"Ogni strada non è che una fra un milione di strade.
Quindi devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione.
Una strada è solamente una strada. Il fatto che il tuo cuore ti esorti ad abbandonarla non è un affronto a te stesso o agli altri. Ma la tua decisione di proseguire lungo quella strada o di abbandonarla non deve avere attinenza alcuna con la paura o con l'ambizione.
Una strada è solamente una strada. Il fatto che il tuo cuore ti esorti ad abbandonarla non è un affronto a te stesso o agli altri. Ma la tua decisione di proseguire lungo quella strada o di abbandonarla non deve avere attinenza alcuna con la paura o con l'ambizione.
Attento: ogni strada dev'essere osservata da vicino e deliberatamente.
Provala una volta, due, tre... quanto lo ritieni necessario.
Poi poniti una domanda, ma solo a te stesso; e la domanda è la seguente: Questa strada ha un cuore?
Tutte le strade sono uguali. Non conducono in nessun luogo.
Sono strade che attraversano il bosco, s'inoltrano nel bosco, passano sotto il bosco. Tutto sta ad accertare se quella strada ha un cuore. E' il solo dato che conti. Se non ha un cuore, è una strada sbagliata".
Sono strade che attraversano il bosco, s'inoltrano nel bosco, passano sotto il bosco. Tutto sta ad accertare se quella strada ha un cuore. E' il solo dato che conti. Se non ha un cuore, è una strada sbagliata".
Se la tua strada è l'amore, la meta non ha importanza; il cammino che seguirai sarà fatto d'amore.
"Ecco cosa siamo: scimmie con piattini di latta per l'elemosina. Così prevedibili, così deboli. Masturbatori. Siamo sublimi, ma la scimmia insana non ha energia per vedere. Così il cervello della bestia prevale. Non possiamo afferrare la nostra finestra di opportunità, il nostro "centimetro di chance".
Non possiamo, siamo troppo occupati a tenere la mano di mammina. A pensare come siamo meravigliosi e unici e sensibili.
Lo sappiamo... ma non ce ne importa. Vaffanculo diciamo. Siamo i cinici definitivi. Porca puttana! Questo è il modo in cui viviamo! In un rigagnolo di merda tiepida. Cosa ci hanno fatto? Questo è quello che don Juan continuava a dire. Aveva l'abitudine di domandarmi: "Com'è la carota?". "Che carota?", gli rispondevo io. "Quella che ti hanno infilato su per il culo". Ero terribilmente offeso, come poteva arrivare a tanto? "Sii loro riconoscente per non averci ancora messo una maniglia"
"Ma se possiamo scegliere, perché stiamo in quel rigagnolo" - chiese il giornalista.
"E' così calduccio, Non vogliamo abbandonarlo, noi odiamo dover dire addio. E abbiamo paura, cavolo come abbiamo paura, ventisei ore al giorno! E di cosa pensi che abbiamo paura? Di noi stessi. Cosa sarà di noi? Cosa c'è in serbo per noi? Che ci succederà?
Non possiamo, siamo troppo occupati a tenere la mano di mammina. A pensare come siamo meravigliosi e unici e sensibili.
Non siamo unici!
Le sceneggiature delle nostre vite sono state già scritte, da altri", disse sogghignando sinistramente.
Lo sappiamo... ma non ce ne importa. Vaffanculo diciamo. Siamo i cinici definitivi. Porca puttana! Questo è il modo in cui viviamo! In un rigagnolo di merda tiepida. Cosa ci hanno fatto? Questo è quello che don Juan continuava a dire. Aveva l'abitudine di domandarmi: "Com'è la carota?". "Che carota?", gli rispondevo io. "Quella che ti hanno infilato su per il culo". Ero terribilmente offeso, come poteva arrivare a tanto? "Sii loro riconoscente per non averci ancora messo una maniglia"
"Ma se possiamo scegliere, perché stiamo in quel rigagnolo" - chiese il giornalista.
"E' così calduccio, Non vogliamo abbandonarlo, noi odiamo dover dire addio. E abbiamo paura, cavolo come abbiamo paura, ventisei ore al giorno! E di cosa pensi che abbiamo paura? Di noi stessi. Cosa sarà di noi? Cosa c'è in serbo per noi? Che ci succederà?
