si impoveriscono. Vedi bene che non può essere questa la via del risveglio. Ma per comprendere che tu non sei il tuo corpo – come credono gli uomini – devi conoscere le armi con cui esso vuole affermare il proprio dominio su di te. Per il momento gli sei ancora così sottomesso che la tua vita si spegnerebbe se il suo cuore cessasse di battere; qualora poi chiudesse gli occhi tu sprofonderesti nella notte. Credi di essere tu a muoverlo, ma è pura illusione: si muove da solo e la tua volontà non è che un mezzo di cui si serve. Credi di concepire i tuoi pensieri, mentre è lui a inviarteli affinché tu, credendoli tuoi, faccia tutto quel che vuole. Prova a sederti composto col fermo proposito di non muovere neppure un muscolo, di non batter ciglio, di rimanere immobile come una statua, e vedrai che ti si avventerà subito contro, furente, per costringerti a tornare ai suoi ordini. Ti assalirà con mille armi finché non gli permetterai nuovamente di muoversi. Dal furore cieco e dalla precipitosa aggressività con cui ti lancerà contro le sue frecce, una dopo l’altra, potrai capire, se sarai astuto, quanta paura ha di perdere il dominio e quanto grande deve essere il tuo potere. Ma dietro tutto questo si nasconde il suo tranello: vuol farti credere che la battaglia decisiva per lo scettro si combatta sul campo della volontà esterna, ma queste sono solo scaramucce che, all’occasione, ti lascia anche vincere, per poi affermare ancora più decisamente la sua supremazia. I vincitori di queste schermaglie sono i più miseri degli schiavi. Credono di uscirne trionfanti e invece portano sulla fronte il marchio d’infamia del loro “carattere”. Ma il tuo fine non è sopraffare il corpo. Imponendogli l’immobilità devi solo mirare a conoscere le forze di cui dispone: schiere di armati, così numerosi da essere quasi invincibili. Li scaglierà all’assalto contro di te, uno dopo l’altro, se non desisterai dall’esercizio, facile in apparenza, di chi siede immobile: prima sarà la forza bruta dei muscoli, che fremeranno e tremeranno, poi il ribollire del sangue, che farà grondare il tuo viso di sudore, e ancora il batticuore, la pelle d’oca che ti farà rizzare i capelli in testa, e il corpo vacillerà – come se la forza di gravità e l’asse non fossero più in equilibrio. Tutti questi assalti li puoi sconfiggere, almeno in apparenza, con la volontà. Eppure la sola volontà non basta: in realtà alle sue spalle, invisibile nel suo mantello fatato, c’è già uno stato di veglia superiore. Anche questa vittoria non conta nulla. Seppure riuscissi a dominare il tuo respiro e il battito del tuo cuore, saresti solo un fachiro… in altre parole, un “poveretto”. Un “poveretto”!... Questo la dice lunga. Subito dopo, gli avversari che il tuo corpo ti opporrà saranno sciami di pensieri inafferrabili. Contro di loro la spada della volontà non serve a nulla. Quanto più selvaggiamente tenterai di colpirli, tanto più furenti ti ronzeranno intorno e, se per caso ti riuscisse di scacciarli un solo istante, cadresti subito nel sonno, e allora verresti sconfitto in altro modo. È inutile imporre loro l’immobilità; c’è solo un mezzo per schivarli: la fuga in uno stato di veglia superiore.
Devi imparare da solo come cominciare.
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Un cauto e continuo saggiare il terreno con l’animo e nel contempo è una ferrea risoluzione. Questo è tutto ciò che posso dirti. Ogni consiglio che ti venga dato riguardo a questa lotta tormentosa è puro veleno. È uno scoglio che devi superare da solo. Non occorre che ti liberi per sempre da questi pensieri; la tua lotta deve tendere a un solo scopo: ascendere allo stato di veglia superiore. Quando l’avrai raggiunto, ti avvicinerai al regno degli spettri di cui già ti ho parlato. Ti appariranno figure terribili oppure splendenti e cercheranno di farti credere che sono esseri di un altro mondo. Ma sono solo pensieri in forma visibile, pensieri sui quali non eserciti ancora un controllo completo! E quelli dall’aspetto più sublime sono anche i più rovinosi, ricordalo! Molte false credenze sono nate sulla base di queste apparizioni e l’umanità è stata ricacciata nelle tenebre. Eppure dietro ognuno di questi fantasmi si nasconde un significato profondo; non sono semplici immagini: che tu ne intenda o meno il linguaggio simbolico, ti indicano a quale stadio di sviluppo spirituale tu sia giunto.
