L'amore abbatte i muri inesistenti della separazione.
Il paradiso è questo momento. L'inferno è il desiderio ardente che questo momento sia diverso. È così semplice.
Desideriamo essere in contatto profondo con il luogo in cui siamo.
Dai alle tue domande il tempo di respirare. E le risposte ti troveranno.
Inchinatevi alla vostra goffaggine. Inginocchiatevi all'altare dei vostri fallimenti.
Ci sono solo soluzioni, che aspettano pazientemente che "tu" scompaia.
Tutti i tuoi problemi sono solo pensieri. E i pensieri non sono un problema.
La vita è solo un costante invito a scoprire quanto sei vasto.
L'amore è la risposta. La domanda non è importante.
Smetti di cercare di amare te stesso. Sii semplicemente il sé che ama.
Nulla può renderti felice finché nulla può renderti felice.
Non confondere il tempo della tua mente con il cielo del tuo essere.
Una delle più grandi illusioni: qualcosa al di fuori di me stesso mi porterà a casa.
Rilassati. Le risposte arriveranno, col tempo. O forse le domande inutili cadranno.
Più cerchi di aggiustarlo, più rafforzi la convinzione che è rotto.
Respira il momento, esattamente com'è. L'amore cambia tutto, lasciando tutto immutato.
I doni più inaspettatamente belli possono venire da un profondo e totale abbraccio di impotenza.
Proprio come l'oceano permette ogni onda, la Consapevolezza permette ogni pensiero e sentimento.
Non ci sono condizioni all'amore. E nessuna fine alle sue profondità.
La vita è un invito senza fine a scoprire la libertà in tutto ciò da cui stai scappando.
Sei un erede dimenticato di un regno glorioso. Reclamalo. Prendi contatto con questo momento.
Non puoi essere aggiustato, non sei mai stato rotto.
Voler far sparire le cose accumula sofferenza su sofferenza.
La vita non è una serie di momenti presenti, ma un unico momento presente con infinite profondità.
Abbiate cura dei vostri dubbi. Sono i semi del mistero.
Alla radice di ogni desiderio c'è il desiderio di noi stessi.
La storia è sempre vecchia. Il silenzio è sempre nuovo di zecca.
Tra "ciò che era" e "ciò che sarà" c'è un vasto spazio chiamato Ora. È la vostra vera casa.
In qualche modo finiamo dove dobbiamo essere.
Succedono cose bellissime nella tua vita quando ti allontani da tutta la negatività e il dramma.
Questo momento può essere profondamente permesso? e se non può essere permesso anche quello?
Non sei mai 'dentro' o 'fuori' l'adesso. Tu sei l'adesso.
Si tratta di celebrare l'unicità di ciò che sei e di riconoscere la nostra sottostante essenza condivisa.
La coscienza non ha religione né nazionalità.
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L’ intimità con il tutto.
Jeff Foster 2
La fine della ricerca spirituale è una profonda e assoluta accettazione di tutto ciò che è. E questa accettazione, questo vedere attraverso, non è qualcosa che fai tu, in quanto individuo. Questa accettazione non è un fare, non è una conquista, non è il risultato di niente. Questa accettazione è la natura stessa delle cose, così come realmente sono.
Proprio ora, tutto nasce naturalmente, liberamente, spontaneamente. Proprio ora, l’universo accetta tutto, incondizionatamente, così come è. Proprio ora, come il Buddha ha visto così chiaramente, non esiste un sé separato. Questo è il mistero che stiamo esplorando. Tutti noi ne abbiamo avuto, almeno una volta, il sentore: il dissolversi di ogni cosa.
Può accadere ovunque, in qualunque momento: mentre passeggiamo nel parco o mentre ascoltiamo il nostro brano di musica preferito o forse mentre guardiamo negli occhi qualcuno che amiamo. Il futuro e il passato svaniscono, ogni idea di un traguardo futuro, di una futura felicità, di una futura «illuminazione», semplicemente si dissolve nel vasto e ampio spazio che accoglie ogni cosa. In questa dissolvenza, c’è una semplicità, un senso di intimità, una libertà senza nome. È totalmente al di là di qualunque parola, eppure è così ovvia come respirare. È intravedere chi sei veramente, al di là di ogni racconto su chi sei. Ognuno di noi lo ha sperimentato.
È proprio lo sforzarsi, molto o per niente, di raggiungere l’illuminazione ciò che offusca l’illuminazione, che è sempre già presente. È la nostra ricerca di ‘qualcosa in più’ che sembra complicare ciò che è assolutamente evidente: il momento presente e tutto ciò che si manifesta in esso, è tutto quello che è.
