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Tra i numerosi blocchi qui ne prendo in considerazione due:
il primo è un blocco neuro-fisiologico, caratterizzato da meccanismi e legami chimici ostruttivi sul sistema nervoso, sulle ghiandole endocrine, sui chakra, sull'apparato respiratorio, etc... volendo riusciamo comunque ad esteriorizzaci sui piani più sottili, tuttavia sarebbe come saltare con una pesante zavorra che preme sulle spalle.
Per evitare questo primo blocco è sufficiente alterare la propria alimentazione... ad es. ridurre i solidi e aumentare i liquidi
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il 2° blocco è a livello psico-emotivo ed è dovuto alla pervasiva convinzione che per muovermi ho sempre ed esclusivamente bisogno di introdurre pasta o carne nel corpo, altrimenti - senza questo carburante solido il mio veicolo fisico si sentirà debole e indifeso.
Il brutto è che ci si convince inconsciamente che anche per spostarsi sugli altri piani sia necessario cibo solido, in altre parole il voluttuoso pensiero diurno ossessionato con la necessità di mangiare "correttamente" produce un attaccamento mentale al corpo (piano fisico). Tale attaccamento (il piacere del buon cibo) inibisce - in molti casi, ma non sempre - l'abilità (di per sé spontanea) di sdoppiarsi consciamente.
La soluzione consiste nel non farsi sedurre dal cibo (o dalla solidità in genere), disinteressarsi pian piano dei fenomeni carnali e rendersi conto che con un po' più di leggerezza fisica e psicologica è addirittura possibile avere più energia di prima, quando tutto era basato sull'elemento materiale della Terra.
Naturalmente attività di ginnastica dolce, meditazione, qi gong, yoga sono dei supporti importanti al fine di realizzare questo tipo di cambiamento.
Buon digiuno psicologico a tutti!
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