La trasformazione dei tuoi simili in spettri – che, come ti ho detto, seguirà a questo stadio – avrà in sé, come ogni evento in campo spirituale, un veleno e al contempo una virtù curativa. Tuttavia, se ti limiterai a considerare gli uomini come fantasmi, allora berrai soltanto il veleno e sarai simile a un uomo di cui si dice: “se non avesse amore non sarebbe che bronzo risonante”. Se invece scoprirai il “significato profondo” che si cela in ognuna di queste ombre d’uomini, allora vedrai con gli occhi dello spirito non solo la loro anima viva, ma anche la tua. Come a Giobbe, ti verrà restituito mille volte tutto quello che ti è stato sottratto. Così sarai… al punto di partenza, diranno beffardi gli stolti; non sanno che tornare a casa dopo aver vissuto a lungo in terra straniera è assai diverso dal non essersi mai allontanati.
Nessuno può dire se, una volta giunto così avanti, acquisterai i poteri miracolosi che possedevano i profeti dell’antichità ovvero se ti sarà lecito entrare nel regno della pace eterna. Simili poteri sono doni spontanei elargiti da coloro che custodiscono le chiavi di questi misteri. Se ti viene concesso di amministrarli è solo perché l’umanità ha bisogno di tali segni. La nostra via conduce soltanto al grado della maturità; se la raggiungerai sarai anche degno di ricevere tale dono. Te lo elargiranno? Non lo so. Ma sarai diventato una Fenice, in un modo o nell’altro; conseguire a ogni costo tale trasformazione dipende solo da te.
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Uno di coloro che detengono le chiavi dei segreti della magia è rimasto sulla terra per cercare e radunare gli eletti. Come lui non può morire, così anche le leggende che circolano sul suo conto sopravvivono.
... Uno di coloro che detengono le chiavi dei segreti della magia è rimasto sulla terra per cercare e radunare gli eletti. Come lui non può morire, così anche le leggende che circolano sul suo conto sopravvivono.
... Supponi che ti appaia come un essere di colore verde. Il verde non è un vero colore sebbene tu lo veda, ma nasce dall’unione del giallo con il blu. Se mescoli per bene il giallo e il blu, ottieni il verde. Ogni pittore sa questo, mentre pochissimi sanno che il mondo che vediamo intorno a noi è proprio come il colore verde, non appare com’è veramente: blu e giallo.
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* l'esercizio dell'immobilità
* presto gli divenne indispensabile come un bagno rigenerante; cominciava a rallegrarsene già la sera, al momento di coricarsi
* con l'esercizio aveva creato dentro sé un rifugio in cui poteva ritirarsi ogni momento, per ritrovarvi nuova fiducia e quella misteriosa crescita che, per quanti non l'abbiano sperimentata, resta sempre una parola vuota e morta, nonostante ne sentano parlare spesso
* Prima di conoscere questo nuovo stato aveva creduto che fuggendo il dolore avrebbe accelerato il rimarginarsi delle ferite dell'anima e la guarigione con cui il tempo sa lenire il dolore
* via via che si ritirava gradualmente dal mondo esterno godeva ore di una felicità che mai avrebbe creduto possibile tanto era profonda, ore in cui acquisiva sempre nuove conoscenze e comprendeva, ogni volta con maggior chiarezza, che nell'esperienza interiore avvenivano veri miracoli di fronte ai quali gli eventi della vita esteriore erano realmente, e non soltanto in apparenza, ombre rispetto alla luce
quella singolare perdita di memoria altro non era se non "l'incenerimento" da cui la Fenice ogni volta risorgeva ringiovanita. Era un'abitudine effimera quella di crearsi dei metodi e di volerli tenere a mente, perché quel che contava non era il quadro compiuto, bensì il saper dipingere
... in questa prospettiva controllare i pensieri divenne un continuo piacere, non più una lotta estenuante. Così,senza accorgersene, salì un gradino dopo l'altro finché improvvisamente di possedere la chiave di un dominio di sé che un tempo non si sarebbe neppure sognato.
