La magia può
essere definita l'arte di dominare le energie e le leggi della natura
con la forza volitiva del pensiero, particolarmente espresso attraverso
formule e riti. Come tale è arte antichissima e, con ogni probabilità,
costituì il primo atteggiamento dell'uomo di fronte all'esistenza.
Uno dei maggiori studiosi d...ella magia, J.G.Frazer, ne mise in rilievo i due postulati fondamentali:
1) Il simile agisce sul simile,
2) Il contiguo agisce sul contiguo.
Per questo il cacciatore primitivo si riveste delle pelli dell'animale che vuole cacciare, e per questo tutti i popoli primitivi sono convinti che il possedere un qualsiasi frammento di una persona (capelli, ritagli di unghie, saliva, escrementi ecc.) permetta, agendo su di esso, di agire in eguale tempo sul suo possessore in bene o in male.
I due postulati si possono ridurre ad uno solo: l'analogia.
In senso lato la magia può
essere definita una forma analogica di conoscenza e d’azione, fondata
cioè sull'associazione d’idee.
Gli studi sul paranormale hanno dimostrato in ogni caso un certo fondamento sulla concezione magica. Noi sappiamo oggi, ad esempio, che la volontà conscia o inconscia può agire sulla salute del corpo e guarire malattie o provocarle.
Gli amuleti e i riti dei maghi possono essere considerati appoggi con i quali essi sostengono le loro facoltà guaritrici o lesive.
Magia Bianca, Rossa,
Nera
La magia solitamente è conosciuta in tre forme cui si danno tre
colori: bianco, rosso e nero, ma va precisato che la divisione indica
solo l'uso che è fatto della magia e non le sue implicazioni morali,
etiche o fenomeniche.
E' chiamata magia bianca
quell'insieme di riti volti a beneficare una persona verso cui si
agisce, senza che nessun altro abbia del danno o una costrizione per
quest’operazione.
Tutta la liturgia cattolica, per esempio, è imperniata su questa forma; le preghiere di invocazione per noi o per altri, la Messa e gli stessi sacramenti hanno complessi rituali che attingono direttamente o indirettamente da una tradizione che va ben oltre la nascita di questa religione.
Tutta la liturgia cattolica, per esempio, è imperniata su questa forma; le preghiere di invocazione per noi o per altri, la Messa e gli stessi sacramenti hanno complessi rituali che attingono direttamente o indirettamente da una tradizione che va ben oltre la nascita di questa religione.
La pratica della pranoterapia o le
guarigioni nelle varie forme paranormali, sono tutte operazioni, anche
se non consapevoli, di magia bianca.
Va detto che ogni rito di magia bianca deve avere in sè, come componente indispensabile, sempre un atto d'amore, e più questo atto sarà scevro da sentimenti egoistici o secondi fini, più sarà efficace; altrimenti tutto si svuoterà in uno sterile movimento di pensiero che non si allontanerà di un palmo dalla fonte che l'avrà prodotto.
Va detto che ogni rito di magia bianca deve avere in sè, come componente indispensabile, sempre un atto d'amore, e più questo atto sarà scevro da sentimenti egoistici o secondi fini, più sarà efficace; altrimenti tutto si svuoterà in uno sterile movimento di pensiero che non si allontanerà di un palmo dalla fonte che l'avrà prodotto.
La magia rossa è volta a manipolare le
leggi fisiche per influire su un evento o una situazione come, ad
esempio, far piovere, far crescere meglio le piante ecc.
Sono famosi i rituali indiani per la danza della pioggia, o la crescita miracolosa di fiori e ortaggi ottenuta a Findhorn in Scozia.
E' anche magia rossa l'esercizio di alcuni poteri paranormali come la telecinesi, gli apporti, gli asporti, le materializzazioni ecc..
Sono famosi i rituali indiani per la danza della pioggia, o la crescita miracolosa di fiori e ortaggi ottenuta a Findhorn in Scozia.
E' anche magia rossa l'esercizio di alcuni poteri paranormali come la telecinesi, gli apporti, gli asporti, le materializzazioni ecc..
La magia nera è volta a beneficare una persona a danno di un'altra o di altre su cui solitamente si opera.
Per danno s’intende anche la limitazione nella libertà di agire e decidere, un'inibizione all'espressività che, anche se ritenuta negativa, fa parte della natura di quell'individuo.
Un legame d'amore, per esempio, è un atto di magia nera, in quanto costringe una persona ad un sentimento che non gli appartiene. Così le varie preghiere e invocazioni affinchè una persona cambi le proprie idee o il proprio comportamento, per quanto dettato da buone intenzioni, rimangono nella categoria della magia nera.
Quest’ultima affermazione potrebbe lasciare perplesso qualcuno e certo andrebbero fatti dei distinguo, ma questi rispecchierebbero le leggi e le morali umane, non mai quelle universali e divine. Immaginiamoci che un nostro conoscente di religione islamica si mettesse a pregare affinchè cambiassimo le nostre idee "blasfeme" e abbracciassimo "la vera fede". Se queste invocazioni avessero il loro effetto e obbedissero ai veri principi delle leggi della magia, ci troveremmo a adorare Allah con tutte le conseguenze che quella religione impone.