Che egomaniaci!
Dobbiamo imparare a mollare la presa. Collezioniamo ricordi e li incolliamo su degli album, come biglietti per uno spettacolo di Broadway di dieci anni fa. Moriamo attaccati a souvenir. Essere uno stregone è avere energia, curiosità e fegato per lasciare le cose, per fare salti mortali nell'incognito. Tutto ciò di cui si ha bisogno sono delle ridefinizioni, regolare gli strumenti.
Dobbiamo vederci come esseri che devono morire!
Una volta che accettiamo questo fatto, i mondi si schiuderanno per noi. Ma per abbracciare questo concetto devi avere delle "Balle d'acciaio".
3) PRENDERE LE DISTANZE DA SE STESSI E... GUARDARSI CON DISTACCO
Prendendo le distanze dalle attività mentali quotidiane, con tutto il loro stress, si lascia spazio a quel centro dell'essere che corrisponde alla nostra vera natura: una natura che è permeata di calma e di benessere.
"Una è la regola, una è la via della felicità: conservare la mente libera da preoccupazioni, crucci e angosce inutili".
Oh, quanto farebbe bene a certe persone se potessero allontanarsi da se stesse! - Seneca
Per riuscire nel compito di "diventare ciò che siamo", dobbiamo imparare l'arte di osservare noi stessi, dobbiamo arrivare a guardarci come farebbe un estraneo.
Questa operazione di auto-osservazione è essenziale per fare il punto della nostra condizione interiore.
Questa "presa di distanza" è qualcosa di diverso dal classico "conosci te stesso": si tratta di un guardarsi, di uno stare attenti, di "essere presenti" a se stessi.
Prendendo le distanze dalle attività mentali quotidiane, con tutto il loro stress, si lascia spazio a quel centro dell'essere che corrisponde alla nostra vera natura: una natura che è permeata di calma e di benessere.
"Una è la regola, una è la via della felicità: conservare la mente libera da preoccupazioni, crucci e angosce inutili".
Il compito principale nella vita di un uomo è dare alla luce se stesso
l nostro compito - diventare noi stessi, diventare ciò che siamo potenzialmente - non è dei più facili, e rappresenta il lavoro e il senso di tutta una vita.
Come dice un proverbio talmudico: "Se io non sarò me stesso, chi lo sarà per me? E, se non ora, quando?".
Che cosa fa parte della nostra vera natura? Che cosa ci viene imposto?
Per rispondere a queste domande, per avere un criterio direttivo dobbiamo riuscire a distinguere ciò che ci fa sentire sereni e realizzati da ciò che ci opprime: ecco la regola prima.
Ciò significa innanzitutto ritrovare la propria natura e stabilire con essa un rapporto di piacevolezza, di benessere; significa stare bene con se stessi.
"Che cosa dice la tua coscienza?" scrive Nietzsche.
"DEVI DIVENTARE QUELLO CHE SEI"
5) Come mettere in pratica il potere di Adesso (24° Lezione) - DISSOLVERE IL CORPO DI DOLORE
Il dolore che create nel presente, nasce sempre da una qualche forma di non accettazione, da qualche forma di resistenza inconsapevole a ciò che è.
Al livello del pensiero, la resistenza è una qualche forma di giudizio. Sul piano emozionale, è una qualche forma di negatività.
L'intensità del dolore dipende dal grado di resistenza al momento presente e questa, a sua volta, dipende da quanto sia intensa la vostra identificazione con la mente.
La mente cerca sempre di negare il Presente e di sfuggirlo.
ROMPERE L'IDENTIFICAZIONE CON IL CORPO DI DOLORE
... Quando voi diventate i testimoni o gli osservatori del corpo di dolore, quest'ultimo non può più usarvi fingendo di essere voi stessi... non può più nutrirsi grazie a voi.
Così voi avete trovato la vostra forza interiore più profonda.
Alcuni corpi di dolore sono pestiferi ma relativamente innocui, per esempio come un bambino che non vuol smettere di piagnucolare.
