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Eggregora, Eggregore, EGREGORI ( Eggregoro, Egregoro, Eggregore, Egregore, ecc)





Citazioni sull'eggregora.



In questa accezione si tratta di un termine che non ha niente di tradizionale e rappresenta soltanto una delle numerose fantasie del moderno linguaggio occultista. Il primo ad impiegarlo in questo modo è stato Eliphas Levi e, se i nostri ricordi sono esatti, è sempre lui che, per giustificare tale significato, ne ha dato un'inverosimile etimologia latina facendolo derivare da grex, «gregge», quando invece il termine è prettamente greco e in realtà ha sempre e soltanto avuto il senso di «colui che veglia». È noto d'altronde che questo termine si trova nel Libro di Enoch, ove designa certe entità di carattere piuttosto enigmatico, ma che in ogni caso sembrano appartenere al «mondo intermedio»: ecco tutto ciò che hanno in comune con le entità collettive cui si è preteso applicare lo stesso nome. Queste ultime in effetti, sono essenzialmente d'ordine psichico, ed è soprattutto questo che determina la gravità dell'equivoco da noi segnalato, perché, a questo proposito [...] ci appare in definitiva come un nuovo esempio di confusione tra psichico e spirituale. (René Guenon)


Un egregore è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte.
Ogni egregore aiuta la comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc. Ma l'essenziale consiste nel comprendere come si può formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e fulminati da un egregore se si ha tradito l'ideale che rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li hanno traditi. (Omraam Mikhaël Aïvanhov)



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Che cos'è un egregore?
Per capirlo prendiamo un breve Estratto dal libro di Vincent Lauvergne (La Magia degli Egregori, Come creare e dominare le energie psichiche collettive)

"È sgomento il vegliardo nel vedere quel giovine che sa evocare il diavolo, le strigi, l’egregore; attossica la spada con linfa di mandragore."
Victor Hugo, Lejour des rois

Origine della parola “egregore”

La prima vera domanda da porsi, per chi s’interessa degli egregori, è proprio: “Che cos’è un egregore?” Infatti, al di là delle posizioni di ciascuno, ipotesi avanzate e pseudo-teorie, vedremo che fin dalla sua apparizione questa parola ha rivestito significati differenti, e a volte persino contraddittori, a seconda degli autori che l’hanno messa in evidenza. Per capire esattamente in che modo tratterò degli egregori in questo libro, è dunque necessario tornare al senso dato a tale parola e precisare a che cosa mi riferisco. Spesso un’incomprensione deriva più dalla diversa interpretazione di un certo termine che dal suo significato: è dunque fondamentale intendersi sul senso di questa parola, anche se non tutti sempre saranno d’accordo.

Etimologicamente parlando, è comunemente ammesso che il termine proverrebbe dal greco égrègoros e, per estensione, dal verbo égregorao (“essere risvegliati”). L’egregore è spesso definito come un “guardiano”, un essere invisibile incaricato al tempo stesso di sorvegliare e di accompagnare. Per Virya cabalista erudito e rispettato, si potrebbe anche risalire a un’origine egiziana visto che la parola gre in egiziano significa “silenzioso”. Del resto, nelle correnti iniziatiche, l’egregore è spesso chiamato “guardiano silenzioso”.

Il primo autore designato come fonte della diffusione della parola “egregore” sarebbe Victor Hugo, nella sua poesia Le jour des rois pubblicata nel 1859; un estratto è in epigrafe a questo capitolo. In questi versi Hugo parla degli egregori come fossero spiriti, entità coscienti, che si potrebbero assimilare a entità del basso astrale.

Tuttavia, il termine “egregore” si trova molto prima di Victor Hugo. Innanzitutto, in un apocrifo del II secolo della nostra èra, il Libro d’Enoch, molto diffuso nei circoli esoterici del Rinascimento e del Medioevo.

Benché le traduzioni moderne di quest’opera ignorino la parola, quest’origine è menzionata da René Guenon, e anche, come vedremo, da Paul Lacour che, nel 1838, pubblica Aeloim e gli dei di Mosè, nel quale reinterpreta la Genesi, che traduce nel suo “senso intimo e razionale”. In quest’opera gli egregori sono i “BNI Ealeim” (figli di Dio) della tradizione cabalistica.

Angelo guardiano
Così nel ventunesimo versetto della sua traduzione del terzo capitolo della sua versione della Genesi leggiamo:

E così il Signore degli Dèi stabilì per l’essere adamico e per la donna di quest’essere, uno spirito di sorveglianza e d’incoraggiamento; un egregore, un angelo guardiano, il cui ruolo è di avere compassione, di rivolgere al pentito parole di consolazione; e di queste li coprì, e ne fece il loro protettore.

Anche qui, come in Guénon e nel Libro di Enoch, l’egregore è un’entità protettrice cosciente, un angelo, o meglio un “angelo guardiano” incaricato di vegliare e sorvegliare l’uomo, di proteggerlo e consolarlo. Si è ancora lontani dall’idea che ci si è fatti di questa parola oggi.

Ed è naturale, perché è a partire da Éliphas Lévi e dalla sua Storia della magia (1859) che assume un significato più vicino a quello di oggi. Eppure egli darà un’origine etimologicamente fantasiosa alla parola: “egregore” deriverebbe da grex, “gregge”. Le ricerche etimologiche attuali rifiutano questo significato. Ma vediamo come Éliphas Lévi ci descrive l’egregore:

Esiste un agente misto, un agente naturale e divino, corporeo e spirituale, un mediatore plastico universale, un ricettacolo comune delle vibrazioni del movimento e delle immagini della forma, un fluido e una forza che potremmo in qualche modo chiamare l’immaginazione della natura. Grazie a questa forza gli apparati nervosi comunicano segretamente insieme; lì nascono la simpatia e l’antipatia; da lì derivano i sogni; attraverso di essa si producono i fenomeni di seconda vista e visione soprannaturale.

Questo agente universale delle opere della natura è l'od degli Ebrei e del cavaliere di Richembach, è la luce astrale dei martinisti, e noi preferiamo, in quanto più esplicita, quest’ultima definizione. L’esistenza e l’uso possibile di questa forza sono il grande arcano della magia pratica. È la bacchetta dei taumaturghi e la chiave della magia nera. È il serpente edenico che ha trasmesso a Èva le seduzioni di un angelo caduto.

La luce astrale calamita, riscalda, illumina, magnetizza, attira, respinge, vivifica, distrugge, coagula, separa, spezza, raccoglie tutte le cose sotto l’impulso di potenti volontà.

Dio l’ha creata fin dal primo giorno quando ha detto FLAT LUX! In sé è una forza cieca, ma è diretta dagli egregori, cioè dai padroni delle anime. I padroni delle anime sono spiriti di energia e di azione.

Ciò basta a spiegare tutta la teoria dei prodigi e dei miracoli. Come potrebbero infatti, buoni e cattivi, forzare la natura a manifestare le sue capacità eccezionali? Come potrebbero esistere miracoli divini e miracoli diabolici? Come è possibile che la mente disturbata, smarrita, corrotta in certi casi abbia più forza di quella giusta, così potente della sua semplicità e della sua saggezza, se non presupponiamo uno strumento di cui tutti possono servirsi, seguendo certe condizioni, gli uni per il più gran bene, gli altri per il più gran male?

Come possiamo constatare, in realtà Eliphas Levi ci descrive la stessa cosa che si trova in Lacour e nel Libro di Enoch, ma vi lega il concetto di “luce astrale” - il famoso “fluido” degli spiriti del XIX secolo dal quale sono create le forme-pensiero.

Gli egregori per Levi sono i “capi delle anime”, una specie di ufficiali responsabili dell’utilizzo delle energie psichiche o astrali.

Penso dunque che la confusione sia stata fatta in seguito, sicuramente da Stanislas de Guaita, che tratta diffusamente gli egregori nella sua Chiave della magia nera De Guaita, alla sua epoca considerato un sommo maestro, non è stato rimesso in discussione e così “l’errore” si è propagato. Nella sua evoluzione la parola “egregore” assume un nuovo significato in Rosier (che menziona la definizione originale, ma ne accetta la definizione moderna a ragion veduta), Ambelain, poi molti altri, malgrado il fatto che, come dicevamo sopra, René Guénon contestò questo cambiamento.

I Malakh della tradizione cabalistica
Per quanto mi riguarda, penso che questo errore derivi dalla confusione fatta con i Malakh della tradizione cabalistica che, loro sì, corrispondono perfettamente a ciò che oggi si chiama un egregore. Ecco quel che ci racconta Virya di questi Malakh:

La tradizione insegna che quando dieci persone si riuniscono per pregare, esse creino un angelo (Malakh). Le dieci persone riunite si chiamano “Minyan”, è il numero minimo di persone necessarie per compiere alcuni riti e recitare alcune preghiere (Kaddish). Così, la preghiera di un Minyan forma un Malakh, la cui vocazione ed energia sono motivate dalla Kawanah (intenzionej del gruppo.

Se questo Malakh è regolarmente dinamizzato, la sua energia crescerà e diventerà sempre più potente. In caso contrario si esaurirà. Le qualità del Malakh partorito saranno sigillate da un nome, un sigillo magico, colori, profumi e invocazioni, che i membri del gruppo utilizzeranno per attivare la forza del loro Malakh.

Vediamo che in questo brano il Malakh è molto simile al nostro egregore.

Così, come abbiamo appena constatato, dall’apparizione di questa parola nel linguaggio comune al XIX secolo, la sua definizione si è evoluta, si è trasformata, per designare infine la creazione di un’entità psichica da parte di un gruppo. E il significato generale che si dà all’egregore oggi. In altri termini, ogni riunione di individui animati da un progetto o un obiettivo comune creerà un insieme di energie psichiche che accompagnerà il gruppo nel senso della sua volontà. Se questa energia psichica è canalizzata, controllata da certi riti, e se se ne utilizzano certe chiavi, allora farà nascere un’entità collettiva che potrà, a seconda della tecnica impiegata, dotarsi di una coscienza e realizzare le sue scelte. Con il tempo, e a seconda del fervore dei suoi creatori, l’entità potrà arrivare a conquistare la sua autonomia e a utilizzare il gruppo nel suo interesse, trasformandolo, come scrive Fernand Rozier, nel “corpo fisico dell’egregore”. Ma c’è innanzitutto un insegnamento da acquisire, una comprensione che ci permetterà di cogliere l’egregore nella sua globalità, ed è ciò che cercheremo di sviluppare in questo libro.

