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Il demonio igneo
Il primo dei sei generi di diavoli si chiama Igneo, poiché vagano
nelle regioni più alte dell'etere e non si abbasseranno in quelli
inferiori se non nel giorno del giudizio, e non hanno nessun rapporto
con gli uomini sulla terra.
Il Demonio aereo
Il secondo dei sei generi è quello aereo poichè, aggirandosi nell'aria, dimora a noi più vicino.
Questi demoni possono scendere fino alle zone più basse e, di
quando in quando, anche apparire agli uomini, materializzandosi in corpi
d'aria più densa. Con il permes
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Il genere acqueo
Il testo dice che il genere acqueo appare in sembianze femminili. È
il Ricordo delle sirene della mitologia greca, presenze seduttrici,
minacciose. È immersa nel mare dell'oscurità della notte.
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Il Diavolo terrestre
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Genere notturno
Il nome di genere notturno lo qualifica come una presenza minacciosa
che si esercita di notte (la notte come regno di pericoli e di malefici è
caratteristica di tutte le culture antiche).
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Il genere sotterraneo
E' un gigante di fuoco possente e violento che dalle fauci spalancate lancia una lingua di fuoco e sconvolge le rocce
P.S
Un buon frate milanese del '600 si avventurava in congetture azzardate
sul numero, la natura, la collocazione e le specializzazioni dei
diavoli.
Disegnandone le sembianze, non le propongo come una
iconografia del diabolico, a figurare il quale occorrerebbe ben altro
linguaggio, ma come immagini nate dalla relazione del Nostro, tutta
godibile per l’ingenuo candore con cui si arrischia alla sua ardua
investigazione, in un territorio senza mappali.
Lì, infatti,
diavoli e streghe, sparizioni e incantamenti, possessioni e fantasmi,
assalti e commerci carnali, incantamenti collettivi e disastri
ecologici, sono raccontati, smascherati e catalogati come fenomeni
quotidiani, esperienze comuni, manifestazioni attendibili di una
convivenza con il diabolico, nemmeno tanto misteriosa.
Di quella celata e pericolosa convivenza anch’io sono convinto, e non sono così sciocco da riderci sopra.
Gli
antichi, immaginavano il mondo tutto “occupato” da creature invisibili,
e anche oggi, dove gli uomini sono, come diciamo noi, sottosviluppati,
sotterranee potenze sconvolgono ancora le montagne, nelle foreste si
nascondono insidie, le notti sono ancora mal frequentate.
E i mari brasiliani sono ancora pieni di sirene.
A
noi, troppo orgogliosi per guardarci le spalle, troppo sciocchi per
tenere conto del Male, non rimane che prendere atto, controvoglia, dei
rischi di una civiltà che violenta la natura, inquina l’aria, avvelena
le acque, ed uccide, sotto i nostri occhi distratti, la vita.
Fonte : http://www.renatolaffranchi.it/dipinti/sei%20generi%20di%20diavoli
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