Altri sono mostri dannosi e distruttivi, veri demoni.
Alcuni sono fisicamente violenti; molti altri sono emotivamente violenti. Qualche corpo di dolore attaccherà le persone intorno a voi o vicino a voi, mentre altri attaccheranno voi.
Allora i pensieri ed i sentimenti che avete sulla vita diventano profondamente negativi ed autodistruttivi.
Malattie ed incidenti vengono spesso creati in questo modo. Alcuni corpi di dolore trascinano i loro ospiti al suicidio.
STATE ATTENTI ALL'APPARIRE IN VOI DI OGNI SEGNO DI INFELICITÀ, in una qualunque forma: può trattarsi del risveglio del corpo di dolore. Può prendere la forma d'irritazione, impazienza, uno stato d'animo oscuro, un desiderio di ferire, rabbia, furia, depressione, un bisogno di avere un po' di dramma nella vostra relazione, e così via.
Afferratelo nel momento in cui si risveglia dal suo stato latente
Il corpo di dolore vuole sopravvivere, proprio come qualunque altra entità esistente.
E può sopravvivere solamente se inconsciamente vi identificate con lui. Può allora venir su, possedervi, «diventare voi», e vivere attraverso di voi.
La maggior parte del dolore umano non è necessario.
Lo create voi stessi fintantoché la mente non consapevole dirige la vostra vita. Il dolore che create nel presente, nasce sempre da una qualche forma di non accettazione, da qualche forma di resistenza inconsapevole a ciò che è.
Al livello del pensiero, la resistenza è una qualche forma di giudizio. Sul piano emozionale, è una qualche forma di negatività.
L'intensità del dolore dipende dal grado di resistenza al momento presente e questa, a sua volta, dipende da quanto sia intensa la vostra identificazione con la mente.
La mente cerca sempre di negare il Presente e di sfuggirlo.
ROMPERE L'IDENTIFICAZIONE CON IL CORPO DI DOLORE
... Quando voi diventate i testimoni o gli osservatori del corpo di dolore, quest'ultimo non può più usarvi fingendo di essere voi stessi... non può più nutrirsi grazie a voi.
Così voi avete trovato la vostra forza interiore più profonda.
Alcuni corpi di dolore sono pestiferi ma relativamente innocui, per esempio come un bambino che non vuol smettere di piagnucolare.
Altri sono mostri dannosi e distruttivi, veri demoni.
Alcuni sono fisicamente violenti; molti altri sono emotivamente violenti. Qualche corpo di dolore attaccherà le persone intorno a voi o vicino a voi, mentre altri attaccheranno voi.
Allora i pensieri ed i sentimenti che avete sulla vita diventano profondamente negativi ed autodistruttivi.
Malattie ed incidenti vengono spesso creati in questo modo. Alcuni corpi di dolore trascinano i loro ospiti al suicidio.
STATE ATTENTI ALL'APPARIRE IN VOI DI OGNI SEGNO DI INFELICITÀ, in una qualunque forma: può trattarsi del risveglio del corpo di dolore. Può prendere la forma d'irritazione, impazienza, uno stato d'animo oscuro, un desiderio di ferire, rabbia, furia, depressione, un bisogno di avere un po' di dramma nella vostra relazione, e così via.
Afferratelo nel momento in cui si risveglia dal suo stato latente
Il corpo di dolore vuole sopravvivere, proprio come qualunque altra entità esistente.
E può sopravvivere solamente se inconsciamente vi identificate con lui. Può allora venir su, possedervi, «diventare voi», e vivere attraverso di voi.
Ha bisogno di nutrirsi attraverso di voi. E si nutrirà di ogni esperienza che risuoni del suo proprio tipo di energia, qualunque cosa crei nuovo dolore sotto qualunque forma: rabbia, distruttività, odio, lutto, dramma emozionale, violenza e persino malattia.
Così il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza energetica, perché se ne possa nutrire.
Il dolore può solo nutrirsi di dolore. Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta.
Una volta che il corpo di dolore vi ha posseduto, volete ancora più dolore. Diventate una vittima o un persecutore. Volete causare sofferenza o soffrire dolore o entrambi.