Quello che avevo cercato in tutti questi anni, non era qualcosa che si poteva trovare. Infatti, non è per niente un «qualcosa», non è una cosa in mezzo ad altre cose, ma la condizione che in primo luogo dà la possibilità alle «cose» di essere. Questa è la vera intimità: l’intimità con il tutto. Vedi, la vera libertà non consiste nello sbarazzarsi di qualcosa. Riguarda l’innamorarsi di tutto. Questo innamoramento è anche il dissolversi del ricercatore, lo svanire di tutto ciò che si separa dalla vita così com’è.
Come ricercatore spirituale, ho voluto più di ogni altra cosa liberarmi di Jeff, l’individuo, il cercatore. Ho visto così chiaramente che Jeff era l’unica cosa che si frapponeva tra me e la libertà. Jeff e tutti i suoi problemi, Jeff e la sua vita difficile – ho pensato che avevo bisogno di sbarazzarmi di tutto questo, per essere libero.
Naturalmente, non si trattava di sbarazzarsi di Jeff. Ma di innamorarsi di Jeff e attraverso di lui, innamorarsi di ogni cosa. Questa è la vera libertà: una libertà che non nega nulla. L’unità non è sbarazzarsi del singolo, come invece viene ripetuto così spesso dagli insegnanti spirituali. Come potrebbe l’Unità rifiutare una parte di se stessa? Unità è tutto e quindi include ogni cosa. L’individuo, il cercatore, anche quello è incluso nella profonda accettazione che tu sei.
Persino il cercatore è semplicemente l’Uno vestito da cercatore, in cerca di se stesso.
Tratto da “The Wonder of Being” di Jeff Foster.
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Accendi la tua luce al massimo.
Quando qualcuno ti dice nomi, ti riduce ad una cosa, quando ti danno consigli che non hai chiesto, quando ti biasimano per i loro dolori, quando non ti ascoltano e parlano senza fine di se stessi, quando ti comparano ad altri, quando ti ignorano, invalidano, giudicano o ridicolizzano i tuoi pensieri o emozioni. Quando accade tutto questo… Fermati. Respira.
Sappi che è il loro dolore, non il tuo. Sappi che sono loro che stanno sognando l’unico sogno che possono, fino a quando non si risvegliano. Sappi che non ti conoscono affatto, ma solo nelle loro fantasie. Forse fanno fatica ad amare se stessi. Forse cercano il loro valore fuori da se. Forse sono sconnessi dal loro respiro, dai loro corpi, dalla loro preziosa vivacità, dalla loro vera chiamata. Forse vivono in un mondo dualistico di buono e cattivo, giusto e sbagliato, successo e fallimento. Forse hanno dimenticato la semplice gioia di essere.
Forse tu puoi capirlo questo. Forse anche tu sei stato/a dove sono ora loro. Non cercare di cambiarli ora. Potrebbero non cambiare mai. Non cercare di aggiustarli. Non ti stanno chiedendo di essere aggiustati. Più li spingi, più loro ti spingono via. Non farti intrappolare nella loro rete di tristezze. Vedi chiaramente, abbi compassione, ma non spingere.
E’ ok che siano arrabbiati. E’ ok. Lascia loro spazio per essere arrabbiati. E’ ok che siano arrabbiati con te. Dona loro spazio per essere arrabbiati. E’ ok se ti giudicano. Fai spazio anche per i loro giudizi. Fai spazio però anche per i tuoi pensieri e per le tue emozioni! Permettiti di sentirti triste, arrabbiato/a, colpevole, dubbiosa/o. Lascia che queste preziose energie scorrano attraverso te. Non ti feriranno, se le lasci muovere.
Si, incontrerai molti custodi di cancelli in questo viaggio. Cammina il tuo sentiero in ogni caso, e permetti agli altri di camminare il loro. Non ti serve giustificare il tuo sentiero, o difenderlo. Stai con te in questi tempi di sfide. Non combattere il buio; tanto non ha potere comunque. Semplicemente accendi la tua luce al massimo.
Jeff Foster
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Possiamo cambiare veramente solo quando accettiamo totalmente noi stessi come siamo ora; difettosi, imperfetti, dubbiosi e tutto ciò insieme. Un vero pittore usa tele che gli vengono date; non attende la tela perfetta per iniziare a dipingere. L’arte deve accadere, ora.
Vuoi il partner perfetto? Il padre o la madre perfetta? Il capo perfetto? Il corpo perfetto? I sentimenti perfetti? La perfetta illuminazione? La vita perfetta? Che ne dici di accettare profondamente quello che c’è quì ora? Che ne dici di accettare gli altri, come davvero sono? Che ne dici di inchinarsi alle energie che sono vive ora, dando dignità al luogo in cui ti trovi?