Per un migliore accesso al testo, desidero precisare la mia definizione personale dell’egregore, quella che qui utilizzerò: per me, il termine “egregore” indicherà ogni creazione estratta dalla forza psichica di un gruppo, o di una persona, che canalizza questa forza per un tempo determinato o indeterminato. Così, ed è l’obiettivo di questo libro, tutto ciò che può essere creato a partire da quella “luce astrale” di cui ci parlava Eliphas Levi rientrerà nel campo degli egregori, con delle sfumature ben inteso, ma ne farà parte. Vi ritroveremo sia le forme-pensiero che le larve, le entità collettive o i geni familiari. Il termine “egregore” sarà dunque accettato come un termine globale, con lo scopo di permettermi, nell’ambito dell’argomento di quest’opera, di affrontare l’insieme delle creazioni psichiche e di spiegarne allo stesso tempo il funzionamento e la creazione.

fine estratto

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 Una riunione di persone che tengono a un’obiettivo comune e mantengono delle relazioni tra loro, costituiscono un  gruppo.  
Se questo  gruppo si riunisce regolarmente ispirandosi sempre allo stesso obiettivo, poco a poco si andrà formando un sentimento di gruppo .
Questo sentimento   o spirito di gruppo si formerà per la somma dei pensieri, desideri, ideali, sentimenti, ecc. dei componenti il gruppo stesso.
Se il gruppo si riunisce in forma sistematica lo spirito di gruppo andrà acquisendo forza e vitalità che sarà tale da infondere in tutti i componenti quei sentimenti comunemente conosciuti come patriottismo, cameratismo, tifoseria, ecc

 Se il gruppo, oltre a riunirsi in forma sistematica si riunisce anche in forma rituale, lo spirito di gruppo acquisirà anche l’energia psichica derivante dalla comunione d’intenti dei partecipanti. Ogni partecipante, apportando energia psichica attraverso i propri pensieri e desideri, produce una interazione nello spirito di gruppo tale da stimolare ulteriormente i componenti in comunione con gli scopi del gruppo o demotivare ulteriormente i componenti passivi o comunque non in sintonia perfetta.
La caratteristica di questo spirito di gruppo sarà più o meno positivo o negativo a seconda dei pensieri e desideri degli interagenti.
Quando un nuovo membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo con lo spirito di gruppo , egli si troverà bene; altrimenti o dovrà adattarsi cambiando il proprio modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene.
In un gruppo con obiettivi spirituali lo spirito di gruppo può acquisire una ulteriore ed importante caratteristica. Se la persona che lo dirige ha degli obiettivi ben chiari e definiti, se tiene sempre ben presente gli scopi dell’organizzazione che dirige, se tiene sempre conto delle leggi universali e lavora costantemente a tutto questo.......allora avrà prodotto, attraverso il suo lavoro cosciente, la creazione di uno spirito di gruppo che avrà le seguenti caratteristiche:
1-Essere alimentato solo e solamente da pensieri positivi (evoluzione),
2-Essere connesso con la gerarchia superiore o con forme spirituali superiori altamente evolute.

 Questa forma è conosciuta in esoterismo con il termine di Eggregoro (o Egregoro, Eggregore, Egregore, ecc). E la sua connessione con forme altamente evolute permetterà di energizzare fortemente gli aspetti positivi dei componenti del gruppo, tale da ottenete protezione e ispirazione per il proprio lavoro spirituale o cammino evolutivo che dir si voglia. L’Eggregoro ha quindi un’origine mentale, di fatto è materia mentale riorganizzata in una forma definita, allo stesso modo di come fabbrichiamo un oggetto fisico usando materia fisica riorganizzandola secondo l’uso che ne dobbiamo fare. Inoltre l’Eggregoro si riveste di una forma astrale ed eterica, essendo la sua parte materiale rappresentata dai componenti del gruppo (“ciò che è in basso è come ciò che è in alto” ).
L’ Eggregoro si alimenta efficacemente in tre maniere:
1 – con un lavoro costante di meditazione profonda ed elevata di colui che dirige il gruppo;
2 – con un lavoro collettivo simultaneo, specialmente se per mezzo di un rituale;
3 – con la presa di coscienza di ogni componente del gruppo dei principi che animano l’organizzazione, la propria meditazione e azione in accordo con essa.

Se l’Eggregoro ha le caratteristiche anzidette ed è alimentato nella forma indicata costituisce un poderoso agente vitalizzatore del gruppo, tale da assicurare a ciascun componente una costante ispirazione e una poderosa protezione


fonte:  http://it.scribd.com/doc/125708732/Papus-Mago-Martinista



Altre informazioni sugli egregori



Altra interessante analisi, questa volta tratta da disinformazione.it

Le Egregore: le forme pensiero occulte usate dall’elite per controllare i popoli
Analisi del loro funzionamento magico

Negli ambienti spiritualisti, sentiamo spesso parlare di «egregore». Tuttavia la letteratura esoterica e spirituale seria ne fa raramente menzione. Ci è quindi sembrato utile chiarire questo concetto essenziale per la comprensione della nostra realtà occulta. Dunque, che cos’è un’egregora? Come nascono le egregore? Come sono organizzate? Come si nutrono? Esistono egregore buone o cattive? Chi regna al vertice della loro gerarchia?

I tre centri
Fin dall’Antichità, la scienza spirituale trasmessa nelle scuole misteriche insegna che l’essere umano è costituito di tre principali centri o «motori energetici». Grazie a questi centri, il corpo umano capta e trasforma l’energia del cosmo.

Il primo, è il centro del bacino, quello dell’energia vitale fondamentale, che sul piano fisico costituisce il motore dell’azione, il centro degli istinti di conservazione (alimentazione, protezione-sicurezza) e di riproduzione. È legato al piano sottile inferiore, il piano istintivo, e capta l’energia proveniente da questo piano energetico.

Il secondo, è il centro del cuore, il centro dei desideri, delle emozioni, dei sentimenti e della devozione ed è collegato al piano intermedio, emozionale o astrale. Su questo piano, capta un’energia più raffinata e di frequenza più elevata.

Il terzo, è il centro della testa. Capta un’energia superiore che trasforma sia in elettricità per trasmettere gli ordini tramite il sistema nervoso, sia in energia fisica per produrre il pensiero.

Noi siamo collegati a questi tre piani energetici sottili e la nostra coscienza passa da un piano all’altro, a seconda del tipo di esperienza che stiamo vivendo.
Questi piani sottili sono una realtà, la nostra realtà. Sono le dimensioni sulle quali esistiamo, ma anche le dimensioni sulle quali costruiamo, per lo più senza saperlo. Infatti, la nostra attività, sia essa istintiva, emozionale o psichica, ha effetti durevoli sulle dimensioni sottili.

La costituzione di un’egregora
Mediante la nostra attività noi tutti creiamo, individualmente, degli oggetti sottili, altrettanto reali quanto lo sono gli oggetti materiali, oggetti che i chiaroveggenti possono osservare e che qualsiasi persona sensibile riesce a captare e a percepire.

Attraverso il ripetersi di un desiderio, di un sentimento o di un pensiero possiamo addirittura dar vita a un’entità energetica autonoma e autoconservatrice. Una tale entità sottile nasce da un’attività ripetitiva, a prescindere dalla natura della medesima (istintiva, emozionale o mentale), è quella che chiamiamo golem.


Golem - The Legend of Man
Il sentimento amoroso dà vita a un golem. I tic e le manie (disturbi ossessivi compulsivi) costituiscono caratteristiche psichiatriche degli effetti generati da un golem. Anche il consumo di sigarette produce un golem.
Un golem può essere formato dall’attività di un gruppo di persone, nel qual caso si parla di egregora. Le egregore non sono altro che golem collettivi.
Possiamo quindi considerare le egregore come creature energetiche artificiali prodotte dal pensiero, dal desiderio o dalla volontà unificata di un gruppo di persone, dinamizzate e vivificate da rituali – o addirittura da sacrifici – e che acquisiscono una potenza di azione occulta.
Affinché si crei un’egregora, un gruppo di persone deve avere una volontà unificata, un obiettivo comune e uno stesso obiettivo, che può spaziare dal più futile al più elevato. Per esempio, una famiglia, una squadra di calcio, un’associazione umanitaria o un partito politico sono associati a egregore particolari.

Gerarchia delle egregore
Le egregore si organizzano e gerarchizzano su tre livelli che dipendono dal centro energetico dal quale si alimentano.
Il primo livello è quello del piano istintivo. A questo livello, le egregore si nutrono dell’energia istintiva, in particolare quella dell’istinto di conservazione e di protezione, nonché quella dell’istinto di riproduzione.
A questo primo livello corrispondono le egregore familiari, quelle delle discoteche, delle squadre di calcio ecc. Tali egregore dispongono di una potenza d’azione occulta reale per quanto limitata.
Il secondo livello è quello del piano intermedio o emozionale, in cui sono comparsi diversi tipi di egregore, fra cui quelle umanitarie e religiose. La loro sopravvivenza dipende dalla deviazione dell’energia devozionale. Mentre il centro energetico del cuore deve generalmente infondere il desiderio di elevazione, le egregore situate sul piano emozionale cercano, al contrario, di abbassare la persona e di renderla passiva.

La potenza di un’egregora dipende dalla somma di energia dei membri che l’hanno prodotta.
Possiamo pertanto facilmente comprendere che un’egregora religiosa, data la quantità di energia che è in grado di accumulare giornalmente, dispone di una potenza d’azione occulta considerevole. Se si paragona l’egregora di una squadra di calcio con quella della Chiesa Cattolica, che focalizza il fervore di un miliardo e duecento milioni di fedeli, oppure quella dell’Islam, che si avvale di un miliardo e seicento milioni di musulmani, possiamo facilmente immaginare la superiorità, in termini di potenza occulta, delle egregore religiose rispetto a quelle istintive.
Questa potenza permette alle religioni di procurare alla persona un forte sentimento di sicurezza, un sentimento di fusione con la comunità dei credenti, un sentimento di potenza. Queste egregore possono produrre guarigioni spettacolari, dei «miracoli» che dal punto di vista energetico o occulto si possono perfettamente spiegare. Queste egregore religiose, di frequenza intermedia, possono vivere diversi millenni.

Il terzo livello è quello del piano psichico o intellettuale. Questo piano è principalmente costituito delle egregore di tipo ideologico e magico, quali le egregore dei Gesuiti. I Gesuiti hanno progressivamente sviluppato rituali magici allo scopo di rafforzare il loro potere occulto sulla Chiesa. Grazie alla grande conoscenza delle forze occulte di cui dispongono, si sono progressivamente elevati al di sopra delle egregore religiose.
Queste egregore situate sul piano psichico sono di una frequenza elevata, a tal punto che sono in grado di produrre effetti occulti potenti. Sono loro che dominano la gerarchia occulta.

Conclusione
Ora sappiamo perché e come appaiono le egregore, come si organizzano sui piani sottili e quale potenza occulta possono acquisire.
Per capire come liberarsene, dobbiamo scoprire come le egregore si nutrono concretamente, rafforzando in tal modo il loro dominio sui nostri tre centri energetici. È ciò che scopriremo in un prossimo articolo…
(...)