Ed ovviamente non ne siete consapevoli, ed affermate con veemenza di non volere soffrire.
QUANDO DIVENTATE L'OSSERVATORE e cominciate a disidentificarvi, il corpo di dolore continuerà ad operare per un po' e cercherà di ingannarvi per farvi di nuovo identificare.
Ma sebbene voi non gli stiate più dando energia attraverso la vostra identificazione, ha una certa forza di inerzia, proprio come una trottola, che continuerà a girare per un po' anche quando non riceve più nessuna spinta. A questo punto, può anche creare acciacchi o dolori fisici in diverse parti del corpo, ma non dureranno.
Rimanete presenti, rimanete consapevoli. Siate il guardiano, sempre vigile, del vostro spazio interiore. Avete bisogno di essere abbastanza presenti da guardare direttamente il corpo di dolore e da sentire la sua energia. Allora questo non può controllare il vostro pensiero.
Il momento in cui il vostro pensiero è allineato con il campo energetico del corpo di dolore, allora siete identificati con questo e lo state nutrendo di nuovo con i vostri pensieri. Per esempio, se la rabbia è la vibrazione energetica predominante del corpo di dolore e il vostro pensiero è di rabbia, pensando a quello che qualcuno vi ha fatto e a quello che gli fareste voi, allora siete diventati inconsapevoli, ed il corpo di dolore è diventato «voi».
Così il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza energetica, perché se ne possa nutrire.
Il dolore può solo nutrirsi di dolore. Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta.
Una volta che il corpo di dolore vi ha posseduto, volete ancora più dolore. Diventate una vittima o un persecutore. Volete causare sofferenza o soffrire dolore o entrambi.
Ed ovviamente non ne siete consapevoli, ed affermate con veemenza di non volere soffrire.
QUANDO DIVENTATE L'OSSERVATORE e cominciate a disidentificarvi, il corpo di dolore continuerà ad operare per un po' e cercherà di ingannarvi per farvi di nuovo identificare.
Ma sebbene voi non gli stiate più dando energia attraverso la vostra identificazione, ha una certa forza di inerzia, proprio come una trottola, che continuerà a girare per un po' anche quando non riceve più nessuna spinta. A questo punto, può anche creare acciacchi o dolori fisici in diverse parti del corpo, ma non dureranno.
Rimanete presenti, rimanete consapevoli. Siate il guardiano, sempre vigile, del vostro spazio interiore. Avete bisogno di essere abbastanza presenti da guardare direttamente il corpo di dolore e da sentire la sua energia. Allora questo non può controllare il vostro pensiero.
Il momento in cui il vostro pensiero è allineato con il campo energetico del corpo di dolore, allora siete identificati con questo e lo state nutrendo di nuovo con i vostri pensieri. Per esempio, se la rabbia è la vibrazione energetica predominante del corpo di dolore e il vostro pensiero è di rabbia, pensando a quello che qualcuno vi ha fatto e a quello che gli fareste voi, allora siete diventati inconsapevoli, ed il corpo di dolore è diventato «voi».
IL VEDERE IMPROVVISAMENTE che siete stati attaccati al vostro dolore, può essere una scoperta piuttosto scioccante. Però nel momento che ve ne rendete conto, avete spezzato l'attaccamento.
Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un'entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più.
Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose. È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate con il passato.
L'identità di vittima è credere che il passato è più potente del presente, che è l'opposto della verità. È il credere che altre persone, e ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete veramente.
La verità è che il solo potere che c'è è contenuto in questo momento: è il potere della vostra presenza.
Quando sapete questo, sapete anche che ora siete responsabili per il vostro spazio interiore - nessun altro lo è - e che il passato non può prevalere sul potere dell'Adesso.
Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un'entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più.
Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose. È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate con il passato.
L'identità di vittima è credere che il passato è più potente del presente, che è l'opposto della verità. È il credere che altre persone, e ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete veramente.
La verità è che il solo potere che c'è è contenuto in questo momento: è il potere della vostra presenza.
Quando sapete questo, sapete anche che ora siete responsabili per il vostro spazio interiore - nessun altro lo è - e che il passato non può prevalere sul potere dell'Adesso.
