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URGE un serio intervento, prima si interviene meglio è, altrimenti a pagarne le conseguenze sarà la tua intera esistenza, la vita nella sua globalità diventerà un vero e proprio inferno e a quel punto non potrai farci più niente, la disfatta sarà imminente, proprio dietro l'angolo. Alle normali difficoltà personali si sommeranno ossessioni psicologiche, emotive, relazionali, sociali, culturali, lavorative.
Purtroppo se partiamo troppo tardi difficilmente vedremo miglioramenti e sebbene la speranza sia l'ultima a morire, c'è in punto di non ritorno a partire dal quale non possiamo più esigere nulla di buono, soprattutto se abbiamo bruciato tutte le carte che ci sono state offerte: l'educazione ricevuto influenza moltissimo tale processo, come lo influenza l'età, l'ambiente in cui ci troviamo, lo stile di vita e l'alimentazione che seguiamo, le persone che frequentiamo, etc... Sono tantissimi i fattori che entrano in gioco ed amplificano le nostre fissazioni ( forme pensiero ed emozioni ricorrenti).
Questo non significa che occorre tassativamente cominciare dall'infanzia, anzi ben vengano le trasformazioni in fase di età avanzata (il numero degli anni è relativo); il punto nevralgico è la purezza di intento, la volontà inflessibile nello smuovere i blocchi interiori.
Devi sapere con sicurezza se in te c'è oppure no tale intenzione, devi sentire quanto è intensa la tua volontà. Tutto deve partire da lì. Se ti manca questo ardore non hai alcuna possibilità di riuscita.
Naturalmente poi non è così facile come si crede, c'è dietro tutta una lavorazione di de- e ri-condizionamento mentale, emozionale, corporea, seguendo determinate istruzioni, precisi insegnamenti, ripetere certi rituali, utilizzare certe visualizzazioni, sfruttare alcuni momenti della giornata in maniera strategica, confrontarci con qualcuno che abbia una chiara visione dei fenomeni e che di conseguenza contribuisca alla dissoluzione di molte problematiche, dubbi, inibizioni che ci ostacolano a livello inconscio.
C'è prima di tutto un lavoro catartico (purificatorio).
In barba a tutto ciò, si è diffusa in po' in tutto il mondo la convinzione che la pratica spirituale sia come fare una passeggiata su un lussureggiante prato fiorito: e invece è una discesa allucinante nel mondo infero, governato da demoni, spiriti, ossessioni, sofferenze, fatiche...
Quel quadro tutto rosa e fiori che si vede in certi ashram è - dal mio punto di vista - solamente un miraggio, simile alle dosi di endorfina somministrate per rasserenarsi, esorcizzare il dolore e lo stress, come quell'ora d'aria che ci allontana dai veri problemi, i quali non vengono affrontati ma solo accantonati con il melodioso suono di qualche mantra o di qualche seduta di reiki... Ci si affida a tali palliativi principalmente per il timore di percorrere una strada per lo più ignota e misteriosa; ci si affida a tali supporti perché è piacevole essere consolati, circodati da persone "belle dentro" ed è spiacevole tirarsi su le maniche e scavare il sentiero che si andrà a percorrere (anche - ma non solo - in solitudine); è più comodo seguire le orme (verità dottrinali) dei Guru, che diventare il Guru di se stessi.
E questo non è tutto: le ragioni per cui arranchiamo spiritualmente sono anche altre e non dipendono sempre dal soggetto in questione, però quelle che ho elencato hanno sicuramente il loro peso nel determinare la buona o cattiva strada su cui ci stiamo muovendo.
P.s.
una considerazione ulteriore è questa:
L'unica alternativa risolutiva ai meccanismi coercitivi (interni ed esterni) è la disciplina!
Disciplina, cioè determinazione nell'affrontare chiunque o qualunque evento senza mai vacillare!
Una volta raggiunto questo (faticoso) livello le ossessioni limitanti si dissolveranno automaticamente.
Prima di allora si può (e si deve) solo stringere i denti e puntare in alto.
Questa è via del guerriero: prendere o lasciare, lottare o soccombere... come scriveva Castaneda, cogliere il proprio centimetro cubo di possibilità o subire gli affondi dei tiratori scelti dal fato.
Si tratta di prove iniziatiche, dove non è concesso vacillare, in questi percorsi ogni tentennamento è un rischio mortale, poiché i predatori appena fiutano la tua paura di fondo, approfittano della tua insicurezza per assalirti senza pietà. Le ossessioni mentali e le emozioni corrosive sono una metafora (o meglio un veicolo) di questi predatori...
Siate Guerrieri
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