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IL MEGLIO DI APRILE 2010


 

 il 20% degli input (informazioni in entrata) genera l’80% degli output (informazioni in uscita), cioè solo il 20% di ciò che apprendiamo ci serve per raggiungere l’80% dei nostri obiettivi.

20% cause ------> 80% conseguenze.

20% Informazioni ----> 80% Conoscenze /Abilità.
 




Questo corpo non è me;
io non sono prigioniero di questo corpo,
io sono vita senza confini,
non sono mai nato e non sono mai morto.
Sopra il vasto oceano, il cielo con le molte galassie
tutto si manifesta a partire dalla coscienza.
Sono sempre stato libero, dall'inizio dei tempi.

Nascita e morte sono solo una porta: da lì entriamo
e usciamo.
 






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Tu sei dove sei e ciò che sei a causa di te stesso. Tutto ciò che sei o che sarai dipende da te. La tua vita attuale è la somma totale delle tue scelte, decisioni e azioni fatte finora. Puoi plasmare il tuo futuro modificando i tuoi comportamenti. Puoi fare scelte nuove e prendere decisioni più coerenti con la persona che vuoi essere e con le cose che vuoi realizzare.
(Brian Tracy)

I pensieri distorti sono quei pensieri che stravolgono la corretta visione della Realtà e solitamente ci fanno sentire nervosi, irritati, agitati, malinconici, depressi, arrabbiati, esaltati, violenti, angosciati, ansiosi o troppo stressati. Per riconoscere i vostri pensieri distorti leggete l’elenco riportato di seguito (compilato per la prima volta nel 1981 da M. Davis e Patrick Fanning nel loro libro Thoughts & Feeling: The Art of Cognitive Stress Intervention) e individuate quali distorsioni siete soliti ripetere:


FILTRARE GLI ASPETTI NEGATIVI
PENSARE IN MODO POLARIZZATO
TENDERE A GENERALIZZARE
PENSARE AL PEGGIO
PERSONALIZZARE
MANCANZA DI CONTROLLO
LEGGERE IL PENSIERO
MANCANZA DI OGGETTIVITÀ
BIASIMO
DOVERI

RAGIONAMENTO EMOTIVO
AVERE UN’IDEA SBAGLIATA DEL CAMBIAMENTO
CATALOGAZIONE GLOBALE
AVER RAGIONE
TRAVISARE LA RICOMPENSA 
 

Riflettete su questi tipi di pensieri distorti e cercate di trovare dei riscontri con ciò che dite, pensate o ascoltate quotidianamente. Successivamente fate un lavoro interiore e provate (da soli) a vedere com’è possibile ridimensionare certi modi di pensare. È un esercizio che richiede pazienza ed accettazione, il cui esito dipende completamente dall’autenticità del vostro intento. È una specie di primo test d’ingresso che trovate in questo libro.
Durante quest’auto-valutazione tenete conto delle seguenti indicazioni:

Il sintomo che maggiormente dovrebbe farvi sospettare di pensare in modo distorto è la presenza di emozioni negative, dolorose e aggressive.

I pensieri distorti vi fanno crogiolare in un costante stato di preoccupazione e di allerta; vi fanno sentire nervosi, depressi o costantemente arrabbiati (anche uno stato di conflitto continuo con gli amici e i familiari può farvi capire che il vostro modo di pensare è distorto).

Questi pensieri vi suscitano disgusto nei vostri confronti o nei confronti altrui.

Spesso le vostre spiacevoli conclusioni (sulla vita, sugli amici, sulla felicità, sulla società, sul lavoro, sulla religione, sulla spiritualità, sul passato o sul futuro) si basano su regole errate o su pensieri distorti!


DIVENTATE VERAMENTE LIBERI QUANDO VI LIBERATE DALLE VOSTRE PERCEZIONI DISTORTE!




Fisiologicamente, la sofferenza, sia fisica che mentale, consiste in uno stato di contrazione muscolare in qualche parte del nostro corpo.
La contrazione muscolare è provocata da uno stato di tensione elettrica, che è comunicato alle cellule muscolari dalle cellule nervose che sono nel cervello.
 È nel cervello, dunque, che si decide se attivare lo stato di contrazione muscolare e quindi di sofferenza. 
...
quello che fa scattare in noi l'allarme, non è la tigre, il leone, la pantera, ecc, ma il nostro cervello.
È il nostro cervello che decide, insindacabilmente, cosa costituisce un pericolo per noi. Ho detto infatti più sopra « quello che a noi sembra un pericolo ».
A volte il nostro cervello decide che non vi è nessun pericolo in cose pericolosissime e vede pericoli mortali in cose assolutamente innocue. 






 

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