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Per
assaporare ogni istante e ogni tentazione del mondo illusorio di Maya,
bisogna anzitutto sospendere il dubbio di trovarsi all'interno di una
proiezione psico-collettiva;
in secondo luogo bisogna decidere
di "Dimenticare" che si sta seguendo una suggestiva favola, un racconto
(realisitico) vissuto in prima persona;
questo è l'unico modo per farsi pienamente coinvolgere nelle esperienze di Matrix
e potersi appassionare agli avvenimenti come se succedessero davvero,
come se il mondo (fittizio) immaginato da invisibili interfacce neurali
esistesse veramente all'interno e/o all'esterno della propria mente;
infine, per far sì che l'individuo possa immedesimarsi nelle vicende
della sua storia personale, si devono integrare gli stimoli senso-motori
con degli strumenti conoscitivi (teorie, modelli, convinzioni, valori,
ideologie, libri, film, etc.) che descrivano i parametri (convenzionali)
dell'esistenza umana, limitandone però la percezione ad un ristretto
campo spazio-temporale e morfogenetico
Ecco allora che l'opera è riuscita:
l'individuo seduto beatamente sulla sua poltroncina, davanti al suo
bel computer, condivide i video, le storie, le esperienze degli
internauti, non immaginando neppure lontanamente di essere lui stesso il
personaggio di un racconto molto più complesso, antico e misterioso...
(Zewale Rovesta)
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