* "E' come se finora i miei pensieri mi avessero circondato come sciami di api che traevano da me il loro nutrimento...
* Adesso invece, con la volontà, posso mandarle lontano, e loro tornano indietro cariche di idee come fosse miele. Un tempo mi depredavano, ora mi arricchiscono"
la comune mistica non era altro che un brancolare nella nebbia.
Però si avvide che esisteva anche uno stato mistico autentico - difficile da scoprire e ancor più da raggiungere - il quale non solo teneva il passo con la realtà quotidiana, ma la superava di gran lunga in vitalità
In esso niente ricordava le estasi sospette: nessun umile piagnisteo volto all'egoistica redenzione che, per brillare, ha bisogno del sanguinoso sfondo di empi condannati a eterne pene infernali; grazie a esso anche la rumorosa sazietà di una moltitudine bovina, che solo perché digerisce ruttando crede di trovarsi sul terreno della realtà, era scomparsa come un sogno ripugnante.
i colori fluttuavano come nuvole dietro le palpebre, questa era la materia con cui poteva creare immagini animate da una forza misteriosa, acquistavano vita autonoma, come esseri simili a lui
più sviluppava quel potere di trasformare in immagini i reconditi desideri, più sentiva aumentare il pericolo di perdersi su un sentiero senza ritorno.
nel corpo giacevano, sopiti, i poteri magici; erano questi che dovevano risvegliare, se voleva agire sul mondo materiale
* vuoi forse andare nel regno dei morti per cercare i vivi?
Credi che la realtà sia di là?
E' solo un paese di gioie effimere per spettri ciechi, proprio come la terra è un paese di effimeri dolori per sognatori ciechi.
Chi non impara a vedere sulla terra, certo non lo imparerà di là
Che importa se gli altri credono sia morto? Non si può pretendere che chi dorme veda chi si è risvegliato.
prima di avere nuovi occhi dovrai consumare di lacrime i vecchi
* La questione del paradiso è una lama a doppio taglio. Si può ferire qualcuno in modo irrimediabile dicendogli che di là ci sono solo immagini
* mia moglie, ora morta, è di là e sogna che io le stia accanto... Non sa che non sono realmente io ad essere con lei, ma solo la mia immagine. Se lo sapesse il paradiso diverrebbe per lei un inferno.
* Tutti coloro che muoiono trovano nell'aldilà le immagini delle persone e delle cose che hanno amato, e le credono vere... Mia moglie credeva nella Madonna, ora è di là e sogna fra le sue braccia.
* Gli illuministi che vogliono strappare le masse alla religione non sanno quel che fanno. La verità è solo per pochi eletti e dovrebbe rimanere ignota alla grande massa. Chi l'ha conosciuta solo in parte, quando muore trapassa in un paradiso incolore.
* Non voleva distruggere il suo "paradiso" né la folle illusione di potersi ricongiungere a Eva nell'aldilà
ho imparato a ritenere vere cose impossibili
il concetto di "dolore dell'anima" era divenuto per lui privo di significato e non aveva più nessuna influenza sulla sua vita affettiva.
* Bruchi che strisciano per terra senza sapere che diverranno farfalle
* i dispensatori di verità hanno perso credito
Strano, più uno si arricchisce di esperienze interiori e meno riesce a comunicarle agli altri... mi sto allontanando sempre più dagli umani; verrà un giorno in cui non potranno più udire la mia voce.
