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... supponiamo tu sia in grado ogni notte di fare qualsiasi sogno tu voglia. E che, ad esempio, potessi avere il potere di sognare in una notte un tempo di settantacinque anni. Oppure qualsiasi durata di tempo volessi. E che naturalmente, avendo iniziato quest'avventura di sogni, potessi soddisfare tutti i tuoi desideri. Potresti avere ogni tipo di piacere. E dopo parecchie notti di settantacinque anni di piacere totale ciascuna, diresti "Be', è stato proprio magnifico!"
"Ma adesso. . . Sorprendiamoci".
"Facciamo un sogno che non sia sotto controllo".
"Dove qualcosa sta per accadermi ma io non so cosa sarà." E te lo godresti [.] E uscitone diresti : "Caspita, ce la siamo cavata per un pelo, vero?".
Poi diventeresti sempre più intraprendente e faresti sempre più scommesse su quello che sogneresti.
Alla fine faresti il sogno di vivere la vita che in realtà stai vivendo oggi. Ciò rientrerebbe nell'infinita molteplicità di scelte che avresti. Di non interpretare la parte di Dio. Perché l'intera forza vitale del Dio in te, secondo quest'idea, è di fingere che non lo sia. Quindi in quest'idea tutti sono fondamentalmente la realtà ultima, non Dio in un senso politicamente esaltante ma Dio nel senso di essere l'io. In principi essenziali, qualsiasi cosa ci sia.
E tu sei tutto questo sebbene tu finga di non esserlo.
(Alan Watts)
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