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Molti non sanno che gran parte dei processi mentali sono autonomi, per cui credono erroneamente di attivare e dirigere i propri processi associativi.
Nella vita normale noi facciamo continuamente strenui sforzi per avere percezioni esatte che confermino le nostre impressioni e ci diano certezze.
Al contrario, nel "Non Fare", cioè nel lasciarci andare all'imprevisto, ci abbandoniamo all'ignoto e permettiamo che avvengano cose inaspettate
Nella vita di ogni giorno dobbiamo invece sforzarci continuamente di "sapere", "conoscere", "definire"... Scordandoci che possiamo piacevolmente rilassarci senza avere il bisogno o l'urgenza di "sapere".
Che sollievo !
Liberarsi dalle richieste del mondo nozionistico: non dover sforzarsi di sapere, non fare nulla di straordinario e lasciare che il nostro inconscio si occupi di tutto da sé.
Pochi sono i soggetti che sanno abbandonarsi a questo atteggiamento ricettivo. La maggior parte delle persone , nello sforzarsi di "Fare Meglio" e "Sapere di più", moltiplica i propri problemi poiché la loro mente conscia cerca di "Fare" qualcosa che l'inconscio può fare molto meglio...
Si dimenticano di quanto possa essere utile e divertente il non accumulare costrutti mentali; il ritornare allo stato "naturale" (es. infanzia) in cui si era "spontanei", felici e svincolati dalla necessità di "dare un significato" a tutte le impressioni visive o auditive.
E così,
nel tentativo di giungere a una soluzione ,
rimaniamo imbrigliati nei lacci delle nostre stesse scarpe da trekking accademico...
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---> SULLA VANAGLORIA DI COLUI CHE POSSIEDE LA VERITA
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