* sono rimasto per dare
Anche se soltanto uno giungesse all'immortalità, la mia esistenza avrebbe avuto senso
* dottrina della veglia
* un abisso separa la capacità di comprensione di una persona normale da chi si è spiritualmente risvegliato
* e poi, quali parole potevano mai descrivere, anche solo vagamente, le esperienze che aveva vissuto?
il mondo gli stava alle spalle come un negozio di giochi di prestigio pieno di cianfrusaglie senza valore
* la mia ombra sembrava costretta a eseguire ogni movimento che le imponevo
* non era in grado di aprir bocca o di far atto alcuno senza che io glielo ordinassi
* tutte le persone mi parevano ombre, come il mio corpo, erano immagini prive di vita interiore che ormai mi limitavo a contemplare, felice di non farne più parte
Per me non era altro che un cadavere di una fanciulla sconosciuta di angelica bellezza - una figura di cera, una statua
un'estranea era morta (ne fui infinitamente felice)
Da allora la mia libertà è cresciuta e ora so di aver superato la soglia della morte.
Ogni tanto vedo il mio corpo dormire eppure sono sveglio: lui tiene gli occhi chiusi, io invece posso guardarmi intorno ed essere ovunque voglia.
Posso riposare quando lui cammina e camminare quando riposa. Però, se lo desidero, riesco anche a vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie, ma allora tutto quel che mi circonda ha un aspetto fosco e triste, poiché sono di nuovo come gli altri: uno spettro nel regno degli spettri
Quando mi separo e lo percepisco come un'ombra che obbedisce automaticamente ai miei ordini e prende parte alla vita apparente del mondo, il mio stato è talmente singolare che non so descriverlo.
Supponi di trovarti al cinema, sullo schermo la tua immagine che passa di dolore in dolore e crolla, lancia grida disperate. Questo spettacolo ti coinvolgerebbe?
... Sapresti allora che esiste una possibilità di sfuggire alla morte
gioiosa certezza mi solleva in alto
Prima di trovare il cammino che ti conduca dagli invisibili devi anzitutto diventare invisibile (come io lo sono diventato agli occhi del mio stesso corpo)
La vista dell'aldilà non mi si è ancora dischiusa, tuttavia so con certezza che quanti sono partiti ciechi dalla terra non hanno raggiunto l'aldilà. Sono come melodie che si spengono lentamente nell'aria, e vagano nello spazio in attesa di trovare le corde che le facciano vibrare di nuovo; là dove credono di essere non è un luogo, bensì una sconfinata isola di sogno popolata da ombre, ancor meno reale della terra.
Veramente immortale è l'uomo che si è risvegliato; gli astri e gli Dei trascorrono, lui rimane e può fare quel che vuole. Sopra di lui non c'è nessun Dio.
chi si crea un'immagine da adorare anziché trasmutarsi in essa, innalza una barriera che non osa scavalcare
Se vuoi pregare, rivolgi le preghiere al tuo Sé invisibile; è l'unico Dio che ascolti le tue suppliche
* Sventurati coloro che pregano un idolo e ne sono esauditi: così perdono il loro Io, perché non potranno più credere di aver esaudito da sé le proprie preghiere.
Quando il tuo Sé invisibile ti apparirà come essenza, lo riconoscerai dalla sua ombra. Anch'io non sapevo chi ero prima di aver visto il mio corpo come un'ombra.
Verrà un tempo in cui l'umanità proietterà ombre luminose sulla terra, non più nere macchie di infamia, e sorgeranno nuovi astri. Contribuisci anche tu a diffondere la luce!
* avanzava senza muovere le gambe
Aiutate le generazioni future a costruire un nuovo regno sulle rovine del vecchio
Adesso era di là e di qua
un uomo vivo
Solo a poco a poco, dal caos, prende forma un volto;
dalla sua espressione impariamo a leggere la volontà della sorte, pur se da principio fa smorfie.
Ma lo stesso avviene con tutte le cose grandi:
ogni nuova invenzione ha all'inizio qualcosa di buffonesco.
Anche il primo modello di aeroplano ebbe per lungo tempo
un ghigno di drago prima di acquistare un vero volto.
“Ogni domanda che un uomo possa fare ha già la sua risposta nell'istante medesimo in cui l'abbia posta al suo spirito”.
Gustav Meyrink, pseudonimo di Gustav Meyer (Vienna, 19 gennaio 1868 – Starnberg, 4 dicembre 1932), è stato uno scrittore, traduttore, banchiere ed esoterista austriaco. Ha legato il suo nome all'opera esoterica Il Golem, che riprende una vecchia leggenda ebraica di Praga.