I diversi tipi di rituali
Nella prima parte di questo articolo, abbiamo visto che l’essere umano è costituito di tre centri energetici collegati a tre piani sottili: il piano istintivo, il piano emotivo e il piano psichico. Quindi esistiamo e costruiamo su questi tre piani sottili. Mediante la nostra attività energetica (istintiva, emotiva o psichica) costruiamo oggetti sottili che, quando l’attività in questione si ripete, diventano entità energetiche autonome (golem). Quando sono collettivi (creati da un gruppo di persone), i golem diventano egregore. La potenza d’azione occulta di queste egregore dipende dalla qualità e dalla quantità d’energia loro trasferita.

Le egregore sono, più di qualsiasi altro elemento, ciò che costituisce l’aldilà. Dobbiamo quindi capirne esattamente il funzionamento se vogliamo comprendere la nostra realtà sottile senza possibilità d’errore e liberarci da qualsiasi influsso o manipolazione occulta. In questo articolo scopriremo come si nutre un’egregora, e come utilizza l’energia dell’uno o dell’altro dei tre centri motori umani.
L’energia è trasferita verso l’egregora attraverso i rituali. Ogni tipo di egregora si nutre in un modo specifico, con un rituale appropriato.
Sul piano istintivo le egregore sono nutrite da rituali poco strutturati: cerimonie familiari (doni, libagioni, protocolli ecc.), calcio (ideato da una società segreta inglese che ha lasciato la sua firma attraverso diversi simboli che appaiono durante le partite), trasmissioni televisive ecc.

Sul piano emotivo il rituale più efficace è quello della messa. Si tratta infatti di un rituale molto strutturato, poco esigente per i partecipanti che forniscono l’energia, ma molto esigente per gli officianti che canalizzano l’energia per poi trasmetterla. La messa utilizza l’energia proveniente dal bacino e dal cuore dei fedeli.

Sul piano psichico entra in gioco un rituale particolare, molto strutturato, perfettamente codificato e che coinvolge potenti simboli. Tutti i partecipanti sono selezionati, formati e iniziati. Si tratta di un rituale totale che implica l’energia proveniente dal bacino, dal cuore e dalla testa. Integrando simboli incomprensibili o mal compresi, questo genere di rituale pone la persona sotto un dominio occulto, a tutti i piani del suo essere.

Tuttavia, nonostante l’uso di rituali adeguati, le egregore riescono difficilmente a ottenere tutta l’energia di cui hanno bisogno.
Queste creature energetiche autonome diventano voraci. Ne deriva pertanto una guerra tra egregore che lottano per trovare maggiori fonti energetiche. I missionari cattolici illustrano bene questa lotta per la sopravvivenza. Un’altra possibilità per accrescere l’alimentazione energetica dell’egregora consiste nell’aumentare la frequenza dei rituali (i pasti), il che non è tuttavia sempre possibile dal lato pratico.

Il rito di sangue
La soluzione più efficace per permettere di accrescere l’intensità del rituale (e quindi del trasferimento energetico) è costituita dal rito di sangue. Il sangue è il liquido fisiologico che concentra l’energia dei tre centri: la potenza psichica della testa, l’energia pranica del cuore e la forza karmica del bacino. Sappiamo bene quanto sono elettrizzati i guerrieri quando il sangue scorre sul campo di battaglia.
Un esempio calzante di rito di sangue è quello dell’11 settembre 2001, che in realtà è stata una grande messa mediatica. Vi ritroviamo tutti gli elementi propri del rituale: sacrificio di persone (3000 morti), partecipazione emotiva e devozionale (a livello planetario), strutturazione dell’energia captata da alti iniziati e utilizzazione di potenti simboli, quali il pentagramma (Pentagono) e le due colonne del tempio (le due torri), ecc.

È chiaro che quando si sceglie di mediatizzare un omicidio fra le migliaia che accadono, è perché l’omicidio in questione partecipa a un rituale segreto.
Oltre agli assassinii rituali, i riti di sangue sono praticati apertamente e regolarmente dall’ebraismo e dall’Islam: il macello rituale kasher o hallal e l’aid («festa» dell’agnello) ne sono esempi noti.
Nonostante il massimo sfruttamento di tutte le fonti energetiche di cui può disporre, l’egregora permane insaziabile e aumenta regolarmente la pressione sugli esseri ai quali sottrae l’energia. Molti cercano quindi di sottrarsi al suo dominio, cosa tuttavia assai difficile.

Come sfuggire a un’egregora?
Entrare in contatto con un’egregora significa stabilire un legame con essa. In qualche modo, la persona chiede un prestito alla banca dell’occulto vivendo così al di sopra dei suoi mezzi energetici/karmici normali, «prendendo in prestito» diversi favori, potere, una guarigione o altro.

Ma questo mutuo dev’essere rimborsato e talvolta è impossibile farlo, anche a costo di tutta una vita di sforzi. Il tasso d’interesse può essere esorbitante. Il patto è di tipo mafioso e pochi riescono a sottrarvisi.
In alcuni casi bisogna aspettarsi di subire le rappresaglie dell’egregora, così come accade alle persone che abbandonano l’Islam, o quelle che hanno lasciato la Chiesa finendo sul rogo dopo lunghe torture. Lo stesso vale per le nazioni che, quando tentano di sottrarsi all’egregora planetaria, si vedono imporre la «democrazia» con le bombe.

La forza di coesione delle egregore poggia sulla paura inconsapevole delle rappresaglie che esse suscitano. Non è solo l’ebreo o il testimone di Geova, il cattolico o il musulmano a trovarsi sotto il dominio di un’egregora. Siamo tutti legati alle egregore che dominano nell’aldilà, e questo per il fatto di partecipare inconsciamente a ogni sorta di rituale: mediatici, politici (votazioni, ecc.), economici (lavoro, consumo ecc.), sociali, familiari, scolastici, amministrativi e così via.
Dalla nascita alla morte, siamo sotto il controllo totale delle egregore.
Questo dominio perdura e prende fine soltanto se riusciamo a liberare e a dominare i nostri tre motori energetici principali (testa, cuore e bacino), cosa che possiamo fare soltanto nel corso della nostra vita terrestre.

Dopo la morte
Alla morte di un membro di un gruppo strutturato (quindi legato a un’egregora), ossia quando il suo essere multidimensionale deposita il corpo fisico, normalmente avviene la volatilizzazione della personalità e la dissoluzione degli elementi sottili. Tuttavia questo processo può essere ritardato, o addirittura interrotto, quando una grande quantità di energia proveniente dal piano fisico nutre i resti della personalità, a tal punto che questa non può essere annientata.

Questa sopravvivenza artificiale e parassitaria della personalità nell’aldilà è la controparte che rende il patto occulto interessante per gli esseri profondamente egocentrici che hanno sempre rifiutato di affrontare la questione esistenziale della morte.
In definitiva, se non abbiamo concluso nessun contratto occulto importante durante la vita, sarà l’egregora della nostra religione di nascita che ci accoglierà dopo la morte, offrendoci ancora alcuni begli anni di sopravvivenza parassitaria, facendo di noi dei vampiri dell’aldilà che influenzano i desideri dei vivi per incitarli a fornire energia alla loro egregora, la struttura energetica nella quale si sono disincarnati.

L’aldilà è perfettamente strutturato da questo sistema gerarchico di egregore che costituisce una sorta di riflesso del mondo fisico. Ogni azione che sopraggiunge sul piano fisico ha i suoi effetti sui piani sottili poiché ogni gruppo umano è associato a una o più egregore.
Al vertice della gerarchia delle egregore troneggiano potenze che la tradizione gnostica ha tenuto a lungo segrete, divulgandone l’esistenza soltanto in seno a scuole misteriche per non attirare i fulmini delle autorità religiose.
Sono queste potenze egregoriche supreme, chiamate Eoni...

Tratto da https://thedayafter2012.blogspot.com/2019/08/le-eggregore-le-forme-pensiero-occulte.html


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Egregore e forma-pensiero :
Il pensiero crea forme! Il più banale degli esempi che posso farvi è: anche il computer che state usando per leggere questo articolo prima di essere creato solidamente è stato pensato. Sappiamo bene che vi sono molte varietà di pensiero, in generale, possiamo dire che i pensieri maligni o egoisti, quelli cattivi per essere esplicito, si identificano con la materia più grossolana, mentre i pensieri buoni ed altruistici con quella più fine, quella dei "piani superiori". Se il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata comunemente forma-pensiero, che sarà tanto più potente e resistente, quanto più forte è stato il pensiero che
l' ha generata. Quando i pensieri non sono individuali ma provenienti da un gruppo di persone, si generano "agglomerati energetici" chiamati anche "Egregore". La parola “egregor” ha la medesima radice di aggregare e deriva dal latino “grex, gregis”. La parola quindi significa raggruppare, mettere assieme. Bisogna comunque distinguere "Egregoro" da "Egregora" perchè sono due cose completamente diverse. Egregoro o Eggregoro per gli gnostici è un Essere (da alcuni è definito anche Angelo) connesso con la gerarchia superiore o con forme spirituali superiori altamente evolute, protegge ed ispira gli individui nel loro cammino evolutivo.

L’Egregora è come detto prima, un aggregato di energie mentali, di forze psichiche, di bassa o alta qualità, creata da uomini o da Egregori o da Intelligenze. Più il tempo passa e più l'egregora può crescere se alimentata costantemente dall' attività psichica conscia o inconscia. Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l'occasione. Perciò, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso una vibrazione simile a quella originaria. Una forma-pensiero si può paragonare a un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l'hanno generata. Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati, può servire per il bene o per il male (dipende quale forma pensiero l' ha creata) e può crescere fino a diventare universale, immensa, ecco che diventa molto importante stare sempre molto attenti a cosa pensiamo, desideriamo o auguriamo. Nel linguaggio massonico con il termine "Egregore" viene indicata una entità collettiva ideale, fondata e sviluppata spiritualmente da una catena fraterna che si riconosce solidale in una comune idea. I loro pensieri o desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno creato la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici o per qualsiasi altra situazione che riunisca un gruppo di persone con lo stesso ideale. Quando un nuovo membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo con lo spirito di gruppo, egli si troverà bene,  altrimenti dovrà adattarsi cambiando il proprio modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene.




