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Rielaborazione di una meditazione tibetana.
Immergeteti nel silenzio di una stanza buia - se possibile esegui la meditazione di notte dimodoché anche i rumori esterni siano il più possibile attutiti.
Sdraiati sulla schiena e visualizzati sopra un altopiano innevato, col vento freddo che fischia verso di te portando nugoli di corvi e avvoltoi che iniziano a beccarti, strappando i lembi di carne, divorandoti pian piano, spolpandoti fino a lasciare solo lo scheletro.
Nella zona del plesso solare noterai il bagliore pulsante di una piccola stella, è il tuo Angelo Guardiano, che sta studiando il quotidiano martirio del tuo corpo durante gli eventi consuetudinari. Appena i volatili finiscono di banchettare a tue spese, lascia che il vento consumi e porti via lo scheletro, nel frattempo l'angelo guardiano avrà raggiunto le stelle e sarà diventato una di esse, per poi precipitare mentre qui sorgerà un nuovo corpo terreno: quello con cui ti alzerai.
P.s.
Vi ricordo che queste meditazioni richiedendo una certa disposizione d'animo, libera da perturbazioni psicologiche: di conseguenza, non procedete, se non sapete esattamente quello che state facendo, e, diversamente, leggete solo per curiosità.
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