Figlio illegittimo di un ministro del Württemberg, il barone Karl von Varnbüler, e dell'attrice Maria Meyer. Contrariamente alle voci dell'epoca, Meyrink non era di origine ebraica. Si trattò di una voce generata dall'omonimia tra il nome di sua madre e quello di una donna ebrea.[1] Meyrink crebbe con la nonna materna ad Amburgo, frequentando poi il gymnasium a Monaco e la scuola commerciale a Praga, città nella quale iniziò a lavorare come impiegato in un'azienda di esportazione. In Il mio risveglio alla veggenza, breve brano autobiografico composto all'inizio degli anni venti, Meyrink racconta di aver avuto, fino al 1891, tre interessi nella vita: le donne, gli scacchi e il canottaggio. Colto da tedio esistenziale e da continue delusioni in campo amoroso, decise di porre fine alla sua esistenza, fino a quando, già con in pugno la sua arma, sotto la porta del suo studio venne fatto scivolare un opuscolo dal commesso di una libreria. «Presi il fascicolo e cominciai a sfogliarlo. Contenuto: spiritismo, occultismo, stregoneria. Questi argomenti, che fino ad allora avevo conosciuto solo per sentito parlare, a tal segno risvegliarono il mio interesse, che riposi la rivoltella nel cassetto...» Fu poi titolare del Primo ufficio del cambio cristiano, piccola banca che aprì in Piazza San Venceslao nel 1889 e che poi chiuse nel 1902. Fallita e chiusa la piccola banca, Meyrink decise di cambiare completamente la sua attività e con essa la sua vita intraprendendo la carriera di scrittore. Dapprima iniziò a leggere un gran numero di libri sull'occultismo, preso da una ansia ardente di sapere. Desideroso di approfondire quanto appreso, iniziò a frequentare gli ambienti spiritici, ma rimase ben presto deluso dai personaggi con cui veniva a contatto. Tali frequentazioni, però, fecero emergere una capacità visionaria nascosta nella sua personalità e che lo spinse in maniera decisiva verso la carriera di scrittore. Inizia così a usare lo pseudonimo con cui a tutt'oggi rimane noto (Meyrink): le sue prime storie sono una serie di racconti apparsi sulla rivista Simplicissimus di Monaco, raccolte successivamente in quattro volumi: Wachsifgurenkabinett, Orchidee, Der heisse Soldat, Jorn Uhl und Hilligenlei, poi riuniti, insieme ad altri lavori all'epoca inediti, nei tre tomi di Des deutschen Spiessers Wunderhorn, edita sempre a Monaco nel 1913. Successo Il vero successo, però, giunse con la pubblicazione de Il Golem (Der Golem, 1915). Seguirono Das grüne Gesicht (1917 - Il volto verde), Walpurgisnacht (1917 - La notte di Valpurga), Der weisse Dominikaner (1921 - Il domenicano bianco) e Der Engel vom westlicher Fenster (1927 - L'angelo della finestra d' Occidente). In Italia si deve al filosofo Julius Evola la traduzione e diffusione di molte sue opere. Personalità e stile «Quando arriva la conoscenza, arriva anche la memoria» (Gustav Meyrink, Il Golem) Tutti i suoi romanzi sono intrisi di quella magia e di quel mistero che riesce a evocare la città di Praga, oltre che dalle tematiche occultiste e spiritiste oggetto dello studio di Meyrink per molti anni della sua vita. Vita caratterizzata, per larghi tratti, dalla passione, oltre che per i libri e la conoscenza, raccolta in maniera abbastanza caotica e poco sistematica, soprattutto per le donne, gli scacchi e il canottaggio. Non solo: i suoi studi e le sue opere miravano ad una conoscenza profonda di se stessi, perché solo tale conoscenza porta all'immortalità. Dopo essersi convertito al buddhismo, Meyrink si spegne a Starnberg, nei pressi di Monaco, il 4 dicembre 1932. Opere Il Golem (1915), Bompiani (ISBN 88-452-4725-2) Gustav Meyrink - Il Golem, prima versione italiana con studio introduttivo e note di Enrico Rocca. Foligno, Campitelli, 1926 Il Golem, prima trad. annotata e illustrata, a cura di A.M. Baiocco, TRE EDITORI (www.treditori.com) , 