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Qualsiasi cosa sia ritenuta una biografia
è del tutto priva di significato.
In che giorno sono nato,
in che Paese sono nato,
non ha alcuna importanza.
Ciò che conta è
cosa sono adesso,
in questo preciso istante.
Osho
Nessuno ti permette di essere te stesso, nemmeno sulle cose più insignificanti.
Durante la mia infanzia io portavo i capelli lunghi. Entravo e uscivo dal negozio di mio padre perché il negozio e l’abitazione erano comunicanti; la casa si trovava sul retro ed era inevitabile passare attraverso il negozio.
La gente chiedeva: “Di chi è questa bambina?”, visto che portavo i capelli molto lunghi: non riuscivano a immaginare che un maschio potesse portare i capelli così lunghi. Mio padre provava vergogna e imbarazzo quando doveva dire: “È un maschio”. Ma quella gente replicava: “E allora perché tutti quei capelli?”
Un giorno, e questa non era la sua vera natura, era a tal punto imbarazzato e infuriato, che venne da me e mi tagliò i capelli con le sue stesse mani; adoperando le forbici che usava per tagliare la stoffa nel suo negozio, mi tagliò i capelli.
Io non gli dissi nulla, lui rimase sorpreso. Chiese: “Non hai nulla da dire?”
Io replicai: “Ti risponderò a modo mio”.
“Che cosa intendi?”
Risposi: “Vedrai”.
E mi recai dal barbiere oppiomane che aveva il negozio proprio di fronte alla nostra casa. Era l’unico uomo per il quale provavo rispetto. C’era una fila di negozi di barbiere, ma a me piaceva quel vecchio; era una persona insolita, e mi voleva bene: parlavamo per ore. Tutto ciò che diceva erano stupidaggini! Un giorno mi disse: “Se tutti gli oppiomani si organizzassero e formassero un partito politico, potremmo dominare il Paese!”
Commentai: “Buona idea!” ma lui continuò: “Proprio perché siamo oppiomani, io stesso mi dimentico della mia idea”.
Replicai: “Tu non ti preoccupare: ci sono qui io, e io mi ricorderò. Tu dimmi solo quali cambiamenti vuoi che avvengano nel Paese, che tipo di ideologia politica desideri, e io la realizzerò”.
Lui rispose: “Molto bene”.
Ebbene, andai da lui e gli dissi: “Rasami completamente la testa”. In India la testa viene rasata completamente solo quando muore il padre. Per un attimo, persino quell’oppiomane rinsavì.
Chiese: “Cos’è successo? È morto tuo padre?”
Io dissi: “Non preoccuparti di questo: fai quello che ti sto dicendo, non sono cose che ti riguardano! Tu tagliami completamente i capelli, rasami completamente”.
Lui commentò: “Affare fatto! È il lavoro più facile…”
Mi rasò completamente la testa e io tornai a casa. Attraversai il negozio: mio padre mi guardò e tutti i suoi clienti mi guardarono. Chiesero: “Cos’è successo? Di chi è questo bambino? Suo padre è morto!”
Mio padre disse: “È mio figlio e io sono vivo! Ma lo sapevo che stava per combinare qualcosa; mi ha risposto per le rime”.
Ovunque mi recassi la gente chiedeva: “Cosa’è successo? Era sanissimo!”
Io rispondevo: “Si muore a tutte le età. Vi preoccupate per lui, non vi preoccupate per i miei capelli!”
Quella fu l’ultima cosa che mio padre mi fece, perché capì che la risposta poteva essere ben più pericolosa!
Invece, mi portò un olio che si usa per far crescere i capelli; si tratta di un olio molto costoso, proviene dal Bengala, ed è estratto da un fiore, l’ibisco. È estremamente costoso, raro, usato solo dalla gente più ricca – e non dagli uomini, ma dalle donne – per far crescere i capelli il più possibile: in Bengala ho incontrato donne i cui capelli toccavano terra, un metro e mezzo, due metri. Quell’olio funziona meravigliosamente sui capelli.
Dissi: “Adesso comprendi”.
Lui rispose: “Ho capito. Usa subito quest’olio: in pochi mesi avrai di nuovo i capelli di prima”.
Commentai: “Sei tu che hai creato questo casino. Che motivo c’era di provare imbarazzo? Avresti potuto dire: ‘È mia figlia’. Io non avrei avuto niente in contrario. Ma non avresti dovuto interferire con me come hai fatto: è stato violento, barbaro. Invece di parlare con me, hai semplicemente iniziato a tagliarmi i capelli”.
Nessuno ti permette di essere semplicemente te stesso.
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