Il Folle è l'inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza, l'entusiasmo e l'incertezza, la libertà perfetta e spaventosa, al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione.
Il Folle, l'indeterminato e incondizionato, il Puro Folle o il Puro Cercatore, è il simbolo iniziale dei Tarocchi, a indicare la condizione fondamentale del ricercatore: essere errante, solo, debole, estraneo e uguale ai suoi simili; senza nome né identità, senza volto né guida. Origine e fine di ogni sentiero umano è la carta con cui il cerchio dei tarocchi si ricongiunge su se stesso.
E' l'umile peccatore che si rivolge alla Madre divina: Non conosco come si acquistano i meritinon conosco la strada del pellegrinonon conosco la via della salvezzanon so immergere la mia mente in Dionon conosco l’arte della devozionenon conosco la pratica dell’ascesi, O Madre -Sei Tu il mio rifugio e il mio solo rifugio, Signora. (Bhavani Ashtakam - Adi Shankaracharya)
E' il saggio incantato dalla gloria divina: Non ho meriti né demeriti, nessun piacere e nessun dolore, Non conosco i canti sacri, non le scritture, né il fuoco sacrificale,Non sono cibo e non consumo cibo,Io sono Shiva, Io sono Shiva, Essere, Coscienza e Beatitudine (Nirvana Ashtakam - Adi Shankaracharya)
Nell'oracolo rappresenta purezza, innocenza, disorientamento. E' l'inaspettato, lo stupore, lo sguardo incontaminato. Può rappresentere l'inizio inatteso di un nuovo corso, o la condizione di chi cerca un'indicazione, anche casuale, per intraprendere una via. Può corrispondere a sentimenti di abbandono o di esclusione, di scasa fiducia nelle proprie capacità e disorientamento. Si tratta allora di ascoltare la nuova condizione che emerge da questo stato, e assecondare la possibilità che si verifichi l'impensato, mantenendo lo sguardo puro e il cuore innocente, libero da ogni aspettativa o desiderio convenzionale.
Testo e Illustrazioni: ©Beatrice Polidori, Visionaire.org
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