2015, tavole orig. di H. Steiner-Prag Il volto verde (1917), prima trad. it.: La faccia verde, Bemporad, 1931, trad. di Mario Benzi; Adelphi (ISBN 88-459-1566-2); Edizioni di Ar La notte di Valpurga (1918), prima trad. it. Bocca, 1944, trad. e presentazione di Julius Evola; Studio Tesi (ISBN 88-7692-534-1) Il domenicano bianco (1922), prima trad. it. Bocca, 1944, trad. e presentazione di Julius Evola L'angelo della finestra d'occidente (1927), prima trad. it. Bocca, 1949, trad. e presentazione di Julius Evola; Basaia L'orologiaio, Nuovi Equilibri (ISBN 88-7226-157-0) La Casa dell'Alchimista, Pubblicato postumo in Germania nel 1973 Antologie Alla frontiera dell'al di là.Traduzione dal tedesco di Carlo d'Altavilla (id est: Julius Evola). Napoli, Corrado Rocco editore, s.d. Il cardinale Napellus (1976), Franco Maria Ricci (La Biblioteca di Babele (collana)), rist. Mondadori (Oscar La Biblioteca di Babele) Racconti di cera (1978), La Bussola Editrice (collana Le pietre) Il diagramma magico (1981), Basaia Racconti agghiaccianti (1993), Newton (ISBN 88-7983-296-4) La morte viola (2002), Gienne Books Filmografia
Il volto verde di Gustav Meyrink è un’opera complessa e profonda. Il romanzo è ambientato ad Amsterdam, i cui luoghi e vie sono evocati con rara efficacia, in un periodo di smarrimento materiale e spirituale (in questo senso il libro è un po’ il simbolo del Kali Yuga, l’era oscura secondo le scritture induiste) per l’Europa sconvolta dalla Grande Guerra. Il volto verde del titolo, come ha ben scritto lo scrittore e critico austriaco Joseph Strelka “simboleggia prima di tutto il Chider della tradizione islamica, che Mosé incontrò, secondo il diciottesimo versetto del “Corano”. Questo Chider, chiamato anche Huzur nelle tradizioni esoteriche dell’Islam, è sempre stato assimilato all’Ermete Trismegisto egiziano. Nel romanzo di Meyrink, il parallelismo viene espressamente stabilito col profeta Elia e l’evangelista Giovanni, ed anche con l’immagine dell’”Ebreo Errante”; ed il possessore della Faccia Verde viene così designato come “l’uomo archetipico”, o come il solo essere veramente vivente”. In Il volto verde (in cui viene descritta in maniera che definirei profetica, tenendo conto anche della situazione attuale), un Europa che ha perso la sua anima, aleggia una sorta di atmosfera di Apocalisse imminente. Copertina della prima edizione italiana pubblicata da Bemporad nel 1931. L’inizio vede il protagonista, l’ingegnere austriaco Fortunat Hauberisser, camminare per le vie di Amsterdam ed entrare nella “Bottega delle meraviglie di Chider Grün”. Qui incontrerà subito la “faccia verde” nella persona de “Il signor Chider Grün” ma, successivamente, si accorgerà che si trattava solo di una “visione”. Non sarà comunque il solo che riuscirà a vedere “la faccia verde”. La vedranno anche il suo amico, il barome Pfeil, e il padre della sua amata Eva Von Druysen. Ma la Faccia Verde resta nascosta ad altri personaggi come l’imbroglione Zitter Arpad e la benefattrice Germaine Rusktinat. Si tratta chiaramente di un simbolismo: in pratica riescono a “scorgerlo” solo coloro che si sono “risvegliati”. Ad ogni personaggio apparirà nei contesti più disparati: c’è chi lo vede in un quadro, chi in un manoscritto che si rivelerà importante, chi crede di riconoscerlo in una persona vista per strada oppure lo scorge in una “visione”. La vicenda procede in maniera non lineare: l’attenzione è posta su vari personaggi e, fra le varie dottrine esoteriche, c’è spazio anche per una storia di amore con Eva Von Druysen, conosciuta a casa del dottor Sephardi. Proprio Sephardi parla dell’importanza occupata dalla donna, vista come un ponte che conduce alla Vita con queste parole “Da solo, nessuno uomo può giungere a questo scopo. Egli ha bisogno per questo di una compagna. L’unione di una forza