Le organizzazioni politiche, religiose, sportive ecc. hanno tutte un logo che le rappresenta, e in quasi tutti i casi vengono usati simboli che hanno valori o significati molto potenti. Questi simboli hanno uno scopo preciso: concentrare e rafforzare la forma di pensiero che appartiene a quella società, organizzazione o movimento. Ecco perché generalmente le persone che vi appartengono, vedono come valide solo le idee proposte dalla loro associazione. Praticamente ogni gruppo di persone sotto qualunque simbolo crea un'Egregora. Quando una persona dichiara di far parte a qualche gruppo, che sia religioso, politico, la squadra di calcio, o un' associazione, non è più una persona libera perchè vincolata dalle sue regole, doveri, obblighi e costrizioni. Questo non deve essere inteso come una cosa negativa soprattutto se il gruppo di appartenenza ha scopi

benefici, l' importante è avere coscienza di quello che si fa per non trasmettere a qualcun' altro il frutto del nostro pensiero/operato, o per non farci prosciugare le energie dall' egregora stessa. In un gruppo con obiettivi spirituali lo spirito di gruppo può acquisire una ulteriore ed importante caratteristica. Se la persona che lo dirige ha degli obiettivi ben chiari e definiti, se tiene sempre conto delle leggi universali e lavora costantemente a tutto questo, allora avrà prodotto, attraverso il suo lavoro cosciente, la creazione di uno spirito di gruppo evoluto e connesso con la gerarchia superiore o con forme spirituali superiori altamente evolute che permetteranno  di energizzare fortemente gli aspetti positivi dei componenti del gruppo, ottenendo protezione e ispirazione per il proprio lavoro spirituale o cammino evolutivo. Contrariamente per esempio, un gruppo di manifestanti di un qualsiasi movimento politico che si accinge a manifestare. Giorni prima iniziano i "riti" di preparazione, riunioni fra i diversi sottocapi, durante le quali si creano slogan e frasi che possano colpire il pubblico (mantra di potere) Così tutti, come un esercito, tutti i partecipanti perdono l'individualità e il tutto si trasforma in un unico essere, un'unica e sola mente che dirige il tutto: l'Egregora! Così un essere pensante, un individuo, si converte in massa e può essere manipolato a volontà.

Dovremmo poter partecipare a tutto senza appartenere a nulla,
usare il pensiero con il cuore e desiderare con coscienza.

fonti ed ispirazioni:
The concept of EGREGORE in AMORC (Pierre S. Freeman)
http://salemos.tripod.com/index-50.html
http://www.thule-italia.com/esoterismo/egregore.html
http://www.eft-groups.com


"Nello stesso modo con cui possiamo avvelenare il corpo fisico, se consumiamo del cibo pericoloso, o purificarlo se ce ne prendiamo buona cura, così è possibile avvelenare o purificare le nostre personalità". (Daskalos)

"I pensieri sono azioni e sono i figli del rapporto raggiunto fra il mentale e l’ anima, e hanno la loro relazione con lo spirito e il piano di esistenza dell’ anima, come lo hanno sul piano fisico o terreno. Ciò che una persona pensa continuamente, lo diventa, ciò che si tiene caro nel cuore e nella mente diventa una parte della pulsazione del proprio cuore." (Edgar Cayce 3744-4)

“Colui che odia suo fratello ha commesso un peccato altrettanto grande come colui che uccide un uomo”
(Giovanni 1 - 3:15)


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Interessante riflessione tratta da: https://www.tantralove.biz/le-eggregore-e-il-virus/

Le Eggregore e il Virus


Il termine eggregora o egregora si riferisce a un’entità incorporea, spesso un gruppo di forme pensiero in grado di influenzare la mente di un gruppo di persone.
Se il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata comunemente forma-pensiero, che sarà tanto più potente e resistente, quanto più forte è stato il pensiero che l’ ha generata. Quando i pensieri non sono individuali ma provenienti da un gruppo di persone, si generano “agglomerati energetici” chiamati anche “Egregore”.

La parola “egregor” ha la medesima radice di aggregare e deriva dal latino “grex, gregis”. La parola quindi significa raggruppare, mettere assieme. L’eggregora può diventare talmente forte da assomigliare ad un vortice gigantesco di energia che pulsa all’infinito.

L’Egregora è come detto prima, un aggregato di energie mentali, di forze psichiche, di bassa o alta qualità, creata da uomini e donne. Più il tempo passa e più l’egregora può crescere se alimentata costantemente dall’ attività psichica conscia o inconscia. Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l’occasione. Perciò, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso una vibrazione simile a quella originaria. Una forma-pensiero si può paragonare a un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l’hanno generata.

Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati, può servire per il bene o per il male (dipende quale forma pensiero l’ ha creata) e può crescere fino a diventare universale, immensa, ecco che diventa molto importante stare sempre molto attenti a cosa pensiamo, desideriamo o auguriamo.
I loro pensieri o desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un eggregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno creato la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici o per qualsiasi altra situazione che riunisca un gruppo di persone con lo stessa idea. Esiste anche la eggregora di genere, maschile o femminile. Quando un nuovo membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo con lo spirito di gruppo, egli si troverà bene, altrimenti dovrà adattarsi cambiando il proprio  modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene.

Ecco perché generalmente le persone che vi appartengono, vedono come valide solo le idee proposte dalla loro associazione. Praticamente ogni gruppo di persone sotto qualunque simbolo crea un’Eggregora. Quando una persona dichiara di far parte a qualche gruppo, che sia religioso, politico, la squadra di calcio, o un’ associazione, non è più una persona libera, perchè vincolata dalle sue regole, doveri, obblighi e costrizioni. Questo non deve essere inteso come una cosa negativa soprattutto se il gruppo di appartenenza ha scopi benefici, l’ importante è avere coscienza di quello che si fa per non trasmettere a qualcun’ altro il frutto del nostro pensiero/operato, o per non farci prosciugare le energie dall’ egregora stessa.

In un gruppo con obiettivi spirituali lo spirito di gruppo può acquisire una ulteriore ed importante caratteristica, ottenendo protezione e ispirazione per il proprio lavoro spirituale o cammino evolutivo. Contrariamente per esempio, un gruppo di manifestanti di un qualsiasi movimento politico che si accinge a manifestare. Giorni prima iniziano i “riti” di preparazione, riunioni fra i diversi sottocapi, durante le quali si creano slogan e frasi che possano colpire il pubblico (mantra di potere) Così tutti, come un esercito, tutti i partecipanti perdono l’individualità e il tutto si trasforma in un unico essere, un’unica e sola mente che dirige il tutto: l’Egregora! Più sono grezze le emozioni e più sono gustose, più sono cariche energeticamente…paure, fobie, rabbia, odio, risentimento… e la forma pensiero cresce e cresce nell’astrale e acquista potere nell’inconscio collettivo.

L’eggregora cresce finchè un giorno non ha più bisogno di un sostegno esterno, perchè ormai è solidamente costruita e diventa autonoma.

Così un essere pensante, un individuo, si converte in massa e può essere manipolato a volontà. Ecco la gravita’ dell’eggregora . Si perde la propria capacita’ di giudizio autonomo e si perde la coscienza dei fatti che ci accadono intorno osservandoli con una punto di vista distorto e dirtorcente.

Una delle eggregora che ci sta mettendo in difficolta’ oggi, e’ tutto cio’ che ruota intorno al Coronavirus con l’intento manipolatorio e coercitivo che ne consegue.

L’eggregora del coronavirus e’ potentissima, perche’ e’ stata fatta diventare, grazie anche alla alimentazione dei pennivendoli del massmedia, una energia planetaria globale. Tutto il mondo, miliardi di persone, sono state fatte concentrare sull’eggregora del Virus.

La eggregora del Virus a sua volta alimenta l’eggregora della Paura. Ora tutto il pianeta e’ avvolto in un campo energetico grigio dell’eggregora della forma pensiero della angoscia. 

Non fa nulla se non ci sono basi oggettive, come abbiamo gia’ visto, rispetto al timore fondato e connesso a un campo di realta’. L’eggregora sovrasta e risucchia nel suo turbinio, come un gorgo, coloro che non sono centrati emotivamente e non sono connessi con il proprio se’. In quel quel caso ti ritrovi a fare azioni di cui nemmeno tu poi ti capaciti. Ti accorgi per esempio che stai viaggiando da solo per ore in auto con la inutile mascherina fino agli occhi.

Esiste anche l’eggregora di chi sta alimentando la forma pensiero positiva del contenere e ridimensionare la reale portata del coronavirus, contenendo angoscie e svelando verita’.

La Consapevolezza del se’  e’ l’unico antidoto a una eggregora sia essa negativa o positiva.

Jose’&Resya – TantraLove

”…Lasciate che mi deridano o mi applaudono; Che qualcuno dica ciò che gli piace; Lasciate che buone persone mi adorino con fiori, cosa può uno di loro ottenere se io sono puro? Shiva dimora nel mio cuore…” Lallaśvarī Maestra Tantrica XII sec


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Le Egregore - tratto da lacasadegliangeliedegliarcangeli
Il pensiero produce forti onde vibrazionali capaci di creare queste strutture energetiche chiamate forme-pensiero
Analisi del loro funzionamento magico
Negli ambienti spiritualisti, sentiamo spesso parlare di «egregore». Tuttavia la letteratura esoterica e spirituale seria ne fa raramente menzione. Mi è quindi sembrato utile chiarire questo concetto essenziale per la comprensione della nostra realtà occulta/spirituale. Dunque, che cos’è un’egregora? Come nascono le egregore? Come sono organizzate? Come si nutrono? Esistono egregore buone o cattive? Chi regna al vertice della loro gerarchia?

 
 Il pensiero produce forti onde vibrazionali capaci egregore_5_178_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)
LE FORME PENSIERO O ELEMENTARI: i tre centri
 
Fin dalla più alta Antichità, la scienza spirituale trasmessa nelle scuole misteriche insegna che l’essere umano è costituito di tre principali centri o «motori energetici». Grazie a questi centri, il corpo umano capta e trasforma l’energia del cosmo.

Il primo, è il centro del bacino, quello dell’energia vitale fondamentale, che sul piano fisico costituisce il motore dell’azione, il centro degli istinti di conservazione (alimentazione, protezione-sicurezza) e di riproduzione. È legato al piano sottile inferiore, il piano istintivo, e capta l’energia proveniente da questo piano energetico.

Il secondo, è il centro del cuore, il centro dei desideri, delle emozioni, dei sentimenti e della devozione ed è collegato al piano intermedio, emozionale o astrale. Su questo piano, capta un’energia più raffinata e di frequenza più elevata.

Il terzo, è il centro della testa. Capta un’energia superiore che trasforma sia in elettricità per trasmettere gli ordini tramite il sistema nervoso, sia in energia fisica per produrre il pensiero.
Noi siamo collegati a questi tre piani energetici sottili e la nostra coscienza passa da un piano all’altro, a seconda del tipo di esperienza che stiamo vivendo.

Questi piani sottili sono una realtà, la nostra realtà. Sono le dimensioni sulle quali esistiamo, ma anche le dimensioni sulle quali costruiamo, per lo più senza saperlo. Infatti, la nostra attività, sia essa istintiva, emozionale o psichica, ha effetti durevoli sulle dimensioni sottili. 