6) ECLA, Esercita con Consapevolezza la tua Libertà nell'Amore
Cosa potremmo fare - singolarmente - per contribuire alla nostra serenità - e magari anche a quella delle persone che ci stanno accanto?
Bè... Che ne dite di iniziare con un po' di ECLA
l'Acronimo ECLA (ovvero "Esercita con Consapevolezza la tua Libertà nell'Amore") può rappresentare un'emblematico slogan che ci sprona a muoverci nella direzione della pace e dell'armonia interiore.
La mia proposta è molto semplice:
Prendete carta e penna e scrivete questo slogan su qualunque supporto visivo [foglietti, quaderni, blocknotes, agende, diari, segnalibri]
... Inoltre, se usate spesso il pc, copia/incollate ECLA sul desktop o su qualche comoda chiavetta Usb...
Bè... Che ne dite di iniziare con un po' di ECLA
l'Acronimo ECLA (ovvero "Esercita con Consapevolezza la tua Libertà nell'Amore") può rappresentare un'emblematico slogan che ci sprona a muoverci nella direzione della pace e dell'armonia interiore.
La mia proposta è molto semplice:
Prendete carta e penna e scrivete questo slogan su qualunque supporto visivo [foglietti, quaderni, blocknotes, agende, diari, segnalibri]
... Inoltre, se usate spesso il pc, copia/incollate ECLA sul desktop o su qualche comoda chiavetta Usb...
7) LEZIONI DI VITA - LEO BUSCAGLIA (3° parte)
Non dobbiamo aver paura di toccare, di percepire, di palesare le nostre emozioni. Siete voi stessi, o siete ciò che gli altri vi hanno detto di essere? E volete sapere davvero chi siete? Perché, se lo desiderate realmente, sarà il viaggio più lieto della vostra vita.
... Sono convinto che contrariamente all'opinione comune, eravamo destinati alla felicità, perché ci sono troppe cose belle al mondo: gli alberi, gli uccelli, il volto della gente. Non esistono due cose uguali, e le cose mutano in continuazione. Com'è possibile annoiarsi? Non è mai esistito un tramonto uguale a un altro. Guardate la gente in faccia. Ogni volto differisce dagli altri. Ciascuno ha la propria bellezza. Due fiori identici non sono mai esistiti. La natura aborre l'uguale. Persino due fili d'erba sono diversi tra loro.
I buddhisti credono nell'immediato, nel "qui ed ora". Sostengono che la sola verità è quella che esiste nel presente, in ciò che avviene tra me e voi in questo preciso istante. Se tu vivi in funzione del domani, il che è soltanto un sogno, tutto ciò che avrai non sarà altro che un sogno inesaudito. Quanto al passato, è ormai estraneo a qualsiasi realtà. Ha un suo valore, perché è valso a fare di noi ciò che siamo, ma il suo valore si esaurisce qui. Evitiamo dunque di vivere nel passato. Viviamo nel presente. Quando mangiamo, mangiamo. Quando parliamo a qualcuno, parliamo. Quando guardiamo un fiore, guardiamolo!
Captiamo la bellezza nel singolo momento in cui viviamo!
Ogni giorno dovete vedere il mondo alla luce di una nuova visione personale.
Stiamo facendo un viaggio formidabile, non c'è giorno uguale al precedente. Ogni esperienza è nuova, ogni persona è nuova, ogni mattino della vita è un fatto nuovo.
Se ci sentiamo infelici, se abbiamo l'impressione che attorno a noi non succeda proprio nulla, non ci rimane che cambiar la scena, dipingere un nuovo fondale, cambiare la troupe degli attori, scrivere un'altra commedia. E se la commedia non vale un fico secco, scendete dal palcoscenico e scrivetene un'altra.
Sarebbe davvero un miracolo se riuscissimo a dire agli altri quello che va bene, anziché affannarci a evidenziare sempre le cose sbagliate.
Mille strade diverse conducono all'amore. Purché ascolti se stesso, ognuno troverà la propria. Non permettete a chicchessia di imporvi perentoriamente la sua.
Potete essere "veri" solo quando non vi scostate dalla vostra strada.