maschile e di una forza femminile soltanto può permettergli questo passaggio. In ciò è il senso segreto del matrimonio, perduto da millenni”. Hauberrisser entra poi in possesso di un misterioso manoscritto il cui significato, inizialmente, gli rimane oscuro. Ma poi capisce che il manoscritto lo mette in guardia dalle “false immagini” dell’altra realtà. Entrano in scena anche un circolo di mistici cristiani, Jan Swammerdamm, un collezionista di insetti, l’ebreo russo Lazarre Eidotter (che si rivelerà un vero e proprio “iniziato”) e lo Zulù Usibepu. Il finale vedrà l’iniziazione di Hauberrisser attraverso il rito magico dell“inversione delle luci” che simboleggia la sua evoluzione interiore. Sulla storia incombe sempre il fantasmagorico “simbolo” de Il volto verde. Copertina delle edizioni Ar del 1997. In effetti Il volto verde può essere visto come un libro “iniziatico”, un testo che mira a cambiare, magari anche solo in minima parte, la vita di chi lo legge. In questo senso può essere letto come una sorta di manuale di insegnamenti occulti e iniziatici e parla dello yoga, del Tantrismo e di come risvegliare i poteri magici nascosti all’interno dell’uomo per raggiungere uno stato di consapevolezza metafisico superiore e raggiungere, in questo modo, l’immortalità. Ma vengono respinte le tendenze allo spiritismo e, in questo senso, la sua posizione è simile a quella che Julius Evola espone in Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo. Lo stile di Meyrink è visionario e onirico: se non si approccia il suo simbolismo con la dovuta attenzione c’è il rischio di non riuscire a gustare pienamente la sua opera. Sicuramente andrebbe sottolineato come si tratta di un romanzo, rispetto al pur complesso Il Golem, più ostico. Il simbolismo profetico de Il volto verde (Das grüne Gesicht – 1917) non sfuggì neanche a Carl Gustav Jung, che ne elogiò le “visioni” espresse in modo così poetico e scrisse che si trattava di un romanzo “da non sottovalutare”. Con Il Golem questo è forse il suo miglior libro: c’è una potenza visionaria che non lascia indifferenti. Il romanzo uscì in Italia, per la prima volta, presso Bemporad nel 1931. L’edizione più recente è quella di Adelphi (2000) mentre andrebbe segnalata la bella pubblicazione (con il titolo Il viso verde nel 1997 delle Edizioni di Ar di Franco Freda), a testimonianza del vivo interesse dei circoli della destra radicale, quella più interessata all’esoterismo, per Meyrink.
Il volto verde di Gustav Meyrink è un’opera complessa e profonda. Il romanzo è ambientato ad Amsterdam, i cui luoghi e vie sono evocati con rara efficacia, in un periodo di smarrimento materiale e spirituale (in questo senso il libro è un po’ il simbolo del Kali Yuga, l’era oscura secondo le scritture induiste) per l’Europa sconvolta dalla Grande Guerra. Il volto verde del titolo, come ha ben scritto lo scrittore e critico austriaco Joseph Strelka “simboleggia prima di tutto il Chider della tradizione islamica, che Mosé incontrò, secondo il diciottesimo versetto del “Corano”. Questo Chider, chiamato anche Huzur nelle tradizioni esoteriche dell’Islam, è sempre stato assimilato all’Ermete Trismegisto egiziano. Nel romanzo di Meyrink, il parallelismo viene espressamente stabilito col profeta Elia e l’evangelista Giovanni, ed anche con l’immagine dell’”Ebreo Errante”; ed il possessore della Faccia Verde viene così designato come “l’uomo archetipico”, o come il solo essere veramente vivente”. In Il volto verde (in cui viene descritta in maniera che definirei profetica, tenendo conto anche della situazione attuale), un Europa che ha perso la sua anima, aleggia una sorta di atmosfera di Apocalisse imminente. Copertina della prima edizione italiana pubblicata da Bemporad nel 1931. L’inizio vede il protagonista, l’ingegnere austriaco Fortunat Hauberisser, camminare