 
 
 
Le onde-pensiero (1)
 
Ogni pensiero, produce delle onde che tendono a propagarsi nello spazio circostante, perché nell’atmosfera vi è molta materia mentale pronta a rispondere a simili impulsi. Queste onde sono simili a quelle create da una pietra che cade in uno stagno; però non si propagano in un piano solo, ma in molte dimensioni, come quelle del sole o di una lampada.
 
Vi sono molte varietà di materia mentale, in generale, possiamo dire che i pensieri di male o di egoismo sono espressi con la materia più grossolana, mentre i pensieri buoni ed altruistici con quella più fine dei piani superiori.
 Il pensiero produce forti onde vibrazionali capaci Egregora_178_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)
Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l’occasione. Perciò, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso una vibrazione simile a quella originaria . Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati; perciò è oltremodo benefico per qualsiasi città o comunità che vi siano delle persone che si riuniscono per generare pensieri di alto livello.
 
 
Le onde pensiero nate da una motivazione personale, con molto contenuto emotivo, sono solitamente sommerse da una moltitudine di vibrazioni del medesimo livello e sono costrette a perdersi nella confusione. Un pensiero di carattere elevato, ha invece un campo di azione molto più vasto, perché si propaga nella materia sottile del Mondo mentale dove vi sono pochi pensieri e si può espandere con facilità.
 
Perciò ciascuno di noi dovrebbe mantenere pensieri elevati al fine di irradiare su coloro che ci circondano amore, calma, pace, e così via. Purtroppo pochi sono consapevoli del bene che potrebbero fare servendosi della potenza del pensiero.
 
Le forme-pensiero o elementali artificiali (2)
 
Dobbiamo ricordarci che l’unica cosa con cui stiamo trattando sono pensieri, ed il pensiero può essere cambiato e, che ci crediate o no, noi scegliamo i nostri pensieri (Louis Hay, in Guarisci il tuo corpo).
 
Sepppur in modo inconscio l’uomo è un creatore continuo, infatti quando pensa, parla, desidera, soffre, gioisce, ecc., crea delle strutture energetiche nei mondi sottili (astrale e mentale), che saranno tanto più potenti e resistenti, quanto più forti sono stati i pensieri, i sentimenti, i desideri, e le emozioni che le hanno generate.
 
 
 
Un essere elementale
 
Ogni pensiero, se abbastanza definito, crea delle forti vibrazioni nel corpo mentale facendone espellere una piccola parte che si riveste con l’essenza elementale corrispondente. In questo modo viene a crearsi una struttura energetica vitalizzata che prende il nome di “forma-pensiero”. Quando il pensiero è permeato di desiderio, o si occupa di attività passionali od emotive, la forma-pensiero si riveste anche di essenza elementale del mondo astrale.
 
Una forma-pensiero si può paragonare a un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l’hanno generata.
 
Talvolta la forma-pensiero viene anche chiamata “elementale” o “elementale artificiale” e può mostrare molte e svariate forme e colori dovuti all’essenza elementale da cui è costituito.
 
Le forme-pensiero personali e i fenomeni correlati (2)
 
Se la forma-pensiero è egoistica o egocentrica (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo creatore, sempre pronta a reagire su di lui ogni qualvolta egli si trovi in condizione di passività.
 
Prendiamo, per es., il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che la sua attenzione è occupata nel fare qualcosa, ma quando l’attenzione cala e la mente non è più concentrata, le forme-pensiero di impurità (che gli aleggiavano intorno), lo assaliranno inducendolo in tentazione. Se tale individuo è sufficientemente intelligente potrà rendersi conto di quanto avviene e forse pensare di essere “tentato dal demonio”. In realtà la tentazione gli viene dall’esterno solo in apparenza, perché è solo la logica reazione delle forme-pensiero che lui stesso ha creato.
 Il pensiero produce forti onde vibrazionali capaci egregore_opporsi_178_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)
Ogni individuo si muove nello spazio, racchiuso in una specie di gabbia, costituita dalle forme-pensiero frutto delle sue abituali attività mentali; questa “gabbia” costituita da idee cristallizzate, pregiudizi e preconcetti, gli impedisce di vedere le cose nella loro giusta luce e lo porta ad interpretare ciò che vede e sente in modo del tutto personale. Pertanto un individuo non vedrà mai nulla con precisione, finché non avrà raggiunto il completo dominio dei propri sentimenti e dei propri pensieri.
 
 
 
L’idea fissa (2)
 
Se un certo pensiero è ripetuto più volte, può generare una forma-pensiero talmente forte che, per evitare la propria estinzione, arriva a ricreare il pensiero che l’ha generata nella mente del pensatore. Da questo fatto nasce il grande pericolo che corrono coloro che si “divertono” assistendo a film dell’orrore o similari. Essi, senza saperlo, creano una forma-pensiero di tensione e terrore che, nel tempo, può instaurare paure irragionevoli a cui i tranquillanti potranno offrire solo un leggero sollievo.
 
Le forme-pensiero dirette verso altri (2)
 
Se il pensiero di un individuo o i suoi sentimenti, sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa e, se trova nel suo corpo astrale e mentale la materia adatta si scaricherà creando un effetto correlato al tipo del pensiero originario.
 
Desideriamo sottolineare il fatto che, se l’aura del destinatario non contiene una materia adatta a rispondere, la forma pensiero non può produrre alcun effetto. Da questo fenomeno proviene il detto “un cuore e una mente puri sono la miglior protezione”. Questa purezza, infatti, costruisce un corpo astrale e mentale di materia assai sottile, incapace di rispondere alle vibrazioni che richiedono una materia grossolana.
 
Ammalati di nervi e bambini (3)
 
Tutti gli ammalati di nervi, dalle forme più leggere a quelle più gravi come la pazzia, sono bersagli ideali di queste vibrazioni esterne che sono dei veri treni d’onda che provengono dai violenti, dai collerosi, dai litigiosi, dai luoghi dove accadono incidenti o disgrazie, aggressioni ed omicidi.
 
Poiché in vicinanza della sorgente emotiva di questo tipo le frequenze sono più penetranti perché molto intense, due coniugi litigiosi sono più dannosi ai loro figli che se questi fossero orfani ed abbandonati. L’assuefazione ai litigi, si trasforma in callosa abitudine che impedisce l’ingresso delle emozioni positive, quelle che sono il nutrimento psichico per una buona crescita somatica.
 
Togliendo i bambini dall’ambiente alterato e portandoli stabilmente in ambiente tranquillo in tempo utile, si può rapidamente rimediare al danno, l’indifferenza verso di loro non è certo una buona nutrizione psichica, ma in ogni modo crea un ambiente emotivo più calmo e meno dannoso della continua presenza dell’alterco.
 
L’orfanotrofio presenta certo gravi inconvenienti e ritarda lo sviluppo, ma nella sfortuna è già una salvaguardia.
 
La vicinanza a focolai di violenza è tanto deleteria che in India non si costruiscono abitazioni nei pressi delle carceri, dei manicomi e dei mattatoi pubblici.
 
 
 
 
 
L’Egregore
 
“Un egregore è un’entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio… i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività.
 
Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte.
 
Ogni egregore aiuta la comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc.
 
Ma l’essenziale consiste nel comprendere come si può formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e fulminati da un egregore se si ha tradito l’ideale che rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li hanno traditi”. (4)
 
L’energia mentale/emozionale, creata da un partito politico, una setta od un gruppo, deve la sua forza al fatto che gli aderenti a quell’ideologia mantengono vivi tali pensieri nella propria mente. Se tutti costoro cessassero di pensarla in quel modo la forza dell’egregore verrebbe a mancare ed il medesimo cesserebbe di esistere.
 
 
 
Un pensiero del Maestro Daskalos (5)
 
L’intensità degli elementali corrisponde alla forza dei desideri che li hanno generati. Dopo aver raggiunto il loro obbiettivo e servito al loro scopo, essi ritornano a che li ha creati nell’attesa di essere riattivati di nuovo con forza ulteriore. Tale processo si può ripetere molte volte, e crea all’interno della nostra personalità, o un ambiente terribilmente oscuro (quando gli elementali sono di livello basso), o una forte atmosfera di amore (se sono pensieri-desideri di buona qualità).
 
Nello stesso modo con cui possiamo avvelenare il corpo fisico, se consumiamo del cibo pericoloso, o purificarlo se ce ne prendiamo buona cura, così è possibile avvelenare o purificare le nostre personalità. Questo è il modo con cui il carattere umano si evolve.

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trato dal sito bioprana
Il pensiero crea forme! Sappiamo bene che vi sono molte varietà di pensiero, in generale, possiamo dire che i pensieri non buoni o egoisti, quelli cattivi per essere espliciti, si identificano con la materia più grossolana, mentre i pensieri buoni ed altruistici con quella più fine, quella dei “piani superiori”. Se il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata comunemente forma-pensiero, che sarà tanto più potente e resistente, quanto più forte è stato il pensiero che l’ha generata. Quando i pensieri non sono individuali ma provenienti da un gruppo di persone, si generano “agglomerati energetici” chiamati “Egregore”. Quindi, l’Egregore è un aggregato di energie mentali, di forze psichiche, di bassa o alta qualità, creata da uomini o da Egregori o da Intelligenze. Più il tempo passa e più l’egregora può crescere se alimentata costantemente dall’attività psichica conscia o inconscia. Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l’occasione. Perciò, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso una vibrazione simile a quella originaria. Una forma-pensiero si può paragonare a un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l’hanno generata. Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati, può servire per il bene o per il male (dipende quale forma pensiero l’ha creata) e può crescere fino a diventare immensa, ecco che diventa molto importante stare sempre molto attenti a cosa pensiamo, desideriamo o auguriamo. Nel linguaggio massonico con il termine “Egregore” viene indicata una entità collettiva ideale, fondata e sviluppata spiritualmente da una catena fraterna che si riconosce solidale in una comune idea. I loro pensieri o desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno creato la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici o per qualsiasi altra situazione che riunisca un gruppo di persone con lo stesso ideale. Quando un nuovo membro si aggiungerà al gruppo, esso si sentirà più o meno a suo agio in base al suo modo di sentire e di pensare. Se il suo modo di sentire e di pensare è in generale accordo con lo spirito di gruppo, egli si troverà bene,  altrimenti dovrà adattarsi cambiando il proprio modo di sentire e di pensare oppure dovrà andarsene. Le organizzazioni politiche, religiose, sportive ecc. hanno tutte un logo che le rappresenta, e in quasi tutti i casi vengono usati simboli che hanno valori o significati molto potenti. Questi simboli hanno uno scopo preciso: concentrare e rafforzare la forma di pensiero che appartiene a quella società, organizzazione o movimento. Ecco perché generalmente le persone che vi appartengono, vedono come valide solo le idee proposte dalla loro associazione. Praticamente ogni gruppo di persone sotto qualunque simbolo crea un’Egregora. Quando una persona dichiara di far parte a qualche gruppo, che sia religioso, politico, la squadra di calcio, o un’ associazione, non è più una persona libera perchè vincolata dalle sue regole, doveri, obblighi e costrizioni. Questo non deve essere inteso come una cosa negativa soprattutto se il gruppo di appartenenza ha scopi benefici, l’importante è avere coscienza di quello che si fa per non trasmettere a qualcun’altro il frutto del nostro pensiero, o per non farci prosciugare le energie dall’Egregora stessa. In un gruppo con obiettivi spirituali lo spirito di gruppo può acquisire una ulteriore ed importante caratteristica. Se la persona che lo dirige ha degli obiettivi ben chiari e definiti, se tiene sempre conto delle leggi universali e lavora costantemente a tutto questo, allora avrà prodotto, attraverso il suo lavoro cosciente, la creazione di uno spirito di gruppo evoluto e connesso con la gerarchia superiore o con forme spirituali superiori altamente evolute che permetteranno  di energizzare fortemente gli aspetti positivi dei componenti del gruppo, ottenendo protezione e ispirazione per il proprio lavoro spirituale o cammino evolutivo. Contrariamente per esempio, un gruppo di manifestanti di un qualsiasi movimento politico che si accinge a manifestare. Giorni prima iniziano i “riti” di preparazione, riunioni fra i diversi sottocapi, durante le quali si creano slogan e frasi che possano colpire il pubblico (mantra di potere) Così tutti, come un esercito, tutti i partecipanti perdono l’individualità e il tutto si trasforma in un unico essere, un’unica e sola mente che dirige il tutto: l’Egregora! Così un essere pensante, un individuo, si converte in massa e può essere manipolato a volontà.


