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... In virtù della legge dell'analogia il punto più basso è come un riflesso profondo o un'immagine invertita del punto più alto...
Ne deriva la conseguenza, paradossale solo in apparenza , che l'assenza più completa di qualsiasi principio implica una specie di "contraffazione" del principio stesso, espressa da taluni in forma teologica con l'espressione - > "Satana è la scimmia di Dio"...
Se i più riuscissero, nel loro insieme, a vedere che cosa li dirige, e verso che cosa realmente tendono, il mondo moderno cesserebbe immediatamente di esistere come tale, in quanto quel "raddrizzamento" non mancherebbe di operarsi; ma poiché tale raddrizzamento presuppone che si sia giunti al punto d'arresto in cui la "discesa" è interamente compiuta, e in cui "la ruota cessa di girare" (almeno in quell'istante che segna il passaggio da un ciclo all'altro), bisogna concludere che fino quando questo punto non sarà effettivamente raggiunto, queste cose non potranno essere comprese dalla maggioranza della gente, ma soltanto dall'esiguo numero di coloro i quali saranno destinati, in una misura o in un'altra, a preparare i germi del ciclo futuro.
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Fra i numerosi tratti caratteristici della "mentalità moderna" vi è la tendenza a ridurre ogni cosa al solo punto di vista della quantità, dell'apparenza del regno della quantità.
Per vedere il disordine come un elemento dell'ordine, o per ricondurre l'errore ad un aspetto parziale e deformato di qualche verità, bisogna elevarsi al di sopra del livello delle contingenze al cui dominio appartengono il disordine e l'errore come tali; e parimenti, per cogliere il vero significato del mondo moderno in conformità alle leggi che regolano lo sviluppo della presente umanità terrestre, bisogna essersi completamente liberati dalla mentalità che specificatamente lo caratterizza, e non esserne infirmati ad alcun livello; ciò è tanto più evidente in quanto tale mentalità, per forza di cose, e in certo qual modo per definizione, implica una totale ignoranza delle leggi in questione, nonché di tutte le altre verità le quali, derivando in modo più o meno diretto dai principi trascendenti, sono parte essenziale di quella conoscenza tradizionale di cui tutte le concezioni propriamente moderne, consciamente o inconsciamente, non sono che la negazione pura e semplice.
Contro questo genere di cose nulla può la fretta febbrile che i nostri contemporanei apportano a tutte le loro azioni; tale fretta, anzi, non può che produrre agitazione e disordine, cioè effetti del tutto negativi;
... del resto, si potrebbe forse ancora definirli "moderni" se fossero in grado di capire i vantaggi che si hanno nel seguire le indicazioni fornite da quelle circostanze, le quali, ben lungi dall'essere "fortuite" come essi immaginano nella loro ignoranza, sono invece espressioni più o meno particolarizzate dell'ordine generale, umano e cosmico, ad un tempo, in cui, volenti o nolenti, tutti dobbiamo integrarci ?
(Guenon)
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