per le vie di Amsterdam ed entrare nella “Bottega delle meraviglie di Chider Grün”. Qui incontrerà subito la “faccia verde” nella persona de “Il signor Chider Grün” ma, successivamente, si accorgerà che si trattava solo di una “visione”. Non sarà comunque il solo che riuscirà a vedere “la faccia verde”. La vedranno anche il suo amico, il barome Pfeil, e il padre della sua amata Eva Von Druysen. Ma la Faccia Verde resta nascosta ad altri personaggi come l’imbroglione Zitter Arpad e la benefattrice Germaine Rusktinat. Si tratta chiaramente di un simbolismo: in pratica riescono a “scorgerlo” solo coloro che si sono “risvegliati”. Ad ogni personaggio apparirà nei contesti più disparati: c’è chi lo vede in un quadro, chi in un manoscritto che si rivelerà importante, chi crede di riconoscerlo in una persona vista per strada oppure lo scorge in una “visione”. La vicenda procede in maniera non lineare: l’attenzione è posta su vari personaggi e, fra le varie dottrine esoteriche, c’è spazio anche per una storia di amore con Eva Von Druysen, conosciuta a casa del dottor Sephardi. Proprio Sephardi parla dell’importanza occupata dalla donna, vista come un ponte che conduce alla Vita con queste parole “Da solo, nessuno uomo può giungere a questo scopo. Egli ha bisogno per questo di una compagna. L’unione di una forza maschile e di una forza femminile soltanto può permettergli questo passaggio. In ciò è il senso segreto del matrimonio, perduto da millenni”. Hauberrisser entra poi in possesso di un misterioso manoscritto il cui significato, inizialmente, gli rimane oscuro. Ma poi capisce che il manoscritto lo mette in guardia dalle “false immagini” dell’altra realtà. Entrano in scena anche un circolo di mistici cristiani, Jan Swammerdamm, un collezionista di insetti, l’ebreo russo Lazarre Eidotter (che si rivelerà un vero e proprio “iniziato”) e lo Zulù Usibepu. Il finale vedrà l’iniziazione di Hauberrisser attraverso il rito magico dell“inversione delle luci” che simboleggia la sua evoluzione interiore. Sulla storia incombe sempre il fantasmagorico “simbolo” de Il volto verde. Copertina delle edizioni Ar del 1997. In effetti Il volto verde può essere visto come un libro “iniziatico”, un testo che mira a cambiare, magari anche solo in minima parte, la vita di chi lo legge. In questo senso può essere letto come una sorta di manuale di insegnamenti occulti e iniziatici e parla dello yoga, del Tantrismo e di come risvegliare i poteri magici nascosti all’interno dell’uomo per raggiungere uno stato di consapevolezza metafisico superiore e raggiungere, in questo modo, l’immortalità. Ma vengono respinte le tendenze allo spiritismo e, in questo senso, la sua posizione è simile a quella che Julius Evola espone in Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo. Lo stile di Meyrink è visionario e onirico: se non si approccia il suo simbolismo con la dovuta attenzione c’è il rischio di non riuscire a gustare pienamente la sua opera. Sicuramente andrebbe sottolineato come si tratta di un romanzo, rispetto al pur complesso Il Golem, più ostico. Il simbolismo profetico de Il volto verde (Das grüne Gesicht – 1917) non sfuggì neanche a Carl Gustav Jung, che ne elogiò le “visioni” espresse in modo così poetico e scrisse che si trattava di un romanzo “da non sottovalutare”. Con Il Golem questo è forse il suo miglior libro: c’è una potenza visionaria che non lascia indifferenti. Il romanzo uscì in Italia, per la prima volta, presso Bemporad nel 1931. L’edizione più recente è quella di Adelphi (2000) mentre andrebbe segnalata la bella pubblicazione (con il titolo Il viso verde nel 1997 delle Edizioni di Ar di Franco Freda), a testimonianza del vivo interesse dei circoli della destra radicale, quella più interessata all’esoterismo, per Meyrink.
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