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Da Wiki:

Nell'occultismo, una forma-pensiero si riferisce a un'entità incorporea emanata da una o più persone in grado di influenzare i loro stessi pensieri e attitudini; se creata attraverso particolari metodi di meditazione collettiva viene utilizzato maggiormente il termine eggregora o egregore (dal greco antico ἐγρήγορος, il cui significato originario, «guardiano», sembra essersi confuso con quello di «gregario», o «seguace passivo di un gruppo»).[1]

Sempre secondo svariati filoni dell'esoterismo, le eggregore possono essere create pure inconsapevolmente da un pensiero ossessivo, e in tal caso si parla più comunemente di forme-pensiero elementali,[2] cioè di esseri conosciuti anche nella mitologia, comprendenti ad esempio le Lamie. Se negative, possono nuocere alla persona di cui sono parassite, sottraendole energia vitale.[3]


Indice
1 Origine del termine
2 Descrizioni
2.1 Le forme-pensiero secondo Besant e Leadbeater
2.2 Le forme-pensiero in antroposofia
2.3 Altre descrizioni
3 Rimedi
4 Note
5Bibliografia
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Origine del termine

Niflungar, di Jeroen van Valkenburg (2000)
Dalla parola greca proviene il concetto di grigori, termine utilizzato nella letteratura giudaica per indicare angeli o demoni, da cui sarebbe discesa la razza gigante dei Nephilim. La parola ἐγρήγοροι compare nella Septuaginta,[4] così come nel Libro dei Giubilei e nel Libro di Enoch. L'equivalente latino è stato attribuito ad egregius, che significa «notevole», «illustre», «eccezionale».[5]

Il termine odierno egregoro apparve nel 1857 in lingua francese negli scritti di Victor Hugo, che lo utilizzò nella sua Leggenda dei secoli (1859) sia come aggettivo che come sostantivo.[6]

In ambito ermetico-esoterico si deve invece a Eliphas Lévi l'uso di eggregore nel senso di forma-pensiero collettiva. René Guénon contestò il fatto che l'ambito psichico comunitario a cui si riferiva tale significato non comportava alcunché di spirituale, e ancor meno di iniziatico, ma consisteva in una semplice emanazione della psiche individuale in un'entità di gruppo.[7]

«In questa accezione si tratta di un termine che non ha niente di tradizionale e rappresenta soltanto una delle numerose fantasie del moderno linguaggio occultista. Il primo ad impiegarlo in questo modo è stato Eliphas Levi e, se i nostri ricordi sono esatti, è sempre lui che, per giustificare tale significato, ne ha dato un'inverosimile etimologia latina facendolo derivare da grex, «gregge», quando invece il termine è prettamente greco e in realtà ha sempre e soltanto avuto il senso di «colui che veglia». È noto d'altronde che questo termine si trova nel Libro di Enoch, ove designa certe entità di carattere piuttosto enigmatico, ma che in ogni caso sembrano appartenere al «mondo intermedio»: ecco tutto ciò che hanno in comune con le entità collettive cui si è preteso applicare lo stesso nome. Queste ultime in effetti, sono essenzialmente d'ordine psichico, ed è soprattutto questo che determina la gravità dell'equivoco da noi segnalato, perché, a questo proposito [...] ci appare in definitiva come un nuovo esempio di confusione tra psichico e spirituale.»

(René Guénon, Iniziazione e realizzazione personale, VI, Influenze spirituali ed eggregori [8])
Descrizioni
Secondo René Guénon, l'Eggregora può effettivamente essere creata intenzionalmente, con lo scopo di dirigere determinate energie psichiche, scaturite durante particolari ed arcane operazioni rituali, ma egli considerava questi aspetti come assolutamente secondari rispetto allo scopo principale delle organizzazioni religiose, spirituali, e soprattutto iniziatiche, che mirano a conferire delle qualità superiori di ordine autenticamente sopraindividuale, trascendenti il livello meramente psichico e corporeo.[8]


Teste di Gorgoni
Per il resto, la maggior parte delle descrizioni delle funzioni di un'eggregore proviene dagli ambienti della società teosofica fondata da Helena Petrovna Blavatsky nel 1875.[9]

Esse riguardano egregori negative, simili a larve psichiche aleggianti attorno all'individuo che le ha create, tali per cui ogni tipo di assuefazione o dipendenza da droghe, alcool, lussuria, autoconvincimenti o anche qualunque coazione a ripetere, è dovuto a questa sorta di parassiti astrali che ricercano il proprio nutrimento; solo se questo venisse loro negato si provocherebbe la loro distruzione o allontanamento.

Ve ne possono tuttavia essere anche di positive, come quelle nate ad esempio da una fervente preghiera collettiva, da una terapia di gruppo, da un'energia di guarigione o in generale da un rituale che può essere di natura sciamanica.

Le forme-pensiero secondo Besant e Leadbeater

Un altro dei disegni del libro di Besant e Leadbeater che raffigura l'effetto prodotto dalla musica di Mendelssohn sulle materie sottili mentre risuona in una chiesa
Il tema fu affrontato in particolare da due dei principali esponenti del movimento teosofico, Annie Besant e Charles Webster Leadbeater, nel loro libro Le forme pensiero del 1901. Secondo costoro, le forme-pensiero sono una sorta di vibrazione emanata da un individuo o da un gruppo, che continua a vivere di vita propria, alimentandosi dello stesso tipo di pensieri da cui sono state generate, inducendo perciò le persone con cui entrano in contatto a continuare a svilupparli.[10] La persona che ne è vittima si troverebbe così sottomessa a ripetuti schemi di pensiero, proiezioni mentali o inclinazioni psicologiche, restandone imprigionata.


Una delle illustrazioni presenti nel libro Le Forme pensiero di Besant e Leadbeater (1901), che raffigura un vago sentimento religioso
«Se i pensieri di un individuo o i suoi sentimenti sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si dirigerà verso di essa scaricandosi sui suoi veicoli astrale e mentale. Se invece il pensiero è egoistico o egocentrico (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagherà costantemente intorno al suo animatore, sempre pronto a reagire su di lui ogniqualvolta egli si trovi in condizione di passività. Prendiamo, ad esempio, il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potrà dimenticarli fintanto che è occupato nello svolgimento regolare delle sue occupazioni giornaliere, anche se le forme-pensiero da lui create gli aleggiano sempre intorno come una nebbia densa, perché la sua attenzione è diretta altrove ed il suo corpo astrale non è sensibile che a vibrazioni della medesima natura. Ma quando la tensione si rallenta e l'uomo si riposa lasciando la mente libera da qualsiasi pensiero concreto, egli si sentirà di nuovo assalito dall'insidia di vibrazioni impure.»

(A. Besant, C. W. Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 30, Milano, Anima Edizioni, 2005)
Con l'ausilio di alcuni disegni acclusi nel libro, Besant e Leadbeater illustrano i principi con cui si formano queste entità: [11]

La qualità dei sentimenti da cui hanno origine i pensieri ne determina il colore: ad esempio l'odio dà luogo al nero, la rabbia al rosso, l'avarizia e l'egoismo al marrone, l'affetto al rosa, la religiosità al blu.[12]
La natura dei pensieri ne stabilisce la forma: ad esempio una forma-pensiero di amore e protezione rivolta ad una persona cara tenderà ad assumere l'aspetto di uno scudo che si posa su di essa, respingendo eventuali attacchi malefici contro di lei e rinforzandone le attitudini benefiche.
La precisione dei pensieri si riverbera sulla loro nitidezza: una forma-pensiero ben definita avrà molta più potenza di una vaga e fumosa.
Quanto alla forma poi, Besant e Leadbeater distinguono tre tipi di forme-pensiero: [13]

quelle fatte a immagine del soggetto stesso che le produce, quando costui immagina di trovarsi in qualche luogo;
quelle che assumono la forma di oggetti o persone a cui si rivolga la propria attenzione;
quelle non riconducibili a realtà concrete, che esprimono la natura dei sentimenti da cui sono originate, e sono indirizzate, come già indicato, ad altre persone. Questi pensieri tuttavia, sia positivi che negativi, non possono influire sull'aura di un altro se non trovano in costui un'energia mentale già predisposta, ovvero consona alla loro frequenza vibratoria. Pensieri malvagi rivolti ad una persona spiritualmente elevata e amorevole non potrebbero cioè trovare in essa alcun varco né occasione per installarsi nel suo campo aurico, e pertanto verrebbero respinti indietro verso colui che li ha generati.
«Nessun impasto di materia può vibrare all'infuori di determinati limiti, e se la forma-pensiero si trova oltre i confini entro i quali l'aura può vibrare non potrà avere su di essa effetto alcuno. Anzi verrà respinta. [...] Da ciò proviene il detto che un cuore puro ed una mente elevata sono i migliori protettori contro possibili aggressioni; essi costruiranno un corpo astrale e un corpo mentale di materia fine e sottile, tale da non poter rispondere alle vibrazioni di materia pesante e grossolana.»

