-
Domanda di Anna-Maria D
MIGLIOR RISPOSTA di MadMacX
MIGLIOR RISPOSTA di MadMacX
NO! non bisogna, è una possibilità.. non una necessità!
Si può passare attraverso la Via della sofferenza per evolversi.. ma non è necessario...dipende da te
Io la Via della sofferenza la chiamo la Via dei sacri calci in c..o :)
..perchè attraverso la i sacri calci nel sedere la Vita ti costringe a vedere quello che facevi finta di non vedere.. di sapere quello che ti raccontavi di non sapere…e così.. sbang!
Esistono due Vie evolutive, la Via della sofferenza è una e poi c’è quella che i nativi americani chiamano la Via della Bellezza
In occidente viene insegnata la Via della sofferenza (che non è affatto quello che stranamente testimoniarono gesù, buddha ecc) perché le persone nel dolore e nella sofferenza sono più controllabili e condizionabili.. è un trucchetto vecchio di almeno 1700 anni.
Siamo addestrati fin da bambini ad avere paura del limbo, dell'inferno, del mondo, della povertà della diversità, degli insegnati, dei genitori, dei superiori, dei dipendenti, degli amici, dei nemici, dei patner, della vita, della morte...e impariamo a combattere per sopravvivere credendo che sia l'unica via per imparare e maturare, ma non lo è!
Ti faccio un esempio delle due Vie...
Si può passare attraverso la Via della sofferenza per evolversi.. ma non è necessario...dipende da te
Io la Via della sofferenza la chiamo la Via dei sacri calci in c..o :)
..perchè attraverso la i sacri calci nel sedere la Vita ti costringe a vedere quello che facevi finta di non vedere.. di sapere quello che ti raccontavi di non sapere…e così.. sbang!
Esistono due Vie evolutive, la Via della sofferenza è una e poi c’è quella che i nativi americani chiamano la Via della Bellezza
In occidente viene insegnata la Via della sofferenza (che non è affatto quello che stranamente testimoniarono gesù, buddha ecc) perché le persone nel dolore e nella sofferenza sono più controllabili e condizionabili.. è un trucchetto vecchio di almeno 1700 anni.
Siamo addestrati fin da bambini ad avere paura del limbo, dell'inferno, del mondo, della povertà della diversità, degli insegnati, dei genitori, dei superiori, dei dipendenti, degli amici, dei nemici, dei patner, della vita, della morte...e impariamo a combattere per sopravvivere credendo che sia l'unica via per imparare e maturare, ma non lo è!
Ti faccio un esempio delle due Vie...
Abitavo in una mansarda in mezzo ad una città, sapevo benissimo che stavo soffocando per l'inquinamento, morivo dentro per la mancanza di spazi verdi, ero sempre più stressato a causa dei rumori.. delle luci artificiali.. sapevo perfettamente che dovevo andarmene.. che mi stavo spegnendo.. ma per un anno aspettavo, convinto dalla mia razionalità, di aspettare il momento "giusto" per vendere.. fino a che una notte il mio appartamento ha preso fuoco distruggendo metà condominio.. ho rischiato tre volte la vita e ho perso quasi tutto ciò che avevo e ti puoi immaginare le conseguenze ed i casini che ho avuto per mesi..
La mia paura di lasciare il vecchio ma conosciuto per il nuovo ma sconosciuto ha fatto si che resistessi a quello che sapevo essere bene per me.. la resistenza ha creato attrito (psicologico, emotivo, fisico, energetico ecc) e l’attrito crea dolore e sofferenza.. che per fortuna nel mio caso si è indirizzato sulla mia casa.. invece che su di me visto che io sono rimasto illeso.
Questa è la Via evolutiva della sofferenza.. che nasce dal resistere a quello che si sa che è bene per noi ma che c'è la raccontiamo per paura di seguire la nostra "vocina" interiore.
Serve?
Certo ad imparare a fidarsi e a mollare la presa sulla false sicurezze, su passati ricordi e illusorie aspettative.. serve ad imparare ad abbandonarsi alla propria guida interiore...la vocina.. l’intuito.. il maestro/a interiore o come ti piace chiamarlo.
