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Che giammai il Sonno chiuda i tuoi occhi stanchi
senza aver esaminate le opere da te compiute nel giorno:
Che cosa ho trasgredito? che feci? quale dovere non compii?
Esamina accuratamente le tue azioni dalla prima,
e quindi delle cattive rampognati, e delle buone rallegrati.
Ciò sforzati di fare quale esercizio, ed è in seguito te ne compiacerai.
Questo mio consiglio ti porrà sulle orme delle Divine Virtù.
Io te lo giuro per Colui che alberga nei nostri cuori:
per la Tedrade Sacra, simbolo immenso e puro, fonte perenne della Natura.
E prima d'incominciare qualsiasi opra, la tua anima, fedele al dover suo,
invochi con fervore gli Dei, e ne chieda il soccorso per il compimento dell'opera che vai ad intraprendere.
Guidato da Essi, così solo alcun male ti coglierà:
Degli esseri diversi, scrutando, sonderai l'essenza;
e conoscerai il colegamento delle cose, come ogni cosa trapassi e come sia governata.
Tu saprai, se lo vuole il Cielo, che la Natura,
simile in tutte le cose, è la stessa in tutti i luoghi;
in modo che, edotto dei tuoi veri diritti,
il tuo cuore non serberà traccia di vani desiderii.
Tu imparerai che i mali, che affliggono gli uomini,
sono il frutto della loro condotta, e che questi infelici
cercano, lontano da essi, quei beni dei quali essi portano la sorgente.
Pochi sanno essere felici; soggiogati dalle passioni,
volta a volta sballottati da onde contastantesi
sopra un mare senza alcuna terra in vista, essi brancolano ciechi:
senza poter resistere, né cedere alla tempesta.
Dio! voi li salvereste togliendo l'illusione dai loro occhi...
Ma no: è compito dell'uomo, creatura di Dio,
discernere l'Errore e guardare la Verità.
La Natura, mediante i suoi veli, ti spiega. Tu che li hai sollevati,
uomo savio, uomo felice, emetti un sospiro di soddsfazione: tu sei in porto!
Osserva le mie istruzioni, rifletti su ciascuna cosa
dopo d'aver posto in alto un'ottima ragione direttrice,
affinchè, elevandoti poi nell'Etere radioso,
Tu divenga immortale, spirito eterno, non più soggetto a morte.
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