Trovate il vostro "essere", siate chi siete, siate come siete. Dopo di che potrete vivere in tutta semplicità.
Avrete l'energia necessaria per "respingere i fantasmi"... Non avrete più fantasmi da scacciare. Non dovrete più recitare un ruolo che non sia di vostra competenza.
Ve ne libererete una volta per tutte e potrete dire a voi stessi: "Ecco, quest'uomo, questa donna sono io. Prendetemi per quel che sono, con le mie debolezze, con la mia stupidità, con tutto il resto. E se non potete, lasciatemi essere me stesso/stessa".
Non dobbiamo aver paura di toccare, di percepire, di palesare le nostre emozioni. Siete voi stessi, o siete ciò che gli altri vi hanno detto di essere? E volete sapere davvero chi siete? Perché, se lo desiderate realmente, sarà il viaggio più lieto della vostra vita.
... Sono convinto che contrariamente all'opinione comune, eravamo destinati alla felicità, perché ci sono troppe cose belle al mondo: gli alberi, gli uccelli, il volto della gente. Non esistono due cose uguali, e le cose mutano in continuazione. Com'è possibile annoiarsi? Non è mai esistito un tramonto uguale a un altro. Guardate la gente in faccia. Ogni volto differisce dagli altri. Ciascuno ha la propria bellezza. Due fiori identici non sono mai esistiti. La natura aborre l'uguale. Persino due fili d'erba sono diversi tra loro.
I buddhisti credono nell'immediato, nel "qui ed ora". Sostengono che la sola verità è quella che esiste nel presente, in ciò che avviene tra me e voi in questo preciso istante. Se tu vivi in funzione del domani, il che è soltanto un sogno, tutto ciò che avrai non sarà altro che un sogno inesaudito. Quanto al passato, è ormai estraneo a qualsiasi realtà. Ha un suo valore, perché è valso a fare di noi ciò che siamo, ma il suo valore si esaurisce qui. Evitiamo dunque di vivere nel passato. Viviamo nel presente. Quando mangiamo, mangiamo. Quando parliamo a qualcuno, parliamo. Quando guardiamo un fiore, guardiamolo!
Captiamo la bellezza nel singolo momento in cui viviamo!
La persona che sa amare non è tenuta a essere perfetta. Basterà semplicemente che sia umana. Abbiamo quasi paura di affrontare qualunque cosa perché non siamo in grado di farla perfettamente.
Ogni giorno dovete vedere il mondo alla luce di una nuova visione personale.
Il cambiamento è in atto in ogni cosa, ivi inclusi voi stessi.
Stiamo facendo un viaggio formidabile, non c'è giorno uguale al precedente. Ogni esperienza è nuova, ogni persona è nuova, ogni mattino della vita è un fatto nuovo.
Piantiamola di considerare la vita alla stregua di una seccatura!
Se ci sentiamo infelici, se abbiamo l'impressione che attorno a noi non succeda proprio nulla, non ci rimane che cambiar la scena, dipingere un nuovo fondale, cambiare la troupe degli attori, scrivere un'altra commedia. E se la commedia non vale un fico secco, scendete dal palcoscenico e scrivetene un'altra.
Sarebbe davvero un miracolo se riuscissimo a dire agli altri quello che va bene, anziché affannarci a evidenziare sempre le cose sbagliate.
Mille strade diverse conducono all'amore. Purché ascolti se stesso, ognuno troverà la propria. Non permettete a chicchessia di imporvi perentoriamente la sua.
Potete essere "veri" solo quando non vi scostate dalla vostra strada.
Trovate il vostro "essere", siate chi siete, siate come siete. Dopo di che potrete vivere in tutta semplicità.
Avrete l'energia necessaria per "respingere i fantasmi"... Non avrete più fantasmi da scacciare. Non dovrete più recitare un ruolo che non sia di vostra competenza.
Ve ne libererete una volta per tutte e potrete dire a voi stessi: "Ecco, quest'uomo, questa donna sono io. Prendetemi per quel che sono, con le mie debolezze, con la mia stupidità, con tutto il resto. E se non potete, lasciatemi essere me stesso/stessa".
----------------------------
Commenti