Un luogo strano da cui iniziare lo ammetto. Sembra un pochino “tornare indietro”. Come arrendersi. Come accomodarsi per meno di ciò che ti meriti. Come debolezza. Come una festa di auto-indulgenza. Come un pò perdersi nel fango. Ma aspetta… E’ accettazione del “ciò che è” lo stesso forse di abbandonare la possibilità di cambiamento? No. L’accettazione significa forse tollerare o “adeguarsi” a sentimenti sgradevoli? Significa forse trattenere impulsi violenti? No, affatto. Accettazione significa forse divenire distaccati e passivi, chiudere gli occhi alla violenza del mondo, lasciare che gli altri ci calpestino e calpestino i nostri cari? No. Accettazione significa forse giocare un ruolo falso, il ruolo del “personaggio molto spirituale, evoluto, profondamente in accettazione, in pace sopra tutti”? No, l’accettazione non è un ruolo, è non è personale.
Profonda accettazione significa allinearsi con le cose per come ora vanno. Significa guardare in faccia la vita, ora. Significa voltarsi verso ciò che c’è quì, cosa ci è stato dato, la tela che abbiamo ora. Significa lasciare andare false speranze e sogni e svegliarsi a ciò che è davvero vero. Significa smettere la guerra, vedere attraverso l’illusione del “sè” separato dal suo misterioso movimento della vita. Significa dire si alla scena presente del film che stiamo vedendo, anche se la scena di cui si parla non l’abbiamo nè cercata nè pianificata.
E’ il supremo paradosso, che da una profonda accettazione senza compromessi di ciò che sembra un momento “imperfetto”, davvero creativo e intelligente e sorprendentemente senza sforzo, il cambiamento stesso può accadere. Perchè non sei più in guerra, e sei aperto alle possibilità, sei totalmente vivo.
Sei stato nutrito e fertilizzato nel profondo dall’ amorevole attenzione della lentezza, e ora qualcosa di nuovo e bellissimo può emergere. La mente non è mai stata fautrice di cambiamenti, in nessun caso. E il terreno è stato sempre sicuro e affidabile.
Jeff Foster, con Gagan Deep.
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C’è molta confusione nella comunità spirituale sull’idea di accettazione. Accettazione non è la paralisi. Non significa arrendersi, o diventare noiosi e distaccati, o spiritualmente annoiati. Non significa chiudere gli occhi ad una situazione di sfida, sperando che la tempesta passi. Non significa interpretare le pene del mondo come “pure illusioni”, o pretendere di essere in una “consapevolezza” distaccata, o il “testimone” della vita. Non significa sedere e “non far nulla” come strategia di evitamento.
Non significa non interessarsi. Non significa rinnegare tutte le responsabilità e biasimare la società, il governo, i media, l’allienamento dei pianeti, gli “altri”, o anche se stessi. Non significa nemmeno oscurarsi gli occhi.
E’ un senso più profondo, significa essere quì. Significa impegno creativo con l’universo da un luogo di stabilità interiore e equilibrio, non di paura o rabbia. Significa trovare pace nella tempesta, e permettere alle azioni di emergere da lì. Significa riconoscere la tua appartenenza a tutta la vita, la tua vera identità oltre nome e forma. Significa non essere schiavo di pensieri di paura o idee preconcette, o essere alla mercè di sensazioni intense. Significa affrontare il turbinio dello spazio-tempo, sì ma sapendo dove stare: nel momento presente. Non significa abbandonare il tuo potere o le tue abilità, o la tua inspirazione, ma semplicemente il lasciare andare le cose su cui non hai il controllo dal luogo in cui sei.
Accettare il momento (o meglio, come insegno, ricordare che il momento è già accettato) non significa che le cose non cambieranno in futuro. Non significa che le risposte non arriveranno, che l’attività non accadrà; significa solo arrendersi al “così è” del momento presente, il luogo dove il vero cambiamento può avvenire, dove risposte inaspettate emergeranno. Non significa la fine dell’attività ma la fine della reattività, la fine della abituale fuga, la fine del correre a conclusioni, la fine di cercare nemici “là fuori”. Significa la fine della vecchia consapevolezza di giusto e sbagliato, peccato e biasimo, “loro” e “noi”.
Accettazione significa entrare in una situazione da un luogo di calma, curiosità e presenza, senza fretta o risposte semplicistiche. Significa non abbandonare chi ami, ma abbandonare l’idea e la speranza che il passato potesse andare in modo diverso, o che il futuro possa essere completamente controllato.
Significa affrontare cosa vuole essere visto, ora. Significa connessione ora. Significa avere i tuoi piedi ben piantati nel terreno, ora, ma gli occhi ben aperti, all’amore, alla possibilità, a quella strana terra chiamata “futuro”.
Jeff Foster
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