;
In breve dice che solo una minoranza (20% di un insieme) determina la maggior parte dei cambiamenti (80%). Tale regola ha moltissime applicazioni e trova facili riscontri nella vita di tutti i giorni. In generale basta ricordare che una piccola èlite (20%) tiene in scacco l'80% della popolazione, come dire che l'80% delle risorse sono in potere di un piccolo numero di individui.
Gli es. sono infiniti (potenziale inconscio inutilizzato, abitudini, stile di vita, cibo, ecc.).
Nei gruppi, nelle organizzazioni, nelle associazioni si può notare che è quasi sempre un 20% (o anche meno) degli utenti quello che partecipa, interviene, fa proposte, scrive articoli e così via... Se ad es. in un gruppo ci sono 1000 membri è molto probabile che quelli attivi siano una ristrettissima fetta: se i membri attivi sono una 40ina allora i partecipanti effettivi del gruppo totale siano un 4%.
Nella società avviene la medesima cosa: è sempre quella manciata di individui che innesca un mutamento radicale.
E' un principio su cui varrebe pena riflettere nell'organizzazione delle proprie attività, nel gestire un gruppo, nel crearsi le giuste attese, nel leggere le condizioni e le dinamiche di una situazione.
Per poter sfruttare al meglio quel 20% di potenziale (che produce l'80% dei risultati), è innanzitutto indispensabile capire qual è il 20%, dove si trova, come si può attivare.
Di positivo c'è la possibilità di ottenere la massima resa con il minimo sfozo.
Di negativo c'è il fatto che il restante 80% resterà alla deriva, in balia di quel 20% di forze implicite.
La soluzione migliore è mobilitare un gruppetto di individui in grado di interrompere l'incantesimo di quell'èlite che manipola l'80% della popolazione mondiale.
E' una sfida non da poco, ma il gioco vale la candela.
Commenti