Lo stesso vale per le ideologie politiche, morali e comportamentali. Meglio che ognuno possa esprimere se stesso istruito e sorretto dalla propria coscienza per debole e povera che sia, perchè mai uomo, seppure illuminato e con tutte le buone intenzioni possibili, potrà indurre giustamente a un comportamento che possa rispettare il vero equilibrio di una creatura.
La magia nera si può definire la religione della morte, del disequilibrio di altri per il falso equilibrio del proprio potere.
Eliphas Levi scrive che in religione è la fede che salva, e in magia nera è la fede che uccide. La potenza di un operatore di magia bianca e uno di magia nera, può essere la stessa; sennonché il mago bianco si tiene stretto all'albero quando taglia il ramo; il mago nero si tiene stretto al ramo stesso che intende tagliare.
Chi si dedica alla magia nera consapevolmente, ha abbracciato una fede che vede il diavolo come fonte prima del proprio potere, ed è lui che è evocato e supplicato affinchè ogni operazione possa avere effetto; e il diavolo in fondo è la Bestia che ogni uomo evoca in se stesso nel momento in cui opera in tal modo. Il guaio è che ogni evocazione sarà vana se il mago prima non avrà condannato la sua stessa anima sacrificando la propria libertà e la propria ragione.
Per fortuna gli operatori di questi riti di magia nera sono quasi sempre innocenti per ignoranza. Essi fanno, è vero, appello alla Bestia, ma non è la bestia feroce che vogliono asservire ai loro desideri; essi domandano soltanto qualche consiglio alla bestia stupida per aiutare la loro stessa stupidità.
Temere la magia nera significa, prima di tutto, temere se stessi, ed essere così mancanti di fede nell'amore divino, da doversi domandare perchè mai, allora, stiamo ponendo così tanta fede nel male.
Si parla troppo di magia nera per quanto poca ce né sia veramente; e tanto poco di magia bianca, per quanto essa sia invece il fondamento della vera arte magica e prorompente in tutti i fenomeni della vita e della natura.
Per danno s’intende anche la limitazione nella libertà di agire e decidere, un'inibizione all'espressività che, anche se ritenuta negativa, fa parte della natura di quell'individuo.
Un legame d'amore, per esempio, è un atto di magia nera, in quanto costringe una persona ad un sentimento che non gli appartiene. Così le varie preghiere e invocazioni affinchè una persona cambi le proprie idee o il proprio comportamento, per quanto dettato da buone intenzioni, rimangono nella categoria della magia nera.
Quest’ultima affermazione potrebbe lasciare perplesso qualcuno e certo andrebbero fatti dei distinguo, ma questi rispecchierebbero le leggi e le morali umane, non mai quelle universali e divine. Immaginiamoci che un nostro conoscente di religione islamica si mettesse a pregare affinchè cambiassimo le nostre idee "blasfeme" e abbracciassimo "la vera fede". Se queste invocazioni avessero il loro effetto e obbedissero ai veri principi delle leggi della magia, ci troveremmo a adorare Allah con tutte le conseguenze che quella religione impone.
Lo stesso vale per le ideologie politiche, morali e comportamentali. Meglio che ognuno possa esprimere se stesso istruito e sorretto dalla propria coscienza per debole e povera che sia, perchè mai uomo, seppure illuminato e con tutte le buone intenzioni possibili, potrà indurre giustamente a un comportamento che possa rispettare il vero equilibrio di una creatura.
La magia nera si può definire la religione della morte, del disequilibrio di altri per il falso equilibrio del proprio potere.
Eliphas Levi scrive che in religione è la fede che salva, e in magia nera è la fede che uccide. La potenza di un operatore di magia bianca e uno di magia nera, può essere la stessa; sennonché il mago bianco si tiene stretto all'albero quando taglia il ramo; il mago nero si tiene stretto al ramo stesso che intende tagliare.
Chi si dedica alla magia nera consapevolmente, ha abbracciato una fede che vede il diavolo come fonte prima del proprio potere, ed è lui che è evocato e supplicato affinchè ogni operazione possa avere effetto; e il diavolo in fondo è la Bestia che ogni uomo evoca in se stesso nel momento in cui opera in tal modo. Il guaio è che ogni evocazione sarà vana se il mago prima non avrà condannato la sua stessa anima sacrificando la propria libertà e la propria ragione.
Per fortuna gli operatori di questi riti di magia nera sono quasi sempre innocenti per ignoranza. Essi fanno, è vero, appello alla Bestia, ma non è la bestia feroce che vogliono asservire ai loro desideri; essi domandano soltanto qualche consiglio alla bestia stupida per aiutare la loro stessa stupidità.
Temere la magia nera significa, prima di tutto, temere se stessi, ed essere così mancanti di fede nell'amore divino, da doversi domandare perchè mai, allora, stiamo ponendo così tanta fede nel male.
Si parla troppo di magia nera per quanto poca ce né sia veramente; e tanto poco di magia bianca, per quanto essa sia invece il fondamento della vera arte magica e prorompente in tutti i fenomeni della vita e della natura.
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