Avrei potuto evitare l’incendio e tutto il resto? Si se avessi seguito ciò che sapevo e che la “sofferenza” mi ha costretto a prendere atto ed affrontare.
Considera la sofferenza come l’attrito prodotto dalla resistenza di qualcosa nei confronti di qualcos’altro
Quando soffri per qualcosa o qualcuno chiediti:
A cosa o a chi sto resistendo? A cosa o chi non sto permettendo di lasciarmi andare, o di seguire?A cosa o a chi mi sto aggrappando mentre il fiume della vita mi sta trasportando in tutt’altra direzione?
Cosa o chi dovrei lasciare andare per stare meglio e gioire dell’avventura della vita?
Da quel giorno dell’incendio ho quasi sempre seguito la mia vocina interiore, certo faccio una vita totalmente fuori dall’ordinario.. fatta solo di un susseguirsi di pieni momenti presenti.. ma non ho praticamente mai più avuto una sofferenza fisica, mentale o emotiva e credimi che le ho passate di tutti i colori.. e che ho imparato più cose in pochi anni che in tutta la mia vita…senza contare che è tutto più eccitante.. avventuroso.. evolutivo.. creativo.. divertente.. bello..
Non credere alla Via della sofferenza come unica Via di risveglio della coscienza.. funziona, ma è una via di bastone e carota fatta per muli che hanno i paraocchi…
..dice bene farfallina5...la sofferenza non nobilita l'uomo.. non solo ma la sofferenza non è neppure il suo stato naturale.. è del tutto innaturale ed inumana, sarebbe altrimenti come dire che la malattia (che è una forma di sofferenza fisica) nobilita l'uomo!
E' l'Amore che nobilita l'uomo!!
Avrei potuto evitare l’incendio e tutto il resto? Si se avessi seguito ciò che sapevo e che la “sofferenza” mi ha costretto a prendere atto ed affrontare.
Considera la sofferenza come l’attrito prodotto dalla resistenza di qualcosa nei confronti di qualcos’altro
Quando soffri per qualcosa o qualcuno chiediti:
A cosa o a chi sto resistendo? A cosa o chi non sto permettendo di lasciarmi andare, o di seguire?A cosa o a chi mi sto aggrappando mentre il fiume della vita mi sta trasportando in tutt’altra direzione?
Cosa o chi dovrei lasciare andare per stare meglio e gioire dell’avventura della vita?
Da quel giorno dell’incendio ho quasi sempre seguito la mia vocina interiore, certo faccio una vita totalmente fuori dall’ordinario.. fatta solo di un susseguirsi di pieni momenti presenti.. ma non ho praticamente mai più avuto una sofferenza fisica, mentale o emotiva e credimi che le ho passate di tutti i colori.. e che ho imparato più cose in pochi anni che in tutta la mia vita…senza contare che è tutto più eccitante.. avventuroso.. evolutivo.. creativo.. divertente.. bello..
Non credere alla Via della sofferenza come unica Via di risveglio della coscienza.. funziona, ma è una via di bastone e carota fatta per muli che hanno i paraocchi…
..dice bene farfallina5...la sofferenza non nobilita l'uomo.. non solo ma la sofferenza non è neppure il suo stato naturale.. è del tutto innaturale ed inumana, sarebbe altrimenti come dire che la malattia (che è una forma di sofferenza fisica) nobilita l'uomo!
E' l'Amore che nobilita l'uomo!!
La bellezza, la salute, la gioia, la saggezza ..nobilitano l'uomo e lo rendono degno di essere chiamato Essere Umano!
..sei stanca di soffrire? afferma:
“Io abbandono la sofferenza come Via per imparare.
Io affermo il mio diritto alla piena e costante bellezza e gioia nella mia vita.
Io mi apro alle infinite possibilità della vita e sono disposta seguirle se risuonano nel mio cuore.
Io mi fido di me stessa e della Vita.
Io sono libera di essere la più splendida espressione che posso immaginare di me stessa”
..ti auguro di essere un’aquila che vola sulle ali della bellezza ..nei cieli dell’infinita esperienza della vita..
SPULCIA GLI ALTRI QUESITI SULLA CRESCITA PERSONALE IN QUESTA NUOVA SEZIONE
DOMANDE / RISPOSTE
DOMANDE / RISPOSTE
Commenti