(Annie Besant, Charles Webster Leadbeater , Le Forme pensiero [1901], trad. it., pag. 34, Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991)

Incubi con sembianze animali (di Johann Heinrich Füssli, 1791)
Le forme-pensiero in antroposofia
Rudolf Steiner, seguace della dottrina teosofica ma in seguito distaccatosene per fondare il movimento antroposofico, descrisse varie forme-pensiero, sia benefiche che malefiche. Si tratta per lui di entità elementali, come gli spiriti della natura presenti nei quattro elementi, ma che possono essere generate dall'uomo ed entrare a far parte del suo karma (o destino) in una vita successiva, andando a costituire la sua fisionomia, o se maligne, ostacolandone lo sviluppo animico. Le menzogne e i pensieri cattivi, specie se collettivi, porterebbero ad alimentare dei veri demoni astrali, che giungerebbero a gravare sulle atmosfere di luoghi e di comunità terrestri, generando anche dei fenomeni ambientali distruttivi.[14]

Tra le altre cose, Steiner descrisse come ad esempio le forme sonore attirino esseri elementali della stessa frequenza, in grado di ripercuotersi sui pensieri umani: una musica elevata e sublime è penetrata da entità buone, una disarmonica e violenta è costituita invece da esseri mostruosi. Anche i macchinari elettro-magnetici e gli strumenti della moderna civiltà industriale svilupperebbero schiere di elementali arimanici. Persino ai suoni del linguaggio corrispondono, secondo Steiner, delle forme-pensiero, come quelle prodotte anticamente dalle parole dei sacerdoti egizi per porle a guardia dell'ingresso alle piramidi.

Ogni pensiero, del resto, è per Steiner un'entità viva, al quale occorre risalire per comprenderne il modo in cui esplica i suoi effetti.

«Il contenuto di un pensiero vive come tale soltanto nell'anima di colui che lo ha pensato; ma questo contenuto provoca degli effetti nel mondo spirituale; e questi rappresentano il processo percepibile per l'occhio spirituale. Il pensiero parte quale realtà effettiva da una persona e scorre verso un'altra. E il modo come questo pensiero agisce sull'altra persona, viene sperimentato come un processo percepibile nel mondo spirituale. Così per colui in cui sono stati svegliati i sensi superiori, l'uomo fisicamente percepibile è solamente una parte dell'intero uomo. Questo uomo fisico diventa il centro di effluvi animici e spirituali.»

(Rudolf Steiner, Teosofia. Un'introduzione alla conoscenza sovrasensibile del mondo e del destino dell'uomo (1918), Le forme pensiero e l'aura umana [15])
Altre descrizioni
Se l'eggregore viene inteso come una forma-pensiero di natura collettiva, può essere assimilato per certi versi all'inconscio collettivo teorizzato da Carl Gustav Jung.[16]

Il concetto di "eggregora" come forma-pensiero di gruppo è inoltre stato sviluppato nelle opere della Golden Dawn e della Rosacroce ed è stato oggetto degli scritti di autori come Valentin Tomberg.[17]


Testa di Medusa (Caravaggio, 1596)
Per Eliphas Lévi, i rapporti ideologici di forza vigenti tra le eggregore dominanti sulla Terra riflettono le relazioni astrali tra i pianeti.

«Le forze organizzatrici dei sistemi stellari influiscono oggi sulla nostra Terra. Le vere eggregore, cioè coloro che vegliano di notte, sono gli astri del cielo con i loro occhi che scintillano in continuazione. Sono gli angeli che governano le stelle.»

(Eliphas Lévy, Le Grand Arcane (1898), pag. 275, Parigi, G. Trédaniel, 1990 [18])
In quest'ottica si è sostenuto che le eggregori possano essere strumenti per agire sulla storia a livello archetipico, imprimendo mutamenti sociali e antropologici. Gli esoteristi Omraam Mikhaël Aïvanhov e Peter Deunov ad esempio intendevano farsi portatori dell'eggregora della cosiddetta «Fratellanza Bianca Universale», al fine di accelerare, a loro dire, l'avvento della nuova Era dell'Aquario, apportandole nutrimento con particolari simbologie e rituali.[19]

In tal senso agirebbero anche le eggregore di chiese e logge massoniche, che oltre a presiedere all'insegnamento di dottrine tradizionali, svilupperebbero poteri in grado di influire, sia consciamente che inconsciamente, sull'evoluzione del mondo.[20]

«Un egregore è un'entità collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un raggruppamento, a un popolo, oppure a una religione; per esempio [...] i loro pensieri, i loro desideri che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettività. Anche noi, come Fratellanza Bianca Universale, abbiamo un egregore. Tutte le religioni, tutti i movimenti spiritualisti hanno la loro. Lo stesso accade per i movimenti politici. A volte, in alto, quegli egregori combattono fra di loro a chi sarà il più forte.

Ogni egregore aiuta la comunità che lo ha formato: esso è uno straordinario serbatoio di energie. Inoltre possiede una forma simbolica, spesso quella di un animale: orso, tigre, gallo, aquila, colomba, ecc. Ma l'essenziale consiste nel comprendere come si può formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature. Solamente, attenzione: si può anche essere puniti e fulminati da un egregore se si ha tradito l'ideale che rappresenta. Sì, gli egregori si vendicano contro i membri che li hanno traditi.»

(Omraam Mikhaël Aïvanhov, La morte e la vita nell'aldilà, pp. 24-25, Edizioni Prosveta, 1987)
Secondo un filone del complottismo mondialista diffusosi sul web agli inizi degli anni 2000, vi sarebbero legioni di eggregori creati da gruppi occulti di potere, ritenuti appartenenti persino a razze aliene o ad altre dimensioni, al fine di sfruttare il potenziale energetico delle persone, che subirebbero una sorta di vampirismo da parte di entità chiamate ad esempio dallo scrittore Carlos Castaneda voladores, predatori che «hanno preso il sopravvento perché siamo il loro cibo, la loro fonte di sostentamento. Ecco perché ci spremono senza pietà. Proprio come noi alleviamo i polli nelle stie».[21]

Rimedi
Fra le modalità della terapia alternativa per liberarsi dalle forme-pensiero ossessive e negative, si ricorre a tecniche di meditazione volte a indurre un vuoto mentale, o si utilizzano ad esempio rimedi della floriterapia come White Chestnut, Chestnut Bud, Red Chestnut, e altri.[22]

Note
^ (EN) Etimologia di Gregoros.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 20.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pp. 84-87, Castelvecchi, 2005.
^ Septuaginta: Lamentazioni, capitolo 4, verso 5.
^ Così Eliphas Lévi (cfr. Le voile d'Isis / Etudes traditionnelles, pag. 151, Chacornac, 1911) che ne faceva derivare l'etimologia dal latino grex, «gregge».
^ Victor Hugo, "Le jour des rois", in La Légende des Siècles IV, V, e "L'Italie – Ratbert", in La Légende des Siècles VII, entrambi appartenenti alla prima serie del 1859.
^ «Si può ritenere che ogni collettività possieda una forza d'ordine sottile costituita in qualche modo dagli apporti di tutti i suoi membri passati e presenti, forza sottile tanto più considerevole, e suscettibile di produrre effetti tanto più intensi, quanto più la collettività è d'antica data e composta di un gran numero di membri; è pertanto evidente che questa considerazione "quantitativa" implica trattarsi essenzialmente del dominio individuale, al di là del quale essa non ha evidentemente più alcuna ragione di intervenire» (René Guénon, Aperçus sur l'Initiation, trad. it., cap. XXIV).
 René Guénon, Iniziazione e realizzazione personale Archiviato il 19 maggio 2017 in Internet Archive., VI, trad. it., pag. 29: Influenze spirituali ed eggregori.
^ Livio Bessi, La spada occidentale: combattimento, arte sacra, iniziazione, pag. 85, Castelvecchi, 2005.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pag. 18.
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 26-30.
^ A tal proposito gli autori fanno riferimento alle descrizioni dei colori aurici da essi già illustrate nel libro L'uomo visibile e l'uomo invisibile (1902).
^ A. Besant, C. W. Leadbeater, Le forme pensiero, op. cit., pp. 31-35.
^ Gli esseri elementali secondo Steiner, su rudolfsteiner.it.
^ Trad. it. di Emmelina de Renzis, Milano, Carlo Aliprandi editore, 1922, pag. 59.
^ Hervé Masson, Dictionnaire initiatique, pag. 190, Parigi, Belfond, 1970.
^ Fama Fraternitatis Rosae Crucis (1614), Manifesto: Positio. Epilogue, pag. 25.
^ Trad. it. in Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, Milano, Red, 2006.
^ «Quando un certo numero di persone si raduna intorno a un’idea, i pensieri e i desideri di quelle persone creano un’entità vivente; è una legge del mondo spirituale. E anche se quell’entità non è fatta di particelle sufficientemente materiali da far sì che la si possa vedere e toccare, essa esiste. Questa entità collettiva viene chiamata “egregora”. Un’egregora è dunque un’entità vivente e operante, e ogni paese, ogni religione e ogni corrente di pensiero possiede un’egregora. Anche la Fratellanza Bianca Universale ha la propria egregora; e tutti i suoi membri, i fratelli e le sorelle che si riuniscono attorno alla stessa idea di pace e di luce, non smettono di alimentarla e rafforzarla. Così, non solo essa può agire sulle altre egregore nel mondo per influenzarle beneficamente, ma contribuisce anche, e soprattutto, all’evoluzione di quegli esseri che lavorano per formarla» (O. M. Aïvanhov, Pensieri quotidiani 2017, 29.IX, Edizioni Prosveta, 2016).
^ Michel Mirabail, Dizionario di esoterismo, pp. 106-107, trad. it., Milano, Red, 2006.
^ Carlos Castaneda, Il Lato Attivo dell'Infinito, pp. 248-250, Milano, Rizzoli, 2000.
^ Fabio Nocentini, Maria Laura Peruzzi, Il grande libro dei fiori di Bach, pp. 39-46, Giunti Editore, 2004.
Bibliografia
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le Forme pensiero [1901], con 58 illustrazioni, trad. it. di Sila Conti Varesi, Milano, Alaya, anni trenta
Annie Besant, Charles Webster Leadbeater, Le forme pensiero (PDF)[collegamento interrotto], 3ª ed., Trieste, Società Teosofica Italiana, 1991, pp. 76, con 58 illustrazioni.
Charles Webster Leadbeater, L'uomo visibile e l'uomo invisibile. Come un charoveggente vede l'anima dell'uomo [1902], Trieste, Società Teosofica Italiana, 1983
Anne M. Givaudan, Forme-pensiero: trasformarle, guarirle, trad. it. di D. Muggia, Amrita, 2005
Voci correlate
Elementale
Grigori

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I Grigori (dal greco oi gregoroi, οι Γρήγοροι, «vigilanti», «custodi» o «guardiani») è un termine utilizzato in alcune opere della letteratura giudaica per indicare alcuni tipi di angeli. In Ebraico essi sono chiamati Irin. Nel Libro di Enoch e nei Giubilei (due Apocrifi dell'Antico Testamento) il termine indica un gruppo di angeli caduti che si sarebbero accoppiati con donne mortali, dando origine a una razza di ibridi nota come Nephilim, descritti come «giganti», in Genesi 6,1-4[1] o come «eroi caduti da secoli» in Ezechiele 32,27[2].


Indice
1 I "vigilanti" nel libro di Daniele
2 I "vigilanti" nel libro di Enoch
3 Riferimenti ai Grigori nella letteratura esoterica
4 Esponenti principali
5 Grigori nella cultura di massa
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
I "vigilanti" nel libro di Daniele
Il termine "vigilante" è utilizzato nell'Antico Testamento solo nel capitolo quarto del Libro di Daniele, 4,10.14.20[3] (altre traduzioni numerano questi versetti come:4,13.17.23[4]). Esso indica un essere spirituale con funzione non di messaggero divino (=angelo), bensì di interprete ed esecutore della volontà di Dio. I vigilanti sono anche detti "santi" per sottolineare la loro natura celeste.

I "vigilanti" nel libro di Enoch
Nel Libro di Enoch, i Guardiani sono angeli inviati in apparenza sulla Terra semplicemente per sorvegliare la gente. Essi presero subito a nutrire concupiscenza per le donne che vedevano e, su incoraggiamento del loro capo Semeyaza, disertarono in massa per sposarsi e vivere fra gli uomini. I Grigori assommavano a 200 ma sono ricordati solo i nomi dei loro principali esponenti: Semeyaza, che fu il loro capo, Urakabaramil, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Dânêl, Chazaqiel (Ezekiel), Saraknyal, Asael, Armers, Batraal, Anane, Zavebe, Samsavil, Ertael, Turel, Yomyael, Azazyel (noto anche come Azazel): «questi sono i prefetti dei duecento angeli, e i restanti erano tutti con costoro» (Enoch 7:9).

I figli nati da queste relazioni sono i Nefilim (nĕfîlîm), giganti selvaggi che misero a soqquadro la Terra e angariarono l'umanità. Semeyaza, Azazel e altri ancora fra loro divennero corrotti e insegnarono ai loro ospiti umani a fabbricare armi metalliche, cosmetici e altri prodotti tipici della civiltà, che essi avevano sviluppato. Ma la gente cominciò a morire e a invocare aiuto dal Cielo. Dio inviò allora il Diluvio Universale per liberare la Terra dai Nephilim, inviando tuttavia Uriel ad avvertire Noè così da non far perire l'intera razza umana. I Grigori furono confinati nelle "valli della Terra" fino al giorno del Giudizio Universale. (Si veda Giuda 1:6)

La storia dei Guardiani in Enoch è stata collegata con Gen. 6:1-4, in cui si descrive l'"Origine dei Nephilim" e si ricordano i "figli di Dio" che li generarono:

«Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti (Nephilim) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi.»

(Gen. 6:1-4 [5])
Mentre i primi scrittori cristiani, seguendo l'interpretazione giudaica del tempo, interpretano questi "figli di Dio" come angeli decaduti, i padri della Chiesa hanno interpretato i "figli di Dio" come la discendenza di Seth e le "figlie degli uomini" come la discendenza di Caino. L'esegesi moderna vede in questo brano l'utilizzo di una leggenda popolare sui giganti, senza pronunciarsi sul suo valore, come esempio della perversità crescente che sta per motivare il diluvio. [6]

Riferimenti ai Grigori nella letteratura esoterica
In alcuni sistemi di credenze relative alla stregoneria e alla pratica Wiccan i Grigori sono esseri posti a custodia dei portali che uniscono tra loro i mondi. In questi sistemi essi sono visti come una razza di esseri spirituali, un insieme di divinità, oppure come spiriti dei quattro elementi. Essi sono spesso associati anche ai quattro punti cardinali e anche ai solstizi ed agli equinozi, così come a singole e specifiche stelle del firmamento.

Nel libro di magia di Charles Leland Aradia, o il Vangelo delle Streghe, l'autore narra il racconto dei "Figli di Diana, ovvero come nacquero le fate", nel quale asserisce che la dea Diana creò «i grandi spiriti delle stelle». In un'altra leggenda dal titolo «Come Diana creò le stelle e la pioggia» Leland sostiene che Diana dialogò «con i padri del Principio, con le madri, gli spiriti che furono prima del primo spirito». In Italia alcune credenze riguardanti le streghe sostenevano che i Grigori (ovvero i Sorveglianti) fossero un'antica razza.

Dopo circa mezzo secolo dall'opera di Leland, Gerald Gardner scrisse anch'egli sui Grigori e sulla loro connessione con la religione Wicca. In quest'ultima i Grigori sono evocati in qualità di Guardiani con lo scopo di sorvegliare e assistere ai riti celebrati al loro cospetto.

Nell'astrologia sono talvolta chiamate «guardiani» le cosiddette quattro "stelle regali". Ognuna di esse governa su uno dei quattro punti cardinali in vigore circa 3.000 anni fa (oggi le direzioni cardinali sono state modificate dalla precessione degli equinozi). Secondo questa concezione la stella Aldebaran, quando segnava il suo passaggio nell'equinozio di primavera, assumeva la posizione del Guardiano dell'Oriente. Regolo, durante il solstizio d'estate, assumeva il ruolo di Guardiano del Meridione, così come Antares, nell'equinozio d'autunno, quello del Guardiano dell'Occidente, e infine Fomalhaut, durante il solstizio d'inverno, quello del Guardiano del Settentrione. In realtà, però, questa concezione è nata solo nel Settecento a causa di un errore nella prima traduzione dell'Avestā in una lingua occidentale.[7]

Esponenti principali
Araqiel: insegnò i "segni della terra" (geomanzia).[8]
Armaros: insegnò come respingere gli incantesimi.
Azazel: insegnò l'arte dei cosmetici.
Barqel: insegnò l'astrologia.
Chazaqiel (o Êzêqêêl): trasmise la conoscenza delle nuvole.
Gadreel: insegnò come fabbricare armi da guerra.
Kokabeel: insegnò il mistero delle stelle.
Penemuel: insegnò la scrittura.
Sariele: insegnò a conoscere la Luna.
Semeyaza: insegnò incantesimi tramite erbe.
Shamshiel: insegnò a conoscere il Sole.[8]
Secondo la mitologia di Enoch questi angeli sarebbero gli stessi chiamati «Figli degli dèi» nel Libro della Genesi. I loro "peccati" avrebbero riempito con violenza la Terra e perciò il mondo sarebbe stato distrutto dal Diluvio Universale.[9]

Grigori nella cultura di massa
I Grigori sono anche nominati nella saga fantasy Fallen, definiti I Veglianti del Paradiso. Lo stesso Daniel Grigori è il protagonista maschile della storia. I Grigori sono nominati anche nel manga Blue Exorcist di Kazue Kato. Appaiono nella serie tv Supernatural a partire dalla decima stagione come angeli guardiani.

Note
^ Gen 6,1-4, su laparola.net.
^ Eze 32,27, su laparola.net.
^ Dan 4,10.14.20, su laparola.net.
^ Dan 4,13.17.23, su laparola.net.
^ Traduzione CEI.
^ Cfr. La bibbia di Gerusalemme, 1974, nota a p.45.
^ George A. Davis, Jr., The So-Called Royal Stars of Persia, Popular Astronomy, vol. LIII, No 4, April 1945.
 Dizionario dei Nomi Angelici, su angelologia.it.
^ Cinzia Di Cianni, Il mondo segreto degli Arcangeli, § 1, Mondadori, 2013.
Bibliografia
Karel van der Toorn, Bob Becking e Pieter W. van der Horst, Dictionary of Deities and Demons in the Bible, Leyda, E.J. Brill, 1995
Voci correlate
Daniele (angelo)
Eggregora
Guardiano della soglia
Libro di Enoch
Nefilim
Stelle regali

Eggregora
eg-grè-go-ra

SIGNIFICATO Convergenza psicologica di un gruppo che genera un’entità ideale o fisica

ETIMOLOGIA si vuole che derivi dal greco: gregoreo vegliare, vigilare. Forse dal latino: ex fuori e grex gregge, gruppo.

Chiariamo che si tratta di una parola propria dei temi dell’occulto e dell’esoterismo, la cui etimologia può essere solo approssimata; chiariamo anche che fenomeni simili all’eggregora sono osservati dalla sociologia e dalla psicologia sociale, ma ripuliti da connotati mistici.

La suggestione di fondo dell’eggregora è che un pensiero intensamente partecipato da un gruppo di persone, così come un sentimento, possa generare un’entità autonoma, una concrezione di quel pensiero o di quel sentimento. Pensiamo ad esempio alle figure letterarie del mostro che viene generato dalla paura, o alla soggettività che acquisiscono concetti come quello di nazione.

L’idea di un’eggregora collegata etimologicamente alla vigilanza è tipicamente esoterica: vengono in considerazione creature o atmosfere protettive chiamate a vegliare o a sorreggere il rito occulto; invece l’etimo latino che vuole l’eggregora collegata a qualcosa di prodotto dal gruppo si trova più in linea con le dinamiche confermate dalle scienze psicologiche e sociali - pensiamo ai fenomeni di isteria di massa, o alle allucinazioni collettive. Più semplicemente, l’eggregora si può pensare come il tentativo di attribuire una personalità, una forma, all’informe nuvola di pensieri e sentimenti condivisi intensamente da un gruppo: quell’atmosfera che permea l’aria, che invita tutti allo stesso sentire in una fluida comunione.

Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/eggregora





Commenti

dario ha detto…
Link sulle egregore:
https://risvegliodalsognoplanetario.wordpress.com/2015/10/27/egregor-cose-come-funziona-dentro-di-noi-perche-determina-la-nostra/
https://it.wikipedia.org/wiki/Eggregora
https://www.ilgiardinodeilibri.it/speciali/che-cos-e-un-egregore.php
https://disinformazione.it/2020/08/13/le-egregore-le-forme-pensiero-occulte-usate-dallelite-per-controllare-i-popoli/
https://www.mutatemente.com/egregore.html
https://www.tantralove.biz/le-eggregore-e-il-virus/
https://unaparolaalgiorno.it/significato/eggregora
https://www.giovannagarbuio.com/le-egregore/
http://www.lacasadegliangeliedegliarcangeli.it/it/pensieri-utili/pensieri-utili-1

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