;
fonte articolo -> http://erospoeta.blogspot.it/
"mi mangia energia..."
"mi sono sentito svuotato"
"mi sento carico"
"mi blocca"
"lo metto in riga"
...
Ci sono molte espressioni che comunemente utilizziamo, che riguardano l'argomento molto più di quanto si creda.
Prima di tutto vorrei chiarire che SIAMO TUTTI VAMPIRI.
Tuttavia, si potrebbe anche dire che NESSUNO E' UN VAMPIRO... controsenso?
In realtà il vampirismo, come altri fenomeni relazionali, non è qualcosa che riguarda le parti, piuttosto ciò che avviene in mezzo.
Si tratta di semplice fenomeno di drenaggio energetico, o travaso, a seconda delle modalità con cui si manifesta.
La struttura psicologica di una persona "normale", è gravemente difettosa. Tra le altre cose, essa richiede una costante alimentazione basata quasi totalmente sulla predazione energetica.
A tutti, sin da piccoli, è stato insegnato ad essere vampiri. Insegnato con l'esempio: la quasi totalità dei genitori mangiano energia ai figli.
E come nella "gavetta" militare, dove i nuovi arrivati vengono umiliati e puniti immotivatamente, innescando così un insulsa catena di sadismo (prima subìto, poi fatto subire), anche i bambini "predati" energeticamente imparano a fare lo stesso, prima con gli amici, poi con il compagno o compagna, infine nuovamente con i figli.
"vampiro è chi vampiro fa" direbbe lo stupido saggio Gump...
L'aumento di sensibilità ottenuto con pratiche spirituali, ma non assistito da un aumento di consapevolezza e autocritica ( morte mistica), porta ad una maggiore prestanza nel riuscire a mangiare energia. In particolare, i fenomeni di connessione non-locale che avvengono tra tutte le persone, vengono utilizzati come canali attraverso i quali drenare energia.
Più concretamente, immaginiamo due persone che vivono assieme per alcuni mesi, innescando un contatto utile ad una connessione non locale, non relativistica (entanglement). Essendo in comunicazione, significa che ciò che prova l'uno, viene percepito anche dall'altro, che tuttavia sperimenta in ragione della propria struttura risonante: è possibile che alcune emozioni o sensazioni giungano all'altro, ma questi potrebbe non essere in grado di decodificarle, anche a causa di callosità psicologiche conseguenti a traumi o scelte interiori di fuggire il dolore.
In tal caso, se uno o entrambi non sono consapevoli della tendenza del corpo eterico a mangiare energia, dovuta all'attività deforme dell'Ego (Io-macchina), l'insensibilità può essere un ottima maniera di mangiare energia. In tal caso, chi è insensibile potrà ad esempio far sentire in colpa l'altro mostrando il proprio dolore, mentre resterà invulnerabile alle ondate di ritorno. Oppure potrebbe attuare comportamenti sadici, godendosi il pasto energetico senza neppure farsi disturbare dalle grida di dolore.
NON ESSERE VAMPIRI E' UNA SCELTA
La si compie per maturata consapevolezza; non è quindi una scelta intellettuale, o morale. Non funzionerebbe.
Una volta coscienti delle dinamiche energetiche, ci si dovranno prendere alcune responabilità, e man mano tale consapevolezza cresce e si raffina, man mano si diventa altro, ma sempre a seguito di scelte intime di AFFRONTARSI.
Coloro che per indole interiore tendono a fuggire il dolore, bramando sempre affetto o benessere, finiranno mille volte per raccontarsela, immaginandosi virtuosi anche in sfregio a qualunque evidenza contraria.
Per questo la morte mistica rappresenta non una "pratica utile", bensì una condizione irrinunciabile per giungere ad un nuovo modo di utilizzare l'energia nelle relazioni.
Le nostre meccaniche attuano nell'inconscio. L'inconscio comprende la gran maggioranza della nostra attività mentale, attività che si esperisce in modo totalmente inavvertito.
Pensare di modificare la nostra conformazione energetica senza un lavoro in profondità, è semplicemente infantile.
...mi viene da aggiungere, che possiamo scoprirci vampiri, e scoprire vampiri, semplicemente notando quando stranamente ci sentiamo più "bravi" o "carismatici" in presenza di qualcun'altro che non lo è. E viceversa, abbiamo probabilmente questa tendenza se in presenza di qualcuno che sta riscuotendo successo sociale, noi ci sentiamo bloccati e insicuri. Potrebbe venirci di dire "quel tizio mi da ai nervi" oppure "quel tizio non lascia parlare nessuno" oppure "quando c'è lei, non mi viene di dire nulla"... ma è solo un interpretazione di comodo, che la mente-macchina da per trovare un colpevole. Potrebbe anche interpretare la cosa come "sono una nullità", oppure "sono uno sfigato"... ma è ugualmente il segno che la tendenza è vampiresca, ovvero vivere in un mondo gerarchico, dove o si mangia o